26 November, 2024
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L’assessore regionale del Bilancio e della Programmazione Raffaele Paci smentisce le voci su una cancellazione della riduzione dell’Irap.
«Non solo la Giunta non cancella la riduzione dell’Irap – ha detto Paci – ma anzi la stabilizza, trasformando “a tempo indeterminato” un provvedimento della durata solo triennale che, come deciso dalla precedente legislatura, sarebbe scaduto nel 2015.»
«In Sardegna l’Irap è e resterà la più bassa d’Italia – ha aggiunto l’assessore del Bilancio -. Ma per renderla stabile, una rimodulazione dell’aliquota regionale era necessaria dopo l’ulteriore riduzione dell’Irap decisa dal governo nazionale attraverso la legge di stabilità. La somma del taglio regionale, che pur rimodulato resta, e di quello nazionale, garantirà uno sgravio importante e permanente per le imprese sarde.»
Sulla decisione dell’esecutivo Pigliaru di contrarre un mutuo da 600 milioni, il vicepresidente della Giunta ribadisce che «la Regione chiederà un prestito non certo per pagare debiti come molto spesso accaduto in passato ma per fare investimenti, per aprire cantieri, per superare l’eterno gap infrastrutturale che da sempre penalizza la Sardegna e per iniziare un percorso, troppo a lungo rimandato, di rilancio della sua economia».
Raffaele Paci 7

 

Una procedura semplificata a sportello per erogare 20 milioni di euro destinati a opere in avanzato stato di progettazione, cioè pronte per essere cantierizzate, e che possono essere realizzate dal sistema degli Enti locali in Sardegna entro il 2015. Con un meccanismo a bando (chi prima presenta le domande, prima accede al finanziamento) l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, con gli assessori dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, del Turismo, Francesco Morandi e degli Enti Locali, Cristiano Erriu, intendono così imprimere un’accelerazione decisa alla spesa delle risorse comunitarie, in particolare a quelle che registrano minori performance di spesa: l’esecutivo Pigliaru ha dunque approvato l’attivazione di una procedura veloce e semplificata per arrivare in tempi brevi all’assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti (Ogv) e al completamento delle opere entro i tempi previsti dai regolamenti comunitari, il 30 settembre 2015.
«L’attivazione di questa procedura veloce e semplificata ha importanti effetti anche sul tessuto economico della Sardegna – dice l’assessore Paci – Abbiamo cercato di mettere insieme più linee di intervento in modo da ottenere effetti rapidi e diffusi sul tessuto socio-economico dell’Isola. È un’iniziativa sperimentale ma se vediamo che la cosa funziona siamo pronti a mettere in campo altre risorse, per esempio quelle per le bonifiche Igea. Ancora una volta scontiamo i colpevoli ritardi della precedente amministrazione sulla spendita dei fondi europei, ritardi che stiamo cercando in tutti i modi di recuperare, anche con questa procedura che fornisce risposte adeguate alle esigenze dei Comuni e della Sardegna che non può assolutamente permettersi di perdere fondi europei utilizzabili per opere sicuramente strategiche.» 

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L’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, lancia un appello al Governo e al Parlamento affinché venga superata, al momento dell’esame del provvedimento da parte delle Camere, la disposizione della legge di stabilità già approvata dal Governo che, cancellando integralmente per il 2015 e della metà per il 2016 le risorse individuate da una norma convertita in legge meno di 5 mesi fa, rischia di mandare in fumo l’avvio delle Zone Franche Urbane.

«Il Governo non faccia retromarcia sulle Zone Franche Urbane – dice Paci -: garantisca i finanziamenti previsti e la Regione farà la sua parte, contribuendo anche economicamente all’avvio di uno strumento che consideriamo strategico per rilanciare l’attività delle imprese in contesti urbani particolarmente disagiati e che può diventare un volano per il rilancio complessivo dell’economia regionale.»

«Per anni il succedersi di disposizioni legislative e previsioni finanziarie ha ritardato l’attivazione delle Zone Franche Urbane – ricorda il vicepresidente della Giunta -. Finalmente quest’anno i provvedimenti assunti ad aprile cioè il decreto legge 66, convertito poi nella legge 89 il 23 giugno 2014, articolo 22-bis, sembravano consentire l’avvio di questo importante strumento di sostegno a una parte delle imprese, garantendo loro una adeguata dotazione finanziaria statale e consentendo che alle risorse nazionali si affiancassero quelle erogate direttamente dalle Regioni. Per questa ragione, oltre a confermare che la Regione Sardegna intende supportare con proprie risorse il rapido avvio delle ZFU, ribadiamo che il Governo deve immediatamente scendere in campo con un adeguato supporto economico – conclude l’assessore Paci -. In caso contrario, con tutta probabilità, si impedirebbe l’effettivo avvio di queste aree a fiscalità agevolata, le cui potenzialità per la promozione di crescita economica e occupazione sono indubbie.»

Dopo le prime audizioni delle parti sociali in III commissione, dall’opposizione di centrodestra arrivano durissime critiche al Psr (Piano di sviluppo regionale).

«Il Piano tanto decantato dalla Giunta di Francesco Pigliaru – denuncia Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna – altro non è che un documento concepito senza concertazione: un libro dei sogni in cui mancano vere e proprie politiche di settore (per la casa e per le giovani coppie) e indicazioni certe sulle strade da seguire per realizzare quelle che per adesso restano delle mere linee di principio, da non confondere con i progetti concreti. A rimarcarlo, oggi, sono stati i sindacati sardi, in audizione in Commissione per discutere del testo.»

«Le sigle sindacali – aggiunge Locci – hanno in sostanza bocciato su tutta la linea il documento, invocando innanzitutto maggiore discussione, quella che fino a oggi è mancata. Allo stato attuale il Psr non è in grado di misurare gli effetti delle politiche, né tanto meno di garantire la valutazione ex ante dei programmi così come richiesto dall’Unione Europea. Per i sindacati è urgente un piano infrastrutturale ed energetico, il riconoscimento dello status di insularità da parte dell’unione Europea, la riduzione del precariato, e maggiore attenzione per la questione lavoro e per le zone interne dell’Isola, di fatto dimenticate.»

«Auspico – conclude Ignazio Locci – che Raffaele Paci, che alla presentazione del documento aveva garantito l’apertura della discussione, si sieda al tavolo con le forze politiche, sociali e sindacali e riveda i progetti di rilancio della Sardegna, avvalendosi del contributo di tutti. Anche se non sono professori.»

Sono iniziate ieri mattina, nella commissione Programmazione e Bilancio, le audizioni della parti sociali sul Programma regionale di sviluppo (Prs) che era stato illustrato al parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd), dall’assessore Raffaele Paci, nella seduta dello scorso 11 novembre.

In apertura dei lavori il presidente Sabatini ha sottolineato la scelta del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, di far precedere l’esame del Prs alla Legge Finanziaria (al contrario di quanto era accaduto nelle due legislature precedenti) per consentire in Consiglio la specifica discussione sul principale documento della programmazione regionale, redatto in coerenza con il programma di governo della iegislatura.

Sabatini ha inoltre rivolto ai sindacati un accorato appello perché non considerino “una formalità di rito” il confronto in commissione ed ha definito “fondamentale” il rapporto con il sindacato per la condivisione delle azioni e dei programmi utili ad affrontare la situazioni di crisi che investe la Sardegna. Il presidente della commissione ha quindi invitato Cgil, Cisl e Ugl a trasmettere il loro contributo per migliorare i contenuti del Prs ed ha ricordato che la commissione non può modificare il documento oggetto dell’audizione ma che procederà con l’approvazione di una relazione contenente le eventuali modifiche da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea sarda.

Il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha rimarcato l’importanza del “confronto sociale” ed ha dichiarato che la singolarità sta nel fatto che qualcuno possa negarlo, dimostrando così «una certa idea di autosufficienza da parte di chi sta nel palazzo e di chi governa». «Apprezzo – ha dichiarato il leader Cgil – che il Consiglio regionale riaffermi in questa sede l’importanza della concertazione ed accolgo l’invito del presidente Sabatini per offrire un contributo non formale nel confronto sul Prs».

Michele Carrus ha definito «sostanzialmente condivisibile l’impostazione generale del Piano regionale di sviluppo» ma ha sottolineato con tono critico «la debolezza del documento per quanto riguarda le politiche settoriali». «Non c’è una strategia di sviluppo per il settore manifatturiero e industriale – ha incalzato il rappresentante della Cgil – e in Sardegna non si può fare a meno delle attività manifatturiere che incidono per il 10% sul Pil dell’Isola».

Michele Carrus ha inoltre lamentato come il corposo documento della Regione manchi di indicazioni precise in ordine ad alcune scelte strategiche, ad incominciare da quelle per il metano. «Non basta affermare  che bisogna colmare il gap che ci deriva dall’assenza del gas metano – ha dichiarato il segretario Cgil – serve dire come si intende procedere per colmare questa lacuna». Carrus ha quindi definito “scellerata” l’ipotesi dei depositi costieri di metano ed ha sottolineato come le diverse scelte per l’approvvigionamento del gas, producano effetti differenti sui territori e sui diversi comparti produttivi.

L’ulteriore lacuna del Prs – a giudizio di Carrus – è rappresentata dalle “politiche per l’occupazione”. «Il modello di “garanzia giovani” che sta dentro il Prs – ha spiegato il sindacalista – offre una prospettiva di medio-lungo periodo mentre l’attuale situazione richiede azioni immediate rivolte ai giovani e meno giovani che non hanno un lavoro». Gli interventi immediati proposti dalla Cgil sono: la tutela del reddito delle famiglie; incentivi all’occupazione che devono essere “mirati, selettivi, duraturi e consistenti”; il rilancio degli investimenti con un meccanismo volto al reimpiego dei lavoratori in ammortizzatori sociali nelle opere che saranno realizzate con le risorse pubbliche.

«All’interno del Piano regionale di sviluppo – ha concluso Michele Carrus – non c’è un piano per il lavoro e il sindacato è insoddisfatto del Prs e del mancato confronto con la giunta regionale».

Ignazio Ganga ha sottolineato la critica della Cisl per il mancato confronto con la Giunta regionale per la predisposizione del Programma regionale di sviluppo. Ganga, pur dichiarando una generale condivisione nella strategia che sottende al Prs ha evidenziato la debolezza del documento per quanto attiene i progetti. «Serve aggredire la crisi – ha dichiarato il rappresentante della Cisl – e il Prs non considera prioritario, ad esempio, il piano energetico e il piano della mobilità».

Ganga ha inoltre lamentato un “depotenziamento” del negoziato con la Ue per il riconoscimento dell’insularità ed ha indicato gli altri temi prioritari per l’economia sarda: il lavoro («ma servono interventi urgenti per i servizi per l’impiego e l’occupazione»); la riforme istituzionali con particolare riferimento al dimensionamento scolastico («bisogna dimensionare la nostra scuole alle esigenze della nostra isola se davvero si vuole combattere il 27% di dispersione scolastica»); la riduzione del precariato (anche in ottica del mantenimento degli equilibri sociali); piano socio sanitario («ma ci sono diverse sinergie tra le politiche sanitarie e il welfare»).

Ignazio Ganga ha quindi definito “deficitario” il Prs sul tema cruciale delle “zone interne” («è evidente che chi ha redatto l’apposita scheda non vive e non conosce la realtà delle zone interne della nostra Isola»). Il rappresentante della Cisl ha quindi auspicato un “patto federativo interno” con i territori della Sardegna al fine di garantire le poste ad essi destinati dalla Regione. Ganga ha concluso con l’invito alla giunta e al Consiglio «perché non si abbandoni la strada dell’industria nell’Isola».

Il segretario regionale dell’Ugl, Sandro Pileri, pur condividendo la schematizzazione contenuta all’interno del Prs ha definito il documento “mastodontico e dispersivo” ed il tutto penalizzerebbe «l’immediata operatività degli interventi che il momento di crisi impone».

Le riflessioni dell’Ugl hanno interessato la dispersione scolastica («non esiste un problema relativo alla dispersione scolastica ma esiste la necessità di adeguare le conoscenze rispetto alle richieste che vengono dalla società e dai mercati») ed hanno rappresentato la preoccupazione che la riforma dei servizi per l’impiego con “garanzia giovani” produca un eccessivo «accentramento alle strutture pubbliche delle dinamiche del lavoro».

Pileri, a proposito della creazione di opportunità di lavoro, ha definito «elemento vincente per lo sviluppo» l’innovazione ma ha denunciato, in via generale, «l’impressione di un eccesso di governo pubblico di quei fenomeni per i quali esiste, invece, la necessità di concedere più libertà di azione e di percorso».

Un ulteriore accento dell’Ugl ha riguardato la necessità di interventi urgenti per la semplificazione burocratica e lo snellimento delle procedure e l’esigenza di azioni concrete per il settore della pesca («negli ultimi anni sono andati perduti circa il 40% dei posti di lavoro»).

La commissione Bilancio ha quindi proceduto con l’audizione dei rappresentanti di Confindustria, Cna e Confapi.

Il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha espresso apprezzamento sul metodo, sugli obiettivi e sulla strategia complessiva del programma regionale di sviluppo ed ha evidenziato come i temi del Prs della giunta Pigliaru siano i medesimi di quelli della Giunta Soru e della Giunta Cappellacci («cambiano soltanto le priorità e le sensibilità»). Scanu ha quindi dichiarato di condividere la priorità attribuita all’investire sulle persone ed ha definito “opportuna” la riforma del sistema dei servizi per il lavoro e la riforma della formazione professionale. Il numero uno degli industriali in Sardegna ha quindi sottolineato l’importanza del programma “garanzia giovani” ma ha rimarcato come «non risolve di per sé il problema di una economia che non tira con una domanda che permane inadeguata e in regresso».

Quanto alle opportunità di sviluppo, il presidente di Confindustria ha sottolineato l’assenza di “un’idea dell’industria”, settore che dovrà raggiungere il 20% del Pil col manifatturiero, se si vuol restare in linea con gli obiettivi fissati in sede di Unione Europea.

«Bisogna promuovere una nuova politica industriale e manifatturiera – ha dichiarato Alberto Scanu – mentre il Prs non rivolge attenzione al mondo industriale, dalla chimica al metallurgico, dal lapideo al sughero, dall’impiantistico alle costruzioni».

Giudizio positivo, invece, per le azioni rivolte all’internazionalizzazione, ai Confidi, all’innovazione tecnologica. Confindustria auspica un «approccio integrato di filiera per lo sviluppo del settore agricolo» in relazione all’agroindustria, così come invita la Regione a considerare il comparto turistico in maggiore collegamento con quello dei trasporti.

In materia urbanistica, il leader di Confindustria nell’Isola ha rimarcato l’esigenza di un adeguamento del Piano paesaggistico regionale e definito “urgente” una disciplina e una gestione organica del territorio «che non può prescindere da una nuova legge urbanistica».

Scanu ha inoltre invitato la Regione ad esplicitare le scelte per l’approvvigionamento del gas metano, non precludendosi l’opportunità di riscontrare l’eventuale disponibilità di risorse dal sottosuolo.

Da evidenziare inoltre la posizione espressa a proposito delle servitù militari: «Bisogna evitare gli estremismi e ricordare che sono una opportunità di occupazione per 10mila lavoratori in Sardegna».

Il presidente di Confindustria ha quindi concluso dichiarando il giudizio “positivo” sul Prs.

Il presidente di Cna Sardegna, Francesco Porcu, ha sottolineato in positivo la struttura del Prs «perché supera lo schema antistorico che vedeva le politiche di programmazione e sviluppo come somma derivata delle singole politiche di settore». Porcu ha inoltre espresso apprezzamento per l’impostazione generale del documento e definito “innovativa” la parte dedicata alla gestione dei “beni comuni” («fondamento di una nuova dimensione culturale capace di generare valore e promuovere sviluppo economico e crescita civile»).

La critica della Cna ha riguardato l’assenza nel Prs di riferimenti all’artigianato artistico («è una imperdonabile dimenticanza») e la necessità di sostenere la “visione” di medio e lungo periodo con «politiche industriali che con forza poggi su un ordine di priorità che tenga conto delle realtà produttive esistenti, delle vocazioni territoriali e dei settori innovativi su cui investire».

Francesco Porcu ha sottolineato la centralità del ruolo delle città ai fini dello sviluppo ed ha avanzato la richiesta perché i fondi strutturali siano impiegati in un grande programma di riqualificazione ed efficientamento energetico in ambito urbano.

In conclusione del suo intervento il presidente di Cna ha così sintetizzato le tre carenze del Prs: non c’è alcun riferimento all’artigianato artistico, nel comparto del credito serve rivedere gli strumenti creditizi rivolgendoli a tutte le imprese; non è presente il piano di riqualificazione e riuso delle realtà urbane.

Silvana Manurita in rappresentanza della Confapi ha definito il Prs «un documento esaustivo e completo, nonché un lavoro approfondito che evidenzia un cambio di prospettiva».

Le priorità di intervento a giudizio della Confapi riguardano gli interventi in materia di semplificazione; quelli per favorire i mercati innovativi e per la valorizzazione ambientale e culturale. Manurita ha sottolineato inoltre l’urgenza del piano energetico sardo e ha definito “centrale” il tema dell’incremento dei livelli occupazionali.

L’esponente Confapi ha concluso con l’auspicio che il Prs possa essere integrato con un’apposita scheda con l’indicazione dei risultati che la giunta si prefigge di ottenere, così da poterli valutare e comparare.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Raffaele Paci 12 copia

L’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, ha illustrato alla Terza commissione consiliare le indicazioni generali del Piano regionale di sviluppo (Prs): il principale documento della programmazione regionale, redatto in coerenza con il programma di governo della legislatura.

«Il documento – ha spiegato il delegato al Bilancio, nel corso dell’audizione in commissione – è strutturato in quattro capitoli e due allegati tecnici. Il primo capitolo indica le sei linee strategiche; il secondo contiene un approfondimento sui singoli progetti; il terzo evidenzia i progetti ad impatto immediato nel breve periodo per il contrasto alla crisi economica in atto; il quarto indica le fonti finanziarie. I due allegati, invece, riportano un’analisi sintetica del sistema regionale, unitamente alle schede di ciascun progetto.»

I grandi temi (così li ha definiti l’assessore Paci) sono rappresentanti dalla riforma della Regione e degli Enti locali; dalla riforma degli organismi a supporto delle attività produttive; dalle misure per la semplificazione; dalla razionalizzazione della gestione del patrimonio e dalla affermazione dei criteri di valutazione, partecipazione e trasparenza.

«La nostra visione – ha aggiunto Paci – è un approccio con interventi immediati ma con una visione strategica che riequilibri sistema economico e territori e aggredisca i fattori che sono causa del ritardo strutturale del nostro sistema regionale». «Se riusciremo ad incidere efficacemente e a risolvere i problemi che abbiamo individuato al termine della legislatura lasceremo un sistema economico e sociale più competitivo ed in “salute”.»

Carbosulcis 2
La Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru ha approvato questa mattina, su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci, il programma 2014 della legge regionale N. 7 del 2007 per la Ricerca scientifica, che è stato finanziato con 4 milioni e 743 mila euro. «Finanziare la ricerca – ha commentato l’assessore Paci – significa dare una spinta propulsiva allo sviluppo e dell’occupazione, incrementare la possibilità di acquisire leadership anche fuori dall’isola e promuovere il sistema della conoscenza. Massimizzando le sinergie tra i diversi finanziamenti UE, in stretta integrazione tra le politiche regionali, sarà possibile infatti innovare e promuovere grandi opportunità».
Le attività per le quali è stato ripartito il finanziamento sono: il sistema premiale di produttività scientifica, di cui sono beneficiari le Università da Cagliari e Sassari e altri Enti di ricerca pubblici (un milione); la ricerca in campo agricolo (500 mila euro) la Biblioteca scientifica (un milione); l’accordo Ras, INAF e OAC (500 mila euro), le piattaforme tecnologiche di organismi regionali e del CRS4 (un milione) e ulteriori azioni a beneficio della RAS, dei cittadini e delle scuole (743 mila euro).
La Giunta ha approvato la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale che consente l’ampliamento della discarica di rifiuti speciali non pericolosi della Carbosulcis. La discarica è utilizzata dall’ENEL per lo smaltimento delle ceneri prodotte dall’utilizzo del carbone estratto a Nuraxi Figus e utilizzato nella centrale di Portovesme. L’impianto è una voce importante nel bilancio Carbosulcis. Per l’attività di deposito e stoccaggio delle ceneri, infatti, la società incassa quasi 24 milioni di euro l’anno.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, è stata approvata la delibera che prevede l’assegnazione di oltre 4 milioni e 300 mila euro ai comuni per il pagamento dei contributi sui canoni di locazione per il 2014. A beneficiarne saranno 8.178 famiglie di 273 comuni. Il provvedimento è un ulteriore segnale dell’attenzione dell’esecutivo nei confronti delle fasce sociali più deboli. Sempre su proposta dell’assessore Maninchedda, la Giunta ha approvato una delibera che stanzia un milione e mezzo di euro per la messa in sicurezza degli edifici di culto, dalle chiese parrocchiali ai campanili. Alla scadenza delle richieste sono pervenute 155 richieste per un importo di poco inferiore ai 22 milioni di euro. Dalla graduatoria sono stati esclusi quei comuni che hanno deliberato un cofinanziamento a carico del proprio bilancio inferiore alla quota minima fissata del 25 per cento.
Su proposta dell’assessore Francesco Morandi, la Giunta ha approvato la delibera che rimodula il progetto sullo sviluppo dei distretti turistici di qualità. Una parte delle risorse finanziarie viene così dirottata sul turismo nautico. L’obiettivo, si legge nella delibera, è attrarre nuove quote di mercato per far conoscere la “destinazione Sardegna” come meta del turismo nautico grazie a nuove attività promozionali. Le risorse finanziarie per il comparto ammontano a 1 milione e 150 mila euro. Ulteriori 750 mila euro saranno utilizzati per il prodotto “Cicloturismo”, mentre ammonta a 295 mila euro la somma stanziata per finanziare studi sul turismo accessibile e quello congressuale. Sempre su proposta dell’assessore Morandi, l’esecutivo ha espresso parere favorevole sui contributi, pari a 684 mila euro, da assegnare alle confederazioni delle imprese del commercio. La delibera prevede la concessione di anticipi nella misura massima del 35%.
Su proposta dell’assessore Massimo Deiana, la giunta ha approvato la proroga della convenzione con la SAREMAR per il mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico di trasporto marittimo. Con la proroga della convenzione, sino al 31 dicembre 2015, l’esecutivo stanzia 16 milioni di euro già inseriti nella proposta di legge finanziaria 2015. L’obiettivo della Regione è accelerare i tempi per la privatizzazione della compagnia. Sempre su proposta dell’assessore Deiana, l’esecutivo ha approvato la sostituzione di un componente supplente nel collegio sindacale dell’ARST.
La Giunta ha nominato la nuova Consulta Regionale per l’Emigrazione, l’organismo che, tra le altre cose, vigila sulle attività dei circoli e delle federazioni dei sardi in Italia e nel resto del mondo ed esprime pareri e proposte legislative in materia di emigrazione. La Consulta è presieduta dall’assessore Virginia Mura ed è composta da 22 membri più tre esperti che verranno nominati dal Consiglio regionale su proposta dell’esecutivo. Con apposita delibera, la giunta ha proposto la nomina di Carlo Manca, Franco Siddi ed Elio Turis. Nominati, infine, sempre su proposta dell’assessore Mura, altri tre esperti che andranno a completare la Consulta regionale per l’immigrazione. Si tratta di Annamaria Baldussi, Alessandro Fiori e Nicola Melis.

Sotacarbo 2
E’ stato sottoscritto oggi il protocollo d’intesa fra Sotacarbo e Cers (China Energy Research Society), approvato dall’assessorato della Programmazione della Regione Sardegna e dall’Ambasciata cinese in Italia, che prevede lo sviluppo di diverse attività in comune per un periodo iniziale di 5 anni. Si tratta di un’alleanza scientifica fra Sardegna e Cina per potenziare l’attività di ricerca nei settori dell’energia e dello sviluppo sostenibile, in particolare sull’uso sostenibile di combustibili fossili.
«La fase dell’estrazione del carbone in Sardegna, che così come era concepita finora è chiaramente chiusa, ha lasciato nella nostra terra competenze, esperienze e know how che ora dobbiamo utilizzare per stringere partnership tecnologiche con Paesi come Cina e Stati Uniti che sul carbone puntano moltissimo, soprattutto in chiave di energia pulita per il futuro – ha detto l’assessore regionale a Programmazione e Bilancio Raffaele Paci -. Senza essere autoreferenziali siamo consapevoli che quelle competenze rappresentano una risorsa decisiva per indirizzare l’utilizzo globale delle fonti fossili su binari sostenibili. Dobbiamo dunque studiare e sviluppare nuove tecnologie in Sardegna per venderle nel resto del mondo.»
Tra i vari temi di ricerca individuati, che saranno oggetto della collaborazione, si possono segnalare le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della CO2, l’ossi-combustione, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Ambiti eterogenei e diversificati, ma in linea con le innovative linee di attività del nuovo Polo Tecnologico per l’energia pulita e con i relativi programmi di sviluppo definiti a livello nazionale e regionale. L’accordo di collaborazione scientifica tra Sotacarbo, che dal 1989 rappresenta l’Italia nel Clean Coal Centre dell’Agenzia internazionale per l’Energia, e Cers è il primo sottoscritto nell’ambito delle attività del nuovo Polo tecnologico e certifica l’importanza a livello internazionale delle attività svolte nell’ex miniera di Serbariu a Carbonia nel Centro di ricerche Sotacarbo. Le relazioni avviate con il mondo industriale e della ricerca cinese seguono un percorso analogo a quello appena avviato da Sotacarbo col Department of Energy (Doe) degli Stati Uniti, che solo un mese fa ha incontrato a Washington i vertici aziendali per porre le basi per definire termini e contenuti di una futura collaborazione.
«Oggi a Pechino c’è un meeting internazionale importantissimo e, per evitare picchi di inquinamento, abbiamo dovuto chiudere metà parco macchine e metà industrie – ha detto il presidente del Cers Yu Xinyang – Ma queste iniziative non possono essere la soluzione. Sono accordi come quelli di oggi che tracciano la strada per risolvere il problema dell’inquinamento a lungo termine.»
Il 2 agosto 2013 il ministero italiano dello Sviluppo Economico e la Regione Sardegna hanno firmato l’accordo per la creazione di un polo di eccellenza per la produzione di energia pulita e la costruzione di una centrale elettrica a carbone nel Sulcis con tecnologia a basso impatto ambientale. L’8 agosto 2014, il Mise, la Regione, Enea e Sotacarbo hanno firmato un accordo per un programma decennale nel nuovo polo di eccellenza sull’energia pulita. Partner del calibro del Cers, di Shenhua o del Doe garantiscono che l’eccellenza promessa dal neonato Polo tecnologico del Sulcis non resti una chimera ma abbia concretizzazione immediata.
«L’accordo sottoscritto con il supporto della Giunta regionale con la China Energy Research Society è il primo passo concreto verso l’internalizzazione del Centro Ricerche Sotacarbo – ha detto il presidente di Sotacarbo, Mario Porcu -. L’attenzione dei maggiori gruppi industriali della Cina è un riconoscimento della validità dell’impostazione tecnologica e strategica voluta dalla Società, e evidenzia la capacità attrattiva, nei confronti di importanti investitori stranieri, dei progetti di ricerca avviati da Sotacarbo nel Polo tecnologico dell’Energia pulita.»
La Cina basa il suo sistema elettrico sul carbone ed è il secondo produttore mondiale di CO2. E’ prevista una diminuzione percentuale nell’uso di questa fonte, che però aumenterà in quantità e rimarrà, comunque, la principale del paese asiatico. Pur non avendo sottoscritto il protocollo di Kyoto, la Cina partecipa alle principali iniziative internazionali finalizzate all’incremento dell’efficienza di conversione energetica degli impianti di produzione elettrica e alla riduzione delle emissioni della CO2.

 

«La decisione di dedicare una sezione del sito istituzionale della Regione Sardegna al Piano straordinario per il Sulcis è un’iniziativa lodevole. Tuttavia, rincresce dover sottolineare ancora una volta la totale assenza di riferimenti temporali: non vi è alcuna chiarezza, infatti, sui tempi di attuazione dei progetti contenuti nel Piano.» Lo ha detto oggi Ignazio Locci, consigliere regionale del Gruppo Forza Italia Sardegna.

«Sarebbe il caso che il Presidente – ha aggiunto Locci – si rendesse conto che è giunto il momento delle soluzioni vere, e che i programmi di rilancio del territorio più disastrato della Sardegna, di questo passo, rischiano di rimanere inattuati. Come Pigliaru ben sa (giacché ha partecipato in qualità di consulente retribuito insieme al vice presidente della Regione, Raffaele Paci, alla stesura del Piano strategico poi inserito nel più ampio Piano Sulcis) esistono numerosi disegni per ridare speranza alla provincia del Sulcis Iglesiente. E se è vero come più volte è stato ribadito che la chiave di volta è il rilancio turistico, allora mi preme ricordare al governatore che stiamo ancora aspettando risposte sul rifacimento del porto e del ponte di Sant’Antioco, progetti che si inseriscono nel contesto della valorizzazione del Golfo di Palmas. Rivitalizzare l’area antiochense, tra nautica da diporto, cantieristica e ricettività turistica, significherebbe garantire una nuova opportunità a tutto il territorio. Si passi al più presto ai fatti: dai progetti, dunque, alla cantierizzazione delle opere, trasferendo le risorse ai comuni interessati.»

Raffaele Paci 12 copia

L’assessore regionale del Bilancio e della Programmazione, Raffaele Paci, ha espresso soddisfazione per quello che definisce un importante risultato per la Sardegna, «grazie al decreto Sblocca Italia, diventato legge poche ore fa: i 230 milioni di euro all’anno di riserve erariali non solo resteranno in Sardegna dal 2015 per i successivi 4 anni ma anche per il 2014. Il Governo infatti ha riconosciuto il diritto a lasciare quella somma nell’Isola anche per quest’anno, soldi da utilizzare per pagare i debiti commerciali».

«E’ un risultato importante, che ci dà ragione nella trattativa che stiamo portando avanti con il governo centrale – aggiunge l’assessore Paci -. La Giunta sta così rispettando pienamente il mandato ricevuto dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre con un ordine del giorno unitario. Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi e allo stesso tempo viene certificata la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dallo Statuto. Sulle riserve erariali abbiamo proposto al Governo una soluzione semplice ma al tempo stesso molto forte nei suoi significati politici e simbolici.»

La decisione dello Stato di “riservare” a sé l’incremento delle tasse stabilito per abbattere il debito pubblico andava, infatti, a confliggere con il diritto della Regione Sardegna della compartecipazione a tutte le entrate erariali. «In questo modo invece – conclude l’assessore Paci – garantiamo il rispetto dei principi sanciti dal nostro Statuto».