18 July, 2024
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La nuova stagione di musica da camera proposta da Il Crogiuolo, all’Arco Studio di via Portoscalas 17 a Cagliari, curata da Rita Atzeri, affianca alle presenze costanti di Alessandro Muroni, musicista e compositore che lega il suo nome anche ad alcune produzioni teatrali della compagnia di Mario Faticoni, e Karen Hernandez, alcuni graditi ritorni, il gruppo Acusmatica e Clorinda Perfetto e delle novità assolute per il pubblico della piccola sala, Anna Steri, Roberto Atzori, Fiorenzo Tornincasa.

Il cartellone è variegato, affianca generi tra loro diversissimi, dal blues alla classica, dalla canzone d’autore alla lirica, con l’obiettivo di favorire un ampliamento del gusto del pubblico, in uno spirito di dialogo, anche a distanza, tra generi musicali.

Apre la stagione, domenica 27 settembre, Le Signore del Blues, con Cintzia Lei voce e sax e Alessandro Muroni, pianoforte, voce, produzione Charme de Caroline.

Un po’ come delle poetesse on the road, le signore del blues venivano quasi sempre accompagnate da musicisti uomini. Alberta Hunter, Ethel Waters, Victoria Spivey, Bertha “Chippie” Smith, Ma Rayney, Sippie Wallace, Cleo Gibson, Memphis Minnie, Bessy Smith e Ida Cox sognavano un mondo più giusto, più dei loro colleghi maschi perché oltre ad avere la pelle scura erano donne e dovevano lottare anche e solo per potersi esibire. E nella grande casa del Blues non si limitarono certo a sbrigare le faccende domestiche, ma tracciarono una via, calcarono un solco, con lo scalpello di un timbro vocale unico, verso quel sogno che sembrava irraggiungibile, quel senso di libertà dell’essere al femminile che ancora oggi fatica a realizzarsi.

Anna Steri è protagonista della serata di domenica 11 ottobre, con il concerto per voce e pianoforte Figlia di un Do Maggiore, titolo anche del recente cd che raccoglie brani inediti della cantautrice. La serata all’Arco Studio propone anche pezzi di altri autori eseguita dalla poliedrica artista, autrice anche di testi poetici e di un’interessante progetto fotografico che indaga il corpo dell’artista mediante autoscatto.

Domenica 18 ottobre, il testimone passa a Tutte le lingue delle canzoni, serata dedicata alla musica italiana ed internazionale con Roberto Atzori, voce e Ennio Atzeni pianoforte.

Il Duo violino-violoncello di Lucio Casti e Karen Hernandez, si esibisce domenica 25 Ottobre, con un programma di musiche di Bach, Scarlatti, Mozart, Weber, Piazzolla.

Il duo costituito dalla viola e il violoncello  è una formazione cameristica che non è molto comune,con un repertorio non tanto vasto se paragonato ai duo formati da strumento e pianoforte per esempio. È molto insolito ascoltarla dal vivo, in programmazioni di stagioni cameristiche.Ma ciò non toglie che perquisita formazione tuttavia siano state scritte alcune composizioni molto notevoli. Compositori del calibro di Boccherini e Rolla in Italia o Telemann e Beethoven al estero hanno avuto l’ardire di scrivere dei brani per questa formazione come duetti, scherzi, sonate a duo, ecc. Alcune delle quali saranno presentate in versione originale in questo programma.

La musica vocale da camera di Tosti potrà essere ascoltata dagli appassionati, domenica 8 Novembre, grazie al Duo vocale da camera, composto dal tenore Fiorenzo Tornincasa e dalla pianista Katia D’Angelo.

La popolarità che oggi accompagna in tutto il mondo la figura di Francesco Paolo Tosti si deve sopratutto alle oltre quattrocento romanze che scrisse durante la sua carriera di cantante, organizzatore musicale e insegnante di canto.

Romanze come “A’vucchella”, “Ideale”, “L’ultima canzone”, “Maria”“Non t’amo più” rappresentano oggi più di ieri il cavallo di battaglia di molti grandi interpreti del repertorio lirico.

Un viaggio nella musica da camera di Francesco Paolo Tosti.

Domenica 15 novembre, Fisarmonica da concerto, con la fisarmonicista Loredana Sanna, di indubbia capacità esecutiva e con ampia e rilevante esperienza concertistica. Il concerto propone un percorso di fruibilità musicale di tipo cameristico che prevede l’interpretazione di un repertorio che spazia fra i differenti stili e forme musicali di genere classico, contemporaneo e popolare.

La scelta dei brani mira a mettere in luce le potenzialità timbrico – espressive della fisarmonica, che dimostra una notevole versatilità nello spaziare fra diversi generi e forme musicali, al fine di dar vita a raffinate esecuzioni di immediato, affascinante e coinvolgente impatto sonoro.

Officina Acustica è protagonista, con la sua ultima produzione, domenica 22 novembre, di un toccante Edith, la voce dell’anima, con Anna Lisa Mameli (voce e recitazione), Corrado Aragoni (pianoforte), Remigio Pili (fisarmonica), Massimo Spano (contrabbasso),testi originali di Anna Lisa Mameli, arrangiamenti e direzione musicale di Corrado Aragoni.

Dai sobborghi di Parigi all’Olympia, fino alle tournée in America, Edith Piaf ha stregato il mondo con la sua voce “insanguinata”, che nemmeno l’alcool e la malattia hanno potuto incrinare.

Edith Piaf, una vita a voce spiegata, spinta fino all’ultimo respiro. Edith, il passerotto che temeva la notte come le tenebre dell’inferno. Fragile e insieme indistruttibile, eternamente innamorata… EDITH, LA VOCE DELL’ANIMA è un ritratto musicale e poetico dell’artista francese. E’ una passeggiata a piedi nudi per i marciapiedi di Parigi, alla ricerca dei luoghi dell’anima che la sua voce e le sue canzoni hanno saputo così bene raccontare, dipingere, illuminare.

Chiude la programmazione, domenica 6 dicembre, il Duo pianoforte cello, pianoforte Clorinda Perfetto, violoncello Robert Witt. Il concerto è suddiviso in due parti, nella prima verranno eseguite musiche di S.Rachmaninoff , Shostakovich, A. Glazunov, Kabalesky, Popper, nella seconda musiche di  J.S. Bach, N. Myaskovsky, P. Tchaikovsky, R. Strauss.

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La Sezione ANPI di Monserrato sarà presente nella manifestazione dell’Estate Monserratina (Istadi Paulesa del 2015), giovedì 27 agosto in una serata dedicata alla rievocazione storica di monserratini che hanno combattuto per la libertà. 

L’apposita serata dedicata ha come titolo “Pulesus pro sa Libertade… in Sardegna, in Italia e in Spagna” e verterà su film, foto, teatro, canzoni e musiche. Si svolgerà dalle ore 21.00, nel cortile all’aperto della casa della cultura di Via Giulio Cesare n. 37.

La serata sarà caratterizzata da: proiezione del film-documentario di Valeria Patanè “Zuddas”–  Proiezione di foto di antifascisti e partigiani monserratini che faranno da sfondo al Reading di Rita Atzeri, con brani tratti dall’opera teatrale “la Bianca pedala” dedicata a monserratini che si sono opposti al fascismo. Il tutto sarà intervallato o accompagnato dalla esecuzioni di canzoni e musiche della Resistenza curate da Maurizio Mezzorani. 

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Doppio appuntamento in cartellone martedì 25 agosto per la settima edizione di NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzato da Il Crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri. Una rassegna che sposa teatro e archeologia in alcuni dei siti più suggestivi dell’Isola.

Alle 19.00, a Bitti, nel complesso nuragico Romanzesu, va in scena Lunas, produzione di Fueddu e Gestu, scrittura scenica e regia di Giampietro Orrù, testi e canti di Anna Cristina Serra, con Maura Grussu e i musicisti Veronica Maccioni (canto, fisarmonica, percussioni) e Ottavio Farci (contrabbasso, flauto, percussioni).

Luna cantadora è un’originale scrittura scenica che Orrù ha realizzato con testi e canti di Anna Cristina Serra, attualmente tra le voci poetiche più interessanti della Sardegna. L’interpretazione è affidata all’attrice e danzatrice Maura Grussu, che attraversa idealmente e racconta luoghi, figure e sensazioni di un’isola che è “come un continente”, restituendone il carattere ora ruvido e scontroso, ora dolce e solare. Sono previste le visite guidate, a cura della Coop. Istelai, al Museo della civiltà contadina e pastorale e al Museo multimediale del canto a tenore, al Laboratorio di ceramiche artistiche “Terra Pintada”, al Complesso Nuragico di “Romanzesu”.

Da Bitti a Portoscuso, all’antica Tonnara Su Pranu. Sempre il 25, alle 21.30, Rita Atzeri porta sul palco Gene mangia gene, scritto dalla stessa attrice per la regia di Mario Faticoni. Lo spettacolo ironico è divertente, propone un’analisi impietosa della società dei consumi, prendendo di mira le manipolazioni sugli alimenti e la civiltà del carrello. “Gene mangia gene” sostituisce lo spettacolo in programma “Tanto vale vivere”, che per motivi tecnico-gestionali non può andare in scena al momento.

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Montessu - Villaperuccio 2

Prosegue la Rassegna NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzata da Il Crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri, in collaborazione con e finanziato dai comuni aderenti alla manifestazione (Bitti, Fluminimaggiore, Gonnesa, Ilbono, Macomer, Perdaxius, Portoscuso, Sinnai, Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili, Villaperuccio) e in sinergia con le cooperative Irei, Mediterranea, Esedra, Bios, Istelai, Associazione del sorriso, ODV Muntangia, giunta alla settima edizione.

Sarà la necropoli prenuragica di Montessu con le sue domus de janas, a Villaperuccio, ad ospitare gli eventi della serata del 20 agosto. Si inizia alle 18.00 con I giganti di Mont’e Prama, di e con Gianluca Medas, musiche originali di Filippo Medas (produzione Figli d’Arte Medas). Il progetto è stato pensato come un insieme di sogni che si intrecciano. Racconta una terra immaginaria e nello stesso tempo reale, un paradiso selvatico, un luogo sacro, quasi divino. Il poema racconta e canta, descrive e spiega, eleva e innalza odi ed elegie, e pianti. È la storia di un popolo che volge il suo sguardo nel cuore della storia, per comprendere i segreti del tempo che passa. Costruisce case di pietra per misurare il proprio coraggio, e i Giganti per indicare che esiste il mistero e che il mistero può essere interpretato.

Si proseguirà con le visite guidate – a cura della Coop. Mediterranea (è prevista anche la cena su prenotazione, info: 333 8136436) – alla Valle dei Menhir (località Terratzu), poi, alle 19.00, al “madau” (località Is Gratzias), e alle 19.30 con lo spettacolo Maria di Eltili. Alle 21 visita alla necropoli di Montessu e alle 21.30 Polvere di stelle. Omaggio al varietà, di e con Lucia Dore e Giuseppe Ligios, rielaborazione delle musiche a cura di Gianfranco Salvio (produzione Teatro d’Inverno). Ispirato al film “Polvere di stelle”, scritto e diretto nel 1973 da Alberto Sordi, che ne era anche interprete insieme a Monica Vitti, “Polvere di Stelle” illustra, in un clima tipico del varietà di quegli anni, la vita scombinata e precaria di due artisti, Dea Dani e Mimmo Adami, coppia non solo nel teatro ma anche nella vita, che per far fronte alla povertà gira per le piazze delle città senza fama né gloria. Dal Quartetto Cetra alla sceneggiata napoletana, da Totò fino ad arrivare a Elio e le storie tese, i due protagonisti, interpretati da Lucia Dore e Giuseppe Ligios, si cimentano nei ruoli di cantanti, attori e ballerini, strizzando l’occhio agli artisti dai quali prendono ispirazione. Lo spettacolo prevede anche la partecipazione straordinaria di Mario Faticoni per un Omaggio a Giorgio Gaber.

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Il 13 agosto il 7° “NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra” fa tappa nell’area archeologica di Tamuli, a Macomer, dove i “padroni di casa” del Crogiuolo propongono All’ombra dell’ultimo sole – per Tamuli nella Notte di San Lorenzo, di Rita Atzeri, con Alessandra Leo, Pier Paolo Frigau, Gloria Uccheddu, Daniele Pettinau, Alessandro Muroni, Mirko Ariu, musiche originali di Alessandro Muroni.

Una compagnia teatrale, composta da giovani attori messi insieme da un improbabile capocomico e regista, riceve, dopo una lunga attesa, una commissione di lavoro. L’arduo compito è tentare la messa in scena di alcune novelle tratte dal “Decamerone” di Boccaccio. Il regista decide di riproporre lo schema della gara tra narratori, già presente nell’opera boccaccesca, e invita i suoi attori e il musicista che ha coinvolto a preparare un pezzo che ha loro assegnato. Ciò che il pubblico vede è una sezione delle prove. Gli attori non indossano abiti di scena ma i loro normali abiti da lavoro e  si chiamano tra loro per nome, utilizzando quelli reali.

Durante tutto il giorno si succederanno le visite guidate all’area archeologica, curate dalla Coop. Esedra. Alle 22.00 osservazione guidata del cielo a cura dell’Associazione Astronomica Nuorese (info: 0785 743044 – 347 9481337).

NurArcheoFestival è organizzato da Il crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri, in collaborazione con e finanziato dai comuni aderenti alla manifestazione (Bitti, Fluminimaggiore, Gonnesa, Ilbono, Macomer, Perdaxius, Portoscuso, Sinnai,  Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili, Villaperuccio) e in sinergia con le cooperative Irei, Mediterranea, Esedra, Bios, Istelai, Associazione del sorriso, ODV Muntangia.

Nelle fotografie, alcuni momenti di uno spettacolo del “NurArcheoFestival” al Tempio di Antas, a Fluminimaggiore.

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E’ in corso la settima edizione di NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzato da Il Crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri, in collaborazione con e finanziato dai comuni aderenti alla manifestazione (Bitti, Fluminimaggiore, Gonnesa, Ilbono, Macomer, Perdaxius, Portoscuso, Sinnai, Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili, Villaperuccio) e in sinergia con le cooperative Irei, Mediterranea, Esedra, Bios, Istelai, Associazione del sorriso, ODV Muntangia.

Una rassegna dove la tradizione storica e culturale della Sardegna si sposa con il teatro in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, nel solco di quel progetto che intende fondere cultura e turismo.

Metamorfosi è il titolo dello spettacolo che va in scena il 10 agosto, alle 19.00, a Bitti, nel complesso nuragico Romanzesu. La regia è di Chiara Giuliani, con Vincenzo De Rosa, Gloria Uccheddu, Riccardo Montanaro, Francesca Vasarri (produzione Teatro del Sottosuolo). Il lavoro si ispira alla riproduzione di quadri e sculture dei miti classici, utilizzando la tecnica performativa dei “tableaux vivants”, che dal ‘700 borbonico in poi è stata poco frequentata, se si esclude qualche sporadica apparizione nei teatri di varietà di inizio secolo e quei “gioielli” che sono i tableaux nei film di Pierpaolo Pasolini.

Nella stessa giornata si svolgeranno le visite guidate, a cura della Coop. Istelai, al Museo della civiltà contadina e pastorale e al Museo multimediale del canto a tenore, al Laboratorio di ceramiche artistiche “Terra Pintada”, al sito archeologico “Romanzesu (info: 333 3211346 – 0784 414314, anche per possibilità di ristoro e pernottamento).

Nuovo appuntamento con la rassegna “La memoria, la parola”, sabato 18 aprile 2015, alle ore 21.00, all’Arco Studio di via Portoscalas 17, a Cagliari, “Dal congresso di Sant’Angelo alla Grande Guerra”, questo il titolo della serata che vede in scena Mario Faticoni e Rita Atzeri accompagnati da Piero Marcialis e Salvatore Cubeddu, rispettivamente autore del testo e “fonte storica”.

Tutte le serate sono frutto della collaborazione tra Il crogiuolo e Fondazione Sardinia.

Ingresso euro 5,00. Prenotazioni al numero 334 8821892.

Dal 10 al 15 maggio 1914 si teneva a Roma, in Castel Sant’Angelo, il primo congresso regionale sardo , promosso ed organizzato dall’Associazione fra i Sardi presenti nella c ap itale. L’iniziativa – avviata da esponenti di punta del  ceto dirigente liberale sardo , in primo luogo da Francesco Cocco Ortu, piů volte deputato, sottosegretario e ministro – riuscě in ogni caso a coinvolgere un arco della r ap presentanza politica abbastanza vasto. In una riunione preparatoria del Congresso si discute della situazione dell’Isola e dei risultati della  legislazione speciale che ha il suo avvio col testo messo a punto, precisato e arricchito – fra il 1897 e il 1907 – dallo stesso Cocco Ortu. Un primo rilievo assumono le manifestazioni delle prime associazioni dei lavoratori della Sardegna in quell’inizio ‘900.

Riprende la stagione teatrale de Il Crogiuolo, sabato 10 gennaio 2015, ore 18.00, al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari, andrà in scena “PER MANGIARTI MEGLIO – Cappuccetto Rosso oggi”, nuova produzione della compagnia di Mario Faticoni, scritta e diretta da Rita Atzeri.
Personaggi ed interpreti: Cappuccetto Rosso Valentina Picciau, La mamma Vanessa Podda, Il lupo Pier Paolo Frigau, La nonna Alessandra Leo, Il cacciatore Vincenzo De Rosa.

Come scrive Gustavo Martìn Garzo, riferendo di G.K. Chesterton, il drago è già dentro ai bambini e le fiabe servono per dare loro anche il cavaliere che lo combatte. Il drago simboleggia le pulsioni distruttive della natura umana, l’Es freudiano, mentre il cavaliere è l’impulso che tiene sotto controllo quelle pulsioni, l’Io che permette di dominarle e di servirsi della loro forza. Questo schema si applica a ogni fiaba in cui compaiono streghe, orchi e altri mostri divoratori; tra queste vi è anche Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm.

Il bosco, regno delle streghe, degli orchi e dei lupi mangiauomini simboleggia nelle fiabe qualcosa di più del mondo primitivo caotico dell’istinto: è anche il luogo della ricchezza dell’infanzia. Lì si conservano i tesori dei desideri, della fame di vita.

Cappuccetto Rosso sarà una bambina di città, figlia di genitori separati, che va a trovare in “paese” la nonna paterna.

Il viaggio di Cappuccetto Rosso è un viaggio verso la scoperta di sé, un viaggio che la rende finalmente autonoma da una mamma insicura, che ancora la fa dormire nel lettone con lei, nonostante la bimba abbia 9 anni!
Anche nella nostra versione abbiamo un Lupo, che rappresenta tutta la sapienza della Natura, un cacciatore brontolone, una nonna un po’ bisbetica… Il lieto fine? Vedremo….

Si intitola “I love my selfie. Autostima e autoscatto nel nuovo millennio” la tavola rotonda che l’associazione culturale Puntila, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Cagliari e con alcuni professori di psicologia dell’ateneo cagliaritano, organizza venerdì 19 dicembre, alle ore 17.00, nella suggestiva Sala Secentesca della Biblioteca Universitaria, in via Università 32.

L’iniziativa rappresenta la fase conclusiva dell’omonimo progetto partito a ottobre: attraverso una campagna lanciata sui media tradizionali e sui social è stato chiesto a chiunque avesse voglia di partecipare alla ricerca d’inviare un proprio autoscatto, raccontando quale messaggio con quella foto intendeva trasmettere.

Sino al 20 novembre un’equipe di psicologi capeggiata da Renato Troffa, dottore di ricerca in Psicologia, ricercatore e docente di Psicologia sociale, Psicologia della Comunicazione e Psicologia ambientale, ha raccolto più di 110 selfie arrivati non solo dalla Sardegna, ma da tutto il mondo.

Si è successivamente provveduto a una scrematura che ha portato a scegliere, come più rappresentativi per la ricerca, 24 autoscatti. Queste foto sono state poi mostrate a un gruppo di valutazione, chiamato a descrivere ciò che ciascuna di esse comunicava loro. Una parte di questi autoscatti sarà illustrata venerdì nella tavola rotonda, per spiegare le differenze di vedute tra chi fotografando sé stesso ha voluto comunicare un messaggio ben preciso, e chi, osservando la foto, ha provato sentimenti che non sempre sono andati nella stessa direzione.

A introdurre i lavori, che saranno coordinati dal supervisore del progetto Renato Troffa, sarà la direttrice della Biblioteca Universitaria, Ester Gessa. E’ prevista anche la partecipazione di Roberto Murgia, fondatore nel 2011 insieme alla giornalista Maria Columbu del gruppo Facebook Hipstamatic Sardinia, che conta oltre duemila iscritti ed è diventata una delle principali community mondiali di riferimento per i cultori dell’app fotografica per iPhone Hipstamatic. Saranno presenti anche alcune delle persone che hanno partecipato allo studio inviando un proprio selfie.

Durante la serata saranno presentate anche le “Confessioni di selfiste in cerca di…”, brevi monologhi scritti dall’attrice Elena Pau, e interpretati dalla stessa Pau e dall’attrice Rita Atzeri, che con verve ironica restituiscono  lo spirito di una tendenza che se da un lato può apparire puro narcisismo, dall’altro sembra quasi dire che l’affermazione e la sicurezza del Sé dipendano dai “like” ricevuti.

Nata qualche mese fa dalla determinazione dell’attrice teatrale Elena Pau, dell’organizzatrice Carla Sulis e della grafica Barbara Ardau, l’associazione culturale Puntila vuole occuparsi di cultura, arte e spettacolo dal vivo a 360 gradi, in particolar modo in ambiti non convenzionali e nel campo del sociale.

In questo senso il nome non è un caso: è preso in prestito dal celebre personaggio creato dal grande drammaturgo Bertolt Brecht che segnò un cambiamento epocale nel modo di fare e scrivere teatro, puntando su un impegno politico e sulla capacità critica del pubblico abituato a subire passivamente da una platea convenzionale una sterile fascinazione, senza invece essere messo nelle condizioni di prendere una posizione.

«Siamo convinte che oggi più che mai la cultura e l’arte, parole tanto à la page e tanto pronunciate dai nostri amministratori ai vari livelli, debbano essere utili alla comunità e debbano trovare applicazione nei contesti più vari – dicono le fondatrici di Puntila – non soltanto nelle poltroncine dei teatri, nelle gallerie d’arte ed in altri luoghi più o meno blasonati e comunque destinati ad un pubblico elitario.»

Andrà in scena domenica 14 dicembre 2014, alle ore 19.00, presso la sala Alcoa della biblioteca di Portoscuso, la nuova produzione de Il Crogiuolo, dedicata ai più piccoli per Natale.

Babbo Natale, esploratore lunare”, questo il titolo dello spettacolo vede in scena Alessandra Leo (Babbo Natale), Lorenzo Merlini (la renna Alfredo), Valentina Picciau (Cannella, piccola folletta), Cristian Serrau (il folletto Zenzero). Testo e regia sono di Rita Atzeri.

Lo spettacolo è parte della programmazione dell’assessore Orietta Mura, per le festività natalizie.

Babbo Natale, da anni, ha un desiderio nascosto, diventare esploratore lunare. Per tutto l’anno lavora ai regali dei bambini e prima della consegna, vuole prendersi il tempo di una vacanza.

I suoi piani vengono però stravolti dal Folletto Natalino, lui raccoglie con la sua bici cometa le lettere dai bambini di tutto il mondo, ma stavolta ha fatto confusione tra le lettere di città Grande e quelle di Paese Dimenticato.

E come se non bastasse gli angeli in cielo, non si ricordano più il Gloria da cantare al momento opportuno!

Questo Natale sarà un disastro!

Per fortuna i folletti Zenzero e Cannella, con l’aiuto di un gruppo di bambini contagiati dal virus del dare, riescono a mettere tutto apposto.

E Babbo Natale può partire sulla luna!

Uno spettacolo per ricordare che a Natale, come negli altri giorni dell’anno, c’è più gioia a dare che a ricevere. Un modo per proporre un Natale con più amore e meno regali inutili, meno consumistico e più solidale.