25 November, 2024
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Ospedale Microcitemico copia

La commissione Sanità del Consiglio regionale ha espresso forti preoccupazioni sulla situazione in cui versa la Sanità sarda, nel corso dell’audizione dell’assessore regionale Luigi Arru. Sono disponibili 2 miliardi 899 milioni di euro, ma per coprire tutte le esigenze ne mancano circa 90.

«Siamo molto preoccupati per la situazione – ha affermato il socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), presidente della Sesta commissione -: mancano sicuramente 40 milioni per il sociale che devono assolutamente essere trovati tra le pieghe del bilancio. Non è pensabile che manchi la copertura per il progetto “Ritornare a casa”, per gli invalidi gravissimi, per i malati di Sla, stiamo parlando di persone che soffrono.»

I commissari di maggioranza e opposizione hanno chiesto maggiori chiarimenti all’assessore su come voglia ripartire le risorse e sulla base di quali criteri. Da entrambi gli schieramenti è emersa la necessità di convocare i commissari delle Aziende per capire quale situazione hanno trovato e in che modo stanno operando. L’assessore ha spiegato che i 2 miliardi 899 milioni di euro per le spese del servizio sanitario regionale del 2014 sono stati suddivisi in tre macro livelli: assistenza collettiva (5,3%), assistenza distrettuale (50%) e assistenza ospedaliera (44,7%). L’esponente della Giunta ha illustrato la delibera 53/20 “Criteri per il riparto delle risorse destinate al finanziamento indistinto del Servizio Sanitario Regionale tra le Aziende Sanitarie. Approvazione preliminare”, su cui la Commissione dovrà formulare il proprio parere. L’assessore ha spiegato che «solo per il 2014 i criteri di riparto si applicheranno su base annuale», come previsto dall’articolo 11 della legge 23 del 2014, in quanto «si tratta di un anno di transizione tra il vecchio sistema e la riforma delle Aziende sanitarie ospedaliere e la riforma delle Aziende sanitarie e ospedaliere».

In base ai dati forniti alla Terza commissione le attribuzioni di ciascuna azienda sanitaria e ospedaliera (FSR 2014-DGR 53/20) sono le seguenti: Asl di Sassari 486.542.633,44 euro, Asl di Olbia 210.304.567,63 euro, Asl di Nuoro 258.925.193,25 euro, Asl Lanusei 89.358.011,68 euro, Asl Oristano 257.511.383,70 euro, Asl Sanluri 142.025.170,21 euro, Asl Carbonia 193.483.183,70 euro, Asl Cagliari 856.353.036,87 euro, Azienda ospedaliera Brotzu 154.957.256,37 euro, AUO Sassari 115.907.626,67 euro, AUO Cagliari 133.846.442,83 euro. Per il 2015 la previsione è di 2 miliardi 818 milioni di euro senza tenere conto dei costi storici. Quindi un’ulteriore diminuzione della spesa garantita, secondo l’esponente della Giunta, dall’importante lavoro che verrà fatto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, dalla centrale unica di acquisto e dalla razionalizzazione dei servizi previsti nella legge 23/2014 appena approvata.

L’assessore Arru ha però affermato di aver ricevuto notizie poco confortanti sui conti delle Aziende e che, se fossero confermate, gli ex direttori generali, che hanno disatteso la direttiva di marzo scorso che imponeva loro di non andare oltre l’ordinaria amministrazione, dovranno rispondere del loro operato davanti alla Corte dei Conti.

La Commissione ha deciso di approfondire meglio la delibera prima di esprimere il parere. La seduta è stata aggiornata.

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I gruppi del Centro democratico, di Irs, Sel, Soberania e Indipendentzia e Sardegna Vera, hanno presentato una proposta di legge per la soppressione del Crel.

L’obiettivo è eliminare gli enti inutili, costosi e che svolgono funzioni analoghe a quelle delle Commissioni consiliari permanenti. Con la sopressione del Crel si avrebbe un risparmio fino 300mila euro l’anno.

La prima firmataria del progetto di legge, Anna Maria Busia (Cd), nel corso di una conferenza stampa, ha spiegato che si tratta dell’inizio di un’azione di verifica sulla natura, l’operato, i costi prima degli enti le cui nomine sono di competenza del Consiglio regionale, poi di quelli di competenza della Giunta.

«Abbiamo deciso di intervenire ora perché il Crel è in scadenza, così da evitare inutili rinnovi, visto che l’attività dell’ente è la stessa che possono svolgere le Commissioni consiliari permanenti».

Per Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico, quest’azione è in linea con l’attività della Giunta Pigliaru e con quanto deciso da altre regioni d’Italia. Tra l’altro hanno spiegato i relatori, tra cui anche Raimondo Perra (Sardegna Vera), è all’esame della Commissione Affari costituzionali della Camera il disegno di legge che prevede l’abolizione del Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel). Gavino Sale (Irs) ha ribadito l’importanza di quest’azione di risparmio e semplificazione della macchina regionale. I relatori hanno, infatti, assicurato che questa sarà soltanto la prima di una serie di proposte di legge per la soppressione degli enti inutili, ma allo stesso tempo saranno salvaguardati quelli che svolgono un’attività fondamentale per la Regione.

Nel testo i proponenti hanno spiegato la storia dell’ente, nato nel 2000, «con il compito di concorrere alla programmazione regionale e agli indirizzi di sviluppo economico-sociale e culturale, attraverso la formulazione di pareri, proposte anche ai fini della predisposizione di iniziative legislative e di atti concernenti materie economiche, sociali e finanziarie. Le finalità cui il legislatore mirava, tuttavia, non sono state mai pienamente raggiunte; l’ente, composto da 27 componenti, si riunisce sporadicamente e si registra una tendenza a saltare la sua mediazione. Di fatto, appare trascurabile la sua influenza sull’organo decisionale tenuto anche conto che i pareri non sono vincolanti. Da un esame degli atti presenti sul sito istituzionale della Regione, si può rilevare come la sua attività sia sostanzialmente ferma al 2009 per quanto concerne seminari, audizioni e pubblicazioni di Quaderni; l’attività di proposta e di pareri, pur esercitata anche nell’anno in corso, è comunque molto bassa». Secondo i relatori, infatti, l’ente avrebbe fatto appena quattro lavori di ricerca e approfondimento dalla sua costituzione.

Anna Maria Busia ha poi proseguito spiegando che con questa proposta non si vuole rinunciare alle prerogative di ascolto delle parti sociali, «infatti, i Consiglieri hanno altri strumenti per approfondire tematiche sociali ed economiche unitamente agli attori principali del tessuto economico e sociale dell’isola. Le Commissioni permanenti, infatti, possono sempre disporre indagini conoscitive intese ad acquisire notizie, informazioni e documentazione, possono sentire componenti della Giunta regionale, convocare funzionari, amministratori o dirigenti di enti pubblici e di aziende private, rappresentanti di sindacati, di categorie economiche, di interessi diffusi e di gruppi sociali, esperti ovvero richiedere pareri di organi estranei alla Regione – articoli 42, 43, 44 del regolamento consiliare». «Ci auguriamo che la proposta di legge – ha concluso il consigliere Busia – venga discussa e approvata in Consiglio entro la scadenza del rinnovo del Crel».

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Prosegue, in Consiglio regionale, l’esame della manovra finanziaria 2015/2017. In settimana arriveranno alla commissione Bilancio gli ultimi pareri delle altre commissioni permanenti sulle rispettive parti di competenza.

Questo il calendario delle sedute:

La Terza Commissione (Bilancio e Programmazione), presieduta da Franco Sabatini (Pd), è convocata per mercoledì 28 gennaio, alle 16.00, per l’esame degli articoli e degli emendamenti alla manovra 2015/2017. I lavori della Commissione proseguiranno nei giorni successivi.

Sempre mercoledì, si riuniranno anche la Quarta e la Sesta Commissione. Il parlamentino del Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità, presieduto da Antonio Solinas, si riunirà alle 10.00. In programma l’audizione di una delegazione di sindaci di comuni non aderenti ad Abbanoa.

La Sesta Commissione (Salute e politiche sociali) presieduta da Raimondo Perra, si riunirà invece alle 16.30 per l’audizione dell’assessore alla Sanità sulle parti di competenza della manovra 2015/2017.

L’Europa ha stanziato un milione e 80mila euro per cofinanziare il Piano d’azione straordinario per l’eradicazione della peste suina africana. L’ha deciso ieri la Commissione Europea, aprendo così grande credito al Piano approvato in Giunta a novembre scorso con l’obiettivo di azzerare definitivamente l’epidemia nel giro di pochi anni. Si tratta della prima tranche di un finanziamento che sarà incrementato a novembre prossimo.
Il Piano sarà messo in atto da un Comitato ristretto d’indirizzo che opererà attraverso una Unità di progetto. Gli interventi costeranno circa 4 milioni di euro all’anno e, oltre all’eradicazione dell’epidemia, hanno come obiettivo il rilancio della produzione agroalimentare sarda garantendone qualità e sicurezza. L’annuncio è stato dato oggi dagli assessori della Sanità e dell’Agricoltura Luigi Arru ed Elisabetta Falchi che hanno ufficialmente presentato alle due Commissioni competenti del Consiglio regionale, in seduta congiunta, i due esperti che collaboreranno con la Regione: Josè Manuel Sanchez-Vizcaino del Centro de Investigacion Visavet di Madrid, considerato il massimo esperto di peste suina africana e di piani per eradicarla e ingaggiato attraverso una convenzione triennale da 100mila euro con l’Universita di Madrid, e Alberto Laddomada, vice capo unità della direzione generale Salute e tutela dei consumatori ed esperto riconosciuto in materia di peste suina africana, che dalla Direzione Generale della Sanità della Commissione europea sarà distaccato in Sardegna per sei mesi, con costi a carico della stessa Ue. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i presidenti delle commissioni Sanità, Raimondo Perra, e Agricoltura, Luigi Lotto.
«Ci sono 10 milioni di fondi messi a disposizione dall’Agricoltura, al momento in capo ad Argea, che saranno utilizzati per dare i mezzi agli allevatori virtuosi per proseguire con la loro attività, cominciando a costruire i recinti per evitare il pascolo brado, chi alleva in sicurezza potrà inoltre beneficiare del benessere animale, allargato in questo caso al settore suino – dice l’assessore dell’Agricoltura Falchi -. E poi è fondamentale il gruppo di lavoro, il fatto che ci sia una catena di comando, un gruppo che sa cosa fare e agisce immediatamente, cosa che finora non era affatto così scontata.»
L’assessore della Sanità è convinto che si tratti prima di tutto di una battaglia culturale. «Andremo a parlare con gli allevatori, spiegheremo loro che allevare seguendo le regole è un’opportunità e non un limite, e allo stesso tempo eviteremo l’eccesso di controllo sugli allevatori professionisti che già lavorano molto bene. Di sicuro, non sarà un Far West con abbattimento selvaggio dei suini. Questa Giunta, con in testa il presidente Pigliaru, vuole affrontare e soprattutto risolvere questo problema storico per la Sardegna, siamo consapevoli del peso di una battaglia così importante, ma anche assolutamente decisi a portare a casa il risultato».
Vizcaino, che con il suo Piano in Spagna ha di fatto azzerato la peste suina africana, assicura: «Per la Sardegna un’azione rapida. Possiamo farcela, l’Isola ha le carte in regola per riuscirci, per riuscire a combattere questa terribile epidemia e far capire al mondo intero che i prodotti di questo territorio sono sicuri». Il danno economico provocato dalla peste suina nell’Isola, ma in generale in Italia e in tutta l’Europa, che è il primo esportatore di suini, è enorme: «La Commissione Europea segue con molta attenzione la vicenda sarda – assicura Laddomada -. C’è preoccupazione ma anche la consapevolezza che finalmente ci si sta impegnando per risolvere questo problema, tanto che al di là del valore economico pur importante è significativa la decisione di finanziare il Piano, perché significa che lo considerano valido».
Vizcaino e Laddomada, il cui incarico per conto della Regione è stato ufficializzato oggi, insieme agli assessori Arru e Falchi, hanno presentato nel pomeriggio il Piano alle Commissioni consiliari. «L’ha detto chiaramente il presidente Pigliaru e io sono assolutamente d’accordo – sottolinea Lotto – Il risultato di questa battaglia vale una legislatura“. Secondo Perra “l’allevamento dei suini alimenta una grande, importante economia che la peste suina rischia di far perdere alla Sardegna”.

 

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato oggi nella sesta commissione, il programma della Giunta in materia sanitaria inserito nella Manovra finanziaria.
“Una Sanità meno costosa e più efficiente – ha detto Arru -. Un obiettivo ambizioso che deve passare attraverso la riorganizzazione delle cure primarie, la riorganizzazione della rete ospedaliera, garantendo i livelli assistenziali e aumentando le azioni di riequilibrio e riduzione del’offerta di posti letti, oltre a organizzare la rete dell’emergenza-urgenza. Sono queste le linee guida che hanno guidato la scrittura della Manovra finanziaria per quanto attiene alla Sanità. All’assessorato più impegnativo economicamente di tutta la Giunta va circa la metà dei fondi a disposizione: 2miliardi 818milioni euro contro i 2 milioni 850mila che aveva chiesto. Quasi tutto il finanziamento è destinato all’attività delle aziende sanitarie, ospedaliere e miste”.
Al parlamentino, presieduto dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), l’assessore Arru ha spiegato che gli ulteriori 32milioni potranno essere reperiti dal capitolo che prevede il concorso della Regione per il ripiano del disavanzo degli anni precedenti. Il fondo ammonta a circa 80 milioni di euro. Arru ha spiegato che non ha voluto attivare un mutuo, ma ha deciso di fare uno sforzo importante e cercare di arginare la spesa, grazie anche a un esperto che sta analizzando tutti i bilanci delle Asl, Aziende miste e Aziende ospedaliere, per capire dove si può risparmiare.

Dall’analisi della situazione è emerso che dal 2013 al 2014 c’è stato un risparmio di 65milioni di euro, un dato importante ma che potrebbe non essere sufficiente se non si riuscirà a ridurre la spesa corrente. L’assessorato aveva chiesto 230 milioni di euro per il fondo di ripiano disavanzi 2015, mentre la Giunta ne ha assegnato soltanto 70milioni. Il taglio, ha spiegato la dirigente del Servizio, Francesca Piras, è sostenibile solo se sarà possibile destinare i 109 milioni, previsti in assestamento di Bilancio per la copertura degli ammortamenti non sterilizzati, alla copertura delle perdite d’esercizio 2014.

All’assessorato della Salute sarebbero inoltre necessari 500mila euro ulteriori per l’Izs per l’eradicazione della blue tongue e 400mila euro per i «contributi ai Comuni per il ricovero degli animali di affezione», non previsti nella Manovra.

L’assessore Arru ha spiegato alla Commissione quali azioni sta mettendo in campo per ridurre la spesa. La prima fra tutte è quella del contenimento della spesa farmaceutica grazie alla centrale unica d’acquisto e il coinvolgimento di tutti i professionisti della salute. Un’altra azione importante sarà quella della riorganizzazione dei servizi per evitare doppioni o più ospedali nella stessa città.

Passando alle Politiche sociali, che contano su un finanziamento di 244 milioni di euro, l’assessore Arru ha raccolto l’appello del consigliere di Sel Luca Pizzuto per dare maggiore attenzione e risorse ai più deboli, quelle tantissime famiglie, 147mila, in stato di povertà alle quali la Regione deve dare risposte.

L’assessore ha anche affermato che bisogna fare di più per quanto riguarda la prevenzione e la diagnosi precoce, visto che la Sardegna è l’ultima regione d’Italia per morti evitabili.

Raimondo Perra

Raimondo Perra, presidente della sesta commissione Salute e politiche sociali del Consiglio regionale, sollecita l’immediata predisposizione dei registri delle patologie croniche per aggiornare al più presto il Piano sanitario regionale. Lo fa in un’intervista pubblicata nel sito sardegnamedicine.it .

«Si tratta di una priorità che non avrà solo una valenza epidemiologica ma aiuterà a capire dove c’è più bisogno di interventi a livello territoriale», spiega Perra. Uno step importante che preparerà il terreno per un forum sulla salute e le politiche sociali, evento nato dalla collaborazione tra Consiglio regionale e Giunta regionale, che l’esponente di Sardegna Vera annuncia per i primi mesi del 2015, «una giornata di studio e condivisione durante la quale la Regione si confronterà con i vari attori che operano quotidianamente sulla scena: specialisti, Ordine dei medici, società scientifiche e associazioni». Un appuntamento che metterà in evidenza luci e ombre della sanità in Sardegna, in modo particolare sul fronte delle patologie croniche.

Per la sclerosi multipla, ad esempio, Raimondo Perra pone l’accento sulle lacune dell’assistenza: «La Sardegna è una delle regioni con la più alta incidenza al mondo di persone affette da Sm. Non possiamo permetterci di trattarla come una malattia qualunque o come lo si farebbe in altre parti del Paese. Dobbiamo essere al fianco dei malati e delle loro famiglie. Alcune zone della Sardegna sono lontane dai centri oggi esistenti. Dobbiamo sicuramente risolvere l’assenza di centri in Gallura e nella provincia di Oristano, territori che oggi sono sprovvisti di Centri per la sclerosi multipla. Dobbiamo evitare le ospedalizzazioni inutili – conclude il presidente della commissione Salute – e cercare di garantire un buon tenore di vita alle persone affette da malattie neurodegenerative».

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Commissioni al lavoro da domani mattina, in Consgilio regiuonale. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà giovedì, 15 gennaio, alle 16.00. All’ordine del giorno: elezione di un segretario e parere sulla manovra finanziaria 2015-2017.

La Terza (Programmazione, bilancio e politiche comunitarie), presieduta da Franco Sabatini (Pd), si riunirà domani, 13 gennaio, alle 10.00. All’ordine del giorno: l’esame della manovra finanziaria 2015-2017. I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio e nei giorni successivi con lo stesso ordine del giorno.

Domani, 13 gennaio, si riunirà, alle 11.00, la Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno il disegno di legge (norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia), approvazione definitiva; e il parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2015-2017. I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 16.00, e nelle giornate successive.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà mercoledì, 14 gennaio 2015, alle 16. All’ordine del giorno: l’audizione degli assessori regionali dell’Industria, dell’Agricoltura e del Turismo sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2015-2017 e l’espressione del parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2015-2017.

I lavori della Commissione proseguiranno giovedì, 15 gennaio, alle 10.30, con lo stesso ordine del giorno. Nel pomeriggio, alle 16.00, in seduta congiunta con la Sesta commissione (Salute e Politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Sardegna Vera -Psi). All’ordine del giorno: l’audizione degli assessori regionali competenti e dell’unità di missione in materia di lotta alla peste suina.

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«Anche in materia di zona franca e di entrate, Sardegna Vera sceglie la strada della concretezza e indica un percorso in grado di produrre risultati reali: inserire la Saras nella perimetrazione del punto franco di Cagliari, già istituito dalla legge 75 del ’98, consentirebbe alla Regione di incassare circa 1 miliardo di nuove entrate.»

Lo ha dichiarato in una conferenza stampa il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, secondo il quale «con un accordo fra Regione e Saras, una delle più grandi aziende della Sardegna che produce da sola circa un terzo del Pil regionale, è possibile portare 1 miliardo di risorse fresche nelle casse regionali, superando i rilievi della Corte Costituzionale in materia di accise, esigibili dalla Regioni (come ha stabilito la Corte in due sentenze nei confronti del Friuli e della Sicilia) non per il fatto che siano relative a produzioni realizzate sul territorio ma legate a prodotti effettivamente commercializzati a partire dal territorio regionale».

Proprio per attivare questo meccanismo, ha proseguito Arbau, «l’accordo fra Regione Sarda e Saras dovrebbe prevedere anche il trasferimento dei depositi costieri dell’azienda petrolifera in Sardegna, presso siti portuali attrezzati, potrebbero essere Oristano, Porto Torres ed Arbatax) in grado di garantire collegamenti efficienti con i mercati nazionali ed internazionali».

Cosa fare con le risorse aggiuntive? «Intanto adoperiamoci per ottenerle – ha concluso il capogruppo di Sardegna Vera – noi, comunque, abbiamo le nostre proposte: ridurre la pressione fiscale per le piccole e medie imprese e predisporre interventi di riequilibrio a favore della zone interne, sempre finalizzati a sostenere le realtà produttive.»

Per il consigliere di Sardegna Vera Raimondo Perra, la proposta del gruppo, al di là della propaganda del centro-destra che spesso ha caratterizzato il dibattito sulla Zona franca, farebbe della Sardegna una sorta di «Zona franca del lavoro, dove le imprese potrebbero contare su un autentico taglio del costo del lavoro, capace di farle crescere e di intercettare positivamente la sia pur debole ripresa economica che sembra manifestarsi a livello nazionale».

A giudizio di Gaetano Ledda, anch’egli componente del gruppo di Sardegna Vera, «la pressione fiscale sulle imprese è ormai arrivata ad un livello intollerabile; servono soluzioni nuove e quella che proponiamo, fra gli altri, ha anche il pregio di poter essere realizzata in tempi rapidi».

Secondo Modesto Fenu, consigliere regionale del Movimento Sardegna Zona Franca, «si aprono nuovi spiragli di confronto nel panorama politico regionale in merito all’istituzione della zona franca nell’Isola».

«Ovviamente – rimarca Fenu – attendiamo di conoscere il progetto con le tappe per dare vita allo strumento che aprirebbe nuovi orizzonti economici per la Sardegna. Prendiamo atto, comunque, che segmenti sempre più vasti del centrosinistra valutano di dare concreta attuazione alla zona franca. Un passo in avanti di grande rilievo, considerata la bocciatura della mozione risalente ad alcuni mesi fa». Ora la situazione è diversa, però. E i giochi si riaprono. «E’ indicativo il fatto che la posizione venga assunta dalla galassia autonomista presente nella maggioranza – aggiunge Fenu -. Questo segnala la grande determinazione  portata avanti dalle forze identitarie e nazionalitarie per arrivare all’affermazione di una delle battaglie storiche per la Sardegna. Ora la Giunta non può restare insensibile su un tema che potrebbe consentire di ridare speranze all’Isola, con parecchie aziende che attendono le agevolazioni finanziarie ed economiche derivanti dalla Zona franca».

Raimondo Perra

La commissione Salute e politiche sociali del Consiglio regionale ha sentito in audizione il presidente dell’Area Sardegna, associazione regionale degli esposti all’amianto, Giampaolo Lilliu, e il presidente dell’AFeVa Sardegna, associazione familiari e vittime dell’amianto, Salvatore Garau.

In Sardegna ci sono 1.085 siti pubblici contaminati dall’amianto, di cui 319 scuole e 60 uffici pubblici. Soltanto a Oristano, assieme alle sue frazioni e borgate, la presenza di amianto è pari a 54 metri quadrati per abitante. In Italia ogni anno muoiono 4mila persone per patologie correlate all’esposizione all’amianto, 32 i nuovi casi registrati in Sardegna dal 2007, e la situazione peggiorerà nei prossimi anni. Sono soltanto alcuni dei dati forniti durante la seduta, presieduta dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera).

La situazione è critica perché, trascorsi 40 anni dalla prima esposizione dalla sostanza, è finito il periodo di latenza della malattia che in due anni porta alla perdita della vita. I rappresentanti della associazioni hanno evidenziato che la legge 22 del 2005 è un’ottima legge, ma hanno chiesto che la prevenzione venga allargata anche ai familiari e a chi ha vissuto o vive vicino a siti con amianto perché esposti alla sostanza anche se in maniera indiretta. Garau ha anche chiesto che la Regione dia attuazione all’ordine del giorno n. 85 del 13 giugno 2012 “sull’emergenza amianto”, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale che contiene tutti i necessari interventi per migliorare la legge. In particolare Garau ha chiesto un supporto previdenziale per i malati, calmierare i prezzi della bonifica e mettere tutte le amministrazioni, in particolare i Comuni, nelle condizioni di spendere le risorse a disposizione per le bonifiche.

Il presidente dell’AFeVA ha anche annunciato che il Governo ha presentato un emendamento alla legge di stabilità, giudicato ammissibile, che finanzia il Fondo vittime dell’amianto ed estende i benefici anche ai familiari e agli esposti ambientali.

La Commissione ha raccolto la documentazione fornita dai rappresentanti delle associazioni e ha assicurato la massima attenzione per un grave problema che colpisce tantissimi sardi.

La commissione Salute e Politiche sociali, presieduta dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), ha approvato all’unanimità tutti gli articoli del disegno di legge 149 (Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana). L’approvazione definitiva del testo è stata rinviata in attesa dei pareri delle commissioni competenti.

Prima della votazione l’assessore della Sanità, Luigi Arru, sentito in audizione, ha presentato ai commissari il testo ed ha evidenziato l’urgenza dell’approvazione di questa legge per le pressioni che arrivano dall’Ue e dal ministero della Salute. Il testo prevede punti importanti capaci di inviare un segnale positivo all’Europa sulle strategie che la Sardegna vuole adottare per eradicare la Pesta suina africana (Psa), ormai diventata endemica. Il Dl prevede la creazione dell’Unità di progetto, diretta da direttore generale della Presidenza della Regione, Alessandro De Martini, che coordinerà i direttori generali degli assessorati della Salute, Agricoltura e Ambiente, e che si avvarrà della collaborazione di Josè M. Sanchez Vizcaino, docente di Sanità animale e direttore del laboratorio di riferimento dell’organizzazione mondiale di sanità animale (Oie) dell’Università di Madrid, e Alberto Laddomada, veterinario sardo, responsabile della sanità animale presso la Direzione Generale Sanco della Commissione Europea.

L’Unità di progetto metterà insieme e coordinerà tutte le professionalità presenti sul territorio, a tutti i livelli, per combattere la Peste suina, grazie anche all’esperienza del professor Vizcaino, già riuscito a eliminare la malattia in Spagna e Portogallo e oggi consulente del Cile.

Il responsabile dell’Unità avrà anche i poteri sostitutivi per agire in vece dei sindaci qualora entro 3 giorni non dovessero ottemperare alle direttive della stessa Unità.

Verrà inoltre avviata, ha spiegato l’assessore, un’importante campagna di comunicazione che raggiungerà direttamente i proprietari del bestiame. L’obiettivo è far passare il messaggio che agire uniti per eliminare la Psa vuol dire dare una nuova opportunità di crescita all’allevamento e all’economia della Sardegna e che mettersi in regola, evitando il pascolo brado, avrà dei vantaggi importanti per gli allevatori.

Soddisfatto il presidente della Commissione Perra per l’azione decisa e concreta messa in campo dalla Giunta regionale. «Stiamo andando nella giusta direzione – ha affermato Daniela Forma, Pd – apprezzo la determinazione della Giunta. Il testo prevede un coordinamento che non c’è mai stato tra i diversi assessorati e supporta in modo importante i sindaci e i servizi veterinari».