25 November, 2024
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Oggi si riuniscono le commissioni prima, seconda, terza (in seduta congiunta) e sesta del Consiglio regionale. All’ordine del giorno della riunione della commissione Autonomia, in corso, l’elezione del segretario, l’audizione delle organizzazioni sindacali del comparto Regione sul  DL 72 (Misure urgenti in materia di organizzazione della Regione). All’esame dell’organismo consiliare anche il PL 29 “Modifiche urgenti alla legge regionale 7 gennaio 1977 n. 1 per la razionalizzazione dell’organizzazione amministrativa della Regione e la riduzione dei costi della politica” e il parere n. 9 sui contributi alle associazioni fra enti locali per l’anno 2013.  

La commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra, è stata convocata alle ore 10,30. All’esame dell’organismo consiliare l’esame del PL 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale” e il parere n. 10 sui contributi per l’organizzazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle case di accoglienza.

Le commissioni Lavoro, presieduta da Gavino Manca, e Bilancio, presieduta da Franco Sabatini, esamineranno in seduta congiunta il piano straordinario dell’edilizia scolastica. La seduta è prevista per le ore 11.00.

Raimondo Perra

Si è conclusa, in #commissione Sanità, la discussione generale sulla proposta di legge di riforma del sistema sanitario regionale.

«Vanno avanti i lavori  per riformare la sanità sarda. Oggi la Commissione ha lavorato in maniera costruttiva  e in un clima disteso e di collaborazione reciproca». Lo ha affermato il presidente della Sesta commissione, il socialista Raimondo Perra (Sv), al termine dei lavori di questa mattina. All’ordine del giorno del parlamentino la proposta di legge 71 (Pietro Cocco e più) sulle “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”

«Maggioranza e minoranza hanno trovato una condivisione sui metodi e sulle procedure da seguire per la discussione odierna e per il proseguo. Oggi, infatti – ha affermato il presidente Perra –  è stata aperta e conclusa la discussione generale sul Pl 71». 

Gli emendamenti potranno essere presentati entro le 9,30 di mercoledì. La commissione è stata convocata, mercoledì 6 agosto, alle 10, 30 per la discussione e approvazione dell’articolato.

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Sono forti le perplessità espresse dalle parti sociali sull’efficacia della proposta, sulla ricaduta positiva sul cittadino e sul contenimento della spesa, nel corso delle audizioni della commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Sv), sulla proposta di legge 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale” (Pietro Cocco e più). Questa mattina sono stati sentiti i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.. Il più duro è stato il segretario della Cgil, Michele Carrus, che, pur sottolineando la bontà del voler intraprendere la strada delle riforme da parte della maggioranza, ha evidenziato che la proposta non è in grado, così concepita e senza un esame dei dati del sistema sanitario sardo,  di risolvere alcuno dei problemi menzionati negli articoli. I sindacati hanno attaccato anche la precedente Giunta regionale che non ha fatto una nuova riforma sanitaria causando un aumento della spesa. Senza quest’ultima, secondo i sindacati, è inutile approvare altre leggi. Il metodo di lavoro che il legislatore dovrebbe adottare, secondo Carrus, Oriana Putzolu (Cisl)  e Francesca Ticca (Uil), è quello di effettuare prima una analisi approfondita della situazione esistente e delle sue criticità, confrontarsi con le parti sociali e poi, una volta individuati gli obiettivi, legiferare. Secondo Carrus questo percorso è stato invertito. I sindacalisti hanno anche esortato la maggioranza a non utilizzare la proposta di legge per scopi diversi da quelli della tutela della salute dei cittadini, come quello di rimuovere i direttori generali delle Asl.

Cgil, Cisl e Uil hanno condiviso la volontà di rendere la sanità meno ospedalocentrica, ma hanno ribadito la necessità di garantire il diritto alla salute anche nei territori diversi da Cagliari e Sassari. Le parti sociali hanno rilevato, infine, che manca il riferimento al contenimento della spesa farmaceutica che vede la Sardegna, secondo i dati forniti da Francesca Ticca, prima in Italia per i medicinali sprecati.

Cgil, Cisl e Uil hanno fatto anche un passaggio sul #San Raffaele chiedendo alla commissione di porre la massima attenzione, non solo sui vantaggi portati dal nuovo polo d’eccellenza, ma anche sulla ricaduta che avrà sull’intera sanità sarda.

Il presidente Perra ha ringraziato i sindacati per la loro importante collaborazione, assicurando che la mattinata ha fornito importanti spunti di riflessione che saranno sicuramente fatti propri dalla Commissione.

«E’ soltanto l’inizio di una riforma molto più compiuta e organica del sistema sanitario regionale – ha affermato Perra – necessaria e urgente per dare le risposte che il cittadino ha diritto di avere e contenere la spesa sanitaria, ormai fuori controllo.»

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I medici sardi giudicano “interessante” l’impianto della proposta di legge n° 71 per quanto riguarda l’obiettivo generale di riqualificare la spesa del settore e spostare l’assistenza dagli ospedali al territorio ma esprimono perplessità sulla collocazione della centrale unica di committenza all’interno dell’#Agenzia regionale della sanità, cui la legge attribuisce altri compiti.

E’ quanto emerso al termine dell’audizione dei rappresentanti della Froms davanti alla commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Sardegna vera-Psi).

A nome della federazione, il presidente Agostino Sussarellu (che è anche presidente dell’Ordine dei medici di Sassari) ha espresso apprezzamento per i contenuti della proposta che «in un quadro di risorse limitato configura una sanità sostenibile che da un lato si propone di ridurre il disavanzo e riqualificare la spesa e, dall’altro, di spostare l’assistenza dalla rete ospedaliera ai servizi territoriali».

Sull’art. 2 della proposta, che istituisce la centrale unica di committenza per gli acquisti di beni e servizi collocandola all’interno dell’Agenzia regionale della Sanità, Sussarellu ha osservato che «come la stessa legge istitutiva prevede, l’Agenzia ha compiti di indirizzo e di supporto nella definizione della politica sanitaria regionale, oltre che una competenza importante nella verifica della congruità delle prestazioni; se svolgesse un ruolo nella committenza risulterebbe indebolita l’efficacia della sua azione di controllo».

A giudizio del presidente della Froms è poi positiva l’istituzione della cosiddetta Areu (il nuovo organismo cui dovrebbero far capo tutte le attività di emergenza e urgenza) «purché – ha precisato Sussarellu – non sia una sovrastruttura. Un centro di controllo unico, in una Regione come la Sardegna, sarebbe certamente utile per rendere più efficiente la rete di assistenza e migliorare la qualità del servizio per gli utenti». Infine, altro punto qualificante della proposta di legge, l’istituzione delle #Case della salute e degli ospedali di comunità. Per Sussarellu si va nella direzione giusta perché «nella distinzione delle funzioni fra assistenza ospedaliera e territoriale sta la chiave per abbattere la spesa sanitaria impropria senza ridurre il livello delle prestazioni».

Per il vice #presidente dell’Ordine dei medici di Cagliari, Giuseppe Chessa, «va sottolineata la “buona impostazione” con cui la legge affronta in modo nuovo il problema della riorganizzazione dei servizi di emergenza ed urgenza, così come va apprezzato lo sforzo di qualificare l’assistenza sui territori, affrontando situazioni che gli ospedali non riescono più a sostenere».

Sul nuovo ruolo dell’Agenzia regionale della Sanità ha messo l’accento anche il presidente dell’Ordine dei medici di Oristano Antonio Sulis. «In Sardegna – ha affermato – abbiamo certamente l’esigenza di rilanciare la committenza ma l’Agenzia, nella realtà, svolge una attività di supporto alle scelte strategiche della Regione e le due cose non appaiono sovrapponibili.”

Ancora da Oristano, il vice Presidente dell’Ordine Gianfranco Delogu ha auspicato «una grande oculatezza nella definizione dei compiti della nuova centrale unica di committenza, che ha un ruolo centrale nei processi di razionalizzazione della spesa sanitaria, processi nei quali anche noi operatori della sanità possiamo dare un apporto significativo».

Al termine delle audizioni, il presidente Perra ha ringraziato i medici della Froms per il loro contributo.

Il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha annunciato la presentazione, da parte del suo gruppo, di una proposta di legge sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale, sollecitandone la discussione eventualmente congiunta con la Pl n° 71. Il presidente Perra ha assicurato che la proposta sarà inserita quanto prima all’ordine del giorno e, a richiesta del presidente della Froms Sussarellu, ha comunicato che il testo è già consultabile sul sito istituzionale del Consiglio.

Raimondo Perra

«Bisogna agire in tempi brevi perché la spesa sanitaria ha ormai raggiunto livelli inaccettabili». Lo ha affermato Raimondo Perra (Sv), presidente della Sesta commissione, durante l’audizione dell’assessore della Sanità per la proposta di legge 71 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale), primo firmatario Pietro Cocco, capogruppo del Pd.

Raimondo Perra ha spiegato ai colleghi che la proposta è aperta ai contributi dell’opposizione e delle parti sociali e che ha l’obiettivo di ridurre la spesa e non certo di aumentarla. Con questa legge, sottoscritta dallo stesso presidente Perra, la maggioranza sta cercando di intervenire in uno dei settori più difficili a livello nazionale. Per Raimondo Perra, infatti, non bisogna soltanto puntare a ridurre la spesa, ma anche a garantire i livelli assistenziali sul territorio e migliorare l’offerta dei servizi al cittadino. Con questa proposta di legge, infatti, si vogliono individuare alcuni punti fondamentali per arrivare al contenimento dei costi e alla riorganizzazione territoriale dei servizi. «E’ un progetto di legge che, con la collaborazione dell’opposizione e delle parti sociali, potrebbe portare importanti risultati per la Sanità sarda». I lavori della commissione proseguiranno nel pomeriggio, alle 17, con l’audizione della Federazione degli ordini dei medici della Sardegna.

Ospedale Civile di Cagliari

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, sentito oggi in audizione dalla Sesta commissione, presieduta da Raimondo Perra (Sv), ha espresso  parere favorevole sulla proposta di legge 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”.

Qualche perplessità è stata, invece, espressa dai rappresentanti sindacali della funzione pubblica e dei medici. L’assessore ha rilevato, in particolare, l’importanza della proposta vista la necessità di ridisegnare la Sanità in Sardegna, riducendo le spese, ma anche offrendo ai cittadini direttamente sul territorio risposte che oggi vengono date soltanto in ospedale, attraverso l’aggregazione di medici di base e di medici di comunità, con le Case della salute e gli ospedali di comunità.

 La proposta di legge, primo firmatario Pietro Cocco, capogruppo del Pd, infatti, parte dalla necessità di razionalizzare la spesa riservando una particolare attenzione ai servizi sanitari nei territori e ai livelli assistenziali. Il testo, composto da sette articoli, prevede l’istituzione della centrale regionale di committenza, l’istituzione dell’Azienda sanitaria di emergenza e urgenza (Areu), il funzionamento dei distretti socio-sanitari, della conferenza territoriale socio sanitaria, consulte generali e locali di cittadinanza, le case della salute e gli ospedali di comunità.

Le maggiori perplessità da parte dei sindacati sono state espresse sul fatto che le misure comprese nel testo, tutte condivisibili in linea di principio, non vengano inserite in un piano complessivo di riorganizzazione del Sistema sanitario regionale e della riforma degli enti locali. In questo modo, secondo i sindacati e l’opposizione, rischia di essere un intervento slegato da un’ottica complessiva, con un aggravio per le casse della Regione e con la possibilità di creare strutture “doppione”. Le parti sociali hanno puntato, in particolare, sulla Centrale regionale di committenza perché non venga inserita all’interno dell’Agenzia regionale della Sanità, in quanto quest’ultima dovrebbe avere invece il ruolo di controllore, e sul fatto che per l’emergenza e urgenza non è necessario creare un’altra Azienda sanitaria, ma basterebbe istituire un dipartimento che coordini le due centrali del 118.

L’opposizione, in particolare il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, e il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha rilevato che è importante fare una riforma complessiva perché, portando avanti soltanto questa legge, si creerebbe un costo per la Regione di circa 90 milioni di euro. Il proponente della legge, Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha spiegato ai colleghi che la proposta è aperta e che ha l’obiettivo di ridurre la spesa e non di aumentarla. Massima disponibilità ad accogliere i suggerimenti dell’opposizione e delle parti sociali, ma, ha ribadito, che è necessario agire in tempi brevi. D’accordo anche il presidente della commissione, Raimondo Perra, il quale ha sottolineato la necessità di intervenire con urgenza «perché non c’è più tempo da perdere», evidenziando che questo è soltanto il primo punto da cui partire per  riorganizzare la sanità sarda: «La spesa ha ormai raggiunto livelli  inaccettabili – ha affermato – bisogna agire sugli acquisti e sulla razionalizzazione dei servizi».

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I consiglieri dei gruppi di opposizione hanno abbandonato i lavori della commissione consiliare Sanità, questa mattina, in aperta polemica con il presidente Raimondo Perra, durante le audizioni per il progetto di legge 71 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale).
I consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula, dopo che il presidente della commissione non ha consentito al capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, di rivolgere alcune domande ai rappresentanti sindacali, sentiti in audizione sul testo di legge. I lavori, a quel punto, sono stati sospesi.

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Le commissioni consiliari regionali riprenderanno il lavoro da martedì mattina. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà domani,  22 luglio,  alle 17.00. All’ordine del giorno l’esame del disegno di legge 72 (Misure urgenti in materia di organizzazione della Regione), del progetto di legge 29 (Modifiche urgenti alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 per la razionalizzazione dell’organizzazione amministrativa della Regione e la riduzione dei costi delta politica) e la programmazione lavori. I lavori proseguiranno mercoledì mattina.

La Seconda commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd), è stata convocata mercoledì, 23 luglio, alle 11.00. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore del Lavoro sulla situazione dei lavoratori della formazione professionale, socialmente utili e del personale Csl/Cesil.

Sempre mercoledì, 23 luglio, si riunirà, alle 11.00, anche la Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno esame delle problematiche sulla convenzione Stato-CIN (ex Tirrenia).

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Sv-Psi), si riunirà domani, 22 luglio, alle 11.00. All’ordine del giorno:  esame della proposta di legge 71 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale) con l’audizioni dei sindacati e dell’assessore della Sanità. I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 17, con l’audizione della Federazione regionale dell’ordine dei medici (FROMS). Se necessario la commissione si riunirà anche mercoledì mattina.

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Le commissioni consiliari regionali torneranno al lavoro domani pomeriggio. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà martedì, 15 luglio, alle 15.30. All’ordine del giorno: Riforma del Titolo V, parte seconda della Costituzione.

Giovedì, 17 luglio, si riunirà, alle 10.00, la Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno l’audizione  dell’assessore regionale dei Trasporti sulla Convenzione Tirrenia. I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 16, con l’audizione dei comuni compresi nel parco di Tepilora sul Testo parchi, alle 17,30 saranno sentite le associazioni ambientaliste.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà giovedì, 17 luglio, alle 10.00. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore dell’Agricoltura sullo stato di attuazione del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 e sulla programmazione 2014-2020. A seguire la commissione sentirà in audizione le associazioni venatorie sulla biodiversità e sulla legge regionale n. 23 del 1998.

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà martedì, 15 luglio, alle 15,30. All’ordine del giorno:  Parere n. 8 su L.R. n. 17 del 17 maggio 1999. Modifiche ed integrazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 12/14 del 5 marzo 2013. Proroga dei termini di scadenza per il rinnovo e/o iscrizione all’Albo regionale delle associazioni e società sportive. La commissione proseguirà i suoi lavori con l’esame della proposta di legge 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”. In caso di necessità i lavori proseguiranno anche nei giorni successivi. Per venerdì, 18 luglio, alle 10.30, è prevista anche l’audizione del dottor Lucio Rispo della QFE sulla realizzazione dell’ospedale e polo di ricerca San Raffaele nell’area territoriale della Gallura.

 

 

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Missione sarda della #XII commissione “Affari sociali” della Camera per conoscere i dettagli del progetto presentato dalla Qatar Foundation sull’ospedale San Raffaele di Olbia. Il parlamentino, presieduto dal deputato sardo Pierpaolo Vargiu, ha incontrato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore alla Sanità Luigi Arru e il presidente della “Commissione Sanità” Raimondo Perra.

All’incontro hanno partecipato i componenti della Commissione Affari sociali Paola Binetti (PI), Roberto Capelli (CD), Massimo Baroni (M5S), Donata Lenzi (PD) e Settimo Nizzi (Forza Italia) oltre ai parlamentari sardi Silvio Lai (Pd), Emanuela Serra  (M5S), Siro Marroccu (Pd) e Marco Meloni (Pd).

Il presidente della Commissione parlamentare ha introdotto i lavori chiarendo i motivi della visita: «La vicenda San Raffaele – ha detto Vargiu – assume una valenza di carattere nazionale. Per la prima volta viene adottata una procedura straordinaria con il Governo disponibile a concedere delle deroghe per la programmazione sanitaria e l’allentamento dei vincoli di spesa. Un modello che potrebbe essere replicato in altre parti d’Italia».

Subito dopo. è intervenuto il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, che ha ringraziato la Commissione parlamentare per l’attenzione riservata alla vicenda ed espresso soddisfazione per i modi e i tempi con i quali si è mossa la politica sarda sul progetto #San Raffaele. «Grazie al lavoro della Giunta e agli impegni del Governo – ha detto Ganau – si apre l’iter per la realizzazione di un intervento che porterà nell’Isola investimenti straordinari e favorirà una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario fondata sull’integrazione e l’esaltazione delle eccellenze».

Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha subito rivendicato il ruolo autonomo della Regione nella interlocuzione con gli investitori della #Qatar Foundation.

«Il Governo – ha detto Pigliaru – è intervenuto su nostra richiesta. Noi abbiamo seguito un percorso molto semplice: garantire un investitore serio dal punto di vista della certezza giuridica e dei tempi. Per questo servivano precise rassicurazioni da parte del Governo sulle deroghe per la programmazione dei posti letto e l’incremento della spesa sanitaria oggi vincolati dalla spending review. In questa vicenda c’è un forte protagonismo locale che ha trovato il sostegno del livello centrale.»

Francesco Pigliaru ha poi chiarito le caratteristiche principali dell’operazione “San Raffaele”. «E’ un progetto che punta all’integrazione del sistema sanitario e allo sviluppo della ricerca – ha sottolineato Pigliaru – non ci sarà una sovrapposizione delle specialità. Il nuovo ospedale farà da complemento alle realtà già esistenti. Si punterà su quei settori che oggi generano la migrazione sanitaria. I sardi che oggi si curano altrove spendono circa 60 milioni di euro all’anno. Il nostro obiettivo è di abbattere la spesa del 50%. Allo stesso tempo con la creazione servizi di qualità puntiamo ad accogliere in Sardegna pazienti che arrivano da fuori».

«Questo progetto offre grandi opportunità anche per la ricerca – ha detto ancora il presidente -. La #Qatar Foundation ha accettato di riservare una quota di 10 milioni di euro alla Sardegna per programmi di studio ai quali potranno collaborare le Università sarde, il Crs4 e il Cnr. Ci auguriamo che questo ospedale faccia fare un salto internazionale alla ricerca, ci aspettiamo che l’investimento faccia da volano ad altre importanti iniziative».

L’assessore della Sanità Luigi Arru è entrato invece nei dettagli del progetto. «L’ospedale – ha  detto – svilupperà  un piano d’azione in due fasi: la prima, a partire dal 2015, prevede 178 posti letto nella fase di avvio (108 per acuti e 70 post acuti), per arrivare poi a 242 a regime (142 acuti e 100 post acuti) con 50 posti per “solventi”.»

Arru ha poi fatto l’elenco delle specialità individuate. «Abbiamo puntato soprattutto sulla pediatria e la chirurgia pediatrica – ha detto l’assessore – non solo per il brand del Bambin Gesù (partner scientifico della Qatar Foundation)  ma soprattutto perché è il settore che genera più mobilità sanitaria passiva: tanti piccoli sardi vanno oggi a curarsi a Roma e al Gaslini di Genova. Per il resto, si è cercato di sviluppare le specialità carenti nel territorio come l’oncologia, la chirurgia, l’oculistica, l’ortopedia, la neurologia». L’assessore ha chiarito, infine, il finanziamento che la Regione metterà a disposizione: circa 56 milioni di euro all’anno.

Raimondo Perra presidente Commissione Sanità del Consiglio regionale ha sottolineato la rapidità del lavoro svolto dal parlamentino da lui presieduto.«C’è stata grande responsabilità da parte di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. La politica ha capito che si trattava di un provvedimento importante per la Sardegna. Questo investimento potrà fare da stimolo a tutta la sanità sarda».

Chiusi gli interventi, il presidente e i componenti della Commissione parlamentare hanno rivolto alcune domande al presidente Pigliaru e all’assesore Arru in ordine alla effettiva concessione delle deroghe da parte del Governo, all’ammontare reale dell’investimento e ai costi di gestione della struttura.

Su questi punti, Pigliaru e Arru hanno ribadito le cifre fornite alla stampa nei giorni scorsi: l’investimento sarà di circa un miliardo di euro in 10 anni. Il costo fisso è di 163 milioni di euro, la stima di quello operativo è di 70 milioni. La ricerca avrà invece un budget di 10 milioni.

Sulle deroghe attese dal Governo, Francesco Pigliaru si è detto sicuro: «C’è l’impegno dell’esecutivo, quando arriverà la disposizione normativa, probabilmente entro luglio, potremo partire». Pigliaru ha precisato, infine, le ulteriori azioni pensate dalla Giunta: «Il San Raffaele – ha concluso il presidente della Regione – ci darà la possibilità di orientare la formazione professionale in Sardegna e di far tornare nell’Isola alcuni dei tanti studenti sardi che sono andati fuori a studiare grazie al Master and Back».