26 November, 2024
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La Giunta regionale, riunita ieri sera in sessione straordinaria e presieduta dal vicepresidente Raffaele Paci, ha approvato su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, la delibera che autorizza gli uffici di via Pessagno a far partire il bando, “sub condizione” nell’annualità 2015, per la presentazione delle domande sulla Misura 13 “Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici”, Sottomisure 13.1 e 13.2 del Programma di sviluppo rurale 2014/2020. Il bando è finanziato, per quest’anno, con un importo complessivo pari a 40 milioni di euro, di cui 19,2 milioni di fondi FEASR, 14,56 milioni di fondi statali e 6,24 regionali. Le domande vanno presentate entro il prossimo 15 giugno.

«Si tratta di un bando molto atteso dal mondo agricolo che, visti i ritardi maturati a Bruxelles nell’approvazione del PSR, ci ha spinto a far partire ‘sub condizione’ questo intervento sull’Indennità compensativa, in attesa del via libero definitivo della Commissione europea, che pensiamo possa arrivare presto, dopo le continue e lunghe interlocuzioni in cui sono stati impegnati in questi mesi gli uffici dell’assessorato con quelli europei». Lo ha spiegato l’assessore Falchi, che ha aggiunto: «La ‘sub condizione’ è una modalità operativa già proposta in queste settimane da altre Regioni come Sicilia, Emilia Romagna e Toscana».
La Misura 13 è un intervento per le aziende agricole che compensa lo svantaggio derivante dalla collocazione geografica montana o più semplicemente svantaggiata. Nel primo caso interessa 64 dei 377 Comuni sardi (55 completamente delimitati e 9 parzialmente), ossia il 22% della superficie territoriale della regione. Nel secondo caso 270 comuni (264 totalmente delimitati e 6 parzialmente), con il 67% della superficie territoriale della Sardegna interessata.

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I dati sull’occupazione nel primo trimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014, in Sardegna sono migliori rispetto al resto d’Italia. Nell’Isola, infatti, i disoccupati nel primo trimestre del 2015 diminuiscono del 7,2%, ovvero circa 10mila unità. Positivi i dati anche sul fronte occupazione che registra un 2,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con 13mila persone in più che hanno trovato lavoro. Aumentano anche dello 0,5% le forze lavoro, il che significa più fiducia rispetto al passato da parte di chi è in cerca di occupazione.

«Sono dati che confermano il trend positivo già registrato dall’Istat nell’ultimo quadrimestre del 2014 e che ci permettono di essere fiduciosi – dice l’assessore della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci –. Le nostre politiche economiche iniziano a dare effetti concreti sull’economia della Sardegna e, soprattutto, sono uno stimolo per la tanto attesa ripresa nei diversi comparti. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare ma dopo anni di segnali negativi possiamo finalmente avere fiducia e continuare a lavorare per far uscire al più presto la Sardegna dalla crisi.»

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La Giunta regionale, presieduta dal vice presidente Raffaele Paci, ha approvato questo pomeriggio una delibera proposta dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, con la quale vengono programmate le risorse finanziarie, di provenienza statale, impiegate per il Sistema Integrato di Salvamento Balneare (SISB) 2015. Oltre 400 mila euro stanziati in favore delle Province per l’attuazione del programma SISB 2015 che vengono distribuiti in ogni territorio provinciale, per il 40% in funzione dello sviluppo lineare delle coste fruibili ai fini della balneazione e per il 60% in funzione del numero di presidi di salvamento attivati.

Fontanamare 1

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La Giunta regionale ha risolto il problema del finanziamento per le borse di studio degli specializzandi sardi in Medicina. La soluzione è stata individuata ieri in tarda serata dall’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, e dal rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo: alle borse di studio riservate sarà destinato un milione di euro in più rispetto ai finanziamenti già previsti.

«Il problema delle risorse aggiuntive per le nuove borse agli specializzandi è emerso dopo l’approvazione della manovra finanziaria, sulla quale quindi non siamo più potuti intervenire – dice l’assessore Paci – Si trattava di risolvere un passaggio tecnico attraverso l’individuazione del giusto canale per le risorse e ieri sera ci siamo riusciti. In questo modo la Regione garantisce anche per quest’anno le borse riservate agli specializzandi sardi in Medicina».
«Si tratta di una risposta positiva – è il commento del Magnifico Rettore, Maria Del Zompo – soprattutto in un contesto di difficoltà nazionale. Conferma l’impegno dell’Università di Cagliari a sostenere in ogni contesto l’importanza e la validità dell’alta formazione per la crescita dei nostri ragazzi, da rafforzare per il futuro.»

La soluzione individuata prevede che la Regione, vista l’urgenza del problema e non potendo stanziare un immediato finanziamento diretto delle borse, stanzi il milione aggiuntivo per attività che comunque l’Università deve garantire. In questo modo si libera quel milione di euro che l’Università può destinare alle borse di studio per gli specializzandi.

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Si è insediata oggi la Consulta per la ricerca scientifica e l’innovazione prevista dalla legge 7.
«La ricerca è un argomento strategico per questa Giunta – ha detto l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci – perché è uno dei temi più importanti per lo sviluppo, per la crescita delle imprese e delle nostre Università, per la formazione del nostro capitale umano e dei giovani laureati.»
«Abbiamo tanto lavoro da fare: le risorse ci sono, quelle della legge 7, che ammontano a 5 milioni di euro, più i 120 milioni su 6 anni nell’asse 1 Fesr per l’innovazione, di cui 30 spendibili già nel 2015, a cui vanno aggiunti i fondi che abbiamo già stanziato per l’Università, circa 180 milioni per orientamento, formazione, Master and Back, edilizia universitaria, dottorati di ricerca. Dobbiamo cercare di fare sinergia fra questi fondi e soprattutto sinergia fra Università e imprese, perché l’obiettivo è creare impresa, fare innovazione, fare cioè in modo che tutto questo si trasformi in nuova occupazione per i nostri giovani.»La Consulta, che si è insediata e riunita per la prima volta questa sera nell’assessorato della Programmazione, ha il compito di supportare la Giunta regionale nell’individuare i fabbisogni principali di ricerca e alta formazione e gli strumenti per attuarli. Deve poi indicare una rosa di nomi per la composizione dei comitati tecnici consultivi regionali d’area, previsti dalla stessa legge 7, e può esprimere pareri preventivi, proposte e linee d’indirizzo. Ne fanno parte i rettori dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, che ha sottolineato l’esigenza di conoscere perfettamente la realtà che circonda l’Università per capire bene dove e come interagire e fare sistema, e di Sassari, Massimo Carpinelli, secondo cui è importante definire i criteri di valutazione della qualità della ricerca perché con risorse così misurate saranno inevitabili bandi molto competitivi; e un rappresentante di: Fondazione Banco di Sardegna, Agris, Sardegna Ricerche, centri di ricerca privati, associazioni di categoria e sindacati.

«Quello che stiamo facendo per ricerca e università, settore che difendiamo fortemente e con convinzione, è importante perché supportare per esempio la ricerca finalizzata significa portare la ricerca di base, che viene fatta molto bene dalle nostre Università, nella innovazione delle imprese. Pensiamo a come si trasforma la ricerca nel settore della biologia sull’agroalimentare, la ricerca sui nuovi materiali o nel settore matematico a vantaggio delle nostre start up. È importante la ricerca di base, e senza un Paese non cresce – ha concluso il vicepresidente della Regione – ma è altrettanto importante far capire ai nostri ricercatori che la loro ricerca deve, quando è possibile, portare a nuovo sviluppo, a nuove imprese e a nuova occupazione.»

 

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La Giunta regionale ha approvato il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2014. Gli accertamenti ammontano a 6 miliardi 950 milioni di euro, mentre gli impegni di spesa raggiungono i 7 miliardi 190 milioni, con 239 milioni di disavanzo. «Questo si giustifica con le minori entrate (210 milioni) rispetto alle previsioni, dovute al ciclo economico negativo» ha spiegato l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci. Il resto della differenza, come ha sottolineato lo stesso Paci, è rappresentato da fisiologici scostamenti rispetto alle previsioni. Tra avanzo finanziario e disavanzo complessivo, al 31 dicembre 2013 figurava un passivo di 216 milioni di euro. L’avanzo complessivo al 31 dicembre 2014 è in attivo: +39,3 milioni di euro. Il documento ora sarà inviato alla Corte dei Conti, per poi passare all’approvazione finale del Consiglio regionale.

I residui passivi, vale a dire le promesse di pagamento, al 31 dicembre 2013 erano di poco più di 5 miliardi di euro, mentre la rideterminazione al termine del 2014 è passata a 4,1 miliardi. Per quanto riguarda i residui attivi, si è passati da quasi 4 miliardi (fine 2013) a oltre 3,5 miliardi alla fine del 2014. È previsto, infine, un fondo di accantonamento per le cosiddette “perenzioni”: vecchi debiti che possono riapparire improvvisamente in bilancio, costringendo l’Amministrazione a dover dare risposte immediate ai richiedenti. La cifra prevista quest’anno è di 530 milioni di euro: un fondo di sicurezza per eventuali richieste che dovessero presentarsi all’improvviso. Il risultato di amministrazione rideterminato al 31 dicembre 2014 è di -504 milioni 971mila euro.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha approvato il rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014. Monica Pilloni, commercialista, è stata nominata amministratore unico di Fase 1 S.r.l., società pubblica interamente partecipata dalla Regione, considerata non strategica, sia dalla stessa amministrazione regionale sia dalla Corte dei Conti, già intervenuta ufficialmente in proposito. L’assessore Paci ha sottolineato che alcuni imprenditori privati potrebbero essere interessati alla sperimentazione clinica e dunque all’acquisizione della società, anche perché “Fase 1” ha già acquisito l’accreditamento e i protocolli necessari e opera all’interno di un ospedale grande e importante come il Brotzu. Saranno dunque avviate le procedure per la privatizzazione con evidenza pubblica e, se l’acquisizione da parte dei privati non dovesse andare a buon fine entro il prossimo 31 dicembre, la Società sarà messa in liquidazione.

Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, è stato ceduto al comune di Olbia, per completare una procedura avviata e non ancora conclusa, l’immobile denominato “Istituto Centro Addestramento Professionale Alberghiero” in località “Poltu Cuadu”. Via libera, infine, agli indirizzi per la predisposizione del disegno di legge in tema di gestione, valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare regionale.

Sono state modificate le direttive di attuazione della legge regionale numero 40 del 1993 sugli interventi creditizi a favore dell’industria alberghiera. Il provvedimento approvato dall’Esecutivo su proposta dell’assessore Francesco Morandi prevede, in particolare, una nuova formulazione dell’articolo 19. «Il contributo in conto interessi è accreditato direttamente all’impresa beneficiaria in un’unica soluzione – recita il testo modificato – l’ammontare delle agevolazioni calcolato in via provvisoria è rideterminato a conclusione del programma di investimento, sulla base delle spese effettivamente sostenute e ammissibili». L’articolo 19 dispone inoltre che entro 90 giorni dal ricevimento della documentazione finale di spesa, il Servizio sostegno alle imprese dell’assessorato del Turismo proceda all’emissione delle agevolazioni. «Possono essere presentate variazioni non sostanziali al programma di investimento purché non modifichino il punteggio acquisto», si legge, infine, nel nuovo testo della normativa.
La Giunta ha accolto la proposta dell’assessore Luigi Arru, e rimodulato la dotazione finanziaria dell’Asse III “Inclusione sociale” del POR FSE 2007-2013, per potenziare l’efficacia delle politiche attive per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone svantaggiate. In particolare si intendono promuovere, attraverso le risorse del Fondo sociale europeo, risposte concrete ai bisogni dei territori, con specifica attenzione alle necessità delle persone più fragili. Sono stati trasferiti 485.416 euro dalla linea di attività g.3.2 alla g.2.1; altri 372mila euro dalla linea g.5.3 alla g.2.1; infine, 429.600 dalla linea di attività g.5.1 alla g.5.2. Sono stati poi assegnati 16,9 milioni di euro alle aziende sanitarie e ospedaliere della Sardegna. Si tratta di risorse integrative, destinate al finanziamento per l’anno 2013, quale parziale copertura delle perdite. In tal modo si consente l’immissione di ulteriore liquidità nel sistema sanitario regionale e si concorre al rispetto dei tempi di pagamento. La ripartizione delle somme, così come previsto dalla delibera approvata su proposta dell’assessore Luigi Arru, è la seguente: 9,2 milioni di euro per le Asl 1 di Sassari, 3 di Nuoro, 7 di Carbonia, per l’azienda ospedaliera Brotzu e per quelle universitarie di Cagliari e di Sassari. Le restanti aziende sanitarie isolane non comprese in questo elenco, invece, non hanno registrato perdite di esercizio nei bilanci 2013. Ulteriori 7,7 milioni sono destinati alla Asl 8 di Cagliari per i rimborsi alle aziende farmaceutiche, come peraltro 50mila euro per le quote “pay back”. Francesco Bomboi, infine, è il nuovo commissario dell’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza “Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe” così come stabilito dalla Giunta.
Sono stati designati i componenti della commissione preposta alla direzione dell’Ufficio del controllo interno di gestione: sono Graziano Boi, con le funzioni di presidente, Francesco Domenico Attisano e Nicola Versari. La delibera varata dalla Giunta è stata proposta dell’assessore Gianmario Demuro.
Su proposta dell’assessore Claudia Firino, infine, la Giunta ha approvato il piano di riassegnazione di risorse residue, derivate da mutui concessi alle amministrazioni comunali e provinciali, nell’ambito degli interventi attuativi di edilizia scolastica 1999/2001 e 2003/2005. Le scuole interessate sono nelle province di Nuoro e di Sassari e nel comune di Sanluri. Si tratta dell’Istituto alberghiero “Oggiano” di Siniscola, dell’Istituto tecnico industriale di Sassari, dell’Ipaaf Sisini di Perfugas e della scuola elementare di via San Giovanni XXIII a Sanluri.

Una nota pubblicata questa mattina nel sito internet della Regione, precisa che la gara per il mutuo da 700 milioni di euro da destinare al Piano Infrastrutture non è conclusa: si è chiusa solo la prima fase, quella della manifestazione d’interesse, che è appunto solo lo step preliminare e non preclude in alcun modo l’eventuale partecipazione alla gara vera e propria che si è appena aperta con l’invio degli inviti alle banche.

La gara si chiuderà invece il 12 giugno: solo allora verranno aperte le buste. Nel caso in cui non ci fossero offerte da parte delle banche private, la Regione contrarrà il mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti alla quale, precisa ancora l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, «avremmo potuto ricorrere sin da subito, perché la legge ce lo consente, senza bandire alcuna gara. Abbiamo deciso di coinvolgere le banche per due motivi: primo per provare a spuntare un tasso d’interesse il più vantaggioso possibile per far risparmiare i sardi, dunque solo ed esclusivamente nell’interesse delle casse pubbliche. Secondo – sottolinea il vicepresidente della Giunta – per dare, in un’ottica di attenzione alla concorrenza, un’opportunità agli istituti di credito che operano in Sardegna e un segnale al mercato, pur nella consapevolezza che con tassi di mercato così bassi non è facile che istituti privati possano offrire condizioni più vantaggiose di quelle della Cdp. Nonostante questa consapevolezza, stiamo provando a far risparmiare i sardi, tant’è che nell’articolo 4 comma 2 della Finanziaria c’è scritto chiaramente che la Regione avrebbe preso in considerazione solo offerte con tassi d’interesse più vantaggiosi di quelli della Cdp».

Per quanto riguarda la Cassa Depositi e Prestiti, «i contatti con l’Assessorato sono quotidiani, c’è un’interlocuzione continua che non si è mai interrotta» dice ancora l’assessore Paci. Che sulla durata del mutuo spiega: «Non ci sono difficoltà né ostacoli né altri fantomatici misteri. È molto semplice: la Cdp ha un prodotto standard che prevede l’erogazione in cinque anni. Noi abbiamo spiegato che per realizzare infrastrutture pubbliche cinque anni sono troppo pochi e abbiamo chiesto un tiraggio su otto anni. In entrambi i casi la restituzione del mutuo è prevista in 20 anni».

«La situazione è chiara e lineare – conclude Raffaele Paci -. Stiamo rispettando iter e tempi, non ci sono ritardi e il Piano Infrastrutture si farà. Tutto il resto sono sterili, inutili polemiche da campagna elettorale messe in piedi da chi ha solo ed esclusivamente interesse a remare contro una Giunta che invece sta finalmente cambiando la Sardegna, dopo averla trovata in condizioni disperate. Il Piano infrastrutture, che ora è all’attenzione della Commissione Consiliare, è un intervento atteso e apprezzato da tutte le associazioni e i sindacati, perché finalmente aiuterà in modo determinante a superare il gap infrastrutturale che l’Isola da sempre subisce imprimendo allo stesso tempo una svolta all’economia sarda, duramente provata dalla crisi e dall’incapacità di chi ci ha preceduto.»

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Il presidente della regione, Francesco Pigliaru, ha ricevuto stamane il Comitato Zona Franca, guidato dal consigliere regionale Modesto Fenu, che nei giorni scorsi aveva richiesto un colloquio sui temi della fiscalità di compensazione. All’incontro, svoltosi in viale Trento, ha partecipato anche l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci e l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda.
I rappresentanti del Comitato hanno illustrato le problematiche legate all’attuazione del dlgs 75/1998 concernenti l’istituzione di Zone franche in Sardegna ed hanno richiamato l’attenzione sullo svantaggio fiscale patito della Sardegna e sulla necessità di un recupero del gap strutturale legato al fattore dell’insularità, rifacendosi anche ad esperienze di altre zone insulari europee.
Il presidente Pigliaru, ribadito l’interesse della Giunta per l’argomento, si è impegnato, nel più breve possibile, ad istituire la Commissione sulle zone franche e/o ad economia speciale prevista nella Legge Finanziaria 2015 ed ha sottolineato che la Giunta sta lavorando intensamente sui temi dell’insularità e delle politiche di integrazione della Sardegna nelle opportunità e nelle reti europee.
«L’insularità – ha detto Pigliaru – è una condizione geografica cui occorre associare un sistema di parametri numerici che aiutino a trasformarla in un presupposto certo e verificabile per nuove politiche di pari opportunità per i cittadini sardi rispetto a quelle di cui godono gli altri cittadini europei.»
L’assessore Paci ha dato conto dell’intenso lavoro messo in atto per far decollare la Zona Franca di Cagliari.
Il presidente Pigliaru ha comunicato, infine, l’imminente convocazione dell’amministrazione comunale di Olbia per l’attuazione anche nel porto gallurese del decreto legislativo 75/1998.

Modesto Fenu ha chiesto espressamente al governatore un’accelerata: «Occorre far valere, a livello nazionale ed europeo, quello che è per noi un principio fondamentale ed irrinunciabile, previsto sia nella Costituzione italiana sia nei Trattati di adesione alla Comunità Europea. Ovvero la garanzia delle pari opportunità e condizioni di sviluppo per tutti i territori e i popoli nazionali e della stessa Unione Europea. Per questa ragione non parliamo di una fiscalità di vantaggio, ma chiediamo un sistema di fiscalità di compensazione, che ponga le nostre imprese e il popolo sardo alla pari degli altri».

«E’ necessario affiancare al decreto legislativo 75/1998 una fiscalità di compensazione non su singoli territori, ma su tutto il territorio regionale, utilizzando come confini quelli naturali della Sardegna e delle Isole minori, onde evitare inutili e dannose sperequazioni interne. Dunque – ha aggiunto Fenu – bisogna sedersi ad un tavolo e studiare una zona franca calzante, su misura, alla nostra realtà regionale ed alle nostre peculiarità. Ecco perché è necessario istituire subito, così come previsto nella legge finanziaria, la commissione di studio sull’attuazione della zona franca e della fiscalità di compensazione. Non si perda altro tempo. Riteniamo ancorché utile su queste tematiche rafforzare la collaborazione con i “cugini” della Corsica sia sulle questioni della zona franca e della fiscalità di compensazione, sia sui trasporti. A tal proposito, il presidente Pigliaru ha mostrato ampia disponibilità ad un confronto con i rappresentanti della Corsica.»

 

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Il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, l’assessore dell’istruzione Claudia Firino e l’assessore del lavoro Virginia Mura, hanno presentato ieri il progetto Iscol@ (www.iscola.it), avviato con gli interventi di rinnovamento e manutenzione dell’edilizia scolastica, un cambiamento profondo nella scuola sarda, basato sulle pratiche e sulle sperimentazioni che altrove hanno funzionato e aperto al confronto e ai suggerimenti di chi nella scuola vive e lavora.

«È la nostra proposta di intervento sulla scuola per combattere la dispersione scolastica e migliorare l’apprendimento. Ed è importante sottolineare che si tratta di una proposta – ha detto il presidente Pigliaru, evidenziando come siano già iniziati gli incontri con gli studenti, i docenti e i dirigenti scolastici di tutta la Sardegna -. Si tratta di una delibera che sottoponiamo al confronto e che quindi è passibile di tutti quegli adeguamenti che, insieme, riterremo migliorativi. Per raggiungere il risultato, utilizziamo per la prima volta il metodo della programmazione unitaria, che è una vera e propria integrazione di fondi, ognuno con la sua destinazione. L’intero intervento ha componenti sperimentali, quindi faremo in modo che ogni azione possa essere sottoposta a valutazione, per concentrare energie e risorse su ciò che funziona davvero. Il messaggio che deve passare è che solo lavorando insieme, oggi sulla scuola e poi su tutto il resto, possiamo riuscire a restituire un futuro alla Sardegna.»

Grazie alle ingenti risorse della programmazione unitaria, illustrata dall’assessore Raffaele Paci, Iscol@ parte da un’idea di rinnovamento della scuola che pone al centro i soggetti dell’istruzione: alunni e docenti. Ai primi sono rivolte le azioni che mirano al recupero e all’aumento delle competenze, a ridurre la dispersione, a garantire l’inclusione scolastica in tutte le sue sfaccettature, a risolvere le criticità legate al trasporto, a introdurre in maniera massiccia gli strumenti dell’innovazione tecnologica, dagli hardware alle Lim, dai contenuti digitali agli strumenti del coding. Doppia linea per il sostegno ai ragazzi con difficoltà attraverso nuovi insegnanti per il recupero delle competenze di base, anche in orario curricolare, e attraverso gli psicologi, per restituire motivazioni e orientamento. Scuole aperte per laboratori su materie extracurricolari al pomeriggio, a partire dalla capacità progettuale delle Autonomie scolastiche, affinché tornino ad essere presidi delle comunità e punto di riferimento per le famiglie. Per i docenti si prevedono attività di aggiornamento e formazione, anche per colmare il gap tra studenti e docenti sulla digitalizzazione.

«Affrontiamo una situazione di emergenza, siamo ai vertici delle classifiche della dispersione scolastica – ha affermato l’assessore Claudia Firino -. Proponiamo dunque un progetto che ha l’ambizione di essere organico e di sistema, che ruota intorno alle pari opportunità nell’istruzione, che copre le criticità della scuola e potenzia le capacità di studenti e docenti, valorizzando i talenti. Abbiamo lavorato a lungo in dialogo con il mondo della scuola. Dispersione, difficoltà e disuguaglianza sono i problemi da aggredire. Lo facciamo mettendo molte risorse, chiamando nuovi insegnanti, aggiornando la didattica al modo digitale, aprendo le scuole anche nel pomeriggio e prevedendo supporto psicologico, pedagogico, educativo, familiare con interventi personalizzati e costruiti su esigenze specifiche.»

L’assessore Mura, nel cui assessorato ricadono molte delle risorse europee per l’istruzione scolastica e universitaria, ha dichiarato che «istruzione e formazione devono viaggiare sullo stesso binario, in stretta integrazione» ed ha annunciato a breve provvedimenti importanti sul Master & Back.