22 November, 2024
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«Le Donne? Caselle da riempire!» La denuncia al Plenum di Coordinamento3 – Donne di Sardegna in una giornata storica per le donne sarde, libere, diverse, unite, oltre le differenze e nel rispetto delle stesse, per una società fondata sui diritti e le pari opportunità, capace di utilizzare le competenze e il valore delle donne nei luoghi decisionali. Questo il messaggio forte scaturito dal Plenum ospitato al Museo della Bonifica, dalla giovane sindaca di Arborea Manuela Pintus, domenica 14 gennaio. All’evento, fortemente partecipato, hanno aderito anche tante sindache arrivate da diverse parti dell’isola, scegliendo il “Coordinamento3”, quale punto di riferimento, laboratorio aperto e costruttivo per proposte e progetti tesi al cambiamento della condizione femminile in Sardegna. L’originalità emersa dal dibattito di altissimo livello, magistralmente coordinato da Susy Ronchi, presidente di “GIULIA” giornaliste Sardegna, riguarda i  tanti contenuti comuni, accompagnati dal pragmatismo delle donne che, pur appartenenti a diversi partiti politici e orientamenti anche opposti, chiedono all’unisono le stesse cose alla cosiddetta “politica”. Il Plenum di Arborea rappresenta una tappa importante del presente che traccia il solco per organizzare il futuro della politica regionale in Sardegna. La preziosissima testimonianza della presidente onoraria, Simonetta Sotgiu, magistrata di Cassazione, esempio di genialità femminile al servizio della società, ha dimostrato quanto sia stato determinante il lavoro delle donne che hanno fatto da apripista in ambiti fino a poco tempo fa preclusi all’intelligenza femminile. Una squadra di altissimo profilo quella presentata al MUBA di Arborea che vede il direttivo dell’associazione guidato da Carmina Conte presidente, insieme a Luisa Marilotti, Carla Puligheddu e Rita Mameli e dalle Coordinatrici dei Dipartimenti, Rita Nonnis, Simonetta Corongiu, Rita Corda e Patrizia Desole. Tutte motivate e interessate ai risultati, non ai conflitti, sempre nell’ottica del confronto e della trasversalità, valore che contraddistingue “Coordinamento3” nel panorama regionale ma anche nazionale.

 

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Dalla rivendicazione di pari opportunità per l’accesso alle cariche elettive nel Consiglio Regionale della Sardegna, all’attuazione di adeguate politiche di genere, per una nuova condizione delle donne in una società più equa e rispondente  ai bisogni del mondo contemporaneo. Questo lo spirito del “Plenum 2018” del Coordinamento 3-Donne di Sardegna, in programma domenica 14 gennaio ad Arborea, nella Sala Conferenze del Museo della Bonifica. 

Obbiettivo: presentarsi alle donne sarde  decise a contribuire alla costruzione di un futuro possibile per l’isola, fondato su un rapporto paritario ed equilibrato fra donne e uomini, condizione necessaria  per una  stagione di sviluppo e rinascita. Proposta rivolta anche agli uomini, disposti a collaborare lealmente alla realizzazione dei futuri progetti, tesi al progresso e alla crescita del benessere e della felicità del popolo sardo, nel rispetto della dignità e dell’identità delle persone. I lavori, coordinati da Susi Ronchi, incominceranno alle ore 9.30 e vedranno la partecipazione della segreteria uscente: Carla Medau, Rita Corda, Simonetta Corongiu, Rita Mameli, Carla Puligheddu, oltre a tante altre donne che si sono sempre distinte per il loro attivismo a favore del riconoscimento dei diritti e delle opportunità delle donne:  Simonetta Sotgiu, Carmina Conte, Luisa Marilotti, Paola Secci, Alessandra Addari, Patrizia Desole, Rita Nonnis, Pupa Tarantini, Franca Mandis, Manuela Pintus. Si tratterà di un momento di intenso confronto e partecipazione, da tutte atteso ed auspicato in vista delle imminenti scadenze elettorali, dove certamente saranno impegnate moltissime donne che hanno partecipato e contribuito alla battaglia per la doppia preferenza di genere.

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Dalla rivendicazione di pari opportunità per l’accesso alle cariche elettive nel Consiglio Regionale della Sardegna, all’attuazione di adeguate politiche di genere, per una nuova condizione delle donne in una società più equa e rispondente ai bisogni del mondo contemporaneo. Questo lo spirito del “Plenum 2018” del Coordinamento 3 – Donne di Sardegna, in programma domenica 14 gennaio ad Arborea, nella Sala Conferenze del Museo della Bonifica. Obiettivo: presentarsi alle donne sarde decise a contribuire alla costruzione di un futuro possibile per l’isola, fondato su un rapporto paritario ed equilibrato fra donne e uomini, condizione necessaria per una  stagione di sviluppo e rinascita. Proposta rivolta anche agli uomini, disposti a collaborare lealmente alla realizzazione dei futuri progetti, tesi al progresso e alla crescita del benessere e della felicità del popolo sardo, nel rispetto della dignità e dell’identità delle persone.

I lavori, coordinati da Susi Ronchi, incominceranno alle ore 9.30 e vedranno la partecipazione della segreteria uscente: Carla Medau, Rita Corda, Simonetta Corongiu, Rita Mameli, Carla Puligheddu, oltre a tante altre donne che si sono sempre distinte per il loro attivismo a favore del riconoscimento dei diritti e delle opportunità delle donne: Simonetta Sotgiu, Carmina Conte, Luisa Marilotti, Paola Secci, Alessandra Addari, Patrizia Desole, Rita Nonnis, Pupa Tarantini, Franca Mandis, Manuela Pintus.

Si tratterà di un momento di intenso confronto e partecipazione, da tutte atteso e auspicato in vista delle imminenti scadenze elettorali, dove certamente saranno impegnate moltissime donne che hanno partecipato e contribuito alla battaglia per la doppia preferenza di genere.

Per chi desidera iscriversi, è possibile scaricare il modulo dal sito web: www.coordinamento3.blog – sezione Eventi.

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Soddisfazione per il via libera dato dal Consiglio regionale alla doppia preferenza di genere, è espressa dalle componenti della segreteria organizzativa del Coordinamento 3 – Donne di Sardegna Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu, Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli.

«Con il voto che ha approvato la norma sulla doppia preferenza di genere, il Consiglio regionale della Sardegna ha posto un tassello nella costruzione di una  democrazia compiuta. Determinante per questo risultato è stata  l’UNITÀ DELLE DONNE SARDE, oltre ogni differenza, condizione e appartenenza, per il diritto, la partecipazione e la democrazia, in un lunga battaglia durata 14 anni.  L’introduzione della norma sulla doppia preferenza di genere nella legge elettorale rimuove un ostacolo al  principio di uguaglianza tra uomini e donne nell’accesso alla vita politica, così come da dettato costituzionale, e allo stesso tempo può consentire uno sguardo di rinnovamento nell’agenda politica e nella composizione della futura classe dirigente.»

«Siamo consapevoli che non esiste un correttivo nel sistema elettorale che dia “certezza” del risultato favorevole alle donne, anche se alle ultime amministrative, ove si è votato con la doppia preferenza, il numero delle elette è sicuramente cresciuto – aggiungono Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu, Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli -. La battaglia che il Coordinamento3 e i movimenti femminili per la democrazia paritaria è dunque solo al punto di partenza. Una maggiore presenza di donne in Consiglio regionale, infatti, può essere la condizione per costruire un nuovo patto sociale che metta insieme le esigenze di entrambi i sessi in tutte le politiche e le azioni.»

«Intendiamo procedere affinché vengano rimossi i numerosi ostacoli sociali e culturali, che impediscono la piena e libera partecipazione delle donne alla vita pubblica, quali :gli stereotipi, un mercato del lavoro che ci respinge, i modelli di società, in particolare della famiglia, che continuano ad avere un peso enorme sulla condizione delle donne – sottolineano ancora Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu, Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli -. Reclamiamo un cambiamento culturale che deve riguardare i servizi, il diritto ad un lavoro dignitoso, adeguato alle competenze ed equo nel merito e nel reddito, per una partecipazione egualitaria tra donne e uomini a tutti i livelli delle strutture decisionali in campo economico, sociale e culturale. Il Coordinamento3 continuerà, inoltre, la battaglia a tutela dei diritti di cittadinanza attiva anche per modificare l’intera legge elettorale sarda, lesiva dei principi di rappresentanza dei territori e delle minoranze. Perché la democrazia paritaria – concludono Carla Puligheddu, Simonetta Corongiu , Carla Medau, Rita Corda e Rita Mameli – non è una sfida che le donne lanciano, ma deve essere un patrimonio dell’intera società.»

 

 

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«La doppia preferenza di genere, all’esame del Consiglio regionale oggi, deve essere votata perché la società civile ne ha un’esigenza e necessità impellente, oltre ad essere richiesta a gran voce da tutti, perché la donna in Sardegna non sta bene e di riflesso la famiglia, la società sarda e l’isola tutta.»

Lo scrive, in una nota, la segreteria del Coordinamento 3-Donne di Sardegna, composta da Simona Corongiu, Carla Madau, Rita Mameli, Rita Corda e Carla Puligheddu.

«Vogliamo continuare di questo passo? Noi no: perché abbiamo una visione per la Sardegna del futuro: più sarda, più giovane, moderna, più giusta e competitiva dove tutti possano sentirsi protagonisti e felici di partecipare alla vita pubblica. La donna nel mondo occidentale è stata sempre subordinata all’uomo ed ha sempre dovuto lottare strenuamente per la conquista ed il riconoscimento dei propri diritti – aggiungono Simona Corongiu, Carla Madau, Rita Mameli, Rita Corda e Carla Puligheddu -. Così stanno facendo le donne in Sardegna adesso e da qualche decennio, con la mobilitazione dei  movimenti, delle reti e delle rappresentanti istituzionali, perché fosse riconosciuta la possibilità di essere elette nella massima assemblea regionale, dove poter portare un punto di vista nuovo realmente agganciato ai problemi reali delle persone, delle famiglie e della società.»

«Con l’approvazione della doppia preferenza di genere – concludono Simona Corongiu, Carla Madau, Rita Mameli, Rita Corda e Carla Puligheddu – questo sarà possibile e la democrazia sarà più compiuta anche in Sardegna.»

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Durissima reazione delle componenti della segreteria organizzativa del Coordinamento3 – Donne di Sardegna (Carla Puligheddu, Carla Medau, Rita Corda, Rita Mameli e Simonetta Corongiu) sul nuovo rinvio del voto ed il nuovo rinvio in commissione del testo unificato n. 2-5-9 che modifica la legge statutaria e introduce la doppia preferenza di genere per l’elezione del Consiglio regionale

«I tecnicismi della vigilia sono stati confermati. “Servono approfondimenti sui collegi dispari”. Con questo “cavillo tattico” , la Politica regionale prova ancora una volta a salvarsi – scrivono in una nota Carla Puligheddu, Carla Medau, Rita Corda, Rita Mameli e Simonetta Corongiu. La discussione odierna della norma sulla Doppia preferenza di Genere è rinviata al 21 novembre. Le associazioni, chiamate in causa, ci tengono a precisare che non hanno mai chiesto il 50% di presenza nelle liste e non lo avrebbero mai potuto chiedere, proprio in ragione dei collegi in cui tale dato non può essere soddisfatto. Il “pretesto” è basato, infatti, su questioni giuridicamente insostenibili. Appare, invece, evidente che oggi non tutti i “compromessi” della politica sono stati raggiunti.»

«La nuova sfida non colpisce solo le donne, le cittadine della Sardegna, ma il diritto e la Costituzione che molto bene avevano disciplinato l’applicazione della norma. I nostri “onorevoli” consiglieri hanno scelto una strada vecchia per disertare il percorso nuovo di democrazia e civiltà, nella sciagurata speranza di lasciare le cose stanno per una arida e comunque improbabile clonazione.

Oggi la Sardegna ha assistito ad una regressione sociale, culturale ed anche umana messa in scena dai Consiglieri Regionali, liberi di impegnarsi nella politica perché alle spalle hanno sempre donne che provvedono alla loro libertà. Noi donne, tuttavia, non ci sentiamo rappresentate da tanta ingerenza e rispondiamo a questo schiaffo rimarcando la distanza che separa la politica dai cittadini, in questo caso dalle cittadine – concludono Carla Puligheddu, Carla Medau, Rita Corda, Rita Mameli e Simonetta Corongiu : un affronto che il “Coordinamento3” non accetterà passivamente.»

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L’approvazione a larga maggioranza arrivata in commissione Autonomia, non lascia tranquille le donne del Coordinamento3 – Donne di Sardegna (Carla Puligheddu, Simona Corongiu, Carla Medau, Rita Corda, Rita Mameli) che, in vista dell’approdo in Consiglio regionale del testo della norma sulla doppia preferenza di genere nella legge elettorale sarda, oggi hanno inviato una lettera appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere il voto palese.

Di seguito il testo integrale.

Gentile Signor Presidente, 

a nome del Coordinamento3 – Donne di Sardegna, soggetto regionale per le Politiche Paritarie, Le rivolgiamo il nostro saluto e il nostro ringraziamento per il suo arrivo in Terra Sarda: fidiamo in Lei e nella Sua autorevolezza per la questione cruciale della Democrazia Paritaria nella nostra isola. Il Coordinamento3 è costituito da sindache, amministratrici e donne rappresentanti delle istituzioni locali, riferite a tutto l’arco costituzionale, oltre ogni differenza e appartenenza; donne  rappresentanti degli Organismi di Parità, ai diversi livelli, delle Associazioni, della Politica,  del Sindacato, degli Ordini Professionali, delle Università e della società tutta:  ci preme significarLe che già nel 2013 vi era stata un’ampia e democratica mobilitazione, durata mesi,  per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica regionale a sostegno della norma sulla Doppia Preferenza di Genere nella legge elettorale regionale. Malauguratamente, con l’escamotage del voto segreto, la norma fu bocciata in aula: un grave e inaccettabile vulnus nella democrazia paritaria che portò, nelle successive elezioni del 2014 all’elezione di sole 4 donne su 60 consiglieri, appena una in più rispetto alle prime elezioni regionali del 1949. della nostra isola. La legge nazionale n.20 del 2016, intervenuta per sanare lo squilibrio della rappresentanza di genere nelle regioni, in sintonia con tutta la recente normativa nazionale  in attuazione del dettato costituzionale, ancora oggi non è stata recepita dalla regione Sardegna.

Cogliamo l’occasione della Sua presenza, quale massima e autorevole espressione dell’unità della Repubblica, per sollecitare il Consiglio Regionale della Sardegna ad approvare quanto prima la norma sulla DPG, così come licenziata in Commissione Riforme il 28 settembre scorso, al termine di una forte e pressante mobilitazione, in atto da mesi e che ha coinvolto numerose associazioni e organizzazioni femminili. Chiediamo, come questione irrinunciabile, che la norma  sulla DPG venga votata a scrutinio palese, prima che finisca l’attuale Legislatura, a garanzia che i Principi Costituzionali, che hanno ispirato le proposte di adeguamento, vengano immediatamente recepiti, perché abbiamo il fondato timore che sia tuttora in essere il rischio del voto segreto. Non si può affermare che ci sia democrazia dove le donne non partecipano ai processi decisionali della politica, così come Lei, da tempo autorevolmente sostiene. Certe  che il nostro appello incontrerà La Sua Attenzione, Le siamo grate per la sensibilità e la fermezza che saprà comunicare ai nostri interlocutori regionali.

Cagliari, 1 ottobre 2017

Segreteria Organizzativa 

Carla Puligheddu, Simona Corongiu, Carla Medau, Rita Corda, Rita Mameli