Renato Scanu, il giornalista sportivo inviato speciale contro la SLA, non si arrende alla gravissima malattia che lo ha colpito improvvisamente tre anni fa.
Trent’anni in giro per l’Italia e l’Europa, inviato speciale per emittenti radio, cronista sportivo di calcio, basket e volley, ha saputo costruire una carriera professionale folgorante per passione e determinazione, per il raggiungimento dei suoi obiettivi ed il coronamento dei suoi sogni. Fin da bambino Renato Scanu sognava un giorno di diventare un nuovo Enrico Ameri o Sandro Ciotti, i grandi pionieri, della mitica trasmissione radiofonica tutto il calcio minuto per minuto.
Nel settembre 1991 il suo sogno s’è avverato, con l’esordio, in qualità d’inviato di Radio Sulcis Centro Carbonia, nel derby di Coppa Italia regionale, nello storico stadio Monteponi di Iglesias, Iglesias-Carbonia, partita di cartello.
Da quel momento Renato Scanu ha iniziato a girare per tutti gli stadi della Sardegna, al seguito dei minerari bianco blu.
L’inviato speciale contro la SLA, toccò il cielo con un dito, nella stagione successiva, con l’esordio nella tribuna stampa dello stadio Adriatico di Pescara, per la radiocronaca integrale della partita di serie A, con la vittoria del Cagliari, con la rete decisiva, a 15’ dalla fine, del laterale destro Checco Moriero, che in contropiede, batté l’estremo difensore abruzzese, lanciando i rossoblu di Carletto Mazzone, verso la clamorosa qualificazione in coppa Uefa. Ebbe inizio così una lunga carriera professionale trentennale.
Renato Scanu, non pago del campionato italiano, inventò 9 anni fa, un format radiotelevisivo, “Il calcio on the road”, commentando in diretta su Radio Star prima, e successivamente su Radio Luna, le partite internazionali, principalmente dei campionati inglese, tedesco, spagnolo e francese. Un’esperienza esaltante. Soprattutto in Inghilterra, ha maturato una cultura calcistica completamente differente, al seguito di Chelsea, Tottenham, West Ham, Liverpool, Everton, Manchester; in Scozia gli scontri fantastici tra Celtic e Rangers Glasgow, derby infuocati; del Real Madrid di Cristiano Ronaldo, nello stadio che gli ha regalato le più grandi emozioni: il Santiago Bernabeu di Madrid.
Renato Scanu, sempre in aereo per raggiungere i principali stadi d’Europa, per cinque anni ha soddisfatto la sua meravigliosa professione: la sorte ed un destino crudele, gli hanno voltato le spalle, nel momento più folgorante della sua vita, dedicata, con amore sfrenato, quasi maniacale allo sport ed al calcio in particolare.
Un giorno di tre anni fa, il giornalista sulcitano, dopo una visita specialistica chiamata elettromiografia, ha ricevuto una diagnosi terribile e drammatica: SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, praticamente una sentenza di condanna a morte. Renato è rimasto impietrito, davanti ad un verdetto così spietato, non ha detto una parola davanti allo specialista, tenendo fortemente la mano della moglie Lilli.
Da quel momento è iniziato il calvario del giornalista di Carbonia, che ha visto in faccia la morte a fine dicembre 2021, incapace ormai di respirare autonomamente, e non in grado di mangiare e bere. Immediato il ricovero al reparto di rianimazione dell’Ospedale Sirai di Carbonia, dove un angelo salvatore, il dottor Leonardo Tola, in collaborazione con la sua straordinaria equipe, lo ha salvato, con l’intervento di tracheotomia che consiste nel collegare il paziente ad una macchina che, attraverso un tubo diretto in trachea, permette di tornare a respirare e quindi ad una nuova vita.
Renato Scanu, ormai a casa da un anno, paralizzato totalmente, continua imperterrito nel suo lavoro quotidiano nella produzione di “eroici” servizi sportivi speciali per Radio Luna Carbonia.
Nel frattempo, Renato Scanu ha pensato bene di ideare un’azione benefica, in favore della ricerca scientifica italiana, ritenendo che il mondo sportivo e, soprattutto, il calcio, che ha frequentato per oltre trent’anni, potessero rispondere positivamente al suo appello.
Trascorsi tre mesi dalla richiesta di aiuto, le società sportive, sempre attente alle problematiche sociali, hanno aperto un filo diretto, attraverso un sintetizzatore vocale, che permette a Renato di poter comunicare col mondo intero.
Le società non hanno perso tempo ed hanno iniziato, sempre più numerose, a spedirgli le maglie personalizzate, aderendo così con grandissima solidarietà cristiana, all’iniziativa di Renato, denominata “UNA MAGLIA PER LA SLA”.
Una volta raggiunto il massimo di maglie personalizzate, tramite la comunicazione con le stesse società sportive, si terrà un’asta benefica, il cui ricavato sarà devoluto da Renato Scanu completamente ai più importanti centri di ricerca scientifica italiana, di Roma, Milano e Torino.
Al momento Renato Scanu ha totalizzato 130 maglie personalizzate, raccolte da società sportive regionali, nazionali ed internazionali. L’obiettivo è raggiungere quota 200 maglie, anche di campioni del passato!
Renato Scanu, l’inviato speciale contro la SLA, non molla mai, continua la sua battaglia contro il mostro maledetto che lo ha colpito, e chiede di partecipare al suo progetto “UNA MAGLIA PER LA SLA”!