26 November, 2024
HomePosts Tagged "Raffaele Paci" (Page 60)

Palazzo della Regione 1 copia

La Sardegna è la prima regione italiana, insieme al Lazio, a rispettare il termine ultimo imposto dal Governo per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. La Giunta regionale ha approvato le disposizioni per il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, impegnandosi a elaborare e attuare programmi personalizzati di dimissione e presa in carico dei pazienti da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale.

«È un provvedimento di cui andiamo particolarmente orgogliosi – dice l’assessore Arru – ci sono 22 sardi ricoverati di cui la Regione deve d’ora in poi interamente farsi carico: di questi, 18 possono essere dimessi e seguiti con programmi personalizzati. Abbiamo individuato una struttura a Capoterra e stretto un accordo con la Asl di Sanluri. Adesso presenteremo tutta la documentazione al Ministero, il che consentirà di sbloccare risorse economiche e umane».

Sempre su proposta dell’assessore della Sanità, l’esecutivo ha approvato la proroga delle linee guida per i Piani locali unitari dei servizi alla persona, la modifica dei criteri di assegnazione del finanziamento indistinto della spesa sanitaria della parte corrente del 2013 e approvato definitivamente il riparto delle risorse destinate al finanziamento indistinto del Servizio Sanitario Regionale tra le Aziende Sanitarie.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha approvato gli atti di indirizzo per la contrazione del mutuo infrastrutture da 700 milioni di euro contenuto nella manovra finanziaria (in erogazioni non superiori a 150 milioni all’anno per 8 anni o, in subordine, per 5 anni, a un tasso d’interesse commisurato a quello applicato dalla Cassa Depositi e Prestiti e da estinguere in trent’anni). Sarà ora attivato un meccanismo di gara, con criterio di aggiudicazione del prezzo più basso e preferenza per il tasso fisso. Via libera anche alla rimodulazione dell’atto aggiuntivo dell’Accordo di programma al PIA 13-14 di Nuoro (Infrastrutture e Impianti Produttivi, Turismo e Ambiente).
La Giunta, su proposta dell’assessore Virginia Mura, ha approvato gli indirizzi per la programmazione regionale dell’offerta formativa pubblica. Gli indirizzi recepiscono le Linee Guida per la disciplina del contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere. E’ stata approvata anche la delibera sul bilancio di previsione annuale 2015 e pluriennale 2015-2017 dell’Agenzia Regionale per il Lavoro.
Una delibera integra e modifica il Piano di dimensionamento scolastico 2015-2016. Il provvedimento corregge alcuni errori tecnici presenti nella stesura precedente del Piano. Sarà restaurata “Villa Laura”, la naturale porta di accesso al Parco archeologico urbano di Tuvixeddu a Cagliari. Lo prevede una delibera approvata su proposta dell’assessore Claudia Firino. L’intervento finanziario previsto è pari a 5 milioni di euro. A restauro concluso, alcuni spazi dell’edificio saranno utilizzati per eventi culturali e artistici.
Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, passano dalla Regione al Comune di Arborea, al prezzo simbolico di 1 euro, tre immobili in disuso che l’amministrazione comunale potrà utilizzare a scopi turistico-culturali con particolare riferimento alla storia della bonifica di Arborea. Sempre al prezzo simbolico di un 1 euro, passano dalla Regione al Comune di Pula alcune aree che l’amministrazione comunale utilizzerà per il miglioramento della rete stradale. Al prezzo simbolico di 51,65 euro, infine, la Regione trasferisce al comune di Cagliari alcuni terreni nella zona di San Bartolomeo. In quell’area sarà realizzato un ecocentro a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Via libera allo schema del nuovo Accordo di Programma per la strada statale 554. Il testo del nuovo Accordo, approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, è stato condiviso dai comuni di Cagliari, Selargius, Monserrato, Quartucciu e Quartu, dall’Anas e dalla Provincia di Cagliari. I progetti inseriti nel nuovo Accordo prevedono l’eliminazione dei semafori e degli incroci a raso. Sempre su proposta dell’assessore Maninchedda, l’esecutivo ha concesso il nulla osta al commissario dell’ENAS perché autorizzi l’esercizio provvisorio dell’Ente per altri due mesi, sino al 30 aprile 2015.
Non saranno sottoposti all’ulteriore procedure di Valutazione di Impatto Ambientale gli interventi per realizzare infrastrutture nella zona portuale di Calasetta e per un impianto di riciclaggio di rifiuti inerti a Torpè. Lo ha deciso l’esecutivo su proposta dell’assessore Donatella Spano. Approvate anche le disposizioni transitorie e gli indirizzi operativi in attesa che venga emanato il decreto del ministero dell’Ambiente con il quale saranno definiti i criteri e le soglie da applicare per l’assoggettamento alla procedura di verifica ambientale. Via libera, infine, al nulla osta che autorizza la proroga dell’esercizio provvisorio dell’Ente Foreste fino al 30 aprile 2015 e all’Intesa con l’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa sul Piano di gestione dei rifiuti del porto di Bosa.
Alla Direzione generale dell’assessorato è attribuita la responsabilità della linea di attività in materia di green economy e riduzione delle emissioni di gas serra. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore Maria Grazia Piras. Gli interventi per la promozione degli investimenti nel campo delle energie rinnovabili sono a valere sul PO FESR 2007/2013.
L’artigianato artistico sarà protagonista nelle strutture ricettive di qualità della Sardegna. Lo prevede una delibera proposta dall’assessore Francesco Morandi che approva le direttive di attuazione del bando “Incentivi per la realizzazione di postazioni per la promozione di prodotti espressione dell’identità locale” a valere sul PO FESR 2007-2013.

La Giunta regionale ha dato oggi il via libera alla programmazione unitaria dei fondi europei, nazionali e regionali, con l’approvazione di un nuovo modello di governance che individua due strutture, una Cabina di regia e una Unità di progetto di coordinamento tecnico, per affrontare e risolvere da subito i problemi connessi alla fase di attuazione dei Programmi (PO FESR, PO FSE, PO FEASR, PO FEAMP, PAC, PON, APQ), garantendo il rispetto degli impegni assunti, la realizzazione delle integrazioni tra Fondi e il conseguimento degli obiettivi.
«Il principio di concentrazione, alla base della nuova programmazione comunitaria 2014-2020, e la necessità di finalizzare adeguatamente l’uso di risorse e competenze su obiettivi e risultati quantificabili, impone di chiarire le scelte di policy aggregate su tematiche strategiche – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Questo consente da un lato di assicurare unitarietà programmatica, finanziaria e di governance agli interventi da realizzare sul territorio regionale, definendo un quadro ampio ma coordinato di politiche, dall’altro di articolare quelle politiche in obiettivi specifici, progetti e attività declinati sul territorio. Concentrazione e integrazione delle risorse, dunque, maggiore orientamento ai risultati, attenzione ai territori e semplificazione, con l’obiettivo finale ma prioritario di non perdere mai più i finanziamenti europei, fondamentali ancora di più in un momento di crisi come questo.»
La cabina di regia sarà coordinata dal presidente della Regione o da un suo delegato. Ne faranno parte i tre assessori responsabili delle strutture in cui sono collocate le Autorità che sovraintendono alla gestione dei programmi cofinanziati.

«La programmazione unitaria è il principio cardine della manovra finanziaria per il 2015 – sottolinea l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci – integrare i fondi, spendere prima, subito e bene quelli europei, poi i nazionali e i regionali. Non ci possiamo più permettere di restituire a Bruxelles decine di milioni di euro come troppe volte è accaduto in passato.»

L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, sottolinea «l’importanza di riuscire a integrare le politiche del fondo sociale europeo FSE con tutte le altre per renderle più efficaci sul territorio».

L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, dice che «per centrare obiettivi strategici e sempre più ambiziosi per la crescita della nostra regione è indispensabile, come si propone la cabina di regia sui fondi, integrare le politiche di sviluppo rurale FEASR con il resto dell’economia».

Parteciperanno in base a specifiche esigenze anche gli altri assessori coinvolti a vario titolo nell’attuazione della Programmazione Unitaria.

«La Regione con la cabina di regia sui fondi vuole centrare le tre priorità indicate dalla Commissione Europea – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Crescita intelligente, attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell’innovazione; crescita sostenibile, basata su un’economia più verde, più efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva; crescita inclusiva, volta a promuovere l’occupazione, la coesione sociale e territoriale.»

La cabina di regia sarà coadiuvata da una Unità di progetto di coordinamento tecnico, coordinata dal Direttore pro tempore del Centro Regionale di Programmazione. Ne faranno parte le Autorità di Gestione dei fondi, le Autorità di Certificazione e il responsabile del Piano di Rafforzamento amministrativo, ma anche in base a specifiche esigenze i direttori generali degli Assessorati coinvolti a vario titolo nell’attuazione della Programmazione Unitaria. Avrà il compito di attuare gli indirizzi della Giunta, predisporre gli atti, elaborare documenti e proposte per la definizione di intese con gli Enti e le Amministrazioni territoriali necessari per il conseguimento degli obiettivi della Programmazione unitaria, coordinare le attività di comunicazione dei diversi Programmi per evitare sovrapposizioni.

Palazzo della Regione 1 copia

Palazzo della Regione 4 copia

La Giunta Pigliaru, come previsto dall’accordo firmato a luglio con il Governo centrale e come già hanno fatto le altre Regioni a statuto speciale (Alto Adige, Trentino, Friuli), nella Giunta di questa mattina ha ritirato i ricorsi ancora pendenti con il Governo di fronte alla Corte Costituzionale. L’accordo, e dunque il ritiro dei ricorsi, non riguarda invece in alcun modo il versante della Vertenza Entrate, dove sono già stati ottenuti importanti risultati (pieno riconoscimento del diritto della Sardegna alla compartecipazione in base all’articolo 8 dello Statuto e anticipazione di 300 milioni degli arretrati) ma che al momento resta ancora aperto.

«Il Governo sinora ha mantenuto gli impegni presi con noi a luglio e noi oggi manteniamo i nostri, chiudendo il contenzioso che riguarda le materie oggetto di quell’accordo – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Tutto il nostro impegno, ora, va sulla Vertenza Entrate. Sono due i fronti su cui stiamo lavorando: un costante confronto con lo Stato per la definizione delle norme di attuazione che portino al pieno riconoscimento e alla quantificazione delle nostre entrate e la predisposizione di un disegno di legge sull’Agenzia regionale delle Entrate. La Vertenza Entrate è una partita aperta – ha concluso Pigliaru – ma gli importanti risultati che abbiamo ottenuto sino a questo momento ci fanno essere ottimisti».

Grazie all’accordo firmato il 21 luglio a Roma sul pareggio di bilancio, tutto quello che entra nelle casse della Sardegna potrà essere speso, senza più sottostare agli assurdi vincoli del patto di stabilità. Significa, solo per il 2015, poter effettuare pagamenti per circa 700 milioni in più rispetto al 2014. Non solo: tutti gli arretrati dovuti dal Governo possono essere utilizzati senza alcun limite di spesa per pagare i residui passivi fin qui accumulati, ovvero le promesse di pagamento con Enti Locali, Imprese, Associazioni finora mai saldate proprio a causa dei vincoli del Patto. Solo in questi primi mesi quasi un miliardo di euro: i 300 milioni della Vertenza Entrate, altri 350 dovuti ed erogati da Roma e 320 ricevuti da Bruxelles.

«Da quest’anno non accadrà più che la Regione farà promesse di pagamento che non potrà mantenere: spendendo tutto quello che incassiamo riusciremo a chiudere i debiti pregressi e soprattutto a non aprirne nuovi. È un risultato straordinario perché non stiamo più parlando di promesse di pagamento, non più cifre stanziate e non spendibili ma solo certezze – sottolinea l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. I primi giorni di febbraio abbiamo pagato un terzo dei debiti con Enti Locali, Università, Cultura, Agricoltura, Sanità e Sociale, per fare solo alcuni esempi. Vogliamo chiudere la partita dei debiti entro quest’anno, in modo da ripartire nel 2016 con la consapevolezza di non dover più pensare al passato ma di poterci concentrare solo sulle cose da realizzare nel presente e per il futuro della Sardegna».

Le tasse aggiuntive pagate dai sardi per abbattere il debito pubblico rimarranno in Sardegna e saranno usate solo ed esclusivamente per ridurre il debito pubblico dei sardi: si tratta di 200 milioni all’anno per 4 anni. Con il comma 5 dell’articolo 38 del ddl Stabilità, il Governo lo scorso dicembre ha riconosciuto alla Sardegna il diritto a trattenere nell’Isola il ricavato delle cosiddette tasse di scopo. Si tratta di un risultato importante, auspicato anche dall’ordine del giorno unitario approvato all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre. «Tutto questo significa che il nostro debito pubblico si riduce notevolmente, pagheremo molto meno la rata del mutuo (risparmieremo circa 40 milioni solo nel 2015), dunque sarà più sostenibile la contrazione del nuovo mutuo per il Piano Infrastrutture che rimetterà in moto l’economia dell’Isola e l’aiuterà a superare lo storico gap che tanto la penalizza. Si sostituisce il vecchio debito con alti tassi di interesse con nuovi mutui a tassi bassissimi – spiega l’assessore Paci -. Complessivamente perciò diminuiscono rate e indebitamento».

Nell’incontro del 19 dicembre scorso al ministero dell’Economia e delle Finanze la Sardegna ha ottenuto il pieno diritto al riconoscimento delle somme mai pagate fra il 2010 e il 2014 all’interno della Vertenza Entrate per la partita che comprende gli arretrati Ires, Riserve finanziarie e Giochi. Il 16 gennaio, in attesa di quantificare esattamente il dovuto, il Governo ha staccato un assegno da 300 milioni come anticipo sugli arretrati.

La Giunta sta lavorando a un disegno di legge sull’Agenzia Sarda delle Entrate che abbia compiti di accertamento e riscossione delle proprie entrate, a garanzia dell’autonomia della Sardegna e del controllo su entrate proprie e compartecipazioni erariali.

Raffaele Paci 7

La Giunta regionale ha approvato oggi, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, le linee guida della nuova programmazione territoriale che punterà su individuazione delle aree di intervento, promozione dello sviluppo attraverso progetti finanziati dai fondi europei che garantiscano lavoro, istruzione, mobilità e connettività, certezza di tempi e risorse e monitoraggio dei risultati. per la sua realizzazione, le risorse della Programmazione 2014-2020 saranno integrate con quelle della Regione rendendo più mirato l’utilizzo e rispettando le specificità dei territori.

Al centro della strategia sta la qualità della vita delle persone: più benessere e più lavoro. Per i progetti territoriali viene attivata una procedura di condivisione con le rappresentanze istituzionali di scala regionale degli enti locali e sarà attivato un tavolo di partenariato Territorio – Regione per definire strategia di sviluppo, obiettivi e risultati attesi. «La crisi finanziaria, economica, sociale, ma anche politica e di fiducia, insieme alla scarsa competitività produce in ambito regionale effetti amplificati impoverendo sempre più il tessuto produttivo e sociale – spiega l’assessore Paci -. La Regione non mira soltanto a uscire dalla crisi, ma vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, che abbia una dimensione territoriale e sia più intelligente, sostenibile e solidale. Territori competitivi e occupazione: questo vogliamo realizzare grazie a una reale partecipazione alle scelte da parte dei territori, ognuno dei quali ha una sua specificità che viene assecondata e valorizzata».

La nuova Programmazione territoriale fa riferimento al modello della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), fortemente ancorata però alle caratteristiche del contesto regionale. Della SNAI richiama la metodologia, caratterizzata dall’utilizzo integrato dei diversi fondi comunitari e individua l’Investimento Territoriale Integrato (ITI) come strumento di programmazione particolarmente indicato per attuare le strategia territoriali, perché fornisce un meccanismo flessibile per la formulazione di risposte integrate alle diverse esigenze pur mantenendo l’attenzione sui temi che legano la politica di coesione alla strategia Europa 2020. «In questo processo i Comuni sono considerati partner privilegiati per la realizzazione dei progetti di sviluppo – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Dovranno però accorparsi in Unione di Comuni e Comunità Montane con una visione sovralocale e, dimostrando di avere giuste competenze e organizzazione, potranno gestire direttamente le risorse per attuare gli interventi». 

Per la realizzazione dei progetti si avranno varie combinazioni tra i diversi fondi e strumenti, in relazione alle caratteristiche del territorio o della filiera su cui si intende operare (zone urbane, rurali, di crisi). Saranno recuperati i progetti già espressi dai territori nella precedente programmazione per confermarli, integrarli o modificarne la strategia. «Questo approccio territoriale alle politiche di sviluppo non può prescindere dal processo di revisione dell’organizzazione degli Enti Locali – conclude l’assessore Paci – per rendere più efficace l’azione, contrastare lo spopolamento delle aree interne, incrementare la domanda locale di lavoro, rafforzare i fattori produttivi locali che sono anche in grado di incrementare la competitività del sistema produttivo regionale. In questo processo, ogni territorio avrà garanzia di trasparenza, parità di accesso ed equilibrio».

Dopo l’approvazione delle linee guida in Giunta, l’Assessorato della Programmazione procederà a una Manifestazione di Interesse per la presentazione dei progetti, ai quali il Centro regionale di programmazione fornirà supporto e assistenza.

Confartigianato Imprese Sardegna è contraria al disegno di legge di riforma degli interventi in materia di Consorzi di garanzia fidi proposto dall’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Paci.

Fondo unico, Fondo di stabilizzazione e Osservatorio: sono questi, in particolare, i 3 articoli della bozza del disegno di legge “Interventi in materia di consorzi di garanzia fidi” che la Rete dei Confidi di Confartigianato ha contestato all’assessore questo pomeriggio, a Cagliari, durante l’illustrazione del provvedimento ai Consorzi fidi. Allo stesso tempo ha ricordato come sia il fondo rischi dei Consorzi fidi artigiani, sia il Consorzio Fidi di secondo grado dell’artigianato, hanno sempre rappresentato una formidabile leva per incrementare la capacità dei Confidi di primo grado nel garantire le imprese artigiane operanti in Sardegna

«Non siamo contrari alla riforma – sottolinea Confartigianato Imprese Sardegna – siamo solo contrari a una legge che, se approvata, disconoscerebbe le peculiarità del comparto artigiano perché le aziende di questo settore hanno caratteristiche e necessità diverse da tutti gli altri settori produttivi isolani.»

«Istituire, per esempio, un Fondo Unico (articolo 2) che ingloba tutti i finanziamenti al fondo rischi dei Consorzi Fidi – prosegue l’Associazione artigiana – significherebbe mettere in unico “calderone” tutte le attività produttive ovvero equiparare, senza più distinzione, le imprese artigiane a quelle dell’industria o quelle del commercio.»

La Dirigenza artigiana contesta poi l’articolo 4 relativo al Fondo di stabilizzazione: «Lascia tutto alla discrezionalità della Giunta e non si capisce come dovrebbe funzionare. Paradossalmente potrebbe addirittura portare a prevedere un “premio” per i Confidi meno virtuosi che non hanno saputo amministrare i fondi ricevuti dalle imprese e i contributi pubblici. Pertanto si riverserebbero risorse pubbliche, e risorse private , magari dei Confidi virtuosi, per sanare situazioni di cattiva gestione.»

Il giudizio negativo arriva anche per l’Osservatorio dei Confidi, proposto all’articolo 5 del disegno di legge: «Pare richiedere un atto di fiducia incondizionato a tre dirigenti regionali, che dovrebbero “osservare” – continuano da Confartigianato – senza che sia chiaro l’obiettivo di questo Osservatorio e a cosa sia finalizzato il monitoraggio».

La Giunta Pigliaru lavora ad una riforma del finanziamento pubblico dei Consorzi Fidi per rafforzare le imprese sarde e renderle più competitive sul mercato. L’obiettivo è razionalizzare il sistema Confidi, modernizzarlo e renderlo più efficiente per garantire e migliorare l’accesso al credito delle medie, piccole e micro imprese sarde e dei liberi professionisti. Allo stesso tempo, garantire ai Confidi un adeguato supporto regionale, rafforzare i meccanismi virtuosi di impiego delle risorse pubbliche e regolarizzare l’erogazione dei contributi pubblici a favore del sistema.

La Giunta regionale intende raggiungere questi obiettivi attraverso un percorso iniziato dalla costituzione del Fondo Unico da 5 milioni di euro approvato con la manovra finanziaria, seguito da un disegno di legge di riordino dell’intervento pubblico nel settore dei Confidi (attualmente sono una ventina) che sarà approvato dalla Giunta entro marzo per poi passare in Consiglio.

«Vogliamo far partire il nuovo sistema entro giugno – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, incontrando i presidenti dei Confidi insieme agli assessori del Lavoro, Virginia Mura, e dell’Artigianato, Francesco Morandi, per condividere il disegno di legge -. Abbiamo intrapreso già dallo scorso anno un processo di razionalizzazione del sistema dei Confidi, perché un sistema sano vuol dire imprese che possono operare meglio sul mercato e questo è importante soprattutto in un momento di crisi come questo.».

Il fondo unico sostituirà i precedenti, tre, collocati presso gli assessorati del Lavoro, dell’Artigianato e Commercio e dell’Industria. «Dal Fondo Unico non si torna indietro perché in questo modo stiamo dando maggiori garanzie alle imprese stesse – ha assicurato il vicepresidente della Regione -. Poi da parte nostra c’è la massima apertura a cercare soluzioni che non penalizzino nessuno. Abbiamo il tempo che ci serve, prendiamocelo per condividere il percorso con tutte le associazioni».

Il disegno di legge della Giunta prevede anche l’istituzione di un Osservatorio che servirà a monitorare e valutare il funzionamento del sistema. La legge di riordino sarà approvata in Giunta entro marzo e passerà poi all’esame del Consiglio regionale: obiettivo finale, far partire la riforma entro giugno. «Presenteremo un disegno di legge che oggi siamo qui per discutere con tutti i Confidi e alla fine di questo processo legislativo che coinvolgerà pienamente il Consiglio regionale – ha concluso Raffaele Paci – ci aspettiamo un sistema del credito più efficace, più sano, più forte, più mutualistico anche nei rapporti tra i consorzi stessi, che dia quindi anche più garanzie alle nostre imprese.»

«Questa riforma è molto importante e sicuramente ha un suo punto di forza nel metodo di condivisione che si sta portando avanti con Assessorati e Confidi stessi – ha sottolineato l’assessore Mura -. Una riforma del settore è necessaria, infatti una delle prime difficoltà che ho trovato è stata l’impossibilità di dare risposte a Confidi perché eravamo bloccati dal patto di stabilità. Ora molti passi in avanti sono stati fatti, ne dobbiamo ancora fare, ma questo percorso di sicuro rafforzerà le nostre imprese sul nostro territorio.»

L’assessore Morandi ha assicurato che «le specificità del settore artigiano saranno tenute nel debito conto nelle proposte di riordino del settore” ma precisa che anche per i Confidi dell’Artigianato, più piccoli e frammentati, è importante essere inseriti in un sistema. Si tratta dunque di capire come dare risposte a un settore che vive una realtà difficile».

Raffaele Paci 2 copia

L’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha chiarito oggi la posizione della Giunta Pigliaru sull’Osservatorio Astronomico.

«L’Osservatorio Astronomico della Sardegna – ha spiegato Paci – è un’opera strategica per la quale sono stati fatti importanti investimenti: siamo d’accordo sull’ipotesi di un coordinamento con la sede di Bologna per sfruttare le rispettive competenze, fare sinergia e ottenere i migliori risultati possibili, ma è importante mantenere l’autonomia e non mortificare le nostre eccellenze. Ci siamo subito attivati e nei prossimi giorni il presidente Pigliaru incontrerà Fabrizio Bignami, Presidente dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) per esaminare la situazione e trovare le soluzioni che salvaguardino una realtà così importante per la Sardegna.»

La realizzazione in Sardegna del grande radio telescopio SRT (Sardinia Radio Telescope), è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere nell’Isola.

«La Regione ha finanziato non soltanto le opere edilizie connesse alla realizzazione di SRT, circa 5.5 milioni di euro, ma ha anche favorito un vero e proprio piano strategico di sviluppo dell’astrofisica e delle tecnologie di riferimento – ha ricordato il vicepresidente della Giunta – attraverso, per esempio, l’inserimento di SRT e della sede Cittadina dell’Osservatorio Astronomico nella rete Regionale di Supercalcolo CyberSAR, il finanziamento di una dozzina di percorsi di Alta Formazione in astrofisica e tecnologie relative nell’ambito del Programma Master & Back, il finanziamento con un milione e mezzo di euro di un Progetto di sviluppo delle apparecchiature accessorie di SRT. E poi, ancora, un milione per la ricerca e 10 per la nuova sede dell’Osservatorio a Selargius, 3 milioni per un progetto di ricerca con la Lombardia e la realizzazione di nuovi laboratori.»

«La Sardegna – ha concluso l’assessore Paci – è in grado di giocare un ruolo importante e strategico nel campo della ricerca e dell’innovazione nel settore dell’astrofisica, e la Giunta è concretamente impegnata a favorire questo processo.»

Radiotelescopio San Basilio 1

Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ed una rappresentanza della Giunta composta dall’assessore dello Sport, Claudia Firino, dal vicepresidente Raffaele Paci, dall’assessore della Sanità Luigi Arru, dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, dall’assessore del Turismo Francesco Morandi, dall’assessore dei Trasporti Massimo Deiana e dall’assessore degli Affari Generali Gianmario Demuro (era assente il presidente Francesco Pigliaru, impegnato a Bruxelles) hanno accolto stamane, nell’aula consiliare di via Roma, i giocatori della Dinamo Banco di Sardegna, il presidente Stefano Sardara, l’allenatore Meo Sacchetti e tutto lo staff tecnico. L’incontro è stato voluto per festeggiare la squadra dopo il bis in Coppa Italia che ha portato alla conquista di ben tre trofei (due Coppe Italia consecutive ed una Supercoppa) in un anno solare.

Il presidente Ganau, sassarese, già sindaco di Sassari, ha donato a tutti i giocatori e all’allenatore una spilla con lo stemma della Regione e al presidente Sardara la bandiera sarda dei Quattro Mori. «Siete l’orgoglio di un’Isola e di un intero popolo», ha detto Gianfranco Ganau.

DSCN0459DSCN0447 DSCN0455 DSCN0437

 

Raffaele Paci 7

L’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha commentato i dati dell’ultima rilevazione Istat relativa al quarto trimestre 2014, che in Sardegna registra incremento del numero di occupati, aumento delle forze lavoro e arresto della disoccupazione.

«La strada è ancora molto lunga – ha detto l’assessore Paci – ma riteniamo che la Sardegna abbia finalmente imboccato la giusta direzione di stimolo all’economia, che sarà ulteriormente rafforzata grazie alla finanziaria appena approvata attraverso la programmazione unitaria, la spesa rapida e ben mirata dei fondi europei e il piano infrastrutture.»

«Gli occupati in Sardegna aumentano di 12mila unità, ed è il primo segnale che le nostre politiche attive sull’economia stanno cominciando a dare qualche frutto: l’apertura di cantieri e gli incentivi alle imprese iniziano a far rialzare l’occupazione – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Allo stesso tempo notiamo con piacere che aumentano le forze lavoro, e questo significa una maggiore fiducia anche da parte di quelle persone che stanno cercando occupazione e che invece prima, totalmente sfiduciate, erano completamente uscite dal mercato di lavoro. Una ulteriore conferma dell’inversione di tendenza rispetto a tanti anni di profonda crisi si ha anche nell’arresto dell’incremento del tasso di disoccupazione che finalmente ferma la sua ascesa. Ovviamente contiamo di continuare su questa strada, proseguendo nei prossimi mesi con le nostre politiche attive di forte stampo keynesiano – ha concluso l’assessore Paci – . Per arrivare finalmente ad avere anche una riduzione del tasso di disoccupazione.»

Palazzo della Regione 2 copia

Si è tenuto ieri il primo incontro ufficiale con il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, gli assessori degli Enti Locali e degli Affari Generali Cristiano Erriu e Gianmario Demuro e i presidenti dell’Anci Piersandro Scano che ha portato i saluti dell’assente Giuseppe Casti del Cal, dell’Asel Rodolfo Cancedda e dell’Aiccre Tore Sanna.

Al centro del confronto, la programmazione territoriale. Il presidente Pigliaru, sottolineando l’importanza dell’incontro, ha detto che «in questi incontri dobbiamo metterci tutti la testa perché non esistono formule magiche ma scelte coraggiose attraverso la programmazione integrata per lo sviluppo dei territori. Noi sappiamo che nella Finanziaria abbiamo messo una chiara idea di crescita diffusa di questa regione. Non ci devono essere pezzettini di sviluppo, devono dissolversi gli approcci localistici. In questo la Giunta è molto determinata, e se questo tavolo andrà avanti con questo comune sentire allora siamo apertissimi al confronto. Ma bisogna assolutamente uscire da logiche campaniliste e ideologiche – ha concluso il presidente Pigliaru -. Stiamo parlando di territorio, di una partita enorme che richiede infrastrutture e capitale umano, ma anche un progetto per andare nella direzione giusta, con scelte coraggiose proprio rispetto al territorio».

«Abbiamo proposto al governo regionale un deciso e coraggioso salto in avanti nelle relazioni tra Regione ed enti locali sul terreno della programmazione – ha spiegato il presidente dell’Anci Piersandro Scano -. Noi, da parte nostra, vogliamo concorrere a orientare i processi di programmazione. Naturalmente ciascuno ha le sue responsabilità e prerogative, la giunta governa, il consiglio legifera e i Comuni amministrano e rappresentano le proprie comunità. Come modello indichiamo quello dei rapporti tra Stato e Regioni nella conferenza Stato-Regioni.»

Il presidente dell’Anci ha poi nuovamente affrontato il tema dello spopolamento come uno dei problemi più urgenti della Sardegna., battaglia sposata in pieno dalla Giunta regionale che ne fa uno dei temi centrali del Prs, il Piano regionale di Sviluppo.

«La Conferenza permanente Regione-Enti locali – ha detto Cristiano Erriu – ha dato il via libera alla delibera di indirizzo sulla Programmazione territoriale che servirà a governare le politiche di investimento per i Comuni. Il nuovo assetto istituzionale previsto dalla Riforma degli Enti locali sarà affiancato e potenziato dagli strumenti della programmazione del territorio, e dalle consistenti risorse messe a disposizione dai fondi strutturali e dal FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) e Fondo Infrastrutture. Durante la riunione la Conferenza ha inoltre concordato sulla necessità di riformare i rapporti tra Regione e Autonomie locali per potenziarne il ruolo e coordinare in modo più efficace la finanza pubblica locale, il Patto di stabilità, la perequazione tra territori nel nuovo assetto istituzionale riformato.»