5 November, 2024
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Per la prima volta a Carbonia la proiezione del documentario del regista Pietro Mereu, intitolato “Il Club dei centenari”, in programma giovedì 6 Giugno alle ore 19.30 al Teatro Centrale. Un’occasione per valorizzare e ricordare la straordinaria longevità della nostra terra, la Sardegna, che si conferma “Blue Zone”, ovverossia risulta caratterizzata da zone dove le persone vivono più a lungo rispetto a qualsiasi altra parte del mondo. Una di queste zone blu è senza dubbio l’Ogliastra.
Il documentario racconta la vita e i segreti dei centenari della comunità montana dell’Ogliastra, la maggiore al mondo per concentrazione, cercando di capire quali siano i presupposti scientifici che spieghino tale longevità abbinata a uno stile di vita rurale e contadino.
L’evento è organizzato dall’Ilex Production in collaborazione con il Comune di Carbonia e la Pro Loco Carbonia.

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A partire da giovedì 28 marzo ritorna a Carbonia la rassegna L’Italia che non si vede, giunta alla sua ottava edizione, organizzata dal Circolo ARCI “La Gabbianella Fortunata” insieme al Centro Servizio Culturali di Carbonia della Società Umanitaria. La Rassegna, che quest’anno si articola in Città in cinque appuntamenti, è promossa dall’UCCA, Unione Circoli Cinematografici ARCI, e intende dare visibilità a tutte quelle opere che hanno voluto raccontare l’Italia nella sua conformazione e nelle sue trasformazioni storiche, sociali e politiche e proporre le pellicole troppo spesso estromesse dai circuiti commerciali ma che per ragioni distributive non hanno trovato adeguato spazio presso le sale cinematografiche, nonostante i riconoscimenti dei festival internazionali e le recensioni positive della stampa specializzata. Come ogni anno, anche nel 2019, “L’italia che non si vede” prevede all’interno del suo cartellone film presentati nei festival cinematografici più importati, come ad esempio, Venezia, Cannes, Locarno e Berlino.

Nella sua versione carboniense le proiezioni, tutte alle ore 21.00 e ad ingresso gratuito, si terranno presso la Sala Fabio Masala, all’interno dello spazio Ex-Dì’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema, in piazza Sergio Usai, e presso la Casa del Popolo in Via Barbagia 11.

Il primo appuntamento è previsto per giovedì 28 marzo, alla Fabbrica, del Cinema con la proiezione deIl Clan dei ricciaidi Pietro Mereu alla presenza dell’autore. “Il Clan dei ricciai” è la storia di un gruppo di pescatori di Cagliari che hanno avuto problemi con la giustizia in passato. Il boss di questo clan è Gesuino Banchero, disposto a dare un’altra occasione a questi uomini, offrendo loro la possibilità di condurre la propria vita in modo onesto e aiutandoli ad integrarsi nuovamente nella comunità.

Il secondo appuntamento sarà il giorno successivo, venerdì 29 marzo, presso la Casa del Popolo in via Barbagia 11, con Le Cicale di Emiliano Mancuso e Federico Romano. “Le cicale” è un viaggio intimo nella vita di chi, già andato in pensione o in procinto di andarci, si ritrova a lottare ancora per sopravvivere, perché lo stato sociale oggi non basta più a garantire una serena ‘età del riposo’. Un racconto corale, dove attraverso le voci di queste ‘cicale’ loro malgrado, ci troviamo di fronte una possibile verità, che il futuro dei giovani sarà molto simile al presente dei vecchi.

Il terzo appuntamento avrà luogo giovedì 4 aprile, alla Fabbrica del Cinema con Arrivederci Saigon di Wilma Labate. Cinque giovani ragazze, armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono dalla provincia toscana per una tournée in Estremo Oriente. Sognano il successo, ma si ritrovano in guerra. È il 1968 e la guerra è quella vera del Vietnam. Dopo cinquant’anni Le Stars raccontano la loro avventura tra soldati americani, basi sperdute nella giungla e musica soul.

Giovedì 11 aprile, alla Fabbrica del Cinema, sarà la volta di Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio. Scappato dall’Afghanistan quando era ancora un bambino, Ismail vive in Europa con il fratello Hassan. La madre, che non ha mai smesso di attendere notizie dei suoi figli, oggi non lo riconosce. Dopo diverse e inquiete telefonate, Ismail andrà incontro al destino della sua famiglia facendo i conti con l’insensatezza della guerra e con la storia della sua gente, il popolo Hazara.

Il quinto e ultimo appuntamento, sempre alla Fabbrica del Cinema, è giovedì 18 aprile con La Terra dell’Abbastanza di Damiano e Fabio D’Innocenzo. Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d’entrata per l’inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso.

Nel corso dei mesi di aprile e maggio altri appuntamenti della Rassegna si terranno presso i Circoli Arci “Il Calderone” di Sant’Antioco e “Cic Arci” di Iglesias e presso la Casa del Popolo di Carbonia, ancora in collaborazione con il CSC Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema.

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Secondo appuntamento, il 27 marzo, all’Istituto Europeo di Design di Cagliari del ciclo di incontri “IED4ALL” inseriti all’interno “Under Pressure”, il progetto triennale internazionale IED che vede coinvolte tutte le sedi del Network, sulle tematiche legate al cambiamento climatico globale e locale e alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Partendo dall’enorme problema della sostenibilità e del cambiamento climatico globale e locale, IED attraverso lo sviluppo triennale di Under Pressure, intende indagare le modalità tramite cui recuperare il rapporto dell’uomo con la natura, riducendo la propria impronta inquinante e l’impatto sull’ambiente delle attività umane e intraprendere in modo sistematico lo studio dei temi legati alla pressione antropica sugli equilibri del pianeta.

Ospite di questa open lesson a Villa Satta, dalle ore 18.00 alle 19.30, sarà Pietro Mereu, autore e regista sardo con una grande passione per la scrittura e per il cinema che coltiva con impegno e sacrifici. Vive e lavora tra Milano e la sua terra d’origine, l’Ogliastra, ma ama raccontare in particolare le storie legate alla cultura e all’identità della sua isola, progetti indipendenti su temi e problematiche sociali e mondi spesso invisibili o in via di estinzione. 

Gli incontri sono rivolti a tutti gli studenti dello IED e ai loro amici, e aperti a tutte le persone interessate ai temi trattati e in generale al mondo della creatività.

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Il cinema made in Sardegna è possibile. A Cagliari il primo di luglio viene presentato Gli Amici di Freddy.

Una produzione completamente made in Sardegna che ha già fatto parlare di sé per la presenza di alcune scene, infatti, la sua visione non è consentita ad un pubblico di età inferiore ai 14 anni. Un prodotto cinematografico particolare tutto da osservare e capire.

Una Cagliari di periferia, malavita e miseria sociale: povertà, quella vera, quella morale oltre che economica per un film tutto da scoprire.

Tra gli attori di Amici di Freddy Pietro Mereu, nella veste di Carmine, un balordo di periferia che vive di spaccio ed altri piccoli ingaggi tipici della malavita, maldestro e non troppo coraggioso rappresenta un tipico personaggio dei sobborghi urbani.

Pietro Mereu per la prima volta passa al di là della telecamera. Registra ogliastrino, eclettico e creativo, noto ai più per il documentario “Disoccupato in affitto” distribuito al cinema del 2012. Disoccupato in Affitto, come tutti ricordano, è un documentario di denuncia ma è anche il lavoro che ha fatto conoscere Mereu in Italia e nel mondo. Creativo a tutto tondo, profondo osservatore delle tante problematiche sociali, il regista di Lanusei, ha colto dalla partecipazione al film Gli Amici di Freddi nuovi spunti.

L’esperienza di attore è per Pietro Mereu il momento per conoscere un’altra realtà sociale quella dei sobborghi urbani di Cagliari dove la delinquenza e la malavita locale si muove con scaltrezza ed agilità. Ed è qui proprio sul set improvvisato allestito nei pressi de La Scaffa che Mereu ha l’occasione di percepire qualcosa tra ex detenuti e gli “ultimi”, quel qualcosa che l’occhio attento del documentarista ha scelto di narrare. E’ nato così un nuovo documentario Il Clan dei Ricciai, prodotto da Drive Production Company di Nicolas Vaporidis, Matteo Branciamore e Primo Reggiani.

Il Clan dei Ricciai è uno spaccato di una realtà cagliaritana sconosciuta ai più, protagonisti uomini che hanno vissuto esperienze intense come quella detentiva, persone che ancora oggi rispettano una sorta di codice etico con valori che sembrano essere scomparsi. Un documentario che sarà tutto da vedere. 

Pietro Mereu vanta tra le sue collaborazioni varie emittenti regionali tra Lazio e Sardegna tra cui Bater, Studio Ray, Media Cube, Rai 4 con cui ha prodotto una serie di puntate “senza regole” sul calcio fiorentino e per Magnolia Anime in Ballo andao in onda su Real Time nell’aprile di questo anno.

In Gli amici di Freddy, Pietro Mereu è Carmine.