25 November, 2024
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Nuova dura presa di posizione di Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, portavoce del Comitato Cittadino Porto Solky – Sant’Antioco, sui progetti del Piano Sulcis previsti nell’Isola di Sant’Antioco.

«A seguito di recenti accessi agli atti, apprendiamo con stupore e grande disappunto che a breve l’Amministrazione Comunale di Sant’Antioco, su prescrizione del Servizio demanio della Regione Sardegna, si appresta ad adottare il nuovo Piano Regolatore Portuale che dovrà prevedere la realizzazione del nuovo ponte, quando invece la stessa amministrazione Comunale nel marzo 2018 ha deliberato la sua contrarietà all’opera – scrivono in una nota Ronaldo Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Quanto sopra perché le misure di salvaguardia impongono che non si possa pianificare senza tenere conto di progetti in fase autorizzativa. In pratica fino a quando l’appalto del nuovo ponte e delle vecchie opere portuali progettate 60 anni fa per un porto industriale non verranno revocati, la pianificazione del nuovo porto si dovrà adattare a queste opere, nel caso specifico ci dovremmo dimenticare il riutilizzo delle aree Sardamag per la ricettività, la cantieristica e tutto quello che il Sulcis attende da decenni.»

«Poiché a nostro avviso la vicenda sta precipitando, il Comitato Porto Solky ha già inviato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Mit –  ed al ministero dello Sviluppo economico – Mise -, la richiesta di istituzione urgente di una Commissione ministeriale al fine di verificare la corrispondenza di tali opere agli obiettivi e alle finalità per cui è stato siglato il protocollo d’intesa del Piano Sulcis e concessi i relativi finanziamenti, nonché la regolarità degli atti che hanno portato a tali scelte ormai disconosciute, non solo dalle popolazioni del territorio, ma persino dagli stessi enti istituzionali – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Ricordiamo che sulla vicenda, ad ottobre 2018 l’on. Pino Cabras ha presentato un’interrogazione parlamentare; successivamente nel febbraio 2019 il ministro Danilo Toninelli ha richiesto ulteriori integrazioni.»

Il Comitato Porto Solky, infine, vorrebbe riprendere gli incontri, iniziati a marzo 2019, con i Sindaci del territorio e possibilmente con il coinvolgimento del nuovo assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, al fine di mettere a disposizione il prezioso e serio lavoro di studio svolto fino ad oggi e, a breve, invierà a tutte le amministrazioni comunali interessate dal porto strategico di Sant’Antioco, una formale richiesta accompagnata da opportuna documentazione.

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Il capitolo opere idrauliche entra tra le richieste di commissariamento avanzate dall’assessorato dei Lavori Pubblici. L’Assessore Frongia ha infatti chiesto al Governo che tra le opere ritenute strategiche, i  cui lavori risultano in forte ritardo, venga nominato un commissario straordinario in capo all’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, Adis. Nel caso di quelle idrauliche l’Assessore ha individuato tra le opere più urgenti le dighe di Olai e Govossai, di pertinenza di Abbanoa, finanziare con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, Fsc.

«La realizzazione e messa in sicurezza delle opere pubbliche è in assoluto il primo obiettivo di questo Assessorato – spiega Roberto Frongia -. Il ritardo nell’utilizzo dei finanziamenti relativi a due importanti dighe come quella di Olai e Govossai è causa della mancata realizzazione di opere di importanza strategica per l’Isola e mette a forte rischio il mantenimento dei finanziamento stesso. L’inserimento dei due interventi nella procedura di commissariamento è finalizzato a ridurre considerevolmente i tempi di progettazione e appalto, consentendo di rispettare le scadenze imposte.»

Nel primo caso, diga Govossai, il Gestore avrebbe dovuto procedere con gli interventi di consolidamento strutturale (finanziamento di euro 4.500.000); nel secondo caso, diga sul  Rio Olai, si sarebbe dovuto procedere con interventi di manutenzione straordinaria (finanziamento di euro 4.000.000).

 

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«La soluzione a 4 corsie della Sassari-Alghero, compresi il lotto 1 Alghero-Omedo (da Rudas al centro abitato) ed il lotto 4 tra il bivio di Olmedo e l’aeroporto di Fertilia, è l’unica in grado di garantire un adeguato livello di servizio e sicurezza.»

Lo scrive l’assessorato regionale dei Lavori pubblici nella nota ufficiale inviata al ministero dei Trasporti, attraverso cui si evidenzia la necessità di dare corso al progetto già approvato dalla Regione e da tutti gli altri soggetti interessati compresi il ministero delle Infrastrutture, il Cipe e la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del MIBACT. La nota segue l’incontro del 15 luglio relativo appunto al completamento della Sassari-Alghero, nel corso del quale erano stati presi in esame i contenuti del parere emesso dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale del MATTM secondo cui il lotto finale (lotto 1) avrebbe caratteristiche “tipo C1” (strada extraurbana secondaria a due corsie).

«Tutti i soggetti – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia – riconoscono come il progetto oggetto di contestazione sia la prosecuzione dell’intera opera, rispetto alla quale sono semmai state introdotte varianti migliorative. Non si tratta quindi di una nuova strada extraurbana. La Regione, confermando la volontà di proseguire nella direzione indicata a suo tempo, ritiene opportuno convocare quanto prima la Conferenza dei servizi, alla quale verranno invitati i rappresentanti del MATTM, al fine di ottenere i necessari pareri e creare un tavolo di confronto nel quale esporre e chiarire le diverse posizioni e nel quale dimostrare, dati alla mano, che la soluzione a 4 corsie è l’unica capace di garantire servizio e sicurezza.»

Nella nota ufficiale, la Regione ha anche confermato la volontà comune, già espressa nel corso dell’incontro del 15 luglio, che il progetto da sottoporre al parere della Conferenza dei servizi sia quello sul quale è stato espresso parere favorevole da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che oltre al lotto 1 e alla bretella di collegamento con l’aeroporto (lotto 4) prevede la costruzione dei due rami che (dal lotto 1 diramano verso Nord e verso Sud), lungo la periferia di Alghero.

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«Il coordinamento provinciale di Sassari dei Riformatori Sardi, facendo propria la posizione emersa dai coordinamenti cittadini di Sassari, Alghero e Olmedo, direttamente interessati, non può che esprimere il proprio sostegno a quanto già espresso dall’assessore ai Lavori pubblici della Regione Roberto Frongia sull’annosa incompiuta della “Sassari-Alghero”.»

Lo scrive, in una nota, la segreteria dei Riformatori sardi di Sassari.

«Non ci possono essere mezze misure, l’arteria deve essere realizzata a quattro corsie; si tratterebbe del giusto e coerente, anche progettualmente, completamento di un’opera già avviata e non di una nuova e diversa realizzazione – si legge ancora nella nota – Inutile raccontare come siamo di fronte ad una arteria importante per il territorio, che col suo perfezionamento garantirebbe percorrenze adeguate e più sicure. Non si può, oggi, ipotizzare, rispetto ad un progetto di valenza superiore, un declassamento dello stesso adottando improvvisamente e per il segmento restante la soluzione delle due corsie.»

«I Riformatori sardi ritengono che il riscatto del Nord Ovest della Sardegna riparta dal rispetto degli antichi impegni riconoscendo a tutta l’area il diritto ad essere dotata delle necessarie infrastrutture così da favorirne lo sviluppo e la interazione fra comunità – conclude la segreteria dei Riformatori sardi di Sassari -. L’appello è, dunque, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli affinché le richieste della Regione, espresse attraverso l’assessore Frongia, trovino opportuno accoglimento.»

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Nelle diverse stagioni che hanno connotato il percorso del Comitato Promotore e del Comitato Scientifico per il riconoscimento del Principio d’Insularità in Costituzione l’obiettivo che tutta la comunità regionale vuole ottenere non sembra irraggiungibile. Dopo le ultime iniziative che hanno visto compatti tutti gli schieramenti politici, senza gerarchie e primogeniture, e le loro rappresentanze istituzionali; rappresentanze del mondo del lavoro, datoriale e sindacale; autorevoli esponenti della ricerca, delle professioni, della pubblica amministrazione, della cultura, dello sport, dello spettacolo, dell’associazionismo, Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu, a nome di tutte le componenti intendono aprire l’interlocuzione con l’Europa.

«Aprire un tavolo con l’Europa, dopo le comunicazioni con il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Stefano Borghesi è l’ulteriore passo che, a nome della comunità regionale e in particolare di quanti hanno firmato la proposta di legge di iniziativa popolare, intendiamo compiere, attivando l’interlocuzione col Presidente del Parlamento Europeo on. David Sassoli, che abbiamo invitato in Sardegna affinché il tema dell’insularità sia il focus che riassuma le tante problematiche e i diversi dossier sulla nostra Isola, aperti e mai arrivati al traguardo – hanno affermato Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu – perché le criticità dell’isola derivano dalla discontinuità territoriale rispetto al continente europeo e dalla non applicazione dell’art. 174 del TFUE.»

Per i promotori tornare a calcare il terreno europeo sul tema dell’insularità in questa stagione assume un significato assai differente rispetto al passato. Intanto va sottolineata la trasversalità e la compattezza nella proposta ma insieme la presa d’atto del ritardo  dell’Europa su un tema così importante che attiene i diritti dei singoli e dei popoli che compongono l’Unione Europea e che evidentemente non godono delle stesse pari opportunità ed insieme delle classi dirigenti sarde che sul tema nel passato sono state assai evasive.

«Le isole d’Europa non comprese in quelle ultraperiferiche hanno diritto finalmente a veder riconosciuta la loro situazione di svantaggio strutturale con l’applicazione dell’art. 174 del TFUE. L’ultraperificità non attiene infatti soltanto la matericità delle distanze chilometriche ma qualcosa di più profondo e strutturale derivante dalle differenti condizioni storiche di partenza, nel passato ed oggi, nelle diverse nazioni di appartenenza – affermano Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu –. Ecco perché nei diversi documenti ed iniziative, cospicue sono state le riflessioni sull’idea di sviluppo che le attuali classi dirigenti sarde intendono proporre per il futuro dell’isola visto che quella del passato si intende superata e non soddisfacente a leggere gli sconfortanti dati relativi all’occupazione, alla natalità, all’istruzione, alla sanità, ecc.»

Richiedere l’inserimento del principio di insularità in Costituzione e l’applicazione dell’art. 174 del TFUE significa contestualmente e necessariamente interpellare chiunque svolga un ruolo se effettivamente svolga la funzione conseguente, assumendosene senza alibi tutta la responsabilità. Questo fanno le vere classi dirigenti e solo così possono richiedere pari opportunità fin qui negate.

Ecco perché i promotori, oltreché contattare i massimi vertici nazionali ed europei continueranno ad organizzare iniziative in diversi centri della Sardegna perché ogni proposta nasca nella condivisione della Comunità regionale per quella che è ormai la battaglia dei sardi.

Maria Antonietta Mongiu

 

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Su proposta del presidente Christian Solinas l’Esecutivo ha stabilito di attribuire le funzioni di responsabile dell’anagrafe per la stazione appaltante al direttore generale della CRC, Centrale regionale di Committenza.

Su proposta dell’assessore del Turismo, Gianni Chessa, la Giunta ha approvato in via definitiva, dopo aver ricevuto il parere della commissione consiliare competente, la modifica della delibera che proroga al prossimo 31 dicembre la data di scadenza entro il quale i bed & breakfast devono far pervenire alla Regione la documentazione riguardante la loro classificazione in stelle.

Su proposta dell’assessore dell’Industria Anita Pili, la Giunta ha dato il via libera al bilancio 2018 della Fluorite di Silus Spa e della società IGEA Spa.

Su proposta dell’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, l’Esecutivo ha dato il via libera alle modalità attuative degli interventi in favore dei lavoratori ex Sardinia Green Island, Keller, Vesuvius, Ottana Polimeri e Ottana Energia e S&B Olmedo, destinatari di procedura di licenziamento collettivo. In particolare, i 581 lavoratori interessati, a seguito di un apposto avviso pubblico, potranno optare fra il ricevere una quota/ristoro una tantum o il partecipare ad un cantiere lavoro. Delle procedure è stata incaricata l’Aspal. La cifra stanziata è pari a circa 5 milioni di euro.

Sempre su proposta dell’assessore Alessandra Zedda, la Giunta ha autorizzato la proroga della convenzione fra il ministero del Lavoro e la Regione, in materia di lavori socialmente utili. In particolare l’Esecutivo ha stabilito di confermare, sino al 31/10/2019, l’importo dell’assegno integrativo regionale destinato ai lavoratori impegnati in lavori socialmente utili (pari a € 407 mensili lordi per lavoratore). Il contributo forfetario lordo per le spese di attuazione poste in capo agli Enti utilizzatori è stato anch’esso confermato in € 300 per lavoratore;

Su proposta dell’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu, la Giunta ha approvato il programma di spesa, per l’anno 2019, degli interventi previsti dalla legge regionale 20 settembre del 2006, per uno stanziamento totale di 4.008.100 euro. Si è deciso di riservare, per l’annualità 2019, una quota parte delle risorse destinate al capitolo della coproduzione di lungometraggi di rilevante interesse regionale, nella misura di 500.000 euro, per finanziare “opere prime” e di stabilire che, per quanto riguarda i progetti di didattica del cinema nelle scuole, nell’ambito del criterio di selezione “Progetto culturale”, venga data rilevanza, anche nell’annualità 2019, ai progetti presentati da istituti scolastici periferici con sede in Comuni non provvisti di sale cinematografiche o poveri di luoghi o istituti della cultura e che, per avere un numero più elevato di beneficiari, l’importo contributivo massimo concedibile sia fissato a 30.000 euro.

Su proposta dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, sono stati approvati gli accordi integrativi per la rideterminazione del fondo per l’emergenza sanitaria territoriale e per la definizione dei criteri d’accesso e modalità di partecipazione al corso che consentirà l’accesso di 60 medici nel sistema di emergenza-urgenza della Sardegna.

Sempre su proposta dell’assessore Mario Nieddu, è stato poi deciso l’impiego di 4 milioni di euro, provenienti da risorse inutilizzate in ATS, per la copertura del personale sanitario a tempo determinato in AOU Sassari e per l’attivazione del Sistema di trasporto d’emergenza neonatale.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha deciso di spostare alla data del 31 luglio 2019 la scadenza per la presentazione, da parte delle compagnie barracellari, delle domande di contributo per il corrente anno. Le istanze andranno inviate all’indirizzo enti.locali@pec.regione.sardegna.it, solo attraverso l’apposita modulistica. Le domande già inviate, anche quelle pervenute oltre la scadenza del 30 aprile, non dovranno essere ritrasmesse, né potranno essere modificate.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, la Giunta ha approvato proposta di ripartizione dei contributi a favore delle Associazioni fra Enti locali per l’anno 2019, pari a 200.000 euro, escludendo dai soggetti beneficiari l’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. La delibera sarà inviata al Consiglio regionale per l’acquisizione del parere della Commissione competente.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, la Giunta ha approvato il programma di ripartizione delle risorse (oltre 3 milioni di euro) in favore dei Comuni per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo i cui terreni insistono in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile.

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La Giunta regionale ha approvato il nuovo prezzario regionale dei lavori pubblici predisposto dall’Assessorato dei Lavori pubblici ed indirizzato alle stazioni appaltanti per la realizzazione dei lavori da eseguirsi su tutto il territorio regionale. Si tratta dello strumento di riferimento per la quantificazione preventiva del costo di un’opera pubblica, la progettazione e la realizzazione dell’opera stessa. Obbligatorio per legge, di durata annuale, è infatti finalizzato a garantire l’uniformità dei prezzi e l’adeguatezza rispetto ai valori di mercato. 

Per l’aggiornamento del prezzario regionale dei lavori pubblici è stato costituito, presso l’Assessorato, un tavolo tecnico, composto da un gruppo di lavoro che ha condotto l’attività di verifica e aggiornamento del prezzario a partire dai prezzi relativi alle componenti più rappresentative del mercato regionale, coinvolgendo direttamente produttori e fornitori della Sardegna e valutando le variazioni intervenute. Nella determinazione dei singoli prezzi si è tenuto conto del livello qualitativo medio dei prodotti e si è evitato di fare riferimento a prodotti specifici unici.

«Mettiamo a disposizione delle stazioni appaltanti della Pubblica amministrazione uno strumento agile perché aggiornato – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia -. Nell’edizione 2019 è stato infatti rivisto il prezzario con l’aggiornamento dei prezzi e con l’arricchimento di nuove voci. Attraverso il tavolo tecnico, appositamente istituito, sono state anche recepite le segnalazione dell’utenza in un’ottica di miglioramento e maggiore fruibilità del servizio.»

Il prezzario dei lavori pubblici è consultabile on line sul sito istituzionale della Regione all’indirizzo http://www.regione.sardegna.it/prezzario. Attraverso il sito della Regione sarà possibile effettuare ricerche specifiche per articolo e descrizione.

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Il colle di Rosmarino.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, ha dato l’autorizzazione alle procedure di assegnazione di 8 alloggi popolari nel rione “ex Campo Prigionieri”, nel quartiere Cannas di Sopra, a Carbonia. Affinché il Comune potesse procedere in quel senso era necessario, infatti, acquisire l’autorizzazione regionale per l’emanazione di un cosiddetto “bando speciale”.

L’urgenza – si legge nella delibera – è dettata dalla necessità di demolire i locali malsani al fine di riqualificare l’intero quartiere e trovare quindi sistemazione per le famiglie che vi abitano. E’ stato quindi autorizzato il comune di Carbonia all’emanazione di un bando speciale per l’assegnazione degli alloggi realizzati da Area ed è stato stabilito che la stessa Agenzia avvii uno studio per la riqualificazione ed il risanamento dell’interno quartiere, individuando gli alloggi da demolire e/o risanare, i relativi costi e tempi.

 

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«Lavoriamo a una soluzione tecnica, insieme all’assessorato regionale ai Lavori pubblici, per l’emergenza idrica della Baronia. Dobbiamo coniugare le esigenze delle popolazioni, che si battono da anni per la qualità dell’acqua e per ottenere l’approvvigionamento da Su Gologone. Dall’altra parte, però, bisogna considerare i tempi necessari ad Abbanoa perché realizzi le nuove opere o sistemi quelle esistenti, soprattutto le reti colabrodo.»

Lo ha detto Giuseppe Talanas, presidente della quarta commissione, al termine dell’audizione degli amministratori locali, dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Frongia e del direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas.

Dopo gli interventi del sindaco di Oliena, Sebastiano Congiu, e del portavoce del Comitato Abbavona Baronia, Gino Nanni, è stato il vertice di Abbanoa a spiegare che «è all’esame dei tecnici in queste settimane una rete realizzata in quel tratto e non funzionante. Ancora: da tre anni a questa parte stiamo intervenendo con 3 milioni di euro di lavori su Oliena e 2,6 su Orosei».

L’assessore Roberto Frongia ha dato la disponibilità dell’assessorato, d’intesa con la commissione Lavori pubblici del Consiglio regionale, ad intervenire con un tavolo tecnico permanente. Si è parlato anche della possibilità di pompare dalle fonti di su Gologone altra acqua per alimentare le reti della Bassa Baronia. L’on. Franco Mula (Psd’az) ha detto su questo tema: «E’ vero che l’acqua di quella fonte non è di Oliena ma di tutti. E’ anche vero, però, che su Gologone è patrimonio Unesco e nessuno può fare quello che vuole nel territorio di un altro Comune».

L’on. Roberto Li Gioi (Cinque Stelle) ha sollecitato Abbanoa «per valutare la sistemazione della rete costruita e non utilizzata, visto che sono stati spesi cinque milioni di euro per realizzarla».

Al termine, il presidente Giuseppe Talanas ha ribadito «l’impegno della commissione a individuare e percorrere una soluzione pratica. Sentiremo per questo anche i consorzi di bonifica e tutte le altre istituzioni pubbliche coinvolte».

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Sospensione temporanea da parte dell’Enel del funzionamento della centrale elettrica di Casteldoria fino alla prima decade di settembre, così come chiesto dai Comuni della Bassa Valle del Coghinas, ed istituzione di un tavolo permanente sotto la regia dell’Adis, agenzia regionale del distretto idrografico, che avrà come compito quello di rendere operativo entro la prossima stagione estiva il cosiddetto “Accordo di Fiume”, strumento che coniuga le diverse esigenze di gestione delle acque nei territori fluviali. Si è tenuta questa mattina, presso l’assessorato dei Lavori pubblici, la riunione che ha visto la partecipazione dell’assessorato del Turismo e di quello dell’Ambiente, oltre ai sindaci dei comuni di Valledoria e Santa Maria Coghinas, all’Adis ed ai dirigenti di Enel Green Power, che hanno garantito il rispetto dell’accordo raggiunto ed offerto massima collaborazione per il futuro.

«Abbiamo recepito le istanze che arrivavano dalle comunità locali, raggruppando attorno allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle necessità dei sindaci e dei cittadini. Con l’accordo odierno abbiamo raggiunto un risultato importante, che mette al riparo questa stagione turistica e pone le basi per una collaborazione proficua tra le parti nell’interesse esclusivo dei territori coinvolti», è il commento dell’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia.

«Aver raccolto l’appello di un territorio che vive prevalentemente di turismo deve essere motivo di orgoglio per tutti. Un piccolo paese che in estate diventa cittadina grazie alle presenze turistiche, come è il caso di Valledoria, deve trovare nelle Istituzioni un valido alleato. Grazie al buonsenso è stato trovato un accordo che tutela un comparto fondamentale dell’economia sarda, che già oggi è volano di sviluppo per tutta la zona», ha aggiunto l’assessore del Turismo Gianni Chessa.

Enel Green Power si è quindi impegnata a sospendere temporaneamente le attività di produzione fino al mese di settembre venendo incontro alle richieste dell’assessore e dei sindaci del territorio. «Siamo da sempre attenti alle esigenze delle Comunità e anche oggi abbiamo ascoltato attentamente le istanze e garantito l’impegno della società al rispetto del territorio in un’ottica di sostenibilità come è nella nostra mission – ha spiegato Massimo Sessego, responsabile O&M Hydro di Enel Green Power – Guardando al futuro siamo soddisfatti della proposta dell’assessore, che ci vuole parte attiva nel Contratto di Fiume: daremo anche in quella sede il nostro contributo garantendo alta professionalità e operatività nel rispetto dell’ambiente.»

Soddisfazione è stata espressa anche dai sindaci di Valledoria, Paolo Spezziga, e di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini. «Si tratta di una boccata d’ossigeno che arriva dopo un avvio drammatico della stagione balneare – spiega il sindaco di Valledoria, Spezziga -. Lasciamo Cagliari con un impegno concreto nell’immediato che ci consente di mettere in salvo la stagione, dato che Enel non turbinerà fino a settembre, e che guarda al futuro grazie all’istituzione di un tavolo permanente  che consentirà di affrontare il problema della marea gialla sul lungomare San Pietro di Valledoria. L’accordo odierno – conclude Paolo Spezziga –  va oltre l’emergenza della stagione e testimonia l’impegno di tutta la Giunta regionale rispetto alla problematica nel suo complesso». Per il sindaco di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini, «oggi si sono poste le basi per una collaborazione che guarda allo sviluppo e al futuro. L’istituzione di un tavolo per arrivare quanto prima alla definizione del Contratto di fiume va nella giusta direzione: tutti i protagonisti dovranno essere attori dello sviluppo dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas».