25 November, 2024
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Un raffinato liutaio, Pietro Contu, ma soprattutto un Teuladino della cui arte si potrebbe scrivere a lungo, elogiando la competenza e la capacità costruttiva raggiunte in anni di lavoro appassionato e tenace. Un Teuladino, dunque, che non dimentica le proprie origini, pur vivendo da molti anni in Germania e ci tiene, anzi, a dire da dove viene! Nel suo sguardo e nelle sue parole si percepiscono cenni di una “teuladinità” sempre viva e presente, che fa pensare ad un benefico influsso sulla sua creatività, certamente innata, ma indubbiamente favorita da paziente operosità. Quell’operosità, ci viene da pensare, che ha permesso a molti “Teuladesus” di raggiungere traguardi notevoli in vari campi, una volta lasciata “sa bidda”. Sarà per desiderio di emergere, sarà per orgoglio di appartenenza ad una comunità unita e fiera, che non si vuol deludere, sarà per una spinta che viene dal cuore e consente di guardarsi intorno per afferrare le opportunità più consone su cui far convergere ogni sforzo, ogni massimo impegno, sarà per tanto altro ancora…. ma il fatto resta che per Pietro Contu la buona volontà, la passione e lo spirito di sacrificio sono stati determinanti nel fargli intraprendere una strada che lo ha portato ben lontano, a chiara fama e notorietà in un campo assolutamente di alta specializzazione, l’Arte Liutaia. Divenuta, dunque, traguardo di una “carriera” iniziata in “bidda” con la rivelazione di una istintiva propensione per lavori di intaglio e di intarsio sul legno e gratificata, via via, dagli apprezzamenti di chi sapeva distinguere l’abilità delle sue mani. La voglia di nuovi orizzonti, comune a molti nel fiore degli anni, portò Pietro lontano dalla sua terra, in Germania, alla ricerca di nuove opportunità, in grado di soddisfare le aspettative comuni a tanti giovani come lui. E qui, per lui autentica terra promessa, la scelta giusta per la sua vita! Che implicò fin da subito la prospettiva di un cammino duro ed impegnativo, “illuminato”, sì, dall’incontro con musicisti provetti, ma   soprattutto segnato da studio serio e costante di materie quali Statica, Fisica, Matematica, Acustica, oltre che della Storia dell’Arte, che gli consentisse di realizzare strumenti perfetti quanto ad equilibrio fra i vari componenti ed armonia nel suono. Studio ancor oggi affiancato da una ricerca  minuziosa nell’ambito della grande Arte Liutaia Italiana, perché le sue “creature” ne esprimano al meglio il rigoroso “spirito costruttivo, i principi estetici, la sonorità, la tecnica”. Di tutto ciò ci parla, questi giorni, la bella “Mostra Fotografica d’Arte Liutaia” allestita nei locali della Casa Baronale di Teulada, una mostra che ripercorre le fasi  di un processo stupefacente, che parte dalla scelta accurata dei materiali e prosegue con i vari momenti di un assemblaggio certosino, secondo i modi di illustri predecessori, quali Amati, Guarnieri e Stradivari. Una testimonianza significativa di come Pietro Contu, sempre affiancato nel suo lavoro dalla moglie, Pamela Glaser, maestra liutaia anche lei, oltre che partner preziosa e brillante violinista, possa essere, a buona ragione, annoverato fra protagonisti di prim’ordine nella grande Arte Liutaia europea. E, quasi a “rendere onore” ad una storia iniziata con semplici prospettive ed arrivata ad essere “nobilitata” dalla magia dei suoni ammalianti di strumenti unici, con un concerto per violino e pianoforte si è voluto inaugurare la mostra, al pianoforte Claudio Mosca, al violino proprio Pamela Glaser, che hanno eseguito brani della migliore tradizione musicale, d’epoca Barocca, con Vivaldi e Handel, d’epoca Classica, con Mozart e Beethoven, d’epoca Romantica, con Brahms e d’epoca Moderna, con Rachmaninoff. Un concerto che ha voluto essere anche autentico omaggio a Teulada e pensiero d’affetto per i suoi abitanti e che si ripeterà il 26 luglio, alle ore 21.00.

Lucia Tanas