A Bruxelles, Confartigianato Sardegna a confronto con il presidente del Parlamento UE Antonio Tajani: «Le imprese artigiane della Sardegna vogliono contare di più in Europa».
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Le imprese artigiane della Sardegna vogliono contare di più in Europa e, soprattutto, pretendono che il Governo Continentale tenga maggiormente in considerazione la rete delle piccole e medie aziende italiane.
Sono queste le principali richieste che una delegazione di Confartigianato Imprese Sardegna, a Bruxelles, ha formulato al Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, all’europarlamentare sardo, Salvatore Cicu, che ha ospitato il gruppo dirigente artigiano, e a diversi funzionari della Commissione Europea, durante una “tre giorni”, nella quale sono state affrontate tematiche relative alle problematiche che ostacolano l’attività e la crescita delle realtà produttive sotto i 15 dipendenti. In particolare, gli artigiani hanno discusso dell’accesso al credito, del sistema bancario e della lentezza dei programmi operativi regionali; ad oggi, infatti, è stato speso poco più del 10% delle risorse a disposizione. Tra gli altri argomenti affrontati, lo sviluppo della continuità territoriale per la Sardegna, le ricadute sull’Isola del nuovo ciclo della programmazione europea 2021-2027, le attività di SmeUnited a difesa delle PMI, la valorizzazione e la tutela dei prodotti agroalimentari isolani, la crescita delle giovani imprese, ma anche, le opportunità economiche e finanziarie per gli imprenditori ed il sistema legislativo dell’Unione europea.
La delegazione sarda, nell’incontro con il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, attraverso l’intervento del presidente di Confartigianato Sardegna, Antonio Matzutzi, ha sottolineato come le piccole realtà abbiano necessità di essere comprese e sostenute. «E’ necessario che l’UE ascolti con maggiore attenzione la voce delle micro e piccole imprese – ha sottolineato Matzutzi – ma, soprattutto, di quell’economia reale che rappresenta la vera forza della Sardegna e del nostro Paese. L’Istituzione Europea è l’unico strumento efficace per fermare i troppi “no” che oggi avvertiamo a tutti i livelli.»
«Non possiamo più considerare l’Europa come una semplice “fiera delle opportunità” attraverso la quale fruire delle risorse – ha invece evidenziato Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato – l’UE è molto di più; è coesione sociale, è condivisione di diritti e doveri, è strategia comune.»
«Per questo – ha ripreso il presidente Antonio Matzutzi – in modo comune, è necessario ripensare un’Istituzione Europea più dinamica e disegnata a misura di piccola e media impresa, che nel Continente rappresenta il 98% del mondo produttivo.»
E i numeri confermano la necessità esposta dal presidente di Confartigianato Sardegna. Le micro e piccole imprese in Europa sono 23,8 milioni, il 98% delle attività produttive (91% 1-9 dipendenti, 7% 10-49 dipendenti, 1% 50-250 dipendenti, 1% oltre 250 dipendenti) e creano 75 milioni di posti di lavoro, contribuendo per 2/3 al PIL europeo.
Alle richieste poste dalla delegazione di Confartigianato Sardegna, ha risposto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.
«Le piccole e medie imprese hanno dimostrato grande capacità nel saper reagire e reggere ai momenti congiunturali difficili – ha dichiarato Antonio Tajani – ma l’imprenditoria che voi rappresentate ha bisogno di interventi per essere protetta dal punto di vista economico e per crescere. Per questo, in questi anni – ha aggiunto il presidente – abbiamo lavorato sia alla direttiva europea sul ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, che tutela la sopravvivenza delle piccole imprese, sia sui prestiti erogati dalle banche, fondamentali per la crescita del sistema imprenditoriale. In Europa – ha sottolineato Antonio Tajani – è necessario riscoprire la necessità di avere una vera politica comunitaria. Se si pensa che l’Europa significa mezzo miliardo di persone, è facile comprendere quale sia la responsabilità di chi li rappresenta. Bisogna quindi pensare a un’Europa più attenta ai bisogni di quel 98% di piccole imprese che rappresenta economia e lavoro per i territori e per le nuove generazioni.»
«Nel prossimo ciclo di programmazione europea 2021-2027 ci saranno tanti fondi a disposizione per piccole e medie e imprese in tanti settori – ha commentato l’Europarlamentare sardo, Salvatore Cicu – soprattutto, per l’export e il turismo ma anche per innovare, investire e aprire nuove strade verso l’internazionalizzazione. I fondi, purtroppo, sono ancora poco utilizzati per mancanza di capacità progettuale – ha concluso Salvatore Cicu – per accedervi, infatti, è necessario farlo con degli esperti che sappiano operare in maniera scientifica e professionale. Per questo è fondamentale che le imprese facciano rete e si consorzino.»
Gli imprenditori di Confartigianato Sardegna, nella Capitale belga in rappresentanza delle imprese associate, hanno convenuto come l’Europa sia una necessità alla quale non sia possibile rinunciare anche se, in questo momento, viene percepita come un ostacolo. Su questa “crisi d’identità europea”, quindi è necessario ripensare all’Istituzione che possa portare maggiore unitarietà e coesione tra popoli diversi ed economie.
Della delegazione, capitanata dal presidente regionale, Antonio Matzutzi, e dal segretario regionale, Stefano Mameli, hanno fatto parte anche la presidente ed il degretario di Confartigianato Sassari, Maria Amelia Lai ed Antonio Alivesi, il presidente ed il segretario di Confartigianato Oristano, Sandro Paderi e Marco Franceschi, il presidente e segretario di Confartigianato Nuoro-Ogliastra Giuseppe Pireddu e Pietro Mazzette, il presidente di Confartigianato Gallura, Giacomo Meloni, e la dirigente di Confartigianato Sud Sardegna, Norella Orrù.