22 November, 2024
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La delibera della Giunta regionale che ha fissato nuovi tetti di spesa per l’acquisto da parte dell’Ats delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie dalle strutture private accreditate deve essere ritirata.

E’ la richiesta presentata questo pomeriggio alla commissione Sanità dai Centri specialistici e riabilitativi e dai Laboratori di analisi sentiti in audizione dalla commissione Sanità del Consiglio regionale.

I rappresentanti di Assolab, Federlab, Med.Net, Sapmi, Acris, Aias, Opera Gesù Nazareno e Consalus contestano tempi e criteri della delibera approvata lo scorso 9 maggio dall’esecutivo.

«Il provvedimento taglia del 20% le prestazioni sanitarie erogabili nei nostri centri – hanno detto in coro le associazioni di categoria – ciò significa che i cittadini potranno vedersi negati alcuni servizi in convenzione. I pazienti saranno costretti a pagare di tasca propria le prestazioni o a sopportare lunghe liste d’attesa.»

Le strutture contestano inoltre i tempi di approvazione della delibera: «Non si può stabilire a maggio con un atto retroattivo quante prestazioni potranno essere erogate. La programmazione va fatta a inizio anno». Preoccupazione da parte delle organizzazioni anche sugli effetti per l’occupazione che nel solo settore della specialistica e dei laboratori di analisi potrebbe mettere a rischio circa 800 posti di lavoro.

Il direttore della sede Aias di Cagliari Alberto Randazzo ha parlato di delibera “ad aziendam”. «E’ un atto rivolto contro di noi. L’Aias ha difficoltà nel pagamento degli stipendi perché le Asl e i comuni pagano in ritardo. Vantiamo crediti per 12 milioni di euro. Crediti che i tribunali cominciano a riconoscerci – ha detto Alberto Randazzo – eppure nella delibera si minaccia la sospensione delle erogazioni e la revoca degli accreditamenti alle aziende che ritardano nel pagamento degli stipendi. Questo è un provvedimento chiaramente persecutorio nei nostri confronti.»

Il presidente della Commissione, Raimondo Perra, dopo aver preso atto delle osservazioni dei rappresentanti delle strutture private, ha annunciato la convocazione in audizione dell’assessore alla Sanità.

Alberto Randazzo (AIAS).

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La commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Raimondo Perra (Psi), ha approvato con i voti della maggioranza (contraria l’opposizione, astenuto il Psd’Az) lo stanziamento di 20 milioni per i progetti Plus (Piani unitari locali per i servizi alla persona).

Illustrando il provvedimento l’assessore della Sanità Luigi Arru ha sottolineato fra l’altro che, con la nuova programmazione triennale, i Plus avranno la possibilità di elaborare una progettualità più aderente alle esigenze delle varie realtà locali e di sperimentare modelli più efficaci di welfare. La delibera, ha proseguito Arru, contiene anche una assegnazione di risorse che permetterà un riallineamento delle disponibilità finanziarie dopo alcune differenze emerse nelle annualità precedenti.

Vengono modificate, infine, le modalità di rendicontazione, sia attraverso l’introduzione di vincoli per l’impiego delle risorse che per quanto riguarda la tempistica. Con il nuovo sistema, ha spiegato la direttrice del settore Politiche sociali Stefania Manca, il rapporto fra Regione e Plus sarà più stretto con effetti positivi nella gestione delle strutture territoriali, nel avvio del Reis (Reddito di inclusione sociale) e nei nuovi bandi.

La commissione ha anche approvato, in questo caso all’unanimità, l’accordo Stato-Regioni che individua i requisiti tecnico-scientifici ed organizzativi delle strutture che effettueranno gli interventi di procreazione medicalmente assistita. Non si tratta di un atto di programmazione, ha precisato l’assessore Arru, ma di un quadro generale di riferimento che poi andrà specificato in sede di definizione della rete ospedaliera.

I centri interessati in Sardegna sono, a Cagliari il Brotzu e l’Azienda ospedaliera universitaria e, a Sassari, l’omologa Azienda ospedaliero universitaria.

L’attività della commissione riprenderà domani alle 16.00 con l’audizione dei rappresentanti dei laboratori di analisi e delle strutture di riabilitazione sulla delibera della Giunta che fissa i nuovi tetti di spesa per le prestazioni in convenzione.

Martedì prossimo 20 giugno, alle 10.00, infine, inizierà la discussione della nuova rete ospedaliera.

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Sarà necessaria una nuova configurazione della struttura del Mater Olbia per adattarla alla nuova rete ospedaliera e potenziare il settore della radio-terapia e consentire alla Sardegna di abbattere le liste d’attesa per questo trattamento, riducendo di conseguenza la consistente “mobilità passiva” (che ha una incidenza di oltre 25 milioni annui per il servizio sanitario regionale).

E’ quanto emerso al termine del sopralluogo che la commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi), ha effettuato presso la struttura che la Qatar Foundation sta realizzando nel centro gallurese.

Il nuovo assetto del Mater Olbia, che prevede anche una riduzione (ancora da quantificare) dei 242 posti-letto complessivi originariamente assegnati, deve ancora essere formalizzato ma non dovrebbe comportare lo slittamento dei tempi di completamento del nuovo ospedale.

Occorrerà però intervenire, come ha comunicato il manager della QF Lucio Rispo, sia sull’adeguamento dell’immobile (per circa 20 milioni) che sulla dotazione tecnologica (per altri 20 milioni). «Attualmente – ha detto ancora Rispo – la parte edilizia dell’intervento è completata per l’81% e contiamo di portarla  a termine in tempi molto brevi mentre per l’accreditamento procederemo per fasi in un percorso che prevediamo di concludere entro il 2018».

Nello stesso tempo, la Qatar Foundation ha perfezionato accordi con importanti istituzioni nazionali per la gestione della struttura e con centri di ricerca internazionali per dare vita ad un nuovo “polo” di ricerca scientifica che avrà sede al Mater.

Dopo il sopralluogo durato circa due ore, la commissione ha tenuto una riunione conclusiva assieme al management della Qatar Foundation. Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino, Giuseppe Meloni, Daniela Forma e Rossella Pinna del Pd, Giorgio Oppi dell’Udc, Giovanni Satta ed Emilio Usula del Misto, Pierfranco Zanchetta di Cps, Attilio Dedoni dei Riformatori sardi, Daniele Cocco di art.1-Sdp, Edoardo Tocco e Giuseppe Fasolino di Forza Italia.

Molti consiglieri, con sottolineature diverse, hanno lamentato la mancanza di informazione alla commissione e indirettamente al Consiglio sulle modifiche della rete ospedaliera esprimendo però una valutazione positiva sia sull’esito del sopralluogo che, in prospettiva, sul ruolo che il Mater Olbia potrà esercitare nel miglioramento del sistema sanitario della Sardegna.

Il capogruppo del Cps, Pierfranco Zanchetta, in particolare, ha sollecitato un sopralluogo della commissione presso l’ospedale “Paolo Merlo” di La Maddalena.

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La commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi), ha completato le audizioni sugli atti aziendali con l’intervento dei responsabili dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari e dell’Azienda mista ospedaliero-universitaria di Sassari.

Per l’Azienda Brotzu, il Direttore generale Graziella Pintus ha affermato in apertura che, in base agli indicatori del Piano nazionale esiti (il principale strumento di valutazione delle strutture sanitarie sul piano clinico ed organizzativo), «l’azienda si colloca nella fascia medio-alta, confermando il suo ruolo di principale hub sanitario del sistema regionale, con alcune aree di eccellenza». Fra queste vanno segnalate quella dei trapianti (100 interventi nel 2016) e della cardio chirurgia (dallo scorso mese di maggio sono stati eseguiti due interventi di Vad, cosiddetto “cuore artificiale”, ed i pazienti sono in buone condizioni).

«Sono dati – ha aggiunto – che trovano conferma anche nei conti economici, in linea con la media nazionale per le aziende di analoghe dimensioni e abbondantemente all’interno del budget di 328 milioni assegnatoci dalla Regione.»

«Con l’atto aziendale – ha detto ancora la Pintus – puntiamo a consolidare e migliorare i risultati complessivi dell’azienda che nasce dall’accorpamento di strutture (San Michele, Businco, Microcitemico) con storie e vocazioni diverse oggetto di specifici percorsi di integrazione e diversi interventi di riorganizzazione, dai reparti ai laboratori di analisi, che perfezioneremo dopo l’atto aziendale lavorando sui dipartimenti e le strutture complesse, sempre con la massima attenzione ai volumi di attività ed all’appropriatezza delle prestazioni.»

A nome dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari il Direttore generale Antonio D’Urso ha esposto invece una realtà molto diversa, parlando di «un’azienda che, al di là degli atti formali, è ancora da costruire, ha profonde difficoltà e nelle condizioni attuali non è in grado di svolgere la sua funzione di hub del Nord Sardegna». «Questa piuttosto – ha osservato D’Urso – è una scommessa importante che si può vincere solo recuperando il tempo perduto attraverso un intervento straordinario della Regione e soprattutto del Consiglio».

Soffermandosi sui problemi strutturali dell’azienda sassarese, il Direttore generale ha messo l’accento soprattutto sul personale, ricordando che circa un terzo delle 2600 unità sono al di fuori del normale ciclo di turnazione, e sulla struttura amministrativa, non in grado perché molto sotto dimensionata rispetto alle numerose gare da bandire nel settore dell’acquisto di beni e servizi. «Sotto questo profilo il quadro resta molto critico – ha lamentato D’Urso – anche se abbiamo cercato di intervenire con provvedimenti di emergenza; ho assunto 6 amministrativi a tempo determinato attingendo dalle graduatorie ed il controvalore delle gare è passato dai 21 milioni del periodo precedente all’accorpamento ai 127 del 2016 ed ai 103 dei primi 5 mesi di quest’anno mentre, con il ricorso agli interinali, sono stati abbattuti i tempi di liquidazione dei fornitori».

Nel successivo dibattito sono intervenuti numerosi componenti della commissione: Edoardo Tocco ed Alessandra Zedda di Forza Italia, Luigi Ruggeri, Rossella Pinna e Lorenzo Cozzolino del Pd, Giorgio Oppi dell’Udc, Michele Cossa dei Riformatori, Luca Pizzuto di art.1-Sdp, Augusto Cherchi del Pds e Fabrizio Anedda del Misto.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Raimondo Perra (Psi) effettuerà mercoledì 31 maggio un sopralluogo nella struttura del Mater Olbia per verificare lo stato di attuazione del programma. All’incontro, che si terrà presso la struttura alle 11.30, interverranno oltre i componenti della commissione il manager della Qatar Foundation Endowment Lucio Rispo, i consiglieri regionali del territorio ed il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi.

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Riprenderanno domani, martedì 30 maggio, i lavori delle Commissioni consiliari.

In mattinata, alle 10.00, presso la Direzione sanitaria dell’ospedale San Francesco di Nuoro, si riunirà la Commissione d’inchiesta sui costi della Sanità presieduta da Attilio Dedoni (Riformatori) per un’indagine sulle problematiche relative all’Area socio-sanitaria locale del nuorese.

Sempre per domani, alle 10,00, è convocata anche la VI commissione “Salute e politiche sociali” presieduta da Raimondo Perra (Psi) per l’audizione del Direttore generale dell’Ospedale Brotzu Graziella Pintus e dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso sullo stato di attuazione della legge n.17/2016 (Istituzione dell’Ats e riorganizzazione del servizio sanitario regionale) e sulla situazione delle rispettive aziende. Il giorno successivo, mercoledì 31 maggio, alle 11.00, la commissione Sanità sarà a Olbia per un sopralluogo all’ospedale Mater.

Mercoledì 31 maggio si riuniranno la Seconda e la Quinta Commissione.

Alle 11,00, il parlamentino “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduto da Gavino Manca (Pd) sentirà in audizione l’assessore alla Cultura Giuseppe Dessena sul testo unico sulla lingua sarda. I lavori proseguiranno nel pomeriggio con l’audizione, sullo stesso provvedimento, del Direttore dell’ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, mentre alle 17.00 sarà sentito l’assessore al Personale Filippo Spanu sullo stato di attuazione della legge regionale per il superamento del precariato nella pubblica amministrazione. Giovedì 1 giugno le audizioni sul testo unico sulla Lingua sarda proseguiranno con i rappresentanti dell’Anci.

La commissione Attività Produttive, guidata da Luigi Lotto (Pd) è convocata nel pomeriggio alle 16,00. In programma l’audizione dell’assessore al turismo, artigianato e commercio Barbara Argiolas sul Testo unico sul turismo.

Giovedì 1 giugno, alle 10,00, si riunirà infine la III commissione “Bilancio e Programmazione”, presieduta da Franco Sabatini (Pd). Al’ordine del giorno le audizioni dell’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria sul monitoraggio e controllo della spesa regionale. Successivamente saranno sentiti il direttore generale dell’assessorato Sebastiano Piredda e i direttori delle agenzie Laore, Agris e Argea sullo stato di attuazione della spesa regionale nel settore dell’agricoltura, politiche agroalimentari e pesca.

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Il Direttore generale dell’Ats (Azienda per la tutela della salute) Fulvio Moirano ha partecipato ai lavori della commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi), con un’audizione sugli atti aziendali della stessa Ats e delle altre aziende sanitarie.

«Vivendo qui mi sono reso conto che il Dm 70 (che definisce gli standard qualitativi, quantitativi, strutturali e tecnologici dell’assistenza ospedaliera) non può essere applicato in Sardegna così com’è e, soprattutto in alcuni territori della Regione, occorre trovare soluzioni diverse – ha detto Fulvio Moirano -. La Giunta, direi in modo ragionevole, ha utilizzato questi spazi di autonomia senza i quali la situazione della sanità sarda sarebbe stata davvero molto diversa.»

Dopo aver annunciato che, una volta approvati gli atti aziendali, l’Ats entrerà a regime entro la fine dell’estate, Moirano ha messo l’accento sul alcuni grandi “mali” della sanità sarda sui quali ha concentrato il suo lavoro: la mancanza di gare pubbliche per l’acquisizione di beni e servizi, le liste d’attesa, il personale.

Dovremo fare centinaia di gare importanti e non sarà facile, ha spiegato il manager, aggiungendo che «l’Ats costituirà a breve una struttura amministrativa specializzata in questo tipo di attività, senza trascurare il ricorso a centrali di acquisto presso altre Regioni, in modo da accorciare i tempi, spuntare prezzi migliori e raggiungere risultati economici positivi».

Per quanto riguarda le liste d’attesa, Fulvio Moirano ha sottolineato che sono in qualche modo il frutto di 8 gestioni diverse che hanno determinato una bassa qualità dell’offerta pubblica: «Solo il 50% delle prenotazioni affluisce ai Cup mentre una quota rilevante è dei primari, uno squilibrio che va corretto e ci lavoreremo anche con un progetto speciale di miglioramento inserito nel budget 2017».

Sul personale, il Direttore generale dell’Ats ha confermato l’attenuazione del blocco del turn over (su 1000 uscite potranno esserci 660 ingressi) che sarà accompagnato da una verifica molto precisa sull’impiego delle risorse umane e professionali nelle varie strutture. «In Sardegna – ha aggiunto Moirano – c’è una spesa molto elevata per il personale, concentrato in larga parte negli ospedali ed utilizzato spesso in modo non appropriato, in alcuni casi gli organici sono sotto dimensionati ma in altri c’è un surplus e molte unità sono collocate (per vari motivi) fuori turno». «Il discorso – ha continuato – va esteso anche agli interinali per i quali ci sono margini soprattutto per quanti hanno maturato una certa anzianità».

Affrontando il problema del disavanzo del sistema sanitario regionale, attorno ai 300 milioni, il Direttore dell’Ats ha affermato che «per 220 milioni è attribuibile alle aziende ed in parte ai cosiddetti extra Lea (ad esempio farmaci contro l’epatite C molto diffusa in Sardegna), spese straordinarie che non sono un male in assoluto ma che comunque aprono un buco cui va data copertura».

Sui risultati economici della gestione, al netto della rete ospedaliera, Mirano ha assicurato risparmi attorno ai 90 milioni precisando che «il bilancio 2017 sarà quello in cui si potranno verificare gli effetti concreti delle varie misure di razionalizzazione introdotte nel sistema».

«Sono consapevole delle difficoltà – ha concluso il manager piemontese – ma credo di saper fare il mio mestiere e che qui in Sardegna ci sia lo spazio per far bene.»

Nel dibattito che si è sviluppato dopo la relazione del Direttore generale dell’Ats hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali: Edoardo Tocco e Alessandra Zedda di Forza Italia, Micheloe Cossa dei Riformatori, Angelo Carta del Psd’Az, Luigi Ruggeri e Rossella Pinna del Pd, Augusto Cherchi del Pds, Giorgio Oppi dell’Udc, Luca Pizzuto di Art 1-Sinistra per la Democrazia ed il Progresso, Emilio Usula e Fabrizio Anedda del Misto.

Dopo la pausa di domani per i lavori del Consiglio, la commissione riprenderà i lavori giovedì con le audizioni dei responsabili dell’azienda ospedaliera Brotzu e delle due Aziende ospedaliero universitarie di Cagliari e Sassari.

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L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha partecipato ad un confronto con la commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra, sulle linee-guida degli Atti aziendali per l’Ats (l’Azienda unica per la tutela della salute), l’azienda Brotzu di Cagliari e le Aziende ospedaliero-universitarie.

«Abbiamo predisposto un rapporto sulla sanità sarda – ha detto Luigi Arru – con i dati disponibili prima del 2014 e formulato proposte sulla base del quadro normativo tracciato dal Decreto ministeriale 70 all’interno del quale ci sono comunque spazi significativi per la Regione. Il nostro lavoro ha l’obiettivo principale di mettere a punto uno schema coerente per la riforma della sanità sarda ed è stato particolarmente difficile in una realtà complessa come la nostra dove non c’erano dati disponibili anteriori al 2014 sui Lea (livelli essenziali di assistenza), sul rispetto degli indicatori scientifici e delle procedure amministrative, perché non si facevano gare da 3 anni con costi maggiori del 30% rispetto alla media nazionale.»

«Abbiamo quindi deciso di ridurre il numero delle aziende – ha aggiunto l’assessore – perché ci è sembrata la scelta migliore per definire un nuovo quadro di regole a garanzia della qualità e dell’appropriatezza di servizi e prestazioni. L’approvazione delle linee guida – ha concluso Luigi Arru – rappresenta perciò un passaggio fondamentale per consentire alle aziende di operare e al tempo stesso una necessità per far partire concretamente la riforma, senza per questo voler limitare le prerogative sia della commissione che del Consiglio regionale.»

Prima dell’intervento dell’assessore Arru, la commissione ha espresso un’articolata valutazione del documento, sia con osservazioni critiche e perplessità su alcuni punti, che con proposte e suggerimenti di integrazioni e miglioramenti del testo.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Augusto Cherchi (Pds), Cesare Moriconi, Rossella Pinna e Luigi Ruggeri del Pd, Emilio Usula del Misto-Rossomori, Alessandra Zedda ed Edoardo Tocco di Forza Italia, Giorgio Oppi dell’Udc, Luca Pizzuto di Art. 1 – Sinistra per la Democrazia per il Progresso.

Le audizioni della commissione proseguiranno domattina, alle 10.00, con l’intervento del Direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano.

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Con l’audizione dell’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, Luigi Arru, sono iniziati questa mattina i lavori della commissione Sanità. Sotto la presidenza dell’on. Raimondo Perra, il parlamentino ha affrontato gli indirizzi dell’atto aziendale dell’Azienda per la Tutela della Salute, delle Aziende ospedaliere universitarie e dell’Azienda ospedaliera Brotzu.

L’assessore Arru ha illustrato gli schemi dei provvedimenti, rispondendo ad alcune domande dei commissari su temi di attualità tra i quali l’organizzazione dei dipartimenti e l’assistenza sociosanitaria ai migranti. Ha garantito inoltre un impegno ad accertare i contenuti del bando per l’elisoccorso.

Da più parti politiche è stata sollecitata la presidenza della commissione perché sia convocato a breve il direttore generale della Sanità sarda, Fulvio Moirano.

A causa della concomitanza della conferenza dei capigruppo, il presidente Perra ha sospeso l’audizione dell’assessore Arru (che riprenderà lunedì 22 maggio, alle 10.00) e ha detto: «In questi primi momenti di esame sono già emerse alcune criticità relative al mancato riconoscimento della specialità della Regione Sardegna e la commissione non potrà certo rimanere inerte davanti a una restrizione degli ambiti di potere legislativo in materia sanitaria. Confidiamo però sul fatto che il proseguo della audizione e soprattutto il resto dei lavori della commissione possano arrivare all’approvazione di leggi armoniche e in tempi rapidi

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra (Psi) ha approvato, con l’astensione dell’opposizione, le nuove linee guida del Reis (reddito di inclusione sociale) e, con voto unanime, i regolamenti istitutivi delle Consulte di cittadinanza.

Nell’esposizione delle nuove linee guida del Reis, frutto di un confronto approfondito con l’Anci ed i portatori di interesse, l’assessore della Sanità Luigi Arru ha sottolineato che «si tratta di una misura qualificante della legislatura che vede la Sardegna all’avanguardia in Italia nell’introduzione di uno strumento che cambia profondamente il sistema di welfare regionale, privilegia l’approccio inclusivo e di crescita sociale degli interventi, mette in rete le diverse parti della pubblica amministrazione che operano nel settore. valorizza le buone pratiche che, anche in Sardegna, si sono affermate in questi anni, assicura il monitoraggio delle varie misure ed il controllo dei risultati».

«Per quanto riguarda le risorse – ha proseguito Arru – sono a disposizione per il 2017, complessivamente, ben 44 milioni che contiamo di spendere per circa l’80% in tempi molto brevi, cui si aggiungeranno fondi nazionali e probabilmente europei anche se, per questi ultimi, restano da superare alcuni problemi procedurali; in definitiva, pur sapendo che il percorso sarà difficile, siamo determinati a raccogliere la sfida di un approccio globale agli interventi di protezione sociale, non solo per ridurre la povertà ed il disagio ma, soprattutto, per riportare dentro la nostra comunità, sotto ogni punto di vista, persone e famiglie rimaste ai margini.»

«Posso inoltre assicurare – ha sottolineato ancora l’assessore della Sanità – proprio perché questo è stato uno dei temi centrali del confronto col sistema delle autonomie e il mondo dell’associazionismo, che non ci sarà una centralizzazione regionale del welfare e che, anzi, le nuove linee guida consentiranno a tutto il nostro sistema di andare a regime in modo graduale ed ordinato percorrendo una necessaria fase di transizione.»

Nel successivo dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Fabrizio Anedda (Misto), Luigi Ruggeri e Rossella Pinna (Pd), Giorgio Oppi (Udc) e Luca Pizzuto (Sdp), formulando suggerimenti ed osservazioni.

Il secondo argomento all’attenzione della commissione ha riguardato le Consulte di cittadinanza, organismi con una composizione articolata che, a livello regionale e locale, intervengono con pareri e proposte in materia di programmazione della politica sanitaria. Una quota dei membri (3) delle Consulte, che resteranno in carica per 3 anni e lavoreranno a titolo gratuito, sarà espressa dal Consiglio regionale e comprenderà la rappresentanza dell’opposizione.