5 November, 2024
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I presidenti delle Categorie Identitarie Sarde, Confederazione Sindacale Sarda (Giacomo Meloni), Liberi Agricoltori Sardegna (Riccardo Piras), Liberi Pastori (Roberto Congia), CASCOM Impresas de Sardigna (Antonello Pranteddu), Assotziu Consumadoris Sardigna (Marco Mameli), riunitisi in video conferenza, hanno deciso di inviare un appello con la richiesta per annullare immediatamente le imminenti esercitazioni militari Nato in terra sarda, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas; al ministro della Difesa Lorenzo Guerini; al sottosegretario della Difesa Giulio Calvisi; ai prefetti di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano; ai sindaci di Arbus, Decimomannu, Perdasdefogu, Teulada, Villasor, Villaputzu, Terralba ed Oristano; al presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana.

«Mentre ovunque nel mondo, in Italia e qui in Sardegna si osservano norme severe di contenimento per difendere le popolazioni dal contagio del Covid-19, ci giungono notizie non smentite di preparativi di una grande esercitazione militare in Sardegna con ampio spiegamento di mezzi aerei, navali, terrestri con una movimentazione di truppe in numero di 30 mila uomini mai visto in terra sardasi legge nella lettera appello -. La contraddizione è palese e assurda, né occorre certo essere pacifisti come noi che sottoscriviamo questo Appello per capire che, proprio in presenza di questa drammatica emergenza sanitaria ed economica, questa esercitazione offende la comune intelligenza e sensibilità e grida vendetta al cospetto di Dio e delle nostre popolazioni. Queste ultime già così colpite da tanta sofferenza in termini di morti, malati per contagio, costrette nelle proprie case per lunghi periodi con conseguente blocco di ogni attività di lavoro e produzione, stremate da una crescente, diffusa e disastrosa disoccupazione che crea uno stato di indigenza, malessere e povertà con pericolosi risvolti sociali.»

«Vi chiediamo come sia possibile che, a fronte di centinaia di migliaia di persone di fatto private delle più elementari libertà di movimento per evitare il propagarsi del contagio di Covid-19, si possa assistere senza un’ inevitabile dura reazione ad una vera e propria “invasione” di eserciti nel nostro territorio – aggiungono i presidenti delle cinque associazioni -. Assurde ci appaiono talune giustificazioni di un addestramento militare indispensabile e non rinviabile – in quanto assimilabile tra i servizi essenziali del rango di difesa della patria – e comunque addestramento mirato a prepararsi per un ipotetico conflitto verso Potenze straniere.Facciamo appello alle vostre coscienze e alle vostre autorevoli persone perché, ognuno per la sua competenza, possiate intervenire urgentemente per annullare questa esercitazione, facendo pressioni presso le Autorità dei Governi, parte della  Nato, perché si blocchi nel nascere l’azione di comando e si eviti questa “sciagura” che, tra l’altro, aggraverebbe l’attuale situazione di conclamata epidemia.»

«Non servono altre motivazioni, benché le scriventi Associazioni e Movimenti abbiano da anni fatto scelte etiche a favore della Pace, quale potente leva di sviluppo e di progresso, ”aborrendo la guerra”, fedeli all’art.11 della Costituzione Italiana alle numerose autorevoli dichiarazioni dell’ONU si pensi in ordine di tempo all’Appello urgente del suo Segretario generale Antonio Guterres per l’immediato cessate il fuoco in ogni parte del Mondo, a cui fanno eco le Dichiarazioni della Comunità europea e gli accorati appelli dei Capi di tutte le Religioni del mondo, primo fra tutti Papa Francescosottolineano ancora i presidenti delle cinque associazioni -. Basta Guerre, Basta Armi. Tutti questi immensi capitali e finanziamenti si utilizzino per la sanità, per la ricerca e l’istruzione, per debellare la fame, per la difesa dell’ambiente e della Terra. Facciamo appello ai Sindaci, nei cui territori è in programma nei mesi di aprile e maggio lo svolgersi di questa esercitazione, perché loro stessi e le popolazioni attuino la resistenza passiva ad ogni tipo di attività di “guerra simulata”, che mira ad aggredire altri popoli e a diffondere divisioni e odio nel mondo.»

«Il nostro esercito si tenga lontano da queste attività e continui, come ora, ad operare a favore delle popolazioni colpite dal Covid-19 e da altre disgrazie, perché questo modo di agire attira ad esso rispetto e gratitudine. La Sardegna è un’isola di Pace e come tale vuole affermarsi nel Mondo per cui respinge non solo queste esercitazioni “stagionali”, ma chiede che venga definitivamente riconvertita la Fabbrica di Bombe della RWM di Domusnovas/Iglesias e chiusi tutti i poligoni e le basi militari site nel suo territorio, perché sono vere e proprie occupazioni che bloccano la capacità di sviluppo socio economico della Sardegnaconcludono i presidenti delle cinque associazioni -. Questa volta i sardi non sono disposti a subire e sono pronti a mobilitarsi con azioni pacifiche, ferme e determinate.»

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Venerdì 29 novembre si è riunito il Consiglio nazionale della Confederazione Sindacale Sarda – CSS presso il salone parrocchiale di San Massimiliano Kolbe, in via Sulcis, a Cagliari. Il Consiglio ha votato all’unanimità, l’elezione del consigliere Claudio Deligios (del Territoriale di Sassari) segretario nazionale, completando così la segreteria eletta nel congresso nazionale della CSS il 22 marzo 2015; la cooptazione nella direzione nazionale dello stesso Claudio Deligios, di Riccardo Piras, segretario regionale di Liberi agricoltori e del consigliere Flaviano Atzori della segreteria nazionale della FTS/CTM; la cooptazione dei nuovi consiglieri Carlo Piras della SAS/CSS dell’AIAS, Francesco Suella della SAS/CSS sell’ARPAS, Mauro Zedda presidente di Ambulantando/CSS ed Antonello Pranteddu, presidente del CASCOM; ha approvato i bilanci consuntivi del 2017/2018 e la rendicontazione gennaio/novembre 2019.

Il Consiglio nazionale della CSS ha deciso all’unanimità di aprire la fase congressuale in preparazione dell’VIII Congresso nazionale, che si terrà nel mese di maggio 2020, in coincidenza della festa per i 35 anni della fondazione della CSS e del suo primo Congresso nazionale del 1985. Ha deliberato la festa dell’inaugurazione della nuova sede della CSS, in via Marche, a Cagliari, alla fine del mese di gennaio 2020 con la commemorazione di Eliseo Spiga, fondatore e primo segretario generale nazionale della CSS a 10 anni dalla morte.

Il Consiglio, infine, s’è impegnato a rendere operativa la delibera del VII Congresso nazionale, con la quale è stata istituita la Festa annuale il 4 maggio, con manifestazione a Montevecchio in ricordo della tragica morte do 11 donne cernitrici della Miniera di carbone.

Il segretario generale della CSS Giacomo Meloni.

 

“Lo scorso 28 marzo, con il decreto n. 3608, il ministero delle Politiche agricole, ha disposto che la composizione dei tavoli di filiera dovesse essere integrata con la Confederazione Italiana Liberi Agricoltori. Integrazione richiesta anche dal ministro Gianmarco Centinaio, che mediante questo decreto, ha disposto la partecipazione della Confederazione Italiana Liberi Agricoltori in sostituzione dell’ANPA. Così la Liberi Agricoltori Sardegna, nata allo scopo di identificare le istanze dei produttori agricoli in sede locale e in difesa dei loro interessi e diritti, ha provveduto ad inviare il decreto che ne consentiva la partecipazione a tutta la Giunta regionale sarda, e ad indicare altresì i suoi delegati. Ma cos’è accaduto? Che l’associazione dei Liberi Agricoltori è stata tagliata fuori: ha ricevuto comunicazione di revoca dell’invito a partecipare al Tavolo Verde del 29 luglio scorso. Il motivo? Secondo la Regione Sardegna si tratterebbe di un’”associazione non ricompresa nell’elenco organizzazioni professionali e associazioni di categoria delle filiere agricole del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Com’è possibile?” Questo l’interrogativo che ha portato il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa a presentare un’interrogazione in Consiglio per chiedere all’assessore Murgia quali siano i reali motivi che spingono la Regione ad escludere alcune organizzazioni professionali dai tavoli di contrattazione. “Il presidente dell’associazione Liberi Agricoltori, Riccardo Piras – precisa ancora il consigliere regionale del M5S – ha inviato tutti i documenti necessari in Regione, i quali sono stati correttamente recapitati all’assessore Gabriella Murgia. Tuttavia, non è stato permesso loro di partecipare. Quindi, se esiste un decreto che ne autorizza la partecipazione, quali sono i reali motivi per cui vengono sistematicamente esclusi? Anche i pastori sardi che hanno portato avanti la protesta di febbraio oggi lamentano di non essere stati invitati al tavolo convocato in Regione martedì scorso. In una fase delicata come questa, di forte crisi del settore lattiero caseario, di fronte al rischio di nuove asprissime proteste, non ci si può attaccare a un’etichetta istituzionale. Credo che il nostro governo regionale e l’assessore Gabriella Murgia in particolare – sottolinea Michele Ciusa – dovrebbero invece battersi per fare in modo che i tavoli di filiera siano il più possibile inclusivi. Perché tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria possano contribuire con la loro esperienza e le loro proposte alla risoluzione delle vertenze. Più voci in un coro possono soltanto giovare”.

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Conferenza stampa di LiberiAgricoltori, il sindacato nazionale di rappresentanza delle aziende agricole ed allevatrici, alle 11.30, a Cagliari, per la presentazione della Campagna Nazionale
#SIAMOTUTTIPASTORISARDI e delle iniziative di sostegno alla vertenza dei pastori per la riforma del comparto ovicaprino e per il prezzo del latte.

LiberiAgricoltori ha partecipato a tutti i tavoli e gli incontri nazionali convocati dal ministero per affrontare la vertenza “latte”, ed ha sostenuto e sostiene la mobilitazione dei pastori sardi chiamati oggi ad un passaggio decisivo per cui occorre il massimo dell’unità e dell’autonomia.

Alla conferenza stampa partecipano Gianni Fabbris della Presidenza Nazionale di LiberiAgricoltori (che ha partecipato ai tavoli nazionali) e il nuovo gruppo dirigente regionale a partire dal presidente regionale Riccardo Piras.

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Si è concluso questo pomeriggio, a Decimoputzu, il sit-in conferenza stampa organizzato dal Comitato Spontaneo Agricoltori Pastori di Decimoputzu per denunciare lo stato di completo abbandono e di pericolo della strada di accesso alle attività produttive agricole del Comune ed importante strada di collegamento con il comune di Villasor.

Sono intervenuti, a sostegno delle richieste di intervento per la messa in sicurezza della strada, l’Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus, la Confederazione Sindacale Sarda, la Confederazione Liberi Agricoltori Sardegna.

I manifestanti si sono spostati nel piazzale antistante il Comune, e sono stati raggiunti dal Sindaco che ha informato i presenti di aver come amministrazione già deliberato per gli interventi necessari e che per giovedì prossimo, 29 novembre, l’impresa inizierà i lavori di messa in sicurezza della strada.

«Il Comitato Spontaneo Artigiani e Pastori di Decimoputzu, l’Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus, la Confederazione Sindacale Sarda e la Confederazione Liberi Agricoltori Sardegna, d’intesa con i presenti – dice Riccardo Piras, rappresentante del Comitato – hanno concordato di chiedere un incontro al Sindaco fra dieci giorni per verificare l’avvio degli interventi indispensabili per la messa in sicurezza dell’importante strada comunale.»