C’è il tutto esaurito per il concerto di Fiorella Mannoia, in programma sabato sera a Oristano, nell’ambito del festival Dromos.
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C’è il tutto esaurito per il concerto di Fiorella Mannoia, in programma sabato sera a Oristano, nell’ambito del festival Dromos.
Alle 21.30, sul palco allestito sotto le stelle in piazza Cattedrale (grazie alla gentile concessione dell’area da parte della Curia Arcivescovile di Oristano) Fiorella Mannoia si esibirà nell’unica tappa isolana del tour all’insegna del suo ultimo disco, “Personale” (pubblicato lo scorso marzo per Sony Music). L’ossatura dell’album si compone di tredici brani inediti, tredici storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature, e molto altro ancora; un album che è anche – come afferma la cantante romana – una “piccola e umile ‘personale'”, come recita il titolo: a rafforzare il racconto delle canzoni, trovano infatti spazio le fotografie realizzate dalla stessa Fiorella Mannoia in varie parti del mondo, assecondando una passione per l’arte dello scatto che ha recentemente approfondito e condiviso sui social network.
Altro appuntamento in cartellone per la giornata di domani, alle 18.30, al Centro per l’autonomia di Oristano (presso l’Ospedale Vecchio in piazzale San Martino) va in scena la performance “Serenate stralunate”, presentata dal Centro per l’autonomia con la compagnia Theatre en vol di Sassari. Ideato e progettato con metodologia contributiva, il lavoro (con la regia di Michelle Kramers e le scenografie di Puccio Savioli) ha come interpreti utenti e operatori della struttura. Lo studio si collega allo spunto tematico di questa ventunesima edizione di Dromos, che sotto il titolo “Casta diva” saluta la luna nel cinquantenario del primo sbarco dell’uomo sul suo suolo, e tenterà una narrazione del misterioso rapporto tra follia e creatività come espressioni della stessa lunaticità, tracciando un parallelo in chiave a volte ironica e a volte onirica, con azioni teatrali, quadri viventi ed elementi scenografici essenziali. Una composizione interdisciplinare per coinvolgere il pubblico in un viaggio alla ricerca della Luna, insieme ispiratrice e ammaliatrice.
“Canto alla Luna” è, invece, il titolo dell’evento musicale che il giorno dopo (domenica 4 agosto) omaggerà il nostro illustre satellite in uno dei luoghi più sacri dell’età nuragica, il Santuario ipogeico di Scaba ‘e Cresia in territorio di Morgongiori. Alle 21.30, le tradizioni musicali degli asiatici Huun-Huur-Tu, con le loro musiche e canti di Tuva, si intrecceranno con quelle dei Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu, da quarant’anni ambasciatori del canto tradizionale sardo, riconosciuto dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.