27 December, 2024
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Venerdì 28 settembre, dalle 9.30, alla Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli 164, a Cagliari, si terrà il convegno “INVESTEU: Opportunità per le imprese e il territorio”.

I relatori tecnici, tutti altamente qualificati, comprendono esperti della Commissione Europea, della Bei, della Cassa Depositi e Prestiti, di Confindustria, Confcommercio e ABI Regione Sardegna. Sul versante politico interventi dell’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci e degli eurodeputati Renato Soru e Salvatore Cicu. 

L’incontro, promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea in collaborazione con il Gruppo BEI e la Cassa Depositi e Prestiti, ha l’obiettivo di illustrare a piccole medie imprese, associazioni di categoria, banche e istituti di credito, università ed amministrazioni pubbliche le opportunità offerte dal Piano di Investimenti per l’Europa (il cosiddetto “Piano Juncker”) a sostegno degli investimenti e driver essenziale per innovazione, crescita e competitività. 

Programma

9.30 Registrazione partecipanti e welcome coffee

10.00 Saluti di apertura
Alessandro Cossa, dirigente del Servizio Cultura e Spettacolo del comune di Cagliari
Antonello Chessa – Europe Direct Regione Sardegna

Raffaele Paci – Vice presidente Regione Sardegna con delega ai fondi strutturali “Politiche regionali sugli strumenti finanziari attivati in Sardegna”

10.30 LA CAPACITÀ DI ATTIVAZIONE DEGLI INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO Stefano Prezioso – Svimez

11.00 – 12.00 LE ISTITUZIONI: IL PIANO D’INVESTIMENTI PER L’EUROPA, OBIETTIVI RAGGIUNTI E PROSPETTIVE FUTURE Moderatore: Antonello Chessa

Daria Ciriaci – CE Commissione Europea “Il Piano d’investimenti per l’Europa: oggi e domani” 
Marco Santarelli – BEI Banca Europea degli Investimenti “I bracci operativi del piano: BEI E FEI”
Fabio Maisto – CDP Cassa depositi e prestiti “Il Piano Juncker: il ruolo di CDP come istituto nazionale di promozione”
 

12.00 – 13.00 IL PIANO JUNCKER IN ITALIA: LA PAROLA ALLE IMPRESE E AL SETTORE BANCARIO GLI INVESTIMENTI PER LO SVILUPPO DELLA SARDEGNA

Alberto Scanu – presidente Confindustria Sardegna
Federica Caria – Confcommercio Sardegna – L’esperienza in Sardegna: un modello da migliorare
Giuseppe Cuccurese – presidente Commissione ABI Regione Sardegna

IL SETTORE BANCARIO E IL PIANO JUNCKER NELLA REGIONE SARDEGNA

13.00 – 13.30 Tavola rotonda Moderatore: Fabrizio Spada – Parlamento europeo in Italia con la presenza degli onorevoli Salvatore Cicu e Renato Soru – Parlamento europeo

13.30 Sessione Q&A e chiusura evento

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Nella sede di Antica Fornace Villa di Chiesa nella piana di Ottana è tutto pronto. I lavori per ampliare la sede sono già in corso, le assunzioni anche e supereranno abbondantemente le 92 previste, la produzione aumenta con il moltiplicarsi delle richieste: il contratto di sviluppo da 50 milioni di euro presentato dalla società, già approvato da Invitalia (l’agenzia che fa capo al Ministero per lo Sviluppo economico e che ha dato il via libera ad agevolazioni per 25 milioni, di cui 17 a fondo perduto), e cofinanziato dalla Regione a marzo scorso con 5 milioni, entra in fase pienamente operativa. L’assessore della Programmazione e vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che ha proposto il cofinanziamento regionale ottenendone l’approvazione in Giunta, ha incontrato nella sede sarda l’imprenditore bergamasco Usvaldo Paris, patron dell’azienda, per avviare simbolicamente questa nuova, importante fase per l’industria e l’economia di tutto il territorio.

«Questa è industria di eccellenza. Ed è la dimostrazione che industria di eccellenza in Sardegna si può fare – dice Raffaele Paci -. Con i contratti di sviluppo ci siamo impegnati a sostenere e cofinanziare progetti che partecipano a procedure nazionali ma che hanno un forte impatto sul sistema produttivo sardo, come questo che è strategico per l’area di Ottana e in generale per l’economia dell’intera regione. Un investimento importante, che dà ampie prospettive di sviluppo a una zona profondamente colpita dalla crisi industriale. Oggi abbiamo visto un’industria viva, con tanti giovani sardi che qui lavorano e costruiscono il loro futuro: come ha più volte sottolineato il presidente Paris, il valore aggiunto di questa azienda sono proprio le competenze e l’impegno quotidiano dei lavoratori, che credono fortemente nel progetto e in un futuro possibile per il territorio.» 

Antica Fornace, nata nei primi anni Duemila con il contributo pubblico di 12 milioni del Contratto d’area, produce o-rings, ovvero anelli in gomma di 8.000 diverse misure che vengono impiegati come guarnizioni meccaniche e sigilli in vari settori, dall’industria automobilistica all’elettronica, dalla telefonia all’industria di precisione. Un’avventura iniziata con 6 dipendenti che oggi sono diventati 202 a tempo indeterminato, tutti sardi e tutti provenienti dai comuni della zona: età media 35 anni, 60 donne, 200 tonnellate al mese di gomma lavorata per milioni di pezzi prodotti ed esportati per il 70% all’estero, un fatturato di oltre 12 milioni all’anno. Quella che lavora nel cuore della Sardegna è la più grande del settore in Italia. Il progetto di investimento presentato a Invitalia e cofinanziato dalla Regione prevede ora l’ampliamento del sito con quattro nuovi immobili, un nuovo corpo di fabbrica di 3.600 metri quadri, l’inserimento di nuove linee produttive dedicate all’O-rings e ai cordini in gomma e un nuovo sistema informatico per una fase di lavorazione della mescola di gomma, attualmente demandata a fornitori esterni. L’obiettivo è quello di ampliare l’export raddoppiando la produzione di O-ring dalle attuali 2.300 fino a 4mila e 600 tonnellate all’anno. Il programma di investimenti, che dovrà essere portato a termine in 36 mesi, consentirà di completare nello stabilimento di Bolotana l’intero ciclo produttivo, avviando nuove attività di filiera, e di ampliare l’organico portandolo a oltre 250 dipendenti (una sessantina sono già stati recentemente assunti e fanno parte del pacchetto previsto dal contratto di sviluppo, che dunque andrà oltre i 92 previsti). 

«Un programma ambizioso, importante, che si propone di far crescere l’economia di questa zona ma con ricadute positive sull’intera Sardegna, anche in termini di azioni anti spopolamento, perché ai nostri ragazzi viene offerto un lavoro e dunque la possibilità di non andar via – sottolinea Raffaele Paci -. La Regione, utilizzando gli strumenti a sua disposizione, continuerà a sostenere realtà imprenditoriali serie e affidabili, che portano lavoro, che consentono ai giovani di poter fare affidamento su uno stipendio che permetta loro di costruire la loro famiglia e restare nella loro terra. La formula vincente in realtà come queste è saper coniugare radicamento alla comunità e vocazione internazionale – conclude il vicepresidente della Regione -, creando ecosistemi industriali sostenibili che sappiano crescere e creare sviluppo.»

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E’ stato inaugurato questa mattina, a Nuraxi Figus e Seruci, dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, promotore scientifico del progetto assieme alla Princeton University, dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Carbosulcis, società partecipata della Regione Sardegna che gestisce l’impianto minerario, il progetto ARIA. Il progetto nasce dalla ricerca di base, in particolare dalla fisica fondamentale, per rispondere a un’esigenza sperimentale: avere a disposizione grandi quantità di argon, ricavato attualmente solo da pozzi di gas del Colorado, negli Stati Uniti, per la ricerca di materia oscura. Ma in futuro potrebbe servire anche per la distillazione di altri isotopi sempre più impiegati in medicina, sia nella diagnostica avanzata sia nella terapia oncologica, e anche nelle scienze ambientali e agricole. Il progetto consiste nella realizzazione di una torre di distillazione criogenica per la produzione di isotopi stabili di altissima purezza. L’impianto sarà il primo di questo tipo in Europa, e il primo al mondo realizzato con la tecnologia innovativa che dovrebbe permettere il raggiungimento di prestazioni mai ottenute in precedenza. In questa fase del progetto l’INFN ha già investito 6 milioni di euro, la Regione Sardegna ha partecipato con 2 milioni e 700mila euro e Carbosulcis ha contribuito già per l’adeguamento dell’infrastruttura mineraria con una spesa di oltre 1 milione e 500mila euro ed ha in corso un investimento di oltre 2 milioni di euro per l’installazione dell’impianto nel pozzo Seruci 1.

La giornata è stata aperta nella sala mensa della miniera di Nuraxi Figus, dove è stato presentato a grandi linee il progetto. E’ proseguita con una visita agli impianti già realizzati, prima a Nuraxi Figus, poi a Seruci. Nella tarda mattinata è stata effettuata la visita in sottosuolo.

«ARIA è un progetto – ha sottolineato Fernando Ferroni, presidente dell’INFN – che dimostra in maniera trasparente la capacità del sistema scientifico, politico, industriale, quando felicemente coordinato, di costruire delle infrastrutture che hanno una grande potenzialità a largo spettro e foriere di potenziali importanti ricadute sociali.»

«È un progetto sul quale abbiamo investito finanziamenti importanti, energie, risorse umane – ha spiegato il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Ne ho seguito direttamente i primi passi e oggi ci troviamo a un traguardo intermedio che soddisfa tutte le nostre aspettative iniziali. La Sardegna, oltre che sede ideale dal punto di vista delle esigenze infrastrutturali, sta dimostrando di essere un partner affidabile, in grado di parlare il linguaggio dell’innovazione, della ricerca e delle nuove tecnologie in un’iniziativa che coinvolge tante eccellenze internazionali. Molto interessanti, poi, sono le prospettive industriali e commerciali. Giovani lavoratori e ricercatori sardi sono già impegnati in questo progetto che, mostrando le potenzialità inedite di un settore critico diventa per il territorio un esempio eloquente di trasformazione in positivo.»

«La realizzazione del progetto, di grande valenza tecnologica e simbolica, si inserisce nella visione alla base della ristrutturazione aziendale a seguito del Piano di chiusura della miniera, che si completa quest’anno, indirizzata al riuso delle infrastrutture minerarie per finalità diverse da quelle originarie, ma sempre caratterizzate da un alto contenuto industriale, con l’obiettivo di valorizzare le competenze delle risorse umane presenti in azienda al fine di tutelarne il futuro», ha commentato Antonio Martini, amministratore unico della Carbosulcis S.p.A..

«Il progetto ARIA è cruciale per la strategia di ricerca della materia oscura della Collaborazione DarkSide, e siamo entusiasti che il Sulcis Iglesiente giochi un ruolo di primo piano in questo ambizioso progetto scientifico di assoluta rilevanza internazionale – ha detto Cristian Galbiati, ricercatore ai Laboratori INFN del Gran Sasso, professore alla Princeton University e al GSSI Gran Sasso Science Institute, e coordinatore del progetto DarkSide -. E la sfida è altrettanto interessante dal punto di vista del possibile piano di sviluppo industriale e di trasferimento tecnologico, perché con ARIA potremmo stabilire un nuovo ciclo produttivo, che tenga viva la straordinaria tradizione mineraria del Sulcis-Iglesiente. Carbosulcis – ha concluso Cristian Galbiati – si è sin da subito proposto come un partner essenziale grazie alle grandi competenze tecnologiche dei suoi ingegneri e tecnici in ogni fase del progetto, determinanti per il suo successo.»

«Il progetto ARIA, che abbiamo finanziato con grande convinzione, è un pezzo importante del programma di ricerca e innovazione su cui la Regione sta fortemente investendo – ha rimarcato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Un programma che funziona, come dimostrano le numerose collaborazioni che in questi anni abbiamo avviato con i più importanti istituti di ricerca nazionali per progetti come quelli nella miniera di Sos Enattos a Lula, che si è candidata per ospitare un laboratorio europeo per lo studio delle onde gravitazionali, il progetto legato a Sotacarbo o quello di San Basilio con il Radiotelescopio. La ricerca e l’innovazione tecnologica – ha concluso Raffaele Paci – sono gli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per costruire il nostro futuro, superare i limiti imposti dall’insularità e creare occasioni di sviluppo e lavoro, attraverso progetti ambiziosi come quello che presentiamo oggi.»

«Con questo progetto stiamo indicando la strada che conduce a un nuovo modello di Industria in Sardegna – ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras -. L’isola, infatti, si conferma il luogo ideale per realizzare progetti coraggiosi e all’avanguardia. L’intervento a Nuraxi Figus rientra nel piano di dismissione della miniera: non solo stiamo rispettando i tempi previsti ma abbiamo messo anche le basi per costruire, con un piano industriale articolato e programmi di ricerca avanzata, nuove opportunità di lavoro per i giovani. Alla Regione il compito di accompagnarli in questo nuovo percorso attraverso una formazione adeguata e altamente specializzata.»

«ARIA sarà un’infrastruttura di ricerca nata per la ricerca di base ma di importanza strategica, soprattutto a livello regionale, anche per le ricadute che le tecnologie utilizzate avranno per la riqualificazione di un sito minerario in via di dismissione che vedrà parte del suo personale riassorbito in nuove attività – ha  commentato Speranza Falciano, vicepresidente dell’INFN che segue i progetti di trasferimento tecnologico -. Date le molteplici applicazioni degli isotopi stabili che l’impianto produrrà,  lo spin-off di questa tecnologia, la distillazione criogenica, permetterà uno sviluppo industriale del sito minerario con un impatto importante sulle imprese del territorio e sui centri di ricerca della Regione Sardegna, a partire dalle Università, e i settori che ne tratterrebbero beneficio vanno dalla diagnostica medica, con particolare riferimento allo screening avanzato di diverse patologie, all’energia pulita, dall’eco-sostenibilità, all’agricoltura.»

Il progetto ARIA

L’obiettivo del progetto è la separazione dell’aria nei suoi componenti fondamentali, elementi che trovano utilità in diversi ambiti di ricerca e applicazione. In particolare, uno di questi componenti, l’argon-40 (40Ar), permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’INFN, progettata e realizzata dalla collaborazione scientifica dell’esperimento DarkSide. 

L’infrastruttura per la produzione dell’argon e degli altri elementi consisterà in una torre criogenica di distillazione alta 350 metri, che sarà installata nel Pozzo 1 dell’area di Seruci. La torre sarà costituita da 28 moduli collaudati al CERN, e poi trasportati nei cantieri di Nuraxi Figus. Qui, i moduli vengono parzialmente assemblati in superficie per i primi test propedeutici all’installazione dell’intera colonna all’interno del Pozzo 1, dove già dallo scorso anno si stanno svolgendo le attività di adeguamento. L’altezza e il diametro dei pozzi, la loro configurazione, con accessi multipli e sistemi di sicurezza integrati e, soprattutto, la disponibilità di un’autostrada camionabile dalla superficie fino alla profondità di 500 metri, sono condizioni ideali per l’installazione in sicurezza di un impianto che avrà dimensioni uniche al mondo. Grazie alle sue infrastrutture d’avanguardia, realizzate quasi interamente all’interno di un pozzo minerario pre-esistente, ARIA sarà in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione, rendendo più accessibili e fruibili i preziosi elementi ottenuti dalla distillazione dell’aria.
La distillazione criogenica è il metodo più efficace per la produzione di isotopi stabili. La torre di distillazione, oltre a produrre l’isotopo stabile 
40Ar di interesse per i programmi di ricerca sulla materia oscura, servirà inoltre a realizzare studi pilota per la produzione degli isotopi 76Ge, 82Se, e 136Xe, di interesse per i programmi di ricerca sul neutrino svolti sempre ai Laboratori INFN del Gran Sasso. Inoltre, ARIA permetterà la sperimentazione e lo sviluppo della nuova tecnologia per la successiva produzione su larga scala di isotopi stabili di interesse commerciale, come 13C, 15N, e 18O, che trovano impiego per esempio in medicina e hanno un mercato internazionale di grande rilievo.

DarkSide e la ricerca di materia oscura ai Laboratori INFN del Gran Sasso 

Quasi un secolo di osservazioni astronomiche convincenti hanno mostrato che la materia ordinaria e visibile costituisce solo una piccola frazione dell’universo. Esso risulta invece formato per la maggior parte da una componente di materia non visibile, detta materia oscura, e da una componente misteriosa di energia, detta energia oscura.  I Laboratori del Gran Sasso sono all’avanguardia mondiale nella ricerca diretta della materia oscura: vi si svolgono, infatti, vari esperimenti, basati su diverse tecnologie, che hanno tutti come obiettivo quello di rivelare gli urti delle particelle di materia oscura sui nuclei del materiale-bersaglio del rivelatore.  In particolare, il rivelatore DarkSide si basa sull’utilizzo dell’argon come mezzo di interazione: è costituito da una camera a proiezione temporale (Time Projection Chamber, TPC) bifasica, ad argon liquido e gassoso. I risultati di un rivelatore prototipo in operazione presso i Laboratori sin dal 2013 hanno già raggiunto la sensibilità migliore al mondo per la ricerca di particelle di materia oscura di bassa massa. Il prossimo rivelatore, DarkSide-20k, è stato pensato per realizzare il programma più ambizioso di ricerca e scoperta della materia oscura. Entrerà in operazione nel 2022, e richiederà l’utilizzo di 50 tonnellate di argon processate dall’impianto ARIA. Quindi, il progetto ARIA svolge un ruolo fondamentale nella strategia di possibile scoperta della materia oscura tramite rivelatori ad argon. L’unicità e le prospettive del progetto hanno permesso di riunire scienziati provenienti dai quattro angoli del globo a formare un’unica collaborazione internazionale che raccoglie tutti i ricercatori che hanno finora sviluppato rivelatori ad argon per la materia oscura: è la Global Argon Dark Matter Collaboration, il cui primo passo è il programma DarkSide ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. 

DarkSide-20k è un esperimento approvato e finanziato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dalla US National Science Foundation. Ulteriori contributi importanti saranno forniti da altri dieci paesi (Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Messico, Polonia, Spagna, Svizzera, Russia).

                                                                                  

                                                 

 

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Domani, venerdì 21 settembre, nella sede della Carbosulcis, società partecipata regionale, a Nuraxi Figus si terrà l’inaugurazione del progetto ARIA che prevede la realizzazione nella miniera di Monte Sinni, di una nuova infrastruttura d’avanguardia: una torre criogenica per la distillazione di isotopi dell’argon in un pozzo minerario da impiegare nell’esperimento DarkSide per la ricerca della materia oscura presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.

All’evento, che prevede anche la visita agli impianti e alla miniera di Seruci e Nuraxi Figus, parteciperanno Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna, Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, Antonio Martini, amministratore unico di Carbosulcis, gli assessori ella Programmazione e Bilancio Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras, Cristian Galbiati, coordinatore scientifico del progetto e Speranza Falciano, vicepresidente INFN, responsabile per i progetti di trasferimento tecnologico. 

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Venerdì 28 settembre, a partire dalle 9.30, si terrà a Cagliari, presso la Sala Eventi della Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli 164, il il convegno “INVESTEU: Opportunità per le imprese e il territorio”. 

L’incontro, promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea in collaborazione con il Gruppo BEI e la Cassa Depositi e Prestiti, ha l’obiettivo di illustrare a piccole medie imprese, associazioni di categoria, banche e istituti di credito, università ed amministrazioni pubbliche le opportunità offerte dal Piano di investimenti per l’Europa (il cosiddetto “Piano Juncker”) a sostegno degli investimenti e driver essenziale per innovazione, crescita e competitività.

I relatori, tutti altamente qualificati, comprendono esperti della Commissione Europea, della Bei, della Cassa Depositi e Prestiti, di Confindustria, Confcommercio e ABI Regione Sardegna. Sul versante politico interventi dell’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci e degli eurodeputati Renato Soru e Salvatore Cicu. 

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La Giunta regionale si è riunita questo pomeriggio nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto, sotto la presidenza di Francesco Pigliaru.

Su proposta dell’assessore del Personale Filippo Spanu, di concerto con l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, sono state approvate le procedure e le modalità per l’attivazione della mobilità interna del personale del sistema Regione ai fini di una prima copertura della dotazione organica dell’Agenzia Sarda delle Entrate. La dotazione del personale non dirigente, pari a 18 unità, è articolata in 10 unità di categoria D, 6 unità di categoria C e le restanti 2 unità di categoria B.
L’Esecutivo ha deciso, su proposta dell’assessora Donatella Spano, di aderire come membro all’Istituto Forestale Europeo ed ha dato mandato all’Agenzia Forestas ed al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale per fornire un fattivo supporto alla organizzazione dell’iniziativa “European Forest Institute Annual Conference 2018” che si svolgerà in Sardegna nei giorni 26-29 settembre 2018.
A seguito dello studio del CONAI, che ha approfondito tecnicamente il fine ciclo dei rifiuti differenziati e analizzato l’attuale sistema impiantistico per la valorizzazione di carta e cartone, plastica, vetro, metalli (alluminio e acciaio) e legno, valutando molto positivamente l’efficacia del sistema regionale di valorizzazione delle frazioni secche da raccolta differenziata, la Giunta ha deciso di stanziare 15 mila euro per una campagna informativa finalizzata a fornire ai cittadini le informazioni sul fine ciclo dei materiali raccolti in via differenziata e sul buon esito degli sforzi da essi profusi nel praticare correttamente la raccolta. È stato poi deciso di non sottoporre a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale, salvo recepimento delle prescrizioni descritte, gli interventi “Trattamento di rifiuti solidi urbani ed assimilati non pericolosi”, nel comune di Muros; la “Richiesta di autorizzazione all’esercizio delle operazioni di recupero di rifiuti non pericolosi per la produzione di aggregati riciclati tramite procedura ordinaria ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs 152/06, nella Z.I. di Tempio Pausania” e l’estensione dell’efficacia temporale della delibera del 2011 relativa allo schema fognario depurativo del comune di Castelsardo (n. 12 del P.T.A) proposto dalla società Abbanoa. Giudizio negativo di compatibilità ambientale, invece, per l’istanza di concessione mineraria Sos Contones, nel comune di Orani.
Come proposto dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha licenziato due delibere: la prima prevede che per il 2018 e il 2019 le Organizzazioni dei produttori, interessate a ottenere il riconoscimento, devono presentare apposita istanza all’Assessorato dell’Agricoltura entro il 10 ottobre di ciascuna annualità. La seconda delibera riguarda invece il recepimento del decreto interministeriale del 3 febbraio 2016 sull’istituzione del Sistema di consulenza aziendale in agricoltura. Il provvedimento licenziato dall’Esecutivo prevede inoltre di implementare il sistema di consulenza aziendale in agricoltura nel territorio regionale così da procedere al riconoscimento dei soggetti erogatori dei servizi di consulenza. Nello specifico, è stata individuata l’Agenzia Laore Sardegna per la verifica del possesso dei requisiti degli Organismi di consulenza aziendale.
Su proposta dell’assessore Carlo Careddu e per accelerare la procedura amministrativa in corso, la Giunta ha rimodulato il piano di rinnovo degli autobus per gli anni 2017-2019. Complessivamente saranno acquistati 15 nuovi pullman rispondenti ai più recenti standard riguardo alla sicurezza e alle emissioni inquinanti con uno stanziamento totale di 4.586.800 euro di cui 4.110.150 euro di risorse statali e 476.650 euro di cofinanziamento aziendale. Le società beneficiarie del rinnovo del parco automezzi previsto e che forniscono servizi di trasporto pubblico locale in Sardegna sono in totale nove.
Su proposta dell’assessora Barbara Argiolas, dopo il parere positivo della Quinta commissione del Consiglio regionale, la Giunta ha dato il via libero definitivo all’avvio della procedura di costituzione di Sardegna DMO (Destination Management Organization), società operativa di attuazione della politica strategica in materia di turismo.
Per il sostegno all’editoria libraria e stampa periodica regionale e locale, l’acquisto di materiali e servizi e la pubblicazione di opere di particolare valore la Giunta ha deliberato – su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena – di stanziare risorse per 230mila euro per l’anno 2018. Sono inoltre stati stanziati 200mila euro per la produzione di materiale didattico in lingua sarda destinato alle scuole primaria e secondaria di primo grado. Il contributo massimo concedibile per ogni progetto è di 30mila euro.
Acquisito il parere positivo della competente Commissione consiliare, la Giunta ha approvato in via definitiva i nuovi criteri di riparto dei contributi alle Associazioni tra enti locali, secondo quanto stabilito con la delibera n. 27/15 del 29 maggio 2018.

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Venerdì 21 settembre, nella sede della Carbosulcis, società partecipata regionale, a Nuraxi Figus (Gonnesa) verrà inaugurato il progetto ARIA che prevede la realizzazione nella miniera di Monte Sinni, nel Sulcis Iglesiente, di una nuova infrastruttura d’avanguardia: una torre criogenica per la distillazione di isotopi dell’argon in un pozzo minerario da impiegare nell’esperimento DarkSide per la ricerca della materia oscura presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.

All’evento, che prevede anche la visita agli impianti e alla miniera di Seruci e Nuraxi Figus, parteciperanno Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna, Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, Antonio Martini, amministratore unico di Carbosulcis, gli assessori ella Programmazione e Bilancio Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras, Cristian Galbiati, coordinatore scientifico del progetto e Speranza Falciano, vicepresidente INFN, responsabile per i progetti di trasferimento tecnologico.

Di seguito il programma della mattinata:

9.00  Arrivo a Nuraxi Figus

9.15  Presentazione siti Carbosulcis

9.25  Presentazione progetto ARIA e collaborazione DARKSIDE

9.35  Briefing di sicurezza

9.45  Visita impianto pilota Seruci 0 e magazzino moduli della torre criogenica a Nuraxi Figus

10.30 Visita altre infrastrutture di ricerca presso il sito

11.15 Visita sito Seruci, pozzo 1 e sala argani

12.30 Al termine della visita alle infrastrutture di superficie, per i giornalisti, fotografi e operatori di ripresa interessati sarà possibile scendere in sottosuolo per una visita della miniera (durata prevista, 2 h circa) o, in alternativa, proseguire il tour con la visita al nuraghe di Seruci.

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“Sul fronte dei fondi strutturali europei il Governo non ha nessuna intenzione di penalizzare la Sardegna, anzi. Sta alla Regione dunque impegnarsi perché le risorse vengano utilizzate nel migliore dei modi e questo non sempre è avvenuto negli anni di governo del centrosinistra. La retrocessione dell’Isola tra le regioni Obiettivo 1 – le più arretrate d’Europa – sta lì a ricordarcelo ogni giorno.»

Il candidato alla presidenza della Regione del MoVimento 5 Stelle Mario Puddu, ha commentato così l’esito dell’incontro tra i rappresentanti della Regione e il ministro della Coesione territoriale, Barbara Lezzi.

«Un conto – aggiunge Mario Puddu – è il puro rispetto dei parametri ragioneristici imposti dall’Unione europea, cioè il controllo sulla rendicontazione dei fondi, motivo della visita del ministro Lezzi, altro è come sono stati utilizzati quei soldi, e di questo è responsabile la giunta regionale. Sul fronte dell’efficacia siamo molto lontani dal raggiungere gli obiettivi, come è sotto gli occhi di tutti.»

«Rimanendo sul fronte dell’efficacia dell’azione di governo del centrosinistra, ci sono molte zone d’ombra inequivocabili, come i fondi dedicati alla competitività delle imprese: Francesco Pigliaru e Raffaele Paci hanno speso solo il 5 per cento, appena 11 milioni di euro rispetto ai 213 disponibili – conclude Mario Puddu -, mentre le nostre imprese rimangono in balia di bandi complessi, istruttorie infinite, procedure farraginose e avvisi spesso poco tarati sulle loro reali necessità:»

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Riunione questa mattina, a Villa Devoto, tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il ministro per il Sud Barbara Lezzi. All’incontro hanno preso parte gli assessori Raffaele Paci, Maria Grazia Piras, Carlo Careddu ed Edoardo Balzarini, il direttore generale Alessandro De Martini ed i tecnici del dipartimento, della Regione e dell’Agenzia per la Coesione territoriale.

Dopo l’incontro dello scorso 14 giugno a Roma, in cui il presidente Francesco Pigliaru ed il ministro Barbara Lezzi avevano fatto un primo punto sul Patto per la Sardegna, sullo stato di attuazione e l’importanza di avanzare in tempi rapidi sugli interventi in corso, oggi il tavolo tecnico è entrato nel dettaglio, approfondendo anche la situazione relativa ai fondi europei e le questioni legate agli svantaggi causati dalla condizione di insularità.

«È stata una riunione utile – ha detto il presidente Francesco Pigliaru al termine dell’incontro – in cui sono emersi molti punti positivi. È stato certificato che la Sardegna sta spendendo nei tempi giusti le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione e quelle dei Fondi europei, e questo significa innanzitutto che non siamo a rischio di disimpegno e poi che stiamo utilizzando risorse importanti per interventi di cui la Sardegna ha concreto bisogno, dalle scuole al rischio idrogeologico sino alla ricerca. Naturalmente ci sono delle criticità e la ministra Lezzi è stata molto disponibile a ragionare insieme a noi su come si possono sbloccare le cose che stanno procedendo meno bene indipendentemente dalla nostra volontà. Il primo esempio è l’ANAS – ha spiegato il presidente della Regione -, con cui abbiamo problemi importanti e da cui ci aspettiamo tempi ben più rapidi su progettazione e aperture dei cantieri. Altro tema fondamentale è la ferrovia, su cui è necessario e urgente accelerare la spendita dei quasi 400 milioni programmati nel Patto, necessari per tagliare finalmente i tempi di percorrenza tra Cagliari, Sassari e Olbia, oggi del tutto inaccettabili. Infine, il problema energia. Nel Patto c’è l’impegno chiaro che lo Stato italiano ha preso con la Sardegna: portare finalmente il metano all’unica regione italiana che non ce l’ha. E abbiamo sottolineato il fatto che vogliamo complete rassicurazioni che il progetto per cui abbiamo lavorato così tanto arrivi nei tempi previsti – ha concluso Francesco Pigliaru – per far risparmiare alle imprese e alle famiglie della Sardegna 400 milioni l’anno. Non possiamo più aspettare.»

Nella riunione, essenzialmente tecnica, è stato esaminato lo stato di avanzamento del Patto a cominciare dalla gestione dei Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), esperienza che per la Regione Sardegna si è dimostrata un’innovazione positiva in quanto ha consentito di programmare, con piena responsabilizzazione, gli interventi utili a diminuire alcuni aspetti che contribuiscono a generare il gap determinato dall’insularità. L’Autorità di gestione del Patto, guidata dal Direttore generale della Presidenza della Regione Alessandro De Martini, ha confermato che i tempi concreti rispettano quelli previsti nei cronoprogrammi concordati con il Governo.

Il Patto per la Sardegna, che dispone di oltre 2,9 miliardi di euro per colmare il ritardo infrastrutturale, ambientale ed economico della regione, contiene interventi finanziati e cofinanziati da risorse proprie del Patto, da risorse derivanti dal Piano operativo FSC Infrastrutture e dal Piano operativo FSC Ambiente. È articolato in sei Aree tematiche: Infrastrutture, Ambiente, Sviluppo economico e Agricoltura, Turismo, cultura e valorizzazione risorse naturali, Occupazione inclusione sociale e lotta alle povertà, Rafforzamento PA. Complessivamente si tratta di 632 interventi, di cui 445 (oltre il 70%) sono già avviati e gli altri 187 (circa il 29%) sono in programmazione. In alcuni casi sono già conclusi (Ammortizzatori sociali per 40 milioni di euro).

Per quel che riguarda l’attuazione dei Piani Operativi Nazionali (PON), gestiti direttamente dai Ministeri per lo più attraverso ANAS e RFI, sono state invece sottolineate le difficoltà che stanno, di fatto, rallentando gli interventi. Di conseguenza, è stato fatto un appello alla Ministra perché intervenga presso i Ministri competenti, presso ANAS e RFI, affinché anche i fondi di sviluppo e coesione previsti nei Piani Operativi Nazionali possano avere tempistiche analoghe a quelli gestiti attraverso la Regione.

Il Fesr, Fondo europeo di sviluppo regionale, con i 930 milioni di euro disponibili per il ciclo 2014-2020, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Fra le regioni del sud, la Sardegna risulta essere la più virtuosa nella capacità di spesa: entro il prossimo 31 dicembre dovranno essere spesi dalla nostra regione 147 milioni per l’N+3, cioè l’obiettivo obbligatorio (pena la perdita della parte dei fondi non spesi), che diventano 185 se invece si punta a un obiettivo che fa scattare un meccanismo di premialità. Ed è proprio a questo che punta la Sardegna.

«Ci stiamo impegnando molto per centrare gli obiettivi fissati dall’Europa, che per la prima volta ha istituito una verifica ufficiale di metà percorso con penalizzazioni e premialità per monitorare meglio l’andamento della spesa. Questa novità dei controlli in itinere – spiega l’assessore Raffaele Paci – è un ulteriore stimolo a lavorare rapidamente, e siamo ottimisti rispetto al raggiungimento degli obiettivi di dicembre. Certo la celerità nella spesa dei fondi europei non riguarda solo la Regione, ma coinvolge molte altre istituzioni a cui è stata delegata l’attuazione, dunque Comuni, Unioni di Comuni, Agenzie, Arst, Abbanoa, ed è indispensabile la collaborazione fra tutti per raggiungere risultati validi. E’ poi importante dire chiaramente che ci muoviamo all’interno di un sistema nazionale farraginoso e complesso, gravato da procedure molto stringenti. Quindi – sottolinea l’assessore della Programmazione – per riuscire a spendere tutto è necessario che prima di tutto il sistema Italia venga radicalmente semplificato.»

Una prima verifica della spesa del Fesr è stata fatta a luglio scorso durante il Comitato di Sorveglianza con il rapporteur della Commissione europea che ha espresso apprezzamento per il lavoro fatto dalla Sardegna e per le sue ottime performance per esempio sulla programmazione territoriale, sui programmi di internazionalizzazione, su energia sostenibile e strategia di specializzazione intelligente.

 

 

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Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di ieri, 11 settembre, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n.527/A -Giunta regionale – sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

Prima dell’inizio della discussione, il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ricordato che, nella seduta del 2 agosto scorso, era stato presentato dal suo gruppo un ordine del giorno di censura sull’operato dell’assessore della Sanità, e ne ha sollecitato la discussione possibilmente al termine della seduta odierna.

Il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato che la decisione sulla discussione del documento sarà assunta dai capigruppo.

Congiu, affermando di voler rispettare i ruoli, ha sostenuto che a suo avviso la conferenza dei capigruppo non può calendarizzare ordini del giorno in quanto la materia è di competenza consiliare come conferma la prassi seguita in questa legislatura.

Il presidente Ganau ha ribadito che l’ordine del giorno sarà sottoposto ai capigruppo ed eventualmente potrà discutere nella prossima seduta.

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del disegno di legge n. 527.

Il relatore Franco Sabatini (Pd) ha brevemente ripercorso l’iter del provvedimento in commissione, dove è stato approvato dalla sola maggioranza con alcune modifiche, ce nel merito si è rimesso alla relazione di accompagnamento della Giunta.

A nome dell’Esecutivo l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha affermato che si è giunti al terzo anno di applicazione del decreto legislativo n.118 che disciplina la materia a livello nazionale. Per quanto concerne il contenuto, ha proseguito Paci, si tratta in prevalenza di debiti fuori bilancio degli assessorati, dell’ufficio ufficio legale, sentenze esecutive, ed acquisizioni di beni e servizi  per circa 2 milioni complessivi. Di tutti gli atti, ha concluso, è stata data piena informazione con procedure rigorose e relazioni puntuali.

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, contrario, ha sottolineato che si tratta di spese effettuate senza copertura preventiva ed al di là dei principi contabili fissati dalla legge, una condotta che va censurata perché la verifica sugli atti fa ritenere che ci siano state gravi disfunzioni organizzative anche per attività ordinarie come forniture di energia elettrica e polizze auto, che potevano certamente essere programmate per tempo. Ne scaturisce quindi, secondo Rubiu, un deficit di programmazione pubblica che non può passare sotto silenzio anche per le sue dimensioni rilevanti.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.

Sull’art. 1 il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, contrario, ha dichiarato che la Giunta cerca di far passare di soppiatto questo disegno di legge come un atto dovuto e necessario ma non è così, perché invece emergono una confusione inammissibile, una pletora di somma da pagare non programmate e perfino pignoramenti presso la Regione. In sostanza, ha continuato, ci sono negligenze e caos gestionale, segno di una situazione complessiva che dovrebbe essere analizzata con la massima attenzione, fermo restando che il responsabile politico di tutto ciò è l’assessore.

Subito dopo il Consiglio ha approvato sia l’art. 1 che gli altri 3 articoli della legge, oltre alla tabella ed all’allegato di variazione.

In sede di votazione finale, la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, ha criticato le affermazioni dell’assessore Raffaele Paci definite insufficienti e non condivisibili. Non può passare tutto sotto silenzio, ha aggiunto, perché i debiti fuori bilancio sono situazioni serie e non si può continuare a scaricare le colpe sul passato; ne comprendiamo alcune dinamiche ma in molti casi si potevano e dovevano evitare.

La legge, infine, è stata approvata con 29 voti favorevoli e 26 contrari.

Al termine dello scrutinio il Consiglio ha iniziato l’esame del Dl n. 528 – Giunta regionale – sempre in materia di debiti fuori bilancio di Regione, Enti locali ed organismi collegati.

Il relatore Franco Sabatini (Pd), come per il provvedimento precedente, ha ricordato le modifiche introdotte dalla commissione mentre, per il contenuto, si è rimesso alla relazione della Giunta.

Anche l’assessore Paci ha ribadito le sue ribadisco dichiarazioni precedenti precisando che gli atti riguardano in massima parte sentenze esecutive.

Successivamente sono stati approvati i 3 articoli della legge, la tabella e l’allegato. Il Consiglio ha poi approvato la legge con 30 voti favorevoli e 24 contrari.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge n.456, sottoscritta da tutti i capigruppo e sottoposta all’Aula in base all’art.102 del regolamento, sulla proroga al 31 dicembre delle graduatorie relative al servizio sanitario regionale.

Nella discussione generale, il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha messo in luce che il provvedimento è in qualche modo l’emblema di quanto sta accadendo perché gli organici di tutte le strutture sanitarie sarde sono in grande sofferenza, e da ciò dipendono molti risultati negativi del servizio. Edoardo Tocco ha poi auspicato che la Regione si occupi seriamente di una sanità efficiente al servizio dei cittadini, dando spazio a chi vuole veramente impegnarsi nella professione medica, con particolare attenzione ai giovani, aumentando gli accessi alle facoltà attraverso una collaborazione più stringente con le università. I medici devono stare sui territori, ha detto ancora il consigliere, e lo stesso elisoccorso potrebbe avere migliori performances se si facesse di più, per cui la proroga deve arrivare fino al 31 dicembre senza abbandonare i vincitori e gli idonei ai concorsi.

Per il Pd la consigliera Rossella Pinna ha messo l’accento sul fatto che con la legge si parla di numeri importanti di assunzioni per circa 1200 nuovi contratti complessivi, di cui 580 di precari da stabilizzare e 619 per le mobilità esterne. Con lo scorrimento delle graduatorie pubbliche, ha osservato Rossella Pinna, contiamo di raggiungere l’obiettivo di contenere la spesa e salvaguardare le aspettative di quanti attendono da tempo di essere assunti dopo aver vinto i concorsi, dopo il blocco del turn over che ha determinato dal 2015 il ricorso a contratti flessibili ed agenzie interinali. Ora si rimedia a questa situazione di difficoltà, ha concluso, prorogando l’efficacia delle graduatorie ed alleggerendo di conseguenza i problemi degli organici del sistema, con l’auspicio di attivare quanto prima nuovi concorsi.

Ancora in rappresentanza del Pd il consigliere Luigi Ruggeri ha affermato che la legge si presta a valutazioni contraddittorie e contrapposte, perché da una parte c’è la soddisfazione di quanti hanno vinto i concorsi o sono risultati idonei, mentre dall’altra c’è il rischio di negare opportunità a quanti sono arrivati dopo per concorrere ai posti disponibili. Occorre poi evitare sperequazioni, ha ammonito Ruggeri, perché le graduatorie attive diventano valide su tutto il territorio regionale mentre secondo l’Ats sono parcellizzate azienda per azienda e questo rallenta molto le procedure. Un contrasto, ha concluso, che cercherò di sanare con alcuni emendamenti correttivi.

Ha preso poi la parola l’on. Roberto Desini (PDS),  che ha ringraziato la conferenza dei capigruppo “per la celerità della discussione in Aula del provvedimento a firma del Partito dei sardi. Il senso di questa proposta è prorogare le graduatorie in ambito sanitario. Ma non posso esimermi di fare alcune considerazioni politiche: mi sarei aspettato che fosse l’assessore alla Sanità ad anticipare i tempi ma mi rendo conto che non tutti siano capaci di anticipare i problemi. Non guardo al passato e mi assumo le mie responsabilità ma nel 2014 e nel 2015 noi eravamo in maggioranza e già chiedevamo che il personale fosse attinto dalle graduatorie. Così siamo arrivati a oggi e sono aumentati i disservizi in Sanità: si chiudono le guardie mediche estive perché non ci sono i medici disponibili, come accaduto a Valledoria e a Sorso”.

Per l’oratore “si sono calpestati i diritti chiamando a lavorare non i vincitori dei concorsi ma i lavoratori delle agenzie interinali, che magari non avevano passato nemmeno le prime prove del concorso”.

Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori) “basterebbe leggere i titoli dei giornali per capire cosa c’è dentro gli ospedali e in particolar modo nell’Oristanese dentro il San Martino dove mancano sei cardiologi per far funzionare il sistema giorno e notte. E così mancano i radiologi e pure gli infermieri. Noi prorogheremo queste graduatorie perché è legittimo e giusto, ma ho paura di tutto quello che manca e ho paura del sistema sanitario che avete costruito”.

Ha preso poi la parola l’on. Daniele Cocco (Sinistra), che ha parlato di “atto dovuto verso alcune persone che hanno dei veri e propri diritti acquisti. Per troppe volte si sono usate le agenzie interinali in spregio alle graduatorie vigenti”. Per l’oratore “l’assessore Arru deve vigilare perché non si faccia più uno sfregio alle graduatorie esistenti”.

Dall’Udc è intervenuto l’on. Giorgio Oppi, che ha detto: “In tutti i settori ci sono esigenze particolari, c’è carenza di anestesisti come di altre specializzazioni mediche. Eppure i concorsi nno si fanno o se ne fanno pochi, troppo pochi. Ecco perché siamo favorevoli a far slittare le graduatorie al 31 dicembre, come previsto a livello nazionale”.

Per l’on. Augusto Cherchi (Pds) “c’è poco da discutere perché stiamo allineando le graduatorie dei nostri concorsi a quelle italiane. Non voteremo invece emendamenti che modificano la legge 17, perché non è questa la sede . All’onorevole Oppi invece voglio dire che non è una speranza quella di avere dei dati ma un preciso dettato legislativo. Tutti gli anni entro il 30 giugno il direttore generale deve consegnare alla Giunta una relazione e la Giunta deve consegnarla ai consiglieri.  Ecco, in questi cinque anni io non ho mai ricevuto la relazione del direttore generale. Non sono disposto ad accettare atti contrari a quel che il Consiglio ha votato”.

L’assessore Luigi Arru ha ricordato la finalità della norma e ha aggiunto alcune notizie: “Da circa dieci anni non ci sono assunzioni e ci troviamo a dovere stabilizzare circa 509 persone a causa di fabbisogno aziendale e pensionamenti. Dal continente da ultimo sono arrivati invece in mobilità circa 100 infermieri. Penso che sia giusto indicare il termine del 31 dicembre 2018 per la proroga della validità della graduatoria. Aggiungo che dai nostri dati risulta che in questi cinque anni sia fortemente ridotto il numero degli interinali”.

Per dichiarazione di voto l’on. Marco Tedde (FI) ha detto che  “non solo dai banchi dell’opposizione ma dal Pds arrivano contro l’assessore Arru accuse molto taglienti che non hanno avuto replica. Ma noi sappiamo cosa sta accadendo nel 118 e dentro Areus, sappiamo che non avete ancora presentato il Piano per la riorganizzazione della rete ospedaliera: perché lo avete inviato al ministero?”.

Per dichiarazione di voto ha ripreso la parola l’on. Augusto Cherchi (Pds): “Visto che abbiamo a disposizione 50 nuovi medici di emergenza e urgenza, come ha appena detto l’assessore Arru, si sappia che ci sono  in Sardegna pronto soccorso con due soli medici, ormai pronti a chiudere”.

Per l’on. Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, “questa proroga nasce dalla inefficienza della Sanità sarda. Per tutto agosto nel Sulcis sono state chiuse quattro sale operatorie per consentire all’unico chirurgo di prendere le ferie”.

Favorevole anche l’on. Marcello Orrù (Fratelli di Italia).

L’Aula è poi passata all’esame degli articoli e degli emendamenti. Sull’articolo 1, il capogruppo del Pd, on. Cocco si è detto favorevole agli emendamenti 1, 2, 5.

Per l’on. Marco Tedde (FO) “sono sempre più cruente le critiche nei confronti dell’assessore Arru, che non è gradito a una buona parte della maggioranza ma ugualmente vanno imperterriti per la loro strada e non ascoltano né il Pd né il Pds”.

L’on. Pietro Cocco (capogruppo Pd) ha detto che “il senso di questa legge è molto chiaro. Ma l’occasione è buona ancora una volta per attaccare l’assessore alla Sanità. Ecco, io sfido chiunque in quest’Aula a dichiararsi innocente rispetto alla Sanità, materia sulla quale in passato si sono cimentati in tanti”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola alla capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, la quale ha chiesto all’assessore in che fase si trova l’approvazione della rete ospedaliera che il Consiglio regionale ha approvato. La consigliera ha evidenziato che questa incertezza sta creando molta confusione e comportamenti, a volte, non conformi a quanto prevede la legge di riordino.

Gianfranco Congiu (capogruppo del Partito dei Sardi) ha annunciato il voto contrario del suo partito agli emendamenti perché alterano lo spirito della legge. Gianfranco Congiu ha poi attaccato il capogruppo del Pd per le critiche mosse al suo partito. Il consigliere ha ricordato che lealtà significa alleanza non complicità e ha ribadito la sua critica all’assessore della Sanità per il trattamento riservato ai diabetici.

L’Aula ha, poi, approvato all’unanimità il testo dell’articolo 1 (Proroga  al 31 dicembre 2018 delle graduatorie dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato delle aziende del sistema sanitario regionale) e con 44 voti favorevoli e 6 contrari l’emendamento aggiuntivo n.1  (Peru e più) (All’inizio del comma 1, prema delle parole “L’efficacia”, sono inserite le seguenti parole: “Al fine di sopperire al fabbisogno di personale, consentendo contestualmente il contenimento della spesa e il maggior utilizzo delle graduatorie vigenti”).

Sull’emendamento aggiuntivo n. 5 ha chiesto la parola Luigi Ruggeri (Pd), che ha voluto spiegare che l’emendamento serve soltanto a equiparare le graduatorie di tutte le aziende sanitarie della Sardegna.

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha chiesto al presidente Gianfranco Ganau una sospensione di cinque minuti.

Alla ripresa dei lavori, la consigliera Alessandra Zedda ha preso la parola per precisare che la bocciatura dell’emendamento sostitutivo parziale n.2 (Alla fine del comma 1, le parole “con scadenza al 30 settembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “vigenti al 31 dicembre 2016 e con scadenza entro il 30 settembre 2018”) è stata decisa non per bocciare la sostanza del testo su cui erano d’accordo, ma perché ritenuto pleonastico, in quanto il testo della legge già proroga tutte le graduatorie.

Pietro Cocco (Pd) ha accolto la spiegazione della collega, ma ha chiesto un’interpretazione autentica ai funzionari del Consiglio regionale in modo da essere sicuri di non escludere le precedenti graduatorie. Anche per Augusto Cherchi (Partito dei sardi) l’emendamento è pleonastico. Il capogruppo dei Riformatori sardi per l’Europa, Attilio Dedoni, ha annunciato il ritiro della sua firma dal provvedimento. Per Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi), invece, l’emendamento sarebbe stato discriminatorio per chi fa parte di graduatorie precedenti a quella indicata nel testo.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha ricordato la condivisione unanime per l’approvazione della proroga per tutte le graduatorie concorsuali senza ulteriori specifiche. Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, ha ribadito la posizione del gruppo invitando il presidente del gruppo Pd ad evitare di fornire “ulteriori precisazioni”. Luigi Lotto (Pd): «Sono che certo che ciascuno vuole che siano garantite le stesse garanzie a tutti coloro che sono nelle graduatorie dei concorsi e dunque chiudiamo qui le dispute e se necessario in futuro interveniamo per le eventuali norme interpretative». Sulla stessa linea il capogruppo Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco: «L’intento dei consiglieri è prorogare tutte le graduatorie, la legge è questa chiudiamola qui». Marco Tedde (Fi): «Non comprendo alcune affermazioni della maggioranza, soprattutto di quelli che hanno voluto bacchettare i consiglieri dell’opposizione. La ratio della legge è chiaro prorogare tutte le graduatorie, il resto sono strumentalizzazioni». Roberto Deriu (Pd): «Ognuno giochi la sua partita ma su questo provvedimento c’è la pelle delle persone. C’è l’accordo unanime per la proroga di tutte le graduatorie, votiamo il provvedimento e cessiamo le dispute».

Posto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 5 (Ruggeri) è stato approvato con  36 a favore e 3 contrari. Con 52 favorevoli su 52 votanti è stato approvato invece l’articolo 2 “Norma finanziaria” e con il medesimo scrutinio anche l’articolo 3 (entrata in vigore).

Prima della votazione finale della legge, via libera (33 sì e 8 no) all’ordine del giorno presentato dal capogruppo Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, che impegna il presidente della Giunta e l’assessore della Sanità ad “assumere le opportune iniziative con il Governo per procedere alla proroga della validità ed efficacia delle graduatorie vigenti dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato al 31 dicembre 2019”. Prima della votazione il consigliere del Pds, Augusto Cherchi, aveva dichiarato voto contrario: «Undici anni di proroghe sono più che sufficienti per vedere riconosciuti i diritti di chi è in graduatoria nei concorsi».

In sede di dichiarazione di voto sulla legge sono invece intervenuti a favore i consiglieri Roberto Desini (Pds) e Antonello Peru (Fi). Posta in votazione la legge che proroga al 31 dicembre 2018 le graduatorie dei concorsi pubblici è stata approvata con 50 favorevoli su 50 votanti.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha comunicato la convocazione dell’Assemblea sarda al domicilio dei consiglieri e l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo e della Terza commissione consiliare.