5 November, 2024
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Riunione questa mattina, a Villa Devoto, tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il ministro per il Sud Barbara Lezzi. All’incontro hanno preso parte gli assessori Raffaele Paci, Maria Grazia Piras, Carlo Careddu ed Edoardo Balzarini, il direttore generale Alessandro De Martini ed i tecnici del dipartimento, della Regione e dell’Agenzia per la Coesione territoriale.

Dopo l’incontro dello scorso 14 giugno a Roma, in cui il presidente Francesco Pigliaru ed il ministro Barbara Lezzi avevano fatto un primo punto sul Patto per la Sardegna, sullo stato di attuazione e l’importanza di avanzare in tempi rapidi sugli interventi in corso, oggi il tavolo tecnico è entrato nel dettaglio, approfondendo anche la situazione relativa ai fondi europei e le questioni legate agli svantaggi causati dalla condizione di insularità.

«È stata una riunione utile – ha detto il presidente Francesco Pigliaru al termine dell’incontro – in cui sono emersi molti punti positivi. È stato certificato che la Sardegna sta spendendo nei tempi giusti le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione e quelle dei Fondi europei, e questo significa innanzitutto che non siamo a rischio di disimpegno e poi che stiamo utilizzando risorse importanti per interventi di cui la Sardegna ha concreto bisogno, dalle scuole al rischio idrogeologico sino alla ricerca. Naturalmente ci sono delle criticità e la ministra Lezzi è stata molto disponibile a ragionare insieme a noi su come si possono sbloccare le cose che stanno procedendo meno bene indipendentemente dalla nostra volontà. Il primo esempio è l’ANAS – ha spiegato il presidente della Regione -, con cui abbiamo problemi importanti e da cui ci aspettiamo tempi ben più rapidi su progettazione e aperture dei cantieri. Altro tema fondamentale è la ferrovia, su cui è necessario e urgente accelerare la spendita dei quasi 400 milioni programmati nel Patto, necessari per tagliare finalmente i tempi di percorrenza tra Cagliari, Sassari e Olbia, oggi del tutto inaccettabili. Infine, il problema energia. Nel Patto c’è l’impegno chiaro che lo Stato italiano ha preso con la Sardegna: portare finalmente il metano all’unica regione italiana che non ce l’ha. E abbiamo sottolineato il fatto che vogliamo complete rassicurazioni che il progetto per cui abbiamo lavorato così tanto arrivi nei tempi previsti – ha concluso Francesco Pigliaru – per far risparmiare alle imprese e alle famiglie della Sardegna 400 milioni l’anno. Non possiamo più aspettare.»

Nella riunione, essenzialmente tecnica, è stato esaminato lo stato di avanzamento del Patto a cominciare dalla gestione dei Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), esperienza che per la Regione Sardegna si è dimostrata un’innovazione positiva in quanto ha consentito di programmare, con piena responsabilizzazione, gli interventi utili a diminuire alcuni aspetti che contribuiscono a generare il gap determinato dall’insularità. L’Autorità di gestione del Patto, guidata dal Direttore generale della Presidenza della Regione Alessandro De Martini, ha confermato che i tempi concreti rispettano quelli previsti nei cronoprogrammi concordati con il Governo.

Il Patto per la Sardegna, che dispone di oltre 2,9 miliardi di euro per colmare il ritardo infrastrutturale, ambientale ed economico della regione, contiene interventi finanziati e cofinanziati da risorse proprie del Patto, da risorse derivanti dal Piano operativo FSC Infrastrutture e dal Piano operativo FSC Ambiente. È articolato in sei Aree tematiche: Infrastrutture, Ambiente, Sviluppo economico e Agricoltura, Turismo, cultura e valorizzazione risorse naturali, Occupazione inclusione sociale e lotta alle povertà, Rafforzamento PA. Complessivamente si tratta di 632 interventi, di cui 445 (oltre il 70%) sono già avviati e gli altri 187 (circa il 29%) sono in programmazione. In alcuni casi sono già conclusi (Ammortizzatori sociali per 40 milioni di euro).

Per quel che riguarda l’attuazione dei Piani Operativi Nazionali (PON), gestiti direttamente dai Ministeri per lo più attraverso ANAS e RFI, sono state invece sottolineate le difficoltà che stanno, di fatto, rallentando gli interventi. Di conseguenza, è stato fatto un appello alla Ministra perché intervenga presso i Ministri competenti, presso ANAS e RFI, affinché anche i fondi di sviluppo e coesione previsti nei Piani Operativi Nazionali possano avere tempistiche analoghe a quelli gestiti attraverso la Regione.

Il Fesr, Fondo europeo di sviluppo regionale, con i 930 milioni di euro disponibili per il ciclo 2014-2020, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Fra le regioni del sud, la Sardegna risulta essere la più virtuosa nella capacità di spesa: entro il prossimo 31 dicembre dovranno essere spesi dalla nostra regione 147 milioni per l’N+3, cioè l’obiettivo obbligatorio (pena la perdita della parte dei fondi non spesi), che diventano 185 se invece si punta a un obiettivo che fa scattare un meccanismo di premialità. Ed è proprio a questo che punta la Sardegna.

«Ci stiamo impegnando molto per centrare gli obiettivi fissati dall’Europa, che per la prima volta ha istituito una verifica ufficiale di metà percorso con penalizzazioni e premialità per monitorare meglio l’andamento della spesa. Questa novità dei controlli in itinere – spiega l’assessore Raffaele Paci – è un ulteriore stimolo a lavorare rapidamente, e siamo ottimisti rispetto al raggiungimento degli obiettivi di dicembre. Certo la celerità nella spesa dei fondi europei non riguarda solo la Regione, ma coinvolge molte altre istituzioni a cui è stata delegata l’attuazione, dunque Comuni, Unioni di Comuni, Agenzie, Arst, Abbanoa, ed è indispensabile la collaborazione fra tutti per raggiungere risultati validi. E’ poi importante dire chiaramente che ci muoviamo all’interno di un sistema nazionale farraginoso e complesso, gravato da procedure molto stringenti. Quindi – sottolinea l’assessore della Programmazione – per riuscire a spendere tutto è necessario che prima di tutto il sistema Italia venga radicalmente semplificato.»

Una prima verifica della spesa del Fesr è stata fatta a luglio scorso durante il Comitato di Sorveglianza con il rapporteur della Commissione europea che ha espresso apprezzamento per il lavoro fatto dalla Sardegna e per le sue ottime performance per esempio sulla programmazione territoriale, sui programmi di internazionalizzazione, su energia sostenibile e strategia di specializzazione intelligente.

 

 

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Il Tar della Sardegna ha respinto il ricorso di Sardafidi sulla ripartizione del Fondo Unico per i Confidi. Il Fondo era stato istituito a giugno 2015 all’interno dell’attesa legge di riforma del comparto, mentre il disciplinare con i criteri che ne stabiliscono la suddivisione era stato approvato a novembre successivo dalla Giunta. «Siamo molto soddisfatti – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -, abbiamo atteso la sentenza con serenità perché consapevoli di aver lavorato in modo corretto. La ripartizione del fondo unico per i Confidi segue criteri assolutamente oggettivi ed estremamente trasparenti, e l’intero modello è calibrato su dati e informazioni statistiche del comparto dei Confidi, in modo da renderlo oggettivo e ancorato alla realtà.»

«Oggi i giudici amministrativi ci danno ragione, e questo è un passaggio decisivo perché ci consente di proseguire con assoluta certezza nel percorso avviato insieme ai Confidi stessi. La costituzione del Fondo unico, così come la realizzazione della riforma del sistema dei Confidi, è stata decisa per avviare un processo di razionalizzazione, atteso da moltissimi anni, e garantire così un miglior funzionamento dell’intero comparto a vantaggio delle imprese sarde. Voglio poi ricordare – aggiunge Raffaele Paci – che la Sardegna, con questa riforma innovativa, gioca il ruolo di apripista nazionale.»

Raffaele Paci 2

Paci-Pigliaru

Il Consiglio dei Ministri, riunito questa mattina a Palazzo Chigi, ha deciso di non impugnare la legge da 7 miliardi e 800 milioni firmata dall’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, e approvata dal Consiglio regionale il 27 febbraio.
Abolizione del vincolo del patto di stabilità che consentirà di spendere 800 milioni in più nel 2015, programmazione unitaria dei fondi regionali statali ed europei per concentrare risorse e interventi ed evitare dispersioni e forte intervento di tipo keynesiano per aiutare l’economia investendo denaro pubblico grazie al mutuo da 700 milioni di euro sono i tre assi portanti della Manovra. «Bene così, continuiamo a lavorare duro per portare in fretta la Sardegna fuori dalla crisi economica – commenta l’assessore Paci -. Abbiamo avuto una serie di interlocuzioni tecniche a Roma con la Ragioneria, ci siamo confrontati, abbiamo chiarito alcuni aspetti su cui il Governo ci aveva chiesto spiegazioni. Siamo soddisfatti, soprattutto perché è una Finanziaria fortemente innovativa, che fa scelte precise e nette rispetto al passato per riportare ordine in un’economia che abbiamo trovato in condizioni disastrose. La Sardegna può farcela a uscire dalla crisi. E dopo 4 anni di fila di impugnazioni, questa Finanziaria segna l’inizio del ritorno alla normalità.»

Il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, visibilmente soddisfatto per la notizia dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri della prima manovra finanziaria della giunta presieduta dal presidente Pigliaru e sostenuta con convinzione da tutto il Centrosinistra, in una nota sottolinea che «questa manovra finanziaria è frutto di un serio programma di governo e di un’idea che persegue obiettivi di sviluppo e crescita mediante investimenti di denaro pubblico e presta particolare attenzione alle fasce più deboli della società sarda».

«Una finanziaria innovativa – aggiunge Cocco -, che abolisce i vincoli del patto di stabilità e permette una maggiore manovra di denaro per circa 800 milioni in più nel 2015,  che consentirà di  far ripartire la Sardegna e traghettarla fuori dalla profonda crisi che la attanaglia. Il tutto nell’assoluto rispetto dell’equilibrio dei conti imposti dalla Costituzione e dalle leggi di contabilità al contrario di quanto accadeva negli anni della legislatura Cappellacci, che non avendo un’idea di Sardegna, è stata sempre perdente nei confronti dello Stato.»

Palazzo della Regione 1 copia

Su proposta dell’assessore dell’ambiente Donatella Spano, la Giunta regionale ha dato il via libera a un piano che riesca a contenere i costi ambientali, energetici ed economici della gestione dei rifiuti urbani e nel rispetto degli standard minimi di protezione dell’ambiente: in particolare, i provvedimenti riguardano il conferimento in discarica del secco non pretrattato.

L’assessore Spano ha ricordato che il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica si è concretizzato in modo differente da Provincia a Provincia, come riportato dal 14esimo Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna. I target sono ampiamente rispettati dalle Province servite da termovalorizzatori (province di Cagliari, Nuoro e Ogliastra) e dove viene eseguita una adeguata raccolta differenziata (province di Oristano e Villacidro-Sanluri), mentre non rispettano i target le province di Sassari e Olbia-Tempio. Giudizio negativo è stato espresso sulla compatibilità ambientale del progetto di un impianto eolico in località Medau Monti Oi nel comune di Iglesias in quanto ricadente in ambito di paesaggio costiero dove non è consentita la realizzazione di impianti eolici. Per quanto infine riguarda la valutazione di impatto ambientale del lotto Tertenia-San Priamo della Statale 125, la Giunta ha deciso di estendere l’efficacia della valutazione di impatto ambientale ai prossimi cinque anni, termine ultimo entro cui dovranno essere conclusi i lavori per evitare una nuova procedura di valutazione di impatto ambientale.

Approvato, sempre su proposta dell’assessore Donatella Spano, l’atto di indirizzo per lo smaltimento in discarica di secco residuo non trattato ai fini del contenimento dei costi ambientali, energetici ed economici nella gestione dei rifiuti, dando attuazione a quanto previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti. A causa di un errore sul numero dei destinatari, è stata modificata la ripartizione delle somme già deliberate lo scorso ottobre per le attività di soccorso e recupero della fauna selvatica terrestre e marina ferita o in difficoltà. Con l’atto di indirizzo per la pianificazione in materia di gestione dei rifiuti e il rispetto della gerarchia comunitaria sono passate le linee di pianificazione che migliorano la gestione dei rifiuti, dalla prevenzione fino allo smaltimento. Tra le altre cose, il piano si prefigge una significativa riduzione della produzione dei rifiuti e il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2012.

Approvata una delibera presentata dall’assessore del Bilancio Raffaele Paci, di concerto con l’assessore della Sanità Luigi Arru, con la quale si autorizza il trasferimento di oltre 258mila euro del bilancio 2014 per sostenere le spese degli accertamenti obbligatori di idoneità dei componenti le compagnie barracellari e delle associazioni di volontariato di Protezione civile che svolgono attività di tutela ambientale in regime di convenzione con le pubbliche amministrazioni. Le spese degli accertamenti, infatti, sono a carico del Sistema sanitario regionale.

Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, la Giunta ha nominato i componenti del Comitato Tecnico Regionale per l’Urbanistica, organismo tecnico-consultivo della Giunta regionale in materia di urbanistica e assetto del territorio. I componenti del Comitato sono nominati con decreto del presidente della Regione e durano in carica per l’intera legislatura. Sono stati nominati anche i componenti della Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica. Sempre su proposta dell’assessore Cristiano Erriu è stato ripartito il premio di 2.177.500 euro alle compagnie barracellari che si sono particolarmente distinte nell’espletamento delle proprie attività per l’anno 2014.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, la Giunta Pigliaru ha deciso di prorogare la gestione commissariale del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna e di nominare commissario straordinario Francesco Putzolu, funzionario dell’assessorato dell’Agricoltura, che sarà in carica per sei mesi, e comunque per un periodo non superiore all’entrata in carica dei nuovi organismi.

E’ stato nominato, quale rappresentante della Regione Sardegna in seno al Consiglio di Indirizzo della Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari, il dottor Alessio Loi.

La Giunta ha approvato il censimento del patrimonio immobiliare del Brotzu, inviato a ottobre scorso dopo che l’ultimo era stato effettuato negli anni Novanta. E sempre su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Benedetto Arru, arriva il sostegno economico a favore dei nuclei familiari numerosi: 270 mila euro a gravare sul Fondo nazionale per le politiche sociali 2014, che interessa le famiglie che abbiano dai 5 figli in su. Destinati anche 300 mila euro a sostegno della cura delle malattie rare.

L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha proposto il Programma annuale 2014 per l’emigrazione che destina 1.585.000 euro alle organizzazioni degli emigrati per le spese di funzionamento, svolgimento delle attività, funzionamento della Consulta e progetti.

La Giunta regionale ha inoltre deciso di annullare in autotutela la delibera del 5 febbraio 2014 che modificava lo Statuto dell’Enas, Ente Acque Sardegna e di dare mandato al commissario straordinario, affinché presenti all’assessorato dei Lavori pubblici una nuova proposta di statuto dell’Ente.

Michele Cossa copia

Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge finanziaria sarda 2014, all’interno delle quale erano inseriti tagli alle accise della benzina. Alcune disposizioni, secondo il Consiglio dei ministri, lederebbero “le competenze esclusive dello Stato”.

«Lo Stato continua a prendere a schiaffi la Sardegna: dopo la bocciatura dei fondi per l’alluvione, il no al collegio sardo per il Parlamento europeo, il governo ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale per la norma, inserita in Finanziaria ed approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, che consente alla Sardegna di tagliare le accise sui carburanti e, dunque, di far avere ai sardi la benzina a metà prezzo. Si tratta di una decisione grave da parte di un governo che, a parole, dice di voler fare una riforma al mese e nei fatti chiacchiera e quando fa lede solo gli interessi dei sardi.»

Lo dice Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, commentando la decisione del Governo di impugnare la legge Finanziaria 2014.

«Ci aspettiamo – dice ancora Cossa – che il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, difenda gli interessi dei sardi e della Sardegna, in tutte le sedi anche giurisdizionali, e prenda in mano questa vertenza. I sardi hanno diritto ad avere la benzina e i carburanti a metà prezzo. Noi non ci fermeremo davanti a questo sopruso.»

«L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, inizia male – ha aggiunto in serata Michele Cossa -: prenda lezioni da Renzi che va in Europa per rivendicare i nostro diritti e non certo con il cappello in mano, come invece, a quanto pare vorrebbe fare questa Giunta regionale con il governo nazionale». 

 

«La Giunta dei professori – dice ancora Cossa – se vuol fare gli interessi dei sardi scenda dalla cattedra e inizino davvero a battagliare per difendere gli interessi dei sardi. Ricordiamo a Paci che la norma sulle accise non è un’invenzione ma è consentita dallo Statuto sardo. Quel provvedimento non è in contrasto con nulla e la decisione del governo è la conferma di quanto lo Stato e questo governo considerino la Sardegna. Un governo e un Parlamento che in una settimana hanno solo preso a schiaffi la Sardegna. Dunque, il presidente Pigliuaru e l’assessore Paci hanno a cuore gli interessi dell’Isola e dei sardi inizino a combattere con noi in Sardegna. A Roma amici non ne troveranno.»