21 November, 2024
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L’obiettivo del latte pagato a un euro a litro è stato superato. Per il mondo delle campagne legato al mondo della cooperazione si è raggiunta la soglia di 1,09 euro a litro. A due anni dalla vertenza dei pastori e della guerra del latte che ha interessato tutta la Sardegna, la Lega delle cooperative ha fatto il punto sull’andamento del mercato latte e pecorino nel corso di una conferenza stampa in cui si è ricostruita l’intera vertenza.

«Due anni fa si è intrapreso un percorso con le istituzioni e il ministro di allora Gian Marco Centinaio e le associazioni e organismi di categoria per trovare una soluzioneha detto Daniele Caddeo, direttore generale di Legacoop Sardegna . Si è trattato di un percorso, cui abbiamo partecipato anche noi della cooperazione, nato per trovare soluzioni.»

Che riguardano un settore che produce ogni anno oltre 300 milioni di litri di latte, garantisce occupazione a 40 mila addetti, con un fatturato di 400 milioni di euro.

«Il 65 per cento della produzione nazionale dell’ovicaprino è in capo alla Sardegna ha aggiunto Daniele Caddeo -. Di questo ammontare il 72 per cento è prodotto dalle aziende legate a Legacoop.» Poi le cifre. «Nel 2019 il  mondo delle cooperative è riuscito a pagare il latte a 0,94 euro, mentre nel 2020 il prezzo del latte è stato pagato a 1,09 centesimi per gli aderenti a Legacoop e a 1,03 alle coop non aderenti.»

Il direttore di Legacoop ha chiarito anche un altro aspetto.

«Se tutto il latte trasformato fosse stato pagato come quello della cooperazione avremmo sviluppato 360 milioni, se invece fosse stato pagato tutto a 0,85 avrebbe generato 280 milioni. C’è una forbice di 70 milioni di euro.»

A ricostruire gli altri aspetti della vertenza il presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori.

«Avremmo dovuto fare la conferenza nell’estate del 2020 ma presi dalla pandemia e dall’emergenza abbiamo rinviato. Lo facciamo oggi rendendo conto degli impegni che abbiamo preso. Con gli accordi e i documenti che abbiamo sottoscritto. Quando si parlava di latte pagato a 60 centesimi, quella campagna l’abbiamo chiusa a 0,94 oggi la stiamo chiudendo a 1,09 ha detto Claudio Atzori -. Quella vertenza ha chiamato tutti in causa, anche il mondo della cooperazione che aveva meno colpe ma ha aperto gli occhi per migliorare la situazione. Abbiamo condiviso quella protesta perché il prezzo del latte era veramente baso così come quello del formaggio». Non è tutto. «Si è lavorato  per migliorare il prodotto, poi c’è stata la tabella. Noi abbiamo rispettato quei dati con l’obiettivo e la regola di far crescere i nostri produttori.»

Quindi gli altri interventi e la crescita anche nei nuovi mercati.

«In questo periodo il nostro settore si è rinnovato sia negli impianti sia nei prodotti trasformati e ci ha permesso di entrare nella Gdo nazionale. Togliere una parte del prodotto dal mercato estero per inserirlo nel mercato nazionale ci ha permesso di crescere a livello nazionale e internazionale.» Da Claudio Atzori anche una preoccupazione perché «un trenta per cento del prodotto sardo non sia stato ancora aggregato. Vogliamo che la forbice tra il mondo cooperativo e quello degli industriali si abbassi. Non abbiamo condiviso la degenerazione della vertenza latte. Prezzo latte e formaggio è il tema principale. Chi ha ruolo si adoperi per aggregare produttori e trasformatori che non sono aderenti al mondo della cooperazione».
A porre l’attenzione sulla crescita e l’espansione Salvatore Palitta, presidente cooperativa Pattada che ha parlato di settore in crescita «con i dati del 2021 che fanno ben sperare». Dello stesso avviso anche Renato Illotto presidente della cooperativa Cao. Riccardo Barbieri, direttore Fidicoop e componente del Cda di Bper Banca ha parlato di strumenti e opportunità del settore che segna una ripresa. Poi l’intervento del presidente della Regione Christian Solinas che in collegamento ha illustrato le iniziative messe in campo per affrontare la vertenza. Il sottosegretario di Stato Gian Marco Centinaio ha ricostruito l’intera vicenda che l’ha visto partecipe in prima persona proprio due anni fa da ministro. ”

«E’ stato fatto un lavoro in cui si è dimostrato che quando si vogliono raggiungere obiettivi e ci sono persone perbene e competenti si riesce. Mi dicevano che interessava una programmazione non soldi subito. Nei confronti della cooperazione tanto di cappello per il lavoro fatto in un momento di crisi  in cui ci si guardava con molta preoccupazione. La mia gratitudine nei vostri confronti è tanta. 1,09 euro a litro è un valore importante. Ciò che oggi a me interessa è un progetto strutturale.»

A porre l’attenzione sul settore e sull’importanza della cooperazione, elogiando il risultato raggiunto anche Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale.

«Noi lavoriamo per far crescere i nostri associati. Qui siamo davanti a un lavoro che in due anni ha prodotto grandi risultati.»

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È la coop con il più alto numero di associati e volume di produzione. La Coop allevatori Cao di Oristano, forte dei trenta milioni di litri di latte lavorato è uno dei punti di riferimento in Sardegna nella produzione di Pecorino romano e derivati. La seconda tappa del progetto di internazionalizzazione promosso da Legacoop Sardegn e che mette assieme attività produttive del mondo cooperativo e buyer stranieri. Oltre che alcuni giornalisti specializzati. L’itinerario del formaggio, dopo la prima tappa a Nurri, si ferma a Oristano. Alla Coop Cao, azienda che manifesta una forte attenzione ai mercati. E ai programmi che hanno come obiettivo quello di aprire nuovi scenari commerciali internazionali. Non a caso, ad auspicare una crescita, grazie anche al progetto di internazionalizzazione e all’incontro con i buyer stranieri è  il presidente Renato Illotto che, alla delegazione straniera in trasferta nell’isola. Nel corso della visita è il Presidente a illustrare le diverse fasi che contraddistinguono e caratterizzano la produzione di Pecorino e non solo nello stabilimento all’avanguardia situato alla periferia di Oristano. Dalla ricezione del latte che arriva con le cisterne, alle analisi in laboratorio, continuando poi con il resto delle lavorazioni sino alla produzione devi vari tipi di formaggio. Una realtà che, spiega «conta 800 allevatori ovini, un fatturato di trenta milioni di euro e un volume di latte lavorato di 30 milioni di litri».

«Siamo la più grossa coop di allevatori ovini e abbiamo progetti di ulteriore espansione soprattutto nei mercati esteri – dice il presidente -. L’appuntamento è interessante e spero possa essere di interesse reciproco.Questa azienda del prodotto fa grande gamma». Lavorazioni particolari dove pulizia, cura e attenzione qualità ed eccellenza sono la parola d’ordine dei prodotti che finiscono sulle tavole di mezzo mondo.

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Sabato 19 novembre 2016, alle ore 9.00, presso la sala della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore D’Horta, 2. Cagliari, si terrà il convegno: “Agricoltura, pastorizia e ambiente in Sardegna e nel Mediterraneo (confronto)”.

I lavori si apriranno alle ore 9.00 con i saluti del presidente della Fondazione di Sardegna, on. Antonello Cabras. La presentazione sarà a cura dell’on. Giorgio Carta, coordinatore della Sezione sarda dell’associazione degli ex parlamentari della Repubblica.

I relatori saranno: on. Pietro Maurandi, prof. Università di Cagliari, associazione ex parlamentari

Dr. Renato Illotto, presidente della Cooperativa Allevatori Ovini, Felice Floris, Movimento Pastori

Prof. Benedetto Meloni, docente di Sociologia del Territorio e dell’Ambiente, Università di Cagliari

Prof. Giuseppe Pulina, Ordinario Agraria, Università di Sassari, Amministratore Unico dell’ʹAgenzia Fo.Re.S.T.A.S, dott.ssa Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’ʹAgricoltura e riforma agro-pastorale.

Partecipano inoltre come relatori: prof. Mohamed Habib Jemli, (DVM, PhD) Dipartimento di Parassitologia Allevamento e patologie animali, Scuola Nazionale di Medicina Veterinaria (Tunisia) dr. Abdelbaki Rouabeh, tesoriere dell’ʹUnione Generale dei Medici Veterinari Tunisini, provenienti dall’Università di Medicina Veterinaria -2020 Sidi Thabet (Tunisia), Felice Floris del Movimento pastori che approfondiranno il confronto e le prospettive di sviluppo e di mercato nel Mediterraneo.

Interverranno inoltre numerosi rappresentati delle istituzioni e delle forze politiche e sociali.

Il convegno è patrocinato dalla Fondazione di Sardegna e dal presidente del Consiglio Regionale della Sardegna.

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Sabato 19 novembre 2016, alle ore 9.00, presso la sala della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore D’Horta, 2. Cagliari, si terrà il convegno: “Agricoltura, pastorizia e ambiente in Sardegna e nel Mediterraneo (confronto)”.

I lavori si apriranno alle ore 9.00, con i saluti del presidente della Fondazione di Sardegna on. Antonello Cabras. La presentazione sarà a cura dell’on. Giorgio Carta, coordinatore della sezione sarda dell’associazione degli ex parlamentari della Repubblica.

I relatori saranno: on. Pietro Maurandi, Prof. Università di Cagliari, associazione ex parlamentari

Dr. Renato Illotto, presidente Cooperativa Allevatori Ovini, Felice Floris, Movimento Pastori

Prof. Benedetto Meloni, docente di Sociologia del Territorio e dell’Ambiente, Università di Cagliari

Prof. Giuseppe Pulina, ordinario di Agraria, all’Università di Sassari, amministratore unico dell’Agenzia Fo.Re.S.T.A.S;

Dott.ssa Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’ʹAgricoltura e riforma agro-pastorale.

Partecipano inoltre come relatori: prof. Mohamed Habib Jemli, (DVM, PhD) Dipartimento di Parassitologia Allevamento e patologie animali, Scuola Nazionale di Medicina Veterinaria (Tunisia); dr. Abdelbaki Rouabeh, tesoriere dell’ʹUnione Generale dei Medici Veterinari Tunisini, provenienti dall’Università di Medicina Veterinaria – 2020 Sidi Thabet (Tunisia) che approfondiranno il confronto e le prospettive di sviluppo e di mercato nel Mediterraneo. 

Interverranno inoltre numerosi rappresentati delle istituzioni e delle forze politiche e sociali.

Il convegno è patrocinato dalla Fondazione di Sardegna e dal presidente del Consiglio Regionale della Sardegna.

Si è tenuto ieri, nella sede di Argea a Santa Giusta, il secondo incontro sulla filiera del latte ovino promosso e coordinato dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi. Al faccia a faccia hanno partecipato i maggiori attori del comparto: industriali, mondo della cooperazione, associazioni di categoria e consorzi di tutela dei formaggi dop (pecorino romano, sardo e fiore sardo). Tanti i temi sul tavolo: andamento del prezzo del latte, raccolta dei dati di produzione dei formaggi, costituzione della filiera, credito, Expo2015 e internazionalizzazione.
«La novità di oggi – ha detto l’assessore Falchi – è che la Regione Sardegna è pronta, grazie al lavoro fatto dal Consorzio di tutela del pecorino romano rappresentato da Renato Illotto, ad avviare formalmente il percorso per la regolazione dell’offerta produttiva prevista dal regolamento comunitario CE 261/2012. Si tratta di un passaggio importante per la programmazione del comparto produttivo lattiero caseario.»

Un obiettivo importante quindi che potrebbe stabilizzare il prezzo del formaggio, compatibilmente con gli andamenti del mercato. «Contestualmente sarà affrontato, dopo aver raccolto ed esaminato tutti i dati, il tema della destinazione delle eccedenze del latte che non vengono utilizzate per il romano. I lavori proseguiranno in tavoli specifici nei quali si affronteranno le singole tematiche emerse nel confronto di oggi. Partiremo subito – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – dalla modifica dei disciplinari di produzione, che devono puntare sempre più a valorizzare la qualità.»

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia