18 July, 2024
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«Leggiamo increduli le dichiarazioni del vicepresidente Paci in merito ai rapporti stato-regione e guardiamo con crescente perplessità alla sua rinnovata verve autonomista, espressa in questi ultimi giorni anche mediante stravaganti partecipazioni a confronti televisivi locali di natura prettamente politica, non si capisce bene a quale titolo, se in conto-terzi o pro domo sua.»

Lo scrive, in una nota, Emilio Usula, consigliere regionale dei Rossomori.

«Eppure l’assessore del bilancio avrebbe ben più assillanti pensieri di cui occuparsi, come per esempio quelli relativi alle casse regionali che lui ha contribuito con arroganza ed incapacità a depauperare – aggiunge Emilio Usula -. Prima di tutto rinunciando agli effetti di eventuali sentenze positive per la Sardegna – un obbrobrio giuridico – stipulando in solitudine un patto con lo Stato con delle vere e proprie “clausole vessatorie di servilismo” e consegnando al Consiglio un bilancio mai così completamente ingessato, contribuendo ad esasperare i rapporti con l’organo legislativo.  Inoltre, sempre in sfregio al proprio ruolo istituzionale (a proposito di pulsioni sovraniste, evidentemente non ancora sbocciate), allineandosi al codazzo dei tributari del Principe nel tentativo di scempio costituzionale con il referendum del 4 dicembre, che avrebbe mutilato per sempre la specialità regionale. Infine, facendosi perculare dai principali organi giurisdizionali. La Consulta, prima, che ha certificato la sua stoltezza eliminando dall’ordinamento il bilancio del 2016, e la Corte dei Conti, dopo, che gli ha praticamente dato dell’incapace quale preludio alla parificazione.»

«Ci chiediamo solo cosa aspetti il presidente Pigliaru – conclude Emilio Usula -, che ipotizziamo ancora frastornato dai risultati del 4 febbraio, a fermare questa patetica deriva e a richiamare alla serietà istituzionale i suoi assessori tecnici.»

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci, ha stanziato altri 10 milioni di euro per le imprese sarde. 7 milioni andranno a incrementare la dotazione del Bando T2 per la competitività delle imprese già esistenti e gli altri 3 quella del bando T1+T2 per le nuove imprese. L’ha deciso la Giunta, su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci. Il T2, con una dotazione iniziale di 20 milioni per favorire l’aumento della competitività delle imprese, prevede aiuti compresi fra 200 mila e 800mila euro: finora sono state presentate 255 domande per un totale di 46 milioni di aiuti richiesti e un totale di investimenti di 120. Il bando T1+T2, dotazione iniziale 10 milioni e stanziamenti fra 15 e 500mila euro, ha ricevuto 237 domande con richieste di contributo pari a 25 milioni su un totale di 54 di investimenti. Le dotazioni complessive dei bandi vengono dunque portate a 27 milioni per il T2 e a 13 per il T1+T2. Entrambi i bandi sono già in fase istruttoria.
«La politica a sostegno delle imprese è stata sin da subito centrale nelle scelte e nelle azioni della Giunta, con la piena consapevolezza che soltanto le imprese possono creare occasioni di sviluppo e dunque di crescita economica e occupazionale – spiega l’assessore Raffaele Paci -. Una politica che garantisce finanziamenti certi, fra 2017 e 2018 la Regione mette in campo 255 milioni di euro, e che contemporaneamente è sempre stata sostenuta da un forte impegno ad agire sul fronte della burocrazia, anche se trattandosi di fondi europei purtroppo non è facile semplificare procedure a volte estremamente rigide. Da parte nostra c’è però il massimo e quotidiano impegno, perché gli investitori hanno bisogno di risposte immediate e tempi certi.» 
Due i dati importanti che emergono analizzando tutta la politica dei bandi nel suo complesso: la grande varietà di tipologie, per dare risposte adeguate a ogni esigenza, e la straordinaria risposta delle imprese che a ogni appuntamento con il click day (adeguatamente annunciato e con tutte le procedure burocratiche avviate nelle settimane precedenti per evitare intoppi dell’ultimo minuto) hanno con le loro richieste sempre superato l’importo disponibile. «Un segnale forte e molto positivo, perché significa che le imprese vogliono investire, e se vogliono investire vuol dire che hanno di nuovo finalmente fiducia nel futuro. Per questo motivo ci siamo impegnati a rifinanziare i bandi laddove ne emerga la necessità – conclude il vicepresidente della Regione – garantendo non senza sforzo che tutte le domande in regola e con un progetto valido verranno finanziate».

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216153628501375/

La startup Maga Orthodontics ha vinto la quinta edizione del CLab di UniCa, conclusasi ieri sera al Teatro dell’Ente lirico di Cagliari, tra gli applausi di oltre mille tra studenti, spettatori, amici e parenti dei Clabbers. Tra i team finalisti (EaBlock, eFlavor, Emfores, Glambnb, HiveGuard e Maga Orthodontics), tre sono saliti sul podio: Maga, Eablock e Glambnb. Curata da Antonio Matano (Tg1 Rai), la serata – con una platea gremita di cariche istituzionali e figure di spicco del mondo dell’impresa, industriale e bancario – ha evidenziato un percorso proficuo, basato su innovazione, creatività e talento. Più, la capacità di un rapido confronto con i mercati e la competizione. Maria Chiara Di Guardo (pro rettore Innovazione e responsabile scientifica del CLab) ha sottolineato «l’esplorazione degli adiacenti possibili: le porte da aprire per scoprire nuove opportunità e percorsi da attivare. Il nostro adiacente possibile è quello della contaminazione, del creare ponti e nuove combinazioni del sapere. Per poi esplorare nuove strade, quelle delle imprese, e quelle che vanno verso la valorizzazione dell’impegno, del sacrificio, del coraggio, del non aver paura di fare delle cose».

Maga Orthodontics di Claudio Bellu (odontoiatra) e Mersia Carboni (economia) – premiati da Maria Chiara Di Guardo – si è aggiudicata la quinta edizione del CLab per la produzione e vendita dei primi apparecchi ortodontici magnetici progettati con un software speciale. Maga ha fatto suo anche il premio di Alumni Clabbers da Michela Mari. Al secondo posto Eablock – premiati da Mario Mariani, The Net Value – di Dario Puligheddu (informatico), Miriam Meazza (scienze politiche), Matteo Fercia (economia) e Riccardo Curreli (informatica) hanno progettato un sistema che protegge i dati delle aziende, crea applicazioni blindate che riducono al minimo le incursioni degli hacker. Terza piazza per  GlamBmB – premiati da Augusto Coppola, coach storico del CLab – con Fabio Zicarelli (giurisprudenza), Sara Valdes (beni culturali), Matteo Lombardini (economia) e Marcella Palmas (architettura). Il team ha ideato la prima piattaforma europea dedicata al campeggio di lusso e location esclusive, 40 siti in Italia e 10 in Europa. Premio speciale del rettore per eFlavor (device sulla sensibilità gustativa) di Mariano Mastinu (biologia), Gloria Dessì (farmacia) e Francesco Meloni (economia).

Maga porta a casa circa 20mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 4.000 euro dall’Ambasciata degli Stati Uniti, 4.000 euro da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Meta Group, 1.000 euro e assistenza software da Tecnoengi, un anno di servizi gratuiti e di partecipazione al Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria, un periodo di incubazione a The Net Value per la durata di 2 mesi, un percorso di accelerazione a Londra offerto da TechiTALIA Lab. Per Eablock un premio totale di circa 12mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 2.500 euro offerti da Digital Innovation Hub, 3.000 euro offerte dalla Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, un periodo di assistenza tecnica gratuita per l’eventuale richiesta di fundraising nella modalità equity crowdfundinge da StrarsUP e un periodo di quattro mesi presso lo spazio di coworking di Open Campus Tiscali. Per GlamBnb premi per circa 10mila euro: 4.000 euro da Sardegna Ricerche per la fast validation, 3.000 euro offerto da Fondazione di Sardegna, 1.000 euro da Banca Intesa, 1.000 euro dalla Banca di Cagliari, un periodo di sei mesi presso lo spazio di coworking di Hub/Spoke e Prototype.

Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia, giurato, ha detto: «Faccio un grande applauso a tutti, ai giovani innanzitutto. Siamo fiduciosi, veniamo qui a Cagliari perché la vostra del CLab è un’idea infettiva fantastica. Tra noi e voi c’è una storia d’amore. Israele, quando si parla di tecnologia, c’è».

Nimrod Kozlovki, informatico e docente all’università Tel Aviv è intervenuto prima della presentazione dei sei team finalisti: «Ci sono problemi planetari di perdita di fiducia, di telecomunicazione e hackeraggio. E si dubita anche della credibilità dei dati su internet. L’economia digitale non è solo tecnologia ma è basata sulla fiducia che si ha dell’informazione che viaggia in rete».

La serata finale si è aperta con la presentazione dei giovani del gruppo Special Olympics, con la proiezione di un filmato cui ha partecipato il grande Gigi Riva.

Al termine della finale, Nadia Pische ha intervistato il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci. Alleghiamo anche l’intervista realizzata con Marco Deiosso, vincitore della seconda edizione del Contamination Lab nel 2015 con la Startup Nausdream, impostasi nel settore del turismo a livello europeo, intervenuto nel corso della serata per raccontare la sua esperienza.

 

                                                                

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Si è svolta stamane, presso la sede di Cagliari di Sardegna Ricerche, la presentazione dei primi risultati del Club di prodotto Parteolla e Basso Campidano e, in particolare, della Rete d’imprese “Tasty – Wine and Food Experience  in Sardinia”, che riunisce 22 aziende, nata per valorizzare il territorio, offrendo ai turisti la possibilità di conoscere le ricchezze enogastronomiche e agroalimentari del Parteolla e del Basso Campidano.

Ha aperto i lavori il presidente dell’Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano, Fausto Piga, che evidenzia come questo progetto sia nato seguendo un metodo di lavoro innovativo in cui le amministrazioni pubbliche hanno ascoltato le esigenze del territorio, mettendo a disposizione le risorse ma lasciando all’autonomia delle imprese la definizione delle strategie operative. «L’obiettivo della valorizzazione del territorio, oltre che su questo progetto, punterà su altre linee d’attività complementari, come la ristorazione di qualità, la ricettività diffusa, il recupero delle Case cantoniere, per le quali esistono già i finanziamenti».  

«Creare la rete è stato un processo lungo e impegnativo – ha affermato Valentina Argiolas, presidente della rete Tasty Sardinia – ma siamo felici di aver creato questa squadra in cui le realtà più grandi e organizzate lavorano in sinergia con quelle più piccole ed emergenti. Il nostro obiettivo è comune: strutturare un’offerta di esperienze enogastronomiche legate alle specificità del Parteolla e del Basso Campidano, così da rendere il territorio attraente da un punto di vista turistico. Stiamo infatti lavorando a un articolato piano di attività per far conoscere il nostro progetto a livello nazionale e internazionale

L’esperto incaricato della progettazione delle attività della rete, Massimo Feruzzi, descrivendo le varie fasi del progetto, ha sottolineato come «un ambito territoriale che intenda emergere nel panorama turistico deve forzatamente puntare sulla propria unicità: unicità che, in questo territorio, è riscontrabile in una formidabile concentrazione di produzioni dell’eccellenza sarda. Ma serve, anche in questo caso, fare ‘esplodere’ questo valore identitario, ed è questa la finalità primaria del Club di Prodotto: aggregare e condividere un percorso per raggiungere un posizionamento in ambito turistico, soprattutto sui mercati internazionali. Da oggi il Club di prodotto è pronto a collaborare con tutti i tour operator, agenzie di viaggio, guide che intendano aggiungere alla loro programmazione questa nuova esperienza da offrire ai loro ospiti».

Il ruolo di promozione e animazione di Sardegna Ricerche, nelle parole di Cesare Mou: “Sardegna Ricerche è da tempo impegnata nel trasferimento di know-how, tecnologie e innovazione, per il potenziamento dei settori turistico, agroalimentare ed enogastronomico. In questo specifico progetto Sardegna Ricerche, ha affiancato le imprese nelle attività propedeutiche e di sperimentazione di modello organizzativo per la creazione e lancio di un club di prodotto turistico con valenze territoriali.

«Il Club di prodotto Tasty, con le 22 imprese che aderiscono, è un primo risultato concreto, una rete che è propedeutica ai progetti di programmazione territoriale, perché intorno a questo si costruisce tutto il resto – ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. È successo troppe volte che si siano fatte iniziative a prescindere dalle imprese, e che quelle iniziative siano poi inevitabilmente morte. Qui si fa il percorso contrario, si parte dalla rete delle imprese, dal club del prodotto e da lì si procede, perché le  iniziative sui territori o nascono dalle imprese, ovviamente con un forte supporto pubblico, oppure non possono durare. Questo è un modello ottimo, in cui abbiamo creduto insieme alle imprese e che dopo tanti anni finalmente inizia a realizzarsi, con la consapevolezza che ogni territorio deve basarsi sulle proprie forze, sui propri prodotti, sulle proprie eccellenze per creare sviluppo, sempre dialogando con i territori vicini. Questa è la filosofia della nostra programmazione territoriale.»

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Un confronto nella commissione Bilancio tra le organizzazione delle imprese e gli assessori della Programmazione, dell’Industria, del Turismo, il direttore del centro regionale della programmazione e i vertici della Sfirs, per fare il punto sui ritardi nelle istruttorie e nella gestione del complesso sistema dei bandi di agevolazione per le imprese, in vista di una risoluzione della Terza commissione per migliorare meccanismi di spesa e procedure relativamente ai bandi T1, T2, T3 e T4.

È questa la decisione annunciata dal presidente della commissione, Franco Sabatini, a conclusione della due giorni di audizioni dedicata al tema degli interventi a sostegno alle imprese, compresa la legge n. 949\52, finanziata con stanziamento regionale al fine di agevolare le operazioni di credito in favore delle imprese artigiane.

In precedenza gli assessori della Programmazione, Raffaele Paci; dell’Industria, Maria Grazia Piras; il capo gabinetto del Turismo, Ninni Chessa; il direttore del Crp, Gianluca Cadeddu, ed il presidente della Sfirs, Paolo Sestu, nei loro rispettivi interventi, avevano riconosciuto come fondata la lamentazione delle organizzazione delle imprese sui ritardi nelle istruttorie delle domande di ammissione ai bandi.

Ma – come hanno avuto modo di spiegare – gli assessori, i vertici della Sfirs e il direttore del Crp – l’implementazione dei nuovi sistemi gestionali, il soccorso istruttorio e alcune norme più stringenti imposte dall’Unione europea (ad esempio, nella certificazione antimafia anche per importi inferiori ai 150mila euro) hanno allungato tempi e iter burocratici ma nel complesso, dopo una prima fase di rodaggio, il sistema sembra pronto a rispondere con maggiore tempestività ed efficacia.

L’assessore Paci ha quindi ricordato la condivisione, a suo tempo registrata, per il superamento delle ripartizioni tra i diversi assessorati attraverso la predisposizione dei bandi nell’ottica della programmazione unitaria, con il conseguente accorpamento della direzione politica nella cabina unica di regia. Il responsabile della Programmazione regionale ha inoltre confermato la scelta in favore dei cosiddetti bandi a sportello e ha evidenziato in positivo la decisione di affidare la gestione procedurale della domande alla Sfirs. «Vogliamo agevolare con ogni azione possibile il credito alle imprese – ha dichiarato l’assessore – come dimostra l’entità degli stanziamenti nel biennio 2017-2018 che ammonta a 250 milioni di euro». In conclusione del suo intervento, Raffaele Paci, si è detto ottimista sui grandi investimenti (da 5 milioni a 20 milioni) del bando T4 ed ha informato la commissione di aver deliberato in Giunta il cofinanziamento all’investimento delle Antiche fornaci a Bolotana (50 milioni di investimento, 70 nuovi occupati, 25 milioni finanziamento Mise e 5 milioni cofinanziamento regionale).

L’assessore dell’Industria ha invece riepilogato i dati delle pratiche di competenza: 104 domande sul bando T1 (concluso il 20.12.2016) delle quali 69 rigettate e 35 accolte; 109 domande sul bando T2 (18.09.2017) delle quali 3 rigettate mentre le altre sono ancora in fase di istruttoria.

Il capo gabinetto dell’assessorato del Commercio, Artigianato e Turismo ha illustrato i dati del bando T1- Commercio (93 domande, 14 accolte, 74 rigettate e 5 in corso di definizione) bando T1-Turismo (95 domande, 13 accolte, 57 rigettate e 25 da definire) bando T1-Artigianato (185 domande, 72 accolte, 97 rigettate e 10 da definire) ed ha dichiarato che sono da definire invece tutte le domande pervenute sul bando T2.

Il rappresentante dell’assessorato (in sostituzione dell’assessore Barbara Argiolas) ha inoltre affermato che, per quanto riguarda la legge 949, si è in attesa del rinnovo del contratto con l’Artigiancassa ma che in tempi brevi l’iter dovrebbe concludersi così da consentire l’approvazione in Giunta delle direttive per i contributi alle imprese.

Il presidente della Sfirs, Paolo Sestu, ha illustrato le attività e gli impegni della finanziaria regionale che gestisce 28 differenti fondi a valere su risorse comunitarie, statali e regionali. Sestu ha rassicurato sulla organizzazione e sull’efficienza della struttura ma ha ribadito la necessità di rafforzare le professionalità presenti in Sfirs con il reclutamento di almeno altri dieci analisti finanziari.

Gianluca Cadeddu, direttore del centro regionale di programmazione, non ha nascosto difficoltà e fisiologici ritardi ma ha evidenziato anche i positivi risultati raggiunti con l’implementazione della piattaforma unica e con la profonda riorganizzazione del sistema nel verso della semplificazione, della trasparenza e dell’efficienza.

«Resta da abbattere un ritardo di otto, dieci mesi – ha dichiarato Cadeddu – e lavoriamo per migliorare  i tempi di risposta ma abbiamo già istruito 1.628 domande, delle quali 664 con esito positivo ed abbiamo già erogato 30 milioni di euro mentre altri 30 sono i fase di erogazione, a fronte di 180 milioni di euro di contributi richiesti.»

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Venerdì 23 marzo, alle ore 11.00, presso la sede di Cagliari di Sardegna Ricerche, in via Palabanda n. 9, si terrà una conferenza stampa per la presentazione dei primi risultati del Club di prodotto Parteolla e Basso Campidano.

Interverranno: Fausto Piga, presidente dell’Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano; Massimo Feruzzi, JFC srl; Valentina Argiolas, presidente della Rete di Imprese “Tasty – Wine  & Food  Experience  in Sardinia”; Raffaele Paci, assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio della Regione Sardegna.

I lavori saranno introdotti dal presidente dell’Unione dei Comuni del Parteolla e Basso Campidano, seguiranno l’intervento di Massimo Feruzzi per spiegare l’importanza di un Club di prodotto nella valorizzazione di un territorio come destinazione turistica, l’intervento di Valentina Argiolas per presentare la nascita della Rete di imprese del Parteolla e Basso Campidano: “Tasty – Wine & Food Experience in Sardinia”. Le conclusioni saranno a cura dell’Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Raffaele Paci.

Modererà l’incontro un referente di Sardegna Ricerche.

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La Giunta regionale ha deliberato di cedere 50 milioni di spazi finanziari a Comuni, Province e Città metropolitana della Sardegna per consentire di spendere gli avanzi di amministrazione bloccati dai meccanismi di spesa limitati dai vincoli del pareggio contabile. Gli spazi, in base alla ripartizione decisa, dovranno essere destinati a investimenti o al pagamento di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze passate in giudicato. Gli assessori del Bilancio Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu l’hanno comunicato oggi in Conferenza permanente Regioni-Enti locali. Le modalità della cessione saranno formalizzate con una delibera nella prossima riunione della Giunta.
«È una decisione che nasce da un grande spirito di solidarietà e sostegno nei confronti dei nostri territori – dice l’assessore Raffaele Paci -. Stiamo cedendo 50 milioni di spazi finanziari, e siamo l’unica regione a farlo, perché le poche altre che lo fanno si fermano al massimo a 10 milioni. È una cifra importante, una boccata d’ossigeno per i nostri enti locali che potranno spendere i loro avanzi di amministrazione per realizzare nuovi investimenti e portarne a compimento altri già programmati, con immediate e positive ricadute sulle comunità, sulla loro economia e sulla possibilità di creare nuove occasioni di lavoro.»
«Si tratta di un notevole impegno finanziario – sottolinea l’assessore Cristiano Erriu – che la Regione quest’anno ha voluto incrementare rispetto all’anno scorso, quando sono stati ceduti 30 milioni di euro. Con i rappresentanti delle Autonomie locali sono stati concordati ulteriori criteri per ripartire gli spazi ceduti, tenendo conto delle varie esigenze rappresentate sia dai Comuni più grandi che da quelli con popolazione inferiore ai mille abitanti. Nuovi spazi significa più economia, più cantieri aperti, più occupati. Il tutto all’interno di un rinnovato patto di solidarietà tra livelli istituzionali, premessa indispensabile per superare la crisi.»

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La Giunta regionale ha approvato, su richiesta dell’assessore Raffaele Paci, la programmazione per il 2018 dei 5 milioni della legge 7, definita due settimane fa dalla Consulta per la Ricerca scientifica e l’innovazione in un quadro unitario con i 30 milioni Fsc del Patto per la Sardegna e le risorse europee del Fesr.

«Si tratta di un ulteriore passo in avanti nell’attuazione del Patto per la Sardegna – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru –, che ogni giorno di più dimostra la sua concretezza, dando risposte mirate alle esigenze della Sardegna. E l’investimento sulla ricerca è strategico per lo sviluppo, perché fa crescere tutto il sistema, sia accademico che imprenditoriale, facendo nello stesso tempo crescere i nostri giovani, che sono il nostro futuro.»
Obiettivo condiviso, favorire il collegamento e le sinergie tra imprese, centri di ricerca e Università. «Con la programmazione per il 2018 – sottolinea Raffaele Paci – portiamo avanti il percorso iniziato nelle annualità precedenti, assicurando complementarietà e sinergia con le altre fonti di finanziamento in materia di ricerca scientifica e innovazione tecnologica nella Regione».
Alla mobilità verso gruppi internazionali dei giovani ricercatori sardi sono destinati 500mila euro, altrettanti al programma Visiting Scientist, che permette invece l’arrivo in Sardegna di scienziati da tutto il mondo e 400mila euro alla premialità per i giovani ricercatori. Dunque, un “pacchetto” di misure da 1 milione e 400mila euro che la Giunta investe in programmi di internazionalizzazione con il coinvolgimento delle due Università di Cagliari e Sassari e più in generale del sistema della ricerca. 750mila euro vanno a Università e Cnr per progetti collaborativi; 950mila al potenziamento delle infrastrutture di calcolo del Crs4; 500mila a progetti di ricerca strategici in agricoltura; 100mila al Sardegna Digital Innovation Hub; 900mila euro alla Biblioteca scientifica regionale. Infine, 400mila euro saranno utilizzati per il finanziamento di Sinnova e per la valutazione e gestione dei bandi di ricerca.
Raffaele Paci sottolinea che, per quanto riguarda le attività finanziate con i fondi Fsc, la fase gestionale per l’attuazione del bando di Ricerca di Base è pienamente avviata, così come sono già operative le procedure per il potenziamento delle infrastrutture della ricerca in Sardegna e la realizzazione dei progetti collaborativi con le imprese. «La continuità che stiamo garantendo oggi ad attività trasversali e di servizio per l’intero sistema della ricerca regionale è molto importante, per esempio il supporto alla Biblioteca scientifica, le attività di divulgazione, comunicazione e pubblicazione della ricerca scientifica, il potenziamento delle strutture di calcolo del CRS4. Fondamentali – spiega il vicepresidente della Regione – sono anche il sostegno alla mobilità dei giovani ricercatori e il sistema premiale a loro destinato, anche per aiutare ad alimentare collaborazioni di reciproco interesse, e il supporto al sistema dell’innovazione con il Digital Innovation Hub». 
La Consulta ha il compito di supportare la Regione nell’individuare i fabbisogni principali di ricerca e alta formazione e gli strumenti per attuarli. Ne fanno parte le due Università sarde, Sardegna Ricerche, Infn, sindacati, Fondazione Banco di Sardegna, Enti di ricerca pubblici e privati, Confindustria, Agris e Brotzu.
«Stiamo lavorando tutti insieme – conclude Raffaele Paci – con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica, che favorisce la competitività delle imprese facendole crescere e mettendole così nella condizione di creare nuova occupazione e, dunque, sviluppo del territorio.»

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ricerca e sviluppo

Come promesso poco più di un mese fa, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha garantito con altri 2 milioni di euro il finanziamento di tutti gli 8 progetti vincitori del bando Aerospazio della Regione, pubblicato a settembre da Sardegna Ricerche nell’ambito della S3 (Strategia di specializzazione intelligente) e chiuso a gennaio. Dal finanziamento della graduatoria finale erano rimasti fuori due dei progetti ammessi e per uno erano garantite risorse solo a metà. Con lo stanziamento di questi altri 2 milioni, approvato dalla Giunta su proposta di Paci, la dotazione complessiva del bando sale così a 7 milioni e può coprire tutti gli 8 progetti idonei.

«Avevamo detto che avremmo trovato le risorse per finanziare tutti i progetti e manteniamo la promessa – dice Raffaele Paci -. Le richieste, come già successo per altri bandi, avevano superato abbondantemente l’importo disponibile. Un ottimo segnale, perché rivela la grande vitalità delle imprese, in questo caso quelle del settore dell’aerospazio, una forte propensione all’innovazione e all’alta tecnologia, la tendenza a mettersi in gioco, a investire, a credere in queste importanti possibilità. Di fronte a questi segnali è nostro preciso dovere dare rapidamente le risposte che le imprese, e più in generale i cittadini sardi, si aspettano da noi. Perciò abbiamo lavorato in queste settimane per garantire le risorse necessarie e accompagnare questa voglia di ripresa, rafforzata anche dai dati finalmente positivi su Pil, export, occupazione.»

Dalla gestione satellitare degli incendi all’agricoltura di precisione passando per il monitoraggio ambientale e la sorveglianza del territorio per garantire più sicurezza. I progetti vincitori del bando dimostrano che l’aerospazio non è più solo ricerca e teoria ma progetti concreti con ricadute reali. Sei degli 8 progetti sono focalizzati sulle due aree tematiche dei Droni e sensori per applicazioni civili e duali e del Monitoraggio ambientale e del territorio basato su tecnologie satellitari, mentre gli altri due sono relativi all’area della caratterizzazione dei materiali per applicazioni aerospaziali. Il costo di ognuno va da un minimo di 515.800 euro a un massimo di un milione 250mila. Il bando prevedeva che i progetti venissero elaborati e presentati in collaborazione fra imprese e organismi di ricerca. Dei 20 soggetti complessivamente coinvolti, 14 sono imprese (di cui 7 socie del Distretto Aerospaziale della Sardegna) e 6 organismi di ricerca (5 del Dass).

L’elemento che in questi progetti fa la differenza è il fatto che non si tratta solo di ricerca ma di applicazioni reali che hanno ricadute nel territorio. «Esattamente quel salto di qualità in cui la ricerca deve impegnarsi: riuscire a trasformare la teoria in concretezza, un passaggio strategico perché significa aprire nuove opportunità di occupazione e sviluppo – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Siamo di fronte a progetti che coniugano la tradizione, per esempio l’agricoltura, con l’innovazione e l’alta tecnologia, indispensabili per rilanciare quella tradizione, rafforzarla e renderla capace di affrontare le nuove sfide imposte dal mondo digitalizzato. L’aerospazio farà crescere la Sardegna, ne siamo convinti, e la Giunta continuerà a supportare questo settore anche per attrarre imprese, come nel caso di Avio a Villaputzu. Le nostre eccellenze – conclude Paci – sono riconosciute anche dalla Nasa, presente in Sardegna per la fase finale della missione della sonda Cassini seguita proprio dal Radiotelescopio di San Basilio, e ci sono in programma importanti missioni aerospaziali in cui la Sardegna avrà a breve ruoli di primissimo piano».

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Si terrà domenica 25 marzo, dalle ore 17.00, presso il Teatro Lirico di Cagliari, l’evento finale della quinta edizione del Contamination Lab UniCa. Al termine della serata seguirà una cena a buffet di networking presso il foyer del Teatro.

Dalle ore 21.00 sarà allestita un’area media partner in cui sarà possibile intervistare Istituzioni, giurati e vincitori.  

La prof.ssa Maria Chiara Di Guardo, prorettore al territorio e all’innovazione e Responsabile scientifico del Contamination Lab UniCa, le ha riservato un invito VIP che le consentirà di accedere all’area privata in platea, previa registrazione presso l’area accreditamento stampa, primo piano.

Gli interventi istituzionali di Maria Del Zompo, Raffaele Paci e Massimo Zedda e la premiazione dei vincitori sono previsti intorno alle ore 19.30.

Il Contamination Lab UniCa ha selezionato quest’anno i migliori 120 ragazzi tra studenti, dottorandi e neo-laureati provenienti da tutte le aree disciplinari dell’Ateneo cagliaritano. Durante la serata, i team ammessi alla finale avranno pochi minuti a disposizione per presentare la propria idea imprenditoriale e convincere la giuria ad assegnare loro importanti premi in denaro e servizi.

Attraverso la finale del percorso, ormai considerata un appuntamento annuale, Il Contamination Lab UniCa concretizza il modello inclusivo con il quale si propone di relazionarsi con il territorio, aprendo le porte dell’Università oltre i propri confini e coinvolgendo nel suo percorso di innovazione culturale e imprenditoriale tutta la cittadinanza, le imprese locali, le istituzioni e i rappresentanti del mondo delle startup a livello nazionale e internazionale in un’ottica di reale contaminazione.