22 November, 2024
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Una battaglia comune per i diritti dei sardi da portare avanti nella discussione della legge di bilancio ora all’attenzione del Parlamento. E’ la proposta del presidente della I commissione del Consiglio regionale, Francesco Agus, contenuta in una lettera indirizzata ai Senatori eletti in Sardegna Luciano Uras, Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Luigi Cucca, Luigi Manconi, Emilio Floris, Roberto Cotti e Manuela Serra.

La proposta di manovra, ora al vaglio della commissione Bilancio del Senato, presenta innumerevoli criticità già oggetto dei lavori istruttori portati avanti dalla prima commissione del Consiglio regionale e sintetizzati nella risoluzione n. 25 approvata dal parlamentino a larga maggioranza.

La manovra, se approvata al Senato, difficilmente sarà modificabile alla Camera dove arriverà blindata. Da qui la scelta di scrivere ai senatori per sollecitare un loro intervento.

«Si tratta di problemi vecchi che invece di avviarsi a risoluzione peggiorano i loro effetti. Vi scrivo perché la sensazione comune è quella di essere arrivati all’ultimo appello: senza modifiche alla manovra gli enti locali sardi saranno in grandissima difficoltà.»

Nella lettera, Francesco Agus, richiamando gli esiti dei lavori svolti dalla Commissione sui temi delle entrate regionali e sui tagli alle risorse statali destinate alle province sarde e alla città metropolitana di Cagliari, esprime preoccupazione sulle ripercussioni che avrebbe il testo così come proposto dal Governo sui bilanci degli enti di area vasta.

«La Commissione ha condotto un lungo lavoro di studio e monitoraggio sul tema delle difficoltà finanziarie delle Province. Da tempo si registrano a Roma sistematici tentativi di estromettere i nostri enti di area vasta, Province e Città Metropolitana di Cagliari, dalle ripartizioni delle risorse statali. Quest’anno il danno è aggravato dalla beffa: con la proposta di Bilancio dello Stato per il 2018 in discussione in queste ore in Senato, siamo stati anche esclusi dalla ripartizione del fondo di 352 Milioni di euro destinato alle sole regioni a statuto ordinario. Un pregiudizio inaccettabile nei nostri confronti, una vera e propria tassa sull’autonomia regionale.»

Il presidente Agus si è soffermato inoltre sulla transizione in corso ai sensi della legge 2/2016, che nei prossimi mesi lascerà nelle mani dei Sindaci la guida degli enti di area vasta, e su come, nonostante i sardi paghino le imposte provinciali (Ipt e addizionale Rc Auto) più alte in Italia, nemmeno un euro di queste risorse rimanga nell’isola e contribuisca al suo sviluppo o al mantenimento dei servizi. 

«Queste risorse sono per noi fondamentali per garantire la manutenzione di 5452 km di strade provinciali oggi in alcuni casi al limite della percorribilità e per evitare che gli edifici scolastici diventino luoghi pericolosi per l’incolumità dei nostri giovani studenti – aggiunge Francesco Agus -. La Commissione e il Consiglio hanno fatto la loro parte, ma sarebbe un grave errore pensare di poter risolvere problemi di questa portata in solitudine. Battaglie come questa non si possono condurre a compartimenti stagni, ognuno asserragliato nel proprio palazzo. Abbiamo recentemente dimostrato anche in Consiglio Regionale che quando si viaggia uniti e determinati si possono portare a casa risultati importanti ed immediati per tutta la comunità sarda.»

«Mi rendo disponibile da subito, insieme alla Commissione che presiedo – conclude Francesco Agus -, a fornire tutta la documentazione utile a favorire il vostro lavoro. Davanti a problemi come questo mi aspetto che ciascuno di voi metta accanto alla propria bandiera di partito quella dei sardi, uomini e donne, oggi esclusi da un accesso paritario alle risorse dello Stato.»

 

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Per il il ciclo “70 anni di Autonomia speciale della Sardegna”, sono in programma giovedì 23 e venerdì 24 novembre 2017, alle ore 16.00, presso l’Aula Baffi della Facoltà di Scienze Economiche Giuridiche e Politiche, in viale Sant’Ignazio 74, Cagliari, due incontri:

  • giovedì 23 – Lavoro e Autonomia: 70 anni di politiche per l’occupazione in Sardegna. Presiede: Giacomo Mameli, giornalista. Relatori: Maria Letizia Pruna, sociologa dell’economia e del lavoro – UniCa. Intervengono: Gianni Loy, professore di Diritto del lavoro – UniCa; Michele Carrus, segretario generale CGIL Sardegna; Maria Tiziana Putzolu, consigliera regionale di parità; Franco Ventroni Centro regionale di programmazione, Regione Sardegna.
  • venerdì 24 – Accettabilità sociale e valutazione economica delle basi militari in Sardegna: il caso del Poligono Interforze del Salto di Quirra. Presiede: Giovanni Sistu, professore di Geografia politica ed economica – UniCa. Relatori: Elisabetta Strazzera, professoressa di Economia Politica – UniCa; Giovanni Sistu, professore di geografia politica ed economica – UniCa. Intervengono: Mariano Carta, sindaco di Perdasdefogu; Roberto Cotti, componente della commissione Difesa del Senato; Sandro Porcu, sindaco di Villaputzu; Gian Piero Scanu, componente della commissione Difesa e presidente della commissione sull’uranio impoverito della Camera dei deputati.

FAMILY FESTIVAL

Nella giornata in cui a Cagliari si celebra il Gay Pride, entra nel vivo la prima edizione di “Family: Festival Allargato Multisexual In Letterature You know what!”, organizzato dalla compagnia LucidoSottile con la direzione artistica di Giovanni Follesa e de Le Lucide (Tiziana Troja e Michela Sale Musio), e realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Autonoma della Sardegna.

Nei locali dell’ExArt, l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori 9, sempre arricchiti dalle installazioni audio e video dei Qoèletpro, il programma di sabato 27 ruoterà intorno al dibattito “Famiglie e società”, che a partire dalle ore 10.30 vedrà parlamentari e rappresentanti delle istituzioni confrontarsi sul tema della famiglia. Sarà l’occasione per fare il punto sulle tante leggi all’attenzione del parlamento italiano, con uno sguardo anche alle politiche portate avanti dai comuni e a quello che succede nel resto d’Europa. Nella Sala conferenze, moderati dal giornalista Vito Biolchini, partire dalle ore 10.30, interverranno il deputato dei Riformatori e presidente della Commissione Affari, Sociali Pierpaolo Vargiu, il deputato del Pd Francesco Sanna, il senatore del Movimento Cinquestelle Roberto Cotti, il coordinatore regionale di Sel e consigliere regionale Luca Pizzuto e il capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, Pietro Pittalis.

Il programma della giornata di sabato prevede anche, a partire dalle ore 10.00 nella Sala Danza dell’ExArt il workshop gratuito di Waackin’ e Voguing curato dalla crew House of Vanguard.

Dalle ore 14.00 e fino alle 18.00, nella Sala Conferenze si terrà invece il seminario “Famiglie e genitorialità oggi”, tenuto dal Giuseppe Iaculo. Il seminario è a pagamento (per iscrizioni 070 4600244). Psicologo e psicoterapeuta della Gestalt, Iaculo ha pubblicato il libro “Le identità gay” ed un saggio sul processo di coming out.

Alle ore 18.30 Family si trasferisce nelle strade e nelle piazze di Cagliari che ospiteranno il “Sardegna Pride 2015”. Una manifestazione che proseguirà idealmente alle ore 22.00, al piano terrà dell’ExArt, con l’aperitivo post Pride e la performance di Waackin’ e Voguing curata dalla crew House of Vanguard.

Alle ore 22.30, la giornata si chiuderà all’insegna del cinema con la proiezione del film del 2008 e diretto da Jonathan Demme “Rachel sta per sposarsi”, presentato dal critico Carla Chicca Barnes.

Bonifiche a Teulada 1 Bonifiche a Teulada 2Le dune 2Porto Zafferano 2 copia

Col. Sandro Branca copiaLayout 1Layout 1

Le #Forze Armate, dallo scorso 25 agosto, hanno avviato nel poligono di #Capo Teulada, su richiesta dalla Procura di Cagliari, che sul poligono ha aperto un’inchiesta per sospetto inquinamento ambientale, un Piano d’intervento, condiviso con gli organi di supporto della  magistratura e, in particolare, con #ARPAS, #ISPRA, #ASL e #NOE.
Il Piano, alla cui attuazione lavorano 80 militari, ha previsto dapprima l’apertura di corridoi nella zona attualmente interdetta del poligono, allo scopo di consentire il campionamento del terreno; successivamente, sono iniziate le vere e proprie attività di bonifica degli ordigni inesplosi e la rimozione dei residuati metallici. Per tale compito è stata predisposta una “Task Force” sulla base del #5° Reggimento Genio di Macomer (NU), che dispone dei mezzi specialistici necessari allo scopo, con il concorso di una squadra di tecnici del #7° Reggimento di Difesa NBC di Civitavecchia, cui spetta il prelevamento dei campioni di terreno ed il loro trasporto presso gli Enti deputati all’esame.

Ieri l’Esercito ha illustrato alla stampa gli interventi svolti fino a oggi dagli uomini del quinto Reggimento guastatori di Macomer, dalla pianificazione dell’attività alla prima parte della bonifica. La penisola interessata è divisa in 7 zone e 45 aree più piccole, dei quadrati tracciati per far muovere prima i guastatori, poi artificieri e militari del Nucleo Nbc che si occupano di rilevare la presenza di agenti inquinanti. Una volta concluso il primo step, verranno effettuati i campionamenti del terreno da analizzare su richiesta della Procura di Cagliari. Fino ad oggi i guastatori hanno “rastrellato” 350 metri quadrati di terreno nella prima zona, nel lembo di terra iniziale che conduce alla penisola di Capo Teulada dove si trova l’area interdetta, in cui sono state utilizzate munizioni dotate di materiale esplodente, dove è possibile la presenza di ordigni inesplosi ma, come ha confermato il colonnello Sandro Branca, fino ad alcuni giorni fa comandante del poligono, non è stato utilizzato munizionamento contenente uranio impoverito. Il colonnello Branca ha inoltre assicurato che i nuraghi non sono inseriti nella campana di sgombero, l’area nella quale vengono effettuate le esercitazioni con munizionamento e sparati i colpi, rispondendo in questo modo alla polemica sollevata dal deputato di Unidos Mauro Pili, con la pubblicazione di fotografie e video dei siti archeologici che sarebbero stati “bombardati”.

Il dibattito sulle servitù militari si fa ogni giorno più acceso. Il #ministro della Difesa, Roberta Pinotti, due giorni fa, nel corso del #question time, rispondendo ad un’interrogazione del parlamentare del Movimento Cinque Roberto Cotti, ha aperto alla possibilità di una riduzione dell’impatto delle servitù militari in alcune aree, tra le quali Teulada, ma ha ribadito che lo svolgimento delle esercitazioni è indispensabile ed ha rimarcato il fatto che lo Stato spende 20 milioni di euro per il pagamento degli indennizzi, destinati soprattutto ai pastori e ai pescatori sardi. E proprio i pescatori non perdono occasione per ribadire che loro non vogliono assolutamente la dismissione del poligono di Teulada e sottolineano che il giorno in cui dovesse venire a mancare il sostegno finanziario assicurato dall’Esercito, un’importante fetta di economia andrebbe in crisi, senza alcuna possibilità di riconversione.

Nelle fotografie, l’avvio delle bonifiche, il colonnello Sandro Branca, le dune, Cala Alegusta, Porto Cogorosu e Porto Zafferano.

Palazzo Regio Cagliari 1

E’ stato costituito lo scorso 7 luglio, a Cagliari, l’#Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali.

Alla costituzione dell’organismo si è pervenuti a seguito dell’iniziativa delle associazioni culturali #Fondazione Sardinia, #Carta di Zuri e #Sardegna Soprattutto, che hanno promosso a Cagliari, palazzo viceregio, il recente seminario-convegno “Est ora, move(m)us”, nelle due giornate del 9 e del 23 giugno u.s.

All’Osservatorio aderiscono liberamente singoli cittadini, tra i quali parlamentari sardi, consiglieri regionali, operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi.

L’Osservatorio si propone di monitorare costantemente quanto accade nel Parlamento italiano in materia di riforme istituzionali, paventando e contrastando il pericolo della perdita della nostra specialità sarda e dello svuotamento del nostro statuto autonomistico.

I partecipanti opereranno informandosi e informando su quanto sta avvenendo, valutando le possibili conseguenze e decidendo le eventuali iniziative di contrasto.

Il lavoro dell’Osservatorio, senza preclusioni di sorta, giacché riguarda tutti i sardi, corrisponde e dà seguito all’urgenza segnalata dalla commissione regionale Autonomia nel documento del 26 giugno 2014 e intende fornire uno strumento utile alle finalità da esso proposte.

Già nella prima riunione costitutiva sono state segnalate alcune iniziative possibili:

• riunione solenne dei parlamentari sardi tra loro e con il Consiglio regionale;

• riunione solenne dei parlamentari e consiglieri sardi coi parlamentari e coi consiglieri delle altre regioni a statuto speciale;

•creazione di una rete tra tutti i soggetti interessati, compresi i canali informatici;

• diffusione dell’informazione in materia sia attraverso la stampa e i media locali, come avviene in altre regioni a statuto speciale, e attraverso internet;

• riunioni periodiche dell’Osservatorio e promozione di incontri pubblici.

All’Osservatorio hanno aderito al momento i parlamentari Roberto Cotti, Michele Piras e Pierpaolo Vargiu, i consiglieri regionali Gavino Sale e Paolo Zedda, i sindaci Piersandro Scano (Villamar) e Guido Tendas (Oristano), insieme a operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi come Gianluca Argiolas, Bachisio Bandinu, Vito Biolchini, don Pietro Borrotzu, Mario Carboni, Nello Cardenia, Salvatore Cubeddu, Bustianu Cumpostu, Federico Francioni, Enrico Lobina, Piero Marcialis, Pierluigi Marotto, Piero Marras, Monica Mascia, Valerio Medda, Mario Medde, Franco Meloni, Giacomo Meloni, Vincenzo Migaleddu, Nicolò Migheli, Luigi Mossa, Giancarlo Nonnis, Fabrizio Palazzari, Lorenzo Palermo, Oreste Pili, Vindice Ribichesu, Michele Schirru, Carlo Serra.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Con l’audizione dei parlamentari sardi Emanuele Cani (Pd), Romina Mura (Pd), Francesco Sanna (Pd), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Luciano Uras (Sel), Roberto Cotti (M5S) e Ignazio Angioni (Pd) si è conclusa ieri sera la maratona sulle riforme della #Prima Commissione permanente del Consiglio regionale.

Dai deputati e senatori sardi sono arrivate informazioni utili sull’iter parlamentare della proposta di riforma del #Titolo V della Costituzione e alcune valutazioni di merito su come procedere nel confronto con lo Stato.

Roberto Cotti, senatore del #Movimento Cinque Stelle e componente della Commissione Bicamerale per gli Affari Regionali, dopo aver informato l’organismo consiliare sui lavori svolti in questi mesi, ha manifestato una forte preoccupazione per la direzione presa dalla riforma. «Le autonomie sono a rischio – ha detto Cotti – la modifica dell’art. 117 del Titolo V prevede l’eliminazione della potestà concorrente Stato-Regione e un assorbimento di competenze da parte dell’amministrazione centrale. La norma riguarda le regioni a statuto ordinario ma potrebbe poi estendersi a quelle a statuto speciale. La Sardegna deve rivendicare la natura pattizia del suo Statuto per impedire procedure di modifica senza il suo assenso». 

Per Romina Mura, deputato del Pd, l’attuale fase politico-istituzionale deve essere “necessariamente costituente” se si vuole restituire autorevolezza alle istituzioni. L’esponente del Partito Democratico ha sottolineato la necessità di riflettere sulla mancata attuazione dello Statuto: «L’Autonomia – ha detto Mura – si difende utilizzando le prerogative che discendono dalla specialità». Mura ha poi evidenziato i mutamenti della società sarda durante i 60 anni di autonomia: «Oggi la Sardegna non ha più la stessa popolazione e la stessa organizzazione politica. Eppure nulla è cambiato. Serve un riordino degli enti locali, la specialità si tutela non solo con le rivendicazioni nei confronti dello Stato ma anche declinandola nel territorio. La riforma – ha concluso Mura – dovrà inoltre tener conto del peso dell’Europa nelle scelte delle regioni».

Luciano Uras, senatore di Sel, ha incentrato il suo intervento sulla necessità di studiare un impianto normativo che consenta di riformare le istituzioni e avvicinarle ai bisogni della gente. «Oggi – ha detto Uras – si scontrano due visioni: una centralista (che prevede interventi anticrisi pensati a livello internazionale e insensibili ai bisogni delle persone e delle comunità), e una localista (attenta ai luoghi e allo sviluppo armonico dei territori). Noi preferiamo la seconda». Secondo Uras, spetta alle autonomie locale arginare la deriva speculativa-finanziaria. «Se si vuole questo non ci si può accontentare di utilizzare la legge statutaria per ampliare gli spazi della specialità. Serve una nuova fase costituente – ha concluso Uras – che veda il popolo sardo protagonista».     

 Emanuele Cani, deputato del Pd, ha escluso una volontà accentratrice del Governo Renzi. «La riforma del Titolo V della Costituzione – ha detto Cani – arriva nel momento giusto e rappresenta una grande opportunità per riformare e accrescere la nostra specialità«  L’esponente del Partito Democratico ha definito «urgente la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale se si vuole recuperare credibilità e presentarsi con le carte in regola al confronto con lo Stato». Per Cani, occorre costruire un rapporto paritario con il Governo e ridefinire le relazioni con Bruxelles. «Per la sua posizione strategica nel Mediterraneo la Sardegna può ritagliarsi un ruolo di rilievo nell’Europa del futuro».

Francesco Sanna, deputato del Pd, non ha negato il clima sfavorevole in Parlamento nei confronti delle regioni a statuto speciale. «Per questo – ha detto – occorre porsi in modo diverso nei confronti delle istituzioni nazionali». Sanna ha ricordato gli errori fatti in passato e le troppe assenze della Regione nei momenti di confronto con lo Stato. «In questa fase – ha detto il deputato del Pd – serve credibilità, presenza e razionalità. Non servono le battaglie distruttive». «In passato – ha affermato Sanna – abbiamo avuto diverse opportunità che non siamo riusciti a sfruttare». Spesso l’input per il cambiamento è arrivato da Roma, come nel caso della modifica alla legge elettorale. Eppure «non siamo riusciti a far valere la nostra specialità rinunciando ad inserire in quella legge il principio della rappresentanza dei territori più deboli e la norma sulla parità di genere. L’Autonomia può essere rafforzata – ha concluso Sanna – ma molto dipende da noi».

Pierpaolo Vargiu, deputato di #Scelta Civica-Riformatori – ha invocato un intervento sui regolamenti interni delle istituzioni per renderle più efficienti e al passo con i tempi. Per Vargiu è inoltre urgente procedere a un riordino degli enti locali. «Il Consiglio – ha detto il deputato dei Riformatori – non ha dato ancora attuazione al referendum del 2012 che ha abolito le province». Da Vargiu anche una sollecitazione a tenere la barra dritta sulla difesa dei diritti. «Gli accordi si rispettano. Male ha fatto la Regione a non ricorrere alla Corte Costituzionale contro l’impugnazione della norma sulle accise da parte del Governo». Sul metodo con cui avviare le riforme, Vargiu ha ribadito, infine, la posizione del suo partito sull’Assemblea Costituente «unico strumento che assicura la partecipazione e il consenso popolare».

Ignazio Angioni, senatore del Pd, ha espresso apprezzamento per l’orientamento della Commissione sul fronte della semplificazione amministrativa. A distanza di 20 anni dalla legge Bassanini e di 13 anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione il sistema si è quasi bloccato. Occorre rimuovere gli ostacoli burocratici che frenano lo sviluppo. Secondo Angioni, restituire potestà esclusiva allo Stato su alcune materie come l’energia e il lavoro non rappresenterebbe un fattore negativo per la Sardegna. «Non tutto quello che si ha in carico si trasforma in attività virtuose – ha detto il senatore del Pd – la potestà concorrente ha, in molti casi, appesantito il sistema Paese. Posizioni solo difensive – ha concluso Angioni – rischiano di far perdere terreno all’Autonomia. La Sardegna dovrà individuare altre ragioni per rivendicare una specialità più moderna, capace di rappresentare gli interessi diffusi».

I lavori della Commissione proseguiranno lunedì 9 giugno. Alle 10.oo è in programma l’audizione di altri parlamentari sardi. Nel pomeriggio, alle 16.00, saranno invece sentiti i rappresentanti di Cgil, Ugl e Uil.