11 January, 2025
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Lunedì sera il salone Auser di via Bellini, a San Giovanni Suergiu, ospiterà un incontro organizzato dal Circolo PD di San Giovanni Suergiu e dal PD provinciale di Carbonia Iglesias, sui temi legati alla riforma degli Enti locali in Sardegna, in discussione nella commissione Autonomia del Consiglio regionale.

Dopo i saluti di Antonio Fanni, segretario del circolo PD di San Giovanni Suergiu, i lavori verranno introdotti da Daniele Reginali, segretario provinciale di Carbonia Iglesias.

Sono previsti gli interventi di Emanuele Cani, deputato PD; Pietro Cocco, capogruppo PD in Consiglio regionale; Francesco Sanna, deputato PD; Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle autonomie locali; Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias.

Concluderà i lavori Cristiano Erriu, assessore regionale degli Enti locali.

I lavori saranno moderati da Roberto Cotza, responsabile Enti locali della segreteria provinciale del PD del Sulcis Iglesiente.

Convegno PD San Giovanni Suergiu

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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, nelle battute iniziali della seduta di questa mattina, ha comunicato all’Assemblea la presa d’atto da parte della Giunta delle elezioni della decisione del Consiglio di Stato che il 13 novembre scorso ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Gianni Lampis contro la sentenza del Tar che lo aveva escluso dall’Assemblea sarda.

Il presidente ha poi rivolto un messaggio di solidarietà al popolo francese e un pensiero speciale a Valeria Solesin, la giovane dottoranda veneziana morta nell’attentato al Bataclan.  «Quanto accaduto a Parigi  lo scorso venerdì sconcerta e addolora – ha detto Gianfranco Ganau – i drammatici e sanguinosi attentati compiuti da miliziani dello Stato islamico che hanno sconvolto la capitale francese e con essa l’Europa e l’intero Occidente, lasciano un triste quanto terribile bilancio: 129 morti, oltre 350 feriti. Un attacco senza precedenti da parte del terrorismo fondamentalista islamico, feroce e mirato a distruggere quei valori di civiltà, democrazia, libertà e pace, così duramente conquistati».

Il presidente ha poi proseguito auspicando unità, determinazione e impegno costante contro ogni forma di estremismo «perché la pace fra i popoli è un percorso lungo, difficile ma obiettivo primario da raggiungere e alimentare costantemente. Prima la tragedia del 7 gennaio con la strage alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo e ora gli attacchi del 13 novembre. L’assalto all’Europa continua e la repressione messa in atto finora non è riuscita ad intimorire le cellule dell’Isis – ha detto ancora Ganau – il Califfato è attrattivo e affascina, ma soprattutto continua a reclutare. La violenza e la pericolosità di quanto accaduto impone uno sforzo ulteriore per garantire la sicurezza dei cittadini e la loro incolumità. “Estirpare la capacità di attrazione del terrorismo” – ha dichiarato ieri il ministro Gentiloni alla Camera riferendo in aula dopo la strage di Parigi -, deve essere l’obiettivo dell’Europa unita. “Li combatteremo, non dichiarando guerra all’Islam” – ha detto ancora il ministro degli Affari Esteri -, un principio che mi sento di condividere appieno perché è questo il vero pericolo che si rischia di correre: un vortice di violenza e terrore che porterà ancora morte e distruzione. Credo che la morte e l’orrore di questi ultimi giorni impongano a noi tutti una seria riflessione su quale siano le strategie da attuare. Ricordiamo che l’Isis colpisce anche  le centinaia di migliaia di persone in fuga dalla Siria e dall’Iraq, non terroristi ma vittime, ricordiamo Beirut, appena un giorno prima la strage di Parigi,  dove hanno perso la vita  43 persone e 239 sono rimaste ferite». 

Il presidente ha quindi rivolto un pensiero speciale alla giovane dottoranda veneziana Valeria Solesin, morta nel corso degli attentati al Bataclan. «Ai suoi genitori, alla loro dignità e compostezza nel terribile dolore per la morte di una figlia, esprimiamo tutto il nostro cordoglio. Alla Francia e al suo popolo – ha concluso il Ganau – quest’Assemblea esprime tutta la propria vicinanza».

Su invito del presidente, il Consiglio ha quindi osservato un minuti si silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Parigi e delle persone morte un anno fa in Sardegna a causa del ciclone Cleopatra.

Successivamente l’Aula ha iniziato la discussione, in base all’art. 102 del Regolamento, della Proposta di legge n. 279 (“Differimento del termine di entrata in vigore della centrale unica di committenza”), firmata da tutti i capigruppo.

Il relatore Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha ricordato in apertura l’aggancio alla legge Del Rio operato dal Consiglio con un emendamento che fissava la scadenza a novembre e determinando di fatto, ha ricordato, «una situazione in cui i Comuni non possono più bandire gare d’appalto, fare concorsi ed avviare i cantieri di lavoro, in pratica le amministrazioni sono totalmente bloccate» Il testo, quindi, «è molto urgente, mentre dal prossimo anno è opportuno che la Regione intervenga tenendo conto sia delle necessità dei Comuni che, soprattutto, delle esigenze reali dei cittadini».

Il consigliere Gianmario Tendas, anch’egli del Pd, ha messo in luce l’aspetto riguardante i limiti temporali indicati a suo tempo per le centrali uniche di committenza sottolineando che «tale atto non era in effetti obbligatorio come confermato dall’autorità nazionale anti-corruzione rispondendo ad un quesito della Regione Friuli Venezia Giulia, che esclude dall’applicabilità della norma le Regioni a Statuto speciale». «Va bene quindi la proroga che consente l’utilizzo immediato delle risorse – ha sostenuto – ma per il futuro è opportuna una riflessione più ampia».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha affermato che il provvedimento interviene su un problema reale precisando però che «non è vero che i Comuni sono tutti nelle stesse condizioni, in effetti si sta allineando verso il basso la situazione degli Enti locali mentre sarebbe meglio tenere conto dei comportamenti virtuosi anche introducendo meccanismi di premialità».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha detto che, a suo avviso, «il provvedimento è utile ed è stato sollecitato più volte dall’Anci, perché buona parte dei Comuni che non hanno attivato per tempo le procedure previste ed in attesa della riforma degli Enti locali le amministrazioni rischiano il blocco dell’attività e soprattutto il blocco della spesa dei fondi europei». «Piuttosto – ha concluso – bisognava intervenire qualche settimana fa prima della scadenza del termine».

A nome della Giunta l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro ha espresso parere positivo. Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli con 53 voti favorevoli.

Subito dopo è iniziato l’esame dell’art. 1.

Il consigliere Walter Piscedda (Pd) ha annunciato il ritiro dei suoi emendamenti ricordando che il suo Comune ha costituito la centrale unica e lamentando il fatto che «ogni volta che i Comuni sono in ritardo si fa una norma tampone; tutti conoscevano la scadenza e sarebbe stato utile un segnale in direzione della premialità».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) si è detto contrario alla tesi di Piscedda perché, a suo avviso, «il meccanismo di premialità e penalità non avrebbero trovato spazio; l’Anci ha ricordato con preoccupazione le grandi difficoltà dei Comuni ed introdurlo sarebbe stato un segnale fortemente negativo».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha osservato che «forse anche la Regione non sa sempre cosa deve fare ed in quali tempi; la chiarezza farà bene anche ai Comuni».

Il consigliere Alessandra Zedda (Forza Italia) ha dichiarato che il termine del 31 gennaio può andare bene in situazioni di emergenza ma, ha precisato, «proprio gennaio è un mese difficile sia per la Regione che per i Comuni perché è un grande incrocio di complesse questioni finanziarie e contabili, sarebbe dunque meglio il 28 febbraio, sia per la Regione che per i Comuni».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) si è espresso in modo crtico nei confronti delle dichiarazioni del collega Piscedda «che ha fatto bene a ritirare emendamenti che non sarebbero stati adatti in questi casi; tutti i Sindaci hanno grandissimi problemi per le amministrazioni a causa della confusione legislativa di questo momento e stupisce che proprio un Sindaco abbia fatto una dichiarazione del genere».

Il consigliere Gianni Tatti (Udc) ha detto, da sindaco, di sentirsi «offeso». «I Comuni sardi –ha aggiunto – stanno aspettando una parola definitiva dalla Regione sulla riforma degli Enti locali e, sul piano amministrativo, le cose non stanno come dice Tendas perché si possono fare acquisti ma non bandire gare d’appalto».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha osservato che la questione all’attenzione del Consiglio «è solo quella della proroga al 31 dicembre perché dal primo gennaio cambierà tutto con la legge di stabilità; in questo mese e mezzo dobbiamo intervenire per consentire ai Comuni di operare correttamente nei loro ambiti, sotto questo profilo gennaio è una soglia di sicurezza». «La riforma degli Enti locali – ha concluso – dovrà disciplinare autonomamente anche questo aspetto per dare a tutti certezze per il futuro».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento orale proposto dalla consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda sull’allungamento della scadenza alla fine di febbraio. Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha invitato la consigliera Zedda a ritirare l’emendamento e la consigliera Zedda ha accolto la richiesta.

Chiarito questo aspetto procedurale, il Consiglio ha esaminato ed approvato i 2 articoli della legge e, con 55 voti favorevoli, il testo finale del provvedimento.

Il presidente del Consiglio ha quindi concesso la parola al relatore della Pl 275 Disposizioni in tema di anticipazioni finanziarie a favore dei Gruppi di azione locale” per illustrarne forma e contenuto. Il consigliere Piero Comandini (Pd) dopo aver rivolto parole di ringraziamento ai colleghi e a tutti i capigruppo per la sottoscrizione della proposta che ha come obiettivo quello di garantire le anticipazioni finanziarie a favore dei Gal, previste dall’articolo 9 della legge finanziaria 2015. «Le anticipazioni ai Gal – ha spiegato l’esponente della maggioranza – non sono state erogate in quanto, in fase attuativa del fondo, l’organismo pagatore Agea ha manifestato l’impossibilità di attivare il flusso dei pagamenti così come indicato al comma 2 della stessa previsione normativa». «Agea – ha proseguito Comandini – ha, infatti, segnalato l’impossibilità per i Gal di rilasciare procura irrevocabile all’incasso del contributo pubblico a favore della Sfirs da notificare alla stessa Agea, in quanto la procura comporta che i benefici dell’agevolazione vengano direttamente o indirettamente trasferiti ad un altro soggetto giuridico diverso dai Gal, che non risulta beneficiario, e pertanto non è rimborsabile da Agea».

Il consigliere dei democratici ha quindi ricordato il ruolo dei Gal per la spendita delle risorse comunitarie della precedente programmazione ed ha sottolineato che l’approvazione del provvedimento non comporterà alcun onere aggiuntivo per l’amministrazione regionale.

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha espresso perplessità sulle motivazioni addotte da Agea ed ha dichiarato: «La Sfirs è titolare di una procura irrevocabile». L’esponente della minoranza ha lamentato che la Giunta “sembra inchinarsi alle volontà di Agea” e più in generale “alla burocrazia”. Marco Tedde ha concluso auspicando una riflessione su atteggiamenti e comportamenti dell’Agenzia per l’erogazione in agricoltura.

Il consigliere del gruppo “Sovranità, democrazia, lavoro”, Pier Mario Manca, nell’esprimere favore alla proposta illustrata dal consigliere Comandini ha colto l’occasione per rimarcare l’urgenza della istituzione del soggetto pagatore in Sardegna «così da non dipendere più da Roma e da Agea».

Il capogruppo di “Soberania e Indipendentzia”, Emilio Usula, ha espresso favore alla Pl 275 e ribadito la necessità di un superamento “del problema delle anticipazioni ai Gal, anche per scongiurare il blocco delle attività di sviluppo locale condotte dai Gal della Sardegna”. Il consigliere della maggioranza ha concluso con l’auspicio che le cifre destinate come anticipazione siamo trasformate “in fondo di rotazione“ e le procedure utilizzate anche con la nuova programmazione.

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha dichiarato voto favorevole alla proposta Comandini ed ha sollecitato la presentazione di un documento in Consiglio, anche con le procedure d’urgenza, per dare operatività all’ente pagatore sardo.

A seguito del parere favorevole alla Pl 275 dichiarato dalla Giunta il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, dopo aver riscontrato l’assenza di iscritti a parlare ha posto in votazione l’articolo 1 Modifiche all’articolo 9 della legge regionale n. 5 del 2015 (Concessione di anticipazioni ai Gruppi di azione locale)” che è stato approvato e così è stato per l’articolo 2 “Entrata in vigore”.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, intervenendo per dichiarazione di voto ha espresso favore per la Pl 275 ed ha manifestato rammarico per l’impossibilità, vista l’assenza dall’Aula, di avere rassicurazione dall’assessore dell’Agricoltura sui tempi per dare piena operatività all’ente pagatore sardo.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha sollecitato la riforma di tutti gli enti e delle agenzie del comparto agricolo ed ha auspicato l’intervento “diretto” del presidente della Giunta per accelerare l’istituzione dell’ente pagatore sardo per le agevolazioni in Agricoltura.

Il consigliere Piero Comandini è intervenuto per dichiarare il voto a favore del gruppo del Pd.

Il consigliere dei democratici, Antonio Solinas, ha ricordato, invece, le resistenze manifestate nel corso della precedente legislatura dall’allora direttore Argea per svolgere i compiti di organismo pagatore in Sardegna.

Il presidente del Consiglio ha quindi aperto la votazione sul testo finale della legge che è stata approvata all’unanimità con 54 voti. 

L’Aula è quindi passata all’esame dei documenti n. 10 “Richiesta di parere sul disegno di legge costituzionale n. 895 relativo a Modifica degli articoli 18 e 43 dello Statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, in materia elettorale e di ordinamento degli enti locali” e n.13 “Richiesta di parere sulla proposta di legge costituzionale n. 3212 recante Modifiche alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna)”.

Il presidente della Commissione Autonomia Francesco Agus ha spiegato che i due documenti sono stati esaminati dal parlamentino da lui presieduto contestualmente al Disegno di legge di riordino degli enti locali.

Francesco Agus ha manifestato la necessità di un supplemento di discussione e di un confronto con i relatori delle due proposte di legge di modifica dello Statuto, chiedendo un rinvio in commissione dei due documenti e la convocazione di una serie di audizioni con i presentatori dei testi parlamentari.

 Sulla richiesta di rinvio, è intervenuto il consigliere Tedde che ha espresso perplessità sulla posizione del presidente Agus: «Non capisco il motivo di un rinvio – ha sottolineato Tedde – ci sono tempi che devono essere rispettati. Per uno dei pareri siamo già in ritardo. Non vedo nel merito una motivazione valida».

Marco Tedde ha poi ricordato che l’articolo 43 dello Statuto, così come formulato, blocca le riforme: «I contenuti della proposta di legge costituzionale si possono discutere perché vanno nella direzione di un miglioramento dello Statuto e introducono modifiche di buon senso – ha affermato Tedde – sarebbe stato più utile che i proponenti si fossero confrontati con la Giunta e con il Consiglio».

Il consigliere dell’Uds Mario Floris  ha definito “singolare” la proposta del presidente della Commissione Autonomia. «E’ necessario aprire la discussione su argomenti di fondamentale importanza – ha rimarcato Floris – siamo di fronte a un atteggiamento contradditorio: prima si dice che le riforme costituzionali si intersecano con la riordino degli Enti Locali e poi si chiede il rinvio in Commissione Autonomia dei documenti. Una Commissione, tra l’altro, che si riunisce da tempo senza la minoranza»

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha invece detto di condividere la richiesta del presidente Agus: «I provvedimenti vanno discussi nel merito – ha detto Cocco – non capisco perché non si debbano sentire i parlamentari. I due provvedimenti saranno all’esame di Camera e Senato, è una questione delicatissima. Arrivare in Aula con un parere più tecnico che di sostanza non va bene. Giusto il rinvio in Commissione».

Per il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni «il problema non è di poca entità, dobbiamo esprimere un parere su alcune modifiche statutarie che toccano l’autonomia e le istituzioni regionali. La Commissione lavora senza la minoranza, è necessario fare un passo indietro e ragionare con attenzione su questi argomenti».

Attilio Dedoni ha poi ricordato che giace da tempo in Consiglio la proposta di una legge costituzionale sarda. «Accettiamo che il Parlamento nazionale ci tagli un abito su misura – ha detto il consigliere di minoranza – non diamo risposte alle aspettative del popolo sardo. Prima di presentare una legge a livello nazionale occorre confrontarsi con il Consiglio».

Angelo Carta, capogruppo Psd’Az, si è detto sorpreso dalla lettura dei pareri. «La Commissione Autonomia prima esprime parere positivo e poi dice che si tratta di un argomento non più attuale – ha affermato Carta – lo Statuto sardo è figlio di nessuno, il primo che si alza la mattina propone una modifica. C’è l’esigenza di occuparsi della Carta della Sardegna e di discutere la proposta di istituzione dell’Assemblea Costituente, unica strada per evitare incidenti come questo. I parlamentari sardi non sanno quale strada prendere».

Il presidente della Commissione Autonomia Francesco Agus ha precisato che è stato dato parere positivo sulla proposta di modifica dell’art. 43 dello Statuto. «Ciò che non è più attuale è la parte che prevede lo svolgimento delle elezioni regionali contestualmente a quelle nazionali ed europee. Il rinvio in Commissione non è una frustrazione ma consentirebbe una discussione più ampia».

Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia ha espresso parere favorevole alla richiesta di rinvio in Commissione dei due provvedimenti: «Le parole di Agus mi convincono della necessità di un allargamento del dibattito. Sarebbe utile sentire tutte le forze politiche anche quelle non rappresentate in quest’aula».

Il presidente ha quindi messo in votazione la proposta di rinvio in Commissione dei documenti n.10 e 13 che è stata accolta dal Consiglio.

Subito dopo l?Assemblea ha iniziato la discussione della mozione n. 200 (Zanchetta e più) “Sulla necessità di ottenere dal Governo nazionale il riconoscimento di La Maddalena quale sede del vertice G7 del 2017, per l’avvio dell’immediato intervento di recupero e riqualificazione delle opere già realizzata per il “Grande Evento” relativo alla Presidenza italiana del G8 del 2009 e procedere alla non più differibile riconversione economica e sociale dell’isola, già sancita dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2007”.

Il presidente ha quindi dato la parola al primo firmatario, il capogruppo del Cps Pierfranco Zanchetta, per illustrare il contenuto della mozione.

In apertura il consigliere Zanchetta, pur comprendendo l’irritualità della proposta, ha manifestato la necessità di discutere la mozione alla presenza del presidente della Regione, «per il suo alto contenuto politico – ha sottolineato – ma anche per i significati di riscatto morale, economico e sociale che riguardano l’isola di La Maddalena». «Del resto – ha concluso – il fatto che la mozione sia stata sottoscritta da tutti i capigruppo rafforza l’iniziativa della Regione sul Governo nazionale per tenere il prossimo G7 a La Maddalena».

Il presidente Ganau ha definito la proposta irrituale, anche perché potrebbe costituire un precedente delicato, posto che qualunque consigliere potrebbe chiedere per la discussione di mozioni, interrogazioni od interpellanze, la presenza del presidente della Regione il quale, ovviamente, non può sempre garantire la sua partecipazione ai lavori dell’Aula. E’ preferibile, ha aggiunto, rinviare la discussione della mozione ad altra data ma su questo è necessario che si esprima il Consiglio.

Non essendo state espresse posizioni contrarie, l’Assemblea ha approvato la proposta di rinvio.

Successivamente, il presidente ha ricordato che il punto successivo all’ordine del giorno riguarda l’elezione di tre rappresentanti della Regione nel consiglio di amministrazione dell’Ersu di Cagliari, osservando che nella giornata odierna scade il termine per l’esercizio dei poteri sostitutivi. Il presidente ha chiesto quindi all’Aula di verificare la possibilità di procedere la votazione e, in attesa dell’esito dei necessari approfondimenti, ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha chiuso la seduta riconvocando il Consiglio per mercoledì prossimo alle ore 10.00.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

 

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Ospedale Brotzu Cagliari2

Questa mattina il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge, primo firmatario Lorenzo Cozzolino, per la cura e la prevenzione del diabete che prevede, tra l’altro, l’istituzione dell’apposito registro regionale e la nomina della commissione regionale per le attività diabetologiche, nonché il riconoscimento delle associazioni dei pazienti ed una serie di interventi per l’inserimento nel mondo della scuola e del lavoro.

«Il diabete mellito – ha dichiarato Pietro Cocco, capogruppo PD – è un fenomeno in costante crescita nell’Isola, soprattutto tra i più giovani ed è tempo che la Regione sarda, che registra la più alta incidenza della malattia in Italia, si doti di una norma che assicuri prevenzione, cura e opportune misure di sostegno.»

Lorenzo Cozzolino ha precisato i dati del fenomeno diabete in Sardegna («in Europa siamo secondi soltanto alla Scandinavia per diffusione della malattia e siamo la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete “tipo 1”»): nella fascia di età 0-30 anni si registrano 50 casi per 100.000 abitanti (in Italia sono 6 casi ogni 100.000 abitanti) e annualmente si contano 700 nuovi casi di diabete “tipo 1”. Pur in assenza di dati ufficiali sul diabete “tipo 2” si stima, invece, che sono 5.000 i nuovi casi che si manifestano nell’isola. «Possiamo affermare – ha spiegato il consigliere dei democratici – che il numero dei diabetici in Sardegna raggiunge la cifra record di 50.000 e se a questi aggiungiamo il cosiddetto “diabete ignoto” si arriva alle 80.000 persone interessate dalla malattia».

I due esponenti della maggioranza hanno quindi sottolineato l’incidenza del diabete e della malattie metaboliche nelle voci di costo della sistema sanitario sardo ed hanno auspicato un rapido esame della proposta di legge n. 262, per normare un fenomeno che in Sardegna ha evidenti implicazioni anche di carattere sociale.

Il testo di legge che sarà trasmesso alla competente commissione Sanità, si compone di 15 articoli ed ha una dotazione finanziaria di 5.000.000 di euro per ciascuna delle annualità 2016 e 2017.    

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Il Consiglio regionale si riunirà il 24 novembre prossimo alle 16.00 presso la sede della Regione a Roma sulla vertenza Alcoa, un’ora prima di un vertice sullo stesso argomento fra le organizzazioni sindacali ed il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi (ovviamente sarà una riunione informale).

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, raccogliendo una proposta del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, al termine dell’incontro fra i capigruppo, i sindacati di categoria del settore energetico, una delegazione di lavoratori e di amministratori locali del Sulcis Iglesiente.

Nell’incontro, il sindacalista della Cgil Roberto Puddu ha insistito molto sulla tempistica della difficile vertenza. «Sappiamo che l’incontro del 24 al ministero dello Sviluppo economico non sarà risolutivo – ha detto Puddu – ma sappiamo anche che, se entro il 31 dicembre Governo ed Unione europea non definiscono uno strumento per abbattere i costi energetici non si chiude la vendita di Alcoa alla multinazionale Glencore e nel nostro territorio va a picco un tessuto industriale con 3.000 occupati diretti e circa 9.000 nell’indotto: ecco perché serve urgentemente un segnale forte delle Istituzioni».

Per la Cisl Fabio Enne ha espresso viva preoccupazione «per tanti segnali che ci inducono al pessimismo. Il tempo a disposizione è pochissimo, il 25 novembre il ministro Guidi dovrà essere a Bruxelles per trattare la questione dei costi energetici e quella potrebbe essere l’ultima spiaggia non solo per Alcoa ma per tutta la Sardegna».

A nome della Uil Daniela Piras ha auspicato un intervento immediato del presidente del Consiglio Matteo Renzi, «un intervento che non ha alternative per portare al successo un negoziato con l’Unione europea».

Il presidente dell’Assemblea Gianfranco Ganau, dopo aver annunciato che il Consiglio sarà a Roma il 24 novembre prossimo al fianco dei lavoratori ha messo l’accento sulla centralità del problema energetico in ogni ipotesi di ripresa economica della Sardegna. «Siamo l’unica Regione senza metano – ha ricordato – ed i costi energetici pesano su imprese e famiglie sarde come in nessun’altra realtà del territorio nazionale, per questo è non solo essenziale confermare il regime di essenzialità degli impianti sardi e inquadrarlo come passaggio fondamentale della vertenza-Sardegna».

Secondo il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis la Regione «deve uscire dal palazzo ed esercitare il massimo della pressione sul presidente del Consiglio Renzi, che si è speso molto per il Mater Olbia ed ora deve fare altrettanto; noi ci saremo».

La profonda crisi del Sulcis, ha osservato il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, «non si guarisce con le aspirine, il mantenimento del regime di essenzialità per le centrali sarde è irrinunciabile e non possiamo perdere altro tempo».

Per il Pd, il presidente del gruppo Pietro Cocco ha detto che «la solidarietà verso i lavoratori ha un significato se espressa attraverso l’unità delle Istituzioni e l’efficacia della loro azione. Lavoreremo su obiettivi concreti il mantenimento del regime di non interrompibilità dei 3 poli energetici sardi, l’accordo fra Alcoa e Glencore, una prospettiva di medio termine (almeno decennale) per rilanciare un settore industriale strategico per la Sardegna».

«Basta con le dietrologie – ha esortato il capogruppo di Sel Daniele Cocco – lo Stato deve ancora molto alla Sardegna e, in situazioni analoghe che riguardavano altre parti d’Italia, hanno messo nelle vertenze tutto il suo peso, ha il dovere di farlo anche per la Sardegna.»

Gli atti delle Istituzioni non hanno un effetto dirompente, ha detto il capogruppo Piefranco Zanchetta di Cps, «ma servono perché fanno parte di un progetto che punta ad ottenere risultati concreti per una Sardegna che da troppo tempo aspetta risposte concrete e l’Alcoa è una vertenza che ha molto bisogno di concretezza».

Il capogruppo dei Riformatori Sardi Attilio Dedoni, infine, ha invitato a tutti con realismo «a mettere Terna di fronte alle sue responsabilità, perché il regime di essenzialità delle centrali sarde è il cuore del sistema economico regionale e perché non esiste nessuna autonomia se non è anche autonomia energetica».

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Domenica 15 novembre inizieranno lo sciopero della fame gli “invisibili”, i malati seguiti dal servizio di assistenza domiciliare integrata.

«Quindicesimo giorno di sciopero. Due settimane senza assistenza medica e infermieristica. Due pazienti ventilati ricoverati in Rianimazione. Dieci giorni di silenzio dell’Assessore. Questi i numeri dall’avvio del nuovo sistema di assistenza domiciliare. La protesta non si ferma. Chiediamo risposte vere, serie, precise, puntuali e urgenti» si legge in una nota stampa dell’associazione Le Rondini.

«Dopo l’audizione in commissione Sanità dell’assessore Luigi Arru sulla situazione dei pazienti della ASL 7 – si legge ancora nella nota -, sul sito del Consiglio regionale si legge: “Fermo restando questo quadro di riferimento, ha aggiunto Arru, possiamo sperimentare, anche un modo graduale, un modello sardo ancora più adatto alle nostre specificità, senza però avere paura dei cambiamenti”.»

«Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Ignazio Locci e Alberto Randazzo (Forza Italia), Augusto Cherchi (Sdl), Gianluigi Rubiu (Udc), Pietro Cocco e Rossella Pinna (Pd), Luca Pizzuto (Sel) e Fabrizio Anedda (Misto).

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha proposto una moratoria del nuovo modello di assistenza fino al 31 dicembre prossimo, in modo da analizzare in modo puntuale le criticità riscontrate e mettere a punto i necessari interventi migliorativi.

L’assessore Arru ha condiviso la proposta ed il presidente Raimondo Perra, raccogliendo le indicazioni scaturite dal dibattito, ha annunciato che la commissione predisporrà in tempi molto brevi un documento di indirizzo da sottoporre all’assessore.»

«Pur essendo evidente che i tempi della politica sono ben distanti da quelli dei malati, non possiamo fare a meno di considerare che si sta profilando un aspetto ben più grave quale quello della mancata assunzione di impegno da parte dell’assessore Arru, non nuovo a questo genere di comportamenti che, ricordiamo, ha già messo in atto nel mese di agosto. Tante parole ma pochi fatti o, per meglio dire, fatti che non coincidono con le parole. Intanto, il rinnovato sistema del commissario Antonio Onnis ha già messo in luce le prime crepe: non esiste alcuna organizzazione per la gestione delle urgenze come denunciato nei giorni scorsi dalla figlia di un paziente affetto da SLA, tutt’oggi ricoverato in Rianimazione. E a dimostrazione di quanto viene sottovalutata la gravità dei pazienti in ventilazione meccanica domiciliare vogliamo richiamare la dichiarazione del direttore sanitario dottor Maggetti, il quale, nel corso dell’incontro in assessorato del 27/10/2015, ha ammesso, senza vergogna, che un medico del nuovo servizio non possiede competenze specifiche. Non possiamo accettare tanta superficialità; non vogliamo che passi il concetto che l’assistenza ai malati ventilati sia un gioco da ragazzi perché noi che da anni viviamo situazioni critiche sappiamo bene che “NELLE URGENZE NON SI IMPROVVISA”. I nostri cari sono a tutti gli effetti OSPEDALIZZATI A DOMICILIO e hanno tutto il diritto di pretendere un’assistenza qualificata.»

«Così come pretendiamo serietà e coerenza istituzionale da parte dell’Assessore nel dare seguito agli impegni assunti rendendo operativa la proroga del vecchio sistema perché NON SIAMO FIGLI DI UN DIO MINORE. Da più parti la nostra protesta viene criticata nella sua metodica applicativa; rifiutare l’assistenza medica e infermieristica non è lo strumento giusto, ci dicono che il sistema si può contestare diversamente. Ma i nostri familiari possiedono un unico strumento di lotta: la propria vita, e metterla a repentaglio è il solo modo per veder riconosciuti i propri diritti. Ed è per questo che, Vincenza Tiddia, Elena Scanu, Antonella Gabbia, Riccardo Zara, Salvatore Zedda e Massimiliano Collu, per tramite dell’Associazione Le Rondini, annunciano che da domenica 15 Novembre inizieranno lo sciopero della fame, riducendo l’alimentazione al 50% per passare in breve tempo al 100% fino allo sciopero della sete. E questa, per chi non l’avesse capito – conclude l’associazione Le Rondini -, si chiama ASSUNZIONE DI IMPEGNO!»

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Il deputato Emanuele Cani e il presidente della commissione Lavoro del Consiglio regionale Gavino Manca, entrambi del Partito Democratico, esprimono soddisfazione per lo stanziamento di 30 milioni di euro deliberato dal Consiglio dei ministri per far funzionare la continuità territoriale aerea della  Sardegna.

«Si tratta di una cifra importante e significativa che deve sommarsi ai cento milioni previsti per la rete ferroviaria dell’isola – dice Emanuele Cani -. Proprio il settore dei trasporti era stato indicato come uno di quelli fondamentali per una crescita e uno sviluppo dell’isola. I risultati di questo lavoro, compiuto anche con gli interventi della Regione, cominciano a vedersi. L’impegno dei parlamentari non si ferma certo con questo atto. All’orizzonte, infatti, c’è ancora da lavorare sulla questione della continuità territoriale marittima. Il provvedimento di oggi è uno dei punti previsti dalla Mozione Sardegna presentata dai deputati  del Pd e approvata dal Parlamento.»

«30 milioni di euro per la continuità territoriale, 81 per il completamento della Sassari-Alghero – dice Gavino Manca, consigliere regionale del Pd e presidente della commissione “Lavoro e cultura” del Consiglio regionale -. Ancora una volta il Governo Renzi, dimostra di avere a cuore le sorti della Sardegna, mantiene gli impegni e risponde con i fatti alle rivendicazioni dell’Isola.»

«I fondi stanziati per la continuità territoriale consentiranno di assicurare collegamenti più efficienti verso i principali aeroporti della penisola – aggiunge Manca – il presidente Renzi, sostenuto dal sottosegretario Luca Lotti, ha accolto una delle principali indicazioni contenute nel Dossier Sardegna che il presidente della Regione Francesco Pigliaru gli aveva consegnato il 28 maggio scorso in occasione dell’apertura del cantiere dell’ospedale Mater di Olbia.»

«Non meno importante è la proroga del decreto Sblocca Italia che consentirà di confermare gli 81 milioni di euro stanziati dal Cipe per il primo lotto della Sassari-Alghero. Queste risorse, insieme ai 25 milioni di euro stanziati dalla Regione e ai 19 dell’Anas – conclude Gavino Manca -, permetteranno di completare un’opera attesa da anni dal Nord Sardegna e di realizzare un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’Isola.»

In serata anche il capogruppo PD in Consiglio regionale, Pietro Cocco, ha espresso soddisfazione per lo stanziamento delle risorse per la continuità territoriale, sottolineando che si tratta di «un risultato importantissimo, frutto del lavoro costante del presidente Francesco Pigliaru e del Primo Ministro Matteo Renzi che ha mantenuto gli impegni sottoscritti a Olbia lo scorso mese di maggio. Grazie alla sinergia e capacità di coordinazione messa in atto tra la Giunta regionale e il Governo nazionale sulla continuità territoriale e sulla rete ferroviaria – conclude Pietro Cocco – sono arrivati i risultati sperati che mettono a tacere gli strilloni di turno, soprattutto quelli che, governando durante questi anni appena passati, hanno fallito miseramente».

Aeroporto Elmas 1 copia

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La VI commissione del Cionsiglio regionale ha sentito oggi in audizione l’assessore della Sanità sulle modalità di erogazione del servizio Adi nella Asl 7.

«L’assessorato sta seguendo con il massimo impegno la situazione dei pazienti della Asl 7 – ha detto Luigi Arru – ed è disponibile ad un intervento di mediazione per rassicurare le famiglie ed introdurre nuovi miglioramenti del servizio.»

Nel suo intervento Arru ha ricordato che «il nuovo modello di assistenza multidisciplinare curato da una equipe composta da diversi specialisti è quello definito dalla conferenza Stato-Regioni ed ha l’obiettivo quello di prevenire le crisi oltre che di gestirle, accompagnando questa tipologia di pazienti particolarmente complessa in un percorso in cui gli operatori, fra i quali il medico di famiglia, lavorino a stretto contatto con l’ambiente famigliare».

«Fermo restando questo quadro di riferimento – ha aggiunto Arru – possiamo sperimentare, anche un modo graduale, un modello sardo ancora più adatto alle nostre specificità, senza però avere paura dei cambiamenti.»

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Ignazio Locci e Alberto Randazzo (Forza Italia), Augusto Cherchi (Sdl), Gianluigi Rubiu (Udc), Pietro Cocco e Rossella Pinna (Pd), Luca Pizzuto (Sel) e Fabrizio Anedda (Misto).

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, in particolare, ha proposto una moratoria del nuovo modello di assistenza fino al 31 dicembre prossimo, in modo da analizzare in modo puntuale le criticità riscontrate e mettere a punto i necessari interventi migliorativi.

L’assessore Arru ha condiviso la proposta ed il presidente Raimondo Perra, raccogliendo le indicazioni scaturite dal dibattito, ha annunciato che la commissione predisporrà in tempi molto brevi un documento di indirizzo da sottoporre all’assessore.

Luigi Arru 2

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Restano tesi i rapporti tra il Partito Democratico e l’assessore regionale dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda. Dopo la polemica a distanza emersa nei giorni scorsi tra l’assessore e il segretario regionale del Partito Democratico Renato Soru, ex presidente della Giunta regionale, oggi ad attaccare Paolo Maninchedda è il capogruppo del PD Pietro Cocco.

«Apprendo dalla stampa che Paolo Maninchedda, assessore della mia Giunta regionale, pare abbia individuato il problema principale del disavanzo milionario della Sanità in Sardegna nel sistema informatico Sisar introdotto nel 2007 da Soru – dice Cocco -. E’ probabile che il sistema informatico sia da aggiornare con nuovi software, cosa di cui il governo precedente non si è mai occupato,  ma su questo aspetto ha già detto bene l’assessore Arru.»

«Io ricordo – aggiunge Cocco – che la Sanità consegnata dalla Giunta Soru parlava di un disavanzo accertato di circa 75 ml di euro e di una spesa farmaceutica ridotta dal 17 al 13% della spesa nazionale, pertanto compresa all’interno dei parametri nazionali.»

«Negli anni di governo del centrodestra la spesa sanitaria è nuovamente lievitata da 75 a circa 400 ml di euro – sottolinea ancora Pietro Cocco -, e allora, vogliamo davvero convincere qualcuno che il problema della spesa sanitaria fuori controllo  sia da attribuire al mancato adeguamento di un sistema informatico? E’ nei numeri il fallimento della gestione sanitaria in Sardegna della Giunta di Centrodestra guidata da Ugo Cappellacci e dalla maggioranza che lo ha sostenuto di cui certo Renato Soru non mi risulta facesse parte.»

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Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge su “Interventi a favore della famiglia”.

«La nostra proposta – ha detto il capogruppo del Pd Pietro Cocco presentando la proposta di legge del partito che, fra l’altro, prevede l’istituzione di un fondo unico per la famiglia con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro, in cui confluiranno risorse regionali, dello Stato e dell’Unione Europea. – parte dal principio costituzionale sancito dall’art.31 ed ha l’obiettivo di assicurare anche in Sardegna politiche pubbliche coerenti a sostegno della famiglia, con misure concrete come contributi ed agevolazioni fiscali per i nuclei famigliari con una particolare attenzione per quali numerosi ed a rischio di disagio.»

Il primo firmatario della legge, il consigliere Lorenzo Cozzolino, si è poi soffermato sulla crisi profonda che ha investito la famiglia nella società sarda: «Oggi il costo medio di un figlio nelle diverse fasi della sua vita è di circa 9.000 euro annui ed è chiaro che, con uno stipendio medio, le difficoltà di ogni giorno rischiano di diventare insormontabili; tutti gi indicatori, a cominciare da quelli sulla disoccupazione giovanile e la dispersione scolastica, ci dicono che la società sarda va purtroppo incontro ad processi di spopolamento e di invecchiamento che rendono non solo necessario ma urgente un intervento organico a sostegno della famiglia».

«Le forme di aiuto che abbiamo previsto – ha proseguito Cozzolino – ruotano attorno a due elementi qualificanti: l’istituzione del fondo unico regionale che accorperà risorse finora collocate in diversi centri di spesa e la cosiddetta clausola valutativa per cui, ogni due anni, si farà il punto sullo stato di attuazione per verificarne i risultati, riformulare e migliorare, dove necessario, alcune parti della legge.»

«Il pacchetto che proponiamo – ha concluso Cozzolino – è comunque molto articolato, dall’abbattimento degli interessi per la concessione di prestiti all’attenzione per le famiglie numerose con almeno 4 figli ad interventi mirati per i bisogni e le esigenze dei minori, nell’ottica di un concetto non assistenziale che punta non tanto a contrastare il disagio quanto a prevenirlo, creando un contesto favorevole per la nascita e lo sviluppo di un nucleo famigliare.»

La consigliera Daniela Forma, inoltre, ha messo l’accento sia sull’importanza strutturale della legge che su alcune parti molto innovative come «progetti destinati agli Enti locali per l’incontro generazionale e la formazione dei giovani nella società, l’istituzione di nidi e micro-nidi per l’infanzia negli ambienti di lavoro, la presenza di personale qualificato e di supporti ludici per una permanenza a misura di bambino nei reparti pediatrici».

Il presidente della commissione sanità Raimondo Perra (Psi), infine, ha sostenuto che la legge darà un senso nuovo «al concetto di famiglia come società naturale ed elemento fondante della comunità, dove nascono e crescono le persone che costituiranno la società del futuro, con la massima attenzione ai diritti degli individui ma soprattutto dei bambini, che hanno diritto ad avere una mamma ed un papà»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

(Af)

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Scuole chiuse stasera e domani nelle aree interessate all’allerta meteo di criticità elevata con codice rosso, compresi i comuni del Sulcis Iglesiente.

Il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, ha annunciato con un comunicato che in seguito all’allerta meteo di criticità elevata (allerta rossa) prevista dalle 14.00 di oggi fino alle 12.00 di sabato, è disposta per domani, sabato 10 ottobre, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine grado, compresi asili nido e scuole materne e il cimitero comunale, con divieto di parcheggio in Via Linasia e Via Punta San Michele (San Benedetto), Via Vergine Maria, Via Casula e Corso Colombo.

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha disposto la chiusura del turno serale delle scuole di ogni ordine e grado per il giorno 9 ottobre e la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e dell’Asilo nido del Comune di Carbonia per l’intera giornata di sabato 10 ottobre 2015. Il Centro operativo Comunale (C.o.C.) prosegue nel monitorare costantemente l’evoluzione delle condizioni meteo.

Anche il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, e il sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco, hanno emesso un’ordinanza per la chiusura delle scuole cittadine di ogni ordine e grado nella giornata di domani sabato 10 ottobre 2015.

Allerta rosso