2 November, 2024
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Grande successo di pubblico per il concerto di Eugenio Finardi in trio con Raffaele Casarano al sax e Mirko Signorile al piano, che si è tenuto ieri alla Cantina di Santadi per “Jazz Around”, la rassegna di anteprime del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

Euphonia Suite si presenta come un unico lungo brano, in cui il cantautore milanese si abbandona alla musica trascinando il pubblico in un’esperienza profonda ed intima. Ogni esecuzione è diversa dalla precedente e questo è reso possibile dall’intesa quasi magica che si avverte tra gli artisti sul palco.

Allegate un’intervista ad Eugenio Finardi e un suo intervento sul palco.

Dopo i Tenores di Bitti, Eugenio Finardi sarà protagonista del nuovo appuntamento della rassegna “Jazz Around”, prologo al trentottesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato a Sant’Anna Arresi dall’Associazione Punta Giara.

Dopmani, martedì 8 agosto, secondo appuntamento con Eugenio Finardi, tra i massimi esponenti del cantautorato italiano, atteso alla Cantina Sociale di Santadi (ore 21.00) per portare in scena “Euphonia Suite”: un progetto consegnato alle tracce dell’omonimo disco (pubblicato nell’ottobre 2022 per l’etichetta Incipit), in cui i diciassette brani si fondono in un unico momento sonoro, un incontro armonico tra musica e parole (“euphonia”), che porta l’ascoltatore a sperimentare un percorso emozionale attraverso il repertorio del cantautore milanese, ma anche di autori da lui profondamente amati, riletti come meditazioni sull’umana condizione, in una sorta di elevazione spirituale che va oltre la pura esecuzione e fruizione musicale. Ad accompagnarlo in questo viaggio il sassofonista salentino Raffaele Casarano e il pianista barese Mirko Signorile, due stelle nel firmamento jazzistico di nuova generazione, che collaborano con Eugenio Finardi da circa un decennio, creando con lui un’intesa magica nella costante ricerca del senso profondo della musica.

Il biglietto per il concerto di Eugenio Finardi “Euphonia Suite” alla Cantina di Santadi ha il prezzo di 15 euro al botteghino, mentre, se acquistato in prevendita, su circuito Box Office Sardegna, costa 17,50 euro. Il prezzo del biglietto include un buffet e una degustazione di vini a cura della Cantina di Santadi, che saranno offerti al pubblico durante la serata.

Enzo Favata con i Tenores di Bitti ed Eugenio Finardi saranno protagonisti dei nuovi appuntamenti della rassegna “Jazz Around”, prologo al trentottesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato a Sant’Anna Arresi dall’Associazione Punta Giara.

Primo appuntamento in calendario, il 5 agosto, a Villacidro, nel verde parco di San Sisinnio, dove a dare un suggestivo benvenuto al sole, all’alba (ore 7.00) saranno Enzo Favata con i Tenores “Mialinu Pira” di Bitti, con il progetto Polyphony of Stones: un incontro tra le voci della tradizione musicale sarda e le sperimentazioni del sassofonista algherese, che creano un originale paesaggio sonoro fatto di canti polifonici, suoni di ance, di sassofoni e clarinetti, voci gutturali, filtri digitali di elettronica dal vivo, dove voci arcaiche convivono e si armonizzano con campionamenti e sonorità contemporanei. Una connessione originale tra la granitica potenza del canto a tenore, riconosciuto dall’UNESCO come “patrimonio immateriale dell’umanità”, e lo spirito avventuriero di Enzo Favata, noto come manipolatore di suoni e di culture, capace di mettere in comunicazione i diversi linguaggi e di connettere i circuiti invisibili che collegano il mondo.

L’8 agosto, secondo appuntamento con Eugenio Finardi, tra i massimi esponenti del cantautorato italiano, atteso alla Cantina Sociale di Santadi (ore 21.00) per portare in scena “Euphonia Suite”: un progetto consegnato alle tracce dell’omonimo disco (pubblicato nell’ottobre 2022 per l’etichetta Incipit), in cui i diciassette brani si fondono in un unico momento sonoro, un incontro armonico tra musica e parole (“euphonia”), che porta l’ascoltatore a sperimentare un percorso emozionale attraverso il repertorio del cantautore milanese, ma anche di autori da lui profondamente amati, riletti come meditazioni sull’umana condizione, in una sorta di elevazione spirituale che va oltre la pura esecuzione e fruizione musicale. Ad accompagnarlo in questo viaggio il sassofonista salentino Raffaele Casarano e il pianista barese Mirko Signorile, due stelle nel firmamento jazzistico di nuova generazione, che collaborano con Eugenio Finardi da circa un decennio, creando con lui un’intesa magica nella costante ricerca del senso profondo della musica.

Domenica 18 luglio si accendono le luci per Notti a Monte Sirai. La manifestazione sulcitana, giunta alla sua XIII edizione, illuminerà anche per l’estate 2021 il parco archeologico di Carbonia con musica, poesia e notti magiche. Tre date, per tre spettacoli, tutto nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid-19. La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica ed il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione. Organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacoloNotti a Monte Sirai ha in calendario tre appuntamenti: si parte il 18 luglio con Stefania Rocca, segue il 25 luglio Ascanio Celestini, e si chiude il 31 luglio con lo spettacolo di Michele Mirabella.

«L’edizione 2021 di Notti a Monte Sirai è stata per noi molto sentita e desideratadice Sabrina Sabiu, assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo del comune di Carbonia -. Siamo ancora in una fase di incertezza davanti agli effetti della pandemia e rispetteremo tutte le norme anti-Covid, esattamente come lo scorso anno. Ma questa edizione ha tutto il sapore della ripartenza, rispetto al buio totale dell’estate 2020, durante la quale non si sapeva davvero in quale direzione si sarebbe andati. Nonostante tutte le difficoltà del 2021, dopo tanti mesi di stop per tutti e soprattutto per il mondo dello spettacolo, adesso finalmente si riparte. Si riparte con nuova carica vitale, con la voglia di stare insieme, uscire e trarre nutrimento dall’arte e dalla Cultura. Per questo motivo abbiamo deciso di destinare ingenti risorse allo spettacolo dal vivo: perché c’era necessità di dare linfa al settore e perché la cittadinanza, i turisti e tutte le persone in generale, hanno desiderio di uscire dalle proprie case e di assistere dal vivo, e non più da uno schermo, a queste manifestazioni.»

Stefania Rocca, Preghiera in mare” domenica 18 luglio ore 21.30. Apre la manifestazione uno spettacolo molto delicato e toccante, scritto dalla stessa attrice, accompagnata da due astri nascenti del jazz nostrano già apprezzati a livello internazionale, il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Antonio Fresa. “Preghiera in mare”lo spettacolo tocca il tema delle migrazioni e della libertà dell’uomo, con un particolare sguardo alla situazione femminile. E’ concepito come un viaggio, intrapreso e raccontato dalla protagonista al pubblico, attraverso i suoi occhi, il suo udito: dove ha visto e sentito accoglienza e indifferenza, solidarietà e solitudine. Uno spettacolo multiforme, che non è teatro ma è anche teatro, non è un concerto ma è anche un concerto. Più in generale è uno spettacolo sulla stupidità dei ragionamenti dell’uomo.

Condivisione, accoglienza e cultura come ponte tra gli esseri umani. Stefania Rocca vanta un’intensa presenza in televisione con oltre trenta produzioni tra film e miniserie e una cinquantina di film tra i quali ricordiamo i celebri «Nirvana» di Gabriele Salvatores e “L’amore è bello finché dura” di Carlo Verdone. Considerato tra i più talentuosi esponenti della New Generation Jazz, il salentino Raffaele Casarano è un fiore all’occhiello per la creativa etichetta Tùk Music di Paolo Fresu. Dalla Mostra del Cinema di Venezia al Festival di Sanremo, da “Piano Verticale” alle Vatican Chapels. sta potrebbe essere la sintesi per raccontare Antonio Fresa, ma questo artista è molto di più, è compositore, direttore d’orchestra, produttore, side-man fra i più sensibili e ricercati.

Ascanio Celestini, sarà il protagonista del secondo appuntamento di Notti a Monte Sirai con il suo spettacolo Radio Clandestina”il 25 luglio. Michele Mirabella, 31 luglio, chiude la rassegna con Ma misi me per l’alto mare aperto…”un coinvolgente percorso su Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta.

Domenica 18 luglio si accendono le luci per la rassegna Notti a Monte Sirai.
La manifestazione sulcitana, giunta alla sua XIII edizione, illuminerà anche per l’estate 2021 il parco archeologico di Carbonia con musica, poesia e notti magiche. Tre date, per tre spettacoli, tutto nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid 19. La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica e il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione. Organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacoloNotti a Monte Sirai ha in calendario tre appuntamenti: si parte il 18 luglio con Stefania Rocca, segue il 25 luglio Ascanio Celestini, e si chiude il 31 luglio con lo spettacolo di Michele Mirabella.

Sabrina Sabiu, assessore alla Cultura – Spettacolo – Turismo del comune di Carbonia. »L’edizione 2021 di Notti a Monte Sirai è stata per noi molto sentita e desiderata. Siamo ancora in una fase di incertezza davanti agli effetti della pandemia e rispetteremo tutte le norme anti -Covid, esattamente come lo scorso anno. Ma questa edizione ha tutto il sapore della ripartenza, rispetto al buio totale dell’estate 2020, durante la quale non si sapeva davvero in quale direzione si sarebbe andati. Nonostante tutte le difficoltà del 2021, dopo tanti mesi di stop per tutti e soprattutto per il mondo dello spettacolo, adesso finalmente si riparte. Si riparte con nuova carica vitale, con la voglia di stare insieme, uscire e trarre nutrimento dall’arte e dalla cultura. Per questo motivo abbiamo deciso di destinare ingenti risorse allo spettacolo dal vivo: perché c’era necessità di dare linfa al settore e perché la cittadinanza, i turisti e tutte le persone in generale, hanno desiderio di uscire dalle proprie case e di assistere dal vivo, e non più da uno schermo, a queste manifestazioni.»

Notti a Monte Sirai 2021, Stefania Rocca, 18 luglio. Apre la manifestazione uno spettacolo molto delicato e toccante, scritto dalla stessa attrice, accompagnata da due astri nascenti del jazz nostrano già apprezzati a livello internazionale, il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Antonio Fresa. “Preghiera in mare”, lo spettacolo tocca il tema delle migrazioni e della libertà dell’uomo, con un particolare sguardo alla situazione femminile. E’ concepito come un viaggio, intrapreso e raccontato dalla protagonista al pubblico, attraverso i suoi occhi, il suo udito: dove ha visto e sentito accoglienza e indifferenza, solidarietà e solitudine.

Ascanio Celestini, 25 luglio. Il secondo appuntamento di Notti a Monte Sirai è con Ascanio Celestini e il suo spettacolo “Radio Clandestina”. Ascanio Celestini racconta l’occupazione nazista a Roma, partendo dall’eccidio delle Fosse Ardeatine per dare voce alle migliaia di familiari e amici colpiti dalla morte delle 335 persone assassinate. In Radio Clandestina si fa rivivere quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera diretta e non rovesciata.

Michele Mirabella, 31 luglio“Ma misi me per l’alto mare aperto…” Chiude la rassegna sulcitana 2021 il “Professore” dallo stile accattivante della televisione italiana, che conduce gli spettatori in un coinvolgente percorso su Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta. Un viaggio arricchito da molteplici riferimenti ad altri “grandi” della tradizione letteraria, che fa di questo spettacolo un vero e proprio excursus nella storia della letteratura italiana nei secoli. La narrazione, che si struttura nella forma di chiacchierata con il pubblico, si unisce alla lettura di alcuni passi immortali.

In allegato foto (Stefania Rocca recitazione, Raffaele Casarano sassofoni, Antonio Fresa pianoforte)
e locandina.

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Avrà un sapore speciale, l’estate prossima, l’appuntamento con “Time in Jazz”: dall’8 al 16 agosto, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu a Berchidda celebra, infatti, la sua trentesima edizione. Un traguardo importante per uno degli eventi più apprezzati nel panorama nazionale della musica dal vivo, capace di richiamare ogni estate, tra la seconda e la terza settimana di agosto, un vasto seguito di pubblico in questo angolo del Nord Sardegna.  

Il paese natale del trombettista, tra i jazzisti italiani più apprezzati a livello internazionale, è il fulcro della manifestazione: qui ha casa l’associazione culturale Time in Jazz che ne cura l’organizzazione, e qui si concentra la maggior parte degli eventi in cartellone. Un cartellone fitto di appuntamenti che si snodano per nove giorni consecutivi fin dal mattino in luoghi e spazi differenti: la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, teatro dei concerti serali, ma anche i boschi e le chiesette campestri nei dintorni del paese e i siti più rappresentativi degli altri centri in cui il festival fa tappa con i suoi concerti: Bortigiadas, Cheremule, Chiaramonti, Loiri Porto San Paolo, Olbia, Posada, Sassari, Tempio Pausania, Tula e altri ancora da confermare. 

Il cast riunisce nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale e internazionale, alla testa di proprie formazioni o alle prese con progetti ad hoc per “Time in Jazz”: ecco, dunque, il sassofonista inglese Andy Sheppard con il suo quartetto e in duo con il chitarrista norvegese Eivind Aarset; in arrivo dagli Stati Uniti il pianista Uri Caine col suo trio, una formazione storica del calibro dell’Art Ensemble of Chicago e un gruppo giovane come gli Huntertones; dalla Germania sbarcano invece in Sardegna la tromba e il flicorno di Markus Stockhausen insieme al pianista Florian Weber; polacco, ma da tempo trapiantato nella Grande Mela, è un altro grande trombettista, Tomasz Stanko, atteso a Berchidda con il suo New York Quartet; e polacco è anche il violinista Adam Baldych in duo col pianista norvegese Helge Lien, mentre la scena transalpina è rappresentata dal trio del batterista Philippe Garcia e dal quartetto del trombettista Erik Truffaz.

E poi gli italiani: i pianisti Dino Rubino, Enrico Zanisi e Giovanni Guidi, la cantante Ada Montellanico, il trombonista Gianluca Petrella, il contrabbassista Marco Bardoscia, i sassofonisti Raffaele Casarano e Francesco Bearzatti, la clarinettista sarda Zoe Pia e due trombettisti della statura di Enrico Rava e, naturalmente, Paolo Fresu atteso come sempre in svariate occasioni, compreso un omaggio a Lucio Dalla e Fabrizio De André con il cantante Gaetano Curreri e il pianista Fabrizio Foschini che riporterà il festival, dopo qualche anno di assenza, in quello che fu il buen retiro dell’indimenticabile Faber a L’Agnata.

Come sempre, non solo la musica animerà le giornate di Time in Jazz: previsti il consueto spazio per film e documentari scelti dal regista Gianfranco Cabiddu e quello dedicato alle arti visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, oltre alle varie iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale, presentazioni di libri e conferenze.

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Paolo Fresu 09 (@Roberto Cifarelli) 07 (m) Raffaele Casarano e Mirko Signorile (foto Roberto Cifarelli) mGiuliano Sangiorgi (2m)

Venerdì a Berchidda si saluta l’arrivo dell’estate con la quinta edizione di “La prima rondine”, l’appuntamento musicale di inizio stagione ideato e organizzato dall’associazione culturale Time in Jazz (titolare dell’omonimo festival che a metà agosto spegnerà ventinove candeline). Riflettori e microfoni accesi alle 21.00, sul palco allestito all’esterno del Centro Laber, l’ex caseificio del paese ai piedi del monte Limbara trasformato in luogo di produzione e promozione dell’arte, della musica e della cultura.

La prima rondine” prende il volo da un’idea essenziale: fare incontrare musicisti di ambiti e registri espressivi differenti, il jazz, la canzone d’autore, il pop più raffinato, per dare vita a un evento originale. Uno schema che nelle precedenti occasioni ha visto l’enfant du pays Paolo Fresu, jazzista di fama mondiale nonché fondatore e guida di Time in Jazz, dialogare di volta in volta con un ospite diverso: Gaetano Curreri nel 2012, l’anno dopo Niccolò Fabi, nel 2014 Paola Turci e il duo Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, quindi Raphael Gualazzi dodici mesi fa. Stavolta a planare sul palco di Berchidda insieme all’eclettico trombettista è Giuliano Sangiorgi, artista in cui si fondono perfettamente forza interpretativa, sensibilità artistica e talento compositivo. Ad accompagnare Paolo Fresu e il cantante, polistrumentista e autore salentino, leader e fondatore dei Negramaro, ci saranno due jazzisti di talento e versatilità, anche loro pugliesi come Sangiorgi: il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile, da anni insieme nel quartetto Locomotive, intestato al primo, e poi in duo.

Una particolare corrispondenza artistica, umana e “geografica” intercorre fra i protagonisti dell’evento che, dopo varie collaborazioni incrociate, venerdì si ritroveranno insieme sul palco di Berchidda (dopo un episodico precedente di un paio d’anni fa). Paolo Fresu, oltre ad aver scritturato Raffaele Casarano nella scuderia della sua etichetta discografica, la Tuk Music, ha ispirato al sassofonista salentino la creazione del Locomotive Jazz Festival di Sogliano Cavour, suo paese natale, sul modello del Time in Jazz di Berchidda. Anche il percorso di Giuliano Sangiorgi si è incrociato con quello di Fresu in varie occasioni, a partire dal contributo del trombettista come special guest nel brano “Solo per te”, inserito nel pluripremiato album dei Negramaro “Mentre tutto scorre” (certificato “multiplatino”, presente per ben 83 settimane consecutive nella classifica dei dischi più venduti d’Italia, oltre che in quella dei dischi più belli di sempre stilata da “Rolling Stone”), fino a più recenti duetti dal vivo: memorabile quello che li ha visti interpretare “Felicità” in onore di Lucio Dalla nel concerto che si è tenuto in Piazza Maggiore a Bologna (e trasmesso in diretta televisiva su RAI UNO) il 4 marzo del 2013, a un anno esatto dalla scomparsa del grande cantautore felsineo. Diverse le collaborazioni pure tra Sangiorgi e Casarano, entrambi salentini, che hanno confermato la loro affinità anche attraverso l’apparizione del cantante in due dischi del sassofonista per la Tuk (“Argento”, del 2010, e “Noé”, del 2013).

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Seconda giornata di attività, a Nuoro, per il Seminario Jazz, che ieri mattina ha tagliato il nastro di partenza della sua edizione numero ventisette.

Mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, in via Mughina, proseguono per tutto il giorno le lezioni di teoria e pratica del jazz (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00), nella sala prove di Mousikè, in via Gramsci, 48, prende il via in mattinata (dalle 9.00 alle 13.00), e andrà avanti fino a martedì prossimo, la masterclass per fonici di Marti Jane Robertson: si tratta di una novità assoluta per il seminario, così come l’altra master dedicata invece ai musicisti (titolo: “Parlare con il fonico“), che l’ingegnere del suono americana terrà nei pomeriggi di oggi e domani, alla Scuola Civica di Musica dalle 15.00 alle 19.00.

Qui, alle 15,45, è in programma anche un altro momento didattico: il musicista e storico della musica del Novecento Enrico Merlin conduce il primo dei suoi “Quattro passi nel jazz”, la serie di incontri (aperti al pubblico, con iscrizione a 10 euro, gratuita per i soci dell’Ente Musicale e gli abbonati al Festival Nuoro Jazz), sul jazz come linguaggio senza confini.

Poi, in serata, doppio appuntamento all’auditorium “Giovanni Lilliu” dell’ISRE con la rassegna di concerti che accompagna le undici giornate del Seminario organizzato dall’Ente Musicale di Nuoro (biglietto intero a dodici euro, ridotto a dieci). Apre, alle 21.00, il gruppo formato dai migliori allievi della passata edizione dei corsi attraverso le apposite borse di studio assegnate dai docenti: si chiama Jazz Express perché, come spiegano i suoi membri, «il nome racchiude in due semplici parole la voglia di volerci esprimere insieme, di cercare e scoprire i tesori che il Jazz racchiude. Express perché questa ricerca è un lungo viaggio che si fa insieme uno accanto all’altro, come sul vecchio ‘treno espresso’». Con Francesco Nasone (voce), Luca Agnello (sax tenore), Danilo Tarso (pianoforte e Rhodes), Antonio Masala (chitarra), Francesco Rapinesi (contrabbasso) e Juri Altana (batteria), c’è anche la cantante Pina Muroni, vincitrice di una menzione speciale che le permette di esibirsi insieme ai Jazz Express come ospite.

A seguire, riflettori puntati sul duo formato da Raffaele Casarano (sassofoni) e Mirko Signorile (pianoforte), un sodalizio artistico sbocciato dalle file del quartetto Locomotive (sulle scene dal 2004 e con tre dischi all’attivo) intestato al primo, e in particolare dalle tracce dell’album “Noè”, pubblicato due anni fa dall’etichetta Tuk Music di Paolo Fresu: un disco giocato sulle ombre, i chiaroscuri, le pause, le atmosfere del sogno. È su queste basi che i due musicisti pugliesi hanno rafforzato la loro intesa musicale; ripercorrendo il repertorio originale del quartetto in versione più intima e acustica, Raffaele Casarano (classe 1981) e Mirko Signorile (1974) lasciano libero spazio agli schemi dei brani senza per forza restare nella ritmica dettata da contrabbasso e batteria, dando vita a un dialogo in musica intriso di emotività e caratterizzato dalla curiosità di esplorare sempre nuovi linguaggi e nuove idee.

Raffaele Casarano & Mirko Signorile (foto@gianni cataldi)2s Pina Muroni 2 Marti Jane Robertson 2 Jazz Express FOTO Band (s) Enrico Merlin (s)

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Al via domani, giovedì 20 agosto, a Nuoro, la ventisettesima edizione del Seminario Jazz, la seconda con Roberto Cipelli come coordinatore, dopo venticinque sotto la guida di Paolo Fresu. I battenti della Scuola civica di musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina) si aprono alle 10 per la prima delle undici, intense giornate all’insegna della teoria e della pratica del jazz organizzate dall’Ente Musicale di Nuoro, che si chiuderanno domenica 30 con l’immancabile saggio-concerto finale.

Dopo la formazione delle classi, si va avanti fino alle 13.00 con le lezioni teoriche e strumentali; prove aperte di gruppo a partire dalle 15, poi musica d’insieme sino alle 19.00. In cattedra il nuovo corpo docente titolare dalla scorsa edizione, e formato da volti noti della scena jazzistica nazionale: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Cinzia Spata e Francesca Corrias (canto), Dado Moroni (pianoforte), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (storia del jazz), Salvatore Maltana (musica d’insieme) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia di base e tecnica dell’improvvisazione). Due nuovi docenti si avvicenderanno invece nella classe di tromba, Fulvio Sigurtà (fino a martedì 25) e Dino Rubino (da martedì 25 a domenica 30), con il compito di colmare il vuoto lasciato da Marco Tamburini, tragicamente scomparso lo scorso maggio.

Alle lezioni si aggiungeranno via via le masterclass che arricchiscono come sempre l’offerta didattica dei seminari nuoresi. Quella internazionale – in programma lunedì, martedì e mercoledì prossimi (24, 25 e 26 agosto) – si affida quest’anno al compositore, arrangiatore, pianista e fisarmonicista americano Gil Goldstein. Lunedì prende il via (per andare avanti fino a domenica 30) anche la masterclass di musica tradizionale sarda, che stavolta ha per protagonisti l’organetto diatonico e uno dei suoi più apprezzati interpreti, Totore Chessa.

Intanto, da questo venerdì (21 agosto) fino a martedì prossimo (25), si tiene la masterclass per fonici di Marti Jane Robertson, proposta in collaborazione con Mousikè Nuoro; si tratta di una novità assoluta per il seminario, così come l’altra master dedicata invece ai musicisti (titolo: “Parlare con il fonico“), che l’ingegnere del suono americana (ma da tempo trapiantata in Italia) terrà nei pomeriggi di venerdì e sabato (21 e 22 agosto).

Il jazz come linguaggio senza confini è infine il tema di quattro incontri con il musicista e storico della musica del Novecento Enrico Merlin: aperti al pubblico (iscrizione a 10 euro, gratuito per i soci dell’Ente Musicale e gli abbonati al Festival Nuoro Jazz), i “Quattro passi nel jazz” si terranno alla Scuola Civica di Musica questo venerdì e sabato (21 e 22), e poi giovedì e sabato della settimana prossima (27 e 29), sempre con inizio alle 15.45.

Con la prima giornata di lezioni prende il via anche la rassegna di concerti che come ogni anno fa da corollario spettacolare alle attività didattiche del seminario jazz. Dopo le due anteprime delle scorse sere al caffè “I Grani” con Enrico Merlin (lunedì) e con il duo clarinetto e contrabbasso di Matteo Pastorino e Salvatore Maltana (martedì), domani (giovedì 20) si entra nel vivo del cartellone con il trio del sassofonista Gavino Murgia, di scena all’auditorium “Giovanni Lilliu” dell’ISRE, quest’anno teatro principale dei concerti in programma nel capoluogo barbaricino, tutti con inizio alle 21.00.

Nuorese, Gavino Murgia, 44 anni, si è formato musicalmente anche grazie proprio ai Seminari fondati da Paolo Fresu prima di intraprendere un originale percorso di ricerca fra improvvisazione e tradizione sarda. Domani (giovedì 20) a Nuoro proporrà il repertorio del suo album più recente, L’ultima mattanza, con gli stessi musicisti che lo affiancano nel disco: i francesi Michele Godard, virtuoso della tuba e del serpentone, e il batterista Patrice Héral.

Venerdì, in serata, all’auditorium dell’ISRE, spazio invece al sestetto Jazz Express, formato dai migliori allievi della passata edizione del seminario, e poi al duo formato da Raffaele Casarano (sassofoni) e Mirko Signorile (pianoforte).

Ha un significato particolare, che va oltre quello strettamente musicale, il concerto che questo sabato (22 agosto) vedrà riuniti sul palco tutti i docenti del Seminario più un ospite del calibro di Paolo Fresu per ricordare un grande protagonista del jazz italiano: l’amico e collega Marco Tamburini, il trombettista scomparso pochi mesi fa alla vigilia del suo cinquantaseiesimo compleanno.

Per motivi tecnici, è rinviato a lunedì mattina (24 agosto) il concerto nella casa circondariale di Badu ‘e Carros del duo formato dal sassofonista Gavino Murgia e dal contrabbassista Salvatore Maltana che era invece previsto per questo venerdì mattina (21 agosto). Resta invariato l’orario di inizio: si comincia alle 11.

 Seminario Nuoro Jazz 2014 - Masterclass di Dave Holland (3)Seminario Nuoro Jazz 2014 - una lezione Gavino Murgia

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Giornata intensa, quella odierna, al ventottesimo Festival Time in Jazz, il festival internazionale diretto da Paolo Fresu che ha preso il via sabato per andare avanti fino a domenica (16 agosto), ruotando tra Berchidda e altri quattordici centri del Nord Sardegna.

Quattro concerti scandiscono il palinsesto giornaliero: si è iniziato in mattinata, con il duo del pianista Giovanni Guidi e del sassofonista Dan Kinzelman a Sant’Antonio di Gallura; nel pomeriggio tappa a Calangianus, alle 18.00, con la Piccola Orchestra Gagarin di Paolo Angeli (chitarra sarda preparata), Sasha Agranov (violoncello) e Oriol Roca (percussioni). Poi, in serata, doppio appuntamento al Centro Laber di Berchidda, alle 21,30 con Paolo Fresu (tromba, flicorno) e Dino Rubino (pianoforte) in duo, e alle 23 con la Puglia Jazz Factory di Gaetano Partipilo, Raffaele Casarano (sassofoni), Mirko Signorile (pianoforte), Marco Bardoscia (contrabbasso) e Fabio Accardi (batteria).

Non solo musica: altri momenti e appuntamenti sono infatti in programma a Berchidda. Alle 11.00, al Cinema Comunale prende il via Sardegna, the Sustainable Island, rassegna di Corti e Serie Web realizzati a cura della Fondazione Sardegna Film Commission. Cominciano anche gli incontri della serie Wine Book, presentazioni-aperitivo di novità editoriali: primo ospite, alle 19,30 al Centro Laber, il giornalista e storico musicale americano Ashley Kahn, con il libro “Suono universale. La mia vita”.

Poi, in serata, fra i due concerti, sempre al Centro Laber, si inaugura il P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, quest’anno alla sua diciottesima edizione. Di particolare rilievo una grande mostra su Pier Paolo Pasolini, in occasione del quarantennale della tragica morte dello scrittore e regista, e una rassegna di opere video ispirate al volo e quindi al tema delle ali, leitmotiv di questa edizione del festival: BirdMen. Il volo delle immagini, a cura di Marco Senaldi.

puglia-jazz-factory PAOLO ANGELI 03 Lucia Veronesi, Paesaggio senza titolo #6 (nel mio tempo), 2014 (Progetto Arti Visive - Mostra Bird-Men)