19 July, 2024
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Questa mattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori Filippo Spanu e Cristiano Erriu hanno illustrato alla stampa il contenuto dell’Accordo quadro tra Regione e ministero dello Sviluppo economico che prevede nuovi interventi per assicurare ai territori nuovi servizi di connettività, nel percorso di sviluppo della banda ultra larga in Sardegna.
«Le connessioni sono fondamentali, e noi stiamo puntando molto per connettere la Sardegna verso l’esterno e al suo interno – ha esordito Francesco Pigliaru -. La connessione digitale è un investimento cruciale per accendere l’entusiasmo dei nostri giovani e per smuovere l’economia. Avere connessioni veloci nelle scuole, dove stiamo facendo enormi investimenti, fa parte di una visione di legislatura. Avere la rete nelle aziende, e in particolare in quelle agricole, è fondamentale per esprimere il nostro potenziale, come ci ha dimostrato in questi giorni Vinitaly. L’investimento è stato fatto. Ora lo rinforziamo prevedendo da subito la selezione del gestore e non lasciando i comuni soli di fronte alle difficoltà della burocrazia.»
«Siamo in linea con gli obiettivi della strategia nazionale per la diffusione della banda ultra larga – ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu -. Interveniamo, con ingenti risorse e in anticipo rispetto alle altre regioni, nelle aree con debolezze strutturali per garantire a tutti i cittadini uguali diritti e parità di accesso ai nuovi di servizi di connettività. È un investimento sul futuro dei piccoli comuni, un lavoro di semina che nel tempo produrrà sicuramente frutti. Gli indicatori statistici ci dicono che il digital divide è un grave limite che condiziona lo sviluppo economico e sociale. In 20 comuni è possibile in tempi brevissimi rendere operativi i servizi di connettività assicurati dalle nuove reti in fibra ottica. Su questo punto c’è un preciso impegno del Mise che attraverso Infratel metterà in campo tutte le attività necessarie. Gli operatori privati che vogliono intervenire possono già rispondere all’avviso pubblicato sul sito della società in house del Ministero.»
«L’attivazione di queste decine e decine di cantieri comporta un grande impegno e la sinergia di tutte le forze e gli enti impegnati nel progetto – ha sottolineato Cristiano Erriu, assessori degli Enti locali ed Urbanistica -. La banda ultra larga aiuta a contrastare lo spopolamento e favorire alcuni processi virtuosi a vantaggio delle zone interne. Sarà garantita una migliore fruizione del diritto di cittadinanza attraverso servizi più efficienti. La seconda opportunità invece riguarda lo sviluppo economico: pensiamo non solo alle attività tradizionalmente legate alla tecnologia ma anche ai settori dell’agricoltura e dell’artigianato, che ricaveranno tangibili benefici.»
Il progetto interessa anche gli assessorati dell’Agricoltura e della Programmazione. Pierluigi Caria sottolinea la grande opportunità di sviluppo per le aree rurali, utile per valorizzare e raggiungere un’agricoltura di precisione che migliori la produttività delle imprese. L’assessore della Programmazione Raffaele Paci rileva come il piano per sviluppo della banda ultra larga sia un altro importante ambito in cui si è concretamente realizzato il modello della programmazione unitaria delle risorse, uno dei fondamenti delle politiche della Giunta guidata da Francesco Pigliaru.
Completamento copertura. L’intervento prevede in particolare il completamento della copertura nelle cosiddette aree bianche in cui gli operatori privati non hanno interesse ad intervenire. In queste aree la Regione realizza, con proprie risorse, le infrastrutture necessarie a garantire i servizi di connettività ad alta velocità. L’investimento, con finanziamenti Fesr (66 milioni di euro) e Feasr (16 milioni), ammonta a circa 82 milioni di euro per rispondere al fabbisogno di 221.890 persone e 191.109 unità immobiliari. Anche in questa nuova fase il soggetto attuatore degli interventi sarà Infratel, società in house del ministero dello Sviluppo economico. Nella convenzione viene previsto che il Mise effettui, attraverso Infratel, le attività operative per la gestione provvisoria e la cessione in uso agli operatori privati interessati delle infrastrutture di proprietà regionale che verranno realizzate. In linea con la strategia nazionale per lo sviluppo della banda ultra larga saranno assicurate connessioni ad almeno 100 Mbps agli edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare), alla aree di maggior interesse economico e alle principali località turistiche. I comuni coinvolti sono complessivamente 77. In questo quadro sono compresi i centri non inclusi nell’intervento di infrastrutturazione in corso dal 2016 e quelli in cui è necessario migliorare la copertura. Tra i comuni in cui verrà realizzata la nuova infrastruttura ci sono Arbus, Arzachena, Bosa, Budoni, Cabras, Carloforte, Castelsardo, Dolianova, Domusnovas, Dorgali, Gonnosfanadiga, Guspini, Ittiri, La Maddalena, Maracalagonis, Mogoro, Muravera, Oliena, Orosei, Ossi, Ploaghe, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, Sanluri, Santa Teresa Gallura, Sant’Antioco, Serramanna, Siniscola, Tortolì, Valledoria, Villacidro, Villasor. Altro dato di particolare rilevanza è che il piano per lo sviluppo della banda ultra larga genera effetti positivi per le imprese sarde impegnate nei cantieri dislocati in tutto il territorio regionale. In ogni cantiere, mediamente, lavorano 4 operai. Il progetto è, dunque, in grado di creare occupazione e di produrre positive ripercussioni sull’economia dell’isola.
20 comuni, reti già collaudate. Sono in una fase molto avanzata gli interventi avviati nel marzo del 2016 in 313 comuni delle aree rurali, con un investimento complessivo di 56 milioni di euro (fondi Feasr). In 20 comuni le opere sono state concluse ed è stata realizzata la nuova rete in fibra ottica che consentirà connessioni internet notevolmente più veloci rispetto all’attuale standard. Sono Sant’Andrea Frius (il primo comune a dare inizio ai lavori), Burcei, Esterzili, Goni, Guasila, Nuraminis, Ortacesus, Samatzai, Silius, Ussana, Perdaxius, Turri, Irgoli, Arzana, Talana, Triei, Gonnoscodina, Mogorella, Montresta e Bonnanaro. In questi centri Infratel, per accorciare i tempi e venire incontro alle esigenze delle comunità, si è impegnata, d’intesa con la Regione, a svolgere tutte le attività necessarie per la gestione, in via provvisoria, delle infrastrutture e per la cessione in uso agli operatori di telecomunicazione ai fini dell’attivazione di contratti di abbonamento da parte di cittadini e imprese.

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A Santa Caterina di Pittinuri e davanti al ministro del Lavoro Poletti, al vice presidente della Regione Paci, ai rappresentanti dei giovani imprenditori, sindacati e organizzazioni cooperative, nell’assemblea regionale Generazioni Legacoop Sardegna è stato affrontato il tema principale che riguarda il futuro. Quello del lavoro che, come è stato ribadito ‘non viene dato dalle istituzioni ma dalle imprese’. Nel corso dell’iniziativa, ad aprire i lavori la relazione di Carla della Volpe, coordinatrice di Generazioni Legacoop Sardegna, discussione sulla questione voucher, e sulla necessità di fare rete. Ma anche l’esigenza, in un mondo sempre più digitalizzato, di dare un’accelerazione al sistema cooperativo. E poi la questione dei giovani. «Abbiamo svolto un’analisi della presenza di giovani soci e amministratori nelle Cooperative aderenti a Legacoop Sardegna – ha spiegato Carla della Volpe -. Dal campione che abbiamo preso in analisi si evince che la percentuale di Cooperative con componenti under 40 nel CdA è pari a circa il 20%. Passando ad un’analisi territoriale, nell’area vasta di Cagliari, la percentuale sale al 32%. Nella provincia di Oristano la percentuale è di circa l’11%. A Nuoro abbiamo una percentuale del 10,8% . A Sassari, il 24%. Tra i settori, quelli che registrano percentuali più elevate sono la PL, un 25% nei CdA, e il settore sociale, con un 21%. L’agroalimentare e la pesca, registrano rispettivamente 13% e 8% nei CdA. Le culturali il 14% , l’abitazione, 13% e il turismo, il 10% circa di presenza di giovani nei CdA».

Obiettivo di Generazioni, come ha ribadito la coordinatrice è quello di «incrementare il nostro gruppo coinvolgendo in questo progetto il maggior numero possibile di giovani cooperatori». «Nelle settimane che hanno preceduto questa Assemblea, abbiamo incontrato i giovani Cooperatori nei diversi territori, al fine di condividere con loro questo percorso. Sono stati incontri ricchi di spunti, nei quali sono iniziate ad emergere idee ed esigenze. Il nostro scopo è quello di allargare questo gruppo e di creare un network che sia un luogo di discussione e di confronto, che porti nuove idee e nuove energie. E che contribuisca a rafforzare la rete e le connessioni all’interno del mondo cooperativo». Non è tutto, perché l’attenzione del mondo della cooperazione va anche al sistema delle startup. «In questi anni Legacoop Sardegna ha sostenuto la nascita e la crescita di nuove startup innovative, sono nate tante Cooperative, molte costituite da giovani, che guardano ai nuovi settori dell’ICT, del digitale, della progettazione, Cooperative tra professionisti, di ingegneri, di medici – ha proseguito -. La Cooperazione sta dimostrando una forte di capacità di innovare, guardare al futuro e individuare nuove traiettorie di sviluppo. I Cooperatori più giovani stanno portando il loro patrimonio di competenze ed esperienze, ed investendo risorse su idee e progetti di impresa innovativi, stanno rispondendo ai cambiamenti del mercato mettendo in campo energie, voglia di fare, creatività». 

«Le imprese sono al centro del programma di governo della Giunta Pigliaru sin dal primo momento perché siamo assolutamente consapevoli del fatto che sono le imprese a creare lavoro e dunque sviluppo – ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci -. Sappiamo anche che le imprese, soprattutto in Sardegna, sono troppo piccole e non riescono a competere nei mercati globali, dunque devono fare rete. Imprese e rete: sto parlando proprio delle cooperative, che sono un esempio di come, alleandosi verso obiettivi comuni, si diventa più forti e competitivi.» 

«Network, relazioni sociali, capacità di stare insieme. Queste sono le chiavi, perché le imprese per crescere non possono pensare di avere come mercato di riferimento quello locale, bisogna invece guardare fuori mettendosi insieme e usando l’innovazione – ha aggiunto l’assessore Paci -. E l’innovazione è un nostro grande punto di forza: siamo la prima regione per numero di startup e la seconda per venture capital, ovvero gli investimenti dei privati che rischiano propri capitali perché evidentemente credono nelle potenzialità dell’Isola. Allora dobbiamo creare nuove imprese usando le tecnologie che riescono ad annullare gli spazi e dunque i limiti dell’insularità. Nuove tecnologie e digitale vanno applicate prima di tutto ai settori tradizionali, perché solo così possiamo rilanciarli e farli diventare volano di crescita: usiamo il digitale per i musei, per l’agricoltura, per l’artigianato come già stiamo facendo con la vetrina su Amazon che sta avendo enorme successo. Da parte nostra c’è l’impegno costante a mettere in campo ogni strumento utile a favorire, accompagnare, rafforzare, migliorare ogni singola impresa della Sardegna: apriamoci, alleiamoci, stiamo insieme.»

Il vicepresidente ha poi ricordato che, all’interno della politica regionale per le imprese, la valorizzazione della cooperazione ha un ruolo strategico in coerenza con la riforma nazionale del Terzo settore che si sta delineando in questi mesi. Le leggi a sostegno del settore sono però decisamente datate e ormai superate: la 5 del 1957, che finanzia gran parte dei contributi ordinari alle cooperative e alle associazioni cooperativistiche, e la 16 del 1997 che si rivolge alle cooperative sociali. I due strumenti normativi vanno rinnovati, sia alla luce del nuovo quadro legislativo nazionale, sia tenuto conto dell’evoluzione che ha riguardato il mondo della cooperazione anche in rapporto ai cambiamenti intervenuti nell’economia e nello scenario globale.

Il progetto di riforma della Giunta regionale parte proprio dall’analisi del contesto normativo ed economico e dall’ascolto degli operatori del settore per raccogliere spunti, osservazioni e suggerimenti migliorativi. «Non ci sono ricette facili, purtroppo, per uscire dalla crisi. Viviamo in un Paese fermo da decenni per colpa di tanti, o di tutti forse, tranne che dei giovani di cui e con cui oggi parliamo. Sono proprio i giovani che in questo contesto non facile possono e devono unire le forze nelle diversità esistenti e lavorare insieme per far ripartire questo Paese. La politica da parte sua deve assicurare riforme profonde. Servono cambiamento, formazione e innovazione tecnologica – ha concluso Raffaele Paci -. In questa sfida la Regione garantisce la presenza, il sostegno e gli interventi necessari».

I delegati Sardegna Generazioni sono: Carla Della Volpe, Letizia Cordella, Fabio Fresi, Manuela Sciola, Mauro Steri. Sostituto: Claudio Vizilio.

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La Giunta regionale ha stabilito i criteri per l’erogazione del Fondo Unico 2017, dando seguito alla proposta dell’assessore degli enti locali Cristiano Erriu. Secondo quanto concordato nell’ultima seduta della Conferenza permanente Regione-Enti locali, la Regione dovrà provvedere al pagamento di una prima tranche sino all’80% del totale entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge finanziaria; la restante quota dovrà essere saldata entro il 30 ottobre dello stesso anno. Sempre in materia di Enti locali è stato approvato, inoltre, l’aggiornamento del Repertorio del Mosaico con i risultati delle copianificazioni tra Regione, Comuni e MIBACT (Soprintendenze di Cagliari e Sassari) completate nel periodo dal 1° ottobre 2016 al 31 marzo 2017. Il Mosaico, istituito dopo l’approvazione del PPR 2006, comprende migliaia di beni paesaggistici e identitari presenti in Sardegna, individuati e tipizzati nel PPR 2006, i beni culturali vincolati dal Codice del Paesaggio e gli elementi con valenza storico-culturale. Il precedente aggiornamento risaliva al 2016. Per garantire una più facile consultazione dei contenuti, il Repertorio sarà consultabile sul sito della Regione tramite un navigatore cartografico.
La Giunta ha prorogato l’esercizio provvisorio 2017 dell’Ersu di Sassari fino alla data del 30 aprile, come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, e dato il via libera al regolamento che disciplina la gestione dei
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, è stato approvato il disegno di legge di riallineamento delle leggi 32 (Variazioni di Bilancio) e 36 (Assestamento di Bilancio) alla sentenza della Corte Costituzionale, in base alla quale è già stata modificata dal Consiglio la legge 6, la manovra finanziaria per il 2017. All’interno del Piano di Azione e Coesione sono stati poi assegnati all’assessorato dell’Industria gli interventi Pac relativi al Centro multifunzionale piattaforma tecnologica europea PTE innovazione-internazionalizzazione (Consorzio Cipnes Olbia) e alla realizzazione della rete di distribuzione del gas nelle aree dell’agglomerato industriale di Oristano. Via libera infine alla rimodulazione delle risorse del Fesr che vengono strategicamente orientate verso le procedure più efficaci e di interesse per le imprese: procedura unitaria, bando per l’innovazione, internazionalizzazione.
La Giunta, infine, ha approvato definitivamente, su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, l’adeguamento dello Statuto di Area alla legge 22 (“Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’azienda regionale per l’edilizia abitativa”). Via libera anche al Bilancio consuntivo 2015 di Area ed alla ripresa della operatività del Fondo per l’edilizia abitativa all’interno del mutuo infrastrutture.

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«Siamo soddisfatti per l’annullamento in autotutela del bando “Aiuti per Progetti di Ricerca e Sviluppo”. Mandarlo avanti sarebbe stato non solo un atto di arroganza ma anche un insulto a tante aziende serie che ingiustamente sarebbero state tagliate fuori.»
Lo ha detto il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa, che assieme ai colleghi Attilio Dedoni e Luigi Crisponi aveva chiesto chiarezza con un’interrogazione indirizzata al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore della Programmazione Raffaele Paci sulle modalità operative del Bando.

«Abbiamo contribuito attivamente all’ottenimento di questo risultato, e diamo atto all’assessore Paci della decisione di riproporre immediatamente un nuovo bando con una dotazione finanziaria 25 milioni di euro invece che i 6 e mezzo del precedente. È una boccata d’ossigeno di cui c’era bisogno. Ora le aziende sarde interessate a farlo avranno la possibilità di presentare i propri progetti di Ricerca e sviluppo – ha concluso Michele Cossa -, sperando che la lotteria del bando a sportello non produca risultai opposti a quelli che tutti si auspicano.»

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Oggi l’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, sarà per l’intera giornata nel Nuorese, ad avviare due tavoli istituzionali all’interno della strategia di programmazione territoriale. A mezza mattina a Bitti, nella sala convegni Ex giudice di pace, prenderà il via il tavolo istituzionale della Unione dei Comuni del Montalbo per il progetto di valorizzazione dell’Area di rilevanza strategica “Parco di Tepilora”, fortemente voluto dalle comunità locali. Alle 16.00, nella Biblioteca comunale di Oliena, sarà avviato il tavolo della Comunità Montana Nuorese Gennargentu Supramonte Barbagia per il progetto di valorizzazione dell’area di rilevanza strategica “Su Suercone”.

In entrambi i casi, i tavoli saranno allargati al partenariato socio-economico. Irrinunciabile, secondo la filosofia alla base della programmazione territoriale, la presenza di imprenditori locali che partecipino ai progetti di sviluppo presentati dai Comuni. Dunque programmazione territoriale, ma non solo. I tavoli che saranno avviati domani si affiancano a una serie di altri interventi dedicati proprio alle zone interne: la Snai, Strategia nazionale per le aree interne, che oltre a finanziare il progetto Alta Marmilla ormai in dirittura d’arrivo finanzierà anche il Gennargentu-Mandrolisai, “ripescato” grazie al pressing della Giunta sul Governo nazionale, con circa 8 milioni di euro ciascuno; il Piano di rilancio del Nuorese, in capo all’assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, che la scorsa settimana ha nuovamente incontrato la Cabina di Regia, con i primi 15 progetti già pronti per il finanziamento su cui entro aprile deve pronunciarsi il gruppo tecnico interassessoriale e che entro maggio saranno operativi (su altre 13 idee progettuali la procedura di valutazione deve concludersi entro luglio). Il Piano, da 55 milioni, procede nel pieno rispetto del cronoprogramma concordato per favorire, in sintonia con le vocazioni storiche e le singole specificità, lo sviluppo integrato di un territorio, come quello del Nuorese, pesantemente colpito dalla crisi economica e sociale. E ancora, interventi per la città di Nuoro e per l’Area Vasta e ipotesi di fiscalità di vantaggio su cui verranno avviati appositi tavoli di confronto e approfondimento per individuare le soluzioni operative.

«Crediamo fortemente nelle potenzialità delle zone interne, perché da questi territori può venire una forza enorme: qui c’è una forte identità, ci sono prodotti e risorse unici al mondo, agroalimentare ma anche ambiente, artigianato, arte e cultura – dice Raffaele Paci -. Proprio la globalizzazione, se ben giocata, può essere per queste zone una possibilità molto importante, grazie a una domanda di turismo da parte di milioni di persone che vogliono diversificazione. Noi, con le nostre aree interne, possiamo offrire tutto questo se non stiamo isolati in piccoli gruppi ma stiamo assieme e uniamo le forze. Su questa convinzione si snodano tutti i nostri interventi nelle aree interne: chiediamo ai territori di elaborare progetti concentrandosi sui loro punti di forza e la Regione, da parte sua, li accompagna e finanzia. Le zone interne sono una ricchezza e una risorsa da valorizzare per creare quelle condizioni di sviluppo e lavoro che mettano anche i giovani nelle condizioni di poter restare. Verso questo obiettivo – conclude l’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio – l’impegno dell’intera Giunta resta massimo.»

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Il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore della Programmazione Raffaele Paci, con la quale sollecita chiarezza e trasparenza sul bando di Sardegna Ricerche “Aiuti per Progetti di Ricerca e Sviluppo”.

«Solo un’impresa è riuscita a inoltrare correttamente l’istanza a causa dei problemi tecnici che si sarebbero manifestati e che hanno indotto a posticipare i termini di presentazione – sottolinea Michele Cossa -. Dopodiché il bando è stato chiuso dopo appena due ore per esaurimento della capienza dei fondi. Vogliamo pensare che si tratti di problemi tecnici reali, e che perciò vengano esaminati tutti i progetti delle aziende interessate al bando. Un’esclusione per responsabilità ad esse non imputabili sarebbe inaccettabile.»

«Le aziende sarde stanno soffrendo, e non può gravare l’ombra del sospetto su una delle poche misure efficaci che si stanno mandando avanti per sostenerle. La Giunta imponga perciò a Sardegna Ricerche di permettere a tutte le aziende che erano intenzionate a presentare domanda di farlo, e predisponga una graduatoria. Oppure – conclude Michele Cossa – anzi le risorse necessarie per far fronte a tutte le richieste che siano impossesso dei requisiti.»

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C’è il Reddito di inclusione sociale, per la prima volta in Sardegna, e ci sono finanziamenti raddoppiati per i centri antiviolenza e le vittime di violenza domestica. Nella Finanziaria da 7 miliardi e 600 milioni appena approvata dal Consiglio regionale ci sono anche nuove regole sulle vaccinazioni dei bambini, scadenze precise per il pagamento dei contributi allo sport, finanziamenti per tutto il settore della cultura, trasporti pubblici gratuiti per i ragazzi e 14 milioni per il ritiro del pecorino dai produttori che dovranno però trovare un accordo sul prezzo del latte con i trasformatori. Nessun taglio rispetto all’anno scorso, niente aumento delle tasse, ancora l’Irap più bassa d’Italia con l’azzeramento per i primi 5 anni di attività e 100 milioni di entrate in più rispetto all’anno scorso.

«È una manovra che ha come priorità assolute il sociale e il lavoro ma allo stesso tempo punta allo sviluppo perché intercetta e rafforza i segnali di ripresa che iniziano a vedersi dopo la terribile crisi di questi anni, come ci dice l’Inps che certifica un incoraggiante 14% in più di occupati a gennaio – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Diamo risposte al disagio ma lavoriamo per creare solide condizioni di crescita. Nel 2017 spenderemo i primi 280 milioni per infrastrutture, edilizia scolastica, trasporti, sistemi idrici, energia del Patto per la Sardegna da 3 miliardi firmato a luglio con il governo. Il mutuo infrastrutture tirerà 150 milioni di euro, il doppio rispetto all’anno scorso e ci sono interventi importanti per la cultura, l’Università, i trasporti, l’ambiente. Con questa Finanziaria stiamo facendo ripartire l’economia della Sardegna.»

Alle politiche sociali vanno 306 milioni di euro, 162 all’Istruzione, 66 ad Attività culturali e Sport, 36 al Turismo. Ci sono poi 57 milioni disponibili per il territorio e l’edilizia abitativa, 542 per l’ambiente, 547 per Trasporti e Mobilità, 130 milioni per competitività e energia, 119 per le politiche del lavoro e la formazione, 311 per Agricoltura e Pesca. Alla Sanità, infine, vengono assegnati 3 miliardi e 300 milioni di euro. «Una Finanziaria messa a punto con la collaborazione di tutte le parti politiche, sociali, imprenditoriali per fare le migliori scelte possibili per i sardi – sottolinea l’assessore del Bilancio e della Programmazione Raffaele Paci -. È stato fatto un grande lavoro in Commissione per apportare tutte le modifiche utili a migliorare quanto più possibile questa manovra, e ringrazio tutti quelli che hanno dato il loro contributo. Ringrazio anche la minoranza che ha dimostrato senso di responsabilità e spirito di collaborazione, infatti abbiamo accolto volentieri alcuni loro emendamenti. Ora il grande impegno deve essere quello di riuscire a spendere rapidamente tutti i soldi, bisogna accelerare su questo versante e noi faremo il possibile per rendere più rapidi passaggi in qualche caso ancora troppo lenti».

Nel pacchetto di interventi a favore del patrimonio immateriale della Sardegna spicca il contributo di 100mila euro per il doppiaggio in lingua sarda di cartoni animati. Poi c’è la decisione sulle vaccinazioni: riceveranno i finanziamenti regionali solo le strutture (nido, ludoteche, asili) che accoglieranno bambini vaccinati, e contemporaneamente i genitori saranno informati sull’importanza delle vaccinazioni con una campagna di sensibilizzazione. 14 milioni per il ritiro delle sovrapproduzioni di pecorino romano, 600 milioni per il Fondo Unico degli Enti Locali, il più finanziato d’Italia (si arriva a 1 milione di euro per i Comuni sommando tutti i contributi per proloco, musei, lsu), 1 milione per finanziare i centri antiviolenza e le vittime della violenza domestica, 30 milioni per il Reis, seconda regione in Italia che lo introduce a vantaggio dei cittadini più disagiati. Ancora, 330mila euro a la Maddalena e Carloforte per abbattere i costi dei trasporti, dunque per promuovere il turismo e lo spostamento dei nativi non residenti, 100mila per la promozione e la divulgazione del contrassegno regionale che attesta la vendita del pane fresco, 600mila euro al Man di Nuoro e 150mila euro alla Scuola di chirurgia robotica del Brotzu. Accolte anche le richieste dell’opposizione di erogare al massimo entro novembre i contributi alle società sportive della Sardegna e di far viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici i ragazzi sotto i 14 anni.

«Ora ci concentriamo sulla battaglia per gli accantonamenti – conclude Raffaele Paci -. Con quei soldi in più nel nostro bilancio possiamo impostare politiche di sviluppo mirate e a più ampio respiro: nei prossimi giorni apriremo ufficialmente il tavolo di confronto a Palazzo Chigi e le nostre rivendicazioni saranno ferme e decise.»

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Il Consiglio regionale ha approvato la legge di stabilità 2017 e il bilancio di previsione triennale 2017-2019.

La seduta di stamane si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo e formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con la discussione dell’art. 5/ter (Disposizioni in materia di agricoltura, artigianato, commercio e turismo) del Dl n.393 (Legge di stabilità 2017) e degli emendamenti collegati.

Prima di affrontare l’ordine del giorno il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha ripreso il tema dell’inammissibilità di un suo emendamento, perché non collegato alla norma finanziaria, ricordando che un altro emendamento identico è stato ammesso. La mia proposta, ha concluso, «riguardava una legge sulle aree industriali e non quella di bilancio».

Il presidente Ganau ha osservato che, in realtà, l’emendamento del consigliere Angelo Carta era collegato ad un altro emendamento legato e comunque fa riferimento alla materia del personale, tema non ammissibile secondo le regole attuali.

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi, sempre sull’ordine dei lavori, ha comunicato che, a fronte di una richiesta di accesso agli atti, gli è stato richiesto il pagamento delle spese dall’Agenzia Forestas. Ma, ha lamentato, «l’accesso agli atti dei consiglieri regionali è disciplinato dall’art.105 del regolamento e non è previsto alcun pagamento, chiedo perciò l’intervento della presidenza».

Il presidente Ganau ha definito una “interpretazione arbitraria” quella di Forestas ed ha assicurato il suo intervento.

Ancora sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Sdp Daniele Cocco ha ricordato che «anche stamattina una delegazione di Forestas protesta per la situazione dei lavoratori dell’Agenzia». Occorre, ha affermato, «che a breve si siano risposte da parte degli assessorati del Lavoro e del Personale perché si diano ai lavoratori certezze sul loro futuro».

Il presidente Ganau ha assicurato la massima attenzione della presidenza sul problema.

Successivamente, il Consiglio ha respinto alcuni emendamenti soppressivi presentati dall’opposizione.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, dopo aver sottolineato l’insufficienza delle risorse su settori strategici per la Regione di cui il suo gruppo auspicava l’incremento ha annunciato il ritiro degli emendamenti soppressivi. Altrettanto hanno fatto il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ed il consigliere del Misto-Fdi Paolo Truzzu.

Subito dopo l’Assemblea ha approvato una serie di emendamenti. Il n.626 (Sabatini e più) che aumenta ad 800.000 euro lo stanziamento a favore di Argea per il settore vinicolo, il n. 580 (Giunta) che aumenta a 400.000 euro il contributo a sostengo delle Camere di Commercio per le funzioni trasferite dalle Province, il n. 656 (Piscedda e più) che armonizza le norme sulla riduzione dell’indennità di carica per i dirigenti ai contratti collettivi, il n. 653 (Cocco Pietro e più) che aumenta a 390.000 lo stanziamento per il Consorzio turistico della Marmilla “Sa Corona Arrubia”.

Sul testo dell’art.5/ter è stata chiesta la votazione per parti dalla consigliera di Campo Progressista Annamaria Busia.

Dopo l’approvazione dei primi 5 commi, si è sviluppato un dibattito sul comma 6 che prevede un contributo di 100.000 euro a favore del Centro di ricerca Eurispes.

Secondo il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde il contributo è un regalo ai privati.

Per la consigliera Annamaria Busia (Campo Progressista) si tratta invece di scelte dignitosissime di politica ma ognuno può decidere sulle priorità.

Il comma 6 è stato poi approvato.

Anche sul comma 7, che prevede un contributo al Consorzio turistico della Marmilla, sono intervenuti diversi consiglieri.

Luigi Crisponi, per i Riformatori, ha protestato per un sostegno che va ad un Consorzio turistico rispetto ai 31 che operano in Sardegna.

Contraria anche la consigliera Annamaria Busia (Campo progressista) che ha giudicato l’intervento inopportuno rispetto alle emergenze della Regione.

Il consigliere Paolo Zedda (Misto) ha ricordato che le priorità sono sempre soggettive, auspicando una legge organica sulla storia e cultura sarda.

Per il capogruppo sardista Angelo Carta, contrario, la proposta non c’entra nulla con l’identità della Sardegna.

Il consigliere Alessandro Collu (Pd) ha detto di non gradire certe forme di finanziamento condividendo l’esigenza di una legge organica ed osservando, però, che la battaglia di Sanluri ha segnato arrivo degli Aragonesi in Sardegna.

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha affermato che alcuni interventi hanno anche una valenza pedagogica e non si tratta di “marchette”.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha giudicato positivamente l’intervento auspicando il ribaltamento della vulgata della Sardegna come popolo di vinti, contestato tuttavia sul piano storico il significato della battaglia di Sanluri.

Il consigliere del Pds Roberto Desini ha difeso la proposta ricordando un aneddoto del Comune di Sorso sulla valutazione di certi fatti, a seconda che provengano dalla maggioranza o dall’opposizione.

Messo ai voti, il comma 7 è stato approvato.

Anche il comma 8, che prevede un intervento di 330.000 euro per i collegamenti con le isole minori, è stato oggetto di un articolato confronto fra i consiglieri.

La misura è stata condivisa dal capogruppo sardista Angelo Carta, mentre l’esponente dei Riformatori Michele Cossa ha evidenziato la scarsità delle risorse.

Per il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco occorre lavorare a fondo sulla mobilità minore ma con sconti significativi per residenti o proprietari.

Il consigliere di Sdp Luca Pizzuto, a favore, ha sottolineato che si tratta di una prima risposta ad un problema antico.

Favorevole anche Luigi Crisponi dei Riformatori, che ha proposto di estendere l’intervento a 12 mesi, partendo dall’approvazione della Legge di stabilità.

La finalità della misura è stata condivida poi dal sardista Christian Solinas, secondo il quale il testo è però “un pasticcio” perché la Regione ha fatto contratti e può imporre oneri di servizio pubblico, mentre trasferire questa competenza ai Comuni determina una eccessiva frammentazione.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha condiviso in parte le tesi di Solinas, mettendo in evidenza che sulla mobilità nelle isole minori ha ragione si sta ancora navigando a vista  e tuttavia il provvedimento ma dà risposte ai cosiddetti “nativi”.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, favorevole ad un impegno più forte della Regione sulle isole minori, ha criticato a fondo la politica fin qui seguita in materia di trasporti, battaglia strategica della Sardegna.

Successivamente è stato approvato il comma 8 e di conseguenza il testo dell’articolo.

Per quanto riguarda gli emendamenti aggiuntivi sono stati approvati il n. 654 (Moriconi e più) che assegna un contributo di 150.000 all’Agenzia Agris, il n. 591 (Forma e più) che prevede la spesa di 150.000 euro per iniziative di valorizzazione del pane fresco tipico della Sardegna. (Af)

Bocciati, in rapida successione gli emendamenti aggiuntivi presentati dal gruppo dei Riformatori per alcuni interventi nei settori del commercio e dell’artigianato e del turismo: centri commerciali naturali, negozi storici, ristoranti tipici e la manifestazione “Autunno in Barbagia”. Su quest’ultimo punto il consigliere Luigi Crisponi ha chiesto un pronunciamento dell’assessore al Turismo Barbara Argiolas. «La Regione ha sempre finanziato la manifestazione Autunno in Barbagia, che ogni hanno mette in mostra le eccellenze delle zone interne richiamando migliaia di turisti. Questo impegno verrà meno o la Regione continuerà a sostenere l’iniziativa?».

L’assessore Argiolas ha confermato l’impegno: «La Regione proseguirà nelle azioni di promozione e valorizzazione della manifestazione Autunno in Barbagia per il valore che rappresenta per tutta l’Isola».

Si è poi sviluppata una lunga discussione sull’emendamento n.119 presentato dal consigliere dell’Uds Giovanni Satta che propone lo stanziamento di un contributo di 20mila euro a favore della Parrocchia di Santa Maria Abate di Posada per la celebrazione dei riti della Settimana Santa.

Sulla proposta, che ha ottenuto il parere positivo della Commissione e della Giunta, è intervenuto per primo il consigliere del Pd Antonio Solinas che ha manifestato stupore per il parere positivo della Giunta. «In Sardegna – ha detto – ci sono tanti paesi e territori che celebrano i riti  della Settimana Santa. Non capisco il perché di scelte singole di questo tipo». Critici anche il consigliere di Sdp, Paolo Zedda, che ha auspicato un provvedimento di carattere generale per la promozione del patrimonio immateriale della Sardegna (poesia, musica, canto a tenore etc.) e la consigliera di Campo Progressista Anna Maria Busia che ha invocato interventi di sistema. 

A sostegno dell’emendamento sono invece intervenuti il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta («Qual è lo scandalo? Una marchetta dell’opposizione si può fare passare. Il comune di Posada se l’è meritata sul campo»), il consigliere del Pd Roberto Deriu  ( «L’emendamento no è una marchetta. Il Comune lo ha meritato per aver  costruito una rete territoriale importante. La Giunta ha fatto bene a dare parere favorevole. E’ un premio da parte del Consiglio a comuni intelligenti e attivi»), il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi («Il vero scandalo è non avere una legge che valorizzi e promuova l’immenso patrimonio storico e culturale della Sardegna»), e il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino («Voterò a favore ma sarebbe opportuno sapere quali sono i criteri per consentire ai comuni di ottenere i finanziamenti»).

Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini ha definito inutili le questioni sollevate: «C’è grande attenzione per il patrimonio immateriale della Sardegna. Ogni anno finanziamo con 2 milioni di euro le Pro Loco. Altri finanziamenti sono finalizzati alla promozione della cultura sarda. Non si può dire il contrario».

Il presentatore dell’emendamento Giovanni Satta (Uds) ha voluto chiarire che la proposta non aveva una finalità localistica: «Posada non è nel mio collegio elettorale. Ho presentato l’emendamento perché si tratta di una manifestazione meritoria».

Per il consigliere Giorgio Oppi (Udc) «non sono marchette ma mance. In una finanziaria costellata di provvedimenti di questo tipo non c’è motivo di perdere tempo su un piccolo finanziamento a un’iniziativa meritoria».

Pietro Pittalis (Forza Italia) ha invece difeso l’operato del suo gruppo: «La Finanziaria è un mercanteggiamento, noi non abbiamo presentato richieste – ha detto Pittalis – sfido l’assessore a dire il contrario. Chi ha proposto le marchette se le tenga. Le nostre proposte sono tutte di carattere generale e mirano allo sviluppo della Sardegna».

Posto in votazione l’emendamento n.116 è stato approvato.

Respinto l’emendamento 19 insieme al 110, 111, 114.

E’ stato approvato invece l’emendamento 151 (Rubiu e più) per finanziare con 50mila euro la rievocazione della Sartiglia di Iglesias.

L’on. Busia (CP) ha sostenuto gli emendamenti 487 e 488, che prevedono azioni di contrasto del fenomeno di spopolamento dei piccoli comuni, anche attraverso gemellaggi. Il 487 è stato respinto mentre il 644, sostitutivo del 488, è stato approvato e prevede un fondo sperimentale di 100 mila euro a titolo di cofinanziamento per i Comuni che intendono avviare  progetti di gemellaggio nell’ambito dell’Ue.

Approvato l’emendamento 652 sostitutivo del 535 dell’on. Francesco Agus (CP): 500mila euro per sostegno e animazione imprenditoriale in tutta al Sardegna in collaborazione con Gec 2017 e Meta group.

Respinto l’emendamento 112 e poi il 113, 115.

Approvati gli emendamenti 432 e 642 per avviare le procedure per acquisire il dominio di rete Sardegna .srd. La spesa prevista è di euro 20 mila.

La dismissione della partecipazione regionale dentro Insar è oggetto dell’emendamento 493 a firma Busia e Agus (CP). L’assessore Paci ha risposto che “il tema è all’attenzione della Giunta, come del resto tutte le partecipate. Ma è chiaro che non possiamo decidere solo noi perché il 50 per cento è dello Stato”. L’emendamento è stato respinto”.

Sull’articolo 6 sono stati ritirati gli emendamenti dell’opposizione e l’articolo 6 è stato approvato e a seguire anche gli articoli 7 e 8 senza nuovi emendamenti. L’on. Busia ha ritirato l’emendamento 494 (finanziamento straordinario per i debiti fuori bilancio del Comune di Nuoro) ma l’opposizione con l’on. Crisponi (Riformatori) e poi Pittalis (FI) l’ha fatto proprio insieme agli emendamenti 620 e 621.

L’on. Pittalis ha detto: “Su un argomento di questa portata contavamo sulla partecipazione trasversale di tutte le forze. Prendiamo atto del vostro ritiro e confidiamo nella sensibilità dei colleghi”. L’on. Crisponi ha aggiunto: “Ci sono tensioni nel territorio anche per i recenti fatti di Oliena”. L’on. Carta (PSd’Az) ha detto: “Qui si tratta di sostenere il capoluogo delle zone interne, perché c’è Nuoro e c’è anche la sua provincia, disperatamente isolata con ponti crollati e strade bloccate che non consentono di collegare l’Ogliastra”.

“Su questo tema è chiaro che sono tanti i Comuni in difficoltà, non solo Nuoro. E per evitare conflitti chiediamo che si intervenga per tutti, come ha richiesto lo stesso sindaco di Nuoro, che non gradisce nessuna forma di favoritismo”, ha detto l’on. Busia (CP).

L’on. Giovanni Satta (Uds) ha chiesto all’assessore Paci “un intervento chiaro sul punto”.

E’ stato respinto l’emendamento 621-

L’on. Pittalis ha riferito di “una richiesta di incontro appena giunta dal Comune di Nuoro per parlare dell’università nuorese” e ha detto: “Questo atteggiamento anche del comune di Nuoro è schizofrenico, non siamo i lacchè di nessuno”. Della stessa opinione l’on. Crisponi.

L’emendamento 494 è stato respinto.

Sulla Tabella A è stato approvato l’emendamento 590 e poi il testo della Tabella; a seguire la Tabella B e la Tabella C con il solo emendamento 30.

L’Aula è passata all’esame della Legge di bilancio e dei relativi emendamenti, che sono stati respinti con il parere contrario della Commissione e della Giunta. Respinto, in particolare, l’emendamento 23 sul quale Forza Italia aveva chiesto il voto elettronico palese.

L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 2 (sul quale sono stati ritirati gli emendamenti), l’articolo 3, l’articolo 4.

Approvati l’emendamenti 78, 57, 60, 72,  76, 75 (proposti dalla Giunta) sulle Entrate e gli emendamenti 73, 74, 65, 85 e 55, 4 e 59 sulla Spesa. Sempre sulla spesa l’on. Busia ha caldeggiato il sì all’emendamento 7 che recepisce una norma nazionale relativa ai compensi ai 12 avvocati della Regione. “In passato sono stati maturati compensi anche doppi rispetti allo stipendio”. L’assessore Raffaele Paci ha detto: “Faremo verifiche, non ho competenze dirette sulla materia”. L’emendamento è stato respinto insieme al 7, 47, 13, 50, 51, 52, 54, 49.

L’on. Roberto Desini (Pds) ha annunciato il ritiro dell’emendamento 79.

Non approvato l’emendamento 194; ritirato l’8; non approvati il 48 e il 192; ritirati l’80n e il 10; approvato il n. 83 (Giunta regionale) decade il 77; non approvati il 196, il 188, il 197,il 198. Approvato l’emendamento tecnico n. 56 (Giunta regionale) e il tecnico n. 61 (Giunta regionale); non approvato il 206, ritirato l’11.

Sull’emendamento n. 1 (Usula, Misto) che proponeva di incrementare con 1.5 milioni di euro il capitolo di bilancio relativo ai centri antiviolenza si è sviluppato un vivace confronto in Aula. Il presentatore ha rimarcato la scarsità dei fondi a disposizione ed ha definito “non un grande risultato” quello ottenuto con il pacchetto di emendamenti approvati nella seduta di ieri e salutato con favore dalle consigliere di entrambi gli schieramenti. «Propongo un  finanziamento aggiuntivo di 1.5 milioni di euro che riporterebbe così gli stanziamenti al livello del 2007 – ha concluso Usula – ponendo fine alla riduzione delle risorse che abbiamo registrato nell’attuale legislatura».

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, è intervenuto a sostegno della proposta del consigliere dei Rossomori («è un modo serio di affrontare il problema perché se è vero che è stato positivo ampliare i centri antiviolenza è altrettanto evidente che servono risorse adeguate»).

La consigliera del Pd, Rossella Pinna, ha invece confermato soddisfazione per i risultati ottenuti in sede di finanziaria («abbiamo triplicato le risorse a disposizione») ed ha affermato che “nel corso dell’anno sarà valutato se saranno necessarie incrementi negli stanziamenti”. Soddisfatta dei risultati ottenuti anche la consigliera di Fi, Alessandra Zedda, che ha parlato di “primo passo significativo” ed ha definito “meritoria” la proposta del consigliere Usula. Posto in votazione l’emendamento 1 non è stato approvato con 23 sì e 29 no.

Ritirato l’emendamento 9; non approvati il 199, il 201, il 202, il 203, il 204; ritirato l’81; non approvato il 205, approvato invece l’emendamento n. 5 (Pietro Cocco e più) che incrementa di un milione di euro il capitolo relativo al fondo per la concessione di contributi in conto interessi sulle operazioni di credito a favore delle imprese artigiane.  Non approvati gli emendamenti 189, 190, 191 e 200.

Approvati tre emendamenti di natura tecnica della Giunta (58, 63 e 64) è stato approvato anche l’emendamento n. 66 (Giunta regionale) che sostituisce l’elenco dei residui perenti a valere su risorse vincolate e non vincolate, dell’allegato 6 alla nota integrativa.

Approvati di seguito: l’allegato 1 (Prospetto delle entrate di bilancio per titoli e tipologie); l’allegato 2 (Riepilogo generale delle entrate per titoli); l’allegato 3 (Prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli); l’allegato 4 (Riepilogo generale delle spese per titoli); l’allegato 5 (Riepilogo generale delle spese per missioni); l’allegato 6 (Quadro generale riassuntivo delle entrate e delle spese per titoli); l’allegato 7 (Prospetto dimostrativo degli equilibri di bilancio), l’allegato 8 (Prospetto di verifica del rispetto dei vincoli di finanza pubblica); l’allegato 9 (Tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto); l’allegato 10 (Prospetto della composizione, per missioni e programmi, del fondo pluriennale vincolato); l’allegato 11 (Composizione dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità); l’allegato 12 (Prospetto dimostrativo del rispetto dei vincoli di indebitamento delle regioni e delle province autonome); l’allegato 13 (Elenco dei capitoli che riguardano le spese obbligatorie); l’allegato 14 (Elenco delle tipologie di spesa finanziabili con il fondo di riserva per le spese impreviste); l’allegato 15 (Nota integrativa al bilancio di previsione 2017-2019).

Dopo un chiarimento richiesto dal capogruppo Fi, Pittalis, il presidente del Consiglio ha comunicato che i lavori sarebbero ripresi alle 15 con le dichiarazioni di voto finali.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, intervenendo per fatto personale ha preannunciato azioni legali contro un consigliere per “avermi definito bugiardo”.

Il consigliere, Eugenio Lai (SdP), ha ribadito al richiesta perché si dedichi una sessione dei lavori del Consiglio al “caso Aias”. Il capogruppo di Forza Italia, Pittalis, ha rilanciato: «Concordo con Lai, così potremo far cessare le speculazioni in corso sul “caso Aias”». L’esponente della minoranza ha quindi insistito sul caso Forestas e sulla messa in calendario della legge per le zone interne.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, sia è associato alle dichiarazioni rese da Pietro Pittalis ed  ha proposto una sessione di lavori dedicata interpellanze e mozioni.

Il presidente del Consiglio dopo aver ipotizzato una riunione della capigruppo per il prossimo martedì ha dichiarato conclusi i lavori e convocato il Consiglio alle 15.00.

I lavori sono ripresi nel pomeriggio, sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con le dichiarazioni di voto finali sul Dl n. 393 (Legge di stabilità 2017).

Aprendo il ciclo degli interventi, il consigliere Luigi Lotto (Pd), favorevole, si è soffermato sullo «stanziamento considerevole per il comparto agro-pastorale, però c’è sconcerto fra maggioranza e opposizione per l’atteggiamento di una forza politica di intestarsi meriti che sono di tutto il Consiglio sulla decisione relativa al pecorino romano». A nessuno, ha aggiunto, «è consentito, peraltro con numeri non determinanti, di ergersi ad unico depositario di un interesse diffuso a soetegno di un settore, per il quale sono certo che l’assessorato troverà le strade più adeguate per l’utilizzo migliore e più rapido delle risorse disponibili».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di una «legge finanziaria inadeguata e distratta frutto del lavoro dei professori incapaci di sintonizzarsi con i problemi reali della Sardegna ma, oltre alla miope visione accademica, ne è emersa un’altra, emblematica di quadro attento ai particolarismi più che alle scelte di sistema». In questi anni, ha sintetizzato, «si è fatta molta auto-promozione mentre la Sardegna affondava, le famiglie venivano trascurate e le imprese abbandonate al loro destino».

Il consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi ha definito la finanziaria 2017 «la peggiore degli ultimi vent’anni e spero che stavolta Governo non la impugni consentendo di liberare finalmente risorse comunque indispensabili per la Sardegna». Questa legge, ha detto ancora, «non permette di guardare al futuro, non ha una colonna vertebrale ed una linea, non indica una strada giusta per la Sardegna, dal turismo al lavoro, all’agricoltura, perché in tre anni siamo tornati indietro di dieci ed è stato abbandonato quanto era stato fatto in passato solo per dare risposte personalizzate e territoriali, senza niente di nuovo».

Il capogruppo di Sdp Daniele Cocco ha esordito dichiarando che « i giudizi di Cherchi sono molto ingenerosi, noi invece siano soddisfatti della legge perchè, pur nella ristrettezza di risorse, siamo riusciti a dare alcune risposte alle tante emergenze della Sardegna: politiche sociali, povertà, settore lattiero-caseario, cercando di agire con razionalità». Nel giudizio complessivo sulla legge, ha proseguito Cocco, «non cantiamo vittoria perché siamo consapevoli della situazione della nostra terra, potremo fare di più se risolveremo con lo Stato la questione degli accantonamenti per il debito pubblico, che non hanno certo creato i sardi: questo chiederemo al presidente, alla Giunta ed alla maggioranza».

Il consigliere del Misto-Fdi Paolo Truzzu ha criticato a fondo la finanziaria che, a suo giudizio, «è simile ad un bilancio di condominio, piena di spese obbligate, senza respiro e con un programma piatto dato che, a parte gli interventi per il settore lattiero-caseario, non sono mai entrati alcuni grandi temi come spopolamento, zone interne, invecchiamento della popolazione e lavoro che pure interessano moltissimo la società sarda». L’opposizione, ha ricordato Truzzu, «invece proprio su questo ha concentrato le sue proposte ma la maggioranza non le ha voluto prendere in considerazione e quello della ristrettezza di risorse è un alibi, perché in realtà sono stati divisi 10 milioni di mancette perché le elezioni sono alle porte, facendo registrare una distanza siderale fra la maggioranza e i sardi».

Il consigliere Stefano Tunis, di Forza Italia ha osservato che, dall’inizio della legislatura, «è trascorso un tempo abbastanza lungo per poter dare giudizi significativi; vi siete presentate come persone di alte competenze scientifiche che dovevate trasferite alla politica per dare una risposta più efficiente ai cittadini e noi abbiamo visto questo gioco mettendovi alla prova ma la politica rivoluzionaria non c’è stata». A cominciare dalle entrate, ha continuato, «dove Pigliaru si era paragonato al Marchionne dei progetti visionari ma alla fine ha prodotto solo la rinuncia ai ricorsi e la scelta del dialogo costruttivo col Governo: i risultati sono fallimentari ed il bilancio del giro di boa suggerisce una drastica inversione di rotta».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, «senza dietrologie», ha affermato che anche «la stessa impostazione ed il metodo della Legge di stabilità hanno lasciato a desiderare, perché doveva essere l’anno della svolta ma è arrivata in grave ritardo e solo per responsabilità dell’opposizione si è arriva oggi all’approvazione». Quanto ai contenuti, secondo la Zedda «sono largamente insufficienti su entrate ed azioni per un ruolo incisivo della Sardegna sui temi dell’ insularità (fiscalità, attività produttive, spesa di fondi comunitari, continuità territoriale)».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha sottolineato che «in questo momento, ci piace ricordare lo sforzo del Consiglio, anche dal punto di vista etico, per una manovra che porterà vantaggi e benefici, a partire da norma inserita nel comma 6 dell’articolo 1 che, per la prima volta, consente ad aziende e famiglie pressate da azioni esecutive del fisco di fare transazioni sul capitale e non solo sugli interessi».

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi ha affermato che «se si dovesse scrivere il diario di bordo di questi tre giorni sarebbe davvero insoddisfacente, come emerge anche nelle fila della maggioranza per tanti emendamenti bocciati ed invece meritevoli di molta attenzione, dietro i quali ci sono storie di luoghi e paesi che stanno soffrendo moltissimo: Nuoro trattata a schiaffi, zone interne, tradimento del popolo delle imprese e delle attività produttive, perfino un grandissimo artista come Giuseppe Biasi è stato abbattuto dalla maggioranza».

Il capogruppo del PSd’Az Angelo Carta ha messo l’accento sul fatto che «con la legge di stabilità il Consiglio ha soltanto sfiorato i problemi importanti dei sardi, senza affrontarne neanche uno in maniera decisa, senza soluzioni e priorità; inoltre è mancato il tentativo di utilizzare la leva fiscale per iniziare a dimostrare che una Regione diversa, quella della zona franca, può decidere in autonomia le sue politiche di sviluppo, per cui purtroppo le cose in Sardegna resteranno come prima».

Il consigliere di Campo Progressista Francesco Agus ha espresso una valutazione molto positiva sull’emendamento per «il riconoscimento dell’insularità in ambito comunitario». Positiva anche la fine dell’esercizio provvisorio, ha continuato Agus, «ma non è il caso di assumere toni trionfalistici, perché la Legge di stabilità risente in effetti di vecchi problemi a causa dei quali il Consiglio ha ripartito pani e pesci senza riuscire a moltiplicarli, in tutti i sensi». Quanto al bilancio, ha aggiunto il consigliere, «è composto fondamentalmente da tre macro-voci, sanità peraltro sottostimata, macchina regionale troppo lenta, fondo unico per gli Enti locali: di qui una finanziaria compilativa in cui le uniche risorse, come patti con il Governo e fondi europei, richiedono i primi più trasparenza ed i secondi una spesa molto più veloce».

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci si è detto convinto, in un primo tempo, che questa legge potesse essere una svolta che del resto «era stata annunciata come quella che regolava i conti con lo Stato ma, in realtà, rispetto ai grandi temi dello sviluppo economico e delle politiche per il lavoro, sul bilancio complessivo di circa 9 miliardi emerge che le risorse sono quasi interamente assorbite da sanità, accantonamenti, personale e mutui». Siamo insomma,a continuato Locci, «all’ennesimo festival della conferma della spesa storica, le riforme annunciate non hanno prodotto novità e non si vede nemmeno un barlume di speranza, tanto è vero che l’emendamento più importante, quello di Agus su un piano del lavoro di vecchia memoria, non è stato nemmeno discusso dal Consiglio».

Sempre per Forza Italia il consigliere Edoardo Tocco ha affermato che «questa finanziaria non ha accontentato nessuno ed anzi suona l’ennesimo campanello di allarme su una situazione davvero drammatica, i benefici (pochi) sono solo per alcuni e non incidono su problemi della Sardegna, da sanità a continuità territoriale, dall’industria ai trasporti, in definitiva il miracolo non c’è stato e non ci poteva essere perché è mancata quella strategia forte che si sardi si aspettavano».

Il consigliere Giovanni Satta (Misto) ha detto che, dalla legge di stabilità, si sarebbe aspettato qualcosa di più e di meglio, mentre invece ci si trova di fronte ad una «finanziaria inconsistente che forse non poteva essere diversa senza rivedere profondamente i rapporti con lo Stato anche con il riconoscimento dell’insularità»- Lo stesso intervento per il lattiero-caseario, «ammirevole ma tardivo comunque non salverà questa annata agraria, anche perché l’agricoltura sarda ha bisogno di una riforma profonda, così come i trasporti e tutto il tessuto economico regionale, insomma c’è bisogno di una Sardegna diversa che con questa finanziaria non c’è».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd), favorevole, ha sostenuto che con la manovra «si è fatto tutto il possibile compatibilmente con la situazione della Sardegna, abbiamo lavorato in questi mesi ascoltando tutti i portatori di interesse, in un quadro di disponibilità ridotte ma, nonostante questo, va segnalato il contributo al Consorzio di bonifica Oristanese (il più grande dell’Isola) che è stato salvato superando le improvvisazioni». Va ricordato anche, ad avviso di Solinas, «che tutto il Consiglio è intervenuto con risorse importanti a sostegno del lattiero caseario, anche se è vero che alcuni argomenti solo stati solo sfiorati come zone interne e spopolamento; questo è il problema dei problemi e dobbiamo a cominciare a lavorarci da domani mattina, almeno per dare risposte in grado di bloccarlo, così come dobbiamo intervenire per accelerare la spesa dei fondi Psr e comunque è un ottimo risultato che la Giunta abbia assegnato ad Argea la funzione di ente pagatore».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi si è detto non soddisfatto della finanziaria ma, ha precisato, «avrei gradito di più parlare di problemi veri come il lavoro, perché il centro-destra metteva fondi ma ora non ho visto nulla per lavoro e industria». Eppure, ha ricordato, «quando scomparve il settore carbonifero si realizzò il polo di Portovesme con alluminio e piombo-zinco, speravamo insomma in qualcosa di innovativo, anche per la presenza di molti professori, e di ripetere magari l’esperienza del Veneto dove dalle ceneri dell’industria pesante nacque un diffuso tessuto di piccole imprese, qui al contrario non si è fatto niente e non si è chiusa nemmeno una vertenza».

Il consigliere Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha ribadito la valutazione negativa del suo gruppo perché «la finanziaria è povera e asfittica, senza una visione del futuro, miope e tesa a soddisfare esigenze di natura immediata simili al mercimonio, di bassissimo profilo e respiro che non va nemmeno vedere qualche Sardegna si vuole e con quali obiettivi si intende aggredire disoccupazione, dispersione scolastica, mobilità, ambiente, spopolamento di aree interne, ruralità e giovani».

Il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino non si è dichiarato stupito da una finanziaria inefficace ed ha messo in evidenza che «mentre prima la maggioranza dava la responsabilità al passato ora ha esaurito gli alibi». «Manca – ha lamentato – un progetto di Sardegna ed il governo regionale non sa dove andare, sugli argomenti più importanti come trasporti turismo ed agro alimentare non si vedono obiettivi e tantomeno i risultati che, dopo tre anni, si dovevano vedere». L’Esecutivo, ha proseguito, «si è appiattito sull’ordinaria amministrazione ed è il peggior difetto per chi riveste una importante funzione pubblica; per quanto ci riguarda avremmo voluto parlare dei grandi problemi della Sardegna anziché dei soliti interventi spot ma i sardi meritano certamente molto di più».

Il consigliere Giuseppino Pinna (Udc) ha ribadito il voto contrario del suo gruppo ad una a finanziaria «di scarso spessore, senza autorevolezza nei confronti del Governo centrale che continua a pagare la Sardegna con assegni a vuoto».

La consigliera Anna Maria Busia (Campo Progressista) ha dichiarato che «questa non è la mia legge ideale come credo di aver dimostrato con gli emendamenti ed anche se riconosco che la politica è equilibrio fra ciò che deve essere e ciò che è, molte cose non mi piacciono, altre le avrei impostate diversamente a cominciare dal taglio coraggioso della spesa». Avrei scelto, ha continuato, «anche un altro metodo perché c’è stato poco dialogo nella coalizione e ad un certo punto sarebbe stato facile uscire dalla maggioranza ma le scelte facili non mi sono mai piaciute e per questo voterò sì».

Il consigliere Alessandro Collu (Pd) ha detto fra l’altro che, «dopo la lunga carrellata degli interventi dell’opposizione è giusto farsi coraggio». La finanziaria, ha sottolineato, «non è la soluzione di tutti i problemi e non poteva essere questo, è piuttosto un luogo come la famiglia dove si cerca di fare il massimo per non lasciare nessuno indietro e bisogna riconoscere che abbiamo trovato situazioni difficilissime, come la sanità ed Abbanoa, che sono state rimesse in piedi, per cui voterò sì».

Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini ha difeso con decisione l’impianto della Manovra Finanziaria. Rivolto al consigliere di FdI, Paolo Truzzu, si è detto convinto che il tempo del centrosinistra non sia affatto finito: «Questo lo decideranno gli elettori – ha detto Sabatini – non accetto l’accusa di aver lavorato per distribuire mancette. Credo che abbiamo fatto invece un ottimo lavoro anche grazie all’atteggiamento costruttivo dell’opposizione. In questi mesi abbiamo ascoltato con grande attenzione le parti sociali e discusso a fondo su come utilizzare le risorse. La Finanziaria conferma il Fondo Unico per gli enti locali, i 30 milioni per il Reis, il Fondo per i beni culturali, gli 8 milioni per le biblioteche. Ci sono poi le risorse per i cantieri verdi, gli operai in utilizzo, un milione per la Caritas, 5 milioni per il trenino verde. Senza dimenticare le azioni a tutela della lingua sarda, i fondi per garantire la mobilità verso isole minori, i 14 milioni per il settore lattiero-caseario. Certo non abbiamo risolto tutti i problemi ma questo non è possibile».

Voto contrario alla Manovra ha annunciato il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu: «Questa finanziaria è l’ennesima occasione perduta. Le nostre aspettative erano diverse – ha detto Rubiu – la bocciatura dei nostri emendamenti non ha consentito di invertire la rotta. Il documento è un insieme di proclami e annunci, un film già visto. La Giunta Pigliaru continua a gestire le risorse come se si trattasse del portafoglio di famiglia. La Manovra è una distribuzione di mancette, un documento privo di strategia strutturale che si trasformerà in un boomerang per la maggioranza».

Anche secondo il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni la Manovra merita un voto contrario. «E’ vero che non è sulla finanziaria che si giocano le sorti della Sardegna ma se si guarda alle leggi di settore si capisce che il provvedimento non ha un’anima e un indirizzo – ha sottolineato Dedoni – tutti i comparti sono in sofferenza. Non si riesce a governare il sistema dei cantieri verdi, giochiamo male la partite delle entrate, la sanità continua a produrre disastri. Per questo occorre riorganizzare le leggi di settore. Questa potrebbe essere la vostra ultima finanziaria, vedete voi se riuscite a fare qualcosa di positivo nell’interesse del popolo sardo».

Di diverso avviso il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti, Pierfranco Zanchetta, che ha annunciato il suo voto favorevole spiegandone i motivi: «Certo la finanziaria non risolve tutto ma indica alcuni percorsi per arrivare a soluzioni positive». Zanchetta si è poi rivolto al collega Truzzu contestando alcune espressioni utilizzate nel suo precedente intervento. «Ha detto alla maggioranza di levare le tende, questo però non è un campeggio. Sarebbe meglio evitare certi termini se non si vuole contribuite ad alimentare il populismo. In questo modo si dà un cattivo esempio a chi ci segue e una rappresentazione non corretta delle istituzioni».

Anche per il capogruppo del Pd Pietro Cocco, è ingiusto dire che la Finanziaria non ha un’anima. «I dati Istat dicono che l’occupazione è in aumento, a gennaio si è registrata una crescita del 14%  grazie ai nuovi contratti a tempo indeterminato – ha ricordato Cocco – è sufficiente? Io dico di no, ma stiamo cercando di riformare la Regione. Questa è una Finanziaria da 7 miliardi e 600milioni di euro tutti spendibili. Sono stati confermati i fondi per il sociale (350 milioni) e per gli enti locali, non sono aumentati i tributi. Le misure adottate vanno nella la giusta direzione».

Giudizio negativo, invece dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Una finanziaria si misura dagli effetti che produce sul sistema economico e sociale dell’Isola – ha detto Pietro Pittalis – stiamo entrando nel quarto anno del governo della Giunta Pigliaru, vorrei sentire quali effetti hanno prodotto le finanziarie già a regime. Quale influenza sul Pil, sulla disoccupazione, sul sistema produttivo, sulla lotta alle povertà? La risposta è davanti a tutti: il Pil è sceso dell’1%, il più basso d’Italia, la disoccupazione aumenta, i poveri crescono, i precari attendono ancora risposte. Non c’è un settore che possa dirsi soddisfatto delle politiche attuate. Fuori dal Palazzo c’è gente che soffre. E’ giusto cercare di superare le conflittualità ma non è possibile un dialogo su queste premesse. Voi colleghi della maggioranza state alimentando il partito del qualunquismo».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione la Legge di stabilità 2017 che è passata con 28 voti a favore e 21 contrari. Disco verde anche per il Bilancio di previsione 2017-2019 (votanti 50, 29 sì e 21 no).

L’Aula è poi passata all’esame del Bilancio interno del Consiglio. Il presidente Ganau ha invitato i questori a leggere la relazione. Fabrizio Anedda, a nome dei colleghi del Collegio dei Questori, ha dato per letto il documento.

Subito dopo è intervenuto il questore della minoranza Giorgio Oppi che ha annunciato il suo voto contrario. «E’ arrivata l’ora di spiegare il perché del mio atteggiamento critico nei confronti della gestione complessiva del Consiglio – ha detto Giorgio Oppi – l’Assemblea sarda ha perso la sua centralità politica diventando il passacarte della Giunta il cui potere è cresciuto a dismisura. Questa Finanziaria ne è la dimostrazione evidente».

Oppi si è poi soffermato su alcune criticità del Palazzo: «Gli impianti non sono a norma e le condizioni esterne non sono degne della sede del Parlamento sardo – ha detto l’esponente dell’Udc – le gare d’appalto sono vecchie di 30 anni. Grazie all’impegno dei questori si sono definite le nuove per i servizi di vigilanza e pulizia. Per le altre forniture, invece, si va di proroga in proroga».

Oppi ha poi contestato la decisione di chiudere il presidio sanitario interno al Palazzo nonostante la disponibilità di un fondo di 100mila euro in bilancio.

Duro anche il giudizio sulla gestione del personale: dalle carenze della pianta organica alla sperequazione negli emolumenti dei vecchi e nuovi assunti: «Ci sono dirigenti con stipendi più alti rispetto al presidente del Consiglio e della Regione mentre i dipendenti assunti dopo il 2005 hanno salari bassi.».

Critiche, infine, per la programmazione dei lavori: «Ho chiesto di poter lavorare dal lunedì al venerdì. Questo consentirebbe di esaminare gli atti. Ci sono oltre 300 mozioni e interpellanze ancora da discutere. C’è poi da definire la questione relativa alla composizione dell’Ufficio di Presidenza dove siedono due rappresentanti dello stesso gruppo politico, cosa finora mai successa».

In conclusione del suo intervento, Oppi ha auspicato un cambio di rotta. «Il Consiglio ha perso prestigio e autorevolezza è tempo di cambiare ritmo».

Al questore Oppi ha replicato il presidente Gianfranco Ganau: «La centralità del Consiglio dipende dalle persone che lo compongono – ha detto Ganau – l’arretramento della politica è responsabilità di tutti».

Sulla messa a norma del Palazzo, Ganau ha ricordato che da due anni  si sollecita un intervento: «Quest’anno finalmente ci sono 6 milioni di euro vincolati – ha detto il presidente – sulle gare è vero che siamo in ritardo ma qualcosa si è mosso. La gara per la vigilanza è stata bandita, presto si farà anche quella per il servizio di pulizia».

Ganau ha annunciato anche un intervento per la copertura dei posti della pianta organica: «Esiste una carenza di personale che limita l’attività del Consiglio. Stiamo cercando di porvi rimedio. E’ stato bandito il concorso per i dirigenti referendari, presto si faranno anche quelli per le altre figure professionali». Sulla differenza tra gli emolumenti dei vecchi e nuovi assunti, il presidente ha ricordato che i nuovi contratti rispondono agli standard attuali mentre sui vecchi non si può intervenire perché si tratta di diritti acquisiti.

Sul presidio di Pronto Soccorso, Gianfranco Ganau ha manifestato perplessità: «Ritengo un’anomalia che una struttura pubblica abbia un Pronto soccorso pagato dai cittadini».

Un accenno, infine, alla programmazione dei lavori: «Su questo la competenza è della Conferenza dei capigruppo. Il numero delle mozioni discusse è in linea con quanto accadeva nelle passate legislature». L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha sollecitato “uno sforzo in più dei questori affinché si porti tutto a norma. Ed è opportuno che i consiglieri non debbano più andare a pietire qualcosa dalla presidenza o dall’ufficio dei questori. E’ fuori dubbio che il palazzo a abbia bisogno di una rivisitazione, per una questione di decoro”.

L’on. Fabrizio Anedda (Misto)  ha segnalato il bisogno di “un dialogo tra i questori e i capigruppo. Possiamo farlo da subito. Per quanto riguarda i lavori urgenti del palazzo ho chiesto 2 milioni di euro per i lavoro urgenti alla commissione Bilancio. Ce n’è stato concesso uno con la promessa di un altro milione in assestamento. Ma mi pare che il problema sia far fare i lavori”.

Il Consiglio ha approvato le Entrate e le Spese del bilancio del Consiglio regionale. L’on. Pittalis ha chiesto “lumi sulla missione 99, ossia che differenza c’è tra le spese istituzionali , i servizi per conto terzi e le partite di giro” e si è rivolto all’on. Anedda.

Al termine, il bilancio è stato approvato. Il presidente Ganau ha dichiarato conclusi i lavori. L’Aula sarà riconvocata a domicilio.

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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, ha approvato numerosi provvedimenti in materia di agricoltura. Su proposta dell’assessore Pierluigi Caria l’esecutivo ha votato il via libera all’affidamento diretto all’Agenzia Laore Sardegna per la realizzazione delle attività di informazione sul Programma di sviluppo rurale 2014-2020 previste dalla Misura 1, con il trasferimento di conoscenze e azioni di informazione, e dalla sottomisura 1.2, con il Sostegno ad attività dimostrative ed azioni di informazione. Con la delibera si è quindi approvato il Programma di attività per le azioni di informazione rivolte agli addetti del settore agricolo, alimentare, forestale, ai detentori di aree forestali, alle piccole e medie imprese operanti nelle zone rurali e altri beneficiari delle Misure del PSR. Sempre su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, la Giunta ha inoltre approvato la modifica delle direttive in materia di riconoscimento, controllo, sospensione e revoca delle Organizzazioni di produttori (OP) non ortofrutta, già esistenti e riconosciute. La delibera, al fine di consentire di portare a conclusione i processi di aggregazione durante tutta l’annualità in corso, modifica il termine di scadenza da “entro febbraio 2017” a “entro dicembre 2017” per i controlli sui requisiti che devono avere le Organizzazioni di produttori, soprattutto in riferimento al valore della produzione commercializzata, da effettuare sull’ultimo bilancio d’esercizio chiuso dall’OP stessa. L’Esecutivo, infine, ha nominato la Commissione esaminatrice del Corso per Operatori pratici di fecondazione artificiale sulla specie bovina. Il corso, autorizzato dall’assessorato ed organizzato dall’Unione operatori di fecondazione artificiale animale (UOFFAA) con sede a Pavia, si è tenuto fra dicembre 2016 e marzo 2017 a Bortigali.

Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha approvato due delibere in materia di programmazione unitaria dei fondi 2014-2020. Oltre a rafforzare il Nucleo di Valutazione e la Rete per la valutazione, è stato deciso di predisporre un nuovo modello di governance della programmazione unitaria, con l’attuazione del monitoraggio e l’implementazione degli strumenti per la Pianificazione strategica, finanziaria e delle performance.
Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, l’Esecutivo ha dato mandato al direttore generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia di garantire l’attuazione di quanto previsto dalla legge regionale n. 34/2016, la quale prescrive la pubblicazione di un Avviso rivolto agli organismi di diritto pubblico istituiti da Comuni o Province per lo svolgimento temporaneo delle attività individuate dalla convenzione Regione-ATI IFRAS. Con una deliberazione del 21 marzo scorso, la Giunta ha approvato il catalogo degli interventi ritenuti ammissibili.

Sono stati nominati i commissari straordinari di Ipab in fase di trasformazione o estinzione, individuando come tali i Sindaci dei Comuni nei quali si trovano le strutture. Sono stati indicati Simonetta Zedda per l’Ipab Asilo orfanotrofio S. Francesco di Ales, Vincenzo Cosseddu per l’Ipab Asilo Infantile San Giuseppe di Benetutti, Michela Sau per l’Ipab Asilo Infantile F. Mulas di Bono, Cristiano Carrus per l’Ipab Asilo Infantile Principe di Piemonte di Cabras, Laila Dearca per l’Ipab Asilo Infantile F. Murgia di Teti e Celestino Pitzalis per l’Ipab Asilo Infantile San Vittorio di Tuili.
Su proposta dell’assessore al Personale, Filippo Spanu, la Giunta ha espresso parere favorevole all’ipotesi di accordo che riguarda l’interpretazione autentica delle disposizioni in materia di distacchi, aspettative e permessi sindacali.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, è stato deliberato di non sottoporre all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), condizionato a prescrizioni, l’intervento denominato “Adeguamento dell’impianto di depurazione consortile dell’area industriale di Ottana mediante la realizzazione di una sezione di trattamento per rifiuti liquidi non pericolosi”, proposto dal Consorzio industriale provinciale Sardegna Centrale. Sempre nel rispetto di prescrizioni, escluse da ulteriore VIA il rinnovo per l’esercizio della cava “Santa Giulia”, a Ploaghe, e l’intervento per un impianto di conferimento e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, in Comune di Magomadas. Infine, nel rispetto di prescrizioni, escluso da ulteriore procedura di VIA l’intervento per i lavori per l’adeguamento dell’itinerario Sassari-Olbia, Lotto 6, nel comune di Monti.

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La Giunta regionale prepara un Piano a favore delle imprese della Sardegna. Sarà pronto entro due mesi e servirà a decidere la destinazione dei fondi di ingegneria finanziaria (fondi di capitale di rischio, fondi di garanzia e fondi per mutui) aperti presso la Sfirs, circa 300 milioni di euro, durante la precedente legislatura. L’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, che lo ha proposto all’Esecutivo, si occuperà di redigere il Piano di utilizzo. La scadenza degli attuali strumenti finanziari è fissata al 31 marzo, ma tutte le imprese potranno continuare a usufruirne fino a quando sarà pronto il nuovo piano.
«Gli strumenti di ingegneria finanziaria sono per la Regione un importante strumento per il potenziamento e lo sviluppo del sistema imprenditoriale, e soprattutto una forma innovativa utile a innescare processi virtuosi che hanno coinvolto il pubblico e il privato, quindi vogliamo continuare a utilizzarli – sottolinea Paci -. L’utilizzo dei fondi è però disciplinato dall’Unione europea, con percorsi ben delineati: subito dopo la scadenza bisognerà procedere alle chiusure e vedere quali risorse servono, visto che si tratta di fondi di garanzia. Una volta concluso il rendiconto, le risorse che si liberano saranno destinate, in base a esigenze e priorità ben precise individuate nel piano, a interventi di sviluppo economico e incentivi alle imprese. Da parte della Giunta c’è massima attenzione alle imprese sarde: in questi tre anni abbiamo messo in campo tutti gli interventi possibili per favorirne e sostenerne la crescita, e gli strumenti di ingegneria finanziaria hanno integrato le azioni del governo regionale per il contrasto della crisi economico-finanziaria.»