26 November, 2024
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La maggioranza di centrosinistra ha condiviso impostazione complessiva e filosofia della manovra da 7 miliardi e 800 milioni di euro che ha i suoi capisaldi nel superamento del Patto di stabilità da una parte e nella programmazione unitaria dei fondi europei, nazionali e regionali dall’altra, e che mette in atto politiche keynesiane per un immediato e deciso rilancio dell’economia sarda.
Dopo un confronto con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e gli assessori di Bilancio e Programmazione Raffaele Paci e della Sanità Luigi Arru, la coalizione di governo ha deciso di ripristinare l’importo delle risorse destinate ai malati gravi non autosufficienti in attesa di fissare al più presto nuove regole in un settore che va risistemato a tutela prima di tutto degli stessi disabili gravi e delle loro famiglie. Con un emendamento di Giunta e maggioranza da 43 milioni di euro, i fondi che servono a finanziare il comparto del sociale, tra cui la legge 162 sui malati non autosufficienti, il Progetto “Ritornare a casa” e le leggi di settore, è stato riportato a 242 milioni dai 199 inizialmente previsti.
Durante il vertice di maggioranza è stata anche sottolineata la necessità, ormai non più rinviabile, di razionalizzare la spesa sul sociale per evitare sprechi e inappropriatezza delle prestazioni.
«In particolare saranno attentamente osservati e poi valutati il grado di disabilità, il reddito, la cumulatività degli interventi – ha spiegato il presidente Pigliaru -. In questo modo vogliamo garantire al massimo chi ha davvero diritto all’assistenza, non facendogli mancare nessun aiuto economico. E questo, a lungo termine può essere realizzato solo evitando sprechi dovuti alla mancanza degli indispensabili e accurati controlli in un settore così delicato.»
Per questo, nei prossimi mesi, da parte dell’Assessorato della Sanità sarà avviato un percorso da condividere con associazioni, Comuni e soggetti interessati per individuare le linee guida che porteranno all’individuazione di nuove norme. Nel frattempo, in attesa che tale percorso sia completato e messo in atto, la Giunta guidata da Francesco Pigliaru insieme alla maggioranza di centrosinistra ha deciso di ripristinare i fondi per la Legge 162 e gli altri interventi, a dimostrazione della grande e costante attenzione da parte dell’esecutivo nei confronti del sociale. Anche l’assessore Arru garantisce che la revisione dell’attuale normativa non comporterà nessun taglio lineare alle politiche sociosanitarie, bensì una efficace razionalizzazione del sistema.
«Stiamo analizzando la complessa situazione del settore con le parti sociali e le associazioni – ha detto l’assessore della Sanità –, con un obiettivo chiaro e preciso: tutelare chi ne ha davvero bisogno e diritto. In Sardegna c’è una spesa sociale molto alta, e situazioni di inappropriatezza su cui la Giunta vuole fare completamente luce perché mettono a rischio la tutela dei più deboli nei confronti dei quali l’attenzione è invece massima e costante.»
Nel vertice di maggioranza si è anche condiviso il miglioramento fatto alla finanziaria dopo le audizioni e il dibattito in terza commissione.
«In particolare – ha sottolineato l’assessore al Bilancio Paci – sono state incrementate alcune poste del Bilancio per un totale di 45 milioni di euro, dando priorità a quei settori che Giunta e maggioranza ritengono fondamentali e strategici per la Sardegna e per il proprio programma di governo.»
Vengono infatti stanziati 13 milioni in più per Spettacolo, Cultura e Sport ovvero per biblioteche, cinema, spettacolo, associazioni sportive; 9 milioni in più vanno a Istruzione e Università (Ersu, Erasmus, Ricerca, Diritto allo Studio); il settore Lavoro incasserà 5 milioni in più da destinare a lavoratori socialmente utili e cantieri mentre 8,2 in più ne avrà a disposizione l’Agricoltura per Consorzi di bonifica, comparto ippico, APA, Agris; 3 milioni e mezzo in più sono destinati alle Attività produttive (Expo, artigianato, turismo, aree crisi), 3 al Sociale (associazioni disabili, centri antiviolenza, volontariato), 3,5 a Enti Locali e Associazionismo (dal Cal alle Province).
Palazzo della Regione 1 copia

 

Paci-Pigliaru 2 copia

Leggi più semplici e un sistema amministrativo chiaro e trasparente per fare in modo che la Regione, col suo operato, contribuisca a ridurre le occasioni di contenzioso fra cittadini e pubblica amministrazione. E poi, comunicazione trasparente, legittimità nell’operare e un leale rapporto con privati e imprese per un miglior funzionamento del sistema. L’ha detto il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, partecipando a Cagliari all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar, il Tribunale amministrativo regionale.
«L’alto tasso di litigiosità che genera una forte inefficienza nel sistema deve rappresentare uno stimolo affinché la Regione si adoperi, attraverso il miglioramento del suo operato, per una riduzione del contenzioso, in modo da garantire allo stesso tempo il rispetto formale della legge ma anche la soddisfazione dell’interesse pubblico, delle esigenze dei cittadini e del funzionamento efficiente del sistema – ha detto Paci portando il saluto del presidente Francesco Pigliaru, impegnato a Bruxelles -. Una prima e chiara linea che la Regione deve perseguire è quella della legittimità della sua azione amministrativa che tuttavia non è sufficiente se non accompagnata da un leale rapporto con cittadini e impresa. La trasparenza nella comunicazione con il cittadino è un elemento in grado di creare fiducia e dunque di ridurre potenzialmente il contenzioso: quando è chiaro il processo decisionale e le motivazioni alla base del provvedimento finale, c’è quanto meno una minore tendenza a rivolgersi al giudice per contestare l’azione amministrativa.»
Secondo il vicepresidente della Regione, «l’azione amministrativa della Regione deve essere improntata alla legittimità non solo per evitare un possibile contenzioso ma per un fine è un interesse più alto, che è quello della legalità e della soddisfazione dell’interesse pubblico, che deve incidere sul cittadino nella maniera più lieve e meno invasiva possibile e con il minor sacrificio per lo stesso».

Raffaele Paci ha poi sottolineato la necessità che la Regione, nell’interesse generale, lavori a una indispensabile semplificazione amministrativa e legislativa, creando così «un rapporto di fiducia tra cittadino e impresa da una parte e pubblica amministrazione dall’altra. Un procedimento chiaro, semplice e trasparente, senza trappole e inganni, riduce gli errori degli utenti, rende chiara la decisione è il suo fondamento riducendo contenzioso e litigiosità», a partire da leggi “chiare e di facile attuazione” per garantire ai cittadini trasparenza e semplificazione della Regione, condizioni indispensabili per ridurre i contenziosi.

Raffaele Paci 7

La Regione paga un terzo dei residui passivi accumulati negli ultimi anni stanziando immediatamente 500 milioni di euro, cioè i 300 dell’anticipo sulla vertenza entrate incassati il 16 gennaio e 200 degli altri 300 fuori contenzioso arrivati da Roma la scorsa settimana. L’obiettivo è riuscire a estinguere entro il 2015 l’intero debito provocato dalle promesse di pagamento mai onorate a causa dei vincoli del Patto di Stabilità: si tratta di circa un miliardo e mezzo di euro.

«In questi anni, a causa del Patto di stabilità, si sono accumulate moltissime promesse di pagamento mai soddisfatte che hanno provocato enormi disagi a Comuni e Province ma anche alle imprese e al mondo dell’Associazionismo – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci -. Da quest’anno non accadrà più, grazie all’accordo di luglio che ha cancellato quegli assurdi vincoli per la Sardegna. Potendo spendere tutto quello che incassiamo, riusciremo così a chiudere tutti i debiti pregressi e soprattutto non aprirne nuovi: non più promesse di pagamento, dunque, non più cifre stanziate e non spendibili ma solo certezze·»

I 500 milioni di euro per il pagamento dei residui sono immediatamente disponibili e, in base alle indicazioni arrivate dai diversi assessorati discusse poi dalla Giunta, sono stati suddivisi tra le principali priorità.

Agli Enti locali vanno 80 milioni di euro, destinati al Fondo Unico: «Un’altra importante sferzata all’economia locale dopo i 70 milioni del bando a sportello, con cantieri già aperti e lavori che a settembre saranno consegnati – ricorda il vicepresidente della Regione – e un altro segnale della grande attenzione che questa Giunta ha nei confronti degli enti locali». Non solo: a quegli 80 vanno aggiunti altri 60 milioni destinati ai Lavori pubblici per le opere delegate ai Comuni.

Alla Sanità vanno 55 milioni più 70 per le politiche sociali, cifra destinata ai malati non autosufficienti, ai disabili gravi, alle famiglie in stato di povertà «insomma a tutta quella parte della società verso cui questa Giunta ha grande attenzione, garantendo assistenza a chi davvero ne ha bisogno», dice l’assessore del Bilancio. Saranno poi erogati 30 milioni per Pubblica Istruzione e Università, 20 per Beni culturali, spettacolo e sport, 35 all’Agricoltura e in questo modo si potranno pagare prima di tutto gli indennizzi per i danni provocati dall’epidemia della Lingua blu.
I debiti con l’Arst saranno di fatto cancellati grazie ai 43 milioni destinati ai Trasporti, e poi ci sono 34 milioni per l’Ambiente,15 al Turismo, 20 all’Industria e 10 al Lavoro (dalla formazione alla cooperazione fino alla sicurezza sociale). Il resto andrà a coprire altri pagamenti.

«Nel giro di un mese siamo riusciti a mettere sul piatto 500 milioni per pagare i residui passivi. Ovviamente stiamo continuando a lavorare prima di tutto per chiudere la Vertenza Entrate e recuperare così la parte restante dell’importo che lo Stato ancora ci deve – conclude l’assessore Paci -. Vogliamo chiudere la partita dei debiti entro quest’anno, in modo da ripartire nel 2016 con la certezza di non dover più pensare al passato ma di poterci concentrare solo sulle cose da realizzare nel presente e per il futuro della Sardegna.»

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L’incremento del mutuo per le infrastrutture e gli interventi sull’edilizia scolastica fino ai 45 milioni in più per settori considerati strategici, sono le principali modifiche alla manovra finanziaria per il 2015 approvata alla Commissione Bilancio del Consiglio regionale.
«La manovra è stata migliorata in alcune parti grazie ai suggerimenti che abbiamo accolto dalle audizioni e dal dibattito – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Ha però mantenuto intatta la filosofia che ne è alla base, la programmazione integrata dei fondi prima di tutto e un’impostazione fortemente keynesiana, l’intervento pubblico per aiutare il privato a ripartire, come dimostra il mutuo innalzato di altri 100 milioni. Ringrazio i consiglieri per l’intenso lavoro di questi giorni, maggioranza e opposizione che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e contribuito al dibattito in modo proficuo. Ora – aggiunge il vicepresidente della Regione – mi auguro che in Consiglio il percorso sia altrettanto rapido: è necessario che la manovra diventi operativa al più presto per rimettere in moto l’economia e garantire le condizioni per creare al più presto nuova occupazione in Sardegna.» 
Come già ipotizzato dalla Giunta, il mutuo per le infrastrutture previsto dalla manovra viene portato da 600 a 700 milioni di euro: grazie a questo incremento, il parlamentino ha potuto introdurre il fondo di rotazione da 40 milioni per le opere pubbliche comunali, gli interventi infrastrutturali per le aree di crisi delle province di Sassari, Nuoro e Ogliastra per 22 milioni, gli interventi da 15 milioni sull’edilizia scolastica e la copertura dell’acquisto di nuovi mezzi per il trasporto pubblico, il che ha permesso di liberare 23 milioni di euro dai fondi regionali.
«Grande attenzione ai Comuni e alle Province dunque, a quelle aree di crisi che hanno bisogno di una spinta in più per difendersi dalla crisi che le sta aggredendo grazie a un fondo di rotazione che permetterà di aprire ancora cantieri dopo i centinaia aperti con i 70 milioni del Bando a sportello», sottolinea Paci.
La Commissione ha dato il via libera a un centinaio di emendamenti che prevedono incrementi di spesa nei settori che la Giunta Pigliaru considera strategici all’interno del suo programma di governo per un totale di 45 milioni e 300mila euro. Vengono stanziati 13 milioni in più per Spettacolo, Cultura e Sport ovvero per biblioteche, cinema, spettacolo, associazioni sportive; 9 milioni in più vanno a Istruzione e Università (Ersu, Erasmus, Ricerca, Diritto allo studio); il settore Lavoro incasserà 5 milioni in più da destinare a lavoratori socialmente utili e cantieri mentre 8,2 in più ne avrà a disposizione l’Agricoltura per Consorzi di bonifica, comparto ippico, APA, Agris; 3 milioni e mezzo in più sono destinati alle Attività produttive (Expo, artigianato, turismo, aree crisi), 3 al Sociale (associazioni disabili, centri antiviolenza, volontariato), 3,5 a Enti locali e Associazionismo (dal Cal alle Province).
«Con un ulteriore sforzo abbiamo stanziato ancora fondi per quei settori che questa Giunta considera determinanti – spiega l’assessore Paci -. L’istruzione prima di tutto, in ogni sua componente dall’edilizia scolastica fino alla formazione universitaria compreso il diritto all’alloggio e le borse di studio, il comparto agricolo che può segnare la svolta per l’economia della Sardegna, il Sociale verso cui questo esecutivo non ha mai allentato l’attenzione – primo settore a cui la Giunta ha iniziato a pagare i residui passivi, 70 milioni – garantendo l’assistenza economica a chi ne ha bisogno e diritto, il Lavoro che deve assolutamente ripartire. Con questa manovra stiamo dando risposte importanti, serie, concrete alla Sardegna», conclude l’assessore del Bilancio.
La copertura finanziaria agli incrementi di spesa approvati con gli emendamenti in Commissione Bilancio è garantita da 9,5 milioni di euro di entrate aggiuntive, 7,5 milioni di perenzioni, 5 del Fondo per i nuovi oneri legislativi e 23,3 di spostamento degli investimenti sul mutuo.

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La Giunta regionale ha approvato in via definitiva, dopo il parere della seconda Commissione del Consiglio regionale, del Piano straordinario di edilizia scolastica Iscol@, che segna l’avvio delle “Scuole del nuovo millennio”, in linea con le esperienze di edilizia scolastica avanzata e di qualità. Si tratta del seguito degli interventi per la messa in sicurezza e manutenzione degli edifici scolastici che hanno già interessato 242 istituti scolastici. Anche questo segmento di azioni mira a interventi di riqualificazione di alta qualità architettonica ed è pensato a partire dalle istanze dei territori sovra-comunali, sulla base delle richieste dei sindaci.
L’Alta Marmilla è il territorio individuato come prima Area Prototipo della Sardegna che sperimenterà la Strategia nazionale per le Aree Interne (SNAI) contro lo spopolamento. La Giunta, su proposta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha deliberato la presa d’atto dell’istruttoria ultimata dal Comitato Tecnico Aree Interne, che nel luglio scorso aveva svolto una missione di campo nell’isola. Dal rapporto del Comitato emerge che l’Alta Marmilla ha una coesione istituzionale già in grado di esprimere progetti avanzati. L’altra area individuata, e al momento esclusa dalla sperimentazione, era quella del Gennargentu-Mandrolisai. La Giunta, tuttavia, ritiene che quell’area possa essere coinvolta nella Strategia per le Aree Interne, anche con il contributo di risorse ordinarie della Regione. La delibera approvata oggi, infatti, dà mandato al Centro regionale di Programmazione per costituire un tavolo di confronto con il Comitato Tecnico nazionale.
Due le delibere portate all’attenzione dell’esecutivo dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. Si tratta della decisione di assoggettare a limitazioni stringenti, che escludono ogni scavo, livellamento, trivellazione o carotaggio, taglio di vegetazione e apertura di nuove piste i permessi di ricerca per risorse geotermiche relativi al progetto “Sardara”, nei comuni di Collinas, Gonnostramatza, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Villanovaforru e Lunamatrona e al progetto “Guspini”, che interessa i comuni di Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis, San Gavino Monreale, Villacidro. Se le delibere riconoscono di non dover assoggettare gli interventi a procedura di VIA, precisano invece che la prospezione termica e l’eventuale perforazione di pozzi esplorativi dovranno essere preventivamente sottoposte a procedura di assoggettabilità a VIA. Con specifico riferimento a Sardara, si dovrà inoltre dimostrare l’assenza di interferenze con le concessioni attuali per acque minerali e termo-minerali.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è stato nominato il Commissario ad Acta del Consorzio di Bonifica dell’Ogliastra. Il commissario è Giuseppe Aresu.
Approvata la delibera proposta dall’assessore Claudia Firino che nomina, nel consiglio di amministrazione della fondazione Nivola, l’architetto Roberto Virdis e la funzionaria regionale Cristina Baiocchi.
Importante passo avanti nella razionalizzazione organizzativa delle strutture, dopo la delibera portata in Giunta dall’assessore Raffaele Paci che individua, come richiesto dalla Corte dei Conti, un unico responsabile finanziario riunendo le due direzioni consolidate del Bilancio e della Ragioneria. La nominata è Marcella Marchioni, attuale direttore generale della Ragioneria.

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L’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha autorizzato il pagamento di 70 milioni di euro per le politiche sociosanitarie, rispetto alle quali l’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru ha la massima attenzione. Si tratta della prima tranche dell’anticipo di 300 milioni di euro della vertenza entrate incassati dallo Stato tre settimane fa, il 16 gennaio scorso.
«Iniziamo a pagare da questo settore perché la nostra attenzione è massima per i non autosufficienti, i malati gravi che hanno bisogno di cure e assistenza continua – ha commentato l’assessore Paci -. Questi sono i primi milioni erogati dai 300 dell’anticipazione degli arretrati della vertenza entrate, a stretto giro seguiranno gli altri pagamenti per l’Istruzione, la Cultura, il Lavoro, tutti settori strategici su cui questa Giunta vuole puntare. Iniziamo così a eliminare quei debiti accumulati negli anni, provocati dai vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità che la Sardegna non deve più sopportare grazie all’accordo del 21 luglio con lo Stato. L’eliminazione del Patto – ha concluso il vicepresidente della Regione – permetterà di non accumulare più debiti per il futuro, perché tutto quello che viene stanziato da quest’anno potrà essere speso interamente.»
I 70 milioni saranno destinati alle famiglie in situazioni di povertà, all’assistenza domiciliare per i non autosufficienti, agli handicappati e ammalati gravi. L’assessore della Sanità Luigi Arru rassicura anche sugli stanziamenti per il settore previsti per quest’anno dalla manovra finanziaria.
«Non ci sarà nessun taglio lineare alle politiche sociosanitarie, e questo voglio dirlo con chiarezza. Stiamo analizzando la complessa situazione del settore con le parti sociali e le associazioni, con un obiettivo chiaro e preciso: tutelare al massimo chi ne ha bisogno, e garantisco che nessuno che ne abbia davvero bisogno sarà privato del sussidio da questa giunta. In Sardegna c’è una spesa sociale molto alta – ha sottolineato l’assessore Arru -. E situazioni di inappropriatezza su cui vogliamo far luce mettono a rischio la tutela dei più deboli nei confronti dei quali l’attenzione è invece massima e costante. Oggi eroghiamo 70 milioni di euro, e sono i primi in assoluto dei 300 degli arretrati della vertenza entrate incassati pochi giorni fa. L’esecutivo di cui faccio parte – ha concluso l’assessore della Sanità – dimostra così ancora una volta la sua attenzione a situazioni di povertà, ai disabili, ai malati non autosufficienti e al welfare della Sardegna.»

 

Gli assessori regionali della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu si sono confrontati oggi con i presidenti di Anci e Cal, Pier Sandro Scano e Giuseppe Casti, insieme a Gianluca Cadeddu e Graziella Pisu del Centro regionale di Programmazione, sui temi legati a programmazione territoriale, programmazione unitaria e fondi comunitari.

Sulla programmazione territoriale, Anci, Cal Sardegna e tutto il partenariato socio-economico regionale saranno regolarmente coinvolti nel dialogo istituzionale con i territori, ed è stata ipotizzata la possibilità di dare continuità a progetti locali già presentati in passato finora rimasti senza copertura finanziaria, purché coerenti con la nuova strategia regionale.

«Sulla programmazione unitaria, abbiamo ribadito l’intenzione della Giunta – peraltro già inserita nella legge finanziaria – di istituire una cabina di regia con tutte le autorità di gestione degli strumenti finanziari della programmazione unitaria 14-20, in modo da garantire il miglior coordinamento possibile ed evitare così che ciascun fondo vada per conto suo», ha spiegato l’assessore Paci. Infine, i fondi comunitari: il direttore del Crp Cadeddu ha spiegato che si sta intervenendo sul documento Po Fesr 2014-2020 sul quale la Commissione Europea ha espresso le sue osservazioni, per migliorare il documento nel suo complesso e in particolare sul Piano di rafforzamento amministrativo.

«Questi incontri sono per noi importanti per individuare insieme al partenariato istituzionale e sociale un metodo che porti a una strategia condivisa nell’azione di governo sul territorio», ha sottolineato il vicepresidente della Regione.

«Abbiamo espresso forte apprezzamento per il metodo imboccato – hanno detto Scano e Casti -. Era appunto la nostra proposta che il confronto avvenga prima delle decisioni e non a cose fatte. Sulla programmazione territoriale abbiamo sottolineato due punti: il primo che i territori abbiano il medesimo accesso agli strumenti e alle risorse con parità di opportunità. Secondo, che la programmazione avvenga attraverso procedure trasparenti e processi di valutazione ancorati a criteri oggettivi e non determinati dalla volontà politica.»

Per quanto invece riguarda il confronto sui fondi europei, i presidenti di Anci e Cal hanno detto «di aver manifestato la preoccupazione del sistema delle autonomie locali per i ritardi accumulati e soprattutto per la severità delle osservazioni rivolte al nostro Fesr dalla commissione europea. Va straordinariamente rafforzata la capacità di programmazione, attuazione e gestione».

«Da ultimo – hanno concluso – abbiamo sottolineato la necessità di un coinvolgimento effettivo del partenariato istituzionale e socio-economico.»

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La manovra finanziaria della Giunta Pigliaru cancella il termine industria. La denuncia viene da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale che ha rimarcato la nota dolente durante i lavori delle commissioni regionali: «Proprio così – spiega Rubiu – tra le pagine del bilancio è scomparso il capitolo dedicato all’industria. Un segnale negativo per tutti i lavoratori che pensavano che il settore potesse avere una ripresa. Ho segnalato il deficit anche all’assessore alla programmazione e bilancio Raffaele Paci per comprendere le future strategie dell’esecutivo per la rinascita della Sardegna».

«Una scatola vuota, di fatto – aggiunge Gianluigi Rubiu – visto che per il settore sono disponibili risorse pari a 190 milioni di euro, ma una grande fetta di questi finanziamenti arrivano dall’Unione Europea. Si tratta, dunque, di fondi vincolati. Senza dimenticare poi che oltre 59 milioni di euro andranno alle partecipate, come Igea e Carbosulcis. Alla fine della giostra. Alle imprese rimangono poco più di 6 milioni di euro. Praticamente si azzerano i finanziamenti per rendere più competitiva l’economia sarda, con la cancellazione dell’industria e l’azzeramento dei capitoli destinati alle imprese. Un disegno che si nasconde anche per il settore dell’agricoltura, con la gran parte delle risorse vincolate dai fondi europei».

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È stato avviato oggi il confronto fra gli assessorati della Programmazione e Bilancio e degli Enti locali con Anci e Cal sulla manovra finanziaria per il 2015 e, più in generale, su temi come il Patto verticale incentivato, l’abbattimento dei debiti, l’utilizzo dei residui di liquidità. I presidenti di Anci, Piersandro Scano, e Cal, Giuseppe Casti, hanno chiesto all’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci di approfondire i temi della programmazione unitaria, della programmazione territoriale e della spesa dei fondi europei: al termine dell’incontro, durato circa due ore, è stato fissato un nuovo appuntamento per lunedì prossimo 2 febbraio, alle 15, per discutere di quei temi specifici.

«È stato un confronto utile, che ci ha consentito di avviare un percorso e affrontare molti argomenti importanti per la Regione e gli Enti locali – dice l’assessore Paci -. Abbiamo parlato di patto verticale incentivato, dell’uso delle riserve erariali per abbattere i debiti, del mutuo che contrarremo con la prossima finanziaria ma anche del difficile momento economico che stiamo vivendo e che impone rigore assoluto nelle scelte pur nell’ottica dello sviluppo. Abbiamo anche parlato della possibilità di portare tutta la Finanza locale in capo alla Regione ma con un sistema che, modificando lo Statuto, dia precise garanzie alla Regione stessa.»

«Abbiamo con oggi iniziato l’interlocuzione sulle nostre proposte di modifica alla legge finanziaria. Il confronto si svolge, come abbiamo avuto modo di sottolineare con forza nella giornata di ieri in clima di forte cooperazione istituzionale, dettata anche dalla gravità del momento – dicono i presidenti di Anci Scano e Cal Casti –. Ci sono naturalmente punti di non condivisione, noi abbiamo rappresentato con forza le esigenze finanziarie degli enti locali, anche se comprendiamo di sicuro le difficoltà della finanza regionale, le stesse che viviamo noi quotidianamente. Abbiamo anche sollevato una serie di problematiche relative alla legge di stabilità nazionale, che continua a persistere nella linea dei tagli alle Regioni e ali Enti locali, e altri importanti problemi, dalle risorse per gli Enti locali alla dotazione del fondo unico, dalla copertura finanziaria per il piano verticale incentivato alle risorse per il sociale a partire dal fondo per la non autosufficienza e le povertà estreme. La discussione continua». 

Secondo l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, nell’incontro di oggi «è stata confermata la volontà comune di gestire in modo convergente tutte le tematiche e i problemi di natura istituzionale, contabile, di programmazione economica e di sviluppo in modo coordinato ai diversi livelli istituzionali, che vedano la Regione e i Comuni marciare di pari passo pur nella difficoltà dei problemi e nelle rispettive differenti posizioni».

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha istituito un Fondo rischi da 25 milioni di euro, finanziato dalla Sfirs, per intervenire negli investimenti di rischio delle piccole e medie imprese sarde. L’obiettivo è accrescere la competitività delle aziende interessate: si punterà soprattutto sulle imprese capaci di fare filiera (dunque di guidare anche tanti piccoli imprenditori che fanno rete, per esempio nel settore dell’agroalimentare, potranno ricevere benefici) e fortemente orientate all’internazionalizzazione, e si daranno risposte concrete al sistema produttivo sardo, potenziandolo per favorire l’occupazione. I settori prioritari di intervento saranno agroalimentare, turismo, energia sostenibile, logistica e trasporti, biomateriali. I finanziamenti dovranno essere restituiti a tassi di mercato in tempi molto lunghi, fino a dieci anni, e saranno integrati da cofinanziamenti di mercato. Oggi la Giunta ha approvato gli atti di indirizzo, entro 15 giorni sarà messo a punto il regolamento, dunque, il Fondo sarà ufficialmente operativo a fine febbraio.

«Considerando il protrarsi della crisi economica è necessario utilizzare tutti gli strumenti che la Regione ha a sua disposizione, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, per rafforzare il patrimonio delle imprese sarde sane, strumenti di equity o quasi equity alternativi al tradizionale indebitamento bancario – dice l’assessore Paci -. Insomma, se un’impresa sarda vuol fare piani di investimento ma ha difficoltà ad accedere al credito, noi ci affianchiamo al privato in modo da consentirgli di realizzare quell’investimento. In seguito valuteremo anche la possibilità di rafforzare l’intervento regionale con le risorse comunitarie del Por Fesr 2014-2020 per la creazione di ulteriori strumenti di ingegneria finanziaria, anche per il finanziamento del rischio. La Regione è dunque in prima linea a supporto delle imprese sarde e per rilanciare, pure con l’attrazione di investimenti esterni, un’economia da troppo tempo paralizzata. Bisogna fare in fretta e dare risposte alla società sarda, creando presupposti e condizioni favorevoli a generare subito nuovi posti di lavoro».

«Il finanziamento delle piccole e medie imprese sarde che intendono promuovere un piano di sviluppo industriale era considerato una delle azioni strategiche – per garantire il supporto al mondo produttivo – già nel Programma Regionale di Sviluppo 2014-2019, approvato dalla Giunta Pigliaru a ottobre scorso. Quella approvata oggi è una delibera importante e molto innovativa – conclude il vicepresidente della Regione -. Iniziamo a dare concretamente attuazione al programma di intervento a favore delle imprese inserito proprio nel Prs».