28 July, 2024
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«Per l’ennesima volta, negli ultimi mesi, alcune decisioni sono state assunte in ambito amministrativo, questa volta in merito alla viabilità nel nostro Comune, senza la necessaria e doverosa condivisione con chi, rappresentante del Consiglio comunale, con tutta evidenza è stato ampiamente delegato dai cittadini per rappresentarli e difenderne le istanze. Un concetto che, a maggior ragione, soprattutto, chi rappresenta in modalità pro tempore (quale espressione tecnica di un ben specifico gruppo politico e, dunque, di una precisa sensibilità emersa dalla volontà popolare) il ruolo di Amministratore, dovrebbe tenerne pedissequamente conto»

A dirlo è Giacomo Floris, capogruppo di Carbonia Avanti, il gruppo più rappresentato in seno alla maggioranza che sostiene la Giunta guidata dal sindaco Pietro Morittu.

«Ma tant’è… Rispetto al tema specifico, perché non si è utilizzato e non si utilizza un metodo collegiale, rispettoso delle prerogative di ognuno e in generale del Consiglio comunale (quale massimo organo rappresentativo della città di Carbonia)?chiede Giacomo Floris -. Quali sono stati finora i criteri adottati per scegliere le priorità negli interventi nei lavori pubblici? D’altronde, esistono numerose istanze emerse nel tempo dai più svariati rioni e frazioni cittadini, ad esempio quello di Serbariu (in particolare nella parte alta di via Lubiana), in merito a molte necessità della popolazione, e nel caso di specie per rivedere alcuni criteri legati alla viabilità o all’installazione di dispositivi utili a evitare e prevenire pericoli per automobilisti e pedoni. Sarebbe non solo opportuno quanto logico ed efficace, quindi, ripristinare un metodo di equità, condivisione e rispetto delle prerogative di ognuno (a partire da quelle dei cittadini rappresentati in Consiglio comunale tramite i propri rappresentanti), nei processi caratterizzanti l’Amministrazione cittadina; in generale il governo della cosa pubblica.»

«Con questa sollecitazione costruttiva, ma ferma nei contenuti, spinto dalla volontà di rappresentare al meglio i tantissimi cittadini che ci hanno dato enorme fiduciaconclude il capogruppo di Carbonia Avanti -, spero che in futuro si possa arrivare a una più ampia condivisione delle scelte attuate dall’organo esecutivo dell’Amministrazione, nell’interesse della realizzazione del programma elettorale e in generale della collettività.»

Il comune di Carbonia ha indetto un concorso di progettazione che ha come oggetto “Le nuove porte della città resiliente e smart. Rigenerazione urbana e ambientale dei viali di accesso ai centri di fondazione del distretto del Carbone”.

«E’ solo l’inizio di un iter finalizzato a rendere il volto della nostra città più bello e ordinato, a partire da alcune zone particolarmente fruite che meritano di essere valorizzate e che fungono da biglietto da visita per chi arriva», ha spiegato il sindaco di Carbonia Pietro Morittu.

Le aree oggetto del bando hanno tre ambiti completamente diversi, ma concettualmente omogenei e sono: Carbonia con “via dell’Impero”, da piazza Italia, il tratto meridionale di via Roma, sino al Centro Intermodale; Cortoghiana, con il tratto che comprende corso Amedeo di Savoia ed il viale di accesso alla frazione; e, infine, Bacu Abis con viale della Libertà.

«Questi tre ambitispiega l’assessore dei Lavori pubblici, Stefano Mascia dovranno essere coerenti con le caratteristiche del luogo, ma anche tra loro in modo da rafforzare l’immagine unitaria della città con le frazioni che compongono il distretto del Carbone. Si intende inoltre arricchire le articolazioni interne facendo ricorso alla mobilità sostenibile.»

Obiettivo del progetto è quindi implementare la riqualificazione degli spazi pubblici, riportandoli a standard qualitativi migliori e arrestandone al contempo alcuni processi di marginalità e degrado.

«Con questo concorso infatti precisa ancora l’assessore Stefano Mascial’Amministrazione intende dare particolare attenzione anche agli spazi cosiddetti ‘residuali’, cioè a quelle aree che versano in stato di abbandono e nelle quali è possibile implementare la dotazione del verde urbano e delle tecnologie funzionali alla mobilità sostenibile da rendere accessibili in egual misura a tutti i cittadini.»

Attualmente, grazie al Fondo dell’Agenzia di Coesione Territoriale, sono stati messi a disposizione del comune di Carbonia 98 mila euro per il concorso, in modo da poter acquisire i progetti da candidare a finanziamento. Successivamente, il progetto di fattibilità tecnico-economica migliore avrà un valore stimato di circa 6.300.000 euro.

Il bando è rivolto ad architetti e ingegneri, singoli o associati, che abbiano i requisiti previsti dal codice dei contratti così come riportato sull’avviso integrale. É possibile iscriversi sino alle ore 12.00 di venerdì 7 ottobre 2022 sulla piattaforma informatica dedicata https://www.concorsiawn.it/distretto-carbone/home

Il concorso sarà articolato in due fasi: la prima consisterà nell’elaborazione dell’idea progettuale in coerenza con i contenuti del documento di indirizzo; il secondo step prevede l’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica ed è riservato agli autori delle cinque migliori proposte.

Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito istituzionale del comune di Carbonia al seguente link dove si può trovare la documentazione di riferimento:

https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/bandi-di-gara-e-contratti/atti-delle-amministrazioni-aggiudicatrici-e-degli-enti-aggiudicatori-distintamente-per-ogni-procedura/avvisi-e-bandi/item/4683-concorso-di-progettazione

Il sindaco di Carbonia Pietro Morittu, la Giunta, il Consiglio e l’Amministrazione comunale tutta esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di don Paolo Salis, sacerdote della diocesi di Iglesias che per 51 anni ha servito con generosità, dedizione ed obbedienza la chiesa e le comunità che gli sono state affidate.

Definito dai suoi fedeli e da chi lo ha conosciuto una persona saggia che sapeva fare dell’esperienza vissuta tesoro prezioso volto a incoraggiare chiunque gli stesse vicino, don Paolo ha sempre offerto un conforto solido letto in chiave di fede nelle situazioni difficili da affrontare.
Un sacerdote ma anche “un uomo” sempre evangelicamente positivo che ha donato tanto di sé alla comunità di Gesù Divino Operaio a Carbonia, all’Azione Cattolica diocesana e all’Ufficio diocesano per l’insegnamento della Religione Cattolica di cui era il direttore.

La sua attenzione ai giovani ed al prossimo lo ha sempre portato a una formazione continua che gli permettesse di saper trasmettere contenuti e risposte confacenti alla vita e al futuro non solo dei ragazzi, ma anche delle famiglie e degli insegnanti di religione cattolica.

I funerali si sono tenuti stamane nella parrocchia di Santa Maria a Barega, dove don Paolo sarà certamente ricordato per la dolcezza ed il senso di paternità che manifestava ai suoi fedeli in modo accogliente e mai giudicante.

La comunità di Carbonia lo ricorda e lo piange per la semplicità, unita alla forza di spirito, con cui ha saputo seminare la parola di Dio.

Si è concluso oggi il primo intervento di manutenzione della viabilità comunale che ha interessato il centro città, ma anche le frazioni di Cortoghiana, Bacu Abis, Flumentepido e Barega.

«Il cantiere ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Stefano Masciaha operato nelle zone che abbiamo ritenuto fossero le più urgenti con l’obiettivo di colmare disservizi e interruzioni del manto stradale come spesso lamentato dagli automobilisti.»

«Si tratta sicuramente di risorse insufficienti a dare piena soddisfazione e a compensare tutte le esigenze della città, ma è un primo passoha detto il sindaco Pietro Morittu -. Basti ricordare che la valutazione dei nostri uffici tecnici ha quantificato in sei milioni di euro le risorse di cui l’Amministrazione necessiterebbe per un rifacimento dell’asfalto in città.»

Intanto nella prima settimana di settembre ci sarà una prosecuzione del cantiere comunale volta al completamento dei lavori.

«Questo sarà possibilespiega ancora l’assessore dei Lavori pubbliciattraverso l’utilizzo di risorse derivanti dal ribasso d’asta e che conseguentemente ci permetterà di allargare le operazioni di rifacimento del manto stradale.»

Secondo l’assessore, interventi maggiori per dimensione e per importanza potranno essere realizzati con nuove risorse provenienti dalla Regione Sardegna così come già annunciato: «Abbiamo partecipato – ha ricordato Stefano Masciaal bando regionale relativo alla manutenzione della viabilità presentando quattro distinti interventi per 2.270.000 euro».

 

In questi giorni abbiamo assistito quasi ad una sfida a intestarsi la presunta vittoria costituita dalla (proclamata per i prossimi giorni) riapertura del Pronto Soccorso dell’ospedale CTO di Iglesias, dopo la manifestazione di giovedì scorso a Cagliari. Dopo le diverse prese di posizione politiche, sindacali e istituzionali su chi avrebbe propiziato meglio e di più tale riapertura, il sindaco Pietro Morittu mette in discussione parte delle soluzioni proposte per riaprire il Pronto Soccorso iglesiente, nello specifico quella di trasferire medici da altri fondamentali reparti come Chirurgia. Come a dire: se la soluzione adottata per riaprire il Pronto Soccorso di Iglesias è quella di depotenziare il servizio di Chirurgia a Carbonia, ci opporremo in ogni modo.
Ma che tale proposta rappresentasse una soluzione evidentemente fragile e, come nel gioco del mikado (dove se sposti una bacchetta, rischi di muoverne e farne cadere delle altre), persino potenzialmente pericolosa per il funzionamento di altre strutture complesse, era apparso chiaro fin da subito a tutti quelli che come noi seguono seriamente le questioni della sanità da tanti anni e di essa conoscono criticità e punti di forza.
Sia ben chiaro: la Direttrice generale Giuliana Campus senza possibilità nell’immediato di arruolare altri medici specialistici, non è che avesse chissà quali altre soluzioni da proporre se non quella di trasferire personale da un reparto all’altro e di aspettare l’assunzione o l’affitto di altri professionisti sanitari.
Ma anche quest’ultima opportunità, quella dei “medici in affitto” (i quali dovrebbero entrare in servizio dal prossimo 13 agosto, il cui utilizzo è stato ufficialmente determinato il 27 luglio scorso, abbastanza prima della manifestazione cagliaritana) non è esente da rischi o pericoli.
Intanto, perché parliamo di personale sanitario non specializzato nella branca dell’emergenza-urgenza. E che perciò si occuperà unicamente di assistere, visitare e curare i codici bianchi e verdi, lavorando in autonomia. Ciò significa anche che questi medici potranno incidere solo su una percentuale minoritaria di pazienti tra quelli che accederanno ed affolleranno il Pronto Soccorso.
E se, ammettiamo il caso, tali pazienti durante la permanenza e visita, nella struttura dovessero passare da un codice all’altro, ossia aggravarsi, cosa accadrebbe? Chi gestirebbe e come l’emergenza?
Inoltre: chi coordinerà le operazioni tra i medici in affitto e quelli della struttura, visto che gli ambienti utilizzati saranno gli stessi?
Insomma, le incognite sono tante, così come (visti gli ordini di servizio per il trasferimento di altri medici) i rischi di depotenziamento di altri servizi, rispetto ai quali ovviamente ci opporremo con forza e ogni strumento a nostra disposizione.
La verità, dobbiamo dircela tutta per essere credibili e non perdere di vista la realtà, è che non ci sono soluzioni veloci ed infallibili: in assenza di nuove assunzioni di medici specializzati per far fronte alle carenze di organico, l’equilibrio ricercato per la riapertura del Pronto Soccorso del CTO, così come quello di altri reparti nei due ospedali del territorio, resta altamente precario.

E anche in caso di riapertura stabile del servizio di emergenza-urgenza a Iglesias, va chiarito senza timore di smentita, che non ci sarà la garanzia totale sulla qualità delle prestazioni erogate. Perciò, non ci siamo arruolati e non ci arruoliamo tra le fila di chi improvvidamente festeggia una mezza soluzione, perché siamo consapevoli che la battaglia per una sanità migliore e a dimensione dei bisogni dei cittadini del nostro territorio, dopo anni e anni di politiche sbagliate e scarsamente lungimiranti, è ancora lunga.

Gruppo Politico Carbonia Avanti

Il 4 agosto 2022 è destinato ad entrare nei libri di storia del Sulcis Iglesiente. Cagliari stamane è stata invasa da centinaia di persone provenienti da tutto il Sulcis Iglesiente che hanno aderito alla mobilitazione organizzata dalle segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, per rivendicare il diritto alla salute, messo pesantemente in discussione da un degrado del sistema sanitario regionale pubblico che sembra non conoscere limiti.

Con le rappresentanze sindacali, in via Roma, davanti all’assessorato regionale della Sanità, c’erano 25 sindaci, i 23 dei Comuni della Asl Sulcis, ai quali si sono aggiunti i sindaci dei Comuni di Siliqua e Teulada, che sebbene ricadano nella Asl cagliaritana, storicamente fanno parte del Sulcis Iglesiente. Presenti anche il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana ed i consiglieri regionali Fabio Usai (PSd’Az) e Carla Cuccu (Idea Sardegna). C’erano i rappresentanti di diverse associazioni e tanti cittadini che sono stanchi, ormai pressoché sfiniti, nell’attesa di una Sanità pubblica quantomeno dignitosa.

Nell’aria, si avvertiva un’assenza “dolorosa”, quella dell’on. Giorgio Oppi, scomparso il 26 luglio scorso, che conosceva quell’assessorato più di ogni altro, perché è stata la sua seconda casa, unitamente al Palazzo del Consiglio regionale, per alcuni decenni…

Il sit-in dei manifestanti è durato un paio d’ore, nell’attesa vana che una delegazione di sindacalisti e di sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove evidentemente non c’era l’assessore della Sanità Mario Nieddu ad attenderli, nonostante la manifestazione fosse stata annunciata da oltre una settimana.

I manifestanti, ad un certo punto, hanno deciso di spostarsi, direzione Palazzo del Consiglio regionale, in corteo, per alcune centinaia di metri, sotto il puntuale controllo delle forze dell’ordine che non hanno avuto problemi, perché la manifestazione si è svolta nel completo rispetto delle regole, ancorché, com’era inevitabile, assai rumorosa.

Lungo la via Roma, i numerosi turisti presenti hanno chiesto le ragioni della protesta ed una volta che le hanno ricevute, si sono aggiunti ai numerosi operatori dell’informazione nel documentare la stessa con i loro smartphone, divenuti ormai da tempo eccellenti macchine fotografiche.

Giunto davanti al Palazzo del Consiglio regionale, il corteo si è fatto ancora più acceso, nell’attesa, anche qui, che una delegazione di sindacalisti e sindaci venisse ricevuta all’interno del Palazzo, dove peraltro era in corso una riunione della Commissione Salute, con l’audizione, tra le altre, del direttore generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus.

L’attesa è stata lunga ed assai rumorosa. In un primo momento sono giunte notizie, non confermate, che riportavano la disponibilità della Commissione a ricevere solo una delegazione sindacale e non i sindaci e, a quel punto, la protesta si è fatta ancora più chiassosa. Alcuni sindaci, tra loro il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai, hanno espresso considerazioni molto pesanti ed hanno annunciato che non avrebbero lasciato il Palazzo fino a che non fossero stati ricevuti in Commissione Salute.

Tra i manifestanti sono arrivati prima i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca e Roberto Li Gioi, che si sono impegnati a sostenere le legittime rivendicazioni dei Sindaci e quindi a portare in Commissione la loro richiesta d’incontro ed è poi arrivato anche il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che, in un clima divenuto via via sempre più acceso, ha assicurato che i sindaci sarebbero stati ricevuti in Commissione insieme alla delegazione sindacale.

L’attesa si è prolungata ancora e tra i manifestanti è arrivato anche il consigliere regionale della Lega Michele Ennas che, come il collega di partito Michele Pais, s’è impegnato per far sì che in Commissione venissero ricevute sia la delegazione sindacale sia quella dei sindaci.

A quel punto, quando ormai era ora di pranzo, i sindaci sono stati invitati ad entrare nel Palazzo dall’ingresso di fronte a via Roma.

Allegate le interviste registrate durante la manifestazione con i sindaci di Iglesias Mauro Usai, di Carbonia Pietro Morittu, di Fluminimaggiore Marco Corrias, e con il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana.

In un articolo a parte, i risultati emersi dalla lunga audizione in Commissione, terminata nel tardo pomeriggio, dopo circa quattro ore.

Giampaolo Cirronis

Imprenditori a confronto con l’Amministrazione comunale di Carbonia per l’avvio di un tavolo permanente sullo sviluppo territoriale.

Lo sviluppo del territorio passa anche attraverso l’ascolto delle esigenze degli imprenditori, la sintesi delle necessità e la condivisione delle prospettive. Sulla base di queste valutazioni si è innescato il dibattito nella sala Polifunzionale, presenti imprenditori, alcuni consiglieri comunali e i componenti della Terza Commissione, i rappresentanti di Coldiretti, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Confapi e CCN Carbonia Produce.

Il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, il vicesindaco ed assessore del Turismo ed Attività produttive Michele Stivaletta ed il presidente della Terza commissione Attività produttive Beppe Vella, hanno accolto la delegazione in rappresentanza delle associazioni datoriali, con l’obiettivo di attivare un tavolo permanente di confronto che interessi vari settori, dal commercio all’agricoltura, dall’edilizia all’industria passando per l’artigianato.

«L’auspicioha spiegato l’assessore Michele Stivaletta è che sia il primo di numerosi incontri con gli imprenditori, volti a creare le condizioni per coadiuvare strumenti di sviluppo improntati sul locale.»

«Stiamo puntando molto tra le altre cose – ha concluso il sindaco Pietro Morittusull’integrazione turistica e contestualmente alla definizione di percorsi comuni, anche mettendoci, come si dice nel ciclismo, sulla scia di esperienze che si sono rivelate vincenti per ottenere un risultato che interessa tutti, senza campanilismo di sorta.»

 

Si moltiplicano le adesioni alla manifestazione di protesta organizzata dalle segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, per domani giovedì 4 agosto, alle 9.30, davanti all’assessorato regionale della Sanità, in via Roma, a Cagliari, alla quale sono stati invitati a partecipare tutti i 23 sindaci del comuni della Asl Sulcis. Ieri i sindaci hanno incontrato il direttore generale della Asl Sulcis, la dottoressa Giuliana Campus, incontro dal quale non sono emerse sostanziali novità nel panorama di gravissima emergenza nel quale ormai da tempo si trova la Sanità nel territorio del Sulcis Iglesiente. Abbiamo intervistato il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

Sono iniziati stamane, così come previsto dall’Amministrazione comunale, gli interventi di manutenzione ordinaria delle strade cittadine con una prima fase, preludio di successive che sono destinate appositamente alla viabilità.

La priorità è stata data alle situazioni più problematiche della città, come per esempio in via Nicotera, dove si è verificato un importante cedimento, e parte di via Mazzini, via Roma e via Manzoni, strade che sono caratterizzate da un traffico elevato. Altri interventi similari sono previsti sia nelle varie frazioni sia in alcuni stazzi della città.

«Questo ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Stefano Mascia è solo il primo passaggio realizzato con le poche risorse a disposizione delle casse comunali, mentre abbiamo deliberato oggi in Giunta i quattro progetti esecutivi secondo la ricognizione delle necessità che presenteremo alla Regione Sardegna all’interno del bando da 30 milioni di euro.»

«Il focus ha continuato l’assessore Stefano Masciaè sulle carreggiate, la rimodulazione delle aree pedonali e la realizzazione dei rallentatori del traffico per raggiungere la massima sicurezza di pedoni e automobilisti.»

«Non appena insediatiha spiegato il sindaco di Carbonia Pietro Morittuabbiamo presentato, secondo gli accordi presi con la Regione, una ricognizione complessiva sullo stato degli asfalti della città con varie richieste di supporto economico per un ammontare di sei milioni di euro; a seguito delle forti piogge di dicembre, la Regione ha deciso di aprire questo bando che sarebbe dovuto uscire a febbraio scorso.»

Secondo il sindaco Pietro Morittu e l’assessore Mascia tale operazione è, infatti, parte integrante della visione complessiva della messa in sicurezza di tutta la viabilità comunale che dovrebbe sfociare in un accordo quadro che consentirà una manutenzione continuativa e sistematica.

Per permettere l’attuazione dei lavori di manutenzione delle strade, intanto, è stato disposto da oggi, lunedì 1 agosto e, fino al termine dei lavori, l’istituzione del divieto di sosta ed il senso unico alternato dei veicoli in via G. Mazzini, nel tratto compreso tra via Cannas e via Angioy; via Manzoni, nel tratto compreso tra via Angioy e via G. Bellini; via Roma, nel tratto in corrispondenza dell’attività Edil Casa Melis, via Umbria e via Nicotera.

 

Si è spento oggi, all’età di 82 anni, Giorgio Oppi, leader dell’UDC, consigliere regionale all’ottava legislatura (la sua presenza nell’aula di via Roma venne interrotta nella legislatura 1994-1999, quando il Partito Popolare gli negò la quarta candidatura consecutiva, in attuazione di una norma poi superata). E’ stato indiscutibilmente uno degli uomini più influenti della politica sarda per oltre mezzo secolo.

Giorgio Oppi era nato l’8 febbraio 1940, a Iglesias. Iniziò a fare politica da studente universitario, collega e grande amico di giovani che avrebbero “sposato” la carriera politica in altre formazioni: Emanuele Sanna, Luigi Cogodi ed Emidio Casula.

Conseguì la laurea in Geologia e le prime esperienze lavorative le maturò da docente nei corsi professionali nell’ente presieduto da Giovanni Maria Lai, a Carbonia.

E’ stato per diversi anni dirigente provinciale della Democrazia Cristiana e vicesindaco di Iglesias fino al 1993, quando non si ricandidò (l’anno che vide nascere la “stella” di Mauro Pili, eletto sindaco – con il compianto Roberto Frongia vice sindaco – con una coalizione civica, nella clamorosa rimonta al ballottaggio di inizio dicembre contro il candidato del centrosinistra Nico Grillo). Venne rieletto consigliere comunale nel 1997.

In Consiglio regionale Giorgio Oppi venne eletto la prima volta nel 1979 nel Collegio di Cagliari, confermato nel 1984 e nel 1989. Nel 1989 assunse prima la vicepresidenza del Consiglio regionale, due mesi dopo l’incarico di assessore regionale della Sanità, ricoperto nelle Giunte guidate da Mario Floris ed Antonello Cabras.

Nella legislatura 1994-1999, escluso forzatamente dall’assemblea perché non ricandidato, dopo brevi esperienze con PPI e MID, aderì al CCD, nelle cui liste venne rieletto consigliere regionale nel 1999 nel Collegio provinciale di Cagliari (dopo una breve esperienza da presidente del Consorzio Industriale di Portovesme, incarico che aveva già ricoperto diversi anni prima) e ricoprì l’incarico di capogruppo fino al 2002, quando nacque l’UDC, attraverso la fusione tra CCD, CDU e Movimento dei Democratici Cristiani della famiglia di Bruno Randazzo.

Giorgio Oppi venne rieletto per la quinta volta consigliere regionale nel 2004, da segretario regionale dell’UDC, partito che non ha più lasciato anche nei periodi più bui dello stesso a livello nazionale che hanno visto via via prendere altre strade i principali leader, ad iniziare da Marco Follini e Pierferdinando Casini. Ha avuto una breve esperienza da deputato ma ha poi preferito tornare in Sardegna, per continuare a recitare un ruolo centrale, sia quando si è trovato in maggioranza, sia quando è stato all’opposizione. Nel 2019 è stato rieletto per l’ottava volta consigliere regionale nella Circoscrizione di Cagliari e, nel corso della legislatura, ha lavorato per far crescere il gruppo e ha avuto un ruolo di primissimo piano nella coalizione di maggioranza di centrodestra, al punto che recentemente, ricoverato in gravi condizioni in ospedale mentre era in corso una serrata verifica di maggioranza in vista di un probabile rimpasto in Giunta, il presidente della Regione, Christian Solinas, ha affermato che la verifica sarebbe proseguita solo dopo la riabilitazione di Giorgio Oppi, La riabilitazione sperata, purtroppo, non c’è stata.

Giorgio Oppi ha avuto per oltre mezzo secolo un ruolo importantissimo anche nella politica locale e negli enti di sottogoverno. Ha tenuto quasi sempre ottimi rapporti con i partiti di opposizione, e con singoli loro rappresentanti, al punto da assegnare spesso – avendo un ruolo determinante nelle singole assemblee – incarichi di primissimo piano a esponenti della parte politica di minoranza.

A Iglesias, la sua città, pur facendo parte della coalizione di centrodestra in Consiglio regionale, in diverse consiliature, compresa quella in corso, con la sua lista civica ha stretto alleanza con il centrosinistra, risultando determinante per il risultato elettorale. Analoga strategia ha seguito anche a Carbonia alle elezioni dello scorso anno che portarono alla vittoria il centrosinistra e all’elezione a sindaco di Pietro Morittu.

Come spesso accade ai politici, soprattutto a quelli molto influenti, Giorgio Oppi era “amato” dagli amici, tanti, e “odiato” dai nemici, sicuramente in numero molto inferiore a quello degli avversari politici, perché con molti di loro aveva un ottimo rapporto. 

Conoscendolo da moltissimi anni, perché pur avendo 20 anni in meno di lui ho iniziato la professione di giornalista nei primi anni della sua carriera politica, ritengo di poter dire che con la scomparsa di Giorgio Oppi la politica sarda perde oggi un tassello importante di un mosaico che da anni fa grande fatica a trovare ricambi all’altezza.

Ciao Giorgio

Giampaolo Cirronis