18 July, 2024
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Giunta del 17 aprile 2018
La Giunta regionale ha approvato la nuova procedura per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci, è stato deciso di decentrare la responsabilità della presenza dei debiti fuori bilancio in capo alle direzioni generali nei cui assessorati il debito si è creato. Ciascuna direzione, dopo gli accertamenti, trasmette quadrimestralmente i dati alla Giunta. Una volta approvati, i dati vengono “congelati” in attesa di accorparli tutti in un unico disegno di legge che, dopo il parere dell’area legale, viene trasmesso in Consiglio regionale per l’approvazione finale.
Approvata, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, la delibera di concessione del nulla osta all’immediata esecutività al bilancio preventivo 2018-2020 dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA).

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Il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Maria Grazia Piras, Edoardo Balzarini e Raffaele Paci hanno incontrato, questa mattina a Villa Devoto, i vertici di Italgas, primo operatore in Italia nella distribuzione del Gas e terzo in Europa. La società, che di recente è subentrata alla CPL Concordia dando nuovo impulso ai lavori per la realizzazione di alcuni dei bacini previsti dal Piano per la metanizzazione, ha illustrato lo stato dell’arte delle reti e dei bacini del gas in Sardegna.
«In questo momento di transizione energetica è importante poter contare sul metano, in Sardegna come altrove – ha detto il presidente della regione Francesco Pigliaru al termine dell’incontro – e finalmente iniziamo a vedere azioni tangibili che ci fanno ben sperare. Dopo anni di trattative e previsioni siamo agli ultimi tasselli: la realizzazione dei depositi e un sistema di reti già interconnesso e digitalizzato è uno scenario che, come abbiamo sentito oggi, è ormai molto concreto.»
«Italgas ha acquisito 12 bacini, in alcuni dei quali non erano ancora stati avviati i lavori – ha annunciato l’assessore Maria Grazia Piras -. Auspichiamo che con questo passaggio si possa avere l’accelerazione necessaria per completare l’infrastrutturazione secondaria del gas in Sardegna.»

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Un ordine del giorno rivolto al Consiglio dei ministri accoglierà lo schema di norme di attuazione dello Statuto predisposto dalla commissione paritetica ma ribadirà i fondamenti della specialità della Regione Sardegna.

E’ il risultato della seduta congiunta delle commissioni Prima (Autonomia) e Terza (Bilancio) che si sono riunite questo pomeriggio in Consiglio regionale per approfondire lo schema di norme di attuazione 5 XV Collegio dei revisori dei conti.

Nel corso della lunga seduta sono stati auditi i componenti della Commissione paritetica sulle norme di attuazione, presieduta dall’on. Francesco Sanna e rappresentativa tanto del Governo quanto della Regione. L’on. Francesco Sanna ha ribadito che lo schema di norme di attuazione «è maturato davvero in modo congiunto sfociando con la proposta in esame, che sotto il profilo della gerarchia delle fonti è rafforzata rispetto alla legge ordinaria e mette al riparo davanti al rischio che il Governo sollevi la questione di legittimità costituzionale».

Al termine dell’audizione e del confronto con i commissari e con l’assessore Raffaele Paci, i presidenti delle commissioni Franco Sabatini e Francesco Agus hanno ribadito «la necessità di riaffermare anche in questa sede il valore dei principi costituzionali posti a fondamento dell’Autonomia e dello Statuto speciale della Sardegna. Nell’ordine del giorno che presenteremo all’Aula aggiungeremo alcune integrazioni, nel segno della specialità della Sardegna che non ostacoleranno il cammino delle norme di attuazione come redatte dalla Paritetica».

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Al via i cantieri di LavoRas, il piano per il lavoro da 128 milioni (e 70 ciascuno per il 2019 e 2020) voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale per dare occupazione a oltre 12mila sardi. Questa mattina l’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha condiviso, nella conferenza permanente Regione-Enti Locali convocata dall’assessore Cristiano Erriu, l’accordo che disciplina le procedure e che sarà alla base di tutte le convenzioni che Insar firmerà con i singoli Comuni. Per la parte cantieri LavoRas stanzia oltre 66 milioni di euro, 45,2 per quelli di nuova attivazione, 21 milioni e 260mila euro per quelli già operativi (l’altra parte dell’importo è destinata ai bonus occupazionali): con la misura cantieri si creeranno oltre 4.000 posti di lavoro.
Condiviso e firmato l’accordo, sarà pubblicata da Insar la manifestazione d’interesse che fa ufficialmente partire tutta la procedura amministrativa. I Comuni a quel punto possono presentare i loro progetti, entro 30 giorni se procedono da soli, entro 45 se decidono di aggregarsi. Arrivato il progetto, Insar ha 30 giorni di tempo per validarli e mandare la bozza di convenzione ai Comuni che in 15 giorni devono firmare. A quel punto inizia la terza fase che coinvolge Aspal e i Centri per l’impiego sulle liste dei disoccupati che vengono inviate dagli enti locali. È stato specificato che la tempistica è scandita su giorni solari e non lavorativi, per accelerare al massimo.
Sono 6 le tipologie di cantiere previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali. Il soggetto gestore sarà Insar, che avrà funzioni di coordinamento operativo, l’assistenza tecnica è affidata ad Aspal tramite i Centri per l’Impiego che hanno il compito di compilare gli elenchi dei disoccupati per i Comuni. Il ruolo di soggetto attuatore dei cantieri è affidato ai Comuni che possono procedere con assunzioni dirette o attraverso le cooperative sociali, agricole e forestali. Un Osservatorio, composto da tre rappresentanti ciascuno per Giunta, Consiglio, Enti locali, sindacati e datoriali, verificherà il rispetto del cronoprogramma e l’efficacia di LavoRas. La durata dei cantieri sarà di 8 mesi, ai quali può seguire la Naspi per altri 4. LavoRas offre un’occasione a tutte le tipologie di disoccupati: ai più giovani e a quelli avanti con gli anni, alle donne, a chi non ha professionalità specifiche e ai laureati, a chi non ha mai avuto un’occupazione e a coloro che invece sono fuoriusciti dal mercato del lavoro.

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Via libera della Giunta regionale alla rimodulazione degli interventi nel porto di Calasetta che pone in capo all’Amministrazione regionale l’attuazione in gestione diretta delle opere di sottoflutto, banchinamenti ed escavo dei fondali, finanziate per un milione di euro del Fondo di coesione sociale 2014-2020. Il comune di Calasetta, inizialmente delegato all’attuazione delle opere, ha infatti proposto che le stesse vengano gestite dall’Assessorato che già cura un primo intervento in fase di attuazione avanzata per 6 milioni di euro. Considerato che i due progetti prevedono opere sostanzialmente integrative, con la rimodulazione si intende garantire maggiore efficacia e rapidità dell’azione amministrativa.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru sono state ripartite parzialmente le risorse destinate alle aziende sanitarie per la copertura dello squilibrio dei bilanci. Approvato il Regolamento per l’accreditamento dei degli enti formatori che saranno autorizzati a tenere i corsi per l’uso dei defibrillatori; l’esecutivo ha dato il via libera anche alla rideterminazione delle risorse per l’accordo integrativo coi medici di famiglia e all’assegnazione di 2 milioni 200 mila euro all’Izs per specifiche attività.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci è stato approvato lo Statuto dell’Agenzia Sarda delle Entrate.

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Sardegna Ricerche ha organizzato, per sabato 14 aprile, un incontro pubblico al fine di raccogliere elementi conoscitivi da parte degli operatori in vista della prossima pubblicazione del bando per la concessione degli spazi della Manifattura Tabacchi di Cagliari.

L’appuntamento, in programma alle ore 10:00 presso la Manifattura, in viale Regina Margherita 33, ha l’obiettivo di recepire le esigenze degli operatori e garantire la massima condivisione dei contenuti della procedura di affidamento.

L’oggetto del bando sarà una concessione di servizi, ai sensi del D. Lgs. 50/2016, parte III, della durata di sei anni prorogabili per altri sei anni. I partecipanti dovranno proporre un progetto di gestione per uno o più dei lotti in concessione, che sviluppi modelli innovativi di collaborazione sociale e professionale.

Il progetto dovrà essere capace di generare aggregazione tra imprese dei settori innovativi e imprese culturali, nel rispetto dell’idea di Manifattura come luogo di trasformazione, di produzione di servizi e di attività creative. L’obiettivo è quello di favorire l’interdisciplinarietà attraverso l’incontro ed il confronto tra tecnologia, cultura ed arte.

L’incontro verterà sui seguenti elementi essenziali:

– obiettivi generali della concessione

– tipologie di attività insediabili, i progetti e le limitazioni

– singoli lotti in termini di caratteristiche edilizie, impiantistiche ed eventuali peculiarità

– altri spazi di Manifattura che possono influire sui lotti, quali il bar e le altre sale utilizzate da soggetti esterni

– servizi tecnici e intellettuali offerti dal soggetto concedente

– criteri di premialità

– tempi di pubblicazione, valutazione e concessione degli spazi.

All’incontro sarà presente l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci.

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«L’insularità è un limite ma può essere anche un vantaggio: la Sardegna può diventare la prima regione italiana carbon free. Al momento il 70 per cento dell’energia per l’Isola è prodotta da combustibili fossili, nella transizione sarà utile il metano, ma in 20-30 anni possiamo arrivare ad avere tutta l’energia da rinnovabili.»

Raffaele Paci, assessore regionale della Programmazione, ha inquadrato in questo obiettivo di medio-lungo termine, la volontà della Regione di finanziare progetti come il “Centro di Eccellenza sull’Energia Pulita” (Ceep), al centro del seminario organizzato dalla Sotacarbo.

L’incontro, che ha visto la partecipazione della popolazione locale e di alcune scuole del Sulcis, ha fatto il punto sui risultati raggiunti da Sotacarbo e sulle prospettive del progetto “Centro di Eccellenza sull’Energia Pulita” (Ceep), finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna con fondi Por-Fesr 2007-2013 per un totale di € 8.356.000.

Il presidente Sotacarbo Alessandro Lanza ha evidenziato come questo progetto sia un modello positivo per tutti gli attori coinvolti: «Il Ceep è nato con una differente giunta regionale, una diversa amministrazione comunale e con un diverso consiglio di amministrazione della nostra azienda. Che si sia riusciti a dare continuità e raggiungere i risultati attesi deve essere motivo di orgoglio e anche uno sprone a continuare».

Scopo originario del progetto, avviato il 1 gennaio 2014 e concluso lo scorso dicembre, era lo sviluppo di una infrastruttura di ricerca di eccellenza – intesa come insieme di apparecchiature d’avanguardia, personale qualificato e rete di collaborazioni – in grado di realizzare studi su tecnologie di conversione dell’energia a basse emissioni di anidride carbonica: gassificazione delle biomasse, separazione, riutilizzo e confinamento della CO2.

Il principale risultato del progetto Ceep sta nella realizzazione di alcune apparecchiature sperimentali avanzate per attività di ricerca sulle tecnologie di conversione dell’energia a basse emissioni di CO2. Tra queste:

  • impianto pilota fi gassificazione in letto fluido da 100 kW elettrici;
  • impianto di separazione della CO2 con sistemi a membrana;
  • impianto pilota per la produzione di combustibili liquidi da carbone, biomasse e soprattutto CO2;
  • laboratorio di elettrochimica;
  • laboratorio di analisi delle rocce.

Grazie al progetto Ceep, Sotacarbo ha potuto entrare a far parte del consorzio europeo Eccsel-Eric (the European Carbon Dioxide Capture and Storage Laboratory Infrastructure – European Research Infrastructure Consortium), rete europea di laboratori di eccellenza sulle tecnologie di separazione, utilizzo e confinamento della CO2 (Ccus, Carbon capture, utilization and storage). Alcune delle apparecchiature sperimentali realizzate nell’ambito del progetto Ceep sono state inserite tra le infrastrutture del consorzio.

Sempre grazie al Ceep, è stato rafforzato il ruolo di riferimento di Sotacarbo nel settore delle tecnologie Ccus, con la nomina (da parte di Miur e Mise) di due ricercatori come referenti italiani del Working Group sulle tecnologie Ccus del Set Plan, organo consultivo dell’Unione Europea sulle tecnologie per l’energia. Inoltre Sotacarbo è potuta entrare a far parte del consorzio europeo no-profit CO2 Value Europe, che si propone di promuovere lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di riutilizzo della CO2 come soluzione al contenimento dei mutamenti climatici. 

L’infrastruttura di ricerca ha inoltre consentito lo sviluppo di catalizzatori avanzati per la sintesi del metanolo da anidride carbonica e idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, con prestazioni nettamente superiori a quelle riscontrate dai catalizzatori convenzionali.

Nel corso del progetto sono stati prodotti 18 rapporti tecnici finali sui risultati del progetto e 57 pubblicazioni scientifiche (di cui 12 su riviste scientifiche internazionali). Sono state inoltre organizzate quattro edizioni della Sulcis CCUS Summer School, scuola internazionale sulle tecnologie di separazione, utilizzo e confinamento della CO2, che negli anni ha visto una sempre maggiore partecipazione di docenti e studenti internazionali.

Per far ciò sono stati coinvolti 33 dipendenti Sotacarbo (con 15 nuove assunzioni) per circa 80.000 ore di lavoro complessive. Sono stati coinvolti 21 collaboratori esterni (tra enti, università e aziende).

Alberto Pettinau, responsabile del Progetto Ceep per Sotacarbo, ha sottolineato la continuità che lega il primo quadriennio di attività con quelle appena cominciate: «Lo sviluppo diretto del progetto consiste nel finanziamento, da parte della Regione, della seconda fase, avviata nel gennaio di quest’anno, che mira a un ulteriore potenziamento dell’infrastruttura di ricerca con l’integrazione delle apparecchiature sperimentali esistenti e la realizzazione di un nuovo laboratorio di faglia per lo sviluppo di sistemi avanzati di monitoraggio di siti per il confinamento della CO2».

La seconda fase del progetto Ceep prevede, inoltre, il rafforzamento delle collaborazioni internazionali già avviate, con la Heriot-Watt University di Edimburgo (Regno Unito) e il National Energy Technology Laboratory di Morgantown (Stati Uniti). 

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Stamane, in Consiglio regionale Gianni Lampis (FdI) è subentrato al dimissionario Ugo Cappellacci (Forza Italia), neo deputato.

Sull’ordine dei lavori, il consigliere di Art. 1 Mdp Eugenio Lai ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul recente caso di frode scoperto a danno degli agnelli sardi Igp, sollecitando a fine seduta una riunione dei capigruppo e un ordine del giorno dell’Assemblea, sia per verificare i termini della vicenda che per dare mandato alla Giunta di avviare tutte le azioni necessarie per una maggior tutela degli allevatori sardi.

Il presidente Gianfranco Ganau ha accolto la richiesta.

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pds Augusto Cherchi ha ricordato una sua mozione del giugno 2017 con cui si lamentava la mancata attuazione nel sistema sanitario regionale degli interventi sulla terapia del dolore e le cure palliative, raccomandando la sollecita discussione del problema.

Il presidente Gianfranco Ganau, anche in questo caso, ha condiviso l’opportunità della segnalazione.

L’Assemblea ha, dunque, iniziato l’esame dell’ordine del giorno con le mozioni nn. 338 e 123, primo firmatario il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, riguardanti la situazione del servizio idrico in Sardegna.

Attilio Dedoni, illustrando il contenuto dei documenti, ha chiesto all’assessore dei Lavori pubblici ed alla maggioranza di intervenire nel dibattito senza posizioni ideologiche, privilegiando gli interessi della Sardegna perché, ha sottolineato, «a nessuno sfugge la gravità della situazione del servizio idrico, con dighe svuotate, collaudi bloccati da anni e problemi di sicurezza degli impianti nonostante lavori durati molti anni, come quello del lago Omodeo dove sembrerebbe che 800 milioni di metri cubi non potranno mai essere invasati». «La Regione – ha aggiunto – in questi anni ha fatto passi in avanti per creare un collegamento fra le dighe del territorio ma non basta perché permangono situazioni molto critiche nel Cagliaritano, in Gallura ed in Ogliastra e complessivamente si registra un forte ritardo rispetto ad un problema, quello dell’acqua, che è il tema del millennio e riguarda una materia prima essenziale per la vita dell’uomo e per le sue attività economiche, ancora di più in un’isola come la Sardegna».

Un’altra mozione sul servizio idrico, la n.238, è stata poi illustrata dal vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde secondo il quale «la mozione è certamente datata e l’acqua è evaporata, anche se tornata di attualità per effetto di una recente sentenza del tribunale di Nuoro sul problema delle fatture Abbanoa del 2012 riferita a conguagli compresi nel periodo fra il da 2005 e 2011». «Si è trattato – ha proseguito Marco Tedde – di una azione condotta senza chiarezza e trasparenza, in pratica una rimodulazione del 2016 con effetti retro attivi e cifre determinate in modo forfettario, al fine di recuperare in modo forzoso somme abbondantemente prescritte, in un quadro normativo caratterizzato da un lato da consistenti penali a carico del gestore da parte dell’Autorità competente e, dall’altro, da una univoca giurisprudenza di diversi tribunali d’Italia su questioni analoghe». Insomma, ha concluso il consigliere di FI, «è evidente che la società ha perseguito scopi di riequilibrio finanziario interno ignorando i diritti dei consumatori, utilizzando alcune furbate e determinando anche danni per imprese che inserendo costi arretrati nei propri bilanci non hanno potuto le relative spese; su questo la Regione, nonostante la nostra mozione, non ha fatto nulla e nei fatti è stata preceduta dal tribunale di Nuoro».

Dopo l’on. Marco Tedde ha preso la parola per la replica l’assessore Edoardo Balzarini, che ha detto: «Condivido l’intervento dell’illustratore della mozione su un tema che è l’asse portate di ogni economia e di ogni sviluppo della Sardegna, che essendo un’isola ha un sistema unico sotto il profilo degli scambi idrici e vive di acque superficiali per quasi l’ottanta per cento». L’assessore ha ricordato che di recente sono stati «stanziati 50 milioni di euro per l’adeguamento strutturale delle dighe sarde nell’ambito del Patto per la Sardegna: porteranno a interventi e collaudi su una cinquantina di dighe. Dal dopoguerra a oggi non abbiamo mai avuto le risorse per le manutenzioni e gli interventi straordinari delle dighe.  Per questo abbiamo incaricato l’Ente acque sarde, anche per la diga di Pattada e di Olai. Realizzeremo anche il collegamento tra il Tirso e il Flumendosa e il lotto da 60 milioni per il Sulcis, attualmente in capo a Enas». Per l’ingegner Edoardo Balzarini «dobbiamo incrementare la capacità di accumulo, a oggi abbiamo 950 milioni di metri cubi invasati e si capisce che si tratta di numeri importanti perché comprendono il fabbisogno agricolo, quello industriale e quello potabile».

In replica ha preso la parola l’on. Attilio Dedoni (Riformatori), che ha ringraziato l’assessore «per i dati forniti che certificano le affermazioni che abbiamo fatto finora. Non ci si lamenti se a febbraio prossimo i pentastellati si ritroveranno in maggioranza perché qui non si ascolta. E non si capisce che il problema non è trovare candidati ma risolvere le questioni  più importanti, che sono i veri tormenti dei sardi».

Per l’on. Marco Tedde «la Giunta non ha avuto quella reazione attesa per alleviare le sofferenze derivanti dalla siccità. L’agricoltura è in ginocchio a causa della siccità ma dove i reflui a fini irrigui sono depurati e riutilizzati i danni della siccità in agricoltura sono stati limitati. Secondo l’on. Zedda «la mozione 338 dimostra che Abbanoa continua a fare acqua da tutte le parti e i problemi denunciato un anno fa sono sempre attuali. Provate a comunicare il vostro consumo idrico attraverso internet ad Abbanoa e mi direte se ci riuscite. Abbanoa va controllata e di tutti gli investimenti nelle reti di cui si parla non c’è ancora un’ombra né una traccia. Vengono iscritti in bilancio crediti che forse non saranno manco esigibili mentre la bollettazione è diventata un problema che viene scaricato sui cittadini senza dilazioni».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo al voto la mozione 338 che è stata respinta. Anche la mozione 238 è stata respinta e così la 123.

Ha preso poi la parola l’on. Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia sul punto 5 all’ordine del giorno, ovvero lo Schema di norma di attuazione per l’istituzione del collegio dei revisori dei conti in attuazione dell’art.14 dello Statuto. L’oratore ha detto: «Il decreto è composto da tre articoli che regolano nel complesso l’istituzione e il funzionamento del collegio dei revisori».

Per l’on. Sabatini, presidente della commissione Bilancio, «è importante che l’ordine del giorno allegato a questa votazione preveda il fatto che il collegio dei revisori concordino con la Corte dei conti sui temi del coordinamento finanziario del Titolo III dello Statuto e non sull’intero bilancio della Regione Sardegna».

L’assessore Raffaele Paci è intervenuto per illustrare l’iter dei provvedimenti, «scaturito dalla commissione paritetica presieduta dall’on. Francesco Sanna. Qualunque modifica introdotta nel testo richiederà un iter di approvazione da parte della commissione paritetica e del ministero. Eviterei di introdurre modifiche unilateralmente visto che la Paritetica ha impiegato due anni a mettersi d’accordo nel merito con il Ministero dell’economia e della finanza». L’assessore Raffaele Paci ha chiesto dunque all’Aula di convocare la commissione Paritetica.

L’on. Francesco Agus ha ripreso la parola e ha detto: «Ogni approfondimento è sempre utile ma data l’urgenza di approvare il testo così come è stato proposto chiedo cinque minuti di sospensione per valutare lo stralcio della clausola sospensiva e l’efficacia della norma così come licenziata dalla commissione paritetica».

Per l’on. Framco Sabatini «non sarebbe la prima volta se un ordine del giorno del Consiglio regionale fosse rappresentato e valutato dal Governo. Non vedo che ostacolo possa essere. Per il resto, una volta che noi scriviamo in una norma d’attuazione che il Consiglio regionale nomina i suoi revisori dei conti, beh, non è un fatto secondario da prendere alla leggera».

Il presidente Gianfranco Ganau ha accolto la richiesta dei presidenti di commissione Francesco Agus e Franco Sabatini e ha sospeso i lavori convocando la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato all’Aula le decisioni assunte dalla conferenza capigruppo: l’esame dello schema delle norme di attuazione dello Statuto per l’istituzione del collegio dei revisori dei conti è sospeso in attesa di una riunione congiunta delle commissioni consiliari interessate e la commissione paritetica; rinviato invece l’esame del regolamento n. 7 (Pizzuto e più) per la revisione e integrazioni delle norme sulle strutture per l’infanzia e l’istituzione della struttura sociale “gruppo appartamento” e il testo unificato sulla lingua sarda. Il Consiglio è convocato per mercoledì 18 aprile, alle 10.30.

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Martedì 10 aprile il Centro Ricerche Sotacarbo di Carbonia ospiterà il seminario “Centro di eccellenza sull’energia pulita: risultati e prospettive”. L’incontro, organizzato da Sotacarbo, è aperto al pubblico e vedrà la partecipazione dell’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci e del sindaco di Carbonia Paola Massidda.

Il seminario darà ai relatori l’opportunità di illustrare i risultati raggiunti e le prospettive del progetto “Centro di Eccellenza sull’Energia Pulita” (Ceep), finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna con fondi POR-FESR 2007-2013 per un totale di € 8.356.000.

Scopo originario del progetto era lo sviluppo di una infrastruttura di ricerca di eccellenza – intesa come insieme di apparecchiature d’avanguardia, personale qualificato e rete di collaborazioni – in grado di realizzare studi su tecnologie di conversione dell’energia a basse emissioni di anidride carbonica: gassificazione delle biomasse, separazione, riutilizzo e confinamento della CO2. 

L’infrastruttura di ricerca ha inoltre consentito lo sviluppo di catalizzatori avanzati per la sintesi del metanolo da anidride carbonica e idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, con prestazioni nettamente superiori a quelle riscontrate dai catalizzatori convenzionali.

Il progetto, avviato il 1 gennaio 2014, ha concluso la sua prima fase lo scorso 31 dicembre. La fase due è già partita e anche questi sviluppi saranno discussi nel corso del seminario, dove verranno spiegate le attività svolte, le pubblicazioni scientifiche realizzate e messi in luce gli apprezzamenti ricevuti, soprattutto a livello internazionale.

 

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Chiesa

E’ operativo l’accordo da un milione e mezzo del programma “Sardegna in cento chiese” che riguarda la Gallura. Un milione e mezzo di euro, la metà di finanziamento regionale e l’altra metà della Conferenza Episcopale Sarda, per l’attuazione degli interventi di recupero e restauro degli edifici di culto aventi valore storico-culturale. Si tratta della prima applicazione del protocollo, firmato a giugno scorso dagli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e della Programmazione Raffaele Paci con CES e Anci, che si colloca all’interno del percorso di programmazione territoriale. Il documento nasce dal lavoro della cabina di regia istituita fra Regione e CES con l’obiettivo di promuovere e attivare reciproche forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione, della promozione sociale e della sanità. Gli interventi saranno realizzati dall’Unione di Comuni Alta Gallura in raccordo con la diocesi di Tempio Ampurias all’interno del progetto “La Città di Paesi della Gallura” già finanziato dalla Regione.
«Il tavolo operativo attivato dalla Regione e dalla Conferenza Episcopale sarda – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – che vede la presenza dell’arcivescovo di Cagliari e presidente della CES monsignor Arrigo Miglio, ha prodotto i primi risultati frutto di un dialogo costante che ha portato ad individuare le prime chiese destinatarie di un sostegno finanziario sia da parte della Regione che della Chiesa sarda, la quale utilizza risorse dell’8 per mille. L’obiettivo finale è quello di procedere alla riqualificazione di 100 chiese di tutta l’Isola inserite all’interno di percorsi di valorizzazione e fruizione culturale, turistica e religiosa con il coinvolgimento e l’attiva partecipazione di Comuni e Unioni di Comuni su base territoriale. Un progetto ambizioso che coinvolge tutta la Sardegna e ha mobilitato territori, Diocesi e associazionismo culturale. Analoghe iniziative, sin dalle prossime settimane, saranno svolte a favore di Sulcis, Ogliastra e tutti i territori che hanno concluso la fase di programmazione territoriale.»
Gli interventi di recupero e restauro riguarderanno: Chiesa San Simplicio a Luogosanto (90mila euro); Chiesa San Pietro di Silonis a Luras (455mila euro); Chiesa di San Giovanni Battista a Tempio Pausania (155mila euro); Chiesa Sant’Andrea a Luogosanto (120mila euro); Chiesa SS Trinità a Tempio Pausania (100mila euro); Chiesa Sant’Antonio da Padova di Li Colti a Trinità d’Agultu e Vignola (280mila euro); Chiesa San Pancrazio di Aglientu (120mila euro) e, infine, Chiesa San Gavino di Petra Baina a Viddalba (180mila euro).
«Con questo intervento valorizziamo le chiese della Sardegna che sono una parte importante del nostro enorme patrimonio culturale, per rendere questi luoghi di nuovo vivi, restituendoli alle comunità e a chi vorrà visitarli – spiega l’assessore Raffaele Paci -. Cultura, tradizione, storia della nostra terra, di cui anche le chiese secolari sono una testimonianza, possono poi diventare potenti attrattori anche in chiave turistica. All’interno del Protocollo con la Conferenza Episcopale abbiamo lavorato molto nella programmazione territoriale per valorizzare l’accordo generale. Le comunità locali, in questo caso la Gallura, hanno individuato una serie di chiese di grande interesse da valorizzare proprio come attrattori del territorio e la CES raddoppia i finanziamenti. Quindi abbiamo un duplice risultato: luoghi che rinascono e nuovi cantieri di lavoro. Anche in questo caso – conclude Raffaele Paci – sono stati proprio i territori a indicarci dove intervenire, nello spirito di una programmazione territoriale in cui vogliamo che protagoniste assolute siano le comunità locali.»