19 November, 2024
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Ai nastri di partenza la nuova rassegna del Crogiuolo, sotto la direzione artistica di Rita Atzeri. “Giro di vite”, il titolo, Memoria Società Teatro, il sottotitolo, a voler significare un carosello di temi e vicende esistenziali, diversi fra loro, in una giostra dedicata al teatro sociale e della memoria.

Il via con un’anteprima domani, domenica 21 gennaio, alle 17.00, nello spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri: in scena “Il mestiere più antico del mondo”, di Gabriella Pacini, con Laura Nardi – attrice diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, allieva poi di Nekrosius e Ronconi, molto teatro ma anche tv e cinema nel suo carniere – e la regia di Amandio Pinheiro (una produzione Causa Teatro, con il sostegno di Vita di Donna, il Melograno e Freedom for birth roman action group – segnalato dal Premio Sonia Bonacina per l’importanza del tema).

«… Breve e feroce come una frustata… ha la forza di affondare come una lama in una piaga sanitaria, sociale, culturale», così è stato definito lo spettacolo tratto dal libro omonimo di Gabriella Pacini, che Laura Nardi ha voluto adattare e mettere in scena.

Anna è un’ostetrica di 45 anni, fa partorire in ospedale le donne da 25 anni. Sottopone le partorienti alle pratiche ospedaliere “di routine”, senza mai mettere in dubbio il limite tra controllo medico e sadismo. Ma Anna un figlio non lo ha mai avuto, perché su quel lettino da parto non ci si è mai voluta mettere…

«Il mestiere più antico del mondo, la prostituzione? Il primato si declina sempre al femminile, ma è l’ostetrica ad averne la supremazia. Non una donna che vende il suo corpo al maschio ma una donna che dovrebbe aiutare e sostenere le altre donne nel parto – è scritto nelle note sullo spettacolo -. Gabriella Pacini, ostetrica con esperienza più che ventennale, restituisce con il suo testo, uno spaccato veritiero e crudele degli abusi che le donne subiscono all’interno del sistema sanitario. Nonostante l’organizzazione Mondiale della sanità, nel non lontano 2014, abbia redatto un documento dal titolo “La prevenzione e l’eliminazione della mancanza di rispetto e dei maltrattamenti durante il parto nelle strutture sanitarie”, il problema della violenza rimane diffuso e irrisolto nella società odierna. Ma almeno oggi ne iniziamo a parlare. La campagna “#Basta Tacere: le madri hanno voce”, condotta sui social media, ha fatto emergere il fenomeno della violenza ostetrica anche in Italia, grazie alle testimonianze di migliaia di madri che, coraggiosamente, hanno narrato gli abusi e i maltrattamenti subiti durante l’assistenza al parto. Ma il mestiere più antico del mondo non è solo uno spettacolo contro la violenza nel parto, ma contro la violenza sulla donna, in questo caso istituzionalizzata ed esercitata quando essa è più indifesa e spaventata.»

Il monologo di Laura Nardi sarà preceduto, alle 16.00, da una conversazione sul tema della nascita, con interventi di Elena Cecchetto, ostetrica, Angela Secci, dell’associazione “Mamme x mamme” di Carbonia, e Veronica Spano, dell’associazione “Feminas” di Olbia. 

La serata si chiuderà alle 18.30 con “Naturalmente essere”, primo studio per uno spettacolo, di e con Chiara Giuliani (produzione Teatro del Sottosuolo).

 

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Volge quasi al termine “Teatri di guerra”, la stagione di Teatro d’autore del Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri, in scena allo spazio Fucina Teatro, nella Vetreria di Pirri. Ancora due gli appuntamenti in cartellone. Domani, venerdì 29 dicembre, alle 21.00, “Passaggi”, spettacolo di narrazione di e con Ilaria Gelmi, artista indipendente, esperienze in teatro con Cesar Brie, Laura Curino, Donati & Olesen, al cinema con Pupi Avati (“Il cuore grande delle ragazze”) e Paolo Virzì (“Tutti i santi giorni”).
L‘autostop è il filo del racconto: «Questo modo di viaggiare – racconta l’autrice – apparteneva già ai miei genitori coi quali l’ho condiviso e imparato, per molti anni è stato il mio unico mezzo di trasporto. Racconto dei miei viaggi solitari, assieme a mia madre, dei miei genitori negli anni ‘70 in Italia e all‘ estero…». Queste storie si intersecano con quelle in autostop di Pippa Bacca, artista performer milanese, da bambina con sua madre, le sorelle e poi spesso da sola in giro per il mondo. “Racconto anche del suo ultimo viaggio nel 2008: come espressione artistica e messaggio di pace, vestite da sposa, Pippa e Silvia Moro partirono da Milano per raggiungere in autostop la Palestina ma per Pippa il viaggio terminò tragicamente a Istanbul. Nonostante la diversità della scelta – per Pippa è stato un atto performativo mentre per me un agire nella quotidianità – l’autostop rappresenta un potente strumento di provocazione rispetto allo stereotipo del femminile e, al tempo stesso, un “termometro” delle relazioni e di “come va il mondo”.

“Teatri di guerra” si chiude sabato 30 dicembre, sempre alle 21.00, con “Aranci in fiore – Palestina nuovo teatro…”, serata dedicata alla narrativa, poesia, musica e danze della cultura palestinese (produzione Il crogiuolo/Associazione Sardegna Palestina). Un recital con una selezione di testi – curata da Rita Atzeri – tratti dalle opere di autori come Ghassan Kanafani, Emil Habibi, Sahar Khalifa e che vede in scena Daniela Vitellaro, Antonio Luciano, Marta Gessa e Alessandra Leo. Dalle note sullo spettacolo: «Parlare di Palestina dalla fine degli anni ’40 del secolo scorso ai nostri giorni comporta fornire al mondo un resoconto di ciò che avveniva in un teatro di guerra, un atto di impegno civile a sostegno del popolo palestinese. “Aranci in fiore” è un atto d’amore verso gli artisti che hanno raccontato la loro terra. E’ una testimonianza. E’ un ulteriore terreno di conoscenza. E’ il frutto dell’amicizia con l’Associazione Sardegna Palestina. Un incontro. I puntini di sospensione dopo le parole “nuovo teatro” del sottotitolo sono dei semi da cui si attende nasca la parola pace».

La rassegna “Teatri di guerra” è organizzata da Il Crogiuolo, su idea e progetto di Rita Atzeri, con il sostegno dell’assessorato della Cultura della Regione Sardegna.

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Prosegue l’intenso fine settimana proposto da Teatri di guerra, la stagione di Teatro d’autore de Il Crogiuolo. Dopo “Nulla succede per caso”, spettacolo, liberamente ispirato a un racconto di Sergio Atzeni, andato in scena ieri sera, spazio a una nuova produzione del Crogiuolo domani, sabato 16 dicembre, alle 21: sul palco del Fucina Teatro, alla Vetreria di Pirri, ko tecnico – Quando la vita è un teatro di guerra, con la regia di Rita Atzeri. Si tratta di un collage di pezzi originali scritti da non professionisti della scena (Emanuela Garau, Eleonora De Murtas, Nicoletta Lecca, Marco D’Amico), a cui è stato chiesto di sviluppare, in riferimento alla propria esperienza di vita e utilizzando la formula del racconto, il tema della stagione: teatri di guerra. “Ko tecnico” riprende uno dei titoli degli scritti, adattati e messi in scena dalla Atzeri, in cui gli autori hanno voluto raccontare esperienze di lavoro, salute, di condizione esistenziale. In scena Alessandra Leo, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro, Marta Gessa e Fabrizio Zucca.

Il giorno dopo, domenica 17, sarà al Fucina Teatro, alle 18.00, Levitico – Pentateuco #3, spettacolo tratto da “The Mexican” di Jack London, firmato da Chiara Boscaro, Marco Di Stefano, Marco Pezza, con la regia di Marco Di Stefano, drammaturgia di Chiara Boscaro, con Marco Pezza, voce di Francesco Boscaro e musiche di Lorenzo Brufatto (un progetto La Confraternita del Chianti, una produzione Associazione K. – Teater Albatross/Gunnarp – Svezia, in collaborazione con Teatro Verdi – Teatro del Buratto).
La terza parte del progetto Pentateuco, simbolicamente ispirato ai primi cinque libri dell’Antico Testamento, affronta il tema delle regole. Il Levitico parla delle norme sociali e religiose che Mosè diede al popolo ebraico, in cammino verso la Terra Promessa, durante il soggiorno nel deserto del Sinai. «Il nostro Levitico – scrivono gli autori dello spettacolo – parte da un racconto di Jack London, “Il Messicano”, per raccontare di un Paese in cui gli immigrati sono fuorilegge e dove il Movimento Liberazione Immigrati porta avanti una Rivoluzione contro il Governo. In questo mondo distopico si muovono diversi personaggi. Poco o niente li accomuna, se non il passaggio nelle loro vite di un misterioso ragazzo di cui ignoriamo la storia, le origini, di cui ignoriamo tutto».
Marco Pezza attraversa sei diversi personaggi, alcuni grotteschi, altri volgari o glaciali, in questo giallo fatto di rivoluzionari, sadici, allenatori, organizzatori di incontri di boxe e divinità inaspettate. In scena un ring, che è simbolo della boxe ma anche metafora della condizione del protagonista del racconto, del quale tutti parlano, ma che si vedrà solo alla fine. Il Messicano. Orfano, straniero, costretto a combattere per sopravvivere.

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Parate e spettacoli in piazza, sotto “Il segno del Natale”. È il titolo della rassegna con cui Il Crogiuolo animerà le vie e le piazze del centro di Carbonia sabato 16 e domenica 17 dicembre, all’interno di un progetto realizzato con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia che, come ha spiegato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu, «ha messo in campo una serie di eventi, molti dei quali destinati ai bambini, che attendono con trepidazione la festa più sentita dell’anno».
Domani, sabato 16 dicembre, si parte con SUL-CIRCUS TAM TAM, un corteo festoso che, dalle 9.30 alle 11.30, percorrerà Piazza Roma e via Gramsci.
“Babbo Natale e i doni scomparsi” è invece lo spettacolo che la compagnia del Crogiuolo presenterà domenica 17 dicembre nel parco di Villa Sulcis, alle ore 11.00, con ingresso gratuito. Il testo e la regia sono di Rita Atzeri, in scena Alessandra Leo, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro e Marta Gessa.
Lo spettacolo è ambientato nel Polo Nord, nella casa di Babbo Natale. Il fermento è tanto, la vigilia si avvicina e ci sono ancora molti doni da preparare. Babbo Natale è impegnato nel tentativo di interpretare il desiderio di un bambino che, al posto della classica letterina, ha inviato un disegno. Purtroppo non si sente bene, un brutto raffreddore lo rende un po’ sordo, così fraintende spesso ciò che gli dicono gli gnomi Vanillina e Frollino. Anche Alfredo, la renna, per contagio, si ammala. Nella casa di Babbo Natale, intanto, succedono strani avvenimenti: giocattoli che si animano e rischiano di far cadere Babbo Natale; la manomissione degli omini di zenzero a cui vengono fatte facce tristi; la sostituzione dello zucchero con il pepe nell’impasto dei dolci e, come se non bastasse, la scomparsa dei doni da consegnare ai bambini! Il consulto con gli gnomi anziani per risolvere il caso non produce il risultato sperato, non resta quindi che chiedere aiuto alla Befana e ai bambini. Il loro compito sarà quello di tenere gli occhi bene aperti per aiutare Babbo Natale a ritrovare i doni, scoprire il significato del disegno e che cosa sta succedendo. Verranno poi invitati a visitare i centri commerciali naturali dei quartieri dove si tiene lo spettacolo per trovare, come in una caccia al tesoro, un pacco nel quale far arrivare i loro doni ai bambini che soffrono di atrofia muscolare spinale.

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Parate e spettacoli in piazza, sotto Il segno del Natale. E’ la ricetta, e il titolo, della mini rassegna con cui Il Crogiuolo animerà le vie e le piazze del centro, e non solo, di Cagliari, dal 13 al 23 dicembre, un progetto realizzato per l’assessorato comunale del Turismo e, insieme, un’iniziativa di solidarietà a favore delle famiglie SMA, i cui figli sono colpiti da atrofia muscolare spinale.

Domani, mercoledì 13, si parte con Babbo Natale e i suoi amici, un corteo chiassosamente festoso che, dalle 17.00, percorrerà le vie e le piazze del quartiere di Castello. La parata si ripeterà, sempre con inizio alle 17.00, snodandosi il 15 fra le strade della Marina, il 19 fra quelle di Villanova e il 22 dicembre nel quartiere di Sant’Elia.

Babbo Natale e i doni scomparsi è invece lo spettacolo che la compagnia del Crogiuolo presenta sabato 16 in Piazza Carlo Alberto, alle 17.00, e replicherà, sempre con lo stesso orario, il 17 in Piazza San Sepolcro, il 21 in piazza San Domenico ed il 23 dicembre al Lazzaretto di Sant’Elia. Il testo e la regia sono di Rita Atzeri, in scena Alessandra Leo, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro e Marta Gessa.

Polo Nord, casa di Babbo Natale: il fermento è tanto, la vigilia si avvicina e ci sono ancora molti doni da preparare. Babbo Natale è impegnato nel tentativo di interpretare il desiderio di un bambino che al posto della classica letterina ha inviato un disegno. Purtroppo non si sente bene, un brutto raffreddore lo rende un po’ sordo, così fraintende spesso ciò che gli dicono gli gnomi Vanillina e Frollino. Anche Alfredo, la renna, per contagio, si ammala. Nella casa di Babbo Natale, intanto, succedono strani avvenimenti: giocattoli che si animano e rischiano di far cadere Babbo Natale; la manomissione degli omini di zenzero a cui vengono fatte facce tristi; la sostituzione dello zucchero con il pepe nell’impasto dei dolci e, come se non bastasse, la scomparsa dei doni da consegnare ai bambini! Il consulto con gli gnomi anziani per risolvere il caso non produce il risultato sperato, non resta quindi che chiedere aiuto alla Befana e ai bambini. Il loro compito sarà quello di tenere gli occhi bene aperti per aiutare Babbo Natale a ritrovare i doni, scoprire il significato del disegno e che cosa sta succedendo. Verranno poi invitati a visitare i centri commerciali naturali dei quartieri dove si tiene lo spettacolo per trovare, come in una caccia al tesoro, un pacco nel quale far arrivare i loro doni ai bambini che soffrono di atrofia muscolare spinale.

 

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Prosegue a declinare il tema del conflitto e dei conflitti Teatri di guerra, la stagione di Teatro d’autore de Il Crogiuolo, la storica compagnia cagliaritana diretta ora da Rita Atzeri. Mending Song è la pièce che va in scena sabato 9 dicembre, alle 21.00, nello spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri, con Samantha Silvestri e Marco Tizianel sotto la regia di Marco Caldiron (produzione Carichi Sospesi). Lo spettacolo – vincitore del Premio della Critica al Premio Confine Corpo e Premio dei Tecnici 2017 – racconta e descrive il tentativo di mantenere in vita un legame inesorabilmente predestinato: due amanti si accaniscono crudelmente tra loro, in una sorta di gioco senza scampo che sembra essere stato progettato da un dio spietato e lontano. Tutto ruota attorno a un Prima e a un Dopo, che si intrecciano senza un chiaro ordine cronologico, lasciando allo spettatore il compito di ricomporre l’intera trama. Dialoghi serrati, giochi erotici, test inconcludenti, voci e respiri, cambi di ruolo, sono gli elementi utili a sviscerare questa disperata storia d’amore. Una storia fatta di perdita – spiegano le note di regia – e della disperata, fragile, violenta, ricerca di un senso nel sopravvivere l’uno accanto all’altra.

Il giorno dopo, domenica 10, alle 18.00, sarà la volta di Bestie rare (semi-dramma in lingua calabra), scritto e interpretato da Angelo Colosimo, con la regia di Roberto Turchetta (Wobinda produzioni). Il monologo racconta la storia di un bambino che si trova catapultato in una situazione paradossale. Da una semplice marachella dai risvolti tragicomici emerge un substrato culturale cinico e spietato di un piccolo paesello della Calabria, pronto a giudicare e condannare senza remore anche se l’ imputato del “tribunale popolare” è poco più di un bambino. Quello che all’inizio può sembrare un semplice gioco “pericoloso” da ragazzini, fatto per ammazzare il tempo, si rivelerà un gesto calcolato di vendetta. Una vendetta dovuta a soprusi, stupri e storie di pedofilia consumate da un prete, uomo apparentemente virtuoso e rispettato dalla comunità, che, servendosi di persone con disturbi mentali, adesca bambini per i suoi giochi viziosi.

 

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Teatri di guerra: quest’anno è il significativo titolo, e il tema pregnante, della tradizionale stagione di Teatro d’autore de Il Crogiuolo, la rassegna con cui la compagnia cagliaritana dedica spazio alla produzione contemporanea, regionale e nazionale, di attori e registi che siano anche autori dei testi che portano in scena. Dal 1° al 30 dicembre un cartellone fitto – dieci gli  spettacoli – in buona parte composto da ospitalità nazionali, che avrà come palcoscenico lo spazio Fucina Teatro nel centro d’arte e cultura La Vetreria di Pirri.

Indagare il conflitto, declinandolo in tutte le sue diverse accezioni e sfumature: questa la  scelta della direttrice artistica della rassegna, Rita Atzeri, alla guida del Crogiuolo dopo aver ricevuto il testimone dallo storico fondatore Mario Faticoni. «Nella nostra società contemporanea rappresentano teatri di guerra tutti gli ambiti del vivere personale e collettivo, per la virulenza delle reazioni che le relazioni o le situazioni comportano», scrive nella sua nota di presentazione Atzeri. «E’ un teatro di guerra il corpo umano, laddove invaso da una malattia. E’ un teatro di guerra la nostra mente, se vengono smarriti o non riconosciuti i confini del senno.

E’ un teatro di guerra la nostra identità, laddove non riconosciuta o negata. E’ un teatro di guerra il quotidiano, se vivi in una coppia, in cui la dinamica di relazione è violenta. E’ un teatro di guerra il quotidiano se non sei socialmente riconosciuto, se perdi il lavoro. E’ un teatro di guerra la terra in cui vivi, se viene violata, inquinata, sfruttata, usata come base d’appoggio per portare guerra altrove. E’ un teatro di guerra, ovviamente, ogni luogo in cui si combatta un conflitto armato, ogni luogo in cui la libertà venga negata».

Questo cercano di raccontare gli spettacoli proposti nella stagione di Teatro d’autore 2017. Saranno presenti compagnie di rilievo del panorama nazionale, alcune legate al Crogiuolo da antica collaborazione, come Blanca Teatro, altre in Sardegna per la prima volta, come Carichi Sospesi, Wobinda, Associazione K. Tre le nuove produzioni del Crogiuolo, un monologo di Rita Atzeri su testo e regia di Fosco d’Amelio, un lavoro di scrittura collettiva che assembla alcuni dei teatri di guerra individuati dalla rassegna, una coproduzione con l’Associazione Sardegna Palestina per raccontare i conflitti di e in una terra negata.

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Si terrà giovedì 30 novembre, alle 11.00, nello Spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri la conferenza stampa di presentazione di “Teatri di guerra”, la Stagione di Teatro d’Autore del Crogiuolo che quest’anno ha un titolo significativo, da declinarsi nelle sue diverse accezioni e sfumature. Dieci spettacoli in cartellone, con molte ospitalità nazionali.
Interverrà Rita Atzeri, direttrice artistica del Crogiuolo, ideatrice e curatrice della rassegna.

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La voce appassionata di Rita Atzeri, con un’intensa interpretazione recitativa ha portato in scena “Maria di Eltili” di Bepi Vigna all’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu, concludendo la giornata inaugurale dell’evento “Una Miniera di Cultura”, coordinato dall’AES.

Il testo inedito di Vigna, sulle musiche di Alessandro Muroni, è stato occasione per parlare di temi molto attuali, dalla violenza sulle donne al problema dell’integrazione dei migranti e del diverso in generale.

In “Maria di Eltili” Vigna ha raccolto una tradizione orale piuttosto diffusa in Ogliastra, che riguarda una serie di racconti popolari ispirati alle incursioni dei mori saraceni. La leggenda vuole che Maria sia stata rapita e, dopo mille peripezie, sia riuscita a tornare a vivere nella sua Sardegna e a integrarsi nella propria comunità.

Questo patrimonio orale, rivisitato dalla fantasia dello scrittore, è stato quindi messo brillantemente in scena da Rita Atzeri sotto forma di melologo, un recital con voce narrante e musica.

La serata è stata caratterizzata dalla presentazione di due libri di racconti, molto vicini al fantasy.

Il primo è “Guardando le formiche dal basso” (Aipsa) di Roberto Paracchini, giornalista e scrittore, che ha illustrato ai presenti le differenze tra la scrittura puramente giornalistica e quella romanzata, per poi addentrarsi nelle trame complesse delle sue narrazioni, ricche di psicologismi e ambientazioni oniriche, tra realtà e fantasia.

Il secondo è “Peccato che sia giorno” (Cuec) di Silvia Serafi, scrittrice cagliaritana di grande simpatia, il cui stile narrativo ricorda atmosfere simili a quelle dei film di Hitchcock, ispirate peraltro alle teorie freudiane. Sono storie complesse ma dalla scrittura fresca e piacevole, inserite all’interno di diverse dimensioni narrative. Ciò che caratterizza in particolar modo i racconti della Serafi, è la tecnica narrativa dell’effetto sorpresa, dove alla fine niente è come sembra.

Nel corso della serata è stato presentato “Grazia Deledda. Una Vita per il Nobel”, di Maria Elvira Ciusa, edito da Carlo Delfino, dedicato a una delle grandi donne di valore: le “reinas” sarde.

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E’ stata inaugurata questa mattina, nell’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu, la manifestazione “Una Miniera di Cultura”, tappa conclusiva de “L’Isola dei libri”, mostra diffusa del libro promossa dalla Regione Sardegna e dalle amministrazioni coinvolte in collaborazione con l’Associazione editori sardi.

All’inaugurazione erano presenti l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena; il sindaco di Carbonia, Paola Massidda; l’assessore comunale della Cultura, Sabrina Sabiu; la presidente dell’AES, Associazione Editori Sardi, Simonetta Castia.

Prima dell’inaugurazione, hanno fatto visita alla mostra un paio di classi della scuola dell’infanzia Francesco Ciusa e all’inaugurazione erano presenti alcune classi degli istituti superiori che hanno poi presenziato anche alla prima presentazione di un libro.

Numerose le presentazioni di libri nell’arco delle tre giornate della mostra, nel segmento “Tra Isola e mondo – incontri con gli autori”. Oggi si parte alle 17.30 con la presentazione di “Guardando le formiche dal basso” di Roberto Paracchini, Aipsa Edizioni. Alle 18.15 Duilio Caocci presenta “Grazia Deledda. Una vita per il Nobel”, di Carlo Delfino Editore, con la partecipazione dell’autrice Maria Elvira Ciusa.

Terza presentazione della serata, alle 19.00, è “Peccato che sia giorno” di Silvia Serafi, Cuec Editrice. Gli incontri sono moderati da Salvatore Taras. Alle 20.00 è il momento dello spettacolo: una produzione “Il Crogiuolo” porta in scena “Maria di Eltili”, interpretata dalla voce narrante di Rita Atzeri sulle note al pianoforte di Alessandro Muroni.

“Tra Isola e mondo” prosegue sabato 25 con numerose proposte a tema moderate da Marco Corrias. Alle 17.30 Edizioni Della Torre propone “Senza sole né stelle” di Sandro Mantega. Alle 18.15 la Soter Editrice presenta “Miniere e minatori nelle terre del Gerrei”, di Francesco Ignazio Congiu, Valentino Caredda ed Ugo Lallai. Assieme a Lallai intervengono Paola Atzeni e l’editore Salvatore Ligios.

Lino Cianciotto, alle 19.00, presenta due pubblicazioni, “La costa delle miniere. Sud Ovest Sardegna” e “Iglesiente selvaggio. Sud Ovest Sardegna”, Enrico Spanu Edizioni. La serata si conclude alle 20.00 con lo spettacolo “Per assassinarvi”, ideato ed eseguito da Savina Dolores Massa e Gianfranco Fedele.

Domenica 26 novembre si parte con la sezione “Fabbrica del Cinema”, che alle 17.00 propone la visione del film“Cenere” di Febo Mari, a cura della Società Umanitaria di Carbonia. Introduce Paolo Serra. Gli incontri con gli autori prendono il via alle 17.45 con Valeria Pecora, che presenta “Mimma”, La Zattera Edizioni.

Alle 18.15 Ilario Carta illustra “Lo scorpione nello stomaco”, Arkadia Editore ed alle 19.00, Giovanna Sotgiu presenta “L’isola e le donne”, edito da Paolo Sorba. Modera gli incontri Giampaolo Cirronis.

La sezione “Adotta un libro sardo” coinvolge invece i ragazzi di numerosi istituti scolastici locali. Venerdì gli alunni delle elementari incontrano Claudia Zedda per dialogare di “Rebecca e le Ianas”, Condaghes Edizioni. Alla stessa ora, in collaborazione con “La fabbrica cinema” gli studenti del Liceo Classico Gramsci Amaldi presentano “Cosima di Grazia vestita: riflessioni”; mentre i ragazzi dell’istituto superiore Angioj incontrano Bruno Furcas e Stefano Simola per parlare della loro “Storia semiseria di un ragazzo strano“, Arkadia Editore.

Gallucci Editore, con bambini delle scuole dell’infanzia, propone laboratori di giochi e letture su “Il topo e la montagna”, a cura della cooperativa Lilith. Altri laboratori sono a cura della cooperativa “L’amico albero”.

Sabato gli studenti dell’Ipia vanno alla scoperta del Sud ovest Sardegna con “La costa delle miniere” e “Iglesiente selvaggio” di Lino Cianciotto, Enrico Spanu Edizioni. Alle 11.00 la “Fabbrica del cinema” propone un laboratorio didattico “Galileo in tasca: alla scoperta del mondo con lo smartphone – Un libro sulla didattica della fisica: Da Galileo ad Einstein – La gravità per tutti”, a cura di Pier Luigi Lai di Logus Mondi Interattivi. Si conclude alle 12.00 nella Sala Astarte con lo spettacolo “Per assassinarvi”, in compagnia degli autori Savina Dolores Massa e Gianfranco Fedele.

Partecipano gli Editori

Aipsa – Cagliari

Alfa Editrice – Quartu Sant’Elena

Arkadia – Cagliari

AM&D Editore – Cagliari

Carlo Delfino Editore – Sassari

Condaghes – Cagliari

Cuec Editrice – Cagliari

Domus de Janas – Selargius

Edes – Sassari

Edizioni della Torre – Cagliari

Edizioni Enrico Spanu – Cagliari

G.C. Edizioni – Quartu Sant’Elena

Grafica del Parteolla – Dolianova

Giampaolo Cirronis Editore – Carbonia

Ilisso – Nuoro

Imago Multimedia – Nuoro

Il Maestrale – Nuoro

Iskra Edizioni – Ghilarza

La Zattera Edizioni – Cagliari

Logus mondi interattivi – Cagliari

Magnum – Sassari

Mediando Edizioni – Sassari

Nor – Ghilarza

Paolo Sorba Editore – La Maddalena

Papiros – Nuoro

Phileas – Aggius

PTM – Mogoro

SguardiSardi – Mogoro

Soter Editrice – Villanova Monteleone

Taphros – Olbia.

Stamane abbiamo intervistato l’assessore della Cultura della Regione Sardegna, Giuseppe Dessena.