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Non si sblocca la vertenza dei centri Aias e prosegue la mobilitazione dei lavoratori per ottenere il pagamento degli stipendi arretrati. Una delegazione di lavoratori presidia la sede di Domusnovas ma la mobilitazione coinvolge tutti i circa 1.000 dipendenti delle 42 sedi operanti complessivamente in Sardegna (circa 300 i dipendenti delle sedi del Sulcis Iglesiente: Domusnovas, Cortoghiana, Iglesias, Sant’Antioco, Giba-Villarios, Carloforte e Fluminimaggiore).
«La situazione è molto grave – dice Roberto Fallo, segretario della CISL FP, in rappresentanza di CGIL, CISL e UIL – i lavoratori hanno ricevuto l’ultima mensilità il 21 marzo, relativa al mese di novembre 2015. E’ stato chiesto l’intervento della Asl 7 per un’anticipazione degli stipendi ma l’AIAS non ha consegnato le buste paga, certificazione del credito, per effettuare i rendiconti corretti.»
Dieci giorni fa il direttore dell’Aias, Vittorio Randazzo, nel corso di un’audizione davanti alla sesta commissione (Sanità-Politiche sociali) sulle complesse problematiche della società, legate anche ad un contenzioso con la Regione che ha bloccato i pagamenti, ha riconosciuto «una situazione molto difficile soprattutto a causa della mancanza di liquidità» ed ha chiesto alla commissione «di favorire il dialogo con l’assessorato e le Asl, che per quanto ci riguarda abbiamo sempre cercato».
«Abbiamo un arretrato molto consistente nei pagamenti delle nostre prestazioni – aveva detto in commissione Vittorio Randazzo – che riguarda il saldo del 2015 e la parte corrente di quest’anno e, al momento, sono cinque mesi che operiamo senza una copertura contrattuale ricorrendo ad anticipazioni bancarie per fare fronte ai costi della gestione, ma ci stiamo avviando verso un piano inclinato: l’ultimo stipendio pagato risale allo scorso novembre ed ora anche le banche stanno assumendo un atteggiamento piuttosto rigido che rende ancora più problematica la nostra attività.»