21 November, 2024
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«La Portovesme srl deve continuare a produrre piombo e zinco, materiali strategici per il Paese, con o senza la Glencore.»

E’ questo il messaggio emerso stamane, a Portovesme, nell’assemblea dei lavoratori convocata dalle organizzazioni sindacali FIOM-CGIL, FSM-CISL e UILM-UIL, a tre giorni dall’incontro svoltosi al MIMIT, che ha visto la multinazionale Glencore confermare la sua decisione di fermare la produzione di zinco e la disponibilità a tenere in attività solo i forni Waelz per il trattamento dei fumi di acciaieria, in attesa degli sviluppi della proposta di riconversione delle produzioni, che sarà esaminata il 9 e 10 ottobre nell’incontro fissato con il Governo.

Tra i lavoratori c’è grande preoccupazione ma, al tempo stesso, è forte la volontà di non arrendersi. Dai vari interventi, è emerso chiaro anche un appello a tutti i lavoratori, a restare uniti, per difendere tutti insieme i 1.200 posti di lavoro attualmente garantiti dalle produzioni tra lavoratori diretti e lavoratori delle imprese d’appalto (circa 500). Sia la Regione Sardegna sia il Governo nazionale hanno assicurato il loro pieno sostegno ai lavoratori, respingendo i piani di disimpegno della Glencore, ma quella che si prospetta in questi giorni è una vertenza molto difficile.

Al termine dell’assemblea, alla quale ha partecipato anche don Antonio Mura, direttore dell’Ufficio della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias e parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu, che ha portato ai lavoratori il saluto del cardinale Arrigo Miglio, abbiamo intervistato il segretario regionale della FIOM-CGIL Roberto Forresu e il segretario territoriale della UILM-UIL Renato Tocco.

 

     

Il Sulcis Iglesiente unito contro la decisione annunciata dalla Glencore sulla fermata della linea zinco nello stabilimento di Portovesme. E’ quanto ha fatto emergere stamane l’assemblea generale dei lavoratori, svoltasi davanti all’ingresso dello stabilimento, alla presenza di numerosi sindaci, del consigliere regionale Alessandro Pilurzu, del direttore dell’ufficio della pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias do Antonio Mura, in concomitanza con lo sciopero di 24 ore proclamato dalle organizzazioni sindacali.

Nel corso degli interventi, sono stati durissimi i giudizi nei confronti dell’Azienda ed è stata sollecitata un’azione forte da parte della Regione Sardegna e del Governo nazionale, per contrastare il disegno di disimpegno portato avanti chiaramente dalla Glencore, che se portato a termine, infliggerebbe un colpo mortale all’economia dell’intero territorio, già messo a durissima prova dalle altre grandi vertenze industriali, ad iniziare da Eurallumina ed ex Alcoa oggi SiderAlloys .che si trascinano rispettivamente da 15 e 12 anni, per finire alla Centrale Enel Grazia Deledda, destinata alla fermata in attuazione del programma di decarbonizzazione.

Allegate le fotografie della giornata di protesta e le interviste realizzate con il consigliere regionale del Pd Alessandro Pilurzu; don Antonio Mura, direttore dell’ufficio della Pastorale per il sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias; i sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori, Carbonia Pietro Morittu, Iglesias Mauro Usai, Gonnesa Pietro Cocco, Carloforte Stefano Rombi; di Roberto Forresu segretario regionale della Fiom Cgil e Renato Tocco segretario della Uilm Uil del Sulcis Iglesiente.

             

«Nell’incontro tenutosi al MIMIT, Sider Alloys non è stata in grado di riportare quante e quali risorse pubbliche e private sono state utilizzate fino ad oggi per il progetto di reindustrializzazione, comprese quelle messe a disposizione da Alcoa, e di illustrare lo stato di avanzamento degli investimenti ed il riavvio dello smelter. Vogliamo sapere se la multinazionale svizzera sia in grado di portare a termine l’investimento e raggiungere l’obiettivo della riassunzione di tutti i lavoratori dell’ex Alcoa e la ricostruzione di tutto l’indotto e della relativa occupazione.»

Lo hanno detto Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Renato Tocco, segretario Uilm del Sulcis Iglesiente.

«Ad oggi – hanno sottolineato Guglielmo Gambardella e Renato Toccoconstatiamo che l’azienda non è in grado di fornirci un cronoprogramma aggiornato, non ha confermato i contratti a termine di oltre 20 lavoratori, ha ritardato il pagamento delle ditte con conseguenti licenziamenti. Sinceramente, non ci convincono gli alibi avanzati sui ritardi registrati.»

«Crediamo che ci sia bisogno di capire se Sider Alloys sia ancora in grado di portare a compimento l’investimento. Visto l’utilizzo di fondi pubblici ed altrettanti previsti. Abbiamo chiesto al MIMIT e Regione Sardegna e Invitalia, socio al 20% in Sider Alloys, di effettuare una riflessione sulla vertenza e verificare le condizioni per il prosieguo del progettohanno concluso Guglielmo Gambardella e Renato Tocco -. Attenderemo con attenzione i prossimi incontri già pianificati per i prossimi 6 e 19 febbraio.»

Il segretario nazionale Guglielmo Gambardella e il segretario del Sulcis Iglesiente della UILM-UIL hanno diffuso una nota al termine dell’incontro svoltosi al MIMIT sulla vertenza Sider Alloys, nella quale evidenziano dubbi sul processo di reindustrializzazione e chiedono che l’azienda presenti il cronoprogramma degli investimenti.

«Abbiamo chiesto che nei prossimi giorni ci venga fornito il cronoprogramma degli investimenti aggiornato scrivono Guglielmo Gambardella e Renato Tocco -. La riunione di oggi al MIMIT non ha fugato tutti i dubbi sulla continuità del progetto di reindustrializzazione dell’ex Alcoa dì Portovesme. I problemi di finanziamento dichiarati da Sider Alloys e la mancata proroga dell’Accordo di Programma e del Contratto di Sviluppo per gli investimenti necessari al riavvio dello smelter vanno risolti. Per la UILM è necessario superare tutte le difficoltà burocratiche e compiere tutti gli adempimenti formali per consentire l’applicazione del progetto. Continueremo a seguire la vertenza fino a quando tutti i lavoratori del bacino ex Alcoa saranno riassunti. Sider Alloys deve confermare tutti gli oltre 20 contratti a tempo determinato in scadenza.»

«L’incontro è stato utile per mettere in ordine tutte le questioniconcludono Guglielmo Gambardella e Renato Toccovisto che l’ultimo incontro di verifica al MIMIT si era tenuto oltre un anno fa. Ci attendiamo che l’impegno dell’ex dicastero dello Sviluppo economico prosegua per svolgere un ruolo di regia, in presenza di più soggetti responsabili quali Regione Sardegna, Invitalia e management aziendale che necessariamente vanno coordinati.»

Si è svolta lo scorso 12 settembre, presso lo stabilimento di Portovesme, una riunione fra la società Den Yachts e le segreterie CGIL CISL UIL, FIOM, FSM e UILM, nel corso della quale è stato illustrato lo stato di avanzamento del progetto Yachting Med Center Sardinia.

«Sono state esaminate le prospettive e le criticità che si possono dipanare a brevissimo termine con le oramai note novità riguardanti il DPCM Energiasi legge in una nota congiunta, firmata dal rappresentante della Den Yachts Ninetto Deriu e dai rappresentanti delle segreterie segreterie CGIL CISL UIL, FIOM, FSM e UILM, Franco Bardi, Salvatore Vincis, Andrea Lai, Roberto Forresu, Giuseppe Masala e Renato Toccoil supporto dimostrato dalla Regione e l’interesse dell’apparato di Governo preposto alla valutazione degli investimenti e infine per quello di vari investitori privati del settore di rilevanza internazionale.»

«In particolare la Den Yachts ha illustrato il layout del cantiere, che si sta approntando con la Navigo SCAR Italia, unitamente agli investimenti già effettuati, su terreni, fabbricati e macchinari, che prevede l’avvio del cantiere con il recupero e riconversione dei due siti della ex Metallotecnica e dell’ex ILA – si legge nella nota -. Tale progetto si prefigge di sviluppare un Polo della Nautica di alto livello per servizi, Refit e costruzione di grandi yacht e in cui la Sardegna e Portovesme in particolare, grazie alla sua posizione baricentrica nel Mediterraneo, può ricoprire il ruolo di “Isola Nautica”, integrandosi e lavorando in sinergia con i progetti di Cagliari e Olbia. Il progetto è inoltre caratterizzato da obietti di sostenibilità ambientale, con forte valore aggiunto e di impatto occupazionale, con un approccio manageriale orientato ai principi ESG, di sviluppo locale e del territorio. L’azienda, infine, informa che per la prossima settimana è calendarizzato un incontro alla Regione, dal quale auspica, possa scaturire l’accelerazione del progetto per il quale risulta fondamentale la chiarezza della fruibilità nel lungo periodo della banchina per la movimentazione delle imbarcazioni e il loro trasferimento al cantiere, come sopra detto, e viceversa.»

«Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, FIOM, FSM, UILM, valutata l’esposizione a grandi linee del progetto unitamente alla qualità e la determinazione con la quale la società sta portandolo avanti, ritengono che la sua realizzazione potrebbe riservare per il territorio un importante realtà occupazionale ed economica – si legge ancora nella nota -. L’iniziativa, per come rappresentata, può essere volano di sviluppo anche accogliendo ulteriori importanti partners ed altre intraprese produttive, immaginando la realizzazione di un vero distretto della nautica. E’ quindi auspicabile e condivisibile la necessità che tutto l’iter burocratico possa trovare immediate risposte positive dalle istituzioni ed enti preposti alle autorizzazioni, concessioni, ed opere da realizzare nel porto e retro-porto di Portovesme.»

«Le organizzazioni sindacali ritengonoconclude la nota congiunta -, che il metodo di condivisione delle informazioni possa essere una base costruttiva di confronto e reciproco supporto per il superamento delle criticità che si dovessero palesare, necessitando che lo stato di crisi dell’intera area industriale porti ad una particolare attenzione al progetto da parte delle istituzioni, nell’interesse dei lavoratori, lavoratrici e disoccupati del territorio. Entrambe le parti prendono impegno di aggiornarsi alla prima occasione utile.»

Si sono concluse le elezioni della RSU della SKV, impresa d’appalto alla Portovesme srl. I 114 lavoratori che hanno partecipato hanno premiato la UILM con 57 voti (50%) e 2 delegati eletti su 3: Marco Congera 29 preferenze e Antioco Luigi Basciu 15, entrambi storici iscritti e dirigenti dell’organizzazione sindacale, Il terzo delegato è stato eletto dalla FIOM, Martino Cannas, con 23 preferenze.

Hanno riportato voti anche Federico Figus (FIOM), 14; Cristian Massa (UILM), 13; Paolo Portas, FSM, 8.

«La UILM ha dimostrato ancora una volta di essere tra le prime tra i lavoratori metalmeccanici del Sulcis Iglesienteha commentato il segretario UILM Renato Tocco -. Per questo, oltre alle congratulazioni, va a tutti candidati il nostro più sincero ringraziamento. Un ringraziamento è doveroso anche ai lavoratori Skv Angelo Mura e Roberto Masala, rappresentanti nella Commissione elettorale e naturalmente a tutti gli elettori dell’impresa metalmeccanica.»

Nuova assemblea dei lavoratori degli appalti questa mattina davanti ai cancelli della Centrale Enel Grazia Deledda. Il 31 dicembre 2025 la Centrale dovrebbe essere fermata nell’ambito del programma di decarbonizzazione e le segreterie sindacali territoriali dei metalmeccanici FIOM, FSM e UILM, chiedono da tempo alla Regione garanzie per i lavoratori delle imprese d’appalto. Stamane, al termine dell’assemblea, una delegazione si è recata a Cagliari, per manifestare davanti all’assessorato regionale dell’Industria.

«Non comprendiamo perché, anche in considerazione degli importanti investimenti previsti nel JTF, ma soprattutto dei progetti che in altre realtà la stessa Enel sta portando avanti, garantendo ricadute occupazionali strutturali, in Sardegna questo non si riesce a realizzare, vorremmo comprendere le motivazioni, e vorremmo chiedere il perché al principale responsabile di simile disfatta: l’assessorato all’industria, incapace di rispondere alle sollecitazioni di richiesta di incontro e introvabile interlocutore sostengono FIOM-FSM UILM -. Non abbiamo alcuna intenzione di recedere dalla volontà di discutere dei problemi che coinvolgono i lavoratori degli appalti, sempre più spesso riconosciuti quali affidabili lavoratori nello svolgimento delle loro mansioni, attraverso conoscenza e capacità professionali, quasi mai riconosciute dal punto di vista economico e spesso messi alla porta non appena si riscontra uno spiffero di crisi. Oltretutto riteniamo incomprensibile che nel momento in cui al livello nazionale, si discute del JTF, la regione Puglia si presenta a quell’appuntamento al completo, mentre della regione Sardegna non risulta presente nessuno. Adesso basta! I metalmeccanici, sostenuti dalla presenza in assemblea delle RSU dell’Enel e delle aziende appartenenti alle categorie dell’industria presenti in centrale, dalle Segreterie dei servizi, dei chimici, degli elettrici, delle confederazioni di CGIL, CISL e UIL, non intendiamo assistere passivamente ad un’ulteriore morìa occupazionale, e siamo disponibili a qualsiasi iniziativa a sostegno del futuro della centrale Grazia Deledda.»

Domani mattina 17 maggio 2023, alle ore 7,30, nuova assemblea informativa davanti ai cancelli della Centrale Grazia Deledda, per valutare ulteriori iniziative di protesta.

Allegate le interviste realizzate stamane con Renato Tocco, segretario territoriale UILM UIL e Roberto Forresu, segretario regionale FIOM CGIL.

   

Si è svolta stamane l’assemblea dei lavoratori metalmeccanici della Portovesme srl. Al centro del confronto la vertenza dello stabilimento. FIOM, FSM e UILM hanno registrato la fortissima tensione esistente tra i lavoratori degli appalti, in seguito alle scarse garanzie produttive registrate in questa fase.

Allegate le interviste ai segretari generali di CGIL e CISL, Franco Bardi e Salvatore Vincis, e a Renato Tocco, segretario provinciale della UILM UIL.

   

Sale il livello della mobilitazione dei lavoratori della Portovesme srl teso a rivendicare la continuità produttiva, messa in discussione dall’Azienda per gli elevati costi energetici, anche dopo l’ultimo incontro svoltosi al Ministero, al termine del quale Governo e Regione hanno sostenuto di aver fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per ridurre il costo dell’energia ed hanno invitato l’Azienda a far ripartire la produzione e a manifestare apertamente le sue reali intenzioni.

I rappresentanti sindacali, riuniti in assemblea con i lavoratori davanti allo stabilimento, hanno preannunciato 24 ore di sciopero e una prima manifestazione, messa subito in atto, con uno corteo che, sotto l’attento controllo delle forze dell’ordine, ha raggiunto il Bilico Sud, parte dello stabilimento dove avviene il carico e scarico delle merci.

Allegate un’ampia documentazione fotografica e le interviste con Franco Bardi, segretario generale della CGIL della Sardegna Sud Occidentale, Duilio Piria, delegato Cisl nella RSU aziendale, e Renato Tocco, segretario territoriale Uilm Uil.

 

 

 

Con l’approvazione della delibera della Giunta regionale per il riavvio della produzione di alluminio allo stabilimento Sider Alloys di Portoscuso, è stato un passo avanti importante ma non ancora definitivo. Sono attese ancora alcune autorizzazioni di competenza del Comune di Portoscuso. oltre ad interventi dell’Azienda.
A tal riguardo, il 2 dicembre, si è svolto un incontro tra Azienda ed organizzazioni sindacali, nel corso del quale sono state affrontate tutte le tematiche per il riavvio della produzione di alluminio.
«Nell’incontro avuto con l’aziendaha esordito Rino Barca, rappresentante della segreteria FSM-CISL – l’oggetto principale della discussione sono state le assunzioni dei lavoratori ex Alcoa, in quanto abbiamo potuto riscontrare che ultimamente alcune figure presenti dentro lo stabilimento non appartenevano a quella categoria e a supportare questo fatto è stato fatto presente che è stato sottoscritto un accordo e quello va rispettato, perché prioritariamente, devono essere assunti lavoratori ex Alcoa.»
«Per quanto riguarda invece il prosieguo dei lavori legati alla ripartenza ha aggiunto Rino Barcal’azienda ha comunicato di aver inoltrato tutte le autorizzazioni al comune di Portoscuso e che conta in tempi brevi di avere una risposta, ma a questo punto, pensiamo che tutto si sposti al mese di gennaio 2022, ivi compresa la formazione prevista per 400 lavoratori ex Alcoa.»
«Un altro aspetto che vorrei evidenziare ha sottolineato Rino Barca -, riguarda la mobilità e ci dispiace che l’INPS non abbia inserito nel cedolino di novembre quanto promesso rispetto alle decurtazioni, tuttavia contiamo che in tempi brevi possano essere liquidate le spettanze arretrate. Per poter avere maggiori certezzeha concluso Rino Barca -, contiamo di recarci a Cagliari, presso l’INPS regionale, per avere ulteriori dettagli e chiarimenti.»
Sulla stessa falsariga Renato Tocco, segretario territoriale UILM UIL, che ha evidenziato come «l’avvio dei corsi di formazione per i lavoratori ex Alcoa sia di estrema importanza ai fini del riavvio della produzione di alluminio, ma anche per noi vale l’accordo sottoscritto che riserva una corsia preferenziale per quelle figure di lavoratori ex Alcoa che vanno tutelate».
Anche per Angelo Diciotti, segretario CUB, l’incontro è stato interlocutorio, in quanto «l’azienda ha comunicato di aver inviato la documentazione all’Ufficio Tecnico del comune di Portoscuso e, pertanto, l’auspicio è che i tempi non si allunghino troppo. A quanto pareha aggiunto Angelo Diciotti – non sono ancora arrivati i soldi da parte di Invitalia. Pertanto, il revamping non è ancora partito, tenuto conto che i macchinari saranno costruite in Cina ed il loro montaggio dovrà essere gestito da tecnici cinesi e, purtroppo, sotto questo aspetto la pandemia non aiuta».
Roberto Forresu, segretario regionale della FIOM CGIL, ha posto in evidenza come nell’incontro con la Direzione aziendale Sider Alloys sia stato affrontato il tema dei possibili nuovi ingressi e degli appalti che saranno assegnati. A tal riguardo il Sindacato in toto ha sostenuto con forza, che questi dovranno avvenire nel rispetto degli accordi previsti, in modo da dover vedere garantiti il rientro dei lavoratori del bacino ex Alcoa.
Il territorio tutto aspetta che finalmente il primo lingotto d’alluminio possa essere nuovamente prodotto nello stabilimento Sider Alloys di Portovesme.
Armando Cusa