20 July, 2024
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Palazzo della Regione 1 copia

I problemi delle 257 scuole paritarie per l’infanzia della Sardegna sono approdati questa mattina in Consiglio regionale, nel corso dell’audizione nella riunione congiunta della Seconda e della Terza commissione, della presidente del Fism (Federazione italiana scuole materne), Marcella Addis, e della coordinatrice regionale della Cdo O.E. (Compagnia delle opere – Opere educative), Marinella Salaris.

I mancati trasferimenti degli stanziamenti regionali fanno sì che la situazione delle scuole paritarie nell’Isola, una realtà che conta circa duemila dipendenti e offre servizi educativi ad oltre 13mila bambini, sia caratterizzata dalla chiusura di alcune scuole e da un generalizzato ritardo nei pagamenti delle retribuzioni ad educatrici, gestori, docenti e assistenti. Ritardi che in alcuni casi superano i dieci mesi in arretrato a cui si aggiungono una serie di comunicazioni di sfratto che mettono a rischio la sopravvivenza di un autentico presidio educativo e sociale, quale è quello rappresentato dalle scuole paritarie, in alcuni dei piccoli centri della Sardegna.

Marinella Salaris, nel corso del suo intervento, ha inoltre evidenziato come, le scuole paritarie per l’infanzia, in circa cinquanta realtà dell’isola rappresentino l’unico servizio educativo, alla luce della progressiva chiusura delle strutture statali, ed ha evidenziato che lo stipendio della maggior parte delle dipendenti delle scuole dell’infanzia, rappresenta l’unico reddito per molte famiglie sarde, soprattutto per quelle delle zone interne.

Marcella Addis ha ribadito ruolo e funzioni delle istituzioni scolastiche paritarie ed ha evidenziato la scarsità delle risorse messe a disposizione dalla Regione per il loro funzionamento. A fronte dei 18 milioni di euro previsti in bilancio – a giudizio delle rappresentanti di Fism e Cdo – servirebbe un ulteriore incremento di sette milioni di euro nella prossima finanziaria e nell’immediato servirebbero invece due milioni di euro in sede di assestamento di bilancio, insieme con il ripristino dello specifico capitolo destinato agli interventi di “manutenzione e arredi” con una dotazione di almeno un milione di euro. La responsabile del Fism ha inoltre posto l’accento sulla necessità di garantire la certezza delle risorse e soprattutto i tempi di erogazione delle stesse, per poter assicurare una puntuale ed efficace programmazione delle attività educative.

La situazione in cui versano le scuole paritarie dell’infanzia è stata definita “gravissima” dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini (Pd), che insieme con il suo omologo della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd) ha ricordato gli stanziamenti di bilancio ed i relativi ritardi nei trasferimenti.

Lo stanziamento del 2014 pari a 20 milioni è stato infatti ridotto a poco più di 14 milioni e la cifra non è stata ancora erogata alle scuole, anche se, a questo proposito, il presidente del parlamentino del Bilancio ha comunicato un recente accredito di 5 milioni di euro e un ulteriore intervento che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni, ma che in ogni caso non coprirebbe la cifra di 14 milioni di euro.

Resta il fatto che i 18 milioni di euro previsti per il 2015 (la cifra è stata giudicata insufficienti dalle rappresentanti di Fism e Cdo) non solo non sono stati trasferiti ma non risultano neppure impegnati nei capitoli di spesa del bilancio regionale, nonostante l’anno scolastico sia già terminato.

Sul punto sono intervenuti per sollecitare opportuni interventi da parte della Giunta, i consiglieri della minoranza Ignazio Locci (Fi) («spetta all’assessore della Programmazione proporre lo strumento con il quale liberare i residui del bilancio») e Alessandra Zedda (Fi), che ha chiesto una immediata audizione degli assessori della Pubblica Istruzione, Claudia Firino e dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci («chiediamo precise garanzie sull’impegno in bilancio delle risorse destinate alla scuole paritarie dell’infanzia nell’isola»).  

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio ha approvato oggi il disegno di legge n. 150 “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale e locale” e la Proposta di legge n. 235 “Modifica dell’articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l’Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)”. 

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau con l’esame del disegno di legge 150 presentato dalla Giunta regionale “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale”.

Nel suo intervento introduttivo, Eugenio Lai, relatore di maggioranza del provvedimento, ha ricordato che con la norma si copre un vulnus normativo nella legislazione regionale sulla materia che, non prevedendo misure sanzionatorie adeguate, ha determinato una situazione di scarso controllo sui comportamenti irregolari degli utenti.

La Giunta, con l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, ha espresso parere favorevole.

Il consigliere Gavino Sale (Irs) ha annunciato la presentazione di un emendamento all’art.2 con cui si prevede la possibilità di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi.

Il presidente ha disposto una breve sospensione della seduta per consentire la formalizzazione della proposta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che il Consiglio ha approvato.

Successivamente l’Assemblea ha approvato tutti gli articoli della legge, dall’1 fino al 7/bis, e l’intero provvedimento con 31 voti a favore ed uno contrario. Il Consiglio ha respinto un emendamento presentato all’art.2 dal consigliere Gavino Sale (Irs) con cui si prevedeva la possibilità per gli utenti di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi. Approvati invece un emendamento all’art. 4 proposto dal consigliere Marco Tedde (Forza Italia) che introduce alcune distinzioni fra sanzioni penali ed amministrative, ed all’art. 6 a firma Paolo Truzzu (FdI) che prevede l’utilizzo del gettito delle sanzioni per interventi sulla mobilità urbana e, in particolare, per quella familiare attraverso l’utilizzo di biglietti impersonali.

Il presidente del Consiglio ha poi aperto la discussione sul secondo punto all’ordine del giorno la proposta di legge n. 235, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, “Modifica dell’articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l’Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)”.

La norma, presentata da tutti i capigruppo attraverso la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 102 del Regolamento, pone rimedio a un errore contenuto nella Legge Finanziaria 2015 che stanziava oltre 6,5 milioni di euro per gli operatori dello spettacolo ma, di fatto, destinava il 70% delle risorse al “De Carolis”. Con la correzione si stabilisce che il contributo a favore dell’Ente concerti non possa superare i 700mila euro all’anno, liberando le risorse rimanenti a favore degli altri soggetti beneficiari.

Il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, è intervenuto per precisare che questa proposta di legge è arrivata oggi in aula grazie al senso di responsabilità dei capigruppo, «ma che si tratta di rimediare a un errore commesso in Finanziaria e non di un effetto distorsivo». Tedde si è lamentato anche del modus operandi della maggioranza che stravolge spesso i testi di legge una volta arrivati in aula, utilizzando emendamenti sostitutivi parziali o totali. L’esponente della maggioranza ha anche chiesto di verificare se l’emendamento presentato alla proposta di legge fosse ammissibile. Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha spiegato al collega che si è trattato di un errore, ma in assoluta buona fede.

Il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 36 voti a favore e un contrario.

Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 1 e sull’emendamento. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha chiesto al presidente di valutare con gli uffici l’ammissibilità dell’emendamento.

L’emendamento 1 aggiunge dopo l’articolo 1 l’articolo 1 bis “Modifiche alla legge regionale n. 5 del 2015” che prevede che “Il termine di cui all’articolo 5, comma 18, della legge regionale 9 marzo 2015, n. 5 (legge finanziaria 2015) è spostato al 31 dicembre 2014”.  Il comma dell’articolo 5 della Finanziaria stabiliva invece che  “Le disposizioni dell’articolo 33, comma 3 bis, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), e successive modifiche ed integrazioni, si applicano alle gare indette successivamente alla data del 1° luglio 2015”.

Il presidente ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo. Al rientro in aula, il presidente ha comunicato che la conferenza dei capigruppo ha proposto un emendamento orale eliminando il termine del 31 dicembre e sostituito con le parole «differito al termine della Legge di Stabilità nazionale».

L’Aula ha accettato l’emendamento orale. In rapida successione è stato approvato l’articolo 1 con 32 sì e 2 no, l’emendamento n. 1  con 32 sì e un no, e l’articolo 2 con 33 sì e un no. Il presidente ha poi messo in votazione la legge che è stata approvata con 37 voti a favore e uno contrario.

Il presidente ha poi dato la parola al consigliere di Alleanza popolare sarda, Giorgio Oppi, per l’illustrazione della mozione 157 (Oppi e più) «sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l’accesso alle scuole di specializzazione medica per l’anno accademico 2014/2015».

Oppi ha aperto il suo intervento ricordando all’Aula lo stato di abbandono politico e culturale in cui la maggioranza sta lasciando la sanità sarda. «L’argomento della mozione di oggi è esemplare: una precisa, cristallina volontà politica della Giunta regionale impedisce ai giovani medici sardi di avere le borse di studio – ha affermato – per completare il corso di studi e inserirsi con vantaggi personali e soprattutto per la collettività in un efficiente sistema sanitario». Oppi ha poi ripercorso la storia delle borse di studio regionali dall’istituzione (Oppi era allora assessore alla Sanità). «Da quando le borse regionali sono state istituite nel 1992 noi abbiamo sempre erogato una quantità di risorse direi decorosa e un numero adeguato alle richieste delle Università sarde. Nel 1997 la Regione stanziò circa due miliardi di lire e così negli anni successivi, un milione e 90mila euro nel 2001, quasi un milione e mezzo nel 2013, sino ai 3 milioni e 425mila euro nel 2012». Oppi ha poi proseguito spiegando che, da assessore, ha sempre verificato con i presidi delle facoltà di Medicina di Cagliari e Sassari le reali esigenze. L’esponente della minoranza ha poi evidenziato che quando ha governato il centrodestra le borse di studio per i medici aumentavano, mentre «quando governate voi professori le borse per i vostri studenti diminuiscono, fino al capolavoro di quest’anno». Oppi ha poi accusato la Giunta di aver inviato la lettera al Miur dopo la scadenza del termine e ora si vuole rimediare con 600mila euro per appena 24 borse tra Cagliari e Sassari. Il relatore ha anche spiegato che il governo Renzi non ha finanziato le specializzazioni dei non medici, «tanto che Ortodonzia non ha potuto avviare il primo anno della scuola perché non è stato bandito il concorso». Poi rivolgendosi agli assessori Paci e Arru ha affermato: «Avete causato un grave danno alla sanità dell’isola, per volontà o per incompetenza».  Oppi ha poi attaccato la Giunta per quanto riguarda i trapianti, affermando che dal «primo gennaio a oggi sono stati realizzati 11 trapianti di rene e 7 di fegato: il minimo storico dal 1989». L’esponente del centrodestra non ha infine risparmiato il San Raffaele di Olbia: «Gli unici lavori che sono stati compiuti riguardano la pulizia delle erbacee in funzione antincendio. Nessun cantiere, nessuna attività, nonostante i lavori dovrebbero finire entro un anno e mezzo al massimo due». Per Oppi destinare 56 milioni per anno al Mater Olbia è una scelta «miope e avventata».

Il consigliere ha poi parlato delle lunghissime liste d’attesa per l’oncologia urologica: «300 pazienti in attesa di intervento per tumore alla vescica, prostata, rene e surrene».

In conclusione Oppi ha chiesto  chiarimenti sul buco della sanità, «arrivato a 500 milioni di euro» e ha esortato la Giunta a fare un cambio di passo.

Il consigliere del gruppo Sardegna, Paolo Truzzu, ha illustrato i contenuti della mozione n. 158 «sulle ragioni del mancato finanziamento regionali dei contratti di formazione medico-specialistica per l’anno accademico 2014/2015». L’esponente della minoranza ha evidenziato l’emergere di due problemi: «Il primo – così ha detto Truzzu – è rappresentato dall’errore della giunta relativo al mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi in medicina, e il secondo è invece rappresentato dal tentativo di nascondere la gravità della situazione creatasi». «Trionfano le promesse non mantenute e le bugie», ha dichiarato il consigliere di Fratelli d’Italia, rimarcando il concetto che «senza le borse per gli specializzandi la laurea in medicina è praticamente inutile». Paolo Truzzu ha quindi ricordato come nel recente passato la Regione abbia sempre finanziato con proprie risorse le borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione delle facoltà di Medicina e Chirurgia degli atenei di Cagliari e Sassari. «Nel 2014 – ha evidenziato il consigliere – il fabbisogno di medici era di 328 unità e le borse di specializzazione finanziate con risorse nazionali erano 160 mentre quelle a stanziamento regionale erano 102, quest’anno il fabbisogno di medici è pari a 300 unità,  le borse nazionali sono 192 e quelle regionali uguali a zero». «La Giunta regionale – ha spiegato Truzzu – taglia del 30% mentre la Puglia incrementa del 24%».

Il consigliere della minoranza ha quindi ripercorso le tappe della vicenda («non siamo di fronte ad un incidente di percorso») ed ha affermato che il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi «rappresenta una precisa scelta fatta dalla Giunta». Truzzu ha quindi criticato con asprezza la condotta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, («ha detto bugie prima in commissione Bilancio e ha proseguito con comunicati stampa e interviste») ed ha denunciato il successivo tentativo dell’assessore di scaricare le responsabilità dell’accaduto prima sul suo collega di Giunta, Luigi Arru, e poi sull’intero Consiglio, reo – a suo dire – di aver approvato il Bilancio.

Il consigliere del gruppo Sardegna ha concluso con l’invito alla Giunta «perché ponga immediatamente rimedio ai danni causati dal mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione» e con l’invito alle dimissioni all’indirizzo dell’assessore Paci («non è capace neppure di dire una bugia credibile e farebbe  meglio a tornare alla sua professione»).

Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini,  ha illustrato l’interpellanza n. 130, sottoscritta insieme alla sua collega di gruppo e di partito, Anna Maria Busia, «sulle ragioni del mancato finanziamento regionale di contratti di formazione medico specialistica per l’anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali e sulle azioni attivate in merito».

L’esponente della maggioranza si è detto “imbarazzato” nell’argomentare «l’errore grave commesso dalla Giunta con il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi». Desini ha quindi ricordato la recente norma approvata con urgenza dal Consiglio regionale «per consentire agli studenti sardi il superamento dei gap che li separa dai loro colleghi della penisola». «Abbiamo proceduto con urgenza lo scorso 7 maggio – ha proseguito Desini – perché il bando era in scadenza per la fine del mese ma con sorpresa abbiamo appreso successivamente della mancata copertura delle borse di studio per gli specializzandi medici».

«Riconoscere gli errori – ha dichiarato il capogruppo della maggioranza – è un gesto di umiltà che denota maturità e rivolgo dunque l’invito all’assessore e alla giunta perché ricerchino le opportune soluzioni al problema evidenziato nell’interpellanza». Desini ha dunque concluso evidenziando «il perdurare di situazione di spreco nella sanità sarda, anche dopo la nomina dei commissari da parte della maggioranza».

Il consigliere di Irs, Gavino Sale (Gruppo Misto), si è detto “doppiamente imbarazzato” per il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi ed ha ricordato di essere il primo firmatario della legge per agevolare gli specializzandi sardi nell’accesso alle borse di studio. «Sono impossibilitato a difendere la giunta che mi rappresenta», ha proseguito Sale, «ed è stato commesso un errore ingenuo che deve trovare opportune e immediate soluzioni». «Errori che sono causa di danni inaccettabili e incomprensibili – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – visto che la sanità sarda continua a bruciare oltre tremila milioni di euro l’anno mentre nel bilancio non ci sono tre milioni di euro per gli specializzandi in medicina». «Stiamo regalando 56 milioni agli arabi e nella Sanità stiamo facendo politiche di destra favorendo la sanità privata – ha concluso Gavino Sale – prima di rivolgere “una supplica e un appello” alla Giunta perché si risolva il problema ed ha terminato il suo intervento preannunciando “per coerenza” il voto a favore delle mozioni dell’opposizione «nonostante sia lontano anni luce dal centrodestra».

Il consigliere  Marco Tedde (Fi) ha definito il mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione per i medici “un brutto pasticciaccio” ed ha ripercorso le varie fasi della vicenda fino a quello che Tedde ha definito «un rimpallo di responsabilità tra assessori e il tentativo dell’assessore Paci di scaricare le responsabilità sull’assessore Arru e sull’intero Consiglio».  «Uno scaricabarile indecoroso», ha affermato l’esponente della minoranza che ha invitato l’esecutivo e la maggioranza «a non far finta che niente sia accaduto». Tedde ha concluso  ricordando in tono polemico le dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru a proposito del ruolo dell’università e dell’importanza della ricerca: «Alla luce dei fatti sono solo parole scritte sul vapore acqueo».

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che ha rimarcato l’esigenza di chiarire una volta per tutte i rapporti tra la Regione e l’Università per capire dove vadano a finire le risorse messe a disposizione dal bilancio regionale.

Sul mancato finanziamento delle borse di studio per la specializzazione dei giovani medici, Dedoni ha puntato l’indice contro la Giunta: «Si dà la colpa al Ministero – ha affermato il capogruppo dei Riformatori – credo invece che il problema sia più serio e riguardi la finanza regionale,  se non ci sono entrate non possono esserci uscite. La Giunta ha rinunciato ai ricordi contro lo Stato nella vertenza entrate, tra poco avremo ancora meno risorse da spendere».

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha respinto duramente le accuse rivolte alla Giunta. «Chi ha parlato non è un ignaro passante, né una verginella, oggi si dovrebbe discutere di borse di studio e si parla invece di sanità facendo la morale all’esecutivo e alla maggioranza di centrosinistra. Ho sentito parole inaccettabili da chi ha avuto un ruolo importante nella sanità lasciando una pesante eredità». Cocco ha quindi ricordato i quasi 400 milioni di euro di disavanzo del sistema sanitario isolano a cui la maggioranza cerca di mettere rimedio.

«La vicenda delle borse di studio è invece importante e va chiarita – ha concluso Pietro Cocco – gli assessori lo faranno, la minoranza abbia un po’ di pudore prima di dispensare consigli. La gente vi conosce e sa come avete gestito la sanità, non avete diritto di parola su questa questione».

E’ quindi intervenuto l’assessore alla Sanità Luigi Arru a nome della Giunta regionale.

Arru ha ricordato che la legge sulle scuole di specializzazione è cambiata. «Oggi sono previste solo scuole di specializzazione nazionali. Nel 2015 sono state finanziate 6.000 borse di studio per la Sardegna, rimangono scoperte 24 borse di studio. Siamo dispiaciuti ma non è accettabile sentir parlare di disastro della medicina sarda».

L’assessore ha poi rimarcato la pesante eredità lasciata dal centrodestra: «La Sardegna è l’ultima regione d’Italia sull’appropriatezza dei ricoveri. Siamo ultimi anche nella prevenzione. Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) dice che abbiano una quantità innumerevole di piccoli ospedali che fanno ogni tipo di intervento. Per la prima volta si parla di governance. Vogliamo applicare la riforma “Balduzzi”, la cui mancata applicazione da parte della precedente Giunta regionale ha creato un danno di 250 milioni di euro per la mancata programmazione».

Arru ha poi assicurato il rifinanziamento delle 24 borse di studio rimaste scoperte con un milione di euro recuperato dal bilancio regionale. L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi difeso a gran voce l’operato del suo assessorato: «Stiamo cercando di riportare gli ospedali Oncologico, Brotzu e Microcitemico alla qualità originaria. Non è vero che stiamo dando 53 milioni alla sanità privata (San Raffaele) ma stiamo cercando di ridurre i costi della mobilità esterna. I soldi saranno dati per attività controllate dalla Regione Sardegna».

Stesso discorso sul fronte della prevenzione: «42 milioni per l’attività di screening oncologico consentono di porre rimedio alle liste d’attesa – ha detto Arru – siamo inoltre tra le prime regioni italiane che supereranno lo scandalo degli ospedali psichiatrici giudiziari».

Al termine del suo intervento, l’assessore ha poi sottolineato l’importanza dell’istituzione di un Tavolo per la sclerosi multipla, malattia che in Sardegna colpisce circa 5000 persone. Rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza Arru ha rivolto loro un invito alla “ponderazione”: «Può esserci sfuggito qualcosa ma non facciamoci del male – ha concluso Arru – non è vero che stiamo chiudendo i piccoli ospedali. Siamo impegnati in una battaglia difficilissima: garantire il diritto alla salute a tutti i sardi».

Il consigliere Giorgio Oppi (Area popolare Sardegna), primo firmatario della mozione, ha ribadito di essersi attenuto ai dati della realtà mentre, per quanto riguarda i buchi nei conti della sanità «il tetto massimo è stato raggiunto nel 2005 con il centro sinistra e, nello specifico, dal 2009 al 2014 sono state erogate 520 borse di studio per un controvalore di 13 milioni e quest’anno siamo a zero: i dati sono inoppugnabili». Ho citato, ha ricordato ancora Oppi, «circostanze precise, come quelle relative ai reduci degli ospedali psichiatrici collocati a San Gavino; occorre sapere che contratti sono stati stipulati perché ci sono molti aspetti non del tutto chiari, così come occorre chiarezza su alcune figure di commissari senza requisiti previsti dalla legge ed infine è necessario verificare cosa succederà nel 2018 con il San Raffaele, perché 56 milioni previsti per quella struttura andranno suddivisi anche con le aziende private, quindi o cade l’uno o cade l’altro».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi), proponente della seconda mozione, ha detto che «dopo aver ascoltato i colleghi Desini e Sale sarebbe stato lecito attendersi un po’ più di umiltà dal capogruppo del Pd e dall’assessore Arru; in realtà è stato compiuto un errore che poi si è voluto nascondere, anzi si sta verificando che di questo errore non ne risponderà nessuno». Sui numeri, ha osservato Truzzu, «si dice che le borse sono 238 ma in questo numero sono comprese quelle degli atenei federati con gli atenei sardi, al netto sono 192 e forse anche di meno e non ci si può nascondere dietro il dito: saranno nettamente meno di quelli degli anni passati, nel bilancio siamo da 2.5 milioni a zero e dal ministero non arriveranno deroghe». Quindi, ha auspicato il consigliere di Fdi, «è giusto che maggioranza e Consiglio prendano il coraggio di mettere risorse in grado di recuperare gli errori del passato; ai ragazzi che resteranno senza specializzazione, però, interessa poco il discorso generale sulla sanità ma invece sanno benissimo che hanno perso un anno e saranno costretti a fare guardie mediche, sostituzioni o viaggi di lavoro all’estero, se di fronte a tutto questo l’assessore Paci avesse un briciolo di dignità si dovrebbe dimettere».

Il consigliere Roberto Desini (Centro democratico), ha dichiarato che «le risposte all’interpellanza mi spingono a prender atto di un dato di realtà relativo a quest’anno in cui non saremo in grado di dare risposte a dimostrazione del fatto che, spesso, la politica non ha la capacità di ascoltare le reali esigenze dei cittadini; mi dissocio fermamente, invece, dagli interventi dei consiglieri di centro destra soprattutto se riferiti alla sanità, avremo altre occasioni di dimostrare la qualità della nostre proposte proseguendo sulla linea tracciata dalla legge 23 e mi auguro che si ritrovi la capacità di mettere rimedio agli errori commessi in questa circostanza a partire dalla prossima finanziaria».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione la mozione n. 57 (Oppi e più).

Per dichiarazione di voto, il consigliere del Centro democratico Roberto Desini ha ricordato che dopo che il consigliere Sale ha dichiarato di sentirsi lontano anni luce dal centro destra, per quanto lo riguarda la distanza è ancora maggiore: «Per questo voterò contro pur confermando le motivazioni della mia interpellanza».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso invece parere favorevole, prendendo atto «della ennesima declinazione dei soliti principi di diversità morale vantanti della sinistra negli ultimi 30 anni, una superiorità che non esiste come hanno dimostrato i fatti; la realtà è che quest’anno gli specializzandi sardi non avranno risposta e che sono stati respinti anche gli emendamenti presentati a suo tempo in sede di finanziaria».

Sempre per Forza Italia, il vice capogruppo Marco Tedde ha definito «singolare che coloro che propongono una interpellanza uguale alle mozioni poi si dividano al momento del voto con argomentazioni che non reggono; la verità è che si è voluto eludere il problema con una cortina di fumo sui problemi generali della sanità ma non si può amministrare con la testa rivolta all’indietro, bisogna pensare a quello che accede adesso e a quello che accadrà in futuro». L’assessore Arru, ha proseguito Tedde, «è riuscito a prendere il barile che gli ha scaricato addosso l’assessore Paci scaricandolo a sua volta in altre direzioni, ma qualche consigliere del centrosinistra non si è accorto che il barile gli è arrivato in testa: quello che bisogna fare è dire come si copre il buco degli specializzandi perché il problema deve essere risolto qui e ora».

Il consigliere Augusto Cherchi (Soberania-Indipendentzia), dopo aver annunciato il voto contrario alla mozione, ha rilevato che «in Aula si è parlato un po’ di tutto; va respinta la richiesta di dimissioni di Paci formulata da Truzzu e va affermata l’onestà morale etica e politica di tutti noi ma, detto questo, bisogna riconoscere che i mali della sanità vengono da lontano come dice anche la Corte dei Conti con numeri peraltro diversi da quelli del consigliere Oppi». Sulle scuole di specializzazione, ha aggiunto Cherchi, «probabilmente c’è stata una disattenzione e personalmente sono proonto anche a sottoscrivere la mozione di Truzzu nella parte in cui si prevede l’impegno ad intervenire l’anno prossimo per sanare buco di quest’anno».

Il consigliere di Irs Gavino Sale ha ricordato in apertura che «la nostra proposta di legge nasceva dalla necessità di correggere una norma del centro destra che sostanzialmente apriva all’inserimento di specializzandi non sardi in Sardegna; ora siamo all’anno zero della riforma sanitaria e questo è un colossale errore, non voterò col centro destra ma uscirò dall’Aula».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi) ha ribadito il voto favorevole ad entrambe le mozioni. Potrei ritornare al passato, ha detto, «ma evito di farlo, dico solo se un provvedimento del genere lo avesse fatto un assessore del centro destra sarebbe stato spellato in piazza; qui non è il problema dell’errore ma della bugia ripetuta in commissione e in dichiarazioni pubbliche, della credibilità politica ed istituzionale di un membro della Giunta, un problema che c’è tutto e non può essere eluso evitando anche di accogliere le proposte costruttive dell’opposizione».

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha manifestato apprezzamento per l’intervento del consigliere Oppi «che ha messo il dito sulla piaga ed anche per il coraggio di alcuni consiglieri della maggioranza che hanno indicato un malessere più profondo del fatto specifico; arriverà il momento di scelte molto complesse e perciò se maggioranza e minoranza condividono nella sostanza sulla necessità di correggere un errore evidente, ci si può fermare con un ordine del giorno che preveda un impegno comune, nessuno ci perde e nessuno ci guadagna».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni è dell’avviso invece che «il discorso vada allargato rispetto a quello delle borse di studio come sarà dimostrato da altri successivi passaggi consiliari; bisogna stare poi molto attenti ad esprimere giudizi sommari sulle eredità del deficit sanitario attribuendo certe paternità secondo convenienza perché andando indietro troveremo bel altri nomi e ben altre tracce, risalenti almeno a 30 anni fa; detto questo, dobbiamo risolvere il problema che abbiamo di fronte e possiamo farlo solo se tutti ci assumiamo un impegno».

Il consigliere Luca Pizzuto ha dichiarato il voto contrario del gruppo Sel alle due mozioni presentate dai consiglieri della minoranza ed ha respinto al mittente «le accuse arrivate dai banchi dell’opposizione insieme con la richiesta di dimissioni rivolta all’assessore Raffaele Paci».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta ha dichiarato voto favorevole ed ha evidenziato che il dispositivo della mozione n.157 esplicita le volontà espresse anche dall’assessore Luigi Arru nel corso del suo intervento di replica in ordine agli stanziamenti per le borse di specializzazione dei medici e all’intervento presso il ministero.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato il voto a favore ed ha definito il dibattito “surreale”. «La maggioranza ammette  che il problema esiste – ha spiegato il consigliere della minoranza – e che gli assessori hanno sbagliato ma poi il capogruppo del Pd, Pietro Cocco mette in riga il malpancisti e assistiamo a capriole e a scuse risibili per giustificare cambi di rotta e di voto».

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione la mozione n. 157 (Oppi e più) che non è stata approvata con 19 voti a favore e 29 contrari.

Il presidente Ganau ha quindi comunicato la decadenza (per effetto della mancata approvazione della mozione 157) dei punti 1 e 2 della mozione n. 158 (Truzzu e più) ed ha ricordato che la “censura” in essa contenuta va votata per appello nominale.

Paolo Truzzu (FdI), primo firmatario della mozione n. 158, ha quindi annunciato il ritiro del documento di censura all’assessore Paci.

Il consigliere, Augusto Cherchi (Pds-Soberania e Indipendentzia), ottenuta la parola per un intervento sull’ordine dei lavori ha ricordato la ricorrenza della “Battaglia si Sanluri” per riaffermare i valori della libertà e il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo.

Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la convocazione della Quinta commissione per domani alle 10 ed il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato l’’indisponibilità dei consiglieri del suo gruppo a concedere deroghe sui tempi di convocazione delle commissioni e dell’Aula, mentre il consigliere di “Area popolare sarda”, Giorgio Oppi, ha invitato il Consiglio a procedere con la commemorazione del già presidente della Regione, Giovannino Del Rio, scomparso di recente.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato che il Consiglio sarà convocato al domicilio.

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Sono stati approvati oggi in Giunta regionale la proroga dei piani personalizzati di sostegno alle persone con grave disabilità e l’avvio dei nuovi piani (Legge 162/1998). Il provvedimento adottato servirà a garantire la continuità degli interventi già in corso e l’avvio dei nuovi piani assistenziali per il secondo semestre 2015, tenendo conto delle modifiche normative dell’Isee, e ancora dell’esigenza di assicurare la copertura finanziaria sia dei piani in corso che dei nuovi piani che verranno presentati ai Comuni. L’obiettivo è tutelare le situazioni di maggiore gravità, senza penalizzare le fasce di destinatari meno gravi. Inoltre, è stato dato il via libera alla sperimentazione del nuovo sistema di valutazione, finanziamento e monitoraggio dei piani personalizzati per il fondo regionale non autosufficienza. Sempre su proposta del titolare della Sanità, la Giunta ha approvato una rimodulazione dei tetti di spesa per l’acquisto, da soggetti privati accreditati, di prestazioni di assistenza ospedaliera per il resto del 2015. Il totale regionale ammonta a 99 milioni e 286mila euro. Secondo la rimodulazione, le Asl si atterranno a precisi vincoli di spesa: la Asl 1 di Sassari avrà un tetto pari a 8 milioni e 939mila euro per il policlinico sassarese, la Asl 4 di Lanusei potrà spendere sino a 5 milioni e 474mila euro per il Tommasini Jerzu, e la Asl 5 di Oristano avrà 9 milioni e 879mila euro per la clinica Madonna del Rimedio. Alla Asl 8 di Cagliari sarà imposto un limite di spesa pari a 74 milioni e 993mila euro da ripartire tra le cliniche private. Otto milioni e 842 mila euro andranno alla clinica Lay, 5 milioni e 863mila a Sant’Anna, 12 milioni all’ospedale privato città di Quartu, 9 milioni e 557mila al Sant’Antonio, 6 milioni e 818mila all’istituto Villa Elena, mentre 11 milioni e 520mila euro sarà il tetto massimo di spesa per la Nuova Casa di Cura di Decimo. Non si potrà sforare la cifra di 20 milioni e 372mila euro per la Polispecialistica Sant’Elena. La Giunta ha quindi recepito un documento congiunto di scorporo e incorporazione dei presidi ospedalieri Businco e Microcitemico dalla ASL 8 all’Azienda Ospedaliera Brotzu e i relativi indirizzi operativi.
Sarà dedicato all’artista Maria Lai, su proposta dell’assessore Virginia Mura, il circolo degli emigrati sardi “Associazione Culturale A.C.R.A.S.E. I sardi a Roma”: la Giunta ha dato il via libera alla integrazione dell’intestazione con il nome dell’artista ogliastrina.
Via libera, su proposta dell’assessore Claudia Firino, al nulla osta ai bilanci di previsione dell’Ersu di Cagliari e Sassari. Via libera anche ai contributi a favore delle iniziative organizzate dal Coni per il 2015.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è stato approvato il contributo per l’abbattimento dei costi di funzionamento per l’attività istituzionale dei Consorzi di bonifica. Deliberato inoltre il pagamento dei premi assicurativi per 4 milioni e 430 mila euro per il 2015 per i danni alle produzioni agricole. L’aiuto, erogato come contributo sui costi dei premi assicurativi, si rifà al regolamento dell’Unione Europea e alla normativa nazionale. Sono considerate avversità assimilabili a calamità naturali le condizioni atmosferiche che distruggano più del 30% della produzione media annua di un agricoltore.
L’esecutivo ha definitivamente approvato le modifiche all’articolo 19 delle direttive di attuazione della legge regionale 40 del ‘93, “Interventi creditizi a favore dell’industria alberghiera”.
Approvato il Programma per la Banda ultra larga nelle aree rurali del territorio della Sardegna e il relativo Accordo di Programma. L’Agenda Digitale Europea (ADE) assegna all’impiego diffuso delle infrastrutture a Banda Larga un ruolo fondamentale per la competitività delle imprese, l’inclusione sociale e l’occupazione e fa proprio l’obiettivo della strategia Europa 2020 che mira a una crescita sostenibile, inclusiva e intelligente, cioè ad assicurare che entro il 2020 tutti gli europei dispongano di connessioni superiori a 20 Mbps e che almeno il 50% delle famiglie europee possa fruire di connessioni superiori a 100 Mbps. L’Accordo di partenariato per il raggiungimento degli obiettivi prevede a livello nazionale un impegno complessivo di 2.103 milioni di euro di cui 257 del Fondo Feasr e 1.845 del Fesr.

 

A quatto giorni dalla conquista dello scudetto nell’indimenticabile serata di gara 7 al Palabigi di Reggio Emilia, la Dinamo Banco di Sardegna è stata ricevuta questa mattina in Consiglio regionale.

Nel suo intervento di saluto, il presidente dell’Assemblea Gianfranco Ganau (sassarese ed ex sindaco di Sassari) ha ringraziato la squadra e la società per il «risultato eccezionale che ha superato di slancio anche le più rosse aspettative; un risultato nel quale si riconosce tutta la Sardegna come già accadde per lo scudetto del Cagliari nel ’70, il cui ricordo resta ancora vivo».

Riprendendo la definizione di “squadra di pazzi” con cui è stata sintetizzata l’impresa della Dinamo, il presidente del Consiglio ha ricordato che, oltre allo scudetto, «la Dinamo ha raggiunto anche il traguardo storico del cosiddetto “Triplete” vincendo la Supercoppa e la Coppa Italia, un obiettivo che la colloca nella storia della pallacanestro e rende la stagione appena conclusa ancora più entusiasmante».

«La bellezza della pazzia – ha concluso Ganau – è stata quella di riuscire a far convivere la grande sofferenza di alcune partite ed alcuni momenti del campionato, con la forza irresistibile espressa nei momenti chiave, come nella splendida rimonta della gara finale.»

L’assessore della programmazione, Raffaele Paci, che ha salutato la Dinamo anche a nome del presidente Pigliaru impegnato a Bruxelles, ha rivolto alla squadra ed alla società «i complimenti di tutta la Sardegna per uno straordinario risultato sportivo che va oltre lo sport ed esprime ad un livello di eccellenza una identità sarda tutta unita».

Per l’assessore dello Sport, Claudia Firino, «l’eccezionalità dell’impresa sportiva della Dinamo sta non solo nelle tre stupende vittorie ottenute nel corso della stagione ma nella capacità di crescere con umiltà fino ad arrivare a bruciare le tappe; è un segnale che la Sardegna deve cogliere, si può andare avanti anche partendo da situazioni di svantaggio se si è capaci di utilizzare al meglio le proprie risorse». «E’ un segnale – ha aggiunto l’assessore dello Sport – che premia meritatamente anche il modo innovativo e civile con cui la Dinamo ha vissuto ed interpretato la sua presenza nel tessuto sociale della nostra comunità».

L’assessore del Turismo Francesco Morandi ha poi messo l’accento sul legame fra il fantastico risultato sportivo e l’immagina della Sardegna in Italia e nel mondo veicolata dalla Dinamo Sassari. «Un grande progetto di comunicazione – ha affermato Morandi – fondato sul messaggio Giganti nello sport, Giganti nella vita, che anche in prospettiva rappresenta una idea nuova, forte ed efficace, per presentarsi sul mercato».

L’allenatore Meo Sacchetti, dopo aver salutato i presenti anche a nome degli atleti americani, ha ricordato in una brevissima sintesi della stagione la forza di un gruppo che «ha saputo superare i momenti difficili, mostrando tutta la forza del suo carattere», un carattere che in qualche modo discende da quello del popolo sardo, di cui Sacchetti ha detto di sentirsi parte.

Anche dall’intervento del presidente della Dinamo, Stefano Sardara, sono emersi gli elementi dell’orgoglio e del carattere. «Da sardo sono orgoglioso di essere qui, consapevole del fatto che anche per la nostra terra questa vittoria vale il doppio e forse il triplo; abbiamo saputo mettere in campo una grande voglia sapendoci anche mettere in discussione quando è stato necessario». «Dalla nostra vittoria –ha concluso Sardara – abbiamo imparato una lezione, quella di non accontentarci mai e di non mollare di fronte ai momenti negativi».

Successivamente, il presidente Ganau ha donato a Sacchetti e Sardara una medaglia ricordo del Consiglio regionale. Alla fine, spazio al doveroso omaggio ai campioni: foto con la grande coppa sullo sfondo, palloni da “autenticare”, selfie, immagini e video.

La Dinamo in Consiglio regionale 1 La Dinamo in Consiglio regionale 2 La Dinamo in Consiglio regionale 3

L’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e la presidente di Sardegna Ricerche, Maria Paola Corona, hanno presentato oggi la terza edizione di Sinnova, Salone dell’Innovazione in Sardegna, in programma il 2 e 3 luglio al Terminal Crociere del Molo Ichnusa a Cagliari.
«La Giunta punta moltissimo su innovazione e tecnologia in settori come Energia, Agroalimentare e Information and Communications Technology (ICT) che in Sardegna danno incoraggianti segni di vivacità – ha detto l’assessore Paci -. Riteniamo perciò strategico sostenere le imprese innovative. Un sostegno concreto alle imprese innovative lo daremo già con S3, Strategia di Specializzazione Intelligente, inserita nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi europei e con gli strumenti finanziari innovativi che stiamo attivando per favorire la competitività delle nostre imprese – ha aggiunto il vicepresidente della Regione -. Sono però convinto che bisogna fare massa: mettiamo insieme privati, università, ricerca, Regione, proprio come accade in questi giorni a Sinnova e iniziamo a incontrarci e confrontarci. Bisogna avere il coraggio di puntare fortemente su queste scommesse. Le basi favorevoli ci sono tutte, sta a noi metterle a sistema per favorire, attraverso l’innovazione, crescita dell’occupazione e ricchezza per l’Isola.»
«Dove il futuro prende forma»: è lo slogan e l’obiettivo di Sinnova 2015, che punta a favorire l’incontro e la collaborazione tra tutti i soggetti che compongono l’ecosistema regionale dell’innovazione (imprese, istituzioni, università e centri di ricerca) e promuove le potenzialità e le competenze del territorio isolano nello sviluppo di prodotti e processi innovativi, identificando le eccellenze territoriali in termini di ricerca ed innovazione, individuandone le potenzialità di crescita.
L’edizione di quest’anno si svolge contestualmente alla fase di avvio della nuova programmazione europea 2014-2020 e al lancio della “strategia di specializzazione intelligente” (S3) della Regione Sardegna, che recepisce e delinea l’attuazione sul territorio regionale della strategia Europa 2020. L’assessore Paci ha infine ribadito che il futuro dell’Europa e della Sardegna sono destinati a passare attraverso lo sviluppo di un’economia intelligente, sostenibile e solidale grazie alle attività di ricerca e innovazione e alla valorizzazione delle competenze e del capitale umano. La Sardegna, che ha le potenzialità per diventare una vera “isola della conoscenza e dell’innovazione”, dispone infatti di alcune aree di specializzazione che hanno espresso negli ultimi anni eccellenze importanti a livello globale e nelle quali possiede un significativo vantaggio competitivo, che saranno al centro dei nuovi programmi di intervento regionali.
Raffaele Paci 2Maria Paola Corona

 

Il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, è intervenuto dinanzi alla Sezione regionale del controllo per la Sardegna della Corte dei Conti, dove si sta svolgendo la Verifica del Rendiconto generale della Regione per il 2014. Sono presenti anche gli assessori della Sanità, Luigi Arru, dell’Industria, Maria Grazia Piras, della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, e i direttori generali degli assessorati.
«Ci siamo autoimposti il rigore e la trasparenza che solo il bilancio armonizzato può garantire per risanare le casse della Regione ma ci saremmo aspettati che anche il Governo facesse la stessa cosa, invece non andrà in bilancio armonizzato né quest’anno né il prossimo, e questo potrà crearci qualche problema – ha detto Raffaele Paci -.
Ringrazio la Corte per questo importante confronto, che non è solo un passaggio formale ma un’importante occasione di riflessione comune.»
Il vicepresidente ha ricordato alla Corte i «pesanti vincoli delle spese obbligatorie della Regione. Non basta certamente un anno per cambiare la situazione, serve almeno una legislatura, considerando anche la flessione delle entrate dovuta alla crisi economica». Spaventosa, poi, la situazione dei residui passivi e attivi che a fine 2013 erano rispettivamente di 5 e 4 miliardi di euro. «Abbiamo lavorato moltissimo e dimezzato questa forbice, avviando una gestione positiva dei residui – ha ricordato Paci -. Non avremo mai più il problema delle perenzioni grazie al bilancio armonizzato, perenzioni che ammontano a 2 miliardi e 300 milioni per il 2013 e a 2,7 per il 2014. Intanto, abbiamo istituito un fondo di 530 milioni per affrontare adeguatamente il problema. Il bilancio della Regione dunque, considerate le tante novità, è in itinere, dinamico, un bilancio che stiamo cercando di ripulire e portare a chiarezza e trasparenza».
Raffaele Paci 4

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La Giunta regionale, presieduta da Francesco Pigliaru, nella seduta odierna ha deciso di opporsi al ricorso presentato dal Comune di Cossoine e altri Comuni sardi contro il Piano di dimensionamento scolastico della Regione per l’anno 2015-2016. L’esecutivo ha inoltre nominato i tre revisori dei conti di Enas: si tratta di Enrico Rinaldi, Francesco Ruiu e Elisabetta Lai.
Su proposta dell’assessore Elisabetta Falchi, la Giunta ha deciso di prorogare la gestione commissariale del Consorzio di bonifica del Cixerri e di nominare commissario straordinario Graziella Carta. Il commissario resterà in carica per un periodo non superiore ai 6 mesi con lo specifico mandato di provvedere alla gestione dell’Ente nel rispetto delle direttive e degli indirizzi della Regione e di dare prosecuzione al percorso di accorpamento del Consorzio di Bonifica del Cixerri con quelli del Basso Sulcis e della Sardegna meridionale. Approvata anche una delibera sul Regime di Condizionalità con la quale viene dato il via libera all’elenco dei criteri di gestione obbligatori (CGO) e delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA). La delibera, inoltre, dà mandato all’agenzia Laore perché avvii un’intensa attività di informazione e divulgazione sull’applicazione a livello aziendale.
Su proposta dell’assessore Claudia Firino, l’esecutivo ha stanziato 500mila euro come integrazione regionale dei contributi statali erogati agli Enti locali per la tutela delle minoranze linguistiche storiche.
Accogliendo la richiesta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta ha dato il via libera al censimento del patrimonio immobiliare dell’Azienda Sanitaria 7 di Carbonia. Il provvedimento, ha spiegato il titolare della Sanità, è determinato dalla necessità di procedere alla corretta classificazione dei beni: l’ultimo censimento, infatti, risale agli anni ’90.
La Giunta, su proposta dell’assessore Raffaele Paci, ha approvato la rimodulazione di un milione e 400 mila euro a favore della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe per la realizzazione di interventi strutturali e impiantistici necessari per la messa in sicurezza e la piena agibilità dei locali nei quali è svolta l’attività a favore dell’utenza e per eventuali ulteriori adeguamenti strutturali. L’esecuzione dei lavori deve essere affidata entro il 31 dicembre 2015, pena la revoca dei finanziamenti.
L’esecutivo, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, ha approvato la delibera che individua i litorali urbani ai sensi dell’articolo 17 della legge regionale sulle “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio”. Questi i litorali urbani individuati e inseriti nella delibera: Il Lido di Alghero, il Poetto di Cagliari, la Spiaggia delle Saline di Calasetta, la spiaggia La Maddalena di Capoterra, la Prima, la Terza, la Quarta e la Quinta Spiaggia di Golfo Aranci, la spiaggia di Bados e di Pittulongu di Olbia, Torregrande a Oristano, Sant’Isidoro a Porto Torres, la Spiaggia di Portoscuso, il Poetto e la spiaggia di Margine Rosso di Quartu. Sempre su proposta dell’assessore Erriu è stato nominato il commissario straordinario del Comune di Villasalto. Si tratta di Michele Lavra.
Autorizzato dalla Giunta l’utilizzo del personale dell’Ente Foreste della Sardegna fuori dai compendi forestali. In particolare, il personale sarà impegnato nel progetto che prevede il taglio di piante di eucalipto, in condizioni di precarietà statica, nell’area di proprietà regionale di Fordongianus data in concessione alla società Terme di Sardegna.

 

La Giunta regionale nell’annualità 2015 ha stanziato complessivamente 325 milioni di euro per combattere l’emergenza lavorativa in Sardegna. Si tratta di somme provenienti da fonti finanziarie diverse – regionali per il 50,8%, europee per il 46,7% e statali per il 2,5% – concentrate verso un unico obiettivo: far ripartire il mercato del lavoro nell’isola. Nella seduta odierna della Giunta, su proposta del presidente Francesco Pigliaru e di concerto con gli assessori della Programmazione, Raffaele Paci, e del Lavoro, Virginia Mura, è stato approvato il quadro programmatico unitario delle risorse finanziarie stanziate nell’ambito della Strategia 1 – Investire sulle persone del PRS 2014/2019 – Priorità Lavoro. Sono due le direttrici fondamentali lungo le quali si sta muovendo la Regione al fine di promuovere l’occupazione e l’occupabilità e sostenere l’inclusione sociale: da una parte la creazione di un sistema di servizi per il lavoro più efficace, dall’altra la promozione e attuazione di politiche attive per il lavoro, che collegandosi a politiche industriali di sviluppo economico e infrastrutturale del territorio, possano contrastare efficacemente la crisi che la nostra regione sta attraversando. La strategia Politiche attive del Lavoro è strutturata su obiettivi generali, declinati su obiettivi specifici e azioni che si rivolgono a diversi target.

Riorganizzazione dei servizi per il lavoro: è rivolto a tutti i cittadini e alle imprese. Lo stanziamento è pari a 32,5 milioni.
Flessicurezza: misure per i lavoratori fuoriusciti dalla mobilità in deroga e i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali, per un totale di 42,8 milioni.
Occupazione giovanile: per il completamento del programma Garanzia Giovani sono stanziati 76,5 milioni. A breve saranno rimodulate le risorse per dare gambe alle richieste più significative (start-up, tirocini, eccetera).
Formazione professionale: allineamento con il fabbisogno reale delle imprese, proposte formative di qualità spendibili nel mercato del lavoro, coerenza con il repertorio dei titoli di studio e delle qualificazioni professionali nazionali e regionali: questi gli obiettivi delle azioni previste per un totale di 18,7 milioni.
Azioni innovative per l’occupazione: si tratta di interventi mirati, per disoccupati e inoccupati con particolare riferimento agli over 29, lavoratori delle aree di crisi e di settori in difficoltà: Programma ICO, Progetto EDILI – per realizzare opportunità di reimpiego e riqualificazione nell’edilizia in Sardegna e Social Impact Investment, per uno stanziamento complessivo di 31,7 milioni.
Occupazione femminile: l’obiettivo è quello di aumentare l’occupazione femminile in Sardegna, attraverso misure di promozione del welfare aziendale e percorsi di conciliazione e sostegno alla creazione d’impresa e al lavoro autonomo. L’importo degli interventi è di 10,6 milioni.
Sostegno alle iniziative imprenditoriali: 20,9 milioni per la creazione d’impresa, sviluppo del mercato dei fondi di rischio per le start up e sostegno al settore cooperativistico.
Sostenibilità occupazionale: sono misure speciali di emergenza rivolte a soggetti svantaggiati. Riguardano la tutela dei diritti previdenziali per i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, in prossimità del raggiungimento dei requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico (12-24 mesi). La cifra stanziata ammonta a 91 milioni a cui vanno sommati circa 36 milioni provenienti da programmazioni precedenti.

«Continua l’attuazione della programmazione unitaria che sta affrontando i temi più rilevanti dell’azione politica regionale – ha spiegato l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Abbiamo cominciato da Scuola e Università, oggi ci occupiamo del Lavoro e poi toccherà a Formazione, Infrastrutture e Competitività. È un radicale cambiamento di approccio che, per la prima volta, permette una visione complessiva e dunque un intervento unitario e di grande trasparenza sulle risorse in gioco, quelle europee, nazionali e regionali – conclude il vicepresidente – Procediamo adesso rapidamente con il tema della competitività e degli interventi a favore delle imprese.»

«Proveniamo da un periodo difficile che ha generato scoraggiamento e nuove povertà. È un periodo che vogliamo lasciarci alle spalle – ha detto l’assessore del Lavoro Virginia Mura – e la Giunta, con questa delibera, dà un segnale chiaro: solo le politiche attive del lavoro possono risolvere le ragioni strutturali della crisi. Stiamo agendo sulle competenze, sulla formazione intesa come strumento per dare risposte al mondo produttivo, sulla valorizzazione del capitale umano, sull’istruzione e sul contrasto all’abbandono scolastico.»
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Raffaele Paci 1

Il direttore del Servizio Credito dell’assessorato della Programmazione, Evanessa Atzori, e il responsabile dell’Ufficio relazioni e sviluppo commerciale della Cassa Depositi e Prestiti, Gianluca Manca, hanno firmato stamane il mutuo da 700 milioni di euro contratto dalla Regione per la realizzazione di opere e infrastrutture. Le risorse saranno così suddivise: 52 milioni all’Edilizia scolastica e universitaria, 41 per altri interventi di edilizia, 190 per Difesa del suolo e assetto idrogeologico, 134 al Sistema Idrico, 157 alla Viabilità, 26 per la Portualità, 22 per l’Infrastrutturazione industriale, 40 andranno al Fondo di rotazione per le opere nei Comuni e, infine, 38 milioni alla realizzazione di altri interventi.
La scadenza è fissata al 31 dicembre del 2043, perché i 20 anni di ammortamento partono allo scadere degli 8 di tiraggio. Il tasso d’interesse a oggi è del 3,06%, calcolato sullo spread unico al 2% e il TFE (Tasso di finanziamento equivalente) all’1,06%. Sono previste più erogazioni per un importo massimo di 150 milioni all’anno, le somme non utilizzate potranno essere erogate negli anni successivi e l’importo minimo di ognuna (32 al massimo, per esempio 4 trimestrali per 8 anni) dev’essere di 10 milioni. Gli interessi sono calcolati al tasso fisso o variabile determinato con le condizioni vigenti al momento di ciascuna domanda di erogazione. A oggi si calcola che sui 700 milioni ne saranno pagati 220 circa di interessi nell’arco di 28 anni.
«Quando la domanda interna è bassa e i tassi d’interesse sono minimi lo Stato si deve indebitare. Lo deve fare per far ripartire la domanda e dare una sferzata a un’economia completamente bloccata che ha bisogno di una spinta in più per rimettersi in moto – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci -. Negli Stati Uniti hanno fatto così all’inizio della crisi, noi lo facciamo oggi concretizzando le politiche keynesiane e mettendo in circolo 700 milioni, intervenendo con decisione per far aprire cantieri che creeranno posti di lavoro: saranno 1000 nuove buste paga da subito, che significa ossigeno per 1.000 famiglie che ricominciano a sperare e a spendere, contribuendo a loro volta a far girare l’economia con un meccanismo che, una volta innescato, si autoalimenta.»
La partita vinta delle riserve erariali, cioè l’aver ottenuto da Roma che le tasse di scopo pagate in Sardegna restino nell’Isola e siano destinate all’abbattimento del debito pubblico regionale, consentirà inoltre di destinare 600 milioni di euro fino al 2018 al risanamento delle casse regionali. Questo significa che il vecchio debito, contratto a condizioni sicuramente meno vantaggiose perché con tassi d’interesse molto più alti, verrà abbattuto e dunque che la rata per i sardi si abbassa notevolmente. È stato calcolato che con i primi 150 milioni già stanziati per abbattere il debito pubblico, quest’anno se ne pagheranno ben 40 di interessi in meno.
«In pochi mesi siamo riusciti a chiudere un’operazione molto importante per la Regione. Ci siamo riusciti, nonostante tutti gli scettici che provavano a remare contro, con un Piano infrastrutture già approvato e il coinvolgimento di tanti assessorati, dai Lavori Pubblici all’Agricoltura fino agli Enti Locali e all’Industria – ricorda il vicepresidente della Regione -. La cifra maggiore è destinata al dissesto idrogeologico, cioè alla messa in sicurezza dei nostri paesi, le nostre case, gli ospedali, il nostro territorio insomma. In più facciamo interventi importanti per le scuole, la portualità, le infrastrutture industriali che tanto servono alle imprese. Facciamo interventi per il viario, per ammodernare le nostre strade dove ci sono ancora troppi incidenti e poi sull’idrico e in agricoltura, per garantire alla Sardegna una dotazione di infrastrutture che le consenta di superare il gap storico che da sempre la affligge.«

Secondo Raffaele Paci, la risposta della Sardegna a un intervento pubblico così deciso sarà rapida e importante. «Ci stiamo indebitando poco e facendo molto per il territorio e i cittadini. La strada è quella giusta, abbiamo cominciato a percorrerla col Bando multilinea per le opere cantierabili e i primi risultati si vedono già – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru -. C’è una ripresa dell’occupazione ancora debole e che vogliamo rafforzare, ma i risultati delle nostre strategie sono già chiari.»

La Giunta Pigliaru approverà il disegno di legge per l’istituzione dell’Agenzia Sarda delle Entrate prima dell’estate. L’ha annunciato in Consiglio regionale, dove il ddl arriverà subito dopo il via libera dell’esecutivo, l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci rispondendo nell’Aula di via Roma a una mozione dei consiglieri della Sinistra Sarda, Fabrizio Anedda e Alessandro Unali, sulla situazione delle imprese in difficoltà di fronte alle cartelle di Equitalia.
«Con il ddl sull’Agenzia Sarda delle Entrate vogliamo cambiare radicalmente la posizione della Regione rispetto al fisco, attribuendole maggiori poteri di controllo e accertamento. Ma non solo: proporremo anche, e su questo dovremo fare prima un accordo con lo Stato, la riscossione diretta delle compartecipazioni erariali, che costituiscono la maggior parte delle nostre entrate», ha detto l’assessore Paci. Per quanto riguarda Equitalia, il vicepresidente ha ricordato che la Regione non ha competenze dirette su Equitalia, ma ha garantito che all’Agenzia di riscossione «è stata chiesta una maggiore rateizzazione di quanto dovuto dalle imprese, una dilazione dei pagamenti su tempi più lunghi, perché è chiaro che un’impresa che chiude per fallimento perché non riesce a pagare alcune rate è un danno erariale enorme. Nel frattempo – ha ricordato Paci – la Regione ha già adottato una politica più favorevole alle imprese sarde in termini di riscossione erariale con una rateizzazione per un massimo di 17 anni e con la possibilità di modificare il piano di ammortamento per almeno due volte. Per alleggerire la situazione stiamo poi individuando spazi d’intervento attraverso i confidi e la legge approvata ieri va esattamente in questa direzione: i consorzi fidi possono infatti occuparsi della individuazione e dei contatti con le imprese in difficoltà, mentre un intervento della Sfirs è possibile come operatore di mercato, altrimenti si rischiano gli aiuti di Stato».
L’assessore Paci, infine, ha annunciato l’imminente presentazione in Giunta da parte dell’assessorato dell’Industria del disegno di legge sulla sburocratizzazione e semplificazione. «Dobbiamo liberare le imprese dal fardello eccessivo di controlli e carte, spesso ripetitivi e inutili – ha concluso -. È un passo decisivo per far funzionare meglio le imprese e per diventare più attrattivi rispetto a nuovi investitori soprattutto dall’estero».
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