24 November, 2024
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Il ruolo delle cooperative nel sistema imprenditoriale della Sardegna, con focus su sistema delle garanzie, modelli d’impresa e nuove convenzioni bancarie. Se ne è parlato questa mattina al Lazzaretto di Cagliari in occasione della Assemblea di Fidicoop Sardegna, con gli assessori del Lavoro Virginia Mura, dell’Agricoltura Pier Luigi Caria e della Programmazione Raffaele Paci.
L’assessore del Lavoro ha più volte sottolineato il ruolo virtuoso e fortemente sociale di Fidicoop, che ha fatto propri i valori di solidarietà e mutualità delle cooperative. «Le cooperative hanno una funzione importante e peculiare rispetto alle altre imprese, come dimostra il prezioso lavoro portato avanti da Fidicoop. Come Giunta abbiamo perciò ritenuto indispensabile intervenire per ammodernare e migliorare le vecchie leggi in vigore, ed è ormai in dirittura d’arrivo il Ddl sulla cooperazione che è stato messo a punto dopo una lunga e importante fase di consultazione e ascolto in un percorso fortemente condiviso. Il disegno di legge è attualmente al Mise per una analisi tecnica – ha spiegato Virginia Mura -. Con questo testo unificato stiamo introducendo importanti novità che la legge 5 del ’57 sulla cooperazione e la 16 del ’91 sulle cooperative sociali non prevedono. Vogliamo che la vigilanza sulle cooperative non spetti più al Ministero ma passi direttamente alla Regione, che potrà avvalersi anche dei revisori delle centrali cooperative. Più in generale, vogliamo una semplificazione del sistema e l’introduzione di novità, per esempio il Workers Buyout e le cooperative di comunità, necessarie perché la cooperazione possa ulteriormente svilupparsi e dare il suo contributo alla crescita della Sardegna», ha concluso l’assessore Virginia Mura.
«Lo strumento più importante con cui la Regione può agire e incidere sull’agricoltura isolana – ha osservato l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria – è legato al Programma di sviluppo rurale: oltre 1miliardo e 300milioni di euro da spendere nella programmazione 2014-2020. Fin dal primo giorno del mio mandato, poco più di 15 mesi fa, ho sempre chiesto nei numerosi incontri fatti sul territorio se dovevamo puntare su un PSR di sviluppo oppure su uno di sostegno. Allora, in tanti mi guardavano come un alieno, ma a distanza di poco più di un anno fa piacere constatare che diversi portatori di interesse del mondo delle campagne abbiano sollecitato l’Assessorato per lavorare su una rimodulazione delle risorse che guardasse agli investimenti e al miglioramento produttivo delle nostre aziende agricole. Un esempio per tutti – ha aggiunto Pier Luigi Caria – riguarda i bandi sui Progetti integrati di filiera (PIF) dove avevamo inizialmente investito 36milioni, per portarli prima a 40 e con l’ultima rimodulazione del PSR, raggiunta nel tavolo verde con le associazioni di categoria agricola, a oltre 55milioni di euro. Questi sono atti su cui la politica è stata chiamata a misurarsi ascoltando i territori e trasformando idee e proposte in azioni concrete che mirano alla crescita e alla creazione di nuove economie. I Consorzi di garanzia fidi – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – sono strumenti facilitatori fondamentali per l’accesso al credito e quindi per lo sviluppo del nostro tessuto produttivo». 
«Stiamo facendo un grande lavoro con i Confidi, in piena collaborazione con loro. La legge di riforma, la 14 del 2015, è una riforma del finanziamento pubblico ai Confidi non una riforma dei Confidi, che sono strutture private e fanno quello che più ritengono opportuno. Da parte nostra, come Regione, abbiamo espresso una posizione ben precisa: i soldi dei contribuenti vanno investiti dove viene garantita efficienza ed efficacia dell’intervento, cioè in Confidi sani e che fanno seriamente il loro lavoro. Su questo abbiamo trovato totale convergenza con i Confidi e dunque abbiamo lavorato insieme – ha detto l’assessore Raffaele Paci -. I Confidi erano troppi, alcuni inefficienti e riuscivano a vivere solo di contributo pubblico al limite degli aiuti di Stato e della legittimità delle norme europee. Siamo intervenuti attraverso un grande lavoro di partecipazione e i frutti si vedono: ci sono state aggregazioni, fuoriuscite, un generale rafforzamento e nel complesso c’è un sistema più sano. Dobbiamo proseguire su questa strada, rafforzando il ruolo dell’Osservatorio, che deve diventare il luogo dove i Confidi ragionano per trovare la strada migliore recependo i suggerimenti che arrivano, e portando avanti la revisione di indicatori e moltiplicatori. Bisogna poi decidere sull’eventuale attivazione del fondo di stabilizzazione: la legge lo prevede, scade quest’anno. La Regione non obbligherà mai nessuno a partecipare, daremo una mano se il sistema lo ritiene un elemento positivo, altrimenti faremo una norma per abrogarlo o posticiparlo.»
Il vicepresidente della Regione ha poi ricordato la politica della Giunta a favore delle imprese: bandi, strumenti finanziari, pegno rotativo che di per sé ha dato equilibrio al sistema, Irap più bassa d’Italia. «Ce la stiamo mettendo tutta, consapevoli di alcune cose: lo sviluppo lo fanno le imprese, e le imprese cooperative svolgono ruolo fondamentale. Quindi l’impresa è centrale e noi abbiamo il dovere di creare humus favorevole, come stiamo facendo. Non ci sono scorciatoie – ha concluso Raffaele Paci -. È un momento politico delicato, le sirene del ‘tutto facile’ sono chimere inesistenti: c’è solo il duro lavoro quotidiano, c’è l’affrontare i problemi e risolverli, avendo come obiettivo il rilancio della Sardegna e lo sviluppo dell’occupazione».

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Ex manifattura tabacchi, Paci

È stato pubblicato da Sardegna Ricerche il bando per la concessione di 4 lotti, duemila metri quadri di spazio, dell’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari per l’insediamento stabile di imprese che da fine anno in poi opereranno all’interno della struttura, finora occupata periodicamente con importanti eventi temporanei (oltre 200 appuntamenti per un totale di 80mila presenze). Il bando, presentato lo scorso aprile quando è stato aperto a un confronto pubblico per poter ricevere indicazioni e suggerimenti, chiude oltre un anno di duro lavoro, necessario per completare tutte le procedure di messa in sicurezza e dotazione di impianti.
«La Fabbrica della creatività, splendido spazio nel cuore di Cagliari, è pronta dunque a vivere pienamente, con l’insediamento permanente di imprese culturali, creative, delle piattaforme digitali, dei settori complementari e della cosiddetta experience – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Dopo il bando per il bar e il manager culturale, e dopo tutte le attività propedeutiche necessarie a renderla pienamente agibile e piena di vita, continua il percorso per rendere l’ex Manifattura uno spazio sempre più vivo e vissuto, dagli operatori ma anche dai cittadini.»
La durata della concessione prevista dal bando è di 6 anni prorogabili per altri 6, mentre altri 4.000 metri quadri restano disponibili per gli eventi temporanei. Nel frattempo, si comincerà a recuperare l’altra parte, altrettanto grande, della Manifattura non ancora ristrutturata. Ai partecipanti al bando è stato chiesto di proporre un progetto di gestione per uno o più lotti in concessione, che sviluppi modelli innovativi di collaborazione sociale e professionale. Il progetto dovrà essere capace di generare aggregazione tra imprese dei settori innovativi e imprese culturali, nel rispetto dell’idea di Manifattura come luogo di trasformazione, di produzione di servizi e di attività creative. Sono ammessi alla gara tutti i soggetti “profit” e “no profit” (associazioni senza scopo di lucro, onlus, cooperative sociali, fondazioni con finalità sociali, imprese sociali), raggruppamenti temporanei e consorzi ordinari di concorrenti. L’affidamento degli spazi ai vincitori sarà completato entro l’anno.
«È una parte dell’identità della città e della Sardegna, una fabbrica che dava lavoro a centinaia di persone: lo stesso accadrà ora, non ci saranno più le tabaccaie ma tanti giovani. Diventerà sempre più un punto di attrazione delle imprese, dei giovani, della contaminazione, un punto di riferimento per tutta la città e tutta la regione», conclude Raffaele Paci.

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Domani 26 giugno alle ore 10.00n la terza commissione Bilancio e la sesta commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale, in seduta congiunta ascolteranno una relazione dell’assessore della Sanità Luigi Arru sulle problematiche dell’Aias.

Giovedì 28, alle 10.30, la terza commissione Bilancio, assieme alla commissione Speciale sull’artigianato ed il commercio terranno una riunione sui problemi di accesso al credito delle imprese di settore che sarà aperta da una audizione dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci.

La quarta commissione Governo del territorio si riunirà giovedì 28 giugno alle 10.00. La seduta sarà aperta da un intervento dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu sulla direttiva collegata alla legge regionale 11/17 riguardante la “specificazione dei dati dimensionali” in materia di servizi alla residenza. A seguire, l’esame del Testo unificato sulla “raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei”.

La quinta commissione Attività produttive riprenderà i suoi lavori martedì 26 alle 10.30 con l’esame del Testo unificato delle cooperative di comunità e di due proposte di legge riguardanti le birre artigianali, la n. 350 (Crisponi e più) e la n. 505 (Lotto e più).

 

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Due milioni di euro per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di infrastrutture e impianti dell’agglomerato industriale Ottana-Bolotana-Noragugume, 100mila euro per l’animazione territoriale a favore delle imprese grazie a un accordo con la Camera di Commercio di Nuoro, 4 milioni per un bando dedicato esclusivamente alle imprese locali (24 i Comuni inclusi nella perimetrazione), calibrato sulle esigenze espresse dal territorio, che sarà pubblicato subito dopo l’estate. A dieci giorni dalla costituzione in Giunta della Unità per Ottana, la task force interassessoriale che si occupa della pesante crisi che il territorio sta attraversando, la Regione stanzia 6,1 milioni di euro per interventi immediati e urgenti. Lo ha annunciato il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che presiede la task force, incontrando oggi ad Ottana il Gruppo di coordinamento tecnico territoriale. 
Ai 6 milioni e 100mila euro garantiti oggi, vanno poi aggiunti i 5 milioni destinati all’Antica Fornace, localizzata nell’agglomerato industriale, per consentire all’impresa di ampliare l’offerta commerciale e ammodernare la struttura produttiva incrementando i posti di lavoro di circa 69 unità, ed i 2 milioni e 350mila euro destinati ai 130 lavoratori che hanno perso la mobilità in deroga, da programmare attraverso un percorso concordato dall’assessorato del Lavoro con i sindacati.
Le azioni che saranno portate avanti dalla task force regionale sono di tre tipologie. Le prime due riguarderanno l’intera area vasta individuata e sono: interventi diretti per i lavoratori in cerca di nuova occupazione; sviluppo e rilancio degli investimenti delle piccole e medie imprese locali attraverso bandi dedicati esclusivamente al territorio. La terza azione riguarda solo l’area del Consorzio industriale, per riqualificare l’area e rendere più attrattiva la zona. L’obiettivo è quello di favorire nuovi insediamenti produttivi, attraverso un accordo con Invitalia, che si occuperà di scouting ed attrazione di nuovi investimenti, al quale sta lavorando l’assessorato dell’Industria.
Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali urgenti nell’agglomerato industriale, ne sono già stati individuati alcuni: ripristino della viabilità, miglioramento dell’accessibilità dei lotti e riqualificazione di spazi compromessi, per garantire adeguati standard di accessibilità ai lotti produttivi; rifunzionalizzazione di impianti (di depurazione e fognario) ed adeguamento del sistema idrico.

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Claudio Atzori (Legacoop) è il nuovo presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane Sardegna. L’elezione è avvenuta al termine della prima assemblea regionale. Copresidenti Fabio Onnis (Confocooperative) e Sergio Cardia (Agci). L’Alleanza delle cooperative, nata dall’unione tra le centrali coop Legacoop, Confcooperative e Agci, conta complessivamente 2.000 cooperative che spaziano in tutti i settori commerciali e dei servizi, 100mila soci, altrettanti lavoratori e un fatturato complessivo che viaggia intorno ai 2 miliardi di euro.

«La nuova sfida della cooperazione è quella di un cammino comune in cui il peso dei cooperatori si rafforza – ha detto Claudio Atzori – e che va a garantire sia i lavoratori sia chi deve usufruire dei servizi che vengono garantiti.»

Dall’agricoltura all’edilizia, continuando con i servizi e tutto ciò che ruota attorno al mondo della cooperazione. Claudio Atzori, che succede a Fabio Onnis (presidente dell’Alleanza delle cooperative dalla fondazione avvenuta lo scorso anno sino a oggi), ha rimarcato la necessità di sostenere la cooperazione proseguendo nella battaglia contro il fenomeno delle false cooperative.

«Il mondo della cooperazione – ha rimarcato Claudio Atzori – può diventare strategico e fondamentale anche per la ripresa economica della nostra regione.»

Claudio Atzori ha ricordato la crescita e i risultati ottenuti nel settore dell’agroalimentare. E o risultati ottenuti con il «Pecorino bond, pegno rotativo, strumenti che ora ci sono e funzionano». Fabio Onnis, nel corso del suo intervento ha rimarcato il lavoro svolto dall’Alleanza nel corso del suo primo anno di lavoro, focalizzando l’attenzione sulle questioni legate al mondo dell’agroindustria. Nel corso dell’iniziativa l’intervento dell’assessore regionale all programmazione e Bilancio Raffaele Paci. Nel corso dell’assemblea anche gli interventi dei diversi cooperatori che operano in settori differenti.

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Venerdì 15 giugno, a partire dalle ore 9.30, nella sala riunioni del T-Hotel, a Cagliari, si svolgerà l’assemblea regionale, elettiva, dell’Alleanza delle cooperative, l’organismo nato dall’unione tra la Legacoop, Agci e Confcooperative.

Coordinerà i lavori Sergio Cardia (copresidente dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna). Dalle 9.30, le relazioni introduttive verranno svolte da Fabio Onnis (Presidente dell’Alleanza Cooperative Sardegna): comunicazioni e relazione sull’attività svolta dall’Alleanza delle Cooperative della Sardegna nel primo anno di attività; e Claudio Atzori (copresidente dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna); alle ore 10.30, gli interventi programmati di Virginia Mura, assessore regionale del  Lavoro; Raffaele Paci, vicepresidente della Giunta regionale ed assessore della Programmazione; alle ore 11.30, il dibattito; alle ore 13.00, l’elezione del Presidente e degli organi dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna. 

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Giornata Europea del Mare 2018

Il 19 giugno, presso il Lazzaretto di Sant’Elia a Cagliari, si terrà il convegno dal titolo “La portualità della Sardegna tra innovazione e sostenibilità ambientale”, nell’ambito del progetto La Giornata Europea del Mare (European Maritime Day – EMD).
L’iniziativa, nata nel 2008 a seguito di una dichiarazione congiunta delle principali istituzioni dell’Unione Europea, ricorre annualmente in tutta Europa allo scopo di accrescere la visibilità del settore marittimo e sostenere un approccio integrato agli affari marittimi.
L’appuntamento annuale costituisce un’occasione per favorire l’incontro tra i principali protagonisti del settore (industria navale, porti, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, istituzioni scientifiche e di ricerca, autorità locali e regionali) ed i decisori politici.
Apriranno il convegno con i saluti istituzionali, l’assessore regionale della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Raffaele Paci, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il capitano di vascello Giuseppe Minotauro della Capitaneria di Porto, Direzione Marittima di Cagliari.

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PACI BUDONI

La Giunta regionale  ha approvato l’accordo di programma quadro del progetto di sviluppo territoriale “Monte Acuto-Riviera di Gallura” chiuso e finanziato lo scorso 1 giugno con 30 milioni di euro, di cui 18 di nuova finanza, dall’assessore Raffaele Paci. È il nono progetto che viene chiuso all’interno della programmazione territoriale della Regione.
Il progetto coinvolge due Unioni che contano 10 Comuni (Alà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Monti, Oschiri, Padru, Budoni, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro, Golfo Aranci) e 32.400 abitanti. Punta su una forte sinergia fra costa e interno per potenziare l’offerta turistica, valorizzare le risorse culturali e ambientali, rivitalizzare il tessuto economico e imprenditoriale locale e migliorare la qualità della vita ed il benessere delle persone attraverso i servizi. Il finanziamento si articola fra interventi di nuova finanza (15 milioni e mezzo più 2 milioni per le zone umide e 250mila euro di risorse della Conferenza episcopale sarda come previsto dal protocollo d’intesa per la valorizzazione degli edifici di culto con particolare valore storico e culturale) e interventi già valorizzati nell’ambito di altre politiche, oltre 12 milioni di euro che vengono messi a sistema.

«È un progetto ottimo, perché guarda a quello che è il vero futuro della Sardegna: saldare il turismo e l’ambiente alla nostra cultura, all’agroalimentare, all’artigianato, a tutto ciò che l’interno può offrire come valore aggiunto in termini di identità e tradizione. Legare questo valore ai flussi turistici sulle coste è importante perché dà possibilità di crescita, dunque di ricchezza e occupazione», dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci.
“Monte Acuto-Riviera di Gallura” è, dunque, il nono progetto che viene chiuso e finanziato dalla Regione, per un totale di 130 milioni di euro con 14 Unioni e 110 Comuni coinvolti. Altri 11 progetti sono avviati o in fase di co-progettazione (16 Unioni e 139 Comuni coinvolti), 5 in fase di avvio (5 Unioni e 35 Comuni coinvolti). Complessivamente parliamo di 24 progetti con 35 Unioni, 284 Comuni e 950mila cittadini coinvolti, cioè il 90% dei 293 Comuni Sardi che hanno i requisiti per partecipare alla programmazione territoriale. Oltre il 70% degli interventi vede già realizzate le gare di progettazione esecutiva. In Alta Gallura e Parte Montis alcuni interventi sono stati già appaltati ed aggiudicati i lavori. I progetti devono essere realizzati in 36 mesi. «Questa Programmazione territoriale funziona perché c’è una partecipazione diretta delle comunità, dei sindaci, del partenariato economico e sociale. E poi i tempi sono rapidi, i percorsi avviati si concludono, non ci sono promesse irrealizzabili e i finanziamenti promessi arrivano sul territorio», conclude Raffaele Paci.

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L’innalzamento della soglia del limite Isee (indicatore della situazione economica equivalente), da 13mila euro annui a 23mila, anche per gli studenti dell’Università di Sassari, così come è già stato deliberato dall’Ateneo di Cagliari, per ampliare la fascia degli esonerati dal pagamento delle tasse universitarie e scongiurare così svantaggi economici e territoriali e garantire parità di trattamento e condizioni a studenti e famiglie sarde.

È questa, in sintesi, la richiesta avanzata dal consigliere regionale del gruppo Psd’Az – La Base, Giovanni Satta, contenuta in un’interrogazione protocollata nel Consiglio regionale ed indirizzata al presidente Francesco Pigliaru e agli assessori Raffaele Paci e Giuseppe Dessena. Nel documento, l’esponente dei Quattro Mori evidenzia che, per effetto del provvedimento approvato dall’Ateneo cagliaritano, il numero degli studenti esonerati passerà da 2.062 a 4.942 e sottolinea che, attraverso una nota apposita indirizzata al Magnifico rettore dell’università turritana, ha già manifestato l’esigenza di incentivare le agevolazioni nel diritto allo studio con l’innalzamento delle soglie Isee. 

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«La Sardegna è scesa sotto il 75 per cento del Pil pro capite rispetto alla media europea già dal 2013 perché l’Unione, in particolare con i Paesi dell’Est, è cresciuta più di quanto cresce l’Italia. Adesso l’Europa sta programmando il prossimo ciclo che partirà nel 2022 e quindi certifica una situazione ben nota.»
Lo dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci a proposito della annunciata decisione dell’Unione europea di riportare la Sardegna fra le regioni in via di sviluppo, motivo per il quale avrà diritto a più fondi nel prossimo ciclo di programmazione.
«Il riconoscimento di uno status che – spiega Raffaele Paci – sarebbe dovuto avvenire già molto tempo prima. La Sardegna sta passando tutto l’attuale ciclo 2014-2020 come se fosse una regione in fase di transizione, mentre sin dall’inizio aveva tutti parametri di regione in via di sviluppo: nel 2014, quando è iniziato il nuovo ciclo, eravamo in piena crisi internazionale e nazionale, una crisi che ha colpito in modo molto grave la nostra isola. Come Regione abbiamo fatto presente in tutti i modi questa situazione per cercare di ottenere fondi compensativi, più soldi quando ne avevamo bisogno. Adesso Bruxelles – conclude Raffaele Paci – ha finalmente preso atto della situazione e quindi ci verrà garantito un ammontare di risorse equiparato all’effettivo livello del disagio, circa il 30% in più rispetto alle cifre attuali».