19 July, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato con 30 voti favorevoli e 14 contrari, la terza variazione al bilancio 2017-2019.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione del disegno di legge n. 461/A -“Disposizioni finanziarie e terza variazione al bilancio 2017-2019”.

Il relatore di maggioranza Franco Sabatini, presidente della commissione Bilancio, si è rimesso al contenuto della relazione. Assente il relatore di minoranza Christian Solinas (Psd’Az) il presidente ha avviato la discussione generale.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che, «a fronte di una variazione di pochi milioni di euro rimodulati per esigenze ed istanze di natura straordinaria, è per noi censurabile il modo di procedere che presenta evidenti lacune nel momento in cui si stanno per affrontare finanziaria e bilancio, e rivela difetti nella politica finanziaria». Sarebbe stato invece auspicabile, ha proseguito, «il recepimento di quanto sta emergendo nel dibattito della società sarda in materia di politiche del lavoro per le quali non c’è alcuna misura utile come non c’è niente per il sostegno ad importanti settori produttivi che chiedono di competere meglio nel sistema economico e creare posti di lavoro». Rivolto alla maggioranza, Pietro Pittalis la ha accusata di auto-incensarsi «per pochi deboli segnali di ripresa statistica mentre però la situazione generale parla di una estrema sofferenza del tessuto produttivo regionale, perché la Sardegna non è uscita dalla crisi e la disoccupazione è ancora a due cifre soprattutto per i giovani a differenza di altre aree del Paese». Tutto questo, ha protestato Pietro Pittalis, «non può essere liquidato perché il presidente non si candida più; forse ha fatto un grande favore al Pd ma non ha reso un buon servizio alla Sardegna, anzi è la confessione di un fallimento della sua esperienza di governo perché sarebbe stato più giusto presentarsi davanti ai sardi per sottoporsi al loro giudizio anziché scappare». Nel merito, ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia, «noi confermiamo la nostra opposizione, contro l’immobilismo della Giunta ma soprattutto di quelle forze politiche che dicono una cosa alla stampa e fanno il contrario in Aula, ed annunciamo che nelle finanziaria vi incalzeremo su una proposta forte per il lavoro, sulla scia di quanto proposto dal segretario della Cgil, dal quale siamo politicamente distanti anni luce ritenendo comunque che la sua proposta non possa essere lasciata cadere nel vuoto». Le risorse le trovate quanto vi pare e se volete, ha concluso Pietro Pittalis, «adesso dovete trovarle per le politiche sul lavoro e su quanto non faremo sconti, dai dipendenti pubblici che aspettano risposta come quelli di Forestas e non basta un parziale adeguamento contrattuale eludendo il problema dell’equiparazione con gli altri dipendenti pubblici». Questa legislatura, ha detto infine, « non deve finire in maniera così ingloriosa rispetto alle incessanti denunce provenienti dal corpo sociale e dalle categorie produttive della Sardegna».

Sempre per Forza Italia il consigliere Edoardo Tocco ha lamentato gravi ritardi in tutti i passaggi amministrativi di contenuto finanziario, «atti sempre più distanti dai tempi incalzanti che ci impone la società sarda, serve piuttosto una azione strutturale perché, al di là del problema della provincia di Nuoro, il sistema degli enti intermedi ha oltre 1.100 dipendenti ed una situazione di enorme difficoltà nell’assicurare i servizi essenziali a cominciare dalle strade, mentre lo Stato continua la sua opera rapace e spietata di taglio delle risorse». In definitiva, ha concluso, «serve un intervento forte per dare ai sardi il messaggio che questo Consiglio fa ogni sforzo per risolvere i loro problemi».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, nel condividere gli interventi dei colleghi, ha detto di provare «sdegno a nome del Consiglio, messo da parte con una arroganza mai vista attraverso ben 25 emendamenti che nascondono provvedimenti minuti ben lontani dall’interesse generale, che comunque non possono passare senza discuterli violando elementari regole di bilancio». Questo, ha lamentato, «è un assestamento e non una variazione  di cui non c’è alcuna urgenza». Ora basta, ha proseguito, «cercate di recuperare un minimo di dignità per la funzione legislativa, evitando il trucco di nascondere dietro 4 milioni altri 40, perché non potrete sfuggire al giudizio della gente stando chiusi nel palazzo, non mi presto a discutere argomenti del genere senza cognizione di causa, penso che il legislatore abbia diritto di conoscere quello che è chiamato a votare».

Per il gruppo “Sardegna” il consigliere Paolo Truzzu ha manifestato «l’impressione che la Giunta stia scambiando la cortesia dell’opposizione in vista di interessi comune con un po’ di idiozia ma non  è così; abbiamo licenziato un provvedimento come puramente tecnico ed anche in finanziaria presenteremo solo emendamenti di sostanza, ma poi vediamo 25 emendamenti, di cui 23 della Giunta, senza che ne sapessimo nulla». Non si può procedere in questo modo senza alcun rispetto per l’Aula, ha lamentato, «con una procedura del genere, allora presenteremo 2000 emendamenti alla finanziaria per contrastare la vostra arroganza».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha dichiarato che «è evidente che la tecnica normativa utilizzata è viziata dalla solite furberie della Giunta che, dopo l’assenso comune dei capigruppo per definire alcune situazioni problematiche, ha escogitato un trabocchetto, mettendo in piedi un marchettificio in tutti i sensi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, facendo strame delle risorse regionali con percorsi barbari, proponendo uno spicchio di finanziaria non per risolvere i problemi dei sardi ma soltanto per fini elettorali, buttando i soldi alla rinfusa per manifestazioni di basso profilo o contentini ad associazioni politicamente vicine». Il Consiglio, ha sostenuto, «deve legiferare in modo dignitoso, vicino ad un popolo che continua ad avere problemi gravissimi: disoccupazione, economia, sistema locale bloccato».

Il consigliere di Campo progressista Francesco Agus ha ricordato che «l’assestamento nasce per venire incontro all’esigenza di tappare i buchi di un sistema provinciale regionale ormai alla canna del gas». Dopo il referendum, ha affermato, «serve un profondo ripensamento per metterli in condizione di sopravvivere e svolgere funzioni fondamentali nell’interesse dei cittadini (strade, scuole, ambiente); oggi aumentiamo gli stanziamenti destinati alla provincia di Nuoro per 2.5 milioni, ma resta sullo sfondo una situazione disastrosa di pesantissimi tagli dello Stato, che ha riconosciuto appena 30 milioni alla Sardegna sul prelievo forzoso per le polizze assicurative che in Sardegna sono le più alte d’Italia, a fronte di riorse nazionali per tutto il sistema provinciale pari a 1.4 miliardi di cui alla nostra Regione spetterebbe almeno un trentesimo pari a 46 milioni (l’importo del fondo unico) ed un arretrati per circa 70». Cerchiamo di non farci fregare, ha concluso Francesco Agus, «perché fra 3 mesi sindaci e consiglieri gestiranno le nostre Province, evitiamo una bomba ad orologeria che sarebbe devastate per la Sardegna con servizi di molto inferiori al resto d’Italia, per cui subito la ricognizione attenta dei soldi che ci spettano prima di voto della Camera sulla finanziaria».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha sostenuto che «la campagna elettorale è iniziata ma anche in campagna elettorale bisogna stare sulla realtà delle cose; questa è una variazione di bilancio passata in commissione con un accordo unanime per mettere in sicurezza la Provincia di Nuoro, che contiene anche 20 milioni per la sanità e 5 milioni per contratto dell’Agenzia Forestas». Il quadro devastante raccontato dal centro destra, secondo Cocco, «non corrisponde alla verità e dimentica i numeri di allora ed inoltre, quanto alle politiche del lavoro, ne parleremo in finanziaria per intervenire in un settore i cui numeri che certamente non ci soddisfano ma segnalano una crescita superiore a quella del Mezzogiorno, così come conosciamo problemi della società sarda e dei giovani disoccupati, interverremo anche su questo rafforzando anche le azioni di sostegno al mondo pastorale cui abbiamo destinato 47 milioni, più altri 20 per il settore agricolo». Oggi però, ha ribadito Cocco, «parliamo di altro anche con emendamenti di merito, per quanto ci riguarda ci sottoporremo al giudizio dei sardi come tutti, a partire da una finanziaria che approveremo entro l’anno meglio affermando una buona prassi ed attivando processi di spesa più rapidi». Magari non raccontiamo molto bene quello che facciamo, ha concluso, «ma molte cose le abbiamo fatte mentre altri hanno solo parlato; le riforme portano critiche ma sono necessarie e chi si oppone vuole lasciare le cose come stanno».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, replicando al capogruppo del Pd, ha precisato che «in commissione ci siamo resi disponibili per alcune variazioni su spese necessarie ma, fino ad oggi, nessuno conosceva gli emendamenti sostanziosi della maggioranza alterando in modo grave i presupposti del provvedimenti ma, fatto ancor più grave, fare passare come uso comune un sistema pasticciato che non può essere raffrontato con quello precedente, perché prima c’era il bilancio di competenza mentre ora è di cassa». E’chiaro, ha continuato, «che di fronte alla nostra disponibilità e sensibilità istituzionale la maggioranza ne ha approfittato; allora che si approvi tutto con i suoi voti ma senza accampare ragioni di urgenza». Sul piano politico, ha concluso Attilio Dedoni, «avete fatto tutto ciò che non c’era da fare in questa legislatura, state mettendo le istituzioni alla berlina, state alimentando l’antipolitica dei 5 stelle, ma gli elettori sardi sapranno valutare se si è fatto qualcosa di concreto per la loro terra, dopo tante battaglie perse ed alcune nemmeno combattute».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla questione delle Province sarde alle quali lo Stato ha sottratto ben 358 milioni dal 2012 al 2016, ed alla provincia di Nuoro (Ogliastra compresa) ben 41 milioni complessivi. Si tratta di dati già noti dall’anno scorso, ha ricordato Carta, «che avevo inserito in una mozione dell’anno scorso, una cifra enorme ed assurda che avrebbe dovuto sollevare dalla sedia tutta la Giunta, una ingiustizia contro la quale bisognava combattere ma non certo ritirando i ricorsi contro lo Stato». Carta si è poi soffermato sull’attuazione dell’art.8 dello Statuto «che consente alla Regione di agire sulla leva fiscale, opportunità che la Regione ha totalmente ignorato e fra poco arriverà la finanziaria che non contiene strumenti concreti di intervento ma al massimo qualche, bonus che non inciderà sul problema del lavoro». Altra opportunità perduta, ha detto ancora Angelo Carta, «quella della zona franca istituita con legge dello Stato sui territori colpiti da alluvione, sollecitata da una risoluzione che chiedeva la perimetrazione in attesa di un decreto del ministero dell’Economia». Allora, ha concluso il capogruppo sardista, «non si capisce come si vuole creare lavoro».

Dopo l’on. Carta ha preso la parola l’assessore Raffaele Paci, che ha detto: “Non va bene essere accusati di malafede quando la lealtà del comportamento è sempre stata la mia guida continua. Ho preso impegni in quest’Aula di fare l’ultima variazione di bilancio perché c’era il tema delle province: Nuoro e da ultimo Sassari. Avevo detto in conferenza di capigruppo che il disegno di legge sarebbe stato molto semplice e che poi avremmo fatto la pulizia del bilancio, con riguardo alle somme non impegnate che rischieremmo di vedere perse. Il nucleo di questo provvedimento sono i due milioni e mezzo per la provincia di Nuoro e i seicentomila per la provincia di Sassari, il rinnovo contrattuale di Forestas che vale circa 7 milioni. E poi stiamo prevedendo 20 milioni per colmare il disavanzo della Sanità e saranno disponibili dalla prossima settimana, se la legge sarà approvata, sotto forma di anticipo per il 2018”.

Per dichiarazione di voto, l’on. Stefano Tunis (Forza Italia) ha detto: “Do atto al capogruppo del Pd che sta tentando di trasformare il piombo in oro. Ma il governo della Sardegna è altamente inefficiente: è impossibile presentarlo come qualcosa di buono per i sardi. L’opposizione vi sta spiegando che trovare 40 milioni di euro non è un fatto di abilità, per il quale vi dovete fare i complimenti, ma un segno di cattiva programmazione”.

Sempre per Forza Italia l’on. Alessandra Zedda ha attaccato l’assessore al Bilancio: “Questo provvedimento non è un atto di trasparenza, mi spiace che ne parli in questi termini l’assessore Raffaele

Paci. Nessuno può impedirci di denunciare il vostro atteggiamento: a questa maggioranza va bene tutto, basta che sia seduta lì e che nessuno la disturbi.  La verità è che la giunta Pigliaru ha del tutto sbagliato la programmazione: ci sono state partite finanziarie che gridano vendetta, perché siete in campagna elettorale a differenza nostra”.

L’on. Angelo Carta (Psd’Az) ha annunciato il suo voto di astensione in occasione del voto del passaggio agli articoli. Ed ha aggiunto: “In capigruppo abbiamo parlato di questo provvedimento, non di 27 emendamenti”.   

Sul proposta del presidente Gianfranco Ganau l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli.

La Giunta e la Commissione Bilancio hanno dato il loro parere favorevole ai 27 emendamenti all’articolo 1.

Sul tema dell’Ati Ifras, l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto che “ci si doveva fermare alle cose urgenti, se la vostra programmazione fosse stata fatta bene”.

L’Aula ha approvato il testo dell’articolo. Sull’emendamento aggiuntivo 1 relativo alla chiusura della miniera di Olmedo a firma Luigi Lotto (Pd), l’on. Marco Tedde (FI) ha detto: “La crisi industriale di Olmedo è stata affrontata dalla Giunta in modo burocratico, nonostante non fosse una delle vertenze più difficili. I lavoratori andarono in Grecia a incontrare i nuovi concessionari e furono lasciati soli: nessuno dalla Regione li accompagnò da Emin. Oggi cercate di mettere un pannicello caldo per consentire a Igea di tenere in forza alcuni lavoratori ma non tutti gli ex lavoratori della miniera di Olmedo. Penso invece che si debba dare garanzie a tutti gli ex”.

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “la commissione V ha già esaminato il problema con l’assessore all’Industria e questo provvedimento consentire di praticare la messa in sicurezza della miniera. Faremo un ulteriore tentativo di rimettere in produzione la miniera ma non dipende dalla Giunta né dal Consiglio regionale”.

Anche l’on. Salvatore Demontis (Pd) ha preso la parola: “Il problema di Olmedo è più ampio, perché quella coltivazione sta perdendo di interesse rispetto al mercato. Quindi è giusto mettere in sicurezza la miniera e procedere a questo punto a un’indagine di mercato per capire che destinazione può avere, visto che le due procedure di evidenza pubblica sono state infruttuose”.

Per il Partito dei Sardi ha preso la parola con l’on. Roberto Desini, che ha condiviso l’emendamento a nome del gruppo: “Speriamo si creino le condizioni per risolvere questa vertenza, che si aggiunge alle note difficoltà del Nord ovest della Sardegna”.

L’emendamento 1 è stato approvato.

Sull’emendamento 2 (a firma Franco Sabatini) ha preso la la parola l’on. Alessandra Zedda (FI), che ha detto: “Non si doveva arrivare alla fine dell’anno per risolvere il problema dei lavoratori precari pubblici che sono attendati sotto le nostre istituzioni. Noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità sulle questioni che riguardano la vita delle persone”.

L’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, è intervenuto e ha detto: “Ho aggiunto la mia firma a questo emendamento perché si dà una certezza a padri e madri di famiglia. Voteremo a favore”.

Anche l’on. Gianfranco Congiu (PDS) ha annunciato il voto a favore dell’emendamento: “Il tema fu già affrontato in passato e se non è stato risolto è solo perché ad altri livelli sono intervenute poi altre norme e combinati disposti che hanno vanificato i nostri precedenti sforzi”.

Il presentatore, on. Sabatini, ha detto: “Questo emendamento è un atto di giustizia per i disinfestori della provincia di Nuoro. E i 400 mila euro annui sono già contenuti nel trasferimento fatto alle province per la gestione del sistema antinsetti ex Crai”. Anche l’emendamento 2 è stato approvato.

Sull’emendamento 3 della Giunta, destinato a pagare i costi della certificazione dei bilanci Asl, l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto: “Nelle aziende sanitarie sono stati eliminati i collegi sindacali ma ci chiediamo come possano cinque persone controllare quello che prima facevano 18 persone”. Approvati gli emendamenti 3 e 4.

Sull’emendamento 5 (100 mila euro per manutenzione del cimitero di Asiago) l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto: “State mischiando tutto, ho diritto di dubitare sulle vostre capacità”.

L’assessore Paci ha replicato: “E’ responsabilità mia se ho portato gli emendamento all’ultimo ma stiamo dando centomila euro al comune di Armungia perché provveda ai lavori al cimitero della Brigata Sassari di Asiago. E’ la Regione Veneto che ci ha chiesto di intervenire nell’ultima commemorazione”.

L’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha detto con riferimento all’emendamento 5: “Un intervento condivisibile, che ho sempre sollecitato. Bisognerebbe occuparsi per tempo delle cose e non all’ultimo”.

Secondo l’on. Pietro Pittalis (FI) “è nota a tutti la storia della Brigata Sassari e il cimitero di guerra sito a Casara Zebio. Avevamo già previsto un contributo e si tratta di proseguire in quella attività, perché su quelle montagne è stato davvero il nostro popolo come testimoniano i racconti di Emilio Lussu. Tornerò invece sulla finanziarie per parlare di risorse tolte alle Pro loco e date ad associazioni private”. Approvato l’emendamento 5 e 6 (borse di studio per le discipline non mediche).

Sull’emendamento 7 (25 mila euro per la pubblicazione dell’opera “Giovanni Spano e suoi corrispondenti), l’on. Zedda ha chiesto: “Perché proprio quest’opera e non altre? Che bisogno c’è e che urgenza c’è, proprio in questa seduta?”. Della stessa opinione l’on. Tedde (FI): “Ma di cosa stiamo parlando? Chi sono questi corrispondenti? Quarantamila euro per quest’opera: non si può continuare con le marchette, del tutto inutili e che non porteranno nessun risultato utile”.

Anche il Pds con l’on. Roberto Desini si è detto perplesso e ha annunciato il voto contrario e così per Forza Italia, Edoardo Tocco e Pietro Pittalis. Per l’assessore Raffaele Paci “il contributo serve per terminare le pubblicazioni che sono già state avviate con i primi tre volumi. Sono i costi delle spese vive di stampa”. Voto contrario anche dall’on. Piermario Manca (Pds). L’emendamento 7 è stato respinto con 28 contrari e 17 favorevoli. 

Aperta la discussione sull’emendamento n. 8 (Giunta regionale) è intervenuta la consigliera di Fi, Alessandra Zedda, che si è detta favorevole allo stanziamento di 250.000 euro per l’abbattimento dei costi del “fitto casa” ed ha proposto di destinare a tale finalità anche i 25.000 euro che erano destinati all’Ilisso con l’emendamento n. 7, bocciato in Aula.

La proposta di modifica non è stata accolta per l’opposizione del presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, e posto in votazione nella sua versione originaria l’emendamento n. 8 è stato approvato all’unanimità (48 favorevoli su 48 votanti).

Sull’emendamento n. 9 la consigliera Alessandra Zedda (Fi) ha dichiarato voto a favore della proposta di stanziamento di 200.000 euro a favore del comparto cinematografico ma ha chiesto spiegazioni sui 145.000 euro a favore dei centri servizi culturali. L’assessore dello Spettacolo, Giuseppe Dessena, ha precisato che l’emendamento è un “semplice cambio di titolo che trasforma da spesa corrente a conto capitale” somme già stanziate dalla di stabilità 2017. 

Posto in votazione l’emendamento n. 9 (Giunta regionale) è stato approvato con 33 favorevoli e 11 contrari.

Sull’emendamento n. 10 (Giunta regionale) che autorizza una spesa di 53.000 euro sempre per iniziative del comparto cinematografico, è intervenuto il consigliere Marco Tedde (Fi) che ha dichiarato voto contrario («sono favorevole a sostenere il cinema ma questi sono soltanto pannicelli caldi»). Posto in votazione l’emendamento è stato approvato con 28 a favore e 15 contrari.

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, è intervenuto a favore dell’emendamento n. 11 (Giunta regionale) che in pratica proroga fino al 2020 l’utilizzo delle risorse impegnate a favore dell’Anci. Posto in votazione l’emendamento è stato approvato per alzata di mano.

Sull’emendamento n. 12 (Giunta regionale) che incrementa di 69.685 euro le risorse destinate all’organizzazione di manifestazioni e eventi sportivi (articolo 26, comma 4 della legge n. 17 del 17 maggio 1999),  i consiglieri di Fi, Alessandra Zedda e Edoardo Tocco hanno chiesto spiegazioni all’assessore dello Sport, Giuseppe Dessena, mentre il consigliere del Pds, Roberto Desini, ha dichiarato voto favorevole anche a nome del gruppo che rappresenta. Posto in votazione l’emendamento 12 è stato approvato così come l’emendamento n. 13 (Giunta regionale) che destina 637.966 a favore della Provincia di Sassari “al fine di garantire gli equilibri di bilancio e assicurare le funzioni fondamentali”.

Sull’emendamento n. 14 (Giunta regionale) che prevede misure urgenti a favore dell’agenzia Forestas con lo stanziamento di oltre 7 milioni e mezzo di euro per l’adeguamento contrattuale. Il capogruppo Fi, Pietro Pittalis, ha insistito sulla necessità di inquadrare i lavoratori di Forestas nel comparto pubblico regionale ed ha invitato il presidente della commissione Personale a portare in Aula il provvedimento “così che ciascuno si assuma le sue responsabilità”.

Il presidente della Prima commissione, Francesco Agus, ha dichiarato piena disponibilità ad affrontare il tema del contratto dei forestali già in occasione della riunione del parlamentino del personale in programma per giovedì prossimo alle 10.30. Il consigliere di Fi, Marco Tedde, ha ricordato l’impegno “non mantenuto dai capigruppo della maggioranza” con i sindacati di Forestas in occasione dell’incontro dello scorso 8 settembre per un nuovo inquadramento contrattuale.

Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha dichiarato voto favorevole ed ha detto di apprezzare “una prima risposta ai dipendenti di Forestas”. Il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, ha dichiarato voto favorevole ed ha sottolineato che l’emendamento in votazione affronta un tema distinto rispetto all’inquadramento contrattuale dei dipendenti ed ha auspicato che tale questione sia affrontata in commissione prima delle proposta di modifica della legge elettorale regionale.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto favorevole ma ha evidenziato l’urgenza della “stabilizzazione dei dipendenti e della modifica del contratto di lavoro per farli diventare dipendenti regionali”. Salvatore Demontis (Pd) ha annunciato voto a favore e ha parlato di “emendamento importante per adeguamento contrattuale atteso da anni da non confondere con la questione della modifica del contratto”.  Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, si è detto favorevole all’emendamento ma “è tempo di risolvere la questione dell’inquadramento dei dipendenti di Forestas”

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha chiesto la votazione per parti, escludendo il comma 2 ter dell’emendamento perché – a suo giudizio – mette sotto tutela della giunta il risultato della contrattazione tra le parti sociali. L’assessore del Personale, Filippo Spanu, ha escluso intenti diversi da parte della Giunta se non quello di garantire il controllo al collegio dei revisori di Forestas e prevedere un controllo di compatibilità finanziaria della Giunta.

Posti in votazione i comma 2-bis e 2-quater sono stati approvati e successivamente l’Aula ha dato il via libera anche al comma 2-ter.

Sull’emendamento n. 15 (Giunta regionale) che stanzia 300.000 euro per potenziare il programma di rilancio del comparto ippico, il consigliere, Gaetano Ledda (Psd’Az-La Base) ha chiesto spiegazioni più approfondite all’assessore dell’Agricoltura che ha ricordato lo stanziamento totale di un milione e trecentomila euro per il rilancio del comparto ippico, al fine di realizzare programmi per lo sviluppo del comparto incentrati sulla riproduzione e l’allevamento dei cavalli.

Il capogruppo di Art.1-Sdp, Daniele Cocco, ha ricordato la chiusura della scuola interforze di foresta Burgos ed ha auspicato un utilizzo efficace di tale imponente strutture per rilanciare la filiera dell’ippica. Il capogruppo del Partito dei Sardi, Gianfranco Congiu, ha aggiunto: «Vincoliamo i 300 milioni dell’emendamento per il rilancio delle strutture di foresta Burgos».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha ricordato le proposte di legge che sul tema sono in discussione nella Quinta commissione e il presidente della commissione, Luigi Lotto, ha evidenziato che per l’ippica serve “un provvedimento organico che ne assicuri il rilancio”.

Posto in votazione l’emendamento 15 è stato approvato e con distinte e successive votazioni sono stati approvati altri 7 emendamenti della Giunta: l’emendamento n. 16 (100.000 euro per i cavallini della Giara); emendamento n. 17 (581.014 euro per la diversificazione produttiva nel settore cerealicolo); l’emendamento n. 19 (confermati i contributi in capo ai comuni per la valorizzazione del patrimonio boschivo); emendamento n. 20 (150.000 euro a favore dell’Isr di Tempio); l’emendamento n. 26 (spesa di euro 1.566.000 per il 2017 e 919.000 per gli anni successivi per l’erogazione di una sovvenzione del FITQ); l’emendamento n. 27 sulla quota libera del risultato di amministrazione e l’emendamento n. 28, in materia di professioni turistiche (accolto  un emendamento orale del consigliere Comandini), sul quale il consigliere Paolo Truzzu (FdI-Sardegna) ha dichiarato voto contrario.

Via libera all’articolo 2 (Norma finanziaria) e all’articolo 3 (Entrata in vigore). Approvato l’allegato n. 1 (Variazione delle spese per missioni, programmi e titoli) con gli emendamenti n. 21; 22; 23; 24; 25 inerenti variazioni tecniche all’allegato. Approvato di seguito l’allegato n. 2 (Prospetto verifica rispetto vincoli finanza pubblica) e l’allegato n. 3 (Allegato di variazione riportante i dati d’interesse del tesoriere).

In sede di dichiarazione di voto sul testo di legge i consiglieri di Fi, Alessandra Zedda e Marco Tedde, hanno dichiarato voto contrario ma la variazione di bilancio è stata approvata con 30 favorevoli e 14 contrari.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi annunciato l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo e del Consiglio alle ore 16.00.

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Paci bando click day

Grande successo per il click day del bando territoriale per la Gallura da 4 milioni e 200mila euro, il primo mai realizzato. Nel giro di poche ore, le 74 domande presentate (il bando resta aperto ancora per un mese) hanno chiesto finanziamenti per 9 milioni e 300mila euro, più del doppio dell’importo disponibile, per un totale di investimenti previsti pari a 25 milioni e mezzo di euro. «Un chiaro e importante segnale di grande vitalità che arriva dal territorio e dalle imprese che lì operano e un esempio importante di collaborazione istituzionale, grazie al grande lavoro fatto insieme all’Unione di comuni Alta Gallura e Gallura e alla Camera di Commercio di Sassari – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Quello dei bandi territoriali è un traguardo importante, che per anni in passato si è cercato di raggiungere senza riuscirci. Si tratta di bandi calibrati sulle esigenze specifiche delle imprese che operano nel territorio coinvolto nella programmazione territoriale, le cui risorse devono essere investite in progetti di filiera ben individuati per sostenere i settori considerati prioritari per lo sviluppo del territorio».
Il bando destinato alla Gallura conta su risorse del Por Fesr. Dei 4,2 milioni disponibili, 700mila sono destinati a progetti che mirano al miglioramento della qualità della vita per i cittadini, gli altri 3 milioni e mezzo al settore del turismo. Supera i 9 milioni di euro il finanziamento chiesto attraverso le 73 domande nel settore turismo in occasione del click day, mentre il settore qualità della vita si attesta per il momento di poco sotto i 100mila euro. L’introduzione dei bandi territoriali è una delle più importanti novità all’interno della programmazione territoriale per quelle zone dove si riscontra una concentrazione adeguata di imprese e punta a garantire aiuti su precisi settori di intervento individuati come strategici. Le imprese di tutti gli altri settori stanno invece già partecipando, e potranno continuare a farlo, ai bandi validi per tutto il territorio regionale.
«Abbiamo cominciato dalla Gallura, sono in arrivo i bandi territoriali dell’Ogliastra e altri ne individueremo all’interno dei tanti progetti che stanno compiendo il loro percorso. Quindi ribadiamo il pieno sostegno alle imprese, che creano sviluppo e occupazione e dunque crescita economica con ricadute positive in tutta la regione – sottolinea Raffaele Paci -. In questo modo rafforziamo ancora la filosofia alla base della nostra programmazione territoriale, cioè che i progetti devono arrivare dal basso perché sono le comunità a sapere quali sono i loro punti di forza e che ci chiedono di aiutarle a sostenerli e valorizzarli. Visto il successo di questo primo bando, ci impegneremo a trovare altre risorse per poter riuscire a finanziare tutti i progetti validi.»
Per il bando territoriale destinato alle imprese che partecipano al progetto “La città di paesi della Gallura”, che sarà chiuso il 21 dicembre, è prevista una procedura valutativa a sportello. Risorse importanti, oltre 600mila euro, sono ancora disponibili per le imprese che vogliano presentare progetti che puntano al miglioramento della qualità della vita. Il bando è destinato alle imprese micro, piccole e medie che intendano proporre investimenti nel territorio delle due Unioni di Comuni che hanno partecipato al progetto di sviluppo: nuove imprese (valore del piano da 15mila a 500mila euro), imprese esistenti T1 (da 15mila a 150mila euro) e imprese esistenti T2 (da 200mila a 500mila euro).
Il progetto “La città di paesi della Gallura” è stato chiuso il 9 gennaio, subito dopo approvato dalla Giunta e definitivamente decollato con la firma dell’accordo di programma e la chiusura della convenzione attuativa. Si tratta di un progetto territoriale da 56 milioni di euro, un percorso virtuoso nel territorio per valorizzarne tutte le potenzialità che coinvolge 16 Comuni e 70mila abitanti.

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«Cultura e turismo sono il nostro futuro, il futuro della Sardegna. Su questo vanno costruite le imprese che porteranno occupazione e ricchezza. Bisogna superare per sempre l’idea dell’assistenzialismo: il settore turistico-culturale deve essere un traino, e questo è possibile passando dal patrimonio al bene, dalla risorsa all’investimento, all’impresa, per creare ricchezza e posti di lavoro indispensabili anche per superare lo spopolamento delle nostre zone interne.»

L’ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci aprendo a Barumini la tre giorni della quarta edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna, organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura in collaborazione col Polo museale della Sardegna, occasione per celebrare il ventennale di iscrizione dell’area archeologica Su Nuraxi alla prestigiosa lista redatta dall’Unesco (organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura), riconoscimento risalente al 1997.
«Abbiamo messo gli attrattori culturali e turistici al centro della nostra strategia di sviluppo intelligente, la nostra S3 che serve per individuare gli elementi di sviluppo della nostra regione – ha ricordato Raffaele Paci -. Con le nostre imprese dobbiamo puntare sulla nostra identità, sui prodotti tipici, sull’ambiente, sul nostro patrimonio millenario: nessuno potrà copiare ciò che abbiamo e che ci proviene dal nostro passato, è questo è il vero, unico nostro punto di forza. Un messaggio che voglio arrivi chiaro ai tanti studenti presenti qui oggi dagli istituti alberghieri, da licei scientifici e dall’università: non stiamo facendo discorsi da convegno, non è un confronto accademico tra amministratori locali e ospiti esterni. Questo è il nostro futuro, il futuro della Sardegna, e non ne abbiamo altro.»
Per trasformare il patrimonio culturale in volano di crescita e sviluppo il primo passo è dunque riuscire a valorizzarlo. «Su Nuraxi, i Giganti di Mont’e Prama, i pozzi sacri legati al rito dell’acqua sono cose che abbiamo fatto noi sardi, che abbiamo solo noi e solo qui, e che dobbiamo valorizzare. Non sono una muta testimonianza del passato ma una grande opportunità. 52 addetti che lavorano qui a su Nuraxi sono una grande azienda: queste sono le imprese del futuro che si devono poi legare a tutta la filiera dell’agroalimentare, dell’artigianato, dell’ambiente nell’isola della longevità, nella Sardegna dei centenari – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Dobbiamo portare qui turisti in queste stagioni che ci regalano magnifiche temperature, non nei resort semi abbandonati in questa stagione lungo le coste, ma nei nostri paesi, per farvivere loro le nostre tradizioni, il nostro artigianato, la nostra storia, insegnare loro come si preparano i prodotti tipici e come si fa la tessitura, in modo che loro stessi si facciano poi nostri promotori nel mondo». 
«Solo intorno a questo possiamo costruire una regione che abbia occupazione e ricchezza. Questa è l’idea che sta alla base della nostra programmazione territoriale, progetti di sviluppo che puntino sull’identità: abbiamo oltre il 90% dei Comuni sardi ormai coinvolti nella programmazione territoriale con la quale mettiamo in gioco oltre 300 milioni, e siamo certi che con progetti validi lo spopolamento delle zone interne si può combattere. Questo è il messaggio che vogliamo lasciare come istituzione, soprattutto ai giovani – ha concluso Raffaele Paci -. Abbiate fiducia in quello che insieme stiamo facendo, perché le prospettive di sviluppo della nostra regione sono chiare e attraverso la cultura e il turismo sicuramente riusciremo, e riuscirete, a costruire il vostro futuro.»

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Francesco Pigliaru ha ripercorso le tappe che hanno portato alla realizzazione del CeSAR «a partire dalla legge sulla promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica firmata da Gianluigi Gessa. E tutte queste tappe – ha evidenziato – sono state caratterizzate da un dialogo istituzionale fruttuoso e costante, come sempre dovrebbe accadere. È un successo di tutti ed è un modello che ha ispirato altre realtà sarde nella stessa direzione: qui si lavora insieme, superando le divisioni, perché solo così si può crescere e diventare competitivi. Su questo progetto, che davvero possiamo definire scintillante, sono state giustamente investite risorse importanti sia per le opere murarie che per la parte scientifica», ha detto, citando in particolare i circa 8 milioni per le attrezzature e macchinari di alta tecnologia. «A questi si aggiungono le risorse del Patto per la Sardegna – ha concluso il presidente Pigliaru in riferimento ai 30 milioni per la ricerca, di cui 3 sono destinati al potenziamento del sistema CeSAR – dal cui sviluppo trarrà giovamento non solo l’Università ma tutto il contesto, a partire dalle imprese». 
«Pensiamo il CeSAR come un’infrastruttura di ricerca a servizio del territorio – ha aggiunto l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci -. Questi laboratori sono concepiti per essere a disposizione certamente dei ricercatori, ma sin dove possibile anche delle imprese, perché dobbiamo indirizzare la nostra ricerca sempre più a vantaggio dell’innovazione tecnologica e quindi della ripresa economica e dell’occupazione. Faremo di tutto perché il CeSAR sia inserito come uno dei punti di eccellenza della Sardegna nel Piano nazionale delle Infrastrutture di ricerca – ha proseguito Raffaele Paci, che ha poi ricordato alcuni degli interventi principali della Regione su questo fronte: dal finanziamento del progetto Sprint al Contamination Lab –
sino al bando per la ricerca di base, che sta per uscire e vale 6 milioni.»

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Il Consiglio regionale ha rinviato in commissione il testo unificato n. 2-5-9 che modifica la legge statutaria ed introduce la doppia preferenza di genere.

In apertura della seduta pomeridiana, il presidente Ganau, ha dato la parola ai capigruppo per la conclusione della discussione generale sulla proposta di modifica della legge statutaria elettorale.

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, dopo aver segnalato un clima ostile alla doppia preferenza di genere (“c’è più gente contraria che favorevole, ma nessuno dichiara apertamente la propria posizione”) ha smentito ufficialmente le voci sulla possibile richiesta del voto segreto da parte del Psd’Az: «Io sono stato critico ma esprimo le mie posizioni alla luce del sole – ha detto Carta – se qualcuno si aspetta un nostro soccorso per impallinare la legge se lo levi dalla testa. Io sono qui e non ho intenzione di chiedere il voto segreto».

Ha quindi preso la parola il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha illustrato le ragioni per le quali si è deciso di portare in Aula la doppia preferenza di genere stralciandola dalla riforma complessiva della legge elettorale. «Ogni questione va contestualizzata – ha detto Cocco – ci sono strumenti differenti per garantire la piena partecipazione delle donne alla vita politica, oggi serve agire su questo fronte». Cocco ha poi assicurato che la proposta di modifica della legge statutaria elettorale non punta al ripristino delle preferenze multiple abolite con referendum nel 1993: «Contro la preferenza multipla votarono allora 28 milioni di italiani su 37 milioni di votanti – ha ricordato l’esponente del Pd – oggi la doppia preferenza di genere serve a mettere rimedio a una democrazia incompiuta, a una situazione che non garantisce pari opportunità nelle istituzioni. Questa è la ragione per la quale siamo arrivati a discutere la proposta. Servono norme adatte al periodo storico. La Regione Sardegna deve fare la sua parte».

Cocco, infine, ha auspicato un voto unanime del Consiglio: «Tutti abbiamo il dovere di approvare la doppia preferenza di genere. Lo dobbiamo fare a voto palese, ognuno di noi deve assumersi la responsabilità. E’ una questione di giustizia alla quale non ci possiamo sottrarre».

Voto favorevole ha annunciato anche il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha però difeso la sovranità dell’Aula: «Non ho pregiudizi ma non voglio che il dibattito sia condizionato da pressioni esterne – ha affermato Pietro Pittalis – ringrazio i movimenti femminili per le battaglie che mandano avanti ma la loro presenza in aula non deve tradursi in uno strumento di controllo della libera espressione dei consiglieri, non è questo il metodo. Su questo argomento occorre parlare a viso aperto, noi non chiederemo il voto segreto, Forza Italia ha dato la possibilità di esprimersi liberamente. Per questo non si deve condizionare il dibattito».

Secondo Pietro Pittalis, il via libera alla doppia preferenza di genere va nella direzione indicata dal dettato costituzionale: «Occorre garantire la piena partecipazione delle donne alla vita pubblica – ha detto il capogruppo azzurro – in quest’Aula c’è un numero esiguo di donne. Eppure loro sono la testimonianza del sapere, della capacità e del senso di responsabilità. Nostro compito è aumentare e rendere visibile il peso e la proiezione politica che rappresentano. Non si tratta di creare un vantaggio ma di dare un’opportunità perché poi, alla fine, sarà il voto a decidere chi sarà eletto. Se qualcuno pensa di modellare le leggi elettorali a proprio uso e consumo sbaglia. C’è sempre un elettore che ha il potere di scegliere».

Pietro Pittalis ha poi auspicato un cambio di rotta dei partiti: «Oggi arriviamo a disciplinare questo aspetto  perché, quando in concreto si va ad applicare il principio della parità di genere, le forze politiche agiscono diversamente candidando solo uomini come avvenuto in alcuni collegi elettorali alle scorse elezioni. Il cambiamento deve avvenire nel momento della selezione della classe dirigente, questa è l’occasione per modificare anche la legge elettorale in modo che non sia la magistratura a decidere chi entra in Consiglio. Dopo l’approvazione della doppia preferenza occorre intervenire sulla parte della legge che necessita di una manutenzione».

A nome della Giunta il vice presidente Raffaele Paci ha ricordato positivamente che «nel corso dell’iter consiliare si è partiti da una pluralità di proposte differenti per arrivare ad un testo unificato, un risultato sul quale la Giunta esprime grande favore e plauso sia per la convergenza trasversale che per il consenso molto ampio che attraversa gli schieramenti e le forze politiche». Con il provvedimento, ha aggiunto, «si cerca di porre rimedio ad un evidente squilibrio e certamente si tratta di uno dei tanti interventi possibili, rispetto ad una situazione generale che vede l’Italia all’82° posto su 234 paesi in tema di rappresentanza di genere». La legge della Sardegna, ha concluso, «vuole rappresentare una opportunità in più nel difficile percorso della rimozione degli ostacoli per il raggiungimento di una autentica parità attraverso politiche attive in un quadro di regole nuove tendenti ad affermare l’idea di un Paese e, nel nostro caso, di una Regione più equilibrata ad aperta che offra ai suoi cittadini spazi sempre più ampi di partecipazione alla vita democratica».

Prima delle dichiarazioni di voto, Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto una breve sospensione per poter lavorare con spirito unitario alla correzione dell’emendamento presentato in riferimento alla composizione delle liste nelle varie circoscrizioni provinciali; il presidente ha accolto la richiesta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente della commissione autonomia Francesco Agus ha riferito delle interlocuzioni fra i gruppi sull’emendamento di sintesi concordato in sede di conferenza dei capigruppo, aggiungendo che «è stato presentato un emendamento all’emendamento profondamente diverso nel suo contenuto, quindi si è avviata una riflessione per pervenire ad una nuova sintesi ma, per questa, mancano dati e stime, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di aumentare i candidati in alcuni collegi, per cui si rende necessario o un nuovo passaggio della legge in commissione per l’approfondimento sul punto, o inserire il contenuto dell’emendamento in una futura legge». Sulle due proposte mi rimetto all’Aula, ha concluso Agus, «ricordando che in materia elettorale è sempre meglio ricercare la più ampia condivisione».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha affermato che, a suo giudizio, «la legge a mio avviso è compiuta, anche se capisco ma non condivido del tutto la proposta contenuta nell’emendamento; per noi è meglio votare quanto è stato discusso è condiviso».

Il consigliere di Art. 1 – Mdp Luca Pizzuto ha dichiarato che «obiettivo primario del Consiglio è mantenere dignità e credibilità, ci stiamo occupando di doppia preferenza di genere e non di altro e sarebbe vergognoso rimandare tutto in commissione tradendo le aspettative di buona arte della società civile, lasciamo ad un secondo momento l’approfondimento di altri aspetti».

La consigliera Annamaria Busia, concordando con i colleghi Gianfranco Congiu e Luca Pizzuto, ha insistito sulla necessità di fare salvo il buon lavoro svolto in base alla volontà espressa dalla legge. Quanto alla legge elettorale, ha precisato, «siamo favorevoli alla riforma anche perché, in questa legislatura, si è determinato un cambio degli eletti ogni 6 consiglieri ma si tratta di altre questioni che possiamo rimandare ad un altro momento».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha chiesto alla presidenza del Consiglio chiarimenti sulle proposte in campo.

Il presidente Ganau, sintetizzando, ha ribadito che una opzione prevede di proseguire l’esame del testo che c’è senza tener conto dell’emendamento mentre la seconda comporta la sospensione dell’intero provvedimento in attesa dell’emendamento condiviso. In questo caso, ha concluso, possiamo fare tutto in una settimana.

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha espresso la sua preferenza  per il varo di una legge completa in ogni sua parte.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha manifestato la necessità di chiarire compiutamente le questioni sollevate nell’interesse di tutti. Sulla preferenza di genere, ha detto, «c’era e c’è un sostegno ampio quindi e l’emendamento non parla di questo, esiste invece il problema dei collegi con numero dispari per i quali era stato proposto un arrotondamento all’unità superiore senza modificare il numero dei seggi assegnati ma questa tesi è controversa perché i seggi messi in palio devono essere uguale a quelli assegnati». Per cui, ha concluso, «non ci sono giornate vergognose o storiche ma un comune intento di chiarezza ed impiegare qualche ora o qualche giorno in più non è scandaloso».

Al termine dell’intervento del capogruppo del Pd il presidente Ganau ha messo in votazione le due proposte ed è prevalsa, per alzata di mano, quella di rinviare l’intera legge in commissione.

Successivamente ha tolto la seconda, convocando immediatamente la commissione Attività produttive mentre domani si riunirà la commissione Autonomia.

I lavori del Consiglio riprenderanno martedì 21 novembre ore 16.00.

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incontro Pigliaru-Gentiloni

«Sapevamo che sarebbe stato un incontro complesso, perché complessa è la situazione della Sardegna sul fronte delle questioni aperte con il Governo. Se su alcuni dei punti affrontati possiamo dirci soddisfatti, su altri certamente no.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, questa sera a Palazzo Chigi, al quale ha partecipato anche l’assessore della Programmazione Raffaele Paci.
«È il caso degli accantonamenti – ha spiegato il presidente Pigliaru -. Abbiamo apprezzato la disponibilità personale del presidente Gentiloni, ma certamente dopo mesi di riunioni tecniche, di nostre denunce sul livello ingiustificato ed ingiusto degli accantonamenti, ci aspettavamo una risposta netta che non è arrivata neanche in questa occasione. Abbiamo comunque l’impegno del presidente del Consiglio a presentarci una proposta prima della chiusura della legge di stabilità.»
Altro argomento portato al tavolo è quello dell’agenzia delle entrate, «sul quale abbiamo ribadito la nostra forte richiesta per il ritiro del ricorso», ha sottolineato Francesco Pigliaru.
«Sul fronte dell’insularità siamo invece soddisfatti dell’impegno assunto dal Governo di affiancarci nelle nostre richieste in tema di continuità territoriale per portarle ai massimi livelli delle istituzioni europee e sostenere il diritto della Sardegna alla mobilità – ha aggiunto il presidente Pigliaru -. Il Governo si è impegnato ad affiancarci anche per quanto riguarda la battaglia per l’attuazione dell’articolo 174 del trattato UE, attraverso la definizione e formalizzazione di aiuti specifici per le realtà insulari come la nostra. Prevediamo di discutere una proposta operativa entro un mese.»
Ancora, la questione La Maddalena, su cui c’è la conferma dei 21 milioni per finanziare l’accordo tra Stato e Mita e la decisione di definire entro l’anno gli altri aspetti, a partire dal commissariamento, per accelerare i lavori e la spesa dei 50 milioni già disponibili. «Sul tema servitù militari – aggiunge Francesco Pigliaru – abbiamo chiesto conto dei ritardi e della inaccettabile incertezza con la quale vengono di volta in volta definite le compensazioni. Ci aspettiamo un approfondimento in tempi molto brevi. La sintesi – ha concluso il presidente Pigliaru – è che ci sono ancora importanti questioni aperte che chiedono soluzioni in tempi rapidi. Faremo la nostra parte con determinazione. Il tempo stringe e la Sardegna pretende risultati».

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La Sardegna ha chiesto ed ottenuto il rinvio del parere sulla Legge di stabilità nella seduta odierna della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a cui erano presenti il vicepresidente della Regione Raffaele Paci e l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu. La richiesta della Sardegna è stata supportata anche da altre Regioni che hanno evidenziato come non ci fossero ancora gli elementi per esprimere un parere compiuto.
In particolare, durante il dibattito, durissima è stata la posizione della Sardegna sulla questione del trasporto degli studenti disabili. «Non è assolutamente accettabile che le Regioni a statuto speciale siano escluse da questo fondo e, allo stesso tempo, non abbiano competenza in materia – ha detto l’assessore Raffaele Paci -. Non parliamo di grandi cifre, ma è una questione di principio e di giustizia, i nostri ragazzi hanno gli stessi diritti di tutti gli altri e su questo non arretreremo di un passo».
Sul tavolo anche la questione del finanziamento corrente alle Province e Città metropolitane (articolo 70 della Legge di Stabilità 2018) e del fondo arretrati da 3 miliardi complessivo, da restituire come stabilito dalla Corte Costituzionale, dei quali alla Sardegna spettano 102 milioni di euro.

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L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha incontrato a Palazzo Viceregio il Cal, Consiglio delle autonomie locali, per illustrare la Finanziaria 2018, in particolare nelle parti che riguardano le politiche e i finanziamenti destinati agli enti locali. Il Cal, presieduto dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu, dovrà poi esprimere il parere sulla manovra che, una volta licenziata in terza commissione, approderà nell’aula di via Roma ai primi di dicembre. Ai lavori, durati oltre due ore e mezzo, ha partecipato anche il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini.
Prima di tutto il Fondo unico per gli enti locali, in proporzione il più finanziato d’Italia con 600 milioni di euro mai ridotti da questa Giunta e confermati anche quest’anno. «A nessuno viene in mente di mettere in discussione il fondo unico, che rappresenta una delle spese qualificanti della manovra – ha detto Raffaele Paci -. Nei confronti degli enti locali abbiamo un’attenzione costante e altissima, non solo col fondo unico ma anche con gli assestamenti che abbiamo fatto per erogare risorse necessarie a garantire i servizi o la chiusura dei bilanci, ultimo esempio quello della provincia di Nuoro un paio di settimane fa. Manteniamo tutti gli interventi per le politiche sociali, 30 milioni del Reddito di inclusione sociale che vengono confermati anche quest’anno e destiniamo 70 milioni a varie forme di accompagnamento al lavoro, dai cantieri verdi ai lavoratori socialmente utili, dalle liste speciali al parco geominerario per almeno un paio di migliaia di posti di lavoro nelle comunità sarde. Infine, ci sono 40 milioni disponibili su cui ragioneremo insieme al Consiglio per individuare come destinarli nel modo più strategico e migliore possibile».
Grazie al Patto del 2014 che ha garantito la fuoriuscita dal Patto di stabilità, quest’anno la Sardegna può contare su 120 milioni di entrate in più rispetto allo scorso anno, circa il 2%, e dal 2015 ha potuto spendere un miliardo in più. E, finalmente, il Pil dopo 7 anni di recessione ininterrotta, ha ripreso pur se di poco a crescere. Un segnale positivo che con la Finanziaria la Giunta vuole consolidare. «Siamo consapevoli che la ricchezza e il lavoro li creano le imprese, e in questa direzione stiamo procedendo con decisione: fra quest’anno e l’anno prossimo ci sono 255 milioni di euro disponibili per le imprese attraverso i bandi, una cifra che muoverà mezzo miliardo di investimenti. Una politica per le imprese mai realizzata prima, forte anche della grande risposta arrivata alla pubblicazione di ogni bando, con tantissime richieste a dimostrazione della voglia di ricominciare a investire dopo la terribile crisi, e il nostro impegno è anche quello di ridurre e semplificare al massimo la burocrazia per accelerare i tempi. Abbiamo fatto tre assestamenti di bilancio per un totale di 250 milioni, e nel 2018 potremo farne altri se ci saranno urgenze a cui dare risposte. E poi scuola, cultura, università, infrastrutture: tutto questo – ha sottolineato Raffaele Paci – lo facciamo senza aumentare le tasse, tenendole al minimo e lasciando così 130 milioni nelle tasche delle famiglie e 100 a disposizione delle imprese, cifre che entrerebbero nelle casse regionali se le aliquote venissero portate alla media nazionale e in particolare delle regioni in piano di rientro dal debito della sanità, situazione in cui di fatto la Sardegna si trova». 
Il vicepresidente della Regione ha poi chiarito che il quotidiano lavoro di questi anni ha avuto e continua ad avere un risanamento strutturale del bilancio che si sta realizzando con la ripulitura dei conti, il pagamento di debiti del passato, gli interventi su pezzi del sistema completamente abbandonati, due esempi per tutti l’Arst e le Zir, e che ha avuto inizio con la chiusura delle norme di attuazione della vertenza entrate dopo ben dieci anni. «Non riusciremo mai a fare sviluppo se non consolidiamo le fondamenta – ha concluso Raffaele Paci -, con un bilancio sano e con numeri sotto controllo».

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Nuova Giunta 4 luglio 2017

La Giunta regionale ha approvato la nomina di Giulio Capobianco, dirigente regionale, a Direttore Generale dell’Ente per il diritto allo studio universitario (ERSU) di Cagliari. L’incarico ha una durata di tre anni e sei mesi.
Tre nuovi poli innovativi per l’infanzia, supportati da un idonei progetti didattici son prebvisti dalla delibera presentata dalla Presidenza di concerto con l’Assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale e l’Assessore alla Pubblica istruzione che, a seguito del Decreto ministeriale del 23 agosto 2017, che stanzia per la Sardegna 3.969.103,78 euro, dà mandato all’Unità di Progetto Iscol@, in collaborazione con il Servizio politiche per la famiglia e l’inclusione sociale, di predisporre un avviso per selezionare manifestazioni di interesse per la costruzione di nuovi edifici destinati ai bambini in età prescolare. Le manifestazioni, presentate da Unioni dei Comuni, Comunità Montane, Rete metropolitana Nord Sardegna, Città Metropolitana di Cagliari o i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti non aderenti ad alcuna aggregazione sovracomunale, dovranno pervenire entro il 21 novembre 2017. La dimensione finanziaria di ogni proponente dovrà essere compresa tra 1.350.000 euro e 1.500.000 euro.
Su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, l’Esecutivo ha deliberato di sottoporre all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale l’intervento di completamento dei lavori per la sistemazione idraulica di un tratto del Flumendosa, a San Vito. Esclusi invece da ulteriore Via, condizionato a prescrizioni, un intervento di posa a mare nell’impianto di coltivazione di mitili in località Cussorgia a Calasetta e il progetto per gli interventi per la mitigazione del rischio idraulico nella Borgata di Sos Alinos a Orosei. Infine, nulla osta all’approvazione del consuntivo e del bilancio economico-patrimoniale dell’esercizio 2016 dell’Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna.
La Giunta ha approvato l’elenco degli interventi strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico, finanziati con 90 milioni del Patto per la Sardegna, per il superamento delle problematiche idrauliche generate dalla copertura di canali in ambito urbano e la ricostruzione e realizzazione di attraversamento di corsi d’acqua non conformi alle normative vigenti. L’elenco e il dettaglio degli interventi, proposti dell’assessore dei lavori Pubblici Edoardo Balzarini, saranno illustrati in una conferenza stampa nei prossimi giorni.
Approvata, su proposta dell’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, una delibera che prende atto delle dimissioni dall’incarico di Commissario liquidatore per la zona industriale di interesse regionale di Siniscola. Il nuovo Commissario liquidatore è Pietrina Lecca che prende il posto di Giovanni Mereu. Il nuovo Commissario dovrà completare le procedure liquidatorie già avviate chiudendole al massimo entro un anno.
Nell’ambito del piano di intervento a regia regionale per il Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, facendo seguito alle interlocuzioni dei giorni scorsi, è stata approvata la riapertura del Catalogo per consentire la presentazione dei progetti agli enti locali interessati.

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La Regione ha deciso di consolidare gli interventi e, là dove è necessario, migliorare gli strumenti messi in campo a favore delle imprese che puntano ai mercati esteri. La Giunta, su proposta dell’assessore Maria Grazia Piras, ha approvato oggi il Programma Triennale per l’Internazionalizzazione 2017-2020 che prevede un perfezionamento delle strategie sulle quali era basato il Programma precedente.
«Proseguiamo nel percorso tracciato oltre due anni fa, quando per la prima volta abbiamo dato gambe e idee, oltre che risorse, a un Programma innovativo affrontando in maniera unitaria e non più per singoli settori le questioni riguardanti i progetti di Internazionalizzazione in Sardegna – dice l’assessore Piras -. Il nostro obiettivo è consolidare e perfezionare le buone pratiche portate avanti in questi anni e, nel contempo, migliorare quelle azioni che nella prima fase del Piano hanno mostrato criticità. Siamo molto soddisfatti per la partecipazione delle imprese: oltre 200, in forma singola e associata, hanno risposto ai bandi e molte di queste ormai stanno perfezionando i loro piani commerciali per l’estero o partecipando alle missioni istituzionali previste dal Programma. Ora – aggiunge l’assessora – vogliamo far tesoro delle esperienze e delle valutazioni espresse dalle imprese e il nuovo Piano, infatti, consente di fare una “messa a punto” degli strumenti a disposizione. Intanto abbiamo già iniziato con le missioni istituzionali, iniziative su cui contiamo molto. A Los Angeles si è appena conclusa la missione di quindici imprese rappresentanti di filiere strategiche: smart manifacturing, moda e design, food e foodtech, energy, ICT e innovazione finanziaria. Nei prossimi giorni le imprese dell’agroalimentare saranno a Londra, mentre nella penultima settimana di novembre ci presenteremo a Singapore con la punta più avanzata del sistema tecnologico e innovativo: incubatori, start up, aziende dei settori bio life, bio technologies, life science, green power e medtech.»
Sono essenzialmente quattro gli obiettivi prefissati dal Programma 2017-2020. Replicare l’esperienza dell’Export Lab (il nuovo bando è già stato pubblicato); predisporre i nuovi bandi per il partenariato misto (con capofila le associazioni di categoria); costruire i nuovi bandi per le imprese singole, soprattutto per quelle aziende che parteciperanno alla seconda edizione dell’Export Lab; intensificare le missioni istituzionali nel 2018 con lo scopo di portare le eccellenze dell’Isola all’estero e attrarre nuovi investimenti. La delibera approvata oggi, inoltre, rafforza la collaborazione tra l’Assessorato dell’Industria e quello della Programmazione, sia nella fase strategica all’interno della Cabina di regia, sia nei gruppi di lavoro che si occupano delle misure legate all’attrazione degli investimenti.
«Portiamo il brand Sardegna fuori dall’Isola, sui mercati internazionali. Questa è la grande sfida per le imprese sarde e la Regione sta facendo tutto il possibile per accompagnare e favorire quel processo di internazionalizzazione e innovazione ormai non più rinviabile per garantire un reale salto di qualità al settore – sottolinea l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci -.”Con il programma triennale approvato oggi, che vede il forte impegno, non solo economico, dell’Industria e della Programmazione per un’azione condivisa di supporto all’internazionalizzazione delle imprese sarde, facciamo un altro importante passo avanti. Le nostre imprese hanno dimostrato di essere pronte a investire e ripartire, con una straordinaria partecipazione ai bandi. Allora è il momento di accelerare, continuando a dar loro gli strumenti necessari per imporsi al più presto anche sui mercati esteri, come abbiamo fatto durante il Roadshow dell’anno scorso, con i nostri laboratori tecnici itineranti di cui uno dedicato proprio all’internazionalizzazione per dare informazioni e risposte agli imprenditori in ogni città della Sardegna. Nell’internazionalizzazione – conclude Raffaele Paci – sta la chiave della crescita delle nostre imprese che, con l’aiuto della Regione, possono imporsi in un mercato sempre più ampio, avere un ritorno in termini economici e creare sviluppo e occupazione.»