Francesco Pigliaru: «La Regione continua a lavorare per una risoluzione positiva della vertenza Alcoa».
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Crescono le tensioni intorno al futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme, dopo l’annuncio dato ieri con un comunicato da Rob Bear, vice presidente delle attività di Transformation, dell’avvio dello smantellamento degli impianti e della riqualificazione del sito.
Il ministero dello Sviluppo economico, in una nota, precisa che «il ministro Carlo Calenda ha convocato già nelle scorse settimane un incontro con i vertici della società americana. L’incontro, che servirà a fare il punto della situazione, è previsto nella prima settimana di settembre».
«Risulta pertanto inatteso ed è considerato quantomeno inopportuno – aggiunge la nota del Mise – l’annuncio diramato dall’Azienda relativo ad un piano di attività per il sito di Portovesme, la cui realizzazione sarà, dunque, oggetto dell’incontro in questione.»
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E’ durissimo il giudizio del deputato di Unidos Mauro Pili sugli sviluppi negativi della vertenza Alcoa, con l’annuncio dell’avvio dello smantellamento degli impianti e della riqualificazione del sito fatto oggi da Rob Bear, vice presidente delle attività di Transformation di Alcoa.
«Alcoa cala vergognosamente la maschera – ha detto questa sera Mauro Pili -. La decisione di smantellare gli impianti è l’ultimo risultato di una farsa durata 4 anni che ha
visto Governo e Regione responsabili e protagonisti di un imbroglio senza precedenti ai danni dei lavoratori e di un intero territorio. Si tratta di una mazzata finale costruita in ogni singola mossa dal governo di Matteo Renzi e Claudio De Vincenti, il governo delle promesse, dei rinvii, delle procedure europee inventate. Un governo che ha trovato una regione complice, inutile e incapace che ha avvallato questa ciclopica presa in giro.»
«Si tratta di un piano drammatico per il Sulcis – ha aggiunto Mauro Pili -. Occorre reagire con forza e determinazione senza accettare una sconfitta grave e letale per l’intero territorio. Questa conclusione sarebbe una pietra tombale sul futuro economico e produttivo del Sulcis. Per questa ragione – ha concluso Pili – serve un decreto Sulcis alla pari di quello dell’Ilva per reagire e non morire di stenti dinanzi alla negligenza di Stato e Regione.»
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«Alcoa ha annunciato oggi che avvierà le attività propedeutiche alla riqualificazione del suo sito di Portovesme per lo sviluppo di nuove opportunità di business. La decisione è stata presa dopo aver constatato l’impossibilità di trovare un acquirente per lo smelter.»
La notizia è stata data con una nota da Arnaldo Ragozzino, responsabile Media contact di Alcoa in Italia.
L’attività produttiva è stata interrotta a novembre 2012 e lo stabilimento è stato definitivamente chiuso ad agosto 2014. A partire dall’interruzione dell’attività produttiva, considerevoli sforzi sono stati compiuti per trovare un acquirente idoneo, ma le condizioni del mercato dell’alluminio non lo hanno consentito.
«Abbiamo collaborato quasi quattro anni con il Governo italiano per trovare un acquirente idoneo per lo stabilimento – ha affermato Rob Bear, vice presidente delle attività di Trasformation di Alcoa -. L’obiettivo è adesso proseguire con l’adempimento dei nostri obblighi e preparare il sito per attrarre nuovi business e creare opportunità di lavoro.»
«La prima fase della riqualificazione ha riguardato la bonifica del suolo del sito che ha avuto inizio nello scorso mese di marzo. Questa fase sarà ora affiancata da un processo di dismissione graduale, che avrà inizio entro la fine dell’anno. Tutti i lavori – conclude la nota – saranno eseguiti nel pieno rispetto delle normative vigenti.»
L’annuncio dato da Alcoa ha avuto vasta eco tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
«Il comunicato di Alcoa a firma di Rob Bear, vice presidente delle attività di Transformation, appena emesso, è sintomatico della gravità della situazione – denuncia Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl -. In realtà, non è assolutamente vero che Alcoa in questi quattro anni dalla chiusura dello smelter, abbia collaborato con il Governo alla ricerca di un nuovo acquirente; Alcoa ha impedito sia la visita dello stabilimento, sia le due dilegence a qualsiasi nuovo investitore. E’ bene che il ministro Calenda e il Premier Renzi prendano rapidamente in mano la situazione, giunta ormai oltre il limite della disperazione.»
«Il programma annunciato il 5 agosto scorso dal ministro – aggiunge Marco Bentivogli – prevedeva la ricerca di nuovi investitori a fine di questo mese, anche per questo la decisione di Alcoa appena giunta, ancora una volta, non aiuta verso una soluzione positiva. Chiediamo che venga convocata immediatamente Alcoa e si chieda di rettificare la propria posizione, la situazione è già gravissima e in autunno si rischia la disperazione totale con la fine della copertura degli ammortizzatori sociali. Il prossimo incontro – conclude Marco Bentivogli – è previsto il 5 settembre al ministero dello Sviluppo economico.»