Tanto tuonò che piovve! Roberto Gibillini (Ora x Carbonia) s’è dimesso da assessore delle Politiche sociali, Politiche di genere, Pari opportunità, Benessere animale del comune di Carbonia. Roberto Gibillini era stato indicato come assessore tecnico al momento della composizione della Giunta guidata dal sindaco Pietro Morittu, dopo le elezioni del 10 e 11 ottobre 2021.
Da mesi in seno alla maggioranza c’è fermento e si parla di rimpasti, con sostituzione di alcuni assessori. Uno di quelli messi in discussione era proprio Roberto Gibillini, per la cui sostituzione da tempo circola anche il nome del probabile sostituto: Paolo Moi.
Di seguito la comunicazione integrale delle dimissioni di Roberto Gibillini.
«Sono sempre stato convinto che lavorare per la cosa pubblica fosse una delle esperienze più belle che possano esserci e lo penso ancora. Soprattutto, credo sia un privilegio e, in virtù di questo, ritengo che non si possa o debba mai tradire il valore di fare bene per la propria città, la propria gente, e agire con spirito di servizio. Ma alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi vi confesso di essere stanco, e mi limito a dire stanco, di leggere sulla stampa il mio nome tra quelli che devono essere sostituiti nella Giunta come se fossi una pedina degli scacchi. Soprattutto, trovo imbarazzante che la motivazione non sia da ricondurre ad un’analisi del mio operato, quanto più ad accordi pregressi che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei cittadini. Essendo, pertanto, venute meno le condizioni di operare con serenità e armonia, sono qui oggi a rassegnare con dispiacere le mie dimissioni da assessore dei Servizi sociali del comune di Carbonia.
Lavorare nell’ambito del sociale è stata un’esperienza molto arricchente che non dimenticherò. Colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale con il quale ho avuto il piacere di lavorare, personale serio e qualificato che ha operato sotto organico e facendo fronte ai tanti inconvenienti che la quotidianità ci impone, senza mai tirarsi indietro; soprattutto, credo che un contesto complesso come quello di Carbonia abbia estremo bisogno di servizi sempre più puntuali e vicini alle esigenze delle persone, bisognose di cure e di supporti e agevolazioni di vario genere. Penso con soddisfazione al percorso della legge 162 e al rafforzamento della Consulta handicap, lascio un’interlocuzione importante con le associazioni che era in divenire e che sono certo avrebbe portato a numerosi frutti; penso alle delicate questioni legate al mondo dei minori che mi sono trovato ad affrontare e alla campagna dei servizi estivi che stavamo predisponendo per supportare le famiglie. Prendere in carico questo assessorato, che considero difficile, è stata una grossa responsabilità che ho affrontato anche grazie alla mia esperienza professionale pregressa.
Con oggi, per me si chiude quindi un anno e mezzo vissuto con impegno e dedizione, ma anche ricco di sofferenze per le difficoltà riscontrate. Non nascondo il mio rammarico, soprattutto, perché penso che la politica non possa combaciare con le logiche di una squadra di basket dove i giocatori entrano ed escono a ciclo continuo. Sono convinto che un allenatore sia chiamato a prendere decisioni in modo lucido e a fare sintesi, ma soprattutto debba essere in grado di gestire pressioni interne ed esterne, non può rimanervi schiacciato, ma neppure lavarsene le mani alla Ponzio Pilato. Ma si sa che la leadership è merce rara di questi tempi. Per quindi impedire che la mia dignità venga ulteriormente calpestata, ho deciso di intraprendere altre strade, perché oltre a ripudiare ogni logica di ricatto, non trovo onesto nei confronti dei cittadini rimanere seduto a ricoprire un ruolo che non riesco ad onorare come vorrei a causa di un clima di ostilità immobilizzante e controproducente nel raggiungere i risultati sperati. Non voglio in alcun modo, lo ribadisco, continuare ad assistere impotente all’impasse dell’amministrazione per motivi non riconducibili al solo interesse della città di Carbonia.
Spero mi sia dato atto di essere sempre stato leale e corretto nei confronti del sindaco e dei miei colleghi di Giunta, a cui auguro un buon lavoro, pur continuando a dissentire dai continui condizionamenti esterni che influiscono negativamente su tutti e rallentano il lavoro, rendono più difficili dinamiche di sana coesione e solidarietà che al contrario non farebbero altro che rendere un gruppo più forte, più compatto e decisamente più operativo. La mia scelta risulta, purtroppo, obbligata dalla situazione, ma non la ritengo la più giusta e funzionale al nuovo assetto della Giunta. Sarà il tempo a rivelarlo, in questo periodo in cui assistiamo con estrema preoccupazione ai fiumi che esondano e alle loro drammatiche conseguenze, anche a causa della mancanza di argini solidi, mi interrogherei su quello che potrà succedere perché le parole, soprattutto quelle cattive, hanno la potenza dell’acqua in corsa che non porta a qualcosa di buono. Preservo, tuttavia, la speranza che in virtù di certi sfaceli, qualcosa cambi e che Carbonia riesca un giorno ad invertire la rotta e a godere del benessere che merita.»