12 May, 2025
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Silos occupato copia

Si moltiplicano, in queste ore, gli attestati di solidarietà e sostegno nei confronti dei lavoratori ex Alcoa, e in particolare, dei segretari confederali dei metalmeccanici Roberto Forresu della CGIL, Rino Barca della CISL e Daniela Piras della UIL, che dalle 3.30 del mattino si trovano sul tetto di uno dei silos dello stabilimento di Portovesme, per sollecitare il Governo a stringere i tempi della vertenza per chiuderla positivamente quanto prima possibile.

«La protesta dei tre sindacalisti testimonia la gravità della situazione – ha commentato Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, tra i primi stamane a raggiungere il presidio davanti all’ingresso dello stabilimento –. È indispensabile che il Governo dia risposte immediate e che sia convocata una riunione in cui partecipi anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. I lavoratori, e con loro tutto il Sulcis Iglesiente, hanno atteso per troppo tempo. È finita la fase dei rinvii e della pazienza. Gli abitanti del nostro territorio – ha concluso Giuseppe Casti – meritano risposte e rispetto.»

«Esprimo tutta la solidarietà ai rappresentanti del lavoratori che da stamattina protestano sulla cima del silos delle materie prime all’interno dello stabilimento ex- Alcoa e che sono il simbolo della profonda incertezza occupazionale presente e di rilancio futuro dell’azienda – ha detto da parte sua Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale e sindaco di Gonnesa -. Nonostante sino ad oggi la Regione sia impegnata con il Governo a trovare soluzioni che consentano il rilancio della fabbrica e la ripresa dell’attività produttiva, la situazione non si è ancora sbloccata e continua ad essere precaria nonostante anche il Ministro Guidi nella giornata odierna abbia dichiarato l’impegno costante e la massima attenzione del Governo sulla questione dei lavoratori di Portovesme.»

«Il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi prenda in mano la vertenza Alcoa e ponga la parola fine a una vicenda che si trascina da troppo tempo – ha detto questa sera Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna -. Non c’è più spazio per i rinvii: la politica, ai più alti livelli istituzionali, deve risolvere la questione creando le condizioni per la riapertura dello stabilimento di Portovesme. È necessario che vengano nuovamente convocate le parti in causa e che a vigilare quest’ultima fase, quella decisiva, sia proprio il Premier. L’ennesima manifestazione di protesta dei lavoratori Alcoa è la dimostrazione che la situazione è ormai gravissima. Gli operai del Sulcis Iglesiente – ha concluso Ignazio Locci – hanno atteso abbastanza ed è doveroso che il Governo si batta per salvare la produzione dell’alluminio in Italia.»

«Non solidarietà, ma fatti concreti per porre fine alla disperazione degli operai, un esercito di oltre 480 dipendenti senza un futuro certo – ha detto Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale -. Basta con i rinvii e le lungaggini. Il negoziato che vede coinvolta la Glencore (una delle società più accreditate a rilevare la struttura e rimettere in funzione gli impianti) deve arrivare ad una soluzione positiva. Il presidente Renzi ed il governatore Pigliaru dichiarino urgentemente quali siano le reali intenzioni e le concrete trattative avviate. Occorre mettere fine a mistificazioni e bugie». Anche perché, nel frattempo, è venuta meno la rete di garanzie economiche per i lavoratori. «Il presidente del consiglio regionale – ha concluso Gianluigi Rubiu – si faccia portavoce attivo della problematica, anche con la convocazione urgente del consiglio regionale davanti alla fabbrica di Portovesme, ormai desertificata ed in balia del degrado.»

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INCONTRO CAPIGRUPPO ALCOA 2 DICEMBRE 2015 2 INCONTRO CAPIGRUPPO ALCOA 1 DICEMBRE 2015 2

La mobilitazione per la vertenza ex Alcoa riparte dal Consiglio regionale. Un fronte comune e una ferma presa di posizione politica nei confronti del Governo italiano e dell’Unione Europea per definire positivamente la “vertenza energia” da cui dipende il futuro dell’Isola e la sopravvivenza di quel resta del tessuto industriale sardo. E’ questo l’impegno, che nelle prossime ore sarà declinato in un documento, che è scaturito al termine della riunione tenutasi negli uffici della presidenza del Consiglio regionale, con il presidente Gianfranco Ganau, le rappresentanze sindacali e i capigruppo ed alla quale ha partecipato, in rappresentanza dell’esecutivo regionale, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras.

Rino Barca (Cisl), Massimo Cara (Rsu-Alcoa), Daniela Piras (Uil), Roberto Forresu (Cgil) e Manolo Mureddu (Cisl-Rsu-appalti) ,hanno rappresentato la gravità della situazione del comparto industriale sardo ed in particolare del Sulcis, interessato, come è noto, dalla lunga e complessa vertenza delle aziende cosiddette energivore ad incominciare dall’Alcoa, la cui questione rappresenta un nodo cruciale sul tavolo delle trattative in corso tra la Regione e il ministero dello Sviluppo economico e tra il Governo e la Commissione europea. La ripresa della produzione di alluminio nella fabbrica di Portovesme dipende, infatti, dal costo del kilowattora che potrà essere garantito alla multinazionale Glencore, la società che ha siglato lo scorso anno con ministero e Regione, l’intesa per rilevare lo stabilimento Alcoa, indicando però come condizioni una “super interrompibilità” (ha una remunerazione doppia rispetto alla “interrompibilità” e vale solo per le isole) della durata di dieci anni e con un costo kilowattora pari a 28 euro. E’ concreto il rischio, che tale importo possa non essere  giudicato congruo dalla commissione europea, che si esprime sul tema degli aiuti di Stato, e si ipotizza un valore economico in linea con il prezzo medio nell’Unione Europea ma che è ricompreso tra i 32 euro e i 38 euro per kilowattora.

Il prossimo 4 dicembre è in programma un nuovo incontro tra la Regione e il Mise in vista delle decisioni che sull’argomento saranno formulate della Commissione europea entro martedì 15 dicembre.

Sindacati e capigruppo hanno dunque concordato sulla necessità di esercitare, in questo frattempo, una serie di forti azioni congiunte così da sensibilizzare ministero e Unione europea sul tema cruciale del costo dell’energia in Sardegna e sulla necessità di garantire un futuro all’industria nell’Isola.

I sindacati hanno chiesto al presidente del Consiglio e ai capigruppo di poter intervenire in Aula sulla “vertenza energia” e sulla vicenda ’Alcoa (si è ipotizzata una seduta informale e straordinaria dell’assemblea sarda) ed hanno ribadito la volontà di sottoscrivere un documento congiunto con il Consiglio regionale e la Giunta ed a questo proposito è già stato concordato un nuovo incontro con la conferenza dei capigruppo per il prossimo 9 dicembre.

Sindacati, presidente del Consiglio e capigruppo hanno inoltre avanzato la richiesta all’assessore Piras perché nell’arco delle prossime ore, anche attraverso comunicazioni informali, siano presi gli opportuni contatti con i manager della Glencore, così da conoscerne gli intendimenti rispetto alle decisioni della Commissione europea sul costo dell’energia che, pur essendo in linea con la media europa, con tutta probabilità sarà più elevato rispetto a quello indicato nell’intesa siglata per l’acquisizione dello stabilimento di Portovesme.  

 

Venerdì è in programma un nuovo vertice su Alcoa, al ministero dello Sviluppo economico, al quale parteciperà anche il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. Potrebbe essere, nel caso di esito positivo, sul quale in ambienti sindacali c’è una moderata fiducia, l’ultimo incontro interlocutorio e quindi “quasi” decisivo per la soluzione della delicata vertenza legata alla cessione dello stabilimento da Alcoa ad altra multinazionale (interessata c’è la svizzera #Glencore), chiuso ormai da oltre due anni. L’annuncio del vertice lo ha dato Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, al termine dell’incontro svoltosi questa sera, dalle 19.45 alle 21.00, nel presidio dei lavoratori all’ingresso dello stabilimento di #Portovesme, al quale ha partecipato Susanna Camusso, segretario generale nazionale della CGIL, giunta in Sardegna per partecipare domani a #Buggerru, alla prima delle due giornate delle celebrazioni dei 110 anni dell’uccisione dei tre minatori nel corso del primo sciopero svoltosi in Italia, organizzate dalle segreterie confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con l’Amministrazione comunale guidata da Silvano Farris e la cooperativa “Piccola Parigi” ed il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e della gestione commissariale dell’ex #Provincia di Carbonia Iglesias.
Susanna Camusso e’ stata accolta in un clima molto cordiale ma fin dai primi interventi dei lavoratori sono emerse la grande preoccupazione e, soprattutto, la tensione di chi non ha certezze per il proprio futuro e di chi vive un presente difficilissimo, come e’ il caso dei lavoratori degli appalti, molti dei quali non ricevono il sussidio della cassa integrazione da parecchi mesi.
Il segretario regionale Michele Carrus, Bruno Usai, Roberto Forresu, Marco Loi, Massimo Cara della Cisl, Pierpaolo Gai, hanno inquadrato la situazione di attesa vissuta dai lavoratori e sollecitato il segretario nazionale a porre nella vertenza tutto il peso politico in suo possesso, con la giusta pressione sul Governo affinché faccia per intero la sua parte in tempi brevi, considerato che ormai sono rimasti solo quattro mesi di tempo prima che i lavoratori vengano tutti licenziati.
Susanna Camusso ha sottolineato come la scelta di Alcoa di lasciare il Sulcis, l’Italia e l’intera Europa, non sia stata determinata da ragioni oggettive ma, piuttosto, da scelte aziendali che hanno orientato la produzione su altre regioni dove sono presenti condizioni più favorevoli per fare profitto. L’Italia – ha detto ancora Susanna Camusso – non può permettersi di perdere un altro pezzo del proprio sempre più precario tessuto produttivo, perché non ci sono alternative. Il leader della Cgil ha rimarcato come il Governo debba fare la sua parte, invitando il Premier Matteo Renzi a venire nel Sulcis per toccare con mano in prima persona lo stato delle cose. Il termine del 31 dicembre – ha aggiunto Susanna Camusso – non può e non deve essere ultimativo, perché se c’è in piedi la trattativa con un potenziale acquirente ed emerge la necessità di allungare questi tempi di qualche mese, il Governo deve farsene carico e fare i passi necessari a garantire il buon esito della stessa.
Susanna Camusso ha ribadito come il problema dei problemi sia il costo dell’energia, sulla soluzione del quale, come ha ricordato Bruno Usai, pare siano emerse novità importanti, ma una volta superato questo, ne restano altri, come la sistemazione delle infrastrutture, ad iniziare dal porto che va adeguato alle esigenze delle aziende che operano a Portovesme.
Per quel che riguarda i lavoratori degli appalti e gli ammortizzatori sociali, secondo il segretario della Cgil va modificato l’approccio al problema che deve assumere un carattere universale, cioè gli ammortizzatori sociali devono essere garantiti a tutti i lavoratori e non sono ad alcuni e non ad altri con scelte assolutamente discrezionali ed inaccettabili, perché a tutti i lavoratori deve essere riconosciuta la stessa dignità.
Al termine dell’incontro, l’annuncio del segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente sul vertice di venerdì a Roma, che ha aperto tra i lavoratori una nuova speranza sul buon esito della trattativa per il passaggio di proprietà ed il rilancio della produzione di alluminio primario.

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Il Papa Francesco copia

Una delegazione di lavoratori Alcoa ed i rappresentanti sindacali dei metalmeccanici Roberto Forresu, Rino Barca e Daniela Piras, hanno partecipato questa mattina all’udienza settimanale del Papa. Ancora una volta la vertenza dello stabilimento di Portovesme, chiuso ormai da tempo ed in attesa della definizione della trattativa per il passaggio di proprietà, è stata portata così all’attenzione nazionale ed internazionale.

I tre sindacalisti, accompagnati dall’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, da sempre vicino alle battaglie dei lavoratori del Sulcis fin dagli anni della sua esperienza da vescovo di Iglesias, hanno donato a Papa Francesco una giacca da operaio ed un piatto in ceramica raffigurante la Cattedrale di Santa Maria di Monserrato di Tratalias.

I lavoratori rivendicano, per l’immediato, il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, un preciso programma per l’avvio dei lavori di bonifica del territorio e la realizzazione delle infrastrutture necessarie a rendere lo stesso appetibile per nuovi investimenti. L’interesse più forte resta però legatoalla trattativa per la cessione dello stabilimento che vede protagonista la multinazionale elvetica Klesch.

Al rientro dalla Capitale, domani mattina i lavoratori si riuniranno in assemblea nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme per definire un nuovo calendario di manifestazioni.