18 July, 2024
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Villa Devoto, crisi Ottana

A Villa Devoto, questa mattina, si è svolta la seconda riunione per rendere operativa la task force di intervento nell’area di Ottana con i primi 4,2 milioni di euro immediatamente disponibili. Alla riunione, presieduta dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, intervenuto a Roma al Consiglio dei ministri, con gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, del Lavoro Virginia Mura, dell’Agricoltura Pierluigi Caria e degli Affari Generali Filippo Spanu, i capi di Gabinetto della Presidenza Gianluca Serra e dell’Ambiente Franco Corosu, hanno partecipato il sindaco di Ottana Franco Saba, l’amministratore della Provincia di Nuoro Costantino Tidu ed il presidente del Consorzio Industriale di Nuoro Piero Guiso.
Per la situazione di crisi di Ottana erano già disponibili 2 milioni e 100mila euro, destinati ai 130 lavoratori che hanno perso la mobilità in deroga, da programmare attraverso un percorso concordato con i sindacati. Oggi è stata annunciata la disponibilità a stanziare subito altri 2 milioni per politiche attive del lavoro, attingendoli dai 4 che LavoRas mette in campo per le situazioni di crisi della Sardegna, come chiesto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru.
Una volta definita l’area territoriale interessata, è stato concordato che l’azione della Giunta si snoderà su tre direttrici: migliorare l’attrattività della zona e garantire sostegno alle imprese già esistenti; mettere a punto eventuali altri bandi da legare a quello del Piano per il rilancio del Nuorese; sostenere l’attrazione di nuovi investimenti.
Il primo punto, attrattività della zona e sostegno alle imprese, si snoderà attraverso diverse azioni: politiche attive per il lavoro, cantieri verdi e cantieri LavoRas con il rafforzamento dell’assistenza ai Comuni per coinvolgere un maggior numero di disoccupati, riqualificazione del personale, bonifiche e miglioramento delle infrastrutture, in particolare quelle dell’acqua. La politica sui bandi, seconda direttrice, prevede un’azione di animazione territoriale (ovvero di informazione e supporto delle imprese) con il reperimento di risorse aggiuntive dell’Industria, per favorire la partecipazione al bando del Piano per il rilancio del Nuorese da 4 milioni che sta per essere pubblicato. Si verificherà, inoltre, se ci sono ulteriori settori di attività economica, oltre a quelli già previsti dal bando, nei quali si può intervenire: in quel caso, la Giunta è disponibile ad aumentare la dotazione finanziaria di altri 3milioni di euro per nuovi bandi. Infine, il terzo filone, quello dell’attrazione di nuovi investimenti: si verificherà con Invitalia la possibilità di promuovere altri contratti di investimento, come già fatto ad esempio per Antica Fornace, predisposti tenendo conto delle precise esigenze degli imprenditori che sono ancora operativi nel territorio.
Gli assessori presenti all’incontro, hanno ribadito che la questione Ottana è prioritaria per la Giunta, e che saranno messi in campo immediatamente tutti gli interventi necessari a rilanciare nel più breve tempo possibile una zona così fortemente colpita dalla crisi.

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L’Unione di sei Comuni del Basso Campidano, Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana e Villasor, per una popolazione complessiva di oltre 28mila abitanti, si mette in gioco con una nuova manifestazione d’interesse per partecipare alla programmazione territoriale della Regione Sardegna.
Il progetto è stato presentato nel centro polifunzionale e teatrale di Monastir, all’assessore della Programmazione Raffaele Paci, alla presenza del sindaco Luisa Murru, del presidente dell’Unione dei sei Comuni Emidio Contini, di amministratori locali, consiglieri regionali, imprenditori e sindacati.
«Abbiamo aperto la programmazione territoriale nel 2015, non definendo scadenze per non mettere in competizione i territori. Le regole d’ingaggio sono poche e chiare – ha spiegato Raffaele Paci -. La proposta può essere fatta da almeno un’Unione e non da un unico Comune, meglio ancora se più Unioni si alleano per interessare una parte più ampia del territorio; devono essere necessariamente coinvolti i privati; i progetti, di ampio respiro, devono arrivare dal basso e, una volta firmata la convenzione, dovranno essere realizzati entro 36 mesi. Da parte nostra c’è la assoluta garanzia che i progetti, una volta approvati, saranno realmente finanziati.»
Le direttrici del progetto sono tre: un sistema delle eccellenze artistiche e storico-culturali; valorizzazione della cultura produttiva agricola; nuove forme di utilizzo delle zone più marginali. La prima direttrice prevede: il potenziamento del patrimonio culturale e artistico, materiale e immateriale, attraverso la creazione di un sistema delle eccellenze partendo dalla figura di Pinuccio Sciola, la valorizzazione delle chiese di particolare pregio storico-artistico e la messa in sicurezza del patrimonio archeologico per renderlo meglio fruibile. Per potenziare l’agricoltura, il progetto con la seconda direttrice punta a incrementare la multifunzionalità delle aziende: quindi reti tra imprese e associazioni, rafforzamento del sistema produttivo agricolo e un marchio dei prodotti di qualità del territorio. Infine, il terzo step: la creazione di percorsi sportivi per rivitalizzare le zone più marginali.
«Il valore aggiunto della nostra offerta è la tipicità. L’unicità. E allora servono i marchi, per rendere quell’offerta più forte, riconoscibile e competitiva. Servono filiere, serve l’agricoltura di precisione che con l’aiuto ormai irrinunciabile dell’alta tecnologia crei le condizioni per far restare i giovani nelle terre dove sono nati e dove abbiano la possibilità di avere un lavoro e costruire la propria vita – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. I punti di forza della nostra isola sono chiari: l’ambiente, il capitale umano, l’identità. E su questi capisaldi va progettato lo sviluppo, come comunità. La Nostra Giunta ha già dato vita a tanti progetti per i territori: per esempio i cantieri di LavoRas, i bonus occupazionali per le aziende, gli interventi di Iscol@, i bandi per l’agricoltura e per gli impianti sportivi. Bisogna essere ambiziosi e ragionare con una visione unitaria – ha concluso Raffaele Paci – pensando alla programmazione territoriale come al contesto dove poi inserire e valorizzare tutti questi altri interventi specifici». 
Sono otto i progetti già chiusi e finanziati, 12 quelli in fase negoziale con la Regione, 4 quelli in partenza. Quasi il 90% dei Comuni aventi diritto (dunque non coinvolti in altri programmi specifici di rilancio) è coinvolto nella programmazione territoriale della Regione che, avviata nel 2015, mette 350 milioni di euro a disposizione dei territori.

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Sorgerà nell’area della ex semoleria di viale La Playa il nuovo studentato universitario, e i lavori di realizzazione inizieranno nel prossimo settembre. La conferma questa mattina, nel corso della conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente dell’Ersu Michele Camoglio, gli assessori Giuseppe Dessena e Raffaele Paci, il rettore Maria del Zompo, il sindaco Massimo Zedda, Maurizio De Pascale per l’azienda vincitrice dell’appalto e Federico Orrù, rappresentante degli studenti nel cda Ersu.
«Quando siamo arrivati al governo della Regione le risorse destinate a quest’opera erano di fatto perse, a causa degli inaccettabili ritardi maturati. Grazie ad un’azione rapida e alla molta determinazione da parte di tutti, siamo riusciti a riaprire la partita, arrivando oggi a consegnare questo cantiere e mettere così un altro tassello nel disegno complessivo sull’istruzione, a tutti i livelli, che portiamo avanti fin dal primo giorno – ha detto il presidente Pigliaru -. Abbiamo bisogno di più laureati e ogni azione su questo fronte è indirizzata a creare le condizioni per raggiungere l’obiettivo, e riuscirci nel minor tempo possibile. Come abbiamo fatto per le borse di studio, arrivando non solo a coprire il totale delle richieste ma investendo ulteriori risorse per ampliare la platea degli aventi diritto, così vogliamo che avvenga per gli alloggi perché tutti, a Cagliari come a Sassari, possano avere l’opportunità di giocare questa scommessa, così importante non solo per il proprio futuro – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma per quello di tutta la Sardegna.» 
«Con quest’opera da 35 milioni diamo una risposta importantissima agli studenti della Sardegna, fornendo loro un servizio essenziale quale l’alloggio – ha dichiarato il presidente dell’Ersu Michele Camoglio -. Oggi abbiamo una richiesta di oltre mille posto letto, e non riusciamo a fornirne che circa 600. Con questo primo lotto, già appaltato e finanziato, possiamo soddisfare l’intera esigenza di posti letto per gli studenti aventi diritto. Oltre, naturalmente, fornire i primi servizi comuni utili a migliorare la vita universitaria del nostri ragazzi.» 
«Oggi, dopo due anni di lavoro per superare incredibili ostacoli burocratici, consegniamo il cantiere all’impresa. Ma è solo il primo passo di un progetto complessivo molto più ampio – ha spiegato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -, che prevede la realizzazione di un secondo lotto qui e di uno studentato a Monserrato attraverso il project financing. Dunque il pubblico darà le concessioni e il privato garantirà i finanziamenti, circa 25 milioni per il secondo lotto e una trentina per Monserrato, strutture che in estate, quando non vengono utilizzate dagli studenti, potranno essere destinate ad accogliere turisti. Una visione complessiva importante per le nostre Università, insieme alle borse di studio e alle politiche per la ricerca e per il diritto allo studio di cui siamo molto orgogliosi – ha concluso Raffaele Paci -. Perché è prima di tutto attraverso il capitale umano e l’innovazione tecnologica che possiamo garantire un futuro solido alla nostra regione.» 
«La realizzazione di questo studentato è una grande risorsa in più per l’Università di Cagliari, che andrà a migliorare la vita di tutti gli studenti che scelgono i nostri Atenei per la loro formazione – ha detto a latere della conferenza stampa l’assessore Giuseppe Dessena –. Siamo riusciti a dare vita a un altro progetto, di pregio e importanza, nella grande filiera dell’Istruzione che questa Giunta ha costruito con impegno sin dalle sue prime delibere, che riguardano appunto le politiche per la scuola e l’Università. Abbiamo sempre lavorato perché fosse tutelato il diritto allo studio, che passa appunto per la garanzia di edifici sicuri, tecnologici, e ospitali come sarà il nuovo studentato, insieme al rimborso per il fitto casa (2,8milioni), la mobilità studentesca (3,5milioni), l’importante incremento sulle borse di studio previsto per questo anno (da 3 a 13 milioni) e gli 11 milioni messi come risorse per le borse di dottorato. Questi e molti altri interventi, voglio ricordare, hanno permesso un positivo processo di accreditamento dei nostri Atenei a livello nazionale.»
«L’Università è l’unico ascensore sociale che consente di migliorare la propria condizione sociale. Questo può accadere solo con un Ateneo forte e valido – ha dichiarato il rettore Maria del Zompo -. Cagliari città universitaria è una realtà che sta prendendo sempre più consistenza. Lo sviluppo della nostra società passa attraverso la cultura: quella di questa mattina è una risposta importante alla richiesta di piena attuazione del diritto allo studio, per i nostri studenti e le famiglie sarde. Ringraziamo la Giunta regionale, perché aumentando la disponibilità di alloggi e migliorando la logistica, l’Ateneo – dopo aver ottenuto l’accreditamento con un risultato molto positivo – può essere ancora più competitivo. Avere un campus con spazi in cui gli studenti possano stare insieme è un modo di vivere l’università che aiuta a formare cittadini consapevoli, non soltanto bravi professionisti. È anche un modo anche per contribuire alla crescita del territorio, perché attraendo più studenti aumenteranno le risorse spese nella zona.»
«La realizzazione del Campus è un segnale importante della collaborazione tra Comune, Regione ed ERSU per una risposta concreta alle esigenze degli studenti universitari fuori sede, che costituiscono un valore fondamentale per la città – ha spiegato il sindaco Massimo Zedda -. Una risposta che non riguarda solo la richiesta di posti letto, ma anche quella di spazi per lo studio e la socialità, inserita in centro città e in un contesto ottimale dal punto di vista dei trasporti verso il resto dell’Isola e per i collegamenti con l’aeroporto.» 
Dando seguito a una procedura di gara indetta ai primi gennaio 2012 dall’ERSU e finalmente sbloccata, l’attuale piano di trasformazione, del valore di 35 milioni di euro, riguarda il nuovo fabbricato in cui sorgeranno gli alloggi delle studenti e alcune aree comuni, parcheggi e opere accessorie. Si tratta del primo di 4 lotti funzionali. Per la fine dell’estate si prevede l’inizio della costruzione di un edifico su otto piani e una terrazza panoramica, per una superficie di oltre 10 mila metri quadrati. Di questi, 4.200 mq saranno adibiti alla servizi per la residenza, 1.509 mq a servizi culturali e didattici, 1.189 mq a servizi ricreativi. Il resto riguarderà servizi di supporto, gestionale e amministrativi, connettivi e vani tecnici.
Saranno realizzati 240 posti letto, 98 in alloggi singoli e 142 doppi (71×2), di cui 20 per utenza diversamente abile. Ogni alloggio è studiato per aver spazi di permanenza legati al relax e al riposo, allo studio e alla preparazione di pasti. All’interno del fabbricato, le aree studio e lavoro sono concepite in due piani intermedi, piano primo e sesto, facilmente raggiungibili dalle aree residenziali contigue. Nel primo stralcio funzionale rientra inoltre lo spazio aperto della piazza e il parcheggio, interrato su due piani, con 383 posti auto.
Successivamente sono previsti un secondo corpo di residenza universitaria e il completamento delle finiture del parcheggio, la mensa e la palestra, il completamento del pergolato e l’arredo della piazza. Infine, la demolizione dell’edificio industriale ex SEM che si affaccia su Viale La Playa (il Silos nuovo) e la ricostruzione di auditorium, biblioteca e archivio, dell’info-point su viale La Playa e sistemazione dell’ingresso. Previsto il recupero del “Silos vecchio”, sottoposto a tutela in quanto primo esempio di costruzione, in Sardegna, del sistema Hennebique per il cemento armato.

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Incontro assessore Paci con ex Keller e sindacati

Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha incontrato una delegazione di lavoratori ex Keller in una sala del comune di San Gavino Monreale, a margine di un incontro di programmazione territoriale. Insieme a Paci, i consiglieri regionali Rossella Pinna, Alessandro Collu e Gianni Lampis, rappresentanti sindacali, sindaci e assessori locali. L’incontro è stato chiesto dagli stessi lavoratori che, in questo momento, non ricevono più gli ammortizzatori sociali.
«È un dovere essere qui, ascoltarvi e fare un ragionamento sul futuro con voi e i rappresentanti del territorio – ha detto Raffaele Paci -. Questa della Keller è una partita che stanno seguendo direttamente gli assessori dell’Industria e del Lavoro che hanno le competenze specifiche, ma anche la Presidenza segue quotidianamente la vertenza. Ci sono due strade di intervento: una è quella di dare una risposta nell’immediato alle famiglie senza reddito visto che non ci sono più gli ammortizzatori, l’altra è quella di monitorare le proposte degli acquirenti. E in questo la Regione è presente e segue da vicino l’evolversi della situazione. Sempre all’interno delle regole, però: voglio ricordare che non possiamo dare soldi senza rispettare le legittime procedure, perché poi dopo due mesi l’Europa ce li richiede. Adesso aspettiamo di vedere come va il bando che scade il prossimo 29 aprile: se entro quella data non ci saranno manifestazioni d’interesse, cercheremo di individuare e superare insieme al Consorzio industriale eventuali difficoltà di quel bando. Se invece le manifestazioni d’interesse ci saranno, allora immediatamente la Giunta si impegnerà a trovare incentivi all’interno di una procedura negoziale in cui sarà coinvolto anche il ministero dello Sviluppo economico, per accompagnare l’investitore in un processo di rilancio. Riferirò subito di questo incontro al Presidente e agli assessori competenti – ha concluso il vicepresidente Raffaele Paci – in modo che possano continuare a seguire questa vicenda e provare a risolverla al più presto.»

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Questa mattina, nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto, il presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha firmato con il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, i rappresentanti di Aiccre e Asel Carla Medau ed Antonello Atzeni e con il Cal, l’accordo quadro che dà il via a tutta la procedura per i cantieri di LavoRas, la parte che muove 45 dei 128 milioni complessivi messi in campo con il piano per il lavoro voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio attraverso la Finanziaria. Nelle prossime ore Insar pubblicherà l’avviso: i Comuni possono immediatamente presentare il progetto che sarà valutato da Insar. Una volta approvato, verrà fatta la selezione dei disoccupati dalle liste comunali e a quel punto si potrà materialmente aprire il cantiere. Una procedura che, per obblighi di legge, ha delle scadenze in ogni sua fase fissate fra i 30 e i 45 giorni, ma che può essere chiusa nel giro di pochissimi giorni se le domande saranno presentate tempestivamente dai Comuni. Attraverso i cantieri, i Sardi occupati saranno circa 3.500. I rappresentanti degli Enti Locali hanno espresso forte apprezzamento per LavoRas, sottolineando la correttezza dell’impostazione e la condivisione del percorso, che dà fiducia e risponde alle aspettativa dei Comuni.
«LavoRas è la nostra risposta a una ripresa che è ancora troppo lenta, e questo vale non solo per la Sardegna ma per tutto il Paese, soprattutto al sud. Quando il mercato non sostiene con sufficiente vigore la creazione di lavoro, la ricetta è quella che ci ha insegnato Keynes: il lavoro va creato anche con l’intervento pubblico – ha dichiarato il presidente Francesco Pigliaru -. I cantieri di lavoro previsti e finanziati da LavoRas sono esattamente questo: la creazione di nuova occupazione subito su progetti mirati, che dunque avranno effetti permanenti con la realizzazione di servizi di cui le comunità avevano bisogno e che saranno un vantaggio per tutti. Grazie all’impegno di molti e con l’essenziale protagonismo dei Comuni, il percorso sta andando avanti in fretta ed efficacemente: la firma di oggi, che definisce i dettagli, dimostra che insieme si è lavorato bene, ed è un ottimo esempio di collaborazione tra Istituzioni che hanno come unico obiettivo aiutare chi ha sofferto e sta soffrendo di più la crisi.»
«Il percorso di LavoRas è stato fortemente condiviso con le parti sociali, economiche e istituzionali oltre che con il Consiglio regionale», ha ricordato Raffaele Paci. «Abbiamo fatto decine di incontri per raggiungere il miglior risultato possibile, accogliendo suggerimenti e integrazioni, perché ognuna delle parti ha portato il suo importante contributo. Abbiamo corso molto, lavorato su questo Piano ogni singolo giorno e ora bisogna continuare a correre per capitalizzare al massimo tutti gli sforzi che sono stati fatti: puntiamo su procedure snelle e rapide, e siamo sicuri che anche i Comuni saranno pronti, perché c’è grande voglia di ripartire e far ripartire la nostra regione. LavoRas è una risposta seria e concreta all’emergenza lavoro in Sardegna – conclude Raffaele Paci -. E, insieme ai 45milioni del Reis e alle politiche di programmazione territoriale, è una occasione straordinaria per uscire definitivamente dalla crisi.»
I 45 milioni destinati ai cantieri di LavoRas sono di provenienza Fsc e Fse. Un primo anticipo, pari al 30% dell’importo complessivo, sarà erogato dalla Regione al momento della firma della convenzione di approvazione del progetto fra Comune interessato, Aspal e Insar. Una seconda quota, il 50%, verrà stanziata all’apertura di cantieri (dunque al momento dell’assunzione dei disoccupati), il restante 20% a saldo dopo la rendicontazione finale. Sei le tipologie di cantieri previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali.
«Questo programma straordinario – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – riattiva i cantieri comunali per l’occupazione. I Comuni sardi sono abituati da tempo a dare risposte ai tanti fabbisogni e alle richieste di lavoro dei cittadini. Da oggi sarà possibile farlo anche attraverso i cantieri innovativi inseriti nel Catalogo, che rispondono a una domanda di occupazione e consentono ai Comuni stessi di risolvere alcune criticità amministrative: digitalizzazione di documenti, gestione degli archivi, attività legate all’archeologia e alla sistemazione del territorio. Sarà possibile sviluppare la micro-imprenditorialità locale e, in una certa misura, contenere lo spopolamento delle zone interne. I progetti potranno essere presentati anche in forma partecipata, all’interno di una o più Unioni di Comuni oppure in una porzione di un singolo territorio.»
Con LavoRas, che oltre ai cantieri contiene la parte dei bonus occupazionali, la Giunta conta di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre diecimila persone. Oltre ai 128 milioni per il 2018, il Piano stanzia 70 milioni ciascuno per il 2019 e il 2020, soldi e politiche che faranno aumentare ulteriormente il numero degli occupati. 

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Senorbì, Assessore Paci programmazione territoriale Trexenta

L’assessore regionale della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci ha presentato oggi a Senorbì il progetto di sviluppo della Trexenta.

La Trexenta progetta il suo futuro, per creare lavoro, generare sviluppo, combattere lo spopolamento e integrare le fasce più deboli della popolazione. Lo fa all’interno della programmazione territoriale della Regione, avviando il tavolo istituzionale allargato al partenariato economico e sociale. Nove Comuni (Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala e Suelli) associati in un’unica Unione e poco più di 16mila abitanti per un unico progetto, presentato all’assessore Raffaele Paci ospite del sindaco Adalberto Sanna, a Casa Lonis, in piazza Municipio, a Senorbì. Il progetto punta ad innescare processi sinergici nei settori del patrimonio archeologico-naturalistico, agroalimentare e storico-culturale del territorio per generare processi virtuosi in campo economico e di conseguenza contrastare lo spopolamento e incentivare l’integrazione sociale delle fasce più deboli della cittadinanza.

«Stiamo investendo moltissimo sui territori – spiega l’assessore Raffaele Paci -. È fondamentale, per sostenere la crescita e lo sviluppo di tutta la Sardegna, partire dalle singole zone che puntano sui loro punti di forza, sulle loro specialità, sulle loro caratteristiche. Su un patrimonio unico al mondo e non replicabile in alcun modo, su prodotti che non si trovano da nessun altra parte e su un ambiente straordinario. Questo è alla base della nostra programmazione territoriale, progetti esclusivi perché nati da territori con caratteristiche esclusive, con l’impegno di tutte le istituzioni e l’irrinunciabile contributo delle imprese. E poi ci sono poche, ma chiare, regole d’ingaggio: la proposta può essere fatta almeno da un’Unione e non da un unico Comune, meglio ancora se più Unioni si alleano per coinvolgere una parte più ampia del territorio; devono essere necessariamente coinvolti i privati; i progetti devono arrivare dal basso e, una volta firmata la convenzione, essere realizzati entro 36 mesi. E devono essere progetti di ampio respiro con ricadute in una zona quanto più possibile ampia. Da parte nostra c’è la assoluta garanzia che i progetti, una volta approvati, saranno realmente finanziati. C’è grande entusiasmo in tutte le zone della Sardegna coinvolte nella programmazione territoriale, ormai quasi il 90% – conclude Raffaele Paci-. E sono sicuro che anche questo territorio riuscirà a realizzare un progetto utile a favorire lo sviluppo e creare le condizioni per offrire anche qui un futuro ai nostri giovani.»

Gli obiettivi e le azioni proposte nel progetto puntano a raggiungere 6 obiettivi principali: incentivare le produzioni legate alle vocazioni agro-pastorali di qualità; migliorare i servizi di comunità per favorire il contrasto allo spopolamento; valorizzare il patrimonio ambientale, integrandolo con le attività di sviluppo turistico del territorio e creando sinergie con il comparto culturale-archeologico e con quello delle produzioni agroalimentari; migliorare la viabilità, i trasporti e la connettività; sviluppare percorsi formativi adeguati alle vocazioni economiche del territorio; potenziare i servizi di welfare. Con la manifestazione d’interesse presentata oggi si avvia il percorso di condivisione con la Regione che, dopo tutti gli step tecnici, porterà all’approvazione finale e al finanziamento.

Dalla Giunta sono stati già stanziati per la Trexenta 71 milioni e mezzo di euro. In particolare, 46 milioni e 800mila euro del Patto per la Sardegna permetteranno di realizzare il bivio di Senorbì e il bivio di Monastir sulla Statale 128; 20 milioni sono destinati a controllo e sicurezza delle linee ferroviarie regionali; 4,3 milioni finanziano le politiche di Iscol@ e 230mila la manutenzione delle strade.

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«Siamo molto soddisfatti, è stato un anno complicato perché la sentenza della Corte Costituzionale ci ha obbligati a rivedere alcune impostazioni del Bilancio, anche se puramente formali. Ma è stato anche un anno in cui abbiamo ottenuto risultati importanti, soprattutto in termini di risanamento dei conti con una forte riduzione del debito, certezza delle entrate, tempi più rapidi nei pagamenti, forte riduzione dell’abbandono scolastico, impegno sulle politiche sociali come nessun altra regione italiana, certificazione di tutti i fondi europei della programmazione 2007-2013. Continueremo su questa strada, per garantire solidità e trasparenza dei conti a tutela delle casse della Regione e di tutti i cittadini.» L’ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo la parifica del Bilancio 2016 della Regione da parte della Corte dei Conti.

Secondo l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, uno dei risultati più importanti raggiunti nel rendiconto 2016 è stato sicuramente la forte riduzione del debito attraverso l’abbattimento di residui passivi e perenzioni. Proprio la riduzione del debito pubblico è stata indicata ieri come priorità assoluta per le pubbliche amministrazioni italiane da parte del Fondo monetario internazionale. «Sull’indebitamento complessivo della Regione abbiamo ottenuto risultati senza precedenti – ha detto Raffaele Paci -. I residui passivi, ovvero le somme da pagare, sono passati da 5 miliardi del 2013 a 3,2 miliardi del 2016; i residui attivi, cioè le somme da incassare, da 4 a 3,7 miliardi. Questo significa che invece di avere un debito occulto di 1 miliardo come nel 2013, la Regione nel 2016 ha registrato un attivo di 500 milioni. Le perenzioni sono calate da 2,3 a 1,3 miliardi. La percentuale fra impegni di spesa e stanziamenti è migliorata passando all’82,1% del 2016 dal 76,7% del 2015. I tempi di pagamento sono molto migliorati e sono inferiori rispetto alla media nazionale. Sono numeri che parlano chiaro – ha sottolineato Raffaele Paci -, frutto di un duro e non facile impegno quotidiano, che oggi la Corte ha riconosciuto con la parifica».

La chiusura del Bilancio 2016 è stato poi reso particolarmente complicato dalle norme del bilancio armonizzato, di non facile lettura, sia nella interpretazione che nella applicazione, e dalle indubbie difficoltà ad affrontare i cambiamenti organizzativi che dall’armonizzato derivano. Va infatti ricordato che, sebbene lo Stato pretenda dalle amministrazioni regionali il bilancio armonizzato, per se stesso non l’ha ancora applicato, continuando a rinviarlo. «La Sardegna sul bilancio armonizzato non ha fatto sperimentazione – ha aggiunto Raffaele Paci -, ci siamo trovati di fronte a norme nuove e complesse, spesso farraginose, e da questo sono dipesi i ritardi, che però stiamo recuperando pienamente».

«La Regione ha speso e rendicontato tutte le risorse della programmazione 2007-2013. E lo ha fatto esattamente nei tempi previsti dalla normativa europea – ha spiegato Raffaele Paci -, senza neanche un giorno di ritardo: la normativa prevedeva che si potesse rendicontare fino a marzo 2017, e noi abbiamo rendicontato tutti i fondi nei tempi previsti. Per quanto riguarda il ciclo 2014-2020, di fatto si è partiti nel 2016, perché prima è necessario definire tutte le non semplici procedure gestionali. Stiamo accelerando sulla spesa dei fondi, siamo in linea con le altre regioni e contiamo di centrare tutti gli obiettivi previsti.»

«Abbiamo certezza delle entrate, che sono aumentate, e abbiamo ottenuto regole chiare con la chiusura delle norme di attuazione – ha ricordato Raffaele Paci -. La Corte nella sua relazione sollecita giustamente la capacità della Regione di ottenere tutte le risorse che ci spettano. E questo è un impegno quotidiano, dei miei uffici e mio personale, grazie anche alla chiusura da parte di questa Giunta della Vertenza Entrate, con le norme di attuazione, dopo oltre dieci anni di attesa. Continueremo a governare la Regione con il massimo dell’impegno: per questo apprezziamo le sollecitazioni che arrivano dalla Corte dei Conti, e sono sicuro che continueremo a ottenere risultati importanti per la Sardegna.»

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Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, ha approvato ieri le disposizioni urgenti che prevedono lo stanziamento di 41 milioni di euro per il servizio di sicurezza per le guardie mediche della Sardegna, 3 milioni e mezzo per la manutenzione delle scuole dell’infanzia, un milione per l’interramento dei cavi telefonici e 500mila euro per la fondazione Sardinia Film Commission.
«Abbiamo utilizzato il primo momento utile in Aula per una legge di manutenzione del Bilancio che con una serie di aggiustamenti fra missioni e programmi ci consente di procedere più rapidamente sulle urgenze», ha detto l’assessore del Bilancio Raffaele Paci.
Il servizio sarà potenziato con 41 milioni di euro, stanziati dalla Giunta con un emendamento alle disposizioni urgenti approvate ieri. 16 milioni serviranno a coprire il servizio nel 2018, 15 nel 2019 e 10 nel 2020. «Abbiamo risposto a un’esigenza forte e da più parti rappresentata di garantire condizioni di maggiore sicurezza ai medici impegnati nei servizi di guardia medica», ha detto l’assessore della Sanità, Luigi Arru.
Grazie alla legge approvata ieri mattina, le scuole dell’infanzia paritarie della Sardegna riceveranno 3,5 milioni aggiuntivi nel triennio (500mila euro nel 2018, 2 milioni nel 2019 e 1 milione nel 2020) per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili dove hanno sede. Un milione di euro è destinato ad interventi di interramento dei cavi telefonici aerei e di eliminazione dei pali, con un doppio obiettivo estetico-ambientale. Infine, 500mila euro, sempre della Giunta, vanno alla Fondazione Sardinia Film Commission per la promozione dell’attività cinematografica in Sardegna.
Si procederà per via amministrativa all’applicazione della legge che prevede il de minimis per l’esenzione Irap delle Onlus. In pratica, la legge regionale del 2003, che stabilisce l’esenzione totale dall’Irap, dovrà essere adeguata alle direttive europee che prevedono un tetto a quella esenzione, massimo 200mila euro nel triennio. «D’ora in poi anche in Sardegna sarà applicato il de minimis all’esenzione delle Onlus dall’Irap. Lo stanno facendo tutte le Regioni – ha spiegato Raffaele Paci – e anche noi siamo tenuti a farlo, non abbiamo altra scelta. In questo modo fra l’altro tuteliamo le imprese, perché se non applicassimo questa legge, a parte mettere a rischio i funzionari, con certezza assoluta l’Unione europea chiederebbe direttamente alle imprese i soldi non versati. È così e non si può fare diversamente». Infine, la legge sarà adeguata alla riforma nazionale del 2017 che prevede la possibilità di estendere le esenzioni a tutto il terzo settore. «Faremo con esattezza i calcoli e presenteremo un adeguamento alla riforma», ha concluso Raffaele Paci.

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Venerdì 20 aprile, alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, si svolgerà la giornata informativa dedicata a cambiaMENTI, il programma dello Sportello Startup di Sardegna Ricerche che mira a diffondere metodi e strumenti a supporto di idee e progetti innovativi nei settori dell’industria culturale e creativa e dell’economia sociale, con particolare riferimento ai seguenti ambiti d’intervento:

  • innovazione di organizzazioni culturali e creative già esistenti;
  • nuove idee d’impresa culturali e creative;
  • nuove idee imprenditoriali ad alto valore sociale;
  • nuove idee imprenditoriali orientate al riutilizzo e alla riqualificazione di spazi urbani.

L’infoday inizierà alle 9.30 e si aprirà con i saluti dell’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci. Seguiranno gli interventi di Ugo Bacchella, presidente della Fondazione Fitzcarraldo e docente dell’Università di Bologna; Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission, Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo del ‘900 di Torino; Gianfranco Marocchi, direttore della rivista Welfare Oggi e co-direttore della Biennale della Prossimità; Roberto Covolo, project manager di “ExFadda – Officina del sapere” di San Vito dei Normanni (Brindisi). Chiuderà la mattinata Giuseppe Serra, responsabile dello Sportello Startup di Sardegna Ricerche, con la presentazione degli aspetti tecnici e delle modalità di realizzazione del programma.

Durante l’infoday, saranno inoltre introdotti i quattro bootcamp che anticiperanno la pubblicazione del bando di selezione delle candidature e la partenza dei percorsi strutturati, con l’obiettivo di intercettare chi vuole già iniziare a mettersi in gioco in una delle tematiche di cambiaMENTI:

  • Idee e azioni per la rigenerazione urbana” (Cagliari, 12 e 13 maggio);
  • Immaginare l’imprevedibile: la creatività incrocia la tecnologia” (Nuoro, 19 e 20 maggio);
  • L’economia sociale per la costruzione di città e territori collaborativi” (Macomer, 24 e 25 maggio);
  • We-Culture: co-creare imprese culturali” (Cagliari, 13, 14 e 15 giugno).

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consiglio regionale

Anche la Regione Sardegna avrà il collegio dei revisori dei conti, organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica che opererà in stretto raccordo con la sezione di controllo della Corte dei Conti. L’ha deciso il Consiglio regionale, approvando lo schema di decreto legislativo presentato dalla Giunta.
«Ci dotiamo del collegio dei revisori dei conti come hanno già fatto le altre regioni – spiega l’assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Si tratta, sostanzialmente, di garantire un collegamento fra i controlli interni delle amministrazioni regionali e i controlli esterni della Corte dei Conti, secondo il modello sperimentato per gli enti locali. Un collegamento che assolve anche a una funzione di razionalità nelle verifiche di regolarità ed efficienza sulla gestione delle singole amministrazioni: infatti la legge 20 del 1994 prevede che la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge sia accertata dalla Corte dei Conti anche in base all’esito di altri controlli. Anche le Regioni a statuto speciale devono adempiere, nel rispetto degli Statuti e delle relative norme di attuazione: il lavoro dei revisori garantirà dunque un controllo costante interno sulla regolarità finanziaria della Regione, garantendo più trasparenza e maggiore efficienza anche nei rapporti con la Corte a tutela di tutti i cittadini sardi.»
La Regione Sardegna ha deciso di istituire attraverso norme di attuazione (dunque con il passaggio finale in Consiglio dei ministri dopo quello in Giunta e in Consiglio regionale) il collegio dei revisori dei conti, le sue funzioni fondamentali e i requisiti essenziali dei suoi componenti. Alla legge regionale, nel rispetto dei principi stabiliti dalla normativa Statale in materia, viene rinviata la determinazione dei compensi, la disciplina integrativa di specifiche funzioni e quella di dettaglio del procedimento di nomina.