23 December, 2024
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Un nuovo e più ampio hub vaccinale, entrerà in funzione la prossima settimana, a Carbonia, per la somministrazione dei vaccini anti Covid-19.

A partire da martedì 8 febbraio 2022, le attività relative alle vaccinazioni anti-Covid saranno trasferite dall’hub di via Puglie all’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu.

«A seguito di una serie di verifiche e sopralluoghi, così come avevo anticipato nel mio discorso di introduzione nel Consiglio comunale sulla sanità dello scorso 24 gennaioha spiegato il sindaco Pietro Morittuabbiamo individuato in città un nuovo hub, in sostituzione del centro in via Puglie, per dare maggiore supporto alla campagna di vaccinazione anti-Covid.»

«Tutto questoha sottolineato il sindaco Pietro Morittuper velocizzare le vaccinazioni e ridurre, dove possibile, gli spostamenti dei cittadini. Appena insediati, infatti, abbiamo lavorato all’apertura del centro vaccinale di via Puglie dimensionato per una tipologia di attività e che, nel corso di queste settimane, ha subìto una profonda trasformazione. Questo ci ha imposto una riflessione su un luogo alternativo e più ampio.»

«Con le sei postazioni e l’incremento degli orari di apertura, insieme agli hub di San Giovanni Suergiu e a quelli a giornate di Sant’Antioco e Carloforteha aggiunto il primo cittadinostiamo cercando di andare incontro alle esigenze di tutti, dando maggiore copertura al nostro territorio.»

Il centro di via Puglie sarà operativo fino a domenica 6 febbraio (giornata in cui è prevista anche la vaccinazione su prenotazione per i bimbi dai 5 agli 11 anni) e poi sarà chiuso.

Da martedì 8 febbraio in poi, tutti coloro che si sono prenotati, anche in precedenza, dovranno recarsi alla Miniera di Serbariu. Il centro è operativo dal martedì al venerdì dalle ore 15.00 alle 18.00 e i sabati e le domeniche dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Nel dettaglio, la griglia con gli orari di apertura relativi al mese di febbraio,

L’allestimento degli spazi esterni ed interni della sala Auditorium, facilmente raggiungibile all’utenza dall’ingresso della Grande Miniera, percorrendo la rotonda via Aspromonte/via G.M. Lai, è a cura del Centro operativo comunale di Protezione Civile (C.O.C.) e dell’Ufficio tecnico e Manutenzioni.

Per vaccinarsi, è sempre necessario prenotarsi all’indirizzo https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o chiamare il numero 800 009966 dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

Domenica 6 febbraio, al centro vaccinale di via Puglie, a Carbonia, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00, sarà possibile effettuare le vaccinazioni anti-Covid anche per i bambini dai 5 agli 11 anni. Si può accedere previa prenotazione per velocizzare le procedure e l’organizzazione a tutela dei bimbi.

Nel corso della giornata, saranno vaccinati anche gli adulti che si sono precedentemente prenotati, ma è prevista un’organizzazione tale da permettere distinti percorsi, uno dei quali dedicato ai più piccoli che saranno seguiti dai pediatri.

Sul sito della Asl è a disposizione delle famiglie la modulistica necessaria da compilare. Anche sul sito istituzionale del comune di Carbonia, nella sezione dedicata alla campagna vaccinale Coronavirus, messa in evidenza sulla home-page, si potranno trovare le informazioni utili e i link (i moduli sono i medesimi messi a disposizione per la giornata del 16 gennaio).

«Seppur nel rispetto delle restrizioni vigenti spiega il sindaco di Carbonia, Pietro Morittuil Comune, di concerto con la Asl, cercherà di organizzarsi nel miglior modo per dare un’accoglienza calorosa e rassicurante ai bimbi e ai loro genitori, in modo da replicare gli apprezzabili risultati dello scorso 16 gennaio. Nel corso di quella domenica conclude il primo cittadinoè stata messa in moto un’ottima macchina organizzativa e, grazie al personale socio-sanitario e all’aiuto dei volontari, sono stati vaccinati 400 bambini.»

Anche se impossibilitata a programmare eventi in presenza a causa del procrastinarsi della situazione critica legata alla pandemia, l’Amministrazione comunale di Carbonia celebra la “Giornata della Memoria” e commemora le vittime dell’Olocausto con una serie di iniziative rivolte a tutta la cittadinanza.

Su proposta dell’assessorato alla Cultura sarà proiettato, sulla piattaforma streaming della società Umanitaria Sardegna, “Racconti di un viaggio dentro la memoria”, un documentario di 63 minuti che ha coinvolto ragazze e ragazzi sardi tra i 18 ed i 25 anni, protagonisti dei viaggi nei luoghi chiave della Shoah che hanno dato la genesi a un vero e proprio corso di formazione storica.

«Ringrazio per la preziosa e imprescindibile collaborazione la Fabbrica del Cinema ha sottolineato l’assessore alla cultura Giorgia Meli -: un modo per tenere vivi nella memoria collettiva gli orrori dei campi di sterminio. Manteniamo la speranza di poter tornare alla normalità al più presto ed essere nelle condizioni di organizzare l’anno prossimo ulteriori iniziative di sensibilizzazione in presenza su questa importante tematica.»

Chi è interessato a vedere il documentario, a partire dalle ore 10.00 di giovedì 27 gennaio, si può collegare all’indirizzo onlinesardegna.umanitaria.it . Lo streaming del film è gratuito previa registrazione e sarà disponibile per tutta la giornata.

Un’altra iniziativa gratuita, fortemente voluta dall’assessore della Cultura Giorgia Meli, è prevista per domenica 30 alle ore 18.30 al Teatro Centrale, con l’organizzazione di uno spettacolo a cura dell’Associazione Culturale-Teatrale “Quinte Emotive”, La performance si intitola “Il Processo” ed è tratta liberamente da “L’Istruttoria”, un dramma documentario scritto da Peter Weiss dopo aver assistito al processo di Francoforte sul Meno, tenutosi dal dicembre 1963 all’ottobre 1965 sui crimini di guerra perpetrati dai tedeschi.

Per poter partecipare è necessario prenotarsi contattando la segreteria del Cedac al seguente numero: 338.9838142. Si ricorda che l’accesso è consentito a chi possiede il green pass.

«Per dare un segnale e contribuire a un momento di riflessioneha dichiarato il sindaco Pietro Morittuabbiamo inviato con l’assessora alla Pubblica Istruzione Antonietta Melas e a nome di tutta l’Amministrazione comunale, una lettera indirizzata a tutte le scuole cittadine. Siamo convinti che ricordare una delle pagine più drammatiche della nostra storia non sia solo un dovere di amministratori, ma una questione di coscienza collettiva.»

«Cito le parole dell’onorevole Liliana Segre che è miracolosamente scampata allo sterminio: A che serve la memoria? A difendere la democrazia, dice bene una degli ultimi testimoni che la storia ci ha consegnatoha concluso il sindaco di Carbonia -; sono certo che soprattutto i nostri giovani siano consapevoli di questo.»

Il consigliere comunale del gruppo “Carbonia Avanti” Nino Spanu ha presentato un ordine del giorno al presidente del Consiglio comunale Federico Fantinel, al sindaco Pietro Morittu, all’assessorato delle Politiche giovanili ed alla Giunta comunale, con il quale propone l’istituzione del concorso letterario “Per Non Dimenticare”.

«Anche quest’anno, in occasione della giornata della memoria, è indispensabile adoperarsi per promuovere ogni iniziativa utile a preservare e tramandare la memoria sull’Olocausto e la persecuzione e lo sterminio degli ebrei, degli omosessuali e dei rom, nonché degli oppositori politici, da parte dei regimi nazionalsocialista e fascista, a cavallo degli anni ’30 e ’40dice Nino Spanu -. È fondamentale, in tal senso, sensibilizzare le giovani generazioni di cittadini su quel drammatico periodo della storia, in merito all’inenarrabile malvagità dei regimi totalitari che idearono e misero in pratica il peggior olocausto della storia: lo sterminio del popolo ebraico. Con l’ordine del giornoaggiunge Nino Spanu – intendo sollecitare l’Amministrazione comunale affinché s’impegni a promuovere l’organizzazione di un concorso letterario tra i giovani studenti delle scuole medie cittadine sui temi dell’Olocausto e in generale dell’antisemitismo. L’iniziativa verrebbe organizzata in collaborazione o per conto delle organizzazioni antifasciste cittadine (in primis ANPI) e si articolerebbe durante tutto l’anno scolastico con la realizzazione di scritti sull’argomento. Una giuria mista tra rappresentanti delle associazioni antifasciste, del mondo della cultura e di amministratori, selezionata a tale scopo, si occuperebbe di premiare i primi tre temi maggiormente significativi, con dei premi da stabilire, ma sempre legati dal punto di vista culturale e simbolico alla battaglia contro le discriminazioni, l’intolleranza e in generale il razzismo.»

«Il progettoconclude Nino Spanupotrebbe essere finanziato con risorse pubbliche ma anche con i contributi esterni di privati che volessero sostenere l’iniziativa.»

Gentile Sindaco Pietro Morittu,

ai tempi della comunicazione via streaming ed in piena fase pandemica, avremmo atteso un suo cortese invito a partecipare ai lavori convocati dal Consiglio comunale di Carbonia sui temi della sanità, alla presenza in remoto di autorevoli esponenti della politica regionale, locale e aziendale.

Nel rispetto dei ruoli e delle ragioni di ognuno dei nostri interlocutori, riteniamo di essere sufficientemente presenti, preparati, competenti ed autorevoli nella materia che meglio governiamo, viviamo e conosciamo lavorandoci tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24 e per tutti i 23 comuni del Sulcis Iglesiente, in ambito ospedaliero e territoriale, nella sanità pubblica e privata: la salute, l’accesso ai servizi, l’organizzazione aziendale, le risposte ai bisogni di cura e assistenza, la qualità delle prestazioni, l’etica e la deontologia.

Non abbiamo però avuto il privilegio di un confronto pur a distanza e formale con il Consiglio comunale di Carbonia, nonostante gli impegni in campagna elettorale a confrontarsi con il tessuto sociale e professionale cittadino.

E non è la prima volta che accade, dovendo annotare che è stata declinata il 18 dicembre us la partecipazione alla nostra conferenza sugli impatti del PNRR nel Sulcis Iglesiente con le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità, punto anch’esso nel programma elettorale vincente.

Ma la doglianza odierna verte su un’ennesima fuorviante affermazione sulla professione infermieristica, da Lei narrata al minuto 23 circa del video di condivisione dell’intera seduta: «Il territorio merita l’istituzione di scuole per infermieri da aprirsi nei nostri ospedali».

Un politico non può permettersi neppure in privato una valutazione così distante dalla realtà, figuriamoci in pubblico: le scuole “infermieri professionali” sono dismesse dagli anni 90, la formazione degli “infermieri” è adesso universitaria, il titolo rilasciato per l’esercizio professionale è la laurea in infermieristica, il titolo di accesso richiesto per competere ad entrare all’università è il diploma di maturità.

Sono cambiati i tempi, e sulle scuole per infermieri “professionali” è calata una pietra tombale, e non ci saranno consigli comunali straordinari capaci di smuoverla.

La considerazione e il rispetto che meritano gli infermieri e le infermiere passa anche per dettagli semantici, così come chiosammo nel settembre us quando, sempre impropriamente, venne utilizzato il termine “paramedici” per indicare “infermieri” nel medesimo programma elettorale (poi corretto, e qui gliene diamo atto).

Sono facce della stessa medaglia: uno sguardo all’indietro frutto di retaggi culturali che credevamo superati dai tempi e dai fatti.

La professione infermieristica non è valorizzata, compresa e ascoltata, e la nostra assenza al Consiglio comunale sulla Sanità ne è la dimostrazione, e all’indifferenza quasi generale dello stato nel quale siamo costretti a lavorare mentre tutti sanno e molti che dovrebbero fare qualcosa non sanno, non sentono o non vedono e non solo in ASL Sulcis, diciamo che è finito il tempo delle pacche sulle spalle, è finito il tempo di chiamarci “angeli” ed “eroi”, è finito il tempo delle parole ed inizia il tempo in cui si deve passare ai fatti restituendo vera dignità a una professione che finora ha dato tutto mettendo da parte la sua “normale straordinarietà” al fianco del cittadino e delle istituzioni per lavorare in costante emergenza, ammalarsi più e peggio di ogni altra categoria, rinunciare a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita, degne retribuzioni, contratti di lavoro adeguati, condizioni e organizzazione del lavoro accettabili.

Niente sembra volersi concretizzare nella direzione delle richieste avanzate con forza e decisione dal nostro Ordine, che invece che dedicarsi all’ambito della lamentazione si è mette continuamente in discussione e ha pur sempre mantenuto un dialogo serio e pacato per dovere istituzionale, agendo proattivamente per tutti i 23 comuni che insistono nel territorio di governo della Asl Sulcis, ma verso le istituzioni e gli enti locali, non possiamo però ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste.

Le chiediamo un gesto di ammenda, gli infermieri e le infermiere escono complessivamente ridimensionati dai lavori della seduta straordinaria, e non lo meritano.

Confidiamo di entrare nel merito dei temi della conferenza appena avremo modo di confrontarci, pandemia permettendo.

Il Consiglio direttivo Opi Carbonia Iglesias in rappresentanza di 880 iscritti e iscritte all’Albo professionale

Graziano Lebiu, Claudia Puddu, Sergio Lai, Paolo Boi, Brunella Porcu, Stefania Accotzu, Andrea Matzuzzi, Renato Loddo, Stefano Stori

Il Consiglio comunale di Carbonia ha affrontato ieri le gravi emergenze del servizio sanitario pubblico in città e nel territorio, acuitesi ulteriormente da quando è esplosa la pandemia da Coronavirus, ormai nella lontana primavera di due anni fa. La riunione, svoltasi in modalità mista, in presenza e in videoconferenza, ha visto la partecipazione del neo direttore generale della ASSL Giuliana Campus, del neo direttore sanitario Giuseppe Pes e dei consiglieri regionali Fabio Usai e Michele Ennas.

I lavori si sono aperti con un’ampia e dettagliata relazione del sindaco, Pietro Morittu, sulle numerose emergenze, con la richiesta di ripristino dei servizi, secondo quanto prevede un ospedale DEA di primo livello qual è il Sirai di Carbonia e con un riferimento più ampio all’intera gamma dei servizi sanitari territoriali.

Sono seguiti gli interventi dei consiglieri, uno per gruppo, come concordato preventivamente, dai quali sono emerse le varie problematiche e le richieste ai vertici della ASSL e alla Regione Sardegna.

La dottoressa Giuliana Campus, da alcune settimane ai vertici della ASSL, ha spiegato, tra l’altro, che la decisione di allestire il Centro Covid al quarto piano dell’ospedale Sirai è stata determinata da una situazione di emergenza. Anche il dottor Giuseppe Pes ha ribadito che la decisione che tanto preoccupa di destinare il reparto di Medicina alla gestione dei pazienti Covid è assolutamente temporanea ed obbligata dalla presenza di un cluster di pazienti Covid con ben 14 positivi su 30 pazienti ricoverati, che non ha consentito di valutare soluzioni alternative, quale potrebbe essere il Centro nato per la cura degli infettivi negli anni ‘90 – valutazione che ha sorpreso non poco, considerato che l’emergenza Covid, purtroppo, è presente da quasi due anni -, ed ha rassicurato sul futuro del reparto di Medicina del Sirai, che non è assolutamente in discussione.

Sono poi intervenuti i consiglieri regionali Fabio Usai e Michele Ennas. che da parte loro hanno assicurato il massimo impegno per dare risposte alle forti e legittime richieste che arrivano dalla città di Carbonia e dal territorio del Sulcis Iglesiente.

Giampaolo Cirronis

A Carbonia è in fase di allestimento un secondo hub vaccinale che entrerà in funzione agli inizi del prossimo mese di febbraio. Darà risposte alla crescente necessità di vaccinazioni, con una capacità di somministrazioni doppia rispetto a quello in servizio in via Puglie.

Lo ha detto questo pomeriggio il sindaco di Carbonia Pietro Morittu, nella relazione introduttiva alla seduta del Consiglio comunale organizzata per l’esame delle problematiche del servizio sanitario pubblico a Carbonia e nel territorio, alla quale, in videoconferenza, hanno partecipato anche il neo direttore generale della Assl Carbonia Giuliana Campus, il neo direttore sanitario della stessa Azienda socio sanitaria Giuseppe Pes ed i consiglieri regionali Fabio Usai del Partito Sardo d’Azione e Michele Ennas della Lega.

La crescita continua dei casi di positività al Covid-19 ha fatto emergere l’inadeguatezza dell’hub vaccinale per il soddisfacimento della crescente richiesta di vaccini e questo secondo hub dovrebbe dare le risposte attese, per evitare il dirottamento verso altri hub della provincia del Sud Sardegna e della Città Metropolitana di Cagliari e, soprattutto, una sensibile contrazione dei tempi di attesa per i prenotati che attualmente arrivano anche a 45-60 giorni.

I consiglieri di minoranza Daniela Garau e Daniele Mele del Patto Civico e Monica Atzori della Lega, hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale Federico Fantinel ed al sindaco di Carbonia Pietro Morittu, con la quale chiedono l’applicazione del decreto PUC (Progetti Utili alla Collettività) per i percettori del Reddito di Cittadinanza.

Ritenuto che è interesse dei Comuni e della collettività in un’ottica di inclusione sociale, collaborazione attiva e solidarietà sociale, attivare progetti Utili alla Collettività (PUC) e stabilire le attività che i percettori del Reddito di Cittadinanza dovranno svolgere e che nel comune di Carbonia i percettori di Reddito di Cittadinanza sono un numero considerevole. E ancora, tra l’altro, che gli oneri per l’attivazione e la realizzazione dei PUC non gravano sui bilanci comunali.

La mozione, se venisse approvata, impegnerebbe il sindaco Pietro Morittu e la sua Giunta, ciascuno per le proprie competenze, a predisporre entro 60 giorni dall’approvazione di questa mozione, i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, cui saranno tenuti, offrendo la loro disponibilità, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza, ai sensi dell’art. 4, comma 15 del decreto-legge n. 4/2019.

La mozione impegnerebbe, altresì, il Sindaco e la Giunta a realizzare celermente ogni azione utile e necessaria al fine di rendere attuabili detti progetti e coinvolgere i residenti nel comune di Carbonia beneficiari del Reddito di Cittadinanza – tenuti a svolgere lavori di pubblica utilità – in un’ottica di potenziamento e supporto dei servizi civici alla collettività. E, infine, l’amministrazione a controllare e monitorare l’effettiva partecipazione ai progetti utili alla collettività dei residenti nel comune di Carbonia percettori del Reddito di cittadinanza.

I consiglieri comunali di minoranza Daniele Mele e Daniela Garau del Patto Civico e Monica Atzori della Lega, hanno presentato due interpellanze sul tema della sicurezza, nelle quali chiedono quali azioni l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Morittu intende assumere per contrastare la situazione di insicurezza dovuta all’allarmante crescita di microcriminalità in città.

Nella prima, i tre consiglieri sottolineano che la situazione oggi riporta la città di Carbonia ai nefasti anni ’90 del secolo scorso, quando un’intera generazione, sconfitta dalle dipendenze, si è autodistrutta, creando in alcuni quartieri un clima di disagio sociale e paura tali da destare l’attenzione della stampa nazionale.

Nella seconda interpellanza i tre consiglieri di minoranza rimarcano che la mole di furti subiti dai cittadini di Carbonia sia nelle proprie abitazioni, sia nelle attività commerciali, non è più sostenibile.

Ritenuto che lo stato di paura potrebbe portare i cittadini esasperati, nella più grave e malaugurata delle ipotesi, a difendersi autonomamente e che a tutt’oggi nulla sia stato fatto per ovviare a questa grave situazione, interpellano il Sindaco e la Giunta, affinché riferiscano in aula se e quali strumenti utilizzare per contrastare questo grave fenomeno.

«La scelta di presentare due diverse interpellanze, se pur condivise, da parte di Lega e Patto Civico, sul tema sicurezzaha detto il consigliere Daniele Mele -, nasce dall’urlo disperato lanciato dai cittadini su questo tema mai affrontato in maniera incisiva. Ci aspettiamo che il Sindaco abbia già individuato un chiaro piano d’azione.»

E’ di 400 prime dosi somministrate il bilancio della giornata vaccinale svoltasi ieri al centro di via Puglie, a Carbonia, dedicata esclusivamente ai bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Erano presenti il sindaco Pietro Morittu e gli assessori Antonietta Melas, Roberto Gibillini e Katia Puddu, e la direttrice della Asl n. 7 Giuliana Campus, i quali hanno spiegato che «a causa dell’aggravarsi della situazione dei contagi, pur non potendoci essere le condizioni per fare animazione e giochi, come si era precedentemente prospettato per intrattenere i piccoli e rendere il momento della vaccinazione più leggero e gioioso, il centro è stato reso accogliente e familiare con palloncini colorati e con musica per i bambini».

«Senza la sinergia con la Asl n. 7 e senza medici, pediatri, personale sanitario e del 118, Polizia locale e l’aiuto delle associazioni di volontariato di Protezione civile – ha sottolineato il sindaco Pietro Morittul’organizzazione e la riuscita di questa giornata non sarebbe stata possibile.»

L’Amministrazione comunale, insieme all’Asl n. 7, ha ringraziato tutti i genitori ed i loro bimbi che si sono resi protagonisti di questo momento, ricevendo l’attestato di coraggio a ricordo della giornata.