18 July, 2024
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La settimana di lavoro delle commissioni sarà aperta mercoledì 2 ottobre, alle 10.00, dalla commissione Trasporti, presieduta da Giuseppe Talanas. L’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, illustrerà la rimodulazione del piano delle infrastrutture mentre l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde e l’amministratore dell’Arst Chicco Porcu saranno ascoltati sui problemi del trasporto pubblico nel sassarese, con particolare riferimento al metro di superficie Sirio.

La commissione Attività produttive presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) è convocata sempre per mercoledì 2 ottobre ma alle 10.30. La seduta sarà dedicata in buona parte alle problematiche dell’industria con l’audizione dell’assessore Anita Pili sia sull’istituzione delle “comunità energetiche” (Pl n. 47) che sulla riforma dei Consorzi industriali (Pl.48). A fine mattinata è prevista inoltre l’audizione del gruppo “Sit in” dei dipendenti Aras.

Ancora mercoledì 2 ottobre ma nel pomeriggio, alle 15.30, la commissione speciale sull’insolvenza dell’Aias, presieduta da Gianfranco Ganau (Pd), sentirà l’assessore della Sanità Mario Nieddu e l’Anci Sardegna.

La commissione Autonomia, infine, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega), riprenderà i suoi lavori mercoledì, alle 16.30, con la discussione del Dl n. 51 (Disposizioni in materia di Enti locali).

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Dieci milioni di euro da ripartire tra i Comuni dell’interno fino a 2.000 abitanti per lavori di manutenzione e messa in sicurezza della rete viaria. Si tratta di risorse derivanti dal “Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020-Patto Sardegna” che l’assessorato regionale dei Lavori pubblici metterà a disposizione in chiave di sostegno allo sviluppo e contro lo spopolamento.

Nello specifico, le risorse sono destinate all’attuazione di un «Piano straordinario di messa in sicurezza delle strade nei piccoli comuni delle aree interne» finalizzato ad interventi straordinari riguardanti le strade secondarie a gestione comunale. In sostanza, gli interventi consentiranno ai Comuni che potranno accedere al beneficio di procedere con interventi di adeguamento e manutenzione della rete viaria, con evidenti benefici in termini di maggiore sicurezza stradale.

«Si tratta di un segnale di attenzione nei confronti di tutti quei Comuni gravati da problemi quali lo spopolamento e l’esiguità delle risorse a disposizione – ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia -. Ogni iniezione di nuove risorse, seppur piccola, contribuisce alla messa in sicurezza dei territori dal punto di vista infrastrutturale, delle vie di comunicazione, e va interpretata come sostegno a quelle azioni locali volte alla riqualificazione di aree periferiche o dismesse e alla riduzione dei rischi legati al dissesto idrogeologico. La finalità è insomma quella di aiutare gli Enti locali a garantire un adeguato livello di qualità, funzionalità e sicurezza della rete viaria.»

Le risorse, che saranno ripartite tra i Comuni dell’interno, potranno essere utilizzate sulla base dei criteri di ripartizione che verranno definiti dallo stesso Assessorato nelle prossime settimane. «A questo proposito – assicura Roberto Frongia – l’Assessorato contatterà a breve gli Enti.»

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L’ingegner Laura Cappelli, 40 anni, sindaco di Buggerru, candidata alle scorse elezioni regionali nelle liste di Sardegna 20Venti, è la nuova coordinatrice provinciale dei Riformatori sardi. E’ stata eletta questa mattina dal congresso provinciale, nella sala riunioni di Pozzo Sella, nella miniera di Monteponi. Subentra a Francesco Loi, 48 anni, ex sindaco di Musei, rimasto in carica per 3 anni.

Il congresso è stato l’occasione per un confronto sulle criticità e sulle potenzialità del Sulcis Iglesiente e la nomina del nuovo coordinatore. Sono state rese note le scelte programmatiche e organizzative del partito nel territorio, alla luce del nuovo corso regionale e delle politiche di sviluppo che riguardano l’intera area.

«Sono orgoglioso che i Riformatori sardi abbiano scelto questo luogo, così importante e simbolico, per parlare al proprio elettorato, a chi ci conosce bene, e ai tanti giovani che si stanno avvicinando ai Riformatori sardi ha dichiarato Roberto Frongia, presidente dei Riformatori sardi ed assessore regionale dei Lavori pubblici -. Il congresso del Sulcis Iglesiente è stato l’occasione per puntare lo sguardo verso l’intera area con l’obiettivo di trasformare le criticità, in potenzialità.»

«Oggi, la politica ha il compito di farsi portavoce dei bisogni di un’area geografica che ha dato molto in termini di sacrificio allo sviluppo politico, sociale ed economico dell’Isola. Occorre ripartire da qui: dal Sulcis Iglesiente – ha detto Laura Cappelli -. Questo territorio ha ancora molto da dare e ha tutte la carte per puntare su uno sviluppo economico sostenibile, che sia garanzia di tutela per l’ambiente e del patrimonio storico ma che, allo stesso tempo, possa trovare nuove leve in grado di rilanciare l’intera economia, non ultime quelle turistiche.»

Insieme al nuovo coordinatore provinciale, è stato eletto il direttivo.

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Uffici pubblici off limits per i disabili. Succede a Sassari, Alghero, Arzachena e Tempio, dove, nelle sedi amministrative di Abbanoa le barriere architettoniche impediscono l’accesso alle persone in carrozzina o con mobilità ridotta. A denunciare questa grave inadempienza alle prescrizioni di legge è la capogruppo del M5S Desirè Manca, attraverso un’interrogazione in Consiglio regionale: «Sono state portate avanti tantissime battaglie per l’abbattimento delle barriere architettoniche, e nonostante ciò, ancora oggi c’è chi si permette di ignorare la legge non applicandola e di snobbare completamente i diritti dei cittadini con disabilità. Fatto ancora più grave è che non stiamo parlando di esercizi commerciali o sedi di attività di privati, ma degli uffici del gestore idrico della Sardegna, interamente partecipato da Enti pubblici e dalla Regione in primis».

«Con l’assenza di uno scivolo per disabili, di ascensori e corsie dedicate per l’accesso ai suoi uffici, Abbanoa sta negando palesemente l’ingresso ai suoi utenti. Non aver mai abbattuto le barriere architettoniche presenti è una manifestazione di menefreghismo e di assoluta noncuranza che ben si accosta alle altre azioni irrispettose e scorrette compiute dall’Azienda negli ultimi anni. Compresa l’ultima, costata all’Azienda una maxi multa di 3,8 milioni di euro per pratiche commerciali aggressive», ha aggiunto Desirè Manca.

La capogruppo del M5S si rivolge al presidente Christian Solinas e l’assessore de Lavori pubblici Roberto Frongia per sapere se e in che modo intendano intervenire affinché Abbanoa ottemperi agli obblighi previsti dalla legge. Ma non solo: Desirè Manca chiede se intendano segnalare alle autorità preposte al controllo questa grave situazione.

«Al giorno d’oggi le barriere architettoniche all’ingresso di un ufficio pubblico equivalgono a una porta sbattuta in faccia. Sono un’offesa per i disabili, per gli accompagnatori, ma anche e soprattutto per gli stessi dipendenti Abbanoa. I lavoratori che quotidianamente, con grande spirito di abnegazione aiutano i cittadini disabili a entrare – ha concluso Desirè Manca -. Lavoratori che quotidianamente sono costretti a provare la vergogna di lavorare in un ufficio pubblico che aperto al pubblico non è.»

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«La decisione della Regione di astenersi è un atto di sfiducia nei confronti dei vertici della società. Come socio di maggioranza abbiamo chiesto chiarimenti che sono arrivati in forma generica. Ritengo importante che si arrivi quanto prima a una riorganizzazione volta all’efficienza della società. Abbiamo chiesto ad Abbanoa di presentare entro 30 giorni un piano di riorganizzazione totale e di convocare un’Assemblea straordinaria entro 45 giorni per condividere quel piano con i soci.»

Così l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia in relazione all’Assemblea dei soci di Abbanoa che ha approvato il bilancio 2018, decidendo di esprimere l’astensione e individuando nell’attività del Gestore fortissimi ritardi nella spesa per investimenti, oltre a non più tollerabili carenze nel rapporto con famiglie e imprese e a una poca incisiva azione di lotta alle perdite idriche.

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Si avvia a conclusione, con Torregrande, Marceddì e Buggerru, l’attività di sopralluoghi presso i porti turistici – propedeutica alla stesura del piano della portualità e in seguito alla elaborazione della legge regionale sulla diportistica – che vede protagonista l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia.

«Proseguo un lavoro di studio e analisi che è solo l’inizio dell’importante e difficile lavoro che ci attende – ha detto Roberto Frongia -. Considero la portualità turistica un segmento strategico ma per fare in modo che diventi una ricchezza per la Sardegna non solo nei mesi estivi ma anche in quelli invernali, è necessario dotarsi di infrastrutture portuali moderne ed efficienti, che siano richiamo per i turisti e opportunità di sviluppo socio-economico per la nostra Isola.»

Oristano, con Torregrande, la prima tappa del penultimo sopralluogo. «Ci candidiamo per essere attrattivi con i due porti che ci interessano, quello turistico di Torregrande e quello industriale (in questo caso anche in relazione all’attività croceristica) – ha detto il sindaco di Oristano Andrea Lutzu -. Saluto con favore la visita dell’Assessore perché Oristano ha bisogno di attenzione. Ho posto all’attenzione della regione la situazione del nostro porticciolo turistico, interessato da problemi di fondale a cui segue la necessità di interventi infrastrutturali. Si tratta di un’opera importantissima sulla quale oggi abbiamo avuto le rassicurazioni che aspettavamo.»

Dieci i porti turistici già oggetto di sopralluogo (a cui si aggiungono quelli odierni) ma l’attenzione della Regione è concentrata su tutte le infrastrutture portuali di competenza, 37 in totale che diventano 50 se si considerano anche quelle che fanno capo all’Autorità di sistema portuale. Il sistema porti della Sardegna (che tra pubblici, privati e approdi comprende 80 infrastrutture portuali) «deve diventare una delle leve di attrazione del turismo, capace di favorire e incentivare modi alternativi di vivere la nostra Isola, che non deve essere più solo meta di transito ma approdo stanziale. È per questo motivo che nella pianificazione programmatica di questo Assessorato abbiamo inserito la portualità turistica tra le priorità, lavoreremo per questo di concerto con l’assessorato del Turismo», ha ribadito Roberto Frongia.

Impegnato nelle diverse visite da fine agosto, l’assessore dei Lavori pubblici ha già visitato i porti turistici di La Caletta (Siniscola), Cannigione, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Porto Torres, Stintino, Alghero, Fertilia, Arbatax, Santa Maria Navarrese. Seguirà Orosei. Nei diversi incontri istituzionali e nei tavoli tecnici che hanno preceduto le visite ai porti ritenuti più carenti dal punto di vista delle informazioni in possesso della regione, sono stati raccolti tutti i dati necessari ai fini della stesura del piano della portualità e, più avanti, all’elaborazione della legge regionale sulla diportistica.

«Per rilanciare questo settore è necessaria una intensa e collaborativa sinergia tra tutti i soggetti interessati. Le Istituzioni (Regione in primis), gli Enti locali, i gestori delle infrastrutture e gli utenti finali (la Sardegna è tra le prime regioni per disponibilità di posti barca) devono essere i guardiani di un patrimonio infrastrutturale capace di generare sviluppo economico, contribuendo anche a combattere l’esodo giovanile e lo spopolamento dei territori», ha concluso Roberto Frongia.

 

Una soluzione temporanea ma immediata per le comunità, in attesa che vengano sciolti tutti i nodi che ancora non consentono il dissequestro del ponte di Oloè. È l’obiettivo della riunione che stamattina, nell’assessorato dei Lavori pubblici in viale Trento a Cagliari, ha riunito attorno allo stesso tavolo il Genio civile, l’Autorità di Distretto idrografico ed il comune di Oliena. Nel corso della riunione, alla presenza dell’assessore dei Lavori pubblici, di concerto con tutte le parti coinvolte è stata valutata come percorribile l’ipotesi di ripristino della viabilità catastale esistente attraverso il ponte di Papalope, da mettere in sicurezza insieme al guado (situato oltre il ponte romano). Su questa ipotesi, che prevede in caso di chiusura dell’attraversamento di Papalope anche la sistemazione delle strade che consentiranno di raggiungere in maniera agevole l’abitato di Oliena, verrà convocata una Conferenza di servizi. “Abbiamo chiara l’esigenza di arrivare, alla massima garanzia di sicurezza – ha spiegato l’assessore Roberto Frongia – e per fare questo in tempi che ci auguriamo possano essere relativamente brevi è necessario convocare un tavolo tecnico che prevede la partecipazione della Sovrintendenza, del prefetto di Nuovo e della Protezione civile affinché venga rilasciato un parere favorevole, ognuno per le proprie competenze e ambiti d’interesse, in attesa che i comuni di Oliena e Dorgali possano riavere quale opera di viabilità principale che è rappresentata dal Ponte di Oloè”. “Ci stiamo adoperando con ogni mezzo per arrivare alla conclusione della situazione – ha detto a margine della riunione il sindaco di Oliena Sebastiano Congiu -. Mi auguro che venga superato ogni impedimento di carattere burocratico per acquisire tutti i pareri e accelerare il più possibile i tempi. La Comunità di Oliena aspetta una soluzione al problema”.

Il sindaco Mauro Usai e l’assessore alle Politiche abitative del Comune di Iglesias Angela Scarpa, hanno inviato una lettera all’assessorato regionale dei Lavori pubblici, nella quale si richiede l’intervento dell’assessore Roberto Frongia in relazione alla situazione degli alloggi a disposizione dell’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA). AREA, come riportato nella nota inviata dal Servizio Amministrativo della stessa Azienda al Comune di Iglesias lo scorso 08 agosto 2019, ha a disposizione ad Iglesias 8 alloggi liberi ma non assegnabili, a causa dell’assenza dei requisiti di idoneità all’uso abitativo. Nella nota inoltre, si comunica che da parte di AREA “è stato avviato il procedimento per la realizzazione degli interventi manutentivi straordinari” ma che “non è al momento possibile indicare i tempi necessari per il ripristino di tali requisiti”. Una situazione che, a causa della pluriennale assenza di interventi da parte di AREA sulle strutture gestite dalla stessa Azienda, si sta trasformando in emergenza abitativa, visto anche il forte aumento delle richieste per l’assegnazione degli alloggi, e sta contribuendo ad accrescere il disagio dei cittadini, in un momento storico nel quale la grave crisi economica e sociale ha reso di fondamentale importanza investire sul sostegno alle fasce più deboli della società e su una politica abitativa in grado di soddisfare le richieste di quanti chiedono di accedere alle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio popolare. “Non è possibile che, in alcuni alloggi a disposizione di AREA, dopo 2 anni non si sia proceduto agli interventi di manutenzione che permetterebbero un utilizzo immediato delle strutture – ha messo in evidenza il sindaco Usai – una situazione che impedisce di dare risposte adeguate alle tante persone che si trovano in una situazione di emergenza abitativa”.

“Nessuno era a conoscenza della necessità di un’indagine geognostica né dell’esigenza di rinforzare le fondamenta. Solo oggi, davanti a un provvedimento del Tribunale di Nuoro, apprendiamo della necessità di ulteriori lavori sul Ponte di Oloè, che rincresce, anche a nome della Giunta regionale e del presidente Solinas, di non poter ancora consegnare alle comunità locali”. Così l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, davanti alla notizia di rigetto dell’istanza di dissequestro, che “apprendo con stupore e incredulità”. Proprio per colmare le incertezze e rispondere al rigetto dell’istanza di revoca del sequestro preventivo, l’Assessore ha convocato, questa mattina in viale Trento, i rappresentanti della Provincia di Nuoro, compresi l’amministratore straordinario Costantino Tidu, il consulente che ha redatto il certificato unico necessario per presentare istanza, e i sindaci di Oliena e Dorgali. “Appare evidente che la Provincia ha effettuato i lavori all’oscuro di alcuni aspetti sostanziali. Inoltre, il ponte risale agli anni ‘50, dunque non può avere le caratteristiche richieste dalla vigente normativa, così come sicuramente la maggior parte dei ponti italiani”. Per superare la nuova fase di stallo e arrivare a una soluzione nel più breve tempo possibile (attivando tutte le procedure necessarie a riaprire il ponte garantendo i livelli essenziali di sicurezza previsti), l’Assessore dei Lavori pubblici ha chiesto alla Provincia di Nuoro di farsi portavoce della richiesta di un incontro con i consulenti del Tribunale, finalizzato a raccogliere le informazioni e le richieste utili per restituire presto questa fondamentale opera di viabilità alle comunità locali, in primis ai Comuni di Oliena e Dorgali, che ancora oggi sono privi di un importantissimo collegamento tra territori. L’incontro sarà propedeutico al supplemento di indagini geognostiche a seguito del quale verranno effettuati i lavori con un nuovo stanziamento da parte della Provincia di 2 milioni e mezzo di euro.

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Giovedì 5 settembre, dopo 30 giorni dall’ennesimo accesso agli atti presso gli uffici comunali di Sant’Antioco, il comitato Porto Solky ha ricevuto l’intera documentazione aggiornata sulla variante al Piano Regolatore Portuale di Sant’Antioco che definisce come dovrà essere realizzato il nuovo porto, la viabilità di accesso al paese e il destino delle aree dell’ex Sardamag.

Purtroppo, le carte parlano chiaro: nonostante tutte le denunce circostanziate fatte durante quasi quattro anni di meticolosa analisi degli atti, delibere e progetti da parte del Comitato, SI STA PORTANDO AVANTI la realizzazione di un inutile e dannoso NUOVO PONTE e, soprattutto, un progetto portuale pensato negli anni ’60 per un porto industriale mai realizzato.

Si progettano pertanto opere anacronistiche che anziché pensare al futuro sono un ritorno al passato oramai morto e sepolto e quindi in controtendenza allo sviluppo della nautica e della ricettività e ancor di più distaccano nettamente il porto dal paese per lasciare spazio al nuovo ponte – in realtà un LUNGO VIADOTTO DI 2 km – che come si può vedere dall’immagine decreterebbe la morte definitiva delle aree dell’ex Sardamag, impedendo la realizzazione dei nuovi alberghi, della  darsena turistica, dei cantieri e dei servizi, ovvero lo sviluppo della nautica d’eccellenza.

In definitiva tutto quello che attendiamo da decenni per la rinascita dell’intero territorio del Sulcis verrà impedito da due opere imposte prepotentemente dallo sciagurato Piano Sulcis.

Venerdì 6 settembre, presso la sede della Regione Sardegna a Cagliari, Rolando Marroccu in rappresentanza del comitato Porto Solky è stato ricevuto dall’assessore regionale dei Lavori pubblici Roberto Frongia e dal Direttore generale dell’assessorato dei Lavori pubblici Piero Dau.

Durante il lungo incontro si è potuto circostanziare la storia delle varie vicende che affliggono il territorio anche a causa delle contestate opere del Piano Sulcis, soprattutto entrando nel dettaglio delle  istanze che il comitato ha presentato ufficialmente sia presso la Regione Sardegna che presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – MIT ed il ministero per lo Sviluppo Economico – MISE.

Si ha avuto inoltre conferma dell’inefficacia della delibera del 6 marzo 2018 del Consiglio Comunale di Sant’Antioco in quanto esprime un mera richiesta di DESIDERIO di rimodulazione delle opere invece di produrre un VERO e proprio ATTO AMMINISTRATIVO che vada a modificare la delibera emessa dalla precedente giunta comunale.

Di conseguenza da una parte c’è l’ANAS che sta andando avanti sul progetto del nuovo ponte in quanto ad oggi non ha ancora ricevuto nessuna indicazione di revoca in merito all’appalto che – precisiamo – è ancora all’inizio della fase autorizzativa, e dall’altra parte c’è un intero territorio che in tutti questi anni è stato capace solo di DIVIDERSI e di piangersi addosso ma mai di reagire alle ingiustizie subite proponendo con determinazione VERI PROGETTI DI SVILUPPO ALTERNATIVI a quelli calati dall’alto dal famigerato Piano Sulcis.

In chiusura l’Assessore Frongia ha sposato la proposta avanzata dal comitato in merito alla realizzazione di un polo nautico d’eccellenza nel golfo di Palmas; proposta da approfondire mediante uno studio tecnico economico di maggior dettaglio. Si è quindi reso disponibile ad ulteriori confronti dandoci inoltre dei preziosi consigli che terremo in considerazione in vista dei prossimi incontri sia con il comitato, sia con i Sindaci del Sulcis (già incontrati due volte nel marzo 2019).

Ricordiamo che l’assenza del Sindaco di Sant’Antioco nei suddetti incontri – l’intero consiglio comunale né è a conoscenza già da tempo – aveva fatto sfumare la possibilità di sottoscrivere già da allora un documento condiviso da tutti gli altri Sindaci finalizzato a rafforzare la posizione unanime del territorio nei confronti delle inutili opere del Piano Sulcis.

Oggi l’obiettivo comune da raggiungere dovrebbe essere quello di istituire una nuova “cabina di regia del Piano Sulcis” appunto nel Sulcis – e non a Cagliari – in modo tale da poter proporre direttamente dal territorio delle VALIDE ALTERNATIVE AI PROGETTI CONTESTATI.

La vicenda è molto complessa ma non impossibile da risolvere in quanto non sussistono problemi TECNICI IRRISOLVIBILI ma ci sono solo esclusivamente “SCELTE POLITICHE” da rivedere alla luce delle nuove e future esigenze di una nuova valutazione dell’interesse pubblico rispetto a quello originario.

Pensiamo che i tempi siano maturi per fare GIOCO di SQUADRA tra i SINDACI del Sulcis in quanto la “strategia” vincente necessita di tanta buona volontà, coesione territoriale e condivisione degli intenti con tutti i soggetti coinvolti nelle scelte in gioco.

Poiché le varie problematiche riguardano anche gli assessorati all’Ambiente e all’Industria abbiamo pensato che sarebbe preferibile incontrare prima possibile il presidente Christian Solinas che già nel marzo 2019 diede personalmente la propria disponibilità.

Per quanto riguarda la richiesta di istituire una commissione ministeriale sulle opere contestate – nuovo ponte, opere portuali e bonifiche – inviate il 2 agosto dal comitato al Governo (MISE e MIT) abbiamo sentito il deputato M5S Pino Cabras, che a sua volta ad ottobre 2018 aveva presentato una interrogazione parlamentare in merito alle vicende da noi segnalate. L’on. Pino Cabras ci ha assicurato, vista la recente nomina di ministri e sottosegretari M5S al MISE e al MIT, di adoperarsi  al fine di recuperare informazioni sulla sua stessa interrogazione e per la richiesta del comitato di istituire una commissione ministeriale sulle suddette opere del Piano Sulcis.

Inoltre sarà utile, tramite il segretario del PD regionale Emanuele Cani, cercare di coinvolgere il nuovo ministro alle Infrastrutture e Trasporti Paola de Micheli.

In conclusione, se il consiglio comunale di Sant’Antioco vuole REALMENTE PERSEGUIRE GLI INTERESSI DI TUTTO IL TERRITORIO, dovrà produrre ATTI AMMINISTRATIVI EFFICACI in grado di revocare le opere contestate e proporre opere condivise con TUTTI GLI ATRI SINDACI interessati dal Piano Sulcis.

Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau

Comitato Porto Solky – Sant’Antioco