5 November, 2024
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In apertura dell’evento organizzato dal Parlamento europeo che celebra la Giornata dell’Europa, il presidente David Sassoli, insieme alle ONG che lavorano quotidianamente per salvare vite umane e proteggere le persone più vulnerabili in tutta Europa, ha sottolineato l’importanza che, oggi più che mai, riveste il messaggio di Schuman per gli europei: «Mai quanto in questo momento risuonano attuali le parole con cui Robert Schuman ha aperto la sua dichiarazione il 9 maggio di 70 anni fa. Solidarietà, uguaglianza, condizioni uguali per tutti, sono le parole che ripete nel suo intervento gettando le basi per la costruzione della futura Unione europea. L’unica cosa che potrà salvarci e permettere di risollevare le nostre economie e proteggere i nostri cittadini è la consapevolezza che dobbiamo camminare insieme, più spediti rispetto al passato. Ma senza una risposta comune nessuno potrà risollevarsi. Dovremo essere capaci di mobilitare una grande quantità di risorse in grado di far ripartire velocemente un’economia completamente bloccata. E dovremo farlo velocemente, perché i cittadini, le imprese non possono aspettare».  

Il Presidente ha parlato della necessità di avviare il processo di ricostruzione intorno al modello sociale europeo: «La crisi economica e finanziaria ha portato all’aumento della disoccupazione e la crescita delle disuguaglianze sia tra le nazioni che all’interno di esse. Dobbiamo ripartire dai giovani e dalle donne che rischiano di essere fortemente penalizzati e ai quali deve andare tutto il nostro sostegno concreto. Non vogliamo che la presenza delle donne nelle nostre società venga compromessa e ci faccia tornare indietro. Un grande sforzo dovrà essere fatto nel rafforzamento dello stato sociale. Non partiamo da zero. Pensate ai milioni di disoccupati negli Stati Uniti che da un giorno all’altro si sono trovati licenziati e senza l’assicurazione sanitaria abbandonati a loro stessi. Da noi la sanità pubblica è un aiuto fondamentale, insieme a molteplici meccanismi di sostegno utili a proteggere la vita dei nostri cittadini. Non partiamo da zero ma sentiamo adesso più di prima la necessità di rafforzare il nostro modello sociale come un bene primario prezioso da difendere per non lasciare indietro nessuno».

Il presidente del Parlamento europeo ha invitato i leader politici a ritrovare il coraggio dei padri fondatori: «È nelle difficoltà che va imbracciato il coraggio e vanno trovate le risorse per ripartire. E alla nostra generazione è adesso richiesto di trovare il coraggio che fu dei nostri fondatori, di gettare lo sguardo verso l’ignoto per rafforzare un progetto a cui molti nel mondo guardano come a un esempio di pace, solidarietà e prosperità».

È il diritto europeo, garanzia del rispetto della democrazia e dei nostri valori, nonché tutela dei diritti dei cittadini europei. É il diritto europeo il più grande investimento sulla nostra libertà. E la difesa del diritto europeo passa innanzitutto per il rispetto degli organi giurisdizionali, prima tra tutti la Corte di Giustizia, le cui decisioni sono vincolanti per tutti e che tutti devono impegnarsi ad osservare.

David Sassoli ha sottolineato, infine, il lodevole lavoro della società civile e dei singoli cittadini di fronte alla crisi«Se c’è una cosa che questa crisi sanitaria ha mostrato agli occhi dei cittadini è che l’Europa ha già dentro una grande risorsa. Parlo della società civile. Donne e uomini che si sono rimboccati le maniche mettendosi a disposizione per sostenere chi era in difficoltà. 70 anni fa siamo partiti dicendo “mai più la guerra”; 70 anni dopo dobbiamo dire “mai più morti per fame e mai più morti nel Mediterraneo. Le persone e la società civile sono il motore del progetto europeo. Solo ripartendo dal basso potremo riformare l´Unione mettendo al centro gli interessi dei cittadini europei. È nostro compito rilanciare il principio della democrazia partecipativa. Questi sono i valori da cui l’Europa deve ripartire. La democrazia non è passata di moda, ma deve aggiornarsi per continuare ad essere strumento per migliorare la vita delle persone. La nostra conferenza dovrà vivere di un dibattito intenso e dal basso, non nel chiuso di un circolo accademico o di un semplice dibattito istituzionale. Riformare la democrazia, questo è l’obiettivo da perseguire. E dobbiamo farlo mettendo in campo strumenti utili che prevedano meccanismi rapidi di decisione. Il diritto di veto, nel funzionamento del processo decisionale europeo, è uno strumento anacronistico e questa crisi, con la necessità di misure urgenti e tempestive, ne è una dimostrazione lampante».

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Si terrà l’8 maggio, a Cagliari, nell’Aula 6 del complesso universitario di “Sa Duchessa”, la Festa dell’Europa 2019.

La Festa dell’Europa ricorda l’anniversario della storica dichiarazione Schuman: il 9 maggio 1950 a Parigi il ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa che ha reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.
Per questo motivo il 9 maggio si celebrano la pace e l’Uunità europea.
L’evento, destinato agli studenti universitari, include il lavoro realizzato nel corso del laboratorio “La Sardegna cresce con l’Europa”, organizzato dall’Autorità di Gestione del FESR insieme alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari e allo Europe Direct Regione Sardegna.

Durante la mattina i relatori interverranno sulle differenze fra l’Unione Europea reale, con le sue opportunità per i cittadini e l’Unione Europea percepita, così come viene raccontata dai media.

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Spano Bruxelles incontro Rete dei funzionari sardi nelle istituzioni europee

L’assessore regionale degli Affari Generali, Filippo Spanu, è intervenuto all’incontro con la Rete dei funzionari sardi impegnati nelle istituzioni europee, svoltosi a Bruxelles nella sede dell’Ufficio della Regione, in Rond-point Robert Schuman.

«Abbiamo bisogno della vostra collaborazione per dare ulteriore forza a tutto ciò che stiamo facendo sul tema dell’insularità periferica, questione centrale nell’agenda politica della Giunta – ha detto Filippo Spanu -. Siamo convinti che anche da lontano i sardi possono e vogliono fare qualcosa di importante per la loro terra. Il vostro contributo è essenziale su alcuni temi al centro dell’azione della Giunta. In particolare sui problemi specifici che derivano dall’essere un’isola periferica. Su questo punto abbiamo avviato un percorso insieme a Corsica e Baleari che ha portato alla sottoscrizione di un documento consegnato al ministro Graziano Delrio al G7 Trasporti che si è svolto a Cagliari nello scorso mese di giugno.»

L’assessore degli Affari Generali si è poi soffermato sul valore dell’Ufficio della Regione Sardegna a Bruxelles, «utile non solo nell’interlocuzione con le strutture europee ma anche per instaurare proficui rapporti con altre regioni». 

A proposito del concorso per l’assunzione di 20 dirigenti nel Sistema Regione, per il quale dallo scorso 4 ottobre è possibile presentare le domande di partecipazione, infine, Filippo Spanu ha osservato che «la procedura concorsuale può’ essere un’utile opportunità di crescita professionale per i sardi che vivono e lavorano all’estero». 
All’incontro è intervenuta anche Giovanna Medde, responsabile del Servizio Rapporti Internazionali e con l’Unione Europea, Nazionali e Regionali, che ha tracciato il quadro della nuova organizzazione dell’Ufficio della Regione Sardegna a Bruxelles.