22 November, 2024
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I presidente Francesco Pigliaru, è intervenuto stamane a Nuoro all’assemblea pubblica di Confindustria con il presidente Giorgio Squinzi, presenti anche gli assessori regionali dell’Industria Maria Grazia Piras e della Sanità Luigi Arru.

«Lo sviluppo si può riassumere nel coraggio di fare scelte – ha detto Pigliaru -. Noi stiamo lavorando e i risultati iniziano a vedersi, non chiedo sconti per nessuno.»
Quattro i fattori della politica nazionale per il Mezzogiorno a cui Pigliaru ha fatto riferimento citando prima di tutto l’istruzione, presupposto indispensabile per colmare il divario tra nord e sud dell’Italia, per la quale la Regione sta chiedendo con forza di calcolare gli organici delle scuole sulla base delle difficoltà di affrontare, e poi legalità, infrastrutture e costo del lavoro. «Questo Governo ha l’occasione storica di risolvere il problema del Mezzogiorno», ha affermato il presidente della regione prima di rispondere alle questioni poste dal padrone di casa, il presidente di Confindustria Sardegna Centrale Roberto Bormioli, specificando che la Giunta sta facendo riforme importanti, su cui non tornerà indietro, per evitare sprechi e migliorare i servizi, come sta avvenendo in sanità, con la rete ospedaliera, e sugli Enti locali: «Abbiamo fatto anche in questo caso una scelta coraggiosa, decidendo di chiudere con le Province e puntando sulle Unioni dei comuni, ovvero territori che collaborano, mettono insieme competenze e progettualità».
Per le imprese Pigliaru ha sottolineato che ci sono 700 milioni dalla programmazione unitaria, e che sarà importante l’apporto degli interessati per semplificare i bandi. «Possiamo essere ottimisti, se guardiamo alla straordinaria gestione, da parte dell’intero sistema regionale, dell’alluvione dei giorni scorsi. Un esempio di come si possa migliorare la qualità istituzionale in poco tempo, facendo passi da gigante».
Sul investimenti e politiche per lo sviluppo, il presidente Pigliaru ha citato i 130 milioni destinati all’edilizia scolastica e i nuovi programmi sulla didattica, annunciando il nuovo programma regionale Entrepreneurship & Back, destinato alla creazione di nuovi imprenditori dal respiro internazionale, e due importanti eventi sull’internazionalizzazione per il mese di novembre e aprile-maggio.
«Sui trasporti siamo insoddisfatti dell’attuale sistema di continuità e stiamo chiedendo al Governo un intervento rapido. Vogliamo inoltre tempi di percorrenza civili, ferrovie veloci per le quali presto avremo in azione i treni nuovi e un sistema di aeroporti ben collegati tra loro. Sul metano invece abbiamo aperto più opzioni. Vogliamo che venga valutata con la massima attenzione l’ipotesi di un collegamento dalla Toscana alla Sardegna, alle stesse condizioni in cui il metano è stato portato nel resto dell’Italia. Ma poiché per questo ci vorrà del tempo, nel mentre possiamo avere subito il Gnl. Il metano – ha concluso Francesco Pigliaru – deve arrivare presto e il Governo deve fare la sua parte mettendo le risorse e creando il quadro normativo chiaro e preciso.»

Franco Sabatini 2 copia

Il presidente della 3ª commissione del Consiglio regionale, Franco Sabatini, a conclusione delle audizioni sul documento di programmazione unitaria 2014-2020, ha annunciato che si sta lavorando «per cancellare del tutto l’#Irap, dopo averla ridotta sensibilmente nella passata Legislatura, e abbassare il costo del lavoro in Sardegna, ipotizzando un intervento della Regione sul cuneo fiscale, sono queste le sfide che devono impegnare la politica sarda, le organizzazioni delle imprese e quelle dei lavoratori.»

«Vogliamo realizzare una vera zona franca – ha aggiunto il consigliere del Pd – fatta di fiscalità di vantaggio e sburocratizzazione, ad incominciare dall’istituzione di un direttorio per il funzionamento dello sportello unico per le imprese (Suap) che cancelli tutte le disposizioni inadeguate del passato». «Dobbiamo lavorare insieme – ha concluso Sabatini – per trasformare il nostro territorio in uno straordinario attrattore di investimenti e di imprese che sappiano garantire sviluppo, reddito e lavoro buono per i sardi».

Con le dichiarazioni del presidente della Commissione si è così concluso il ciclo di audizioni sulla programmazione dei fondi comunitari che questa mattina ha registrato gli interventi dei rappresentanti dell’Anci (Emidio Contini), dell’Asel (Roberto Marchi), di Copagri (Pietro Tandeddu), della Confagricoltura (Luca Sanna), di Coldiretti (Battista Cualbu e Luca Saba), di Confindustria (Alberto Scano, Maurizio Depascale e Roberto Bormioli), della Css (Giacomo Meloni), della Confsal (Elia Pili) e della Cisal (Arturo Maulu). Le associazioni dei Comuni, del mondo agricolo, delle imprese e dei lavoratori hanno consegnato al presidente della Commissione i rispettivi documenti, contenenti valutazioni e proposte sul documento della Giunta in materia di programmazione unitaria 2014-2020 e che, entro il prossimo 22 luglio, dovrà essere trasmesso a Bruxelles, per la predisposizione dei piani operativi Fesr (fondo per lo sviluppo delle regioni), Fse (fondo sociale europeo), Psr (piano di sviluppo rurale) e Fsc (fondo di sviluppo e coesione).

L’intendimento della commissione consiliare è quello di portare all’esame dell’assemblea regionale un ulteriore documento che tenga conto delle posizioni espresse dalle rappresentanze del mondo economico e sociale dell’Isola. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l’urgenza dettata dalla ristrettezza dei tempi e hanno convenuto riguardo ad una marcata genericità riscontrabile nelle linee di indirizzo varate dalla Giunta lo scorso 28 maggio. Evitare l’eccessiva parcellizzazione degli interventi e garantirne una efficace concentrazione, insieme con le scelte strategiche che disegnino un nuovo sviluppo per la Sardegna, sono le ulteriori indicazioni condivise che sono emerse nel corso delle audizioni. Dove, non sono mancate le sottolineature critiche riguardo la scarsa capacità di spesa dei fondi comunitari dimostrata nel precedente settennio, insieme con gli auspici per una più efficace programmazione delle risorse europee per il periodo 2014-2020 e una spesa più rapida e con un  più elevato livello qualitativo, da raggiungersi attraverso una vera e propria azione rivolta alla sburocratizzazione degli apparati e delle procedure in capo alla pubblica amministrazione.