22 December, 2024
HomePosts Tagged "Riccardo Cocciante"

E’ veramente difficile raccontare l’incredibile magia che il “Grande” Giulio Rapetti, in arte Mogol, milanese classe 1936, ha portato sul palco del Teatro Massimo di Cagliari domenica 22 ottobre. Avrebbe potuto essere una serata di pioggia incessante, una serata uggiosa, una serata attraversata dal temporale ma…niente sarebbe cambiato! Un artista del suo calibro porta il sole che scalda i cuori, porta parole che fanno emozionare e una voce che ininterrottamente ti catapulta nel passato musicale di “noi ragazzi di ieri…”

E di queste sensazioni da “cardiopalma” ne sanno qualcosa, oltre alla maggior parte degli ospiti in sala, Donatella, Alessandra e Ornella, tre amiche di Cagliari che sin dalle prime note si sono letteralmente scatenate… facendo anche innervosire qualche signora che avrebbe preferito ascoltare i pezzi in religioso silenzio. Pezzi di Lucio Dalla, Gianni Morandi, Riccardo Cocciante, Adriano Celentano, Lucio Battisti e ancora Gianni Bella… per poi volare ancora più in alto con “Una lacrima sul viso… con “Riderà” e tanti altri pezzi da “90”!

A fianco di Mogol, Alessandro Preziosi, un artista dalla bellezza interiore ed esteriore straripante, una voce calda, ora narrante e poco dopo musicale. Un connubio, il loro, di un grande spessore, di straordinario impatto su un pubblico non più giovane e desideroso di tornare indietro nel passato, magari duettando e dimenticando così per qualche ora i problemi quotidiani.

Una serata di musica e storie, di spaccati di vita quotidiana dal titolo “Se stasera siamo qui…”, un grande spettacolo live con la Sardinia Rock Band. Direttore musicale ed artistico dell’evento Massimo Satta, musicista e braccio destro del più grande maestro della musica italiana, “Mogol”, nonché chitarrista della band sopracitata composta da: Gabriele Pancotto alla voce, Federico Valenti alla chitarra, Daniele Serpi al piano, hammond e tastiere, Fabio Useli al basso e Alex Muntoni alla Batteria.

Un evento unico nel suo genere…e se per caso lo avete perso…almeno queste righe ve lo hanno raccontato.

Nadia Pische

 

L’emergenza Covid fa slittare di un anno la diciottesima edizione di Gospel Explosion, il tradizionale evento natalizio proposto dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, attiva nella divulgazione della musica afroamericana in Sardegna e artefice dello storico festival Narcao Blues (che nello scorso agosto ha spento 30 candeline). Rimandata al dicembre 2021 la rassegna gospel, nel rispetto delle disposizioni anticontagio, gli organizzatori hanno voluto comunque dedicare al pubblico isolano, anche per questo Natale, un appuntamento con la tipica musica sacra degli afroamericani; un appuntamento non “in presenza”, evidentemente, ma attraverso l’etere: un concerto appositamente commissionato ad una delle formazioni già previste per l’edizione 2020 di Gospel Explosion, il South Carolina Mass Choir, della città di Charleston, che potrà essere seguito domenica 27 dicembre, con inizio alle 21.00, attraverso Videolina.

«Gospel Explosion è da sempre un momento di condivisione, aggregazione e fratellanza – dice il direttore artistico Gianni Melis -. La magia che le corali ospiti della rassegna riescono a trasmettere è davvero un’emozione unica e ci ricorda, visto che i testi vengono quasi sempre presi direttamente dal Vangelo, che al mondo siamo tutti fratelli. Ed è proprio per questo che, nonostante le enormi difficoltà, abbiamo lavorato perché in questo Natale così particolare ci fosse almeno un concerto; e che, essendo appunto unico, tutti gli abitanti della nostra splendida isola avessero la possibilità di vederlo e ascoltarlo. Abbiamo quindi dialogato con il South Carolina Mass Choir, una delle migliori corali del sud della Carolina, e commissionato un concerto in esclusiva per noi, ragionando poi con l’emittente sarda per eccellenza, Videolina, con cui abbiamo concordato la messa in onda senza interruzioni pubblicitarie. Così, almeno, speriamo che la magia del Gospel ci sia di aiuto per meglio celebrare il Natale, dimenticando per un po’ i problemi che questa pandemia continua purtroppo a creare”.

Il South Carolina Mass Choir si forma sul finire degli anni ’90 nella Carolina del Sud per iniziativa e sotto la direzione di Michael Brown. L’intento primario è quello di dare spazio ai molti giovani appassionati di gospel che cercano un’occasione per esprimere il proprio talento e anche una possibile carriera nel mondo della musica Gospel, Soul e R&B. L’ensemble si estende velocemente arrivando a contare 45 membri e diventa una delle formazioni giovanili più interessanti e acclamate di gospel contemporaneo dello stato. Sotto la sapiente guida di Michael Brown inizia un’intensa attività di studio e di approfondimento della cultura gospel e spirituals, dalle origini ai giorni nostri; un lavoro che porta la corale a interpretare non solo le forme moderne del gospel ma anche quelle più tradizionali, raggiungendo un equilibrio musicale di grande spessore; nella sua musica si possono trovare canti tradizionali rivisitati con gusto e creatività in linea con le nuove tendenze contemporanee, un sound che sa essere esplosivo ma anche carico di sfumature e suggestioni celestiali tipiche della più genuina tradizione gospel afroamericana. Nel dicembre 2015 la corale ha partecipato al “Concerto Gospel di Natale” all’Auditorium della Conciliazione di Roma, trasmesso da Canale 5, dove ha diviso il palco con artisti internazionali come Anastacia, Lola Ponte, Angélique Kidjo, Hevia, Riccardo Cocciante e Gigi D’Alessio.

[bing_translator]

Sarà Tosca la nuova madrina del Premio Bianca d’Aponte, il concorso per cantautrici di Aversa che nel 2019 arriverà all’importante traguardo della 15a edizione.

L’artista romana presiederà la giuria del Premio nelle finali del 25 e 26 ottobre 2019, quando interpreterà anche un brano di Bianca d’Aponte, l’artista di Aversa scomparsa prematuramente nel 2003.

Con l’annuncio della nuova madrina, prende il via il nuovo bando del Premio. La partecipazione è come sempre gratuita, la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019. Il bando completo e la scheda di partecipazione sono disponibili su: www.premiobiancadaponte.it o www.sonounisola.it .

Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) è cantante, attrice, ricercatrice musicale e sperimentatrice. Nel 1996 ha vinto il Festival di Sanremo assieme a Ron con il brano “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, mentre l’anno dopo si è aggiudicata la Targa Tenco come migliore interprete con il suo album “Incontri e passaggi“. Molti negli anni i progetti discografici e live che l’hanno contraddistinta, così come le collaborazioni con artisti come Lucio Dalla, Ennio Morricone, Ivano Fossati, Chico Buarque, Renato Zero, Riccardo Cocciante. Il suo più recente disco è “Appunti musicali dal mondo” del 2017. Attualmente Tosca è impegnata anche nel coordinamento della sezione canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, percorso formativo rivolto a giovani cantanti e cantautori.

A precederla, nel ruolo di madrina del d’Aponte, sono state altre protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio a lei dedicato (che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti) saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti vari altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

[bing_translator]

Domenica 12 novembre per il XIX Festival di musica da camera arrivano a Iglesias due nomi di primo piano del panorama nostrano e internazionale: Emilia Zamuner, tra le più talentuose voci jazz in Italia e all’estero, e Marco Ciampi, pianista che vanta esibizioni in prestigiosi teatri come la “House of Music” di Mosca e il “Carnegie Hall” di New York.

L’appuntamento è alle 19.00, nello storico Teatro Electra dove il duo Zamuner- Ciampi proporrà al pubblicio il concerto “Dal classico al jazz”, una carrellata di brani che spazieranno dall’”Ave Maria”, scritto da Riccardo Cocciante per il musical “Notre dame de Paris” a Sergej Rachmaninov, sino a George Gershwin.

Lunedì 13 novembre, alle 10.00, il concerto sarà replicato per le scuole all’interno della mini rassegna che il Festival organizza per educare i più giovani alla musica.

 

[bing_translator]

Dalla classica al jazz, sino al tango e alle sonorità che accompagnano le danze tradizionali dell’Europa orientale. Dal 29 ottobre al 17 dicembre, nello storico Teatro Electra di Iglesias, torna il Festival di musica da camera, giunto quest’anno alla XIX edizione.

Organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica del musicista e compositore Fabio Furìa, anche stavolta il festival richiamerà nella cittadina mineraria alcuni tra i più grandi nomi della musica internazionale: il sassofonista Roberto Ottaviano, i pianisti Pietro Laera ed Edoardo Bruni, la violoncellista Katharina Gross, sino al jazzista Gavino Murgia ed allo stesso direttore artistico Fabio Furìa.

Il cartellone si apre domenica 29 ottobre (tutti gli appuntamenti saranno alle 19.00) con: “Dreams made on sand!”, una produzione firmata Anton Stadler: protagonisti saranno il fuoriclasse del jazz Roberto Ottaviano (nella sua pluridecennale carriera ha collaborato con musicisti da Dizzy Gillespie a Chet Baker e Mario Schiano) ed il versatile pianista Pietro Laera che proporranno un concerto in cui musica classica e jazz si fondono mostrando come la musica sia capace di sfuggire alle etichette. Il 5 novembre arriva il Trio Garnerama formato da Fabrizio Crivellari (flauto), Edoardo Bruni (pianoforte) e Peter Lanziner (contrabbasso): improvvisazione, virtuosismo e abilità tecnica costituiranno la cifra di “Jazzy” un appuntamento capace di infiammare il pubblico.

Il 12 novembre è la volta del duo formato da Emilia Zamuner (voce) e Marco Ciampi (pianoforte) con il concerto “Dal classico al jazz”, una serata in cui saranno proposti una carrellata di brani che spazieranno dall’“Ave Maria”, scritto da Riccardo Cocciante per il musical “Notre dame de Paris” a Sergej Rachmaninov, sino a George Gershwin.

Il 3 dicembre saranno protagonisti Katharina Gross, violoncellista richiesta in tutto il mondo sia come solista sia in formazioni cameristiche, e Matteo Falloni, pianista vincitore di numerosi concorsi. Il duo proporrà al pubblico dell’Electra il concerto “Songs, dances and fairy tales”, un affascinante viaggio dall’Europa orientale, con le sue danze tradizionali e canzoni raccolte da Bela Bartok, alle melodie della musica popolare norvegese di Edvard Grieg.

Il 17 dicembre il sipario sull’edizione 2017 del Festival di musica da camera si chiude con un’altra produzione a firma Anton Stadler che vedrà sul palco una formazione tutta sarda: il bandoneonista Fabio Furìa, il sassofonista Gavino Murgia ed il pianista Walter Agus, protagonisti del concerto intitolato “Made in Sardinia”. Si tratta di una anteprima assoluta durante la quale il trio eseguirà per la prima volta anche alcuni brani scritti apposta per l’occasione dal compositore cagliaritano Matteo Martis.

Accanto alla programmazione della domenica, anche quest’anno il Festival offre ai più giovani l’occasione di avvicinarsi alla  musica, con tre appuntamenti pensati per le scuole in programma sempre nel Teatro Electra. Si comincia lunedì 6 alle10 con il concerto “Jazzy”. Lunedì 13 alla stessa ora sarà proposto “Dal classico al jazz”, mentre il 27 novembre la mattina è dedicata a “Tango experience”un suggestivo viaggio musicale in Argentina, e nei sobborghi di Buenos Aires, dove il tango è nato, in compagnia di Fabio Furìa e della pianista Maura Porru.

[bing_translator]

L’armonica a bocca sarà la protagonista assoluta questa sera, al festival blues “Narcao Blues”, che nell’edizione di quest’anno (la numero ventisette) onora la memoria di un grande interprete proprio di quello strumento a fiato: l’americano James Cotton, nome di spicco  a Narcao cinque estati fa, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne; un musicista che è stato capace di trasformare l’armonica in una “nave a vapore, un treno, un sassofono, un uragano, un usignolo”, come scrisse in un suo numero la celebre rivista statunitense Down Beat

A salire per primo, alle 21.30, sul palcoscenico di piazza Europa sarà una vecchia conoscenza del festival nel paese dell’alto Sulcis: Fabio Treves, tra i musicisti più importanti della scena blues nazionale, che ha festeggiato di recente i suoi prolifici quarant’anni di carriera (nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), quattro decenni percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, “il puma di Lambrate” ha suonato nel corso della sua carriera con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones, Alexis Korner, Bob Margolin, Sam Lay, David Bromberg, Eddie Boyd e Mike Bloomfield, ha ospitato nei suoi dischi e dal vivo Roy Rogers, Chuck Leavell, Willy DeVille, John Popper, Linda Gail Lewis, Warren Haynes e ha prestato la sua armonica anche a molti artisti italiani, come Angelo Branduardi, Pierangelo Bertoli, Elio e le Storie tese, Eugenio Finardi, Ivan Graziani, Shel Shapiro, Francesco Baccini, Giorgio Conte, Marco Ferradini, Riccardo Cocciante. Domani sera (giovedì 20) si presenterà al pubblico di Narcao alla testa della Treves Blues Band, affiancato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). 

Alle 22.30 un altro gradito ritorno sotto le stelle del Sulcis: il secondo set vedrà infatti al centro dei riflettori Charlie Musselwhite, autentico genio dell’armonica a bocca, artista rivoluzionario sin dai primi anni Sessanta, capace sempre di innovare e rinnovarsi ma rimanendo allo stesso tempo fermamente legato alle radici del blues. Accanto a lui, sul palco di piazza Europa, Matt Stubbs alla chitarra, Randy Bermudes al basso e June Core alla batteria. Nato nel 1944 da una famiglia di manovali a Kosciusko, nel Mississippi, cresciuto a Memphis dove, ancora ragazzino, lavora come scavatore, è a Chicago che Charlie Musselwhite inizia a costruire la sua carriera di bluesman: di giorno fa il manovale, la sera si intrattiene nei club coltivando amicizie con musicisti come Little Walter, Big Walter, Sonny Boy Williamson, Big Joe Williams, Muddy Waters e Howlin’ Wolf  e  iniziando a venire pagato per suonare nel quartiere dove vive nel South Side. La sua singolare vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e memorabili canzoni originali nate nel corso di una carriera costellata di premi e riconoscimenti e che conta oltre trenta album all’attivo, dal primo “Stand Back! Here Comes Charlie Musselwhite’s South Side Band” del 1967, ai più recenti “Get Up!” con Ben Harper, del 2013, e “I Ain’t Lyin’…”, un live del 2015.

Spenti i riflettori sul palco di piazza Europa, la notte a Narcao proseguirà all’insegna dell’armonica anche con l’appuntamento dopo concerto, in località Santa Croce. A tenere banco, stavolta, il giovane talento isolano Moses Concas, musicista che lo scorso anno ha riscosso ampi consensi di pubblico e critica conquistando la corona dell’Italia’s Got Talent (programma televisivo basato sul format anglo-statunitense Got Talent, ideato da Simon Cowell) con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare successivamente nella ricca e multietnica scena londinese. 

Venerdì 21 luglio il festival vivrà la sua terza serata interamente a stelle e strisce con i concerti del chitarrista Eric Sardinas e del poliedrico Otis Taylor, mentre nel dopo concerto saranno ancora i Superdownhome, già in azione nella serata inaugurale, ad accompagnare ai confini dell’alba la penultima notte della rassegna. 

Il biglietto intero per l’ingresso a ciascuna serata del festival in programma in piazza Europa costa 12 euro, il ridotto 10. 30 euro il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

[bing_translator]

Sarah Jane Morris - hands (m)SARAH HENRY TONY (m)

Notte di Ferragosto a Nureci con un grande nome della scena musicale internazionale per la terza e ultima serata di Mamma Blues, il cartellone di concerti ospitato nel centro dell’Alta Marmilla in chiusura della diciottesima edizione di Dromos: oggi, alle 20.00, alla Corte Saba e alle 22,30 sale sul palco dell’Arena Mamma Blues, accompagnata da Tony Remy alla chitarra, Alastair Gavin alle tastiere, Henry Thomas al basso e Liam Genockey alla batteria.

Apertura di serata, alle 22.00, e poi dopo festival (intorno a mezzanotte ai Giardini del Sottomonte) con il blues, le sonorità funk e la black music dei Bad Blues Quartet, formazione cagliaritana che riunisce la cantante Eleonora Usala, Federico Valenti alla chitarra, Simone “Speemo” Arca al basso e Francesco “Frank” Stara alla batteria.

Sarah Jane Morris è una delle più raffinate e meno formali cantanti degli ultimi anni, sempre in bilico tra rispetto della tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, accostando ritmi jazz, blues, rock e africani. Classe 1959, l’artista inglese si è calata nel corso del tempo in generi diversi tra loro, dal jazz al pop, dal rock al R&B, con la sua voce sensuale e sofisticata, graffiante e raffinata, dall’ampia estensione e dalla forte carica emotiva, che sa unire intensità e energia soul.

Dopo aver partecipato, nel 1981, all’incisione del disco “In the Garden” degli Eurythmics, primo passo importante nella musica pop, e cantato con il gruppo afro-caraibico The Republic e con la big band Happy End, è stata corista per i Communards di Jimmy Somerville, con i quali ha scalato le classifiche di vendita internazionali, nel 1986, con Don’t Leave Me This Way. Da lì ha preso il via la carriera da solista di Sarah Jane Morris, ricca di collaborazioni – con Steve Martland, Matt Bianco, Marc Ribot, Dominic Miller, Annie Whitehead tra gli altri, e in Italia con Riccardo Fogli e Riccardo Cocciante (col quale ha vinto il festival di Sanremo nel 1991), – e album a suo nome: il primo è del 1986; il più recente, “Bloody Rain“, pubblicato due anni fa da Sony è una raccolta di canzoni scritte con i collaboratori di sempre – Tony Remy, Dominic Miller e Martyn Barker – e con un legame con l’Africa nelle melodie, nei ritmi e nei testi, che affrontano tematiche riguardanti i diritti umani, l’amore, la paura e la libertà.

Con la serata odierna, dunque, cala il sipario sulla nona edizione di Mamma Blues, ma per domani c’è ancora un appuntamento extra in programma a Nureci: un concerto della band romana Fleurs du Mal, di scena alle 19.00 (con ingresso gratuito), nella piscina dell’Arena Mamma Blues. 

Tiene banco Piero Salvatori, sabato sera (16 maggio) a Berchidda (prov. Olbia-Tempio), nel terzo appuntamento di “Primavera al Laber”, la stagione culturale e di spettacoli organizzata dall’associazione Time in jazz. Il violoncellista romano sarà sul palco del Centro Laber, l’ex caseificio riconvertito all’arte e alla cultura, a partire dalle 20,30 per un seminario-concerto proposto in collaborazione con l’Archivio Mario Cervo di Olbia.

Classe 1969, approdato (e poi diplomato, nel 1992) al violoncello dopo anni di studio al pianoforte, Piero Salvatori può vantare un ragguardevole e variegato bagaglio di esperienze. Primo violoncello in varie orchestre, ha suonato in produzioni televisive, in registrazioni di album o in tournée con artisti come Renato Zero, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Adriano Celentano, Paola Turci, Ron, Mango, Gigi D’Alessio, Sergio Cammariere, Loredana Berté, Marina Rei, Gianluca Grignani, Samuele Bersani, Franco Califano, Morgan, Giammaria Testa, Fabio Concato, Claudio Baglioni, Gino Paoli e Antonella Ruggiero.

Membro del Quartetto Alborada dal 2003, ha collaborato con Paolo Fresu all’incisione degli album “Scores” e “Think!” (con Uri Caine), alla colonna sonora del film “Te lo leggo negli occhi”, al progetto “Ethnografie” per l’Istituto etnografico della Sardegna, e dal vivo in importanti festival jazz. Dal 2004 suona anche col quartetto d’archi Arkè con cui ha inciso “Acquario” con Stefano Bollani e Gabriele Mirabassi, e “L’amico del vento” con Stefano Cantini e Rita Marcotulli. Musicista eclettico, Piero Salvatori conta anche collaborazioni con le arti visive, il teatro e la poesia, dove ha accompagnato con il suo violoncello attori come Arnoldo Foà, Remo Girone, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Ambra Angiolini nella lettura di pagine di grandi autori americani. Il suo primo album, “Images”, è del 2009; ospiti Paolo Fresu, Stefano Salvatori, Elisa Fortunati, Mauro Beggio e Pino Tafuto. “Images” è anche il titolo di un suo progetto di musica e danza che ha debuttato nell’aprile del 2011.

La serata di sabato (16 maggio) a Berchidda, con ingresso libero e gratuito, si apre alle 19.00 con la seconda tranche di GreenMovie, la rassegna di cortometraggi sui temi della sostenibilità ambientale, realizzata in collaborazione con lo Skepto International Film Festival di Cagliari. Sette i corti in visione a rotazione, con un’ampia varietà di tecniche, generi e paesi d’origine. Quattro sono in animazione: “L’île noire (2014) dello svizzero Nino Christen, “Good Habits in 60 seconds” (del 2011) del brasiliano Marlon Tenório, “Midnight Blue” (2013) del francese David Myriam, e “Quagga” (2012) delle russe Olga e Tatiana Poliektova. Dalla Tanzania arriva “Shadow tree” (2014) di Biju Viswanath, dagli Stati Uniti “Ordinary life” (2012) di Tomoya Nakamura e Shoko Watanabe, mentre è argentino “Inside” (2014) di Federico Jacobo.

A seguire alle 19,30, consueta degustazione di vini a cura del Museo del vino di Berchidda con la collaborazione del GAL Alta Gallura – Gallura.

Continua intanto la prevendita dei biglietti per il gran finale di “Primavera al Laber”, anche quest’anno all’insegna di “La prima rondine”, titolo che contraddistingue l’evento conclusivo di ogni edizione della rassegna e che vede tra i protagonisti Paolo Fresu, l’enfant du pays ideatore e direttore artistico di Time in Jazz. Stavolta, a incontrare per dialogare in musica il trombettista berchiddese sarà il pianista e cantante Raphael Gualazzi. I biglietti, a quindici euro, si possono acquistare on line sul circuito Vivaticket e nei punti vendita autorizzati.

Per informazioni, gli interessati possono contattare la segreteria di Time in Jazz al numero 079704731 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it .

Piero Salvatori  (m) Piero Salvatori (2)

Scatta il 3 luglio, con l’esibizione della Treves Blues Band che si esibirà in Piazza Tola, a Sassari, alle ore 21.00, l’edizione 2014 del Narcao Blues Festival, anteprima organizzata dall’Associazione Culturale Progetto Evoluzione, in collaborazione con l’assessorato alle Culture del comune di Sassari. La band, capitanata dall’armonicista Fabio Treves (soprannominato il Puma di Lambrate, portavoce del verbo blues, inventore di “blues alle masse”) nel 2014 festeggia i 40 anni di attività, tutti percorsi con coerenza e passione la lunga strada della “musica del diavolo”. L’avventura della Treves Blues Band nasce, infatti, nel 1974 quando un giovane armonicista di Lambrate decide di partire con una “missione impossibile”: divulgare i valori del Blues, la sua storia e i suoi grandi interpreti. L’armonicista in questione è Fabio Treves da qui in poi ribattezzato il “Puma di Lambrate”, che con la sua band ha viaggiato in lungo e in largo per l’Italia e per il mondo ed ha tenuto alta la bandiera del “Blues made in Italy”.

I suoi concerti sono un viaggio nella storia di questa musica, dai primi canti di lavoro a quello arcaico e campagnolo, dal blues elettrico di Chicago a quello più moderno. Rassegne estive, blues festival, locali, scuole, università, radio, televisioni, tanti e diversi tra di loro sono i luoghi che hanno ospitato la TBB, la prima band italiana a proporre un genere musicale che sembrava avere radici tanto lontane ma che era capace di coinvolgere tanto pubblico. Ricordiamo tra gli altri i festival di Memphis Tennessee, Leningrado, Francoforte, Trasimeno, Pistoia, Torrita, Blues in Idro, Narcao, Capo d’Orlando, Rovigo, Samedan, Umago, Rapperswille… Fabio Treves ha al suo attivo numerose collaborazioni con vere e proprie leggende del blues con cui ha suonato nel corso della sua carriera, come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones, Alexis Korner, Bob Margolin, Sam Lay, David Bromberg, Eddie Boyd e Mike Bloomfield. Ha ospitato nei suoi dischi e suonato dal vivo con Roy Rogers, Chuck Leavell, Willy DeVille, John Popper, Linda Gail Lewis, Warren Haynes ed è l’unico artista italiano ad aver suonato sul palco con il grande genio Frank Zappa.

Il Puma ha prestato la sua armonica anche a molti artisti italiani, suonando nei loro dischi. Ne citiamo alcuni: Angelo Branduardi, Elio e le Storie tese, Mina, Pierangelo Bertoli, Eugenio Finardi, Ivan Graziani, Shel Shapiro, Gianluca Grignani, Francesco Baccini, Giorgio Conte, Marco Ferradini, Riccardo Cocciante… In questi 40 anni di intensa e fortunata carriera Fabio e la TBB hanno inaugurato festival e stagioni importanti non solo per il genere da loro proposto, ma in generale per tutta la musica di qualità che nasce da una passione profonda e da una ricerca attenta delle vere radici della musica tradizionale nordamericana. Nel 2011 Treves ha realizzato il suo progetto di un nuovo spettacolo musicale ”Blues in Teatro”: un passo in avanti verso la diffusione popolare della musica origine, una scommessa vinta alla grande e un tour indimenticabile che ha portato nei teatri di tutta Italia quasi 4000 persone, cosa mai successa a una blues band prima della felice intuizione del Puma di Lambrate. E da questo fortunato tour e dalle registrazioni dei concerti è nato l’ultimo cd live della TBB, dall’omonimo titolo ”Blues in Teatro”, pubblicato nel mese di giugno 2011. Formazione. Fabio Treves: armonica e voce; Alex “Kid” Gariazzo: chitarre, mandolino, ukulele, lapsteel e voce; Massimo Serra: batteria e percussioni; Alberto Catasso: basso e voce.

SASSARI CITY BLUES 2011