22 November, 2024
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Nessuna sorpresa nella cronometro di 22,5 km di Marsiglia, al termine della quale la maglia gialla Chris Froome, terzo di tappa, alle spalle dei polacchi Maciej Bodnarha e Michal Kwiatkowski, ha messo il sigillo definito sul suo quarto Tour de France che domani si concluderà a Parigi. Alle sue spalle, a 54″, c’è ora Rigoberto Uran che ha scavalcato Romain Bardet, protagonista di una crono sotto le attese e rimasto sul podio per un solo secondo su Mikel Landa, confermatosi anche contro il tempo in strepitose condizioni di forma.

Fabio Aru si è difeso bene, finendo la tappa con un ritardo di 1’16” dal vincitore e di 1’10” da Chris Froome, e quinto nella classifica generale, a 3’05” dalla maglia gialla.

Fabio Aru, nonostante il calo dell’ultima settimana, coinciso anche con una leggera bronchite rimediata al termine della tappa in cui ha perso la maglia gialla, conclude il Tour de France con un bilancio ampiamente positivo. Ha vinto una tappa, ha vestito prima la maglia a pois del leader dei Gran Premi della Montagna, poi per due giorni la maglia gialla, ed ha ceduto alcune posizioni solo alla distanza, pagando forse anche una condizione non ottimale, considerato che ha affrontato il Tour de France dopo un’assenza di tre mesi a causa di un infortunio. Protagonista al Giro del Delfinato e poi al campionato italiano, ha iniziato il Tour in smaglianti condizioni di forma, ma probabilmente non aveva la preparazione necessaria per reggere ai massimi livelli per tre settimane, contro avversari così forti e, soprattutto, sostenuti da squadre (in particolare la Sky di Froome e Landa) nettamente superiori all’Astana, penalizzata anche dalla sfortuna, prima dalla tragica scomparsa di Michele Scarponi, poi da alcuni infortuni.

Fabio Aru ha dimostrato, a 27 anni, che sta crescendo, 5° dopo il 13° posto di un anno fa. Proseguendo su questa strada, già il prossimo anno (non a caso a fine cronometro oggi ha detto che vuole ritornare al Tour il prima possibile), se avrà al suo fianco una squadra più competitiva (è certo che cambierà team), potrà giocarsi con ancora maggiori possibilità, le sue chances di arrivare in maglia gialla a Parigi.

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La durissima 17ª tappa, vinta in solitudine dallo sloveno Primoz Roglic, è costata cara a Fabio Aru, arrivato distanziato di 31 secondi dai migliori ed ora al quarto posto in classifica a quattro tappe dalla conclusione del Tour de France. Chris Froome ha conservato la maglia gialla, con 27″ di vantaggio sul francese Romain Bardet e sul colombiano Rigoberto Uran, e 53″ su Fabio Aru. Al quinto posto c’è Mikel Landa, a 1’24” dal compagno di squadra Chris Froome.

Fabio Aru si è staccato dal gruppetto dei migliori nei pressi della vetta del Galibier, la mitica montagna sulla quale l’indimenticabile Marco Pantani, nel 1998, staccò tutti e mise le basi per la vittoria finale del Tour de France. Transitato con 18″ di ritardo sul gruppetto di Chris Froome, ha poi perso ancora qualcosa nella lunghissima discesa che ha portato i corridori al traguardo di Serre-Chevalier.

Fabio Aru alla fine s’è mostrato deluso ma tranquillo e fiducioso nella tappa di domani che prevede un terribile arrivo in salita sul colle dell’Izoard, a quota 2.361 metri, sulla quale potrà accadere ancora di tutto, prima della cronometro di 22 km in programma sabato. Il campione di Villacidro conta ancora di centrare un posto sul podio finale di Parigi, per mettere la classica ciliegina sulla torta di un Tour che, comunque, resterà per lui straordinario, con la vittoria di una tappa e tre giorni in maglia gialla.

 

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L’australiano Michael Matthews ha vinto in volata la 14ª tappa, Fabio Aru ha perso 24″ in un convulso finale e la maglia gialla è tornata sulle spalle di Chris Froome. Il “Cavaliere dei 4 Mori” negli ultimi chilometri non è riuscito a restare davanti al gruppo che si è allungato ed ha finito col restare attardato sia su Froome sia sugli altri principali rivali per la vittoria finale del Tour de France. Chris Froome ora comanda la classifica con 18″ di vantaggio su Fabio Aru, 23″ su Romain Bardet e 29″ su Rigoberto Uran.

Il Tour è ancora lungo e Fabio Aru resta pienamente in corsa per la vittoria finale che si deciderà sicuramente sulle grandi vette delle Alpi nell’ultima settimana, ma come era già parso chiaro nella tappa di ieri, paga un “gap” pesante nei confronti degli avversari, soprattutto Chris Froome, per la mancanza di un adeguato sostegno da parte della squadra che ha perso alcuni uomini importanti. Ieri Aru ha dovuto rintuzzare da solo tutti gli attacchi nel difficilissimo finale, riuscendo a conservare la maglia gialla, ma oggi, in una tappa più abbordabile, non ha avuto comunque quell’aiuto che sarebbe stato necessario per rientrare nelle prime posizioni del gruppo prima della volata finale.

Domani la quindicesima tappa porterà i corridori da Laissac-Sévérac l’Église a Le Puy-en-Velay (189,5 km). Il percorso si presenta molto insidioso e Fabio Aru dovrà reagire per dimostrare di non aver subito contraccolpi psicologici per l’imprevisto ritardo accusato oggi che gli è costato la maglia gialla.

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Fabio Aru è la nuova maglia gialla del Tour de France! Il “Cavaliere dei 4 Mori” ha sferrato il suo attacco a Chris Froome sulla salita conclusiva della durissima 12ª tappa (6 Gran premi della montagna) che ha portato i corridori da Pau a Peyragudes, lungo 214,5 chilometri. Fabio Aru si è piazzato al terzo posto, a 2″ da Romain Bardet e Rigoberto Uran, distanziando il leader della corsa di 20 secondi negli ultimi 300 metri. In classifica, grazie anche ai 4″ di abbuono del terzo posto, Fabio Aru ha ora 6″ di vantaggio su Chris Froome, 25″ sul francese Romain Bardet e 35″ sul colombiano Rigoberto Uran.

    

 

 

Alberto Contador respinge il primo assalto di Fabio Aru sulle grandi montagne. Sul traguardo di Madonna di Campiglio tutti aspettavano l’attacco del campione di Villacidro, dopo la tappa a cronometro di Valdobbiadene che ha riportato il campione spagnolo in maglia rosa, ma è stato proprio Aru a doversi difendere, nel finale, sugli scatti del leader della corsa che poi ha “accettato” che a vincere la tappa fosse il connazionale Mikel Landa Meana, compagno di squadra del rivale, quarto nella classifica generale. E alla fine della corsa tanto temuta, Contador ha persino guadagnato 7″ su Aru, 2″ in un traguardo volante, 1″ al traguardo e 42 con l’abbuono per il terzo classificato, alle spalle oltre che di Landa, del russo Jurij Trofimov. Sono usciti di scena ai vertici della classifica finale, due dei grandi favoriti della vigilia del Giro, il colombiano Rigoberto Uran (Etixx Quickstep), giunto al traguardo con un ritardo di 8’ e l’australiano Richie Porte (Sky) che ha accusato addirittura un ritardo di 27’04”.

Alberto Contador è sempre più il grande favorito per la vittoria finale ma il Giro è ancora lungo e tutto può accadere. Fabio Aru sa che oggi lo spagnolo è più forte ma tutto potrebbe ancora accadere, magari con una giornata di crisi di Contador e per Aru è fondamentale rimanere a contatto in classifica, magari per difendere alla fine il secondo posto che sarebbe comunque un grande risultato e ulteriore passo avanti verso il gradino più alto del podio, dopo il terzo posto di un anno fa. Considerato che Alberto Contador ha già annunciato che questo sarà il suo ultimo Giro, nel 2016 senza di lui e con un anno d’esperienza in più sulle spalle, il campione sardo potrebbe presentarsi al via del Giro d’Italia e magari anche del Tour de France, con maggiori possibilità di centrare la vittoria finale.
Contador - Aru 2