21 November, 2024
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L’ex presidente della provincia di Nuoro, Roberto Deriu (Pd), è stato il primo ad intervenire dai banchi della maggioranza nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru.

«Si rivolga con fiducia all’assemblea», è stato l’invito rivolto da Roberto Deriu a Francesco Pigliaru, a conclusione del suo intervento a sostegno al presidente della Giunta. 

Il consigliere del gruppo del Psd’Az, Marcello Orrù, dai banchi dell’opposizione, ha chiesto al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, interventi urgenti per contrastare la crisi in atto in Sardegna e indicato nell’edilizia il settore da rilanciare per assicurare sviluppo ed occupazione.

Il consigliere Paolo Zedda dei Rossomori (centrosinistra) ha scelto di svolgere il suo intervento nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta, integralmente in sardo. Paolo Zedda ha incentrato grande parte del suo intervento sul multilinguismo, sulle politiche linguistiche e contro le penalizzazioni per i sardi che vogliono parlare e difendere la loro lingua.

«Con la lingua rischiamo di perdere il nostro più grande patrimonio immateriale» ha denunciato il consigliere Zedda a conclusione del suo intervento a sostegno del presidente Pigliaru.

Il neo consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, nel suo intervento in Aula nel corso delle dichiarazioni programmatiche del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, ha ribadito la volontà di volersi confrontare con la maggioranza solo sui temi concreti. Tunis ha sottolineato come dalla militanza possano arrivare risposte efficaci ai problemi della Sardegna mentre, ha affermato con tono critico il consigliere Tunis riferendosi al ruolo e alle risorse destinate agli Atenei sardi, il presidente, per formare la sua Giunta, è sembrato rivolgersi laddove i problemi in molti casi sono stati creati.

Il neo consigliere regionale del Pd, Salvatore Demontis, si è detto “emozionato” dall’intervento svolto dal presidente della Giunta in occasione della presentazione delle dichiarazioni programmatiche in Consiglio regionale. Demontis, nel corso del suo intervento di sostegno a Pugliaru, ha ribadito la necessità di ricostruire il rapporto tra politica e cittadini, fondandola su quattro azioni: rendicontazione, trasparenza, open data, politiche del buon esempio e un modello di governance orizzontale.

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha ribadito l’impegno dell’opposizione per far uscire la Sardegna dalla crisi. Tedde ha espresso un giudizio critico sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru: «Sono intrise di luoghi comuni e dense di analisi ma prive di tesi». Marco Tedde ha rimproverato al presidente «un approccio quasi grillino ai problemi della Sardegna» e lamentato l’assenza di proposte per il settore del turismo e l’agricoltura.

Il consigliere del Partito Democratico, Franco Sabatini, ha replicato alle accuse mosse dai banchi dell’opposizione al presidente della Giunta e ha ribadito come le dichiarazioni programmatiche «spiegano bene l’idea del centrosinistra, il nostro progetto e il nostro programma che sarà tradotto nel piano regionale di sviluppo». Sabatini ha auspicato «una Regione riformata a vantaggio dei cittadini e dei territori che combatta le diseguaglianze». «Solo con le riforme si potrà rilanciare l’economia sarda» ha concluso Sabatini nel dichiararsi «pronto ad accettare la grande sfida riformista che attende la Sardegna».

L’ex assessore alla Programmazione, Alessandra Zedda (Fi), è la prima consigliera ad intervenire nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta, Francesco Pugliaru. L’esponente di Forza Italia, dai banchi dell’opposizione, non ha nascosto le difficoltà che attendono presidente, Giunta e Consiglio («ci aspetta una legislatura tra le più difficili del dopoguerra») e ha rilanciato su Zona Franca e fiscalità di vantaggio. Alessandra Zedda ha chiesto al presidente della Giunta di scongiurare il pericolo che l’annuncio di nuovi sacrifici si traduca nell’imposizione di nuove tasse come è stato fatto a suo tempo per quelle sul lusso. L’esponente della minoranza ha ricordato l’impegno del governo Cappellacci nella vertenza aperta con lo Stato sull’adeguamento dei vincoli di spesa derivanti dal patto di stabilità e ha auspicato una legislatura costituente con il varo del nuovo Statuto sardo.

Il consigliere della maggioranza, Giuseppe Meloni (Pd) ha espresso apprezzamento per i contenuti delle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta e ha invitato il governo regionale ad affrontare con «misure straordinarie la straordinaria crisi occupazionale della Sardegna». Meloni ha ricordato la vertenza dei lavoratori della compagnia aerea Meridiana auspicando attenzione e interventi da parte della Giunta. Meloni ha ribadito le critiche alla legge elettorale e rimarcato le penalizzazione per la Gallura che è rappresentata in Consiglio con soli due eletti.

Il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, nell’apprezzare la scelta del presidente Pigliaru per la nomina di una Giunta composta interamente da tecnici, ha ribadito le dure critiche per la condotta politica tenuta dall’esecutivo regionale in occasione dell’impugnazione da parte del Governo della norma sul taglio delle accise. «E’ stato un grave errore politico», ha incalzato Cossa riferendosi all’atteggiamento mostrato dalla Giunta, ricordando come la norma che puntava a ridurre il costo del carburante nell’Isola aveva avuto l’unanime via libera del Consiglio regionale. Michele Cossa ha invitato il presidente a procedere prioritariamente nelle riforme istituzionali con il completo superamento delle Province che, ha ricordato Cossa, in Sardegna sono tutte in liquidazione.

Il consigliere del Pd, Cesare Moriconi, nel mostrare apprezzamento per le dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta, ha sottolineato come l’intervento in Aula abbia «offerto l’esatta misura della serietà di Francesco Pigliaru che senza il ricorso agli effetti speciali ha proposto un ragionamento credibile e realizzabile intorno ad un’idea di Sardegna». Cesare Moriconi ha rivolto un appello al presidente perché «la Giunta aiuti il Consiglio ad essere di supporto e di indirizzo nell’azione di governo».

 

La seduta d’insediamento del nuovo Consiglio regionale era iniziata sotto la presidenza del consigliere anziano, Mario Floris, classe 1937, all’ottava legislatura regionale. A svolgere le funzioni di segretario sono stati chiamati i quattro consiglieri più giovani, tre di Sel: Eugenio Lai (28 anni), Luca Pizzuto (30) e Francesco Agus (31); uno del PD, Giuseppe Meloni (34). Costituito l’Ufficio di presidenza provvisorio, i consiglieri eletti, il presidente della Regione e gli assessori regionali hanno giurato fedeltà ai principi della Costituzione e dello Statuto Speciale della Sardegna.

Subito dopo il giuramento l’on Mario Floris ha tenuto un breve discorso in aula, ricordando le emergenze dell’isola sul fronte della disoccupazione e le difficoltà delle famiglie. «Servono risposte tempestive dalle istituzioni per contrastare la crisi – ha detto l’on. Floris -. C’è bisogno di leggi semplici, provvedimenti veloci per affrontare le sfide dell’oggi e interpretare con orgoglio le prerogative della massima Assemblea della Sardegna». Floris ha ricordato nel suo discorso Anselmo Contu, primo presidente del Consiglio Regionale, esponente di spicco del Partito Sardo d’Azione, che incarnava al meglio i valori dell’autonomismo e del sardismo nazionalitario. «Valori da recuperare – ha aggiunto Floris -. Solo così si potrà contrastare il neocentralismo rappresentato dal premier Matteo Renzi che nei giorni scorsi ha auspicato una riforma del Titolo V della Costituzioni limitando i poteri delle Regioni. Occorre evitare che venga calpestato lo Statuto Sardo e l’Autonomia della Sardegna. Sarebbe un rischio altissimo per la Regione Sarda – ha aggiunto l’on. Floris che ha rivolto un appello al presidente della Giunta Francesco Pigliaru perché venga contrastato ogni tentativo di limitare le prerogative della Sardegna -. La nostra è una nazione incompiuta con un popolo, una lingua, una storia e una cultura alla quale occorre dare maggiori spazi di sovranità per garantirne il progresso economico e sociale.»

L’assemblea ha poi iniziato le operazioni di votazione per l’elezione del presidente. Questi i risultati della prima votazione: 60 votanti: 60; bianche: 51; nulle: 4. Hanno ottenuto voti Gianfranco Ganau (1), Piero Comandini (1), Gavino Sale (1), Pietro Pittalis (1), Edoardo Tocco (1). Alle 11.27 si è aperta la seconda votazione. Presenti: 60; votanti: 60; bianche: 47; nulle: 3. Hanno ottenuto voti: Giorgio Oppi (2), Piero Comandini (2), Roberto Cozzolino (1), Daniele Cocco (1), Roberto Deriu (1), Antonello Peru (1), Alberto Randazzo (1), Alessandra Zedda (1). Come previsto, anche nella seconda votazione non sono stati raggiunti i voti necessari per l’elezione del Presidente. L’Ufficio di Presidenza provvisorio ha quindi disposto una nuova chiamata. Dalla terza votazione in poi per l’elezione del Presidente del Consiglio è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti e si è giunti all’elezione di Gianfranco Ganau, con 34 voti, contro i 23 di Pietro Pittalis e 3 schede nulle.

Consiglio regionale 7 copia

Francesca Barracciu 5 copiaGianfranco Ganau copiaAndrea Murgia ARoberto Deriu 1Simone Atzeni

 

Il centrosinistra sardo ha scelto il suo candidato alla carica di Governatore per le prossime elezioni regionali che dovrebbero tenersi nel mese di febbraio 2014, l’europarlamentare Francesca Barracciu, ora deve lavorare per ricompattare la coalizione. L’appuntamento delle primarie porta con sé momenti di apertura verso la base, chiamata a scegliere il proprio leader, ma anche occasioni di scontro che, se non superate per tempo, rischiano di creare non pochi problemi.

Le divisioni sono presenti sia all’interno del principale partito, il PD, sia tra i partiti cosiddetti “minori” e lo stesso PD, accusato spesso di prevaricare gli interessi delle diverse anime nell’inseguimento dei propri equilibri interni (da qui la presenza di ben tre candidati del PD tra i cinque presentatisi alle primarie del 29 settembre).

Le primarie sono state anche l’occasione per “pesare” le diverse componenti del PD nelle varie realtà. Nella Provincia di Carbonia Iglesias, Francesca Barracciu s’è imposta con oltre il 50% dei voti (per la precisione 1.669 voti, il 51,1%), precedendo nell’ordine: il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau (1.081 voti, il 33,1%); il socialista Simone Atzeni (194 voti, il 5,9%); l’indipendente Andrea Murgia (188 voti, il 5,7%); il presidente della Provincia di Nuoro e dell’Unione delle Province sarde, Roberto Deriu (133 voti, il 4,1%).

Sono interessanti i risultati maturati nelle due città guida dell’ex Provincia, Carbonia e Iglesias. A Carbonia, dove hanno votato in 1.032, il più votato è risultato Gianfranco Ganau con 499 voti, davanti a Francesca Barracciu (487), Andrea Murgia (17), Roberto Deriu (14) e, infine, Simone Atzeni (7).

A Iglesias la partecipazione è stata molto modesta, elemento che sorprende, considerato che appena qualche mese fa il centrosinistra ha vinto le elezioni amministrative, riconquistando la guida del Comune. Hanno votati in 419 e Francesca Barracciu è stata largamente la più votata con 244 preferenze, davanti a Gianfranco Ganau (73), Roberto Deriu (49), Andrea Murgia (44) e Simone Atzeni (9).

Francesca Barracciu.

Francesca Barracciu.

L’europarlamentare del PD Francesca Barracciu ha vinto le primarie del centrosinistra e sarà candidata alla carica di Governatore alle elezioni regionali 2014. L’ex consigliere regionale e sindaco di Sorgono ha ottenuto 22.808 voti su 51.496 votanti, raggiungendo la percentuale del 44,29; alle sue spalle, Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari, anch’egli esponente del PD, che ha ottenuto 16.792 voti, il 32,61%. Terzo, vera sorpresa di queste primarie, Andrea Murgia, indipendente, con 6.456 voti, il 12,54%; più indietro Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro (PD) e presidente dell’Unione delle Province sarde, con 3.911 voti, il 7,59%; Simone Atzeni, candidato del PSI, infine, ha ottenuto il sostegno di 1.529 elettori, il 2,97%.

Le operazioni di voto sono state caratterizzate dalla polemica sollevata da Francesco Sanna, deputato del PD, che nel pomeriggio ha diffuso un comunicato stampa, nel quale ha denunciato che «numerose e convergenti segnalazioni riferiscono a Domusnovas di una pesantissima attività di voto organizzato da forze inequivocabilmente estranee al centrosinistra nelle primarie per la candidatura a Presidente della Regione Sardegna. Stanno prendendo parte al voto persone che non lo riconfermeranno nelle elezioni vere, indirizzate da amministratori locali già candidati in liste a sostegno dell’onorevole Cappellacci nella precedente elezione – ha aggiunto Sanna -. Penso che tale fatto non solo disturba e inquina la libera e volontaria espressione democratica dei cittadini di quella comunità, ma altera – qualunque esso sarà – il risultato della consultazione. Per questo – ha concluso Sanna – mi appresto a chiedere agli organi di garanzia delle primarie di bloccare l’attività del seggio e di non procedere allo spoglio delle schede».

La polemica sollevata da Francesco Sanna, non è nuova ed appare la diretta conseguenza del regolamento che all’articolo 7 recita testualmente:

Art. 7 – Elettori
La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge.
Possono inoltre partecipare al voto:
1) i giovani che. alla data del voto delle Primarie, abbiano compiuto il sedicesimo anno di età;
2) le cittadine/i dell’Unione Europea residenti in Sardegna e le cittadine/i di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno e di carta di identità.
Per essere ammessi al voto occorre esibire al seggio un documento di identità e la tessera elettorale. Ogni elettore vota ordinariamente nel seggio che include la propria sezione elettorale esprimendo un’unica  preferenza in corrispondenza del candidato prescelto.
Gli elettori che partecipano alle primarie devono versare, al momento del  voto, una quota di almeno 1 (uno) euro. Le quote raccolte ai seggi saranno interamente consegnate al comitato regionale delle primarie e saranno utilizzate al fine di coprire i costi sostenuti nella gestione della campagna informativa, nell’organizzazione e realizzazione delle primarie e nella  successiva campagna elettorale della coalizione.

E’ evidente che con questo regolamento non si può vietare a nessuno, neppure a quanti abitualmente non votano i partiti del centrosinistra e quindi alle prossime elezioni voteranno partiti e candidati antagonisti del centrosinistra, di partecipare alle primarie; così come lo stesso regolamento apre la strada alle discussioni con la partecipazione al voto delle primarie di giovani minorenni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che alle prossime elezioni regionali non potranno replicare il voto per le liste dei partiti del centrosinistra. Nel centrosinistra la discussione è sempre accesa tra i sostenitori di questo regolamento e quanti, viceversa, sostengono la tesi di un regolamento che ponga paletti più precisi sulla partecipazione al voto, riservata ai tesserati ai partiti del centrosinistra e ai maggiorenni.

Gianfranco Ganau copiaAndrea Murgia ARoberto Deriu 1Simone Atzeni

 

 

Andrea Murgia A

Sabato 21 settembre 2013 Andrea Murgia, economista, candidato alle Primarie del centrosinistra per la Presidenza della Regione Sardegna, sarà a Iglesias per presentare il suo progetto per la Sardegna e confrontarsi sui temi fondamentali per la Sardegna per i prossimi cinque anni.

I cittadini di Iglesias, dei comuni limitrofi e tutte le persone interessate, potranno discutere insieme ad Andrea Murgia la sua proposta per una Sardegna migliore. L’incontro si svolgerà nella Sala Lepori, in via Isonzo, con inizio alle 19.00.

Andrea Murgia è il quarto candidato alle Primarie che si presenta nel Sulcis Iglesiente, dopo Simone Atzeni (PSI), Francesca Barracciu (PD) e Gianfranco Ganau (PD) (il sindaco di Sassari lo ha fatto ieri sera nel salone Velio Spano, a Carbonia). Il quinto candidato è Roberto Deriu (PD), presidente della Provincia di Nuoro e presidente dell’Unione delle Province sarde.

Francesca Barracciu 5 copia

A circa sette mesi dalle elezioni regionali 2014, entra nel vivo la competizione delle primarie per la scelta del candidato Governatore della coalizione di centrosinistra. Domani, 7 settembre, a Carbonia, alle ore 17.00, nella sala convegni del Lù Hotel, verrà presentata la candidatura dell’europarlamentare Francesca Barracciu. La riunione è finalizzata a discutere di programmi e impegni per la Sardegna e per il Sulcis Iglesiente. Sarà presente Francesca Barracciu, candidata che «esprime la necessità di un profondo rinnovamento della Regione nei contenuti e nelle politiche innanzitutto, ma anche attraverso un salto generazionale e la prospettiva di una donna alla Presidenza della Regione per la prima vota in settant’anni di vita dell’autonomia sarda».

Ricordiamo che i candidati alle primarie del centrosinistra sono cinque: Simone Atzeni, 40 anni, economista, espresso dal partito socialista, di cui è segretario della federazione di Cagliari dal 2010; Roberto Deriu, 44 anni, dal 2005 presidente della Provincia di Nuoro e presidente dell’Unione delle Province sarde, Pd; Francesca Barracciu, 47 anni, europarlamentare dal 17 dicembre 2012, già consigliere regionale dal 2004 al 2013 e sindaco di Sorgono, Pd; Gianfranco Ganau, 58 anni, dal 2005 sindaco di Sassari, Pd; Andrea Murgia, 41 anni, economista, Pd.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il centrosinistra è alle prese con la sfida a cinque delle primarie per la scelta del candidato governatore (tra Francesca Barracciu, Gianfranco Ganau, Roberto Deriu, Andrea Murgia e Simone Atzeni), con operazioni di voto fissate per il 29 settembre; nel centrodestra c’è un’unica certezza, l’autoricandidatura del presidente uscente Ugo Cappellacci, e tante divisioni, per superare le quali molto probabilmente ancora una volta verrà chiesto “aiuto” al leader Silvio Berlusconi; il Movimento 5 Stelle farà ancora corsa solitaria e sceglierà il suo candidato Governatore attraverso le primarie on line; gli indipendentisti stanno cercando di creare un fronte unico, il più largo possibile, con una candidata Governatore già in campo, la scrittrice Michela Murgia.

A circa sette mesi dal voto, il panorama politico che precede le Regionali 2014 è molto complicato per le divisioni tra i partiti e tra le varie componenti interne agli stessi, condizionato fortemente dal nuovo sistema elettorale scaturito dall’approvazione della legge statutaria regionale del 25 giugno 2013, tornata in Aula dopo l’impugnazione del Governo e riapprovata il 28 agosto con l’“Abrogazione del comma 3 dell’articolo 22 della legge statutaria elettorale approvata il 25 giugno 2013 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna)”.

Il prossimo presidente della Regione sarà il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi (art. 1 comma 4 e art. 11 comma 2). Questo significa che, in presenza di una profonda frammentazione del voto, con tre grandi schieramenti ed un forte fronte indipendentista, è concreta la possibilità che per vincere le elezioni possa essere sufficiente superare la soglia del 30% dei voti. E’ evidente che saranno decisive le alleanze ed anche le forze minoritarie, in seno ad un’alleanza, potrebbero decidere la partita.

La legge statutaria all’art. 1, comma 7, prevede due soglie di sbarramento, con l’esclusione dall’attribuzione dei seggi:

a) i gruppi di liste che fanno parte di una coalizione che ottiene meno del 10 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale;
b) i gruppi di liste non coalizzati che ottengono meno del 5 per cento del totale dei voti ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale.

Lo sbarramento al 5 per cento per i gruppi di liste non coalizzati, è evidente, costituiscono un fortissimo freno alle ambizioni di chi starebbe pensando di fare corsa solitaria e quindi un’altrettanto forte spinta a stringere alleanze in seno alle coalizioni maggiori.

L’art. 13 fissa la ripartizione dei seggi ed il premio di maggioranza:

a) il 60 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti superiore al 40 per cento;

b) il 55 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti compresa tra il 25 ed il 40 per cento.

 

Francesca Barracciu.

Francesca Barracciu.

Gianfranco Ganau.

Gianfranco Ganau.

Roberto Deriu.

Roberto Deriu.

Simone Atzeni.

Simone Atzeni.

 

Saranno cinque i candidati che si confronteranno il 29 settembre alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato Governatore alle elezioni regionali del 2014. E’ il risultato emerso dalla verifica delle firme presentate entro il termine fissato, in base al quale è rimasto escluso dalla competizione Maurizio Piras, ex consigliere IDV della Provincia dell’Ogliastra, che non è riuscito a raggiungere il numero minimo di firme previsto dal regolamento,  fissato in 5.000 (si è fermato a circa 2.000).

I cinque candidati ammessi non hanno avuto alcun problema a raccogliere le firme, anzi in diversa misura sono andati molto oltre, anche se poi, sempre per regolamento, non hanno potuto depositarne più di 5.500.

Ad aver raccolto il maggior numero di firme è stata l’europarlamentare del Partito Democratico Francesca Barracciu, che ha raggiunto quota 24.221, mentre il sindaco PD di Sassari Gianfranco Ganau ed il presidente della Provincia di Nuoro nonché presidente dell’Unione delle Province Sarde Roberto Deriu (PD) si sono attestati sulle 10.000 firme; l’economista Andrea Murgia (PD) ha raggiunto quota 8.000. In campo per le primarie del centrosinistra c’è anche il socialista Simone Atzeni,

Tutti i candidati sono già in campagna elettorale. Simone Atzeni si è già presentato nel Sulcis il 31 agosto, nella sezione di San Giovanni Suergiu. Il 7 settembre Francesca Barracciu sarà a Carbonia, alle ore 17.00, nella sala convegni del Lù Hotel.

La campagna elettorale vede impegnati anche tutti i rappresentanti dei partiti nelle istituzioni. Nel Sulcis è forte la competizione tra i sostenitori di Francesca Barracciu, tra i quali ci sono l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, ed il presidente del Consiglio comunale di Carbonia, Ignazio Cuccu; e di Gianfranco Ganau, tra i quali ci sono il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ed il presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Cabras.