22 November, 2024
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La commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale ha concluso in tarda mattinata la due-giorni di audizioni sul pacchetto di provvedimenti allo studio della Giunta regionale per contrastare gli effetti devastanti causati dall’emergenza Covid-19 sul tessuto economico isolano.

Davanti al parlamentino presieduto da Piero Maieli sono sfilati i rappresentanti delle associazioni datoriali, gli operatori del turismo, dell’artigianato e del commercio. Da tutti è arrivata un’indicazione precisa: le imprese, soprattutto, quelle costrette a sospendere l’attività per contrastare la diffusione del Coronavirus,  hanno urgente bisogno di liquidità. Unanimità anche sull’esigenza di prestare soccorso immediato al comparto turistico, settore trainante dell’economia isolana sul quale l’emergenza sanitaria rischia di provocare una crisi irreversibile se non si assumeranno decisioni rapide ed efficaci.

Sulle modalità di erogazione delle risorse si confrontano due posizioni: la Giunta, grazie all’accordo stipulato recentemente con la Banca di investimenti europea, propone alle imprese un prestito garantito con l’azzeramento degli interessi fino a 800mila euro, un preammortamento di due anni e la restituzione della quota capitale in 15 anni. La minoranza consiliare preme invece per la formula del fondo perduto da riservare alle piccole e micro imprese.

CONFINDUSTRIA, CONFESERCENTI, CONFCOMMERCIO, CONFAPI

Secondo il presidente di Confindustria Maurizio De Pascale la via più rapida per immettere liquidità del mercato è il ricorso al credito d’imposta: «I prestiti garantiti rischiano di trasformarsi in un boomerang, il credito d’imposta sarebbe invece immediatamente disponibile e consentirebbe alle imprese di respirare. La Sardegna ha bisogno di ripartire al più presto. Occorre concentrare gli sforzi sul sistema turistico altrimenti si perderebbero migliaia di posti di lavoro. Siamo in una situazione eccezionale, servono misure eccezionali come nel dopoguerra. Occorre semplificare le procedure e rendere immediatamente disponibili le risorse».

Stessa linea sulle tempistiche degli interventi da parte di Enrico Gaia (Confapi) e Roberto Bolognese (Confesercenti). Il primo ha puntato il dito contro le lungaggini burocratiche che rallentano l’erogazione delle risorse alle aziende e sollecitato lo sblocco dei bandi T1,T2 e T3 per gli aiuti alle nuove imprese e l’aumento di competitività. Roberto Bolognese, invece ha rimarcato le difficoltà attraversate dalle piccole aziende del settore turistico indicando alcuni possibili interventi: integrazione di 1000 euro (per tre mesi) al bonus statale da 600 euro, prestiti garantiti in misura proporzionale al volume d’affari delle imprese (fino a un massimo di 50mila euro), accesso al credito anche per le piccole attività che non potranno beneficiare dei fondi statali, esonero per il 2020 del Durc e del certificato antimafia, concessioni gratuite del suolo pubblico per rendere più agevole il rispetto delle norme sul distanziamento sociale.

«Senza un soccorso di Stato e Regione ha detto Roberto Bolognese il 42 per cento delle imprese isolane legate al turismo rischia di non riaprire.»

Intervento pubblico invocato anche da Sara Pintus, direttore di Confcommercio: «Occorre evitare alle piccole imprese di fare debitoha detto Sara Pintusmeglio pensare a interventi a fondo perduto come ha fatto la Provincia autonoma di Bolzano. Sarebbe opportuno coprire i costi di esercizio delle attività commerciali, se non è possibile con il fondo perduto si prevedano finanziamenti a tasso zero».

UNIONCAMERE

Sulla diversificazione delle misure di sostegno alle imprese ha invece concentrato il suo intervento il presidente di Unioncamere Gavino Sini: «Serve un cocktail di farmaci per risanare il grande malato ha detto Gavino Sini l’economia sarda ha bisogno di interventi rapidi ed efficaci. Il fondo perduto potrebbe andar bene per le piccole e le micro imprese, garantire loro un minimo di liquidità le aiuterebbe a risollevarsi. Diverso invece il discorso per le imprese medio-grandi: in questo caso il prestito a interesse agevolato sarebbe di aiuto. Ma non è l’unica soluzione: vedrei bene anche l’emissione di mini bond per le grandi imprese turistiche o il ricorso del prestito partecipativo con l’ingresso della Sfirs in società di capitali. Un’altra via è quella della moneta complementare. In Sardegna c’è un circuito già sperimentato che potrebbe aiutare a lasciare i soldi nel territorio»  

FEDERALBERGHI, ASSOHOTEL, OPERATORI SETTORE RICETTIVO

Drammatica la situazione delle strutture ricettive in Sardegna: «Il settore registra perdite del 70% rispetto allo scorso anno – ha detto il presidente di Federalberghi Paolo Mancac’è bisogno di iniziative forti. Se non si garantisce la ripartenza potrebbe andare in fumo il 50% delle buste paga stagionali. Per questo chiediamo tempi brevi nell’erogazione delle risorse. Bisogna fare un ragionamento di sistema, in futuro occorrerà cambiare volto al turismo isolano, c’è bisogno di investimenti strutturali».

Una sburocratizzazione dei finanziamenti ha chiesto anche Carlo Amaduzzi di Assohotel: «Le imprese hanno bisogno di liquidità. I soldi devono essere investiti per garantire sicurezza ai nostri clienti. Se la Sardegna riaprirà sarà un’isola sicura e feliceha affermato Carlo Amaduzzima per rafforzare questa immagine serve l’aiuto della Regione. Mi lasciano perplesso però alcune dichiarazioni del presidente Solinas che ha parlato di passaporto sanitario per i turisti e di test della saliva. Serve chiarezza, così si spaventano i turisti».

Rocco Meloni, in rappresentanza di oltre 200 microimprese isolane del settore alberghiero, extralberghiero e del commercio, ha suggerito alcune misure a sostegno degli operatori economici: sospensione dei mutui e dei tributi per il 2020, contributi a fondo perduto, bonus assunzioni, attivazione e rilancio dei collegamenti aerei e marittimi, pianificazione dei protocolli di accoglienza dei turisti, campagna promozionale a livello regionale e nazionale. «Parlo a nome delle micro imprese che rappresentano il tessuto produttivo di territori marginali come l’Ogliastra – ha detto Rocco Meloni – se muoiono queste piccole attività muore la Sardegna»

ASSOVIAGGI, CISAV

Qualche segnale di speranza è invece arrivato dai rappresentanti delle agenzie di viaggio, nonostante la grave crisi che ha investito il settore con un calo del 60% delle prenotazioni per la Sardegna. Mario Sannia, a nome della Cisav (Comitato indipendente delle agenzie di viaggi e turismo), ha presentato alla commissione il progetto “Sardegna, io mi fido di te” mettendo a disposizione l’esperienza di circa 600 agenti di viaggio per rilanciare l’offerta turistica isolana. «Abbiamo il dovere di pensare a una ripartenza. Noi abbiamo le conoscenze per garantire un pacchetto turistico variegato, fondato sulle eccellenze del territorio – ha detto Mario Sannia il nostro obiettivo è ricompattare tutti gli attori del mercato e garantire redditività alle imprese sarde».  

A Mario Sannia si è unito Riccardo Cappai, rappresentante di Assoviaggi che ha dato la piena disponibilità a supportare la regione nella promozione turistica: «I nostri 300 associati rappresentano un presidio di servizi per tutti i turisti – ha detto Riccardo Cappai – le nostre agenzie possono trasformarsi in Infopoint per i visitatori».

CNA, CONFARTIGIANATO, CASARTIGIANI e CAIC

L’avvio immediato della Fase 2 ha auspicato il presidente di Cna Francesco Porcu: « Occorre mettere in campo tutte le energie per avviare la ricostruzione economica ha detto Francesco Porcusuggeriamo l’istituzione di una cabina di regia che veda la partecipazione di Regione, enti locali e forze sociali. E’ necessario procedere a una  ricognizione del bilancio della Regione per recuperare le risorse ancora non impegnate o difficilmente spendibili, a partire dai fondi strutturali europei, renderle disponibili e metterle al servizio di un grande progetto di rilancio del nostro sistema economico-produttivo».

CNA ha quindi proposto un grande piano di investimenti pubblici, anche in deroga al codice degli appalti. «Le costruzioni possono risvegliare il mercato internoha detto Francesco Porcu pensiamo alla riqualificazione degli edifici scolastici e all’efficientamento energetico del patrimonio pubblico. E’ questa la chiave per rilanciare l’economia della Sardegna».

Critico l’intervento del presidente di Confartigianato Fabrizio Mazzuzzi: «A due mesi dal lockdown stiamo ancora discutendo su quali misure mettere in campo. Siamo in forte ritardo e le aziende non possono più aspettare – ha detto Fabrizio Mazzuzzi – quando è scoppiata l’emergenza abbiamo proposto alla giunta una soluzione immediata: lo sblocco dei 40 milioni stanziati in finanziaria per il comparto artigiano. Una parte poteva essere utilizzata sottoforma di contributi a fondo perduto, ciò avrebbe consentito a molte piccole imprese di pagare i costi di esercizio. Non si è fatto niente e, a oggi, non sappiano se quei soldi sono ancora disponibili o sono andati a finire in un fondo indistinto. Sulle risorse messe in campo da Stato e Regione occorre stare attenti: non tutte le imprese hanno subito danni, nell’erogazione dei finanziamenti bisogna tenere conto dei bisogni reali».

Un aiuto immediato alle imprese hanno chiesto anche Ignazio Schirru di Casartigiani ed Aldo Pisu di Artigiancassa. Ignazio Schirru ha proposto «un reddito di sopravvivenza» che consenta alle imprese di pagare le spese vive mentre Aldo Pisu ha invocato interventi rapidi a sostegno degli imprenditori in difficoltà.

IMPRESE E LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

La Quinta Commissione, infine, ha sentito gli operatori dello spettacolo, settore tra i più colpiti dall’emergenza Covid-19.

«Tutti gli eventi primaverili ed estivi sono stati sospesi o annullatiha detto il responsabile del Coordinamento dei rappresentanti dello spettacolo Marco Benonidifficilmente si tornerà a lavorare nel 2020. C’è bisogno di un intervento urgente a sostegno delle imprese e dei lavoratori». Marco Benoni ha proposto per questo l’incremento dei capitoli di spesa inseriti nel bilancio regionale, in particolare nella legge 56 del 1990, portando la dotazione finanziaria a 29,5 milioni di euro per il prossimo triennio. Più risorse anche per gli eventi culturali, la promozione della lettura, lo sviluppo del cinema. «Un altro tasto dolenteha aggiunto Marco Benoniriguarda la sicurezza: ci sarà bisogno di importanti interventi per adeguare le strutture alle nuove disposizioni anti-Covid».

Sulle difficoltà dei lavoratori dello spettacolo si è invece concentrato l’intervento di Fausto Siddi (Sai-Slc Cigil): «In Sardegna sono circa mille gli attori e i danzatori professionisti che in questi mesi si sono dovuti fermare – ha detto Fausto Siddi in molti casi si tratta di liberi professionisti che soffrono una situazione ancora più precaria. E’ importante offrire loro una tutela, a partire dall’istituzione di un registro regionale. Le risorse per il comparto oltre a garantire gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dovrebbero essere utilizzate anche per finanziare le prove degli spettacoli futuri e per la formazione e riqualificazione professionale».

Le audizioni sono state intervallate dagli interventi dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Nel dibattito sono intervenuti Gianfranco Satta (Progressisti), Gigi Piano e Salvatore Corrias (Pd), Emanuele Cera (Forza Italia, Carla Cuccu (M5S) e Maria Elena Fancello (Misto).

I rappresentanti della minoranza hanno insistito sull’opportunità di prevedere forme di finanziamento a fondo perduto per le imprese attualmente non contemplate nel disegno di legge della Giunta.

I consiglieri Emanuele Cera e Carla Cuccu hanno proposto alla Commissione l’approvazione di un documento unitario che tenga conto dei suggerimenti arrivati dai rappresentanti delle imprese turistiche, dell’artigianato e del commercio. Proposta su cui sembra esserci l’accordo di tutte le forze politiche.

Il consigliere di Udc-Cambiamo, Antonello Peru, ha invece annunciato la presentazione di un progetto di legge per il varo di strumenti finanziari innovativi a favore del sistema produttivo: «Presenterò il documento alla maggioranza ha detto Antonello Peruservono misure che bypassino il sistema bancario. Penso ai minibond o ai basket bond con garanzia pubblica. L’altra proposta è quella della introduzione della moneta complementare nella pubblica amministrazione, per le politiche di sviluppo e di supporto alle imprese. La mia idea è quella di un bonus vacanze da 1000 euro per nucleo familiare finanziato con 300 milioni di euro».

«In questi due giorni abbiamo ascoltato proposte e suggerimenti interessantiha detto il presidente della Commissione Piero Maieli -. L’obiettivo di tutti noi è quello di garantire liquidità alle imprese per programmare la ripartenza. Valuteremo, tenendo conto degli interventi decisi dal Governo nazionale, quali misure adottare. Non siamo contrari per principio al fondo perduto, occorre però valutare il fabbisogno reale e procedere con misure mirate, tempestive ed efficaci.»

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La Terza commissione, presieduta da Franco Sabatini (Pd), ha concluso il ciclo di audizioni sulla Manovra 2019-2021, introdotto dalla relazione dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, che ha illustrato i “punti di forza” e le principali scelte di politica economica che caratterizzano l’ultima manovra della Legislatura  e che, con un saldo di 8 miliardi e 200 milioni prevede un aumento degli stanziamenti in tutti i settori, rispetto agli anni passati (istruzione e diritto allo studio 196 milioni; cultura e sport 99 milioni; turismo 80 milioni; ambiente 664 milioni; trasporti e mobilità 671 milioni; politiche sociali e famiglia 382 milioni; salute, 3.736 milioni; sviluppo economico 189 milioni; politiche per il lavoro e la formazione, 182 milioni; agricoltura e pesca, 379 milioni).

«Proponiamo al Consiglio – ha affermato l’assessore Raffaele Paci – una manovra fortemente espansiva, senza incrementi nelle tasse e che segna l’azzeramento del disavanzo in Sanità». L’assessore del Bilancio ha quindi confermato il braccio di ferro con il Governo sull’annosa questione degli accantonamenti: «Non abbiamo inserito 285 milioni su 535 milioni di accantonamenti, perché non sono dovuti e senza un’intesa proseguiremo su questa linea, auspicando una battaglia unitaria dell’intera Sardegna per difendere l’Isola da quella che definisco “un’autentica truffa di Stato”».

Sostegno all’iniziativa dell’assessore Raffaele Paci è arrivato dalla segreteria Cisl che con Francesco Piras ha mostrato apprezzamento per la prevista approvazione della manovra entro dicembre ed ha però invitato l’esecutivo e il Consiglio ad una maggiore attenzione per tutte quelle iniziative che puntano ad accelerare la spesa. Sulla stessa linea l’intervento del segretario della Ugl, Sandro Pileri, che ha posto l’accento sull’elevato tasso di disoccupazione che caratterizza il mercato del lavoro in Sardegna e si è detto a favore della metanizzazione dell’Isola. Il suo omologo della Cgil, Samuele Piddiu, ha salutato positivamente l’incremento degli stanziamenti per le politiche sociali (più 40 milioni) e il diritto allo studio (più 26%) ed ha chiesto “un approfondimento” sul progetto “Lavoras” criticando le tempistiche con le quali si dà attuazione alle misure a sostegno del lavoro.

Il presidente di Confagricoltura, Luca Sanna, si è invece concentrato sull’incremento di risorse per il comparto agricolo ma ha invitato Giunta e Consiglio a procedere con una profonda riforma del sistema agricolo per ciò che attiene gli enti e l’amministrazione per far sì che i fondi «arrivino davvero alle imprese e non servano invece a sostenere i costi dell’apparato pubblico che si occupa di agricoltura».

Al fianco dell’assessore Raffaele Paci nella partita degli accantonamenti si è schierata anche Copagri, che con il direttore regionale Pietro Tandeddu, ha posto in luce l’urgenza di interventi per il ristoro dei danni alle aziende colpite dalle calamità naturali anche alla luce degli esigui impegni dello Stato che a fronte di 330 milioni di danni ha risarcito solo 1.5 milioni. Efisio Perna, a nome della Coldiretti, ha proposto un incremento di risorse a valere sui fondi del Psr ed in particolare per le azioni “giovani in agricoltura”, per i progetti di filiera e la viabilità rurale, nonché interventi strategici nel comparto ovicaprino, vitivinicolo e cerealicolo. Confcooperative con il presidente Fabio Onnis ha insistito sui fondi per i danni da calamità naturale e per il settore pesca e acquacoltura ha proposto stanziamenti per la manutenzione e la valorizzazione degli stagni.  Il presidente di Agci-Sardegna, Sergio Cardia, ha sollevato il problema del mancato finanziamento (nel 2018) di “azione bosco” che ha messo in serie difficoltà molte delle cooperative costrette a restituire i terreni a Laore “perché non più in grado di garantirne la corretta gestione”.

Il vice presidente regionale di Confapi, Giorgio Delpiano, ha chiesto una finanziaria più coraggiosa con “misure eccezionali a sostegno delle imprese e del mercato” mentre la Cna, col presidente Francesco Porcu, ha espresso “un giudizio sostanzialmente positivo” sui documenti di bilancio ed ha ribadito la necessità di misure destinate alla messa in sicurezza del territorio e all’efficentamento energetico degli edifici pubblici, insieme con le risorse per la formazione professionale, la riqualificazione delle imprese e il rifinanziamento della legge 949. Stefano Mameli (segretario regionale di Confartigianato) ha proposto che alcune parti della proposta di legge redatta dalla commissione speciale per l’Artigianato e il Commercio siano stralciate e inserite all’interno della manovra economica. Il presidente di Confesercenti, Roberto Bolognese, ha denunciato la cessazione di sette piccole imprese ogni giorno ed ha definito “drammatica” la situazione del commercio nell’Isola («nonostante la crisi siamo esclusi dai bandi di agevolazione») evidenziando l’urgenza di una revisione della legge 5 e di quella sui saldi. Il presidente di Confocommercio, Alberto Bortolotti, ha auspicato “misure più coraggiose” ed ha chiesto che il bando “più turismo, più lavoro” sia riservato alle sole strutture ricettive che continuano  a restare aperte ed a offrire con continuità i propri servizi. L’ulteriore richiesta avanzata: «È obbligatorio prevedere risorse per le opere di consolidamento e per il rinascimento costiero su cui insistono importanti attività economiche». Il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, non ha nascosto la delusione “per l’assenza di un sussulto di novità” nella finanziaria di fine legislatura ed ha lamentato la mancanza di “elementi di crescita e spending review”. Critico anche il giudizio su Lavoras («si traduce in una misura di mero assistenzialismo») è pressante la richiesta “perché in Sardegna si faccia industria”. La proposta è la costituzione di un osservatorio industriale e economico per “contribuire all’effettivo rilancio dello sviluppo regionale”, la nota dolente sono invece i trasporti («non si può neppure prenotare un biglietto da e per la Sardegna aereo a fare data dal 1 aprile») e le infrastrutture («continuiamo ad avere le ferrovie dei tempi di Cavour»).

«Innovazione e ricerca associati alle produzioni tradizionali», è questa la ricetta del direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, che non nasconde un certo ottimismo su alcuni segnali di ripresa che, a suo giudizio, caratterizzano la contingenza economica in Sardegna. «Serve però che le aziende facciano rete – ha aggiunto il direttore – ma iniziamo a registrare una crescita nel fatturato delle imprese». Il dottor Giuseppe Cuccurese ha quindi indicato come segnali di ripresa l’aumento dei mutui per l’acquisto della prima casa, l’incremento del credito al consumo e dei depositi delle famiglie, insieme con i prestiti alle imprese. Il presidente della Sfirs, Paolo Sestu, ha confermato “i segnali di ripresa economica” e nel ricordare l’attività della società che concorre all’attuazione dei piani, dei programmi e degli indirizzi della Regione ha preannunciato «l’ormai imminente apertura del nuovo bando per il microcredito».

Il magnifico rettore dell’Università di Cagliari, Maria del Zompo, ha evidenziato i positivi risultati conseguiti, anche grazie al sostegno della Regione (basti pensare alle risorse stanziate per la copertura delle borse di studio di tutti gli aventi diritto), dell’Ateneo, sia in termini di didattica che di servizi offerti agli studenti. La nota lieta sono l’aumento delle immatricolazioni e delle lauree. Il progetto nuovo per il quale si chiede “un aiuto in finanziaria” è invece la certificazione della lingua inglese per tutti gli studenti, insieme con il patentino da conseguire con tre moduli per l’informatica. La richiesta è quindi di risorse per la ristrutturazione di tre edifici storici: istituti di biologia (8.5 milioni), Palazzo delle scienze (5 milioni) e istituto di anatomia (2.5 milioni).

Il prorettore dell’Università di Sassari, Luca Deidda, ha evidenziato l’incremento di studenti in regola con il corso di studi e l’aumento di immatricolazioni nell’ateneo turritano. Ha definito la legge 26 “di importanza cruciale per la sopravvivenza delle università sarde” ed ha posto l’accento sul progetto Erasmus («fiore all’occhiello dell’ateneo sassarese»). Un’attenzione particolare è stata richiesta per la veterinaria e per la cosiddetta internazionalizzazione «nell’ottica di un aumento dell’attrattività e per sviluppare un modello di apprendimento più efficiente e più aperto».

Le audizioni si sono concluse con l’intervento del presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha espresso «un giudizio parzialmente positivo» ed ha ribadito le critiche per la decisione a suo tempo assunta dalla Giunta «per il ritiro dei ricorsi in materia di entrate e pendenti davanti alla Corte Costituzionale» ma ha dichiarato anche «convinto sostegno nella battaglia per gli accantonamenti». Le richieste avanzate dall’Anci possono così sintetizzarsi: incremento del fondo unico per gli Enti Locali; la zona franca rurale; un patto di comunità tra Regione e Comuni a favore delle famiglie; stanziamenti adeguati «nella lotta al bello e per il non finito sardo così da offrire case dignitose alle giovani coppie nei paesi della Sardegna».

Conclusa la giornata delle audizioni, la commissione Bilancio darà inizio alla discussione generale nella seduta di giovedì 15 novembre mentre il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato per sabato 17 novembre alle 10. Martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 novembre è previsto l’esame del documenti del Bilancio la cui approvazione è prevista per venerdì 23 novembre.

Il primo giorno utile per l’esame della Manovra in Aula è, dunque, martedì 4 dicembre.     

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Lo sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento, partendo dal patrimonio da salvare rappresentato dai piccoli comuni. È un laboratorio di idee quello che parte da Bualadu e promosso dal Cru, il Consiglio regionale Unipol denominato “La Sardegna dei comuni un patrimonio da salvare”. Non un appuntamento per discute di buone pratiche o per effettuare un’analisi sullo spopolamento ma un momento di dibattito in cui si pongono al centro una serie di parole chiave e proporre quindi, soluzioni sia dal punto di visita istituzionale, sia produttivo su alcuni punti dell’economia sarda. «La prima parola è aggregare – ha detto Claudio Atzori, presidente di Legacoop e presidente di Cru -. Bisogna sgomberare il campo dall’idea che ciascuno possa fare la sua parte da solo e con le proprie idee».

Per il presidente del Cru «serve ripensare il tema in maniera collettiva uscendo dall’idea che sia da affrontare solo nel suo specifico» e l’obiettivo, guardando proprio al termine aggregare, vuol dire «pensare a idee omogenee per filiere istituzionali, economiche, turistiche e sociali con vocazioni simili». Una visione che superi il singolo e che quindi possa creare le condizioni per mettere in piedi un sistema articolato ma efficiente. A manifestare l’attenzione sulle potenzialità dell’isola, guardando al patrimonio di terre agricole incolte è stato Michele Carrus, segretario generale della Cgil della Sardegna. Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, ha dato voce ai comuni, puntando l’attenzione sui piccoli centri. A porre l’attenzione sulla qualità dei servizi Paolo Prosperini, del comitato tecnico Snai.

Roberto Bolognese, presidente Confesercenti e Cru ha messo in evidenza le difficoltà affrontate dalle imprese. L’importanza del ruolo dell’università e la sua connessione anche con i territori è stata affrontata dal rettore Maria del Zompo, che ha sottolineato l’importanza del “mettersi insieme per portare a casa il risultato”. Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna, ha parlato di sostenibilità delle imprese. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha posto l’attenzione sulle iniziative svolte per rilanciare la scuola e i paesi del centro. A parlare del ruolo dei piccoli centri, è stato l’assessore regionale Cristiano Erriu. Chicco Gregu ed di Energia 2.0 che ha parlato dell’opportunità di costituire cooperative di comunità per la gestione dei servizi considerati non convenienti economicamente.

Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ricordando la presenza del gruppo Unipol in oltre 150 centri della Sardegna ha ricordato l’importanza “dei luoghi” e la necessità di costruire relazioni tra «il centro e la periferia». Poi un passaggio sul futuro «Viviamo in un paese che fa fatica a cimentarsi con il futuro» e sulla strategia: «abbiamo bisogno di politiche e di progetti simultanei». Poi un passaggio sulla necessità di intervenire su lavoro, infrastrutture e imprese. 

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Mercoledì 17 ottobre 2018,al Centro Civico culturale di Piazza Lussu, a Bauladu, a partire dalle 9.30, si svolgerà l’iniziativa “La Sardegna dei Comuni, un patrimonio da salvare” promossa dal Cru, il Consiglio regionale Unipol, organismo composto da Legacoop, Cna, Confesercenti, Cia, Cgil, Cisl, Uil.

Parteciperanno:

Pierluigi Stefanini presidente Gruppo Unipol

Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna

Cristiano Erriu, assessore regionale Enti locali

Claudio Atzori presidente Legacoop e Cru

Emiliano Deiana presidente Anci

Paolo Prosperini comitato tecnico Snai

Antonello Cabras presidente Fondazione di Sardegna

Maria del Zompo Rettore Università di Cagliari

Michele Carrus segretario Cgil

Roberto Bolognese presidente Confesercenti

Gavino Carta Cisl Sardegna

Angelo Sini unione comuni Logudoro

Gabriella Caria segretaria Cna

Mario Tendas

Chicco Gregu ad efficienza 4.0

Francesco Erbì presidente Cia

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Numeri record per la seconda edizione della Festa del gusto, impreziosita da un’area internazionale. L’evento, tra street food, artigianato, balli e musica, ha fatto registrare il sold-out nei giorni 2,3 e 4 giugno. I diecimila metri quadri compresi tra la calata di via Roma, il molo Sanità e la calata Azuni sono stati letteralmente presi d’assalto da semplici cittadini e vacanzieri. Grande folla per tutte le iniziative inserite nel programma: dagli show cooking, alcuni dei quali con l’aggiunta delle consulenze della dottoressa Alessandra Guigoni, ai ballerini greci di sirtaki, dalla musica caribica di Juan Felix Chatllain e Jose Carlos Moutes Cueller ai balli tipici argentini di Luis Signoretti con Karen Salewsky e Angelo Marabotto con Ines Saba. Tutto “unito” dai 200 standisti presenti con i loro prodotti.

Alessia Littarru, organizzatrice della Festa del gusto, è stanca ma felice: «Ringrazio l’Autorità portuale per l’opportunità di poter svolgere l’evento in una location così bellissima come il porto storico cagliaritano. La speranza è di ripeterla in futuro, per accogliere un numero ancora più alto di persone. Organizzare appuntamenti simili è impegnativo, l’auspicio è che possa arrivarci una mano d’aiuto anche da parte delle istituzioni pubbliche». Il padrone di casa dei 10mila metri quadri, il comandante Roberto Isidori, promuove in pieno la tre giorni: «Ringrazio l’associazione Primavera Sulcitana per il lavoro svolto e per aver saputo far emergere le eccellenze enogastronomiche della Sardegna e l’ospitalità dei sardi. Le oltre 150mila presenze registrate ci dicono quanto eventi di questo tipo siano apprezzati e garantiscano un potenziamento della nostra offerta turistica». Ancora, Roberto Bolognese, neo presidente regionale di Confesercenti, dopo aver visitato la Festa del gusto: «Il successo è tributato in automatico dai cittadini che scelgono di partecipare con entusiasmo e curiosità a questo evento. Anzi, rilancio: sarebbe bello che almeno una volta al mese possa svolgersi, al porto, questa iniziativa».

Il “villaggio” della Festa del gusto si rimette subito in movimento. Dopo i saluti a Cagliari, rotta verso il nord Sardegna. Olbia è la prossima tappa, nella location del molo Brin, dall’8 all’11 giugno prossimi.

Alleghiamo un ricco album fotografico della terza giornata e l’intervista finale nella quale Alessia Littarru presenta l’intero staff dell’organizzazione dell’evento.

 

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Davide Marcello è il nuovo presidente della Confesercenti della provincia di Cagliari. Lo ha eletto l’assemblea elettiva riunitasi ieri a Cagliari per il rinnovo delle cariche statutarie. Nel corso dei lavori è stato fatto il punto sulla situazione dei comparti del commercio, del turismo e dei servizi in questo periodo economico così difficile, alla presenza dell’assessore regionale. Hanno partecipato alla discussione i rappresentanti dei diversi settori merceologici e delle diverse federazioni aderenti alla Confesercenti e il comune denominatore è stato la crisi che il nostro sistema economico sta attraversando.

Il presidente uscente Roberto Bolognese ha ricordato i passi che la Confesercenti provinciale di Cagliari ha fatto in questi ultimi otto anni, con la sua presenza in tutte le principali testate, con i suoi servizi, da quelli classici a quelli innovativi, con la sua crescita che, in quattro anni, è stata quasi del 70%, in controtendenza rispetto a tutte le associazioni di categoria. Roberto Bolognese ha ringraziato tutti coloro che in ogni modo hanno dato un aiuto allo sviluppo dell’associazione, permettendo di raggiungere risultati così importanti, arrivando a quasi 3.000 associati nella sola provincia di Cagliari.

L’assemblea ha poi proceduto allo svolgimento degli aspetti istituzionali ed ha votato all’unanimità dei presenti la fiducia a Davide Marcello, 51 anni, cagliaritano, titolare di una storica attività al dettaglio di abbigliamento, che guiderà la Confesercenti provinciale per i prossimi quattro anni. Davide Marcello ha poi presentato la lista della sua presidenza che, allo stesso modo, è stata votata all’unanimità. La nuova squadra è così composta: Francesco Angius, Paolo Angius, Gianluca Boi, Roberto Bolognese, Riccardo Cappai, Alessandro Cogoni, Mauro De Sanctis, Cinzia Frongia, Emanuele Frongia, Fabrizio Frongia, Roberto Iorio, Marco Medda, Alberto Melis, Gianluigi Molinari, Gianluca Mureddu, Nicola Murru, Maurizio Orgiana, Antonello Pili, Alberto Piludu, Cesare Pintus, Davide Pisano, Giuliano Pistis, Brunella Porceddu, Francesca Spissu, Giuseppe Vargiu e Milena Zara.

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Sabato 29 aprile 2017 dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso l’EXMA in Via San Lucifero 71, si terrà un dibattito pubblico dal titolo “Non spegniamo Cagliari: Accendiamo il confronto”, organizzato dalla Confesercenti Provinciale di Cagliari.

L’incontro intende porre l’attenzione sulle diverse questioni che nascono dallo sviluppo che alcuni rioni della città hanno avuto negli ultimi anni, grazie alla nascita di nuove attività di impresa legate in particolare ai pubblici esercizi.

Interverranno il presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari Roberto Bolognese, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il responsabile della FIEPET Confesercenti (Federazione dei pubblici esercizi) Emanuele Frongia, il presidente della Camera di Commercio Maurizio De Pascale, il presidente della Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti.

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La Confesercenti provinciale di Cagliari sta provando ad evitare che vengano prese decisioni che sarebbero deleterie per le numerosissime attività di impresa che sono operative nel centro storico, senza considerare le centinaia di posti di lavoro che si metterebbero a rischio, in una economia che stenta a decollare.

«E’ incredibile che non si capisca che la presenza dei tavolini all’aperto dei pubblici esercizi crea economia, è un presidio importante per la sicurezza dei quartieri ed aumenta il valore delle attività di impresa e degli immobili delle zone interessate – commenta Emanuele Frongia, vice presidente della Confesercenti provinciale – ma, soprattutto, danno lavoro a centinaia di persone che in alternativa dovrebbero lasciare il nostro territorio per andare altrove, creando un danno economico estremamente rilevante. La città di Cagliari si sta orientando a divenire città turistica e per molti versi lo è già – conclude Emanuele Frongia – e una decisione come quella paventata ci farebbe fare un salto indietro di almeno vent’anni.»

«Martedì saremo a colloquio con l’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano – commenta Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti provinciale – per trovare una soluzione per scongiurare questo pericolo che oggi riguarda la città di Cagliari ma, se dovesse passare questa linea, il pericolo si estenderebbe per tutto il territorio Regionale, creando non pochi pericoli per la nostra economia. La Confesercenti chiederà maggiori controlli nelle zone interessate da parte delle Forze dell’Ordine, infatti, il problema in questione non nasce dalla presenza dei tavolini dei pubblici esercizi, ma dalle persone che, dopo la chiusura dei bar e dei ristoranti, continuano a bivaccare nelle piazze con bottiglie di birra o altro, fino a notte fonda, creando rumore e abbassando il livello di sicurezza nelle zone interessate. È evidente – conclude Roberto Bolognese – che la presenza dei controlli determinerebbe una minor incidenza del problema.»

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E’ polemica, tra numerosi commercianti e il comune di Cagliari, sulle piste ciclabili. «Le vie commerciali di Cagliari sono state in buona parte interessate dalle piste ciclabili – sostiene Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari – ma di sicuro al commercio non hanno portato alcun beneficio. Le ultime strade interessate sono Via San Michele e Via Is Mirrionis che, nonostante le pesanti lamentele dei commercianti ed i tentativi di mediazione per trovare soluzioni alternative, vedono purtroppo diminuire gli stalli dedicati ai parcheggi, l’assenza di stalli dedicati al carico e scarico e, in particolare, diminuisce il numero di carreggiate disponibili per i sensi di marcia delle auto.»

«I commercianti auspicano che l’amministrazione si faccia carico di una campagna di sensibilizzazione per il corretto uso delle piste ciclabili e del rispetto da parte dei ciclisti della segnaletica stradale – commenta Paolo Angius, dirigente Confesercenti provinciale – purtroppo troppo spesso disattesa. È necessario che si richiami maggiore severità nei confronti dei ciclisti, sanzionandoli, la dove non usino le piste ciclabili se presenti. Inoltre è importante che se si vuole incrementare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto anche per gli acquisti, occorre mettere in opera nel centro città numerose rastrelliere porta bici che permettano di assicurare le bici con i lucchetti alle rastrelliere, che ci siano le colonnine per la ricarica delle bici elettriche e che ci sia una tettoia (magari con fotovoltaico) a protezione delle stesse.»

«Nessuno di noi è contro le piste ciclabili in città, anzi -sottolinea ancora Roberto Bolognese – ma ci si deve anche rendere conto del contesto nel quale le nostre attività commerciali lavorano e dei disagi che certi progetti determinano in un territorio che non è mai stato votato all’uso della bicicletta. La circolazione stradale ha subito notevoli rallentamenti per i clienti dei nostri associati spesso diventa un terno al lotto entrare a fare acquisti nei nostri esercizi commerciali. Chissà quanto tempo ci vorrà a che i nostri concittadini si abituino all’uso della bici, ma nel frattempo, chissà quanti negozi sopravviveranno. Certo, la crisi non dipende solo dalle piste ciclabili, ma di sicuro non sono una soluzione.»

Piazza Yenne Cagliari copia

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Il commercio su area pubblica subirà nei prossimi mesi un cambiamento epocale derivato dalla necessità della normativa di comparti di adeguarsi alle imposizioni della Famosa Direttiva Servizi, denominata Bolkenstein, recepita dall’Italia dal D.Lgs. 59/2010.

La direttiva, infatti, oltre a una serie di indicazioni per diversi settori interessati, pone all’art. 70, una serie di novità per i mercati ambulanti ai quali i comuni sono costretti ad adeguarsi entro e non oltre il 4 luglio 2017, predisponendo il bando per la rassegnazione dei posteggi nelle loro aree mercatali e riassegnando gli stessi per i prossimi 12 anni.

Il settore occupa oltre 7.300 imprese e coinvolge, tra operatori e dipendenti, oltre 11.000 persone attive nel mondo del lavoro, rappresentando circa il 20% delle imprese commerciali iscritte nelle Camere di Commercio della Sardegna. Inoltre è un settore che è considerato una sorta di “polmone” che spesso aiuta a regolarizzare posizioni borderline, consentendo quindi a soggetti considerati deboli di regolarizzarsi secondo la normativa vigente per l’attività commerciale.

Ma la situazione è abbastanza più intricata rispetto a quella che potrebbe sembrare sulla carta. Infatti fino ad oggi non sono mancati problemi nei vari mercati, legati a situazioni spesso derivanti dall’interpretazione della legge in modo non proprio ortodosso da parte dei comuni.

Per commentare e dare un aiuto concreto alle amministrazioni comunali, la Confesercenti provinciale di Cagliari ha organizzato un seminario formativo, al quale hanno partecipato oltre 30 comuni, per entrare nel dettaglio della nuova normativa e raccontarla agli assessori e ai funzionari che poi sul campo hanno il duro compito di adeguare i regolamenti comunali. All’iniziativa hanno partecipato il direttore provinciale Nicola Murru, il presidente provinciale Roberto Bolognese, il presidente provinciale ANVA Confesercenti Marco Medda e il Coordinatore Nazionale ANVA Confesercenti Adriano Ciolli, che ha spiegato nel dettaglio quali sono i passi che i comuni devono fare per preparare i bandi e riassegnare i posteggi, dando anche delle scadenze molto precise.

È stata anche l’occasione per far conoscere alle amministrazioni comunali presenti che la Confesercenti è pronta ad assistere i comuni per la predisposizione dei bandi e dei regolamenti secondo quanto previsto dalla Direttiva Servizi e che l’Associazione ha anche gli strumenti per gestire per conto del Comune l’area mercatale, sollevando lo stesso comune da una serie di problematiche legate alla gestione degli spazi e ai rapporti spesso difficili e tesi tra operatori e le polizie municipali dei comuni.

«Si tratta di una novità epocale – commenta Marco Medda – perché significa riordinare l’intero settore in una volta sola. Ovviamente il nostro intento è quello di creare le condizioni favorevoli a tutela intanto della categoria che rappresentiamo e difendiamo e di aiutare le amministrazioni comunali in un percorso che potrebbe riservare diverse difficoltà, se non altro per i tempi così ravvicinati imposti dall’accordo Stato Regioni del 2012.»

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