25 November, 2024
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Palazzo della Regione 3 copia
L’ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, di concerto con l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, ha dato il via libera a un piano finanziario messo a punto con la Sfirs per mettere in sicurezza il patrimonio della Società Bonifiche Sarde e scongiurarne il fallimento.  Gli obiettivi sono da un lato tutelare l’ampio patrimonio di SBS, le cui azioni vanno in usufrutto alla Sfirs pur restando di proprietà di Laore, e dall’altro dare un preciso segnale agli istituti bancari: con la gestione di Sfirs che individuerà gli idonei strumenti finanziari per la messa in sicurezza del patrimonio, infatti, non c’è alcun rischio di fallimento della società che è in liquidazione da anni ma conta molti passivi, e che detiene circa 600 ettari di terreni agricoli oltre a immobili di significativo valore.
«Con la delibera approvata oggi, la Sfirs grazie alla sua solidità potrà garantire la solvibilità finanziaria di SBS nei confronti del sistema bancario in attesa che si portino a compimento le lunghe procedure per la dismissione dei beni. In particolare, i beni costieri di pregio saranno dismessi in favore della Conservatoria delle Coste per proteggere e valorizzare l’ambiente, quelli produttivi all’interno del compendio di Arborea in favore del settore agroalimentare – sottolinea l’assessore Paci – Sono stati sentiti i revisori dei conti di Laore, che hanno espresso parere favorevole alla procedura, e alla fine di questo percorso Sfirs, a fronte di un piano finanziario, prende l’usufrutto delle azioni per tre anni e le gestirà su indicazione degli assessorati della Programmazione e dell’Agricoltura. Il segnale che diamo oggi è molto chiaro: SBS non fallirà.»

 

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E’ stato inaugurato questo pomeriggio il padiglione della Sardegna a Expo Milano 2015. «l senso del padiglione della Sardegna – ha commentato il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru – è totalmente basato su qualità e sostenibilità, sulle eccellenze ambientali e dell’innovazione legata alla tradizione e sulla nostra grandissima capacità di riciclare materiali di ogni tipo.»
«La poseidonia diventa un pannello per l’edilizia, lo stesso capita per la lana di pecora e persino per le bucce di pomodoro – ha aggiunto il presidente della Regione Sardegna – i residui della lavorazione del vino e della birra si trasformano in pavimenti e materiali utili nonché esteticamente bellissimi. Expo ci consente di avere molta visibilità e di aprirci ai mercati: è arrivato il momento di far conoscere la Sardegna al mondo, e siamo qua per questo.»
Alle 14.00, nel Cardo nord, di fianco al Padiglione Italia, erano presenti il vicepresidente Raffaele Paci, gli assessori dell’Agricoltura e dell’Industria, Elisabetta Falchi e Maria Grazia Piras, e del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi. «Anziché tagliare il nastro, abbiamo tessuto relazioni: oggi è stata proseguita la simbolica costruzione del social carpet che lega l’Isola al resto del mondo e con tutti i visitatori del padiglione – ha detto Morandi -. L’allestimento rappresenta le eccellenze e la sostenibilità, tutti i materiali utilizzati sono ecosostenibili e saranno riciclati e ricollocati. L’arazzo di cibo, che è stato interamente consumato, infine, rilancia la qualità delle produzioni agroalimentari legate profondamente all’identità regionale attraverso la forma della tradizione: così abbiamo raccontato in modo innovativo la nostra qualità della vita».
«Expo è la vetrina migliore dove raccontare la Sardegna del cibo di qualità, della longevità, della tradizione e della ricchezza ambientale, che fa della nostra Isola un continente a se stante rispetto al resto delle regioni italiane – ha sottolineato Elisabetta Falchi -. Con l’esposizione milanese riusciremo ad avvicinare i nostri territori, dalle zone costiere all’entroterra, a milioni di persone che ancora non ci conoscono.»
Un viaggio che parte dall’approdo nelle coste e si addentra in una conoscenza sempre più profonda dell’Isola senza fine, attraverso tutte le sue dimensioni qualificanti. Sino al 17 settembre i visitatori, presenti in grande numero sin da questo pomeriggio, vedranno uno spaccato fortemente caratterizzante della Sardegna. Davanti all’ingresso sono state poste due attrazioni unite dal tema del tappeto tradizionale: social e food carpet. Gli ospiti sono invitati a diventare tessitori, a realizzare un tappeto senza telaio e senza trama, esclusivamente con le mani e le modalità di intreccio ‘primitive’. Il social carpet così creato simboleggerà il tessuto sociale di collaborazione e di pace, il legame spesso indissolubile della Sardegna coi suoi visitatori. La base attorno a cui si sviluppa la trama è la lana di pecora, a rappresentare l’anima produttiva, storica e alimentare sarda. Si aggiungeranno terra cruda, paglie vegetali, lana di mare e semi. La lavorazione, iniziata il 3 settembre in Sardegna, proseguirà a Milano in tutta la settimana di protagonismo dell’Isola, per poi tornare ‘a casa’, dove la tessitura si concluderà. Un secondo tappeto ha soddisfatto vista e gusto dei turisti: il food carpet, ideato dallo chef stellato Roberto Petza. Un menù completo steso su un tavolo è stato servito con tutte le pietanze, dall’antipasto al dolce, e composto con tante piccole portate a disegnare e riprodurre scenicamente i tessuti della tradizione artigiana.
All’ingresso campeggia il brand ‘Sardegna Endless Island’, la facciata e il portale sono arricchiti con i caratteri ‘dingbat’, elementi grafici simbolo della sardità che richiamano il tappeto. Subito dopo, l’atrio di mediazione presenta una concettualizzazione del mare: elementi appesi al soffitto si offrono come cascate in un contesto con pannelli fotografici e pareti retro illuminate, paesaggi costieri da attraversare. Una volta sbarcati in Sardegna si è investiti dall’opera della natura e dell’uomo, da una infinita varietà di colori, profumi, persone, cibo, tradizioni. Ricchezza rappresentata da una galleria di oggetti etnografici e pezzi di artigianato, campanacci luminosi e sonanti, fotografie dell’interno della Sardegna e contenuti multimediali. L’esperienza multisensoriale, tattile, olfattiva, sonora e del gusto si vive quindi sui pannelli realizzati con i materiali di recupero, con cui si rilegge il significato e la presenza del cibo, del tutto coerente con il tema di Expo ‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’. Nell’ultimo tratto si passa all’installazione interattiva del CRS4 sui Giganti di Mont’e Prama, sintesi della ricchezza archeologica e culturale, per concludersi con un’immersione virtuale nei fondali con il video in 3D sulle aree marine protette.

Inaugurazione padiglione Sardegna a Expo Milano 2015

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«La vicenda della mancata erogazione degli assegni di merito ai circa 700 studenti sardi “meritevoli” ha dell’incredibile. Dopo quasi due anni dalla chiusura del bando (datato novembre 2013), i giovani studenti isolani attendono ancora il pagamento delle somme loro spettanti. E se fino a qualche mese fa si pensava che le responsabilità fossero addebitabili ai ritardi nella formazione delle graduatorie, oggi è chiaro che le colpe sono tutte del trio Firino-Paci-Pigliaru. Con lo sfondo, in un ruolo da protagonista, occupato dall’accordo patacca sul pareggio di bilancio, che di fatto impedisce l’erogazione delle somme. Un accordo che gli illustri professori Raffaele Paci e Francesco Pigliaru hanno fatto passare per un traguardo storico, ma che di fatto si sta rivelando sempre più fonte di problemi. E a pagarne le spese, questa volta, sono gli studenti.»

Lo dice stamane Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«È inaccettabile – aggiunge Locci – che i giochetti economici della Giunta dei professori vengano fatti sulle spalle dei sardi, ai quali si chiede di pagare un conto non loro. E mi chiedo se gli artefici di questa sonora fregatura non si vergognino almeno un po’, dato che stanno frustrando le aspettativi di chi, con fatica e sudore, cerca di costruirsi un futuro migliore in questa terra.»

«Si tratta di 700 studenti “meritevoli” che da troppo tempo attendono l’intervento dell’Assessore regionale all’Istruzione Claudia Firino. La quale, evidentemente, non ha il coraggio di spiegare ai ragazzi come stanno realmente le cose. Direi che a questo punto è arrivato il momento che la Firino si assuma le responsabilità e chiarisca la situazione. E se possibile – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – percorra eventuali strade utili a sbloccare le somme destinate agli studenti.»

Ignazio Locci 7 copia

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“Internazionalizzazione” è la parola d’ordine che accompagnerà la settimana della Sardegna a Expo, dall’11 al 18 settembre. «Obiettivo di questa Giunta è promuovere i prodotti agroalimentari regionali in tutto il mondo, conquistando i nuovi mercati emergenti e consolidandoci in quelli storici». Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, a pochi giorni dall’avvio dei lavori dedicati alla nostra Isola nell’Esposizione universale.
«Circa 200 milioni di nuovi consumatori – ha osservato l’assessore regionale dell’Agricoltura – sono alla ricerca di produzioni di eccellenza. La Sardegna, con le sue migliaia di imprese agricole, ha tutte le carte in regola per affrontare questa sfida». «Qualità ambientale e qualità del cibo – ha aggiunto l’assessore – sono il brand su cui stiamo investendo con convinzione nelle nuove politiche di internazionalizzazione. Interventi messi in campo in questi mesi e supportati anche attraverso il PSR 2014-2020 con i sostegni all’aggregazione delle imprese: più riusciremo a fare rete e maggiore sarà la nostra forza nei mercati».
Per l’internazionalizzazione del Pecorino Romano, del Pecorino Sardo e per la valorizzazione del Marchio qualità Sardegna, l’assessorato dell’Agricoltura sta mettendo a disposizione oltre 3 milioni di euro, recuperati da un fondo Agea e già predisposti in Finanziaria. «L’esposizione milanese è un’ottima vetrina per raccontare le migliori esperienze imprenditoriali della nostra Isola – ha ricordato l’assessore dell’Agricoltura – ed è per questo che come Regione abbiamo messo a disposizione 500mila euro per sostenere le imprese sarde attraverso la presenza delle associazioni di categoria agricole che questa settimana saranno a Milano».
Sarà certamente la giornata inaugurale dell’11 settembre organizzata a Expo, con il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’ex presidente della Commissione agricoltura dell’Ue, l’eurodeputato Paolo De Castro, che sdoganerà definitivamente le nostre produzioni regionali fra i big del comparto caseario nazionale. I Consorzi di tutela del Romano e del Sardo si confronteranno alla pari con i colleghi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano in una tavola rotonda dove si discuterà di internazionalizzazione, esperienze di commercializzazione e strategie per la ricerca di nuovi mercati.
Nell’iniziativa che la presidenza della Regione e l’assessorato dell’Agricoltura hanno organizzato in collaborazione con l’agenzia Laore per venerdì 11 settembre, alle ore 11.00, presso il Conference Center, sala 71, Elisabetta Falchi descriverà le eccellenze agro-alimentari sarde e le azioni che lo stesso assessorato sta elaborando per dare impulso alle principali filiere. «Ci adopereremo – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura – per promuovere e strutturare le aziende nell’esportazione attraverso la ricerca e l’innovazione, la formazione continua nei territori e l’ingresso di giovani imprenditori in agricoltura».
Durante i lavori interverranno anche i ricercatori di Nomisma che spiegheranno quali sono i trend nel mercato mondiale dei prodotti di eccellenza e in particolare di quelli del comparto lattiero-caseario. La storia del Pecorino Romano nel mercato nord americano sarà invece raccontata dal neo presidente del Consorzio, Salvatore Palitta. In questi mesi, la punta di diamante del caseario regionale ha raggiunto sul mercato le quotazioni più alte della sua storia e costituisce un esempio di come ricerca, innovazione e organizzazione possano consentire a un prodotto di insediarsi stabilmente, soprattutto nella piazza statunitense, nonostante le oscillazioni del cambio euro-dollaro e l’interruzione dei sostegni europei all’esportazione avvenuti negli anni ‘90. Il convegno proseguirà con l’intervento di Paolo De Castro, che spiegherà i contenuti dei recenti accordi TTIP (Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti), che tanta preoccupazione hanno creato nei produttori europei rispetto alla possibilità di difendere i marchi nei mercati internazionali. Il presidente Pigliaru illustrerà quindi le iniziative che la Giunta e l’assessorato dell’Industria hanno assunto per accompagnare le imprese che intendono incrementare la loro presenza nei mercati e le strategie che si vogliono attivare per il futuro. Chiuderà i lavori della mattinata il ministro Martina a conferma dell’interesse che il governo nazionale ha per le iniziative dell’esecutivo regionale. Dopo il taglio del nastro inaugurale, negli spazi dedicati alla Sardegna, da parte del ministro Martina, previsto per le ore 14.00, si terrà presso l’area Picnic della Cascina Triulza una degustazione dei prodotti di eccellenza della nostra Isola. Alle 15.30 nel Padiglione Società civile l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, aprirà i lavori della tavola rotonda dove i Consorzi di Tutela dei formaggi sardi si confronteranno con quelli del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano sulle rispettive strategie di penetrazione nei mercati internazionali. Sono inoltre previsti interventi di tecnici dell’Agenzia ICE e di un studio legale esperto nelle difesa dei marchi. Chiuderà i lavori il Presidente Francesco Pigliaru.
Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli incontri, in Sardegna e a Milano, fra la presidenza della Regione Sardegna, gli assessorati competenti e le delegazioni istituzionali e di imprenditori provenienti dalla Cina. L’ultimo faccia a faccia di due giorni si è tenuto a Milano il 2 e 3 settembre scorso. In questa occasione, Elisabetta Falchi e i colleghi del Bilancio, Raffaele Paci, e del Turismo, Francesco Morandi, si sono confrontati con i rappresentanti politici della provincia di Hainan su agricoltura, innovazione, ricerca e turismo, visitando anche gli spazi espositivi della Cina a Expo. Oggi, sempre sul filone della promozione della Sardegna nei mercati emergenti dell’Asia, l’assessore Falchi incontrerà nella Cantina Il Nuraghe di Mogoro, una delegazione di imprenditori provenienti dalla provincia di Tianjin, uno dei territori con la crescita più alta di tutto il paese, con circa 110 milioni di abitanti. La visita si inserisce in un progetto di ricerca di cibi di eccellenza (vini, prodotti ittici, formaggi, pasta, dolci e lavorati agroalimentari) da esportare nella provincia cinese dove saranno venduti in un enorme centro commerciale dedicato al meglio del made in Italy.
Elisabetta Falchi 2

 

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Palazzo della Regione 3 copia

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha stanziato 5 milioni a favore della ricerca (L.R. 7/2007). Sono finanziati i progetti già in corso, alcuni dei quali in via di conclusione, con un importo di 3 milioni e un bando per programmi di ricerca promossi da giovani ricercatori, con 2 milioni di euro. Per questi ultimi si prospetta in tal modo l’opportunità di sviluppare e potenziare carriere indipendenti, conducendo progetti sotto la propria responsabilità. Sempre su proposta dell’assessore Paci, la Giunta ha preso atto della decisione di approvazione da parte della Commissione Europea del POR FESR 2014-2020 ed ha approvato la composizione del Comitato di Sorveglianza.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è stata prorogata di 15 giorni la stagione di pesca del corallo. La scadenza, prevista per il 15 settembre, sarà posticipata al 30. L’Esecutivo ha inoltre autorizzato il Comune di Villagrande Strisaili ad alienare dei terreni a favore di Enel per la cifra di 3milioni di euro.
La Giunta, accogliendo la proposta dell’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Cristiano Erriu, ha nominato Carlo Corrias commissario ‘ad acta’ per l’approvazione di tutti gli atti riguardanti il Piano urbanistico comunale di Muravera, in adeguamento al Piano paesaggistico regionale. Il geometra Corrias, funzionario dell’Assessorato regionale degli Enti locali, ha il compito di completare un provvedimento altrimenti non adottabile, in quanto buona parte dei componenti il Consiglio comunale risulta proprietaria degli immobili interessati dal Piano urbanistico. L’articolo 78 del Decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 prevede espressamente che «gli amministratori (…) devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti fino al quarto grado».

La Giunta ha commissariato il comune di Bulzi, in seguito alle dimissioni presentate lo scorso 12 agosto dal sindaco. Il commissario straordinario per la provvisoria gestione del Comune è Giuseppe Burrai, che ha già svolto un analogo incarico a Sorso e Sant’Antonio di Gallura. Burrai, ex dirigente della Regione, in passato è stato commissario straordinario per la Provincia di Olbia Tempio (2003). Infine, ripartiti 3 milioni di euro alle Province che ne avevano fatto richiesta (Cagliari, Oristano, Nuoro, Ogliastra e Olbia Tempio) per garantire il pagamento dei servizi svolti dalle società in house delle Amministrazioni provinciali e per pagare i lavoratori flessibili delle Province di Cagliari e Nuoro.

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Hanno prestato giuramento questo pomeriggio i quattro nuovi consiglieri regionali Pier Franco Zanchetta, Antonio Gaia, Gianfranco Congiu e Gianni Lampis.

Il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il provvedimento relativo alla sostituzione dei quattro consiglieri regionali dichiarati decaduti dal Consiglio di Ststo. Il presidente Gianfranco Ganau ha letto l’ordinanza cautelare della quinta sezione del Consiglio di Stato, con cui sono state respinte le istanze dei consiglieri esclusi Efisio Arbau, Michele Azara, Gavino Sale e Modesto Fenu ed ha invitato i subentranti Gianfranco Congiu, Antonio Gaia e Pier Franco Zanchetta ad entrare in Aula e prestare giuramento ai sensi della legge. Dopo aver comunicato l’elezione del consigliere Paolo Truzzu alla carica di vice presidente della Giunta per le elezioni ha informato l’Aula di una nota della stessa Giunta che, prendendo atto della citata sentenza Consiglio di Stato, si propone la sostituzione del consigliere escluso Modesto Fenu con il signor Gianni Lampis.
Successivamente, il presidente Ganau ha informato il Consiglio che, in base alla decisione della conferenza dei capigruppo, i consiglieri potranno intervenire per un tempo massimo di 5 minuti e, subito dopo, ha dato la parola al relatore del provvedimento Anna Maria Busia (Sdl).
Il consigliere Mario Floris, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha affermato che si sta affrontando «un problema con impatto mediatico straordinario che continuerà ancora; non era perciò opportuno contingentare i tempi dato che sono in gioco composizione e prerogative del Consiglio regionale, per questo è sbagliato chiudere tutto con una “sveltina”, mentre occorre chiarezza sui riflessi voto per i singoli consiglieri».
Il presidente ha risposto che quella dei capigruppo è una proposta rivolta all’Aula e l’ha sottoposta al voto del Consiglio, da cui è stata approvata.
La consigliera Busia, aprendo la sua relazione, ha dichiarato che «le sentenze vanno rispettate anche quando non sono gradite le motivazioni e la vicenda imponeva un percorso molto dettagliato senza margini di discrezionalità, altrimenti si sarebbe posta in dubbio la facoltà del giudice di intervenire sulla procedura elettorale; serviva in altri termini una attuazione concreta della decisione perché questo era il mandato della Giunta delle elezione nel rispetto di tutte le persone coinvolte a vario titolo, compresi gli elettori». «Sul punto – ha proseguito – c’è peraltro una decisione delle sezioni unite civili della Cassazione del 2004 che esclude la possibilità di porre un problema di esecutività della pronuncia giudiziale, che come tale non richiede alcuna forma di ottemperanza ma solo la presa d’atto; inoltre non ha rilevanza l’omissione relativa al quarto consigliere subentrante perché si affermavano comunque la decadenza degli altri esclusi ed il criterio per la loro sostituzione». «ll Consiglio – ha detto ancora la Busia – doveva prendere atto delle determinazioni della sentenza, anche per ciò che concerne la composizione dell’Assemblea nella sus articoloazione di maggioranza ed opposizione; su questo la Giunta per le elezioni ha indicato Vanni Lampis come da verbale della Corte d’Appello e tale decisione viene ora proposta all’Aula».
Il consigliere Mario Floris (Misto), ha ribadito che a suo avviso «la vicenda mette in gioco non solo diritti ed interessi di persone ma la stessa credibilità dell’istituzione regionale; si è verificato un fenomeno che ha trasformato i consiglieri regionali in operatori del diritto incartando di fatto il Consiglio e delineando ipotesi di grande incertezza anche per il futuro». «D’altra parte – ha aggiunto – la giurisprudenza della Corte dei conti indica precise responsabilità per gli atti compiuti dagli organi politici». Floris ha concluso annunciando il suo voto contrario, «perché l’argomento non compete all’Aula e gli errori dei giudici devono essere corretti dai giudici».
Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta, ha espresso alcuni dubbi sulla relazione della consigliera Busia e pur non volendo entrare entro nel merito, ha sostenuto che «il Consiglio non può decidere chi ne fa parte», annunciando che non parteciperà allo scrutinio.
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha osservato che «per fugare ogni dubbio, è importante ribadire che il Consiglio non è un’aula di tribunale e non decide le sorti di nessuno ma deve essere rispettoso delle decisioni degli organi giurisdizionali, come ha chiaramente spiegato la collega Busia». «Non stiamo interpretando nulla – ha detto ancora il consigliere – ma solo prendendo atto di quando deciso a suo tempo dalla Corte d’Appello di Cagliari in relazione alla situazione del signor Gianni Lampis; non ci sono quindi situazioni di illegittimità».
Il consigliere Emilio Usula (Soberania-Indipendentzia) ha premesso che non si vuole mettere in discussione la decisioni dell’autorità giudiziaria, ma a suo giudizio si è creata una situazione strana, in cui «da una parte il Consiglio ha piena autonomia legislativa in materia elettorale al punto che può escludere oltre 100.000 elettori dalla rappresentanza mentre, dall’altra, deve subire decisioni dello Stato che stravolgono la legge elettorale; allora non si capisce in cosa consista l’esercizio della competenza legislativa esclusiva». «Stiamo per prendere una decisione – ha proseguito – che sicuramente darà spazio ad altri momenti di confusione istituzionale; la sentenza va rispettata ma essa stessa non appare rispettosa della volontà degli elettori».
Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha assicurato la partecipazione del suo gruppo al voto, il cui significato è quello di «affermare la correttezza dell’operato della Giunta per le elezioni; noi, a suo tempo, non abbiamo votato la legge elettorale e ne abbiamo denunciato le carenze, ma ora bisogna affermare la dignità delle istituzioni e su questo non sono ammesse speculazioni».
Il consigliere Mario Floris (Misto) ha manifestato critiche sul provvedimento in discussione: «Non siamo giudici né giuristi e mi chiedo perché la Giunta abbia deciso da sola a luglio senza un passaggio in Assemblea mentre ora vuole trasferire il problema al Consiglio». «Da allora ad oggi – ha concluso – non è successo nulla, anzi tutti i giuristi consultati hanno detto che la Giunta non ha nessun potere».
Il capogruppo di Sel Daniele Cocco, ha affermato la necessità di rispettare la sentenza come ha dimostrato la collega Busia, osservando che «prima non si è arrivati in Aula a causa della sospensiva del Consiglio di Stato; poi tutti possono tutelare i loro diritti nelle sedi opportune come potrebbe fare anche il mio partito ma il voto cui siamo chiamati non riguarda queste situazioni».
Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi) ha annunciato il voto favorevole, definendo la relazione della consigliera Busia «chiara ed esaustiva; nessuno si può sostituire agli organi giurisdizionali e del resto il verbale della Corte d’Appello con cui veniva indicato Lampis come 24esimo consigliere dell’opposizione, non lasciava spazio ad interpretazioni diverse».
Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha precisato che il Consiglio è chiamato a prendere atto sentenza del Consiglio di Stato ma, ha specificato, «la questione riguarda le istituzioni ed il Consiglio non può fare una cosa diversa da quella che si accinge a fare; non si può mettere in discussione la presa d’atto una sentenza, poi la vicenda proseguirà in altre sedi ma ciò non riguarda il Consiglio regionale che, a questo punto, deve riprendere a lavorare al servizio della Sardegna».
Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente Ganau ha messo in votazione il provvedimento, che il Consiglio ha approvato con 40 voti favorevoli ed uno contrario.
Al termine dello scrutinio ha prestato giuramento il nuovo consigliere regionale Gianni Lampis.
L’Aula è passata poi all’esame del secondo punto all’ordine del giorno: il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale per l’approvazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014.
Il presidente Ganau ha dato la parola al relatore del documento, il presidente della Terza commissione “Bilancio” Franco Sabatini.
Il relatore  ha ricordato che il rendiconto «è stato elaborato per l’ultimo anno ai sensi della legge regionale di contabilità n. 11 del 2006. A decorrere dal 2015, infatti, il consuntivo sarà redatto secondo le disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, provvedimento che  consente di rinviare all’esercizio 2016 l’adozione da parte della Regione dei principi applicati riguardanti la contabilità economico-patrimoniale e l’attuazione del bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate».
Il presidente della Terza Commissione ha poi elencato nei dettagli i risultati di bilancio del 2014: «Si evidenzia un disavanzo al 31 dicembre 2014 di quasi 505 milioni di euro determinato dall’accantonamento di una quota del risultato di amministrazione di euro 530 milioni per la copertura della reiscrizione dei residui perenti in conto capitale in applicazione del decreto legislativo n. 118 del 2011. Disavanzo che, dopo l’accertamento straordinario dei residui attivi e passivi, è stato rideterminato al 1°gennaio 2015 in oltre un miliardo di euro (1.005.625.656,65), al netto del debito autorizzato e non contratto di 504.971.572,63».
Sabatini ha concluso il suo intervento sollecitando una rapida approvazione del provvedimento.
Il presidente Ganau ha quindi dato la parola alla Giunta. L’assessore al Bilancio Raffaele Paci, dopo aver annunciato il parere favorevole dell’esecutivo, ha sottolineato che «il fondo di accantonamento consentirà nel corso degli anni un graduale riassorbimento del disavanzo con chiaro sollievo degli enti locali che hanno il problema delle somme perenti».
Non essendoci dichiarazioni di voto, l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli che sono stati approvati in rapida successione. Prima del voto finale, il presidente Ganau ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno della minoranza contro la legge n. 107 sulla riforma della scuola e del sistema dell’istruzione.
Alessandra Zedda (Forza Italia) ha illustrato il documento chiarendo la ratio dell’iniziativa: «La scuola attraversa un momento di grave difficoltà – ha detto Zedda – insegnanti, alunni e genitori sono davanti a uno dei periodi più difficili. La riforma è lesiva delle leggi e della Costituzione. Ciò che appare ancora più grave è che viene disatteso l’articolo 5 dello Statuto che afferma l’autonomia e la specificità della scuola sarda».
Alessandra Zedda ha quindi sollecitato l’impugnazione da parte della Regione della legge 107 davanti alla Corte Costituzionale offrendo la disponibilità della minoranza a un accordo per una battaglia unitaria nei confronti del Governo.
Sull’argomento è intervenuta Anna Maria Busia (Cd) che ha chiesto una sospensione di cinque minuti accordata dal presidente Ganau.
Alla ripresa dei lavori, ha preso la parola il presidente della Giunta Francesco Pigliaru. «La scuola è uno degli argomenti fondamentali attorno a cui ruotano le speranze della Sardegna – ha detto il presidente – il Progetto “Iscola” è stato finanziato con 190 milioni di euro. E’ un argomento che va affrontato con serietà. Questo ordine del giorno crea qualche difficoltà perché non consente una riflessione approfondita». Francesco Pigliaru ha poi affermato di condividere alcuni punti del documento, in particolare il riferimento al dramma dei docenti sardi costretti a migrare in altre regioni: «Il tema è serio – ha sottolineato Pigliaru – così come è urgente rivedere i parametri con i quali lo Stato calcola gli organici della scuola sarda. Un ragazzo del Sud perde due anni di competenze rispetto a uno del Nord. Noi abbiamo il dovere di fare proposte allo Stato italiano. Siamo disposti a un confronto e ad accogliere suggerimenti che possano migliorare la situazione. Serve però una riflessione più ampia». Il presidente ha quindi chiesto il ritiro dell’odg e proposto una giornata di dibattito sul tema della scuola e dell’istruzione in generale.
A Frqncesco Pigliaru ha risposto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Prendiamo atto delle dichiarazioni del presidente e delle interlocuzioni che ci sono in atto con il Governo. Avremmo voluto però una presa di posizione netta e decisa per quelle parti della legge che sacrificano diritti e interessi dei docenti sardi. Su questo aspetto insistiamo e vorremmo che ci fosse una maggiore attenzione da parte della Giunta». Pietro Pittalis ha quindi chiesto una breve sospensione per verificare la disponibilità al ritiro del documento da parte degli altri gruppi di minoranza.
La richiesta è stata accolta dal presidente Ganau che ha sospeso la seduta per alcuni minuti.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto il capogruppo dei riformatori Attilio Dedoni. «Cogliamo con favore la disponibilità del presidente Pigliaru a discutere di scuola, il problema è serio e va dibattuto attentamente – ha detto Dedoni – la questione è complessa e non riguarda solo la “buona scuola”, non è corretto però che si discuta fuori da quest’aula». Attilio Dedoni ha quindi proposto di convocare una seduta straordinaria del Consiglio per la prossima settimana.
Sulla proposta di Dedoni è intervenuto il capogruppo del Pd Pietro Cocco che ha invitato l’opposizione al ritiro dell’ordine del giorno e offerto la disponibilità della maggioranza a dedicare  un’intera giornata all’argomento, proponendo la data del 22 settembre.
Ha quindi preso la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «L’ordine del giorno chiedeva alla Giunta di impugnare la legge. Abbiamo capito che non c’è la volontà politica ad accogliere la nostra proposta. La subordinata è parlare di scuola – ha affermato l’esponente della minoranza – è una magra consolazione, mi fido della capacità del presidente Pigliaru di stupirci con soluzioni alternative rispetto a quelle proposte da noi. Se questo dibattito servirà a fare chiarezza ben venga. Si vada pure a martedì 22».
Gianfranco Ganau ha quindi preso atto del ritiro dell’ordine del giorno da parte dell’opposizione e annunciato la convocazione del consiglio per martedì 22 settembre che dovrà essere ratificata dalla conferenza dei Capigruppo.
L’aula è quindi passata alla votazione finale del Rendiconto della Regione per l’esercizio finanziario 2014 che è stato approvato con 30 voti favorevoli.
Il presidente del Consiglio Ganau ha quindi aperto la discussione sulla Pl 239 ed ha concesso la parola al primo firmatario e relatore del provvedimento, Gianmario Tendas (Pd). L’esponente della maggioranza ha, in apertura del suo intervento rivolto un ringraziamento ai componenti la Quinta commissione consiliare ed in particolare ai rappresentanti le forze dell’opposizione per la “collaborazione e la disponibilità” mostrata nel confronto sulla proposta di legge (approvata in commissione all’unanimità) che in sostanza aggiorna le disposizioni contenute nella legge regionale n. 39 del 1956, in particolare per quanto attiene le acque interne e lagunari con «l’obiettivo di definire un quadro normativo più chiaro ed efficace che riafferma la legittima titolarità sui beni oggetto di concessione e l’esclusività delle attività di pesca ma che definisca e uniformi su tutto il territorio regionale le misure di tutela dei compendi e la repressione delle pratiche illecite».
Per quanto attiene quest’ultimo aspetto, il consigliere Tendas ha più volte ribadito l’opportunità di una normativa più stringente, tale da scongiurare le diverse situazioni di tensione che si registrano tra gli addetti alla vigilanza e i trasgressori delle norme che regolano le attività di pesca in laguna e nelle acque interne.
Il consigliere del Pd, Antonio Solinas ha denunciato il perdurare di situazioni “illegalità” nei compendi ittici di proprietà della Regione che sono stati dati in concessione alle cooperative o ai consorzi di cooperative e che «oggi non possono contare su efficaci strumenti legislativi per far cessare il fenomeno delle ruberie».
Antonio Solinas ha quindi auspicato una rivisitazione delle gestioni e una rivalutazione dei compendi ittici dal punto di vista ambientale. «Il settore pesca – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – può dare molto di più alla Sardegna, sia in in termini di occupazione che di reddito». Antonio Solinas ha concluso con l’invito a scongiurare il rischio che «in pochi siano chiamati a gestire un bene pubblico mentre è opportuno che chi rispetta le regole per l’utilizzo degli stagni deve poterci lavorare».
L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, nell’esprimere il parere favorevole della Giunta alla Pl 239 ha sottolineato i numerosi problemi che derivano dal perdurare delle attività illegali. L’assessore Falchi ha inoltre ribadito che i «compendi ittici sono un bene dei territori e che come tali devono essere utilizzati per generare maggiori posti di lavoro». «Con questa norma mettiamo ordine nel settore – ha concluso Elisabetta Falchi – e lavoreremo per garantire un migliore sfruttamento della risorsa pesca e garantire la tutela degli equilibri delle lagune».
L’Aula ha quindi approvato il passaggio agli articoli e il presidente del Consiglio Ganau ha annunciato la presentazione di un emendamento (Tendas e più) che sostituisce l’intero articolo 1 (Vigilanza e sanzioni) e sul quale hanno espresso parere favorevole sia la Giunta che il relatore.
Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha fatto osservare che al comma 3 dell’emendamento si prevede di reimmettere in acqua all’interno dello specchio acqueo dal quale è stato prelevato, il pescato prelevato senza il consenso del concessionario. «Tale disposizione – ha dichiarato Michele Cossa – rischia di essere di difficile applicazione e c’è il rischio di far morire il pescato». Michele Cossa ha quindi proposto con un emendamento orale, di abrogare le parti del comma 3 evidenziate.
Dopo il parere favorevole del relatore Tendas, all’osservazione formulata dal consigliere Cossa, il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’emendamento che stabilisce, in sintesi, le sanzioni per chiunque peschi nelle cosiddette acque concesse senza il consenso del concessionario e rapporta le sanzioni amministrative alla quantità di pescato prelevato illegalmente.
L’emendamento che sostituisce l’articolo 1 è stato quindi approvato dall’Aula con 45 voti a favore e con il medesimo scrutinio è stato approvato l’articolo 2 che stabilisce l’entrata in vigore della legge nel giorno della sua pubblicazione sul Buras.
Il testo finale della legge è stato approvato, invece, con 44 voti.
A conclusione della votazione il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la discussione del disegno di legge n. 253 presentato dalla Giunta regionale “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale 14 novembre 2000, n. 21 (Adeguamento delle provvidenze regionali a favore dell’agricoltura agli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e interventi a favore delle infrastrutture rurali e della silvicoltura)”.
Il relatore Luigi Lotto (Pd) ha spiegato che la Giunta ha presentato il disegno di legge  per modificare la scadenza (dicembre 2015) della legge 40, approvata nel 2013, per consentire la notifica del regime di aiuti alla commissione europea in tempi utili per disporre delle risorse a partire dal 2016 ed ha fissato la nuova scadenza nel 2021, così da assicurare l’operatività dell’agenzia regionale allevatori.
L’esponente della maggioranza ha quindi annunciato la presentazione di un emendamento (Lotto e più) che sopprime il comma 1 dell’articolo 1 «per rendere la legge più “asciutta” ed evitare possibili disguidi politico-burocratici in sede comunitaria».
Aperta la discussione generale, la giunta ha espresso il parere favorevole con l’intervento dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi che ha ringraziato la commissione consiliare per il lavoro svolto e l’intero consiglio per la rapida discussione in Aula. «La notifica del regime di aiuti alla commissione europea – ha concluso Falchi – avverrà nei tempi utili per dare continuità alle attività ed evitare così gli inconvenienti sorti nel 2014».
Approvato il passaggio agli articoli, il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda, ha lamentato il protrarsi di interventi a favore dell’associazione regionale allevatori che – a suo giudizio – svolge compiti e funzioni che potrebbero essere garantite dall’agenzia regionale Laore. Quindi, l’assemblea ha dato il via libera all’emendamento che sopprime il comma 1 dell’articolo articolo 1 (39 sì e 3 no) ed ha approvato l’articolo 1 (modifiche all’articolo 16 della legge n. 21/2000 “Aiuti alle associazioni degli allevatori e proroga applicazione”) con 40 sì e 4 no.
Aperta la discussione sull’articolo 2 (norma finanziaria) non essendoci iscritti a parlare, l’Aula ha proceduto con la sua approvazione (39 si e 4 no) e sempre con 39 voti a favore e 4 contrari è stato approvato il testo finale.
Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato “tolta” la seduta ed ha annunciato che il Consiglio sarà convocato al domicilio.

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Francesco Morandi 42

Decolla a Expo Milano 2015, il gemellaggio fra la Sardegna e la provincia di Hainan, isola della Cina con oltre 8 milioni di abitanti. Turismo ma anche agricoltura, tecnologia, cultura, alimentazione, arte e artigianato sono i punti di forza del gemellaggio. Il protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2011 e in vigore fino al 2016, impegna la Regione e Hainan allo scambio di informazioni ed esperienze in tutti i settori di reciproco interesse. Ieri il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci e l’assessore del Turismo, Francesco Morandi, hanno incontrato, nel padiglione cinese, a Expo, il vicegovernatore della provincia cinese di Hainan, Guoliang Li, per avviare la fase operativa dei rapporti economico-commerciali.

“È un’occasione importante per stabilire e rafforzare i rapporti con una Provincia della Cina che ci assomiglia molto – dice il vicepresidente Paci – Hainan è un’isola e condivide con noi questa condizione. Ci sono grandi opportunità per le imprese di stabilire rapporti commerciali, dobbiamo sempre ricordare che la Cina è il più grande mercato mondiale e le nostre imprese stanno iniziando a esportare prodotti, soprattutto quelli dell’agroalimentare. Allo stesso tempo è però una grande occasione per condividere esperienze turistiche e attrarre visitatori. Stiamo già lavorando con Hainan nel settore agricolo, ci sono in corso collaborazioni per esempio per l’aumento della differenziazione genetica delle sementi e altre opportunità si possono aprire a breve. Anche oggi qui a Expo ci sono incontri fra delegazioni di imprese sarde e cinesi: la Giunta – conclude Raffaele Paci – è profondamente attenta e interessata a questo grande Paese, come dimostra la nostra presenza qui oggi, e siamo convinti che le potenzialità che possono arrivare da questa collaborazione per la nostra economia siano davvero importanti.»

Lo stesso discorso vale per il turismo. «Hainan è un’occasione importante per presentare la Sardegna a tutta la Cina, perché la Sardegna sta all’Europa come Hainan sta alla Cina -sottolinea l’assessore Morandi -. Quindi pensare che un’isola importante con oltre 8 milioni di abitanti, diventata un’attrazione turistica fondamentale per i cinesi possa fungere da veicolo promozionale, per noi è una grande opportunità. Il mercato cinese è interessantissimo, 400 milioni di persone viaggeranno nei prossimi anni, una parte di questi arriverà sicuramente in Sardegna e noi siamo estremamente attenti sia al versante turismo che a quello attrazione e investimenti. Sul mercato cinese abbiamo già lavorato in passato e ci stiamo lavorando con Expo, abbiamo chiuso tre protocolli d’intesa e stiamo cercando di far capire ai cinesi che la Sardegna è una meta importantissima perché offre paesaggio, cultura, identità, tradizione, enogastronomia, tutti aspetti che interessano molto ai cinesi che stanno anche scoprendo il mare: anche per questo motivo – conclude l’assessore del Turismo – la Sardegna può diventare una meta privilegiata per i cinesi che hanno capacità di spesa e interesse per l’Europa.»

Nell’ambito del Programma regionale triennale per l’internazionalizzazione delle imprese (2015-2017), la Cina è inserita tra i Paesi dell’Asia con i quali le imprese sarde mantengono relazioni commerciali consolidate e che si caratterizzano per ottime prospettive di crescita. Attualmente le relazioni tra la Sardegna e la Cina si basano soprattutto sul settore agroalimentare, e la Regione vuole intercettare le nuove prospettive economiche da parte del mercato cinese in favore delle piccole e medie imprese sarde nei settori della qualità della vita, del lusso e del turismo. Attualmente circa 25 imprese stanno beneficiando di contributi regionali per attivare processi di internazionalizzazione che interessano il territorio cinese. Altre due lavorano invece nel settore della lavorazione e trasformazione dei marmi e in quello della consulenza informatica. Tra il 2008 e il 2011, 26 aziende sarde hanno partecipato alla Manifestazione fieristica Food & Hospitality China-Shangai, 2.400 espositori all’anno provenienti da oltre 60 Paesi del mondo e circa 34mila visitatori commerciali. È sardo, poi, il principale fornitore di latte ovino in polvere della Cina. Anche con le Università di Cagliari e Sassari, infine, sono attivi accordi di collaborazione nel campo dell’ingegneria elettrica ed elettronica, finalizzati alla cooperazione scientifica e medica.

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Raffaele Paci 1

La Sardegna fa meglio delle regioni del Mezzogiorno d’Italia per il secondo trimestre consecutivo del 2015 per quanto riguarda l’andamento del mercato di lavoro. E’ quanto emerge dai dati dell’Istat, nel consueto aggiornamento della rilevazione delle forze di lavoro, relativo ai mesi di aprile, maggio e giugno di quest’anno, dal quale risulta che l’Isola migliora rispetto al 2014: poiché infatti i dati relativi al mercato del lavoro subiscono l’influenza dell’andamento stagionale, è necessario confrontarli rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

La prima nota positiva si ha sulla forza lavoro, ovvero occupati o persone in cerca di occupazione, che nel 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 sono aumentati di oltre 22mila unità, il 3,4% in più (il Mezzogiorno si ferma al 2% e l’Italia allo 0,7%), soprattutto grazie a un maggior ingresso nel mercato del lavoro delle donne (+6,5%).

«Questo significa che aumenta la fiducia dei sardi, che si riaffacciano attivamente sul mercato del lavoro e non sono più scoraggiati come nel recente passato tanto da non cercare neanche più un’occupazione – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Quindicimila persone in più rispetto allo scorso anno hanno trovato un lavoro, e questo è un buon segnale, mentre gli altri 7.000 lo stanno comunque cercando».

Gli occupati in Sardegna continuano dunque a crescere per il terzo trimestre consecutivo, e in particolare si registra un aumento del 2,7% rispetto a un anno fa. Anche in questo caso la crescita è maggiore rispetto al Sud (+2,1%) e al dato complessivo nazionale (+0,8%). Con questo ulteriore aumento, il tasso di occupazione in Sardegna, che misura la percentuale di occupati rispetto al numero complessivo di chi cerca lavoro, raggiunge il 50,3%, media di gran lunga superiore al 42,6% del Mezzogiorno.

Il maggior assorbimento degli occupati si ha in Agricoltura (13.500 unità in più ovvero il +46%) e nei Servizi (13.400, il +3,2%), mentre si registra una ulteriore flessione di occupati nei settori dell’Industria e delle Costruzioni. 124mila sardi, dunque, stanno cercando un lavoro, cioè il 18%, dato in aumento rispetto all’analogo di un anno prima ma in costante riduzione rispetto alle ultime tre rilevazioni trimestrali. Il tasso di disoccupazione resta comunque inferiore a quello del Mezzogiorno (20%) ma il divario rispetto alla media nazionale (12,1%) resta elevato.

«Complessivamente il dato conferma i segnali positivi, il sistema produttivo riprende ad assorbire, certo non abbastanza per dare risposte a tutte le persone che cercano lavoro in Sardegna – dice il vicepresidente della Regione – Ma questi segnali, durante una crisi economica così forte e che non è ancora finita, sono importanti e vanno consolidati. Dobbiamo continuare con le nostre politiche che puntano alla ripresa degli investimenti, al rilancio dell’economia e delle opere pubbliche in modo da rafforzare la ripresa di questi settori e affiancare quella del turismo, che quest’anno in Sardegna è stata molto importante. Il mutuo appena contratto per finanziare il Piano Infrastrutture punta proprio a questo – conclude l’assessore Paci -. Non appena le spese programmate diventeranno effettive e i cantieri saranno aperti in tutta l’Isola, ci aspettiamo i primi risultati anche nei settori ancora in difficoltà.»

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Il vice presidente della Regione, Raffaele Paci, ha seguito stamane, al Molo Rinascita di Cagliari, le prime operazioni dello sbarco dei 963 migranti di diverse etnie arrivati, alle 8.00, a bordo della nave mercantile norvegese Siem Pilot. Dopo i colloqui con la Prefettura, la Guardia Costiera, la Protezione civile e le forze dell’ordine per conoscere lo stato di salute dei migranti e accertare il buon funzionamento della macchina dei soccorsi, ha interloquito con il comandante della nave Lise Duhnam per assicurarsi della situazione delle persone soccorse in mare, al largo delle coste libiche, anche durante il viaggio verso la nostra Isola.
«La Sardegna sta facendo la propria parte di accoglienza con umanità e professionalità, nella quota che ci è stata assegnata, senza mai sforarla, in quanto molti dei rifugiati dei precedenti sbarchi sono ripartiti per altre destinazioni», ha detto Raffaele Paci, precisando che i nuovi arrivati saranno accolti nelle strutture precedentemente impegnate dagli scorsi arrivi.
Fermo e deciso il no della Giunta regionale a un dilagare di polemiche che, secondo il vice presidente dell’Esecutivo, nasconde “un razzismo latente”. «Stiamo accogliendo persone che hanno alle spalle una situazione durissima e che muoiono in mare: dobbiamo dare la nostra risposta. Chi parla ignora i numeri sui migranti che arrivano in Sicilia e in altre parti del Mediterraneo – ha sottolineato -. Stiamo facendo esattamente quello che è giusto fare, ben consapevoli dei nostri limiti e della situazione di difficoltà della popolazione».
Il vice presidente della Giunta ha rimarcato che, superata l’emergenza, sarà possibile organizzarsi con il Governo anche in un’ottica di lungo periodo, «ma lo Stato deve dare precise garanzie». Raffaele Paci, infine, ha ringraziato tutte le donne e uomini impegnate nella macchina dei soccorsi del Sistema di Protezione civile in questa sesta prova di assistenza allo sbarco. «Si tratta – ha concluso Raffaele Paci – di un lavoro gigantesco per il quale dobbiamo essere grati anche ai numerosi volontari.»

Raffaele Pci x miranti

 

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La Giunta ha approvato le modifiche ai criteri e alle modalità di programmazione per l’annualità 2014 relative ai contributi per il potenziamento economico delle cooperative e dei loro consorzi. Il provvedimento, proposto dall’assessore Virginia Mura, dispone di eliminare la possibilità di elevare il tetto massimo di spesa ammissibile, da 40mila a 70mila euro, se preventivamente certificati e allo stesso tempo di aumentare il limite del tetto a 45mila euro. Saranno dunque finanziabili solo programmi di investimento entro i 45mila euro senza necessità di alcuna certificazione, e sarà sospeso per l’annualità 2015 il divieto di partecipazione temporaneo in caso di revoca totale delle agevolazioni. È stata quindi approvata, in deroga alle Linee guida dei tirocini formativi e di orientamento, una durata non inferiore ai tre mesi, anziché a sei, per l’esecuzione degli stessi tirocini di inserimento al lavoro attivati esclusivamente nell’ambito dell’avviso esplorativo alle Province, sul finanziamento Asse II Occupabilità del POR FSE 2007/2013.
La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, il riaccertamento dei residui attivi e passivi, ovvero dei crediti e dei debiti della Regione. Previsto dal decreto legislativo 118 del 2011, che impone i nuovi principi contabili a cui le amministrazioni pubbliche devono adeguarsi, il riaccertamento ha un duplice scopo: prima di tutto verificare se ci sono residui iscritti in bilancio ma privi dell’Obbligazione giuridica e, dunque, da cancellare perché non sussistono più i presupposti della loro esistenza. Secondo, reimputare i residui al relativo ed effettivo anno di scadenza.
L’Esecutivo ha designato, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, il rappresentante regionale del consiglio di amministrazione dell’azienda pubblica dei servizi alla persona “Istituto ciechi della Sardegna Maurizio Falqui”. È Diego Bagiella, nato a Nuoro il 21 marzo 1964, assunto all’Unione ciechi e ipovedenti di Nuoro dal 1992 come segretario provinciale e dirigente amministrativo. Dal 2013 è in servizio all’Agenzia regionale del Lavoro come funzionario amministrativo.
Sono state assegnate le risorse per Province e Comuni relative all’organizzazione dei servizi di supporto all’istruzione per gli alunni con disabilità per l’anno scolastico 2015-2016. La delibera, proposta dall’assessore Claudia Firino, prevede un importo pari a 4,781 milioni di euro. Il finanziamento è da considerarsi aggiuntivo a quello degli Enti locali, a condizione che le amministrazioni garantiscano almeno il mantenimento della spesa sostenuta nell’anno precedente con stanziamenti propri e che questo sia utilizzato esclusivamente per il miglioramento della qualità e quantità del servizio per ogni studente con disabilità.
Su proposta dell’assessore Gianmario Demuro, infine, è stato approvato il budget e il Piano per gli obiettivi 2015 della società in house della Regione SardegnaIt.
Palazzo della Regione 4 copia