24 December, 2024
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«Secondo i dati diffusi dall’ATS lo scorso giugno, la Sardegna è la regione italiana con la più alta incidenza di diabete di tipo 1. Attualmente sono circa 50mila i sardi affetti da diabete di tipo 1 e 2, e se a questi sommiamo i casi di “diabete ignoto” si parla di circa 100 mila persone. Una percentuale altissima, un primato negativo che risulta essere addirittura in crescita. Cosa ha fatto finora la Regione Sardegna per migliorare la qualità della vita di queste persone? Se analizziamo le problematiche ancora oggi irrisolte, possiamo tranquillamente dire “non abbastanza”. Ma rimediare si può, unendo le energie sin da subito. Chiedo pertanto al Presidente Solinas e alla Giunta di impegnarsi con urgenza per risolvere i problemi legati alla distribuzione dei dispositivi di autocontrollo glicemico come i microinfusori e i sensori, e a fornire ai diabetici sardi tutti i tipi d’insulina di cui il sistema sanitario nazionale può disporre.»

Punta a superare una «vera e propria emergenza sociosanitaria della nostra Isola» il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Li Gioi, primo firmatario di una mozione presentata dal Gruppo (M5S) in Consiglio regionale sulle carenze nella governance dell’assistenza ai diabetici sardi e in particolare sull’inefficienza del sistema di distribuzione di microinfusori e sensori.

«Non sono bastate sei interrogazioni al Presidente Pigliaru e due mozioni, presentate durante la scorsa legislatura, a risolvere gli innumerevoli disagi che sono costretti ad affrontare i diabetici sardi.» Roberto Li Gioi si riferisce alla diffusione dei microinfusori d’insulina e dei misuratori della glicemia, che l’Ats continua a fornire in ritardo. «Non solo – sottolinea il consigliere regionale del M5S – siamo ancora in attesa di un protocollo per l’assistenza integrata e tecnico-operativa per la prescrizione e la fornitura degli ausili stessi».

La mozione dei Cinquestelle ricorda inoltre come già il TAR Sardegna, nel novembre 2018, «ha imposto la rimborsabilità di un’insulina di nuova generazione, finora non rimborsata sono nell’Isola, e consentito altresì la prescrizione di un altro tipo di insulina più moderna, attraverso il suo inserimento all’interno del Prontuario Terapeutico Regionale».

«Dobbiamo assicurare una sempre migliore qualità della vita ai pazienti diabetici sardi. Con questa mozione puntiamo a razionalizzare l’attività di tutti quegli Organismi che intervengono nel processo di programmazione, definizione e inquadramento clinico della prevenzione e cura del diabete in Sardegna. In vista degli Stati generali della Salute, che l’attuale Giunta punta ad avviare dopo l’estate – conclude Roberto Li Gioi – mi auguro che la nostra mozione venga discussa al più resto e che finalmente si metta in moto un processo di tutela dei diritti dei pazienti.»

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Questa mattina i consiglieri regionali del Gruppo Movimento 5 Stelle, a Tramatza, hanno incontrato attivisti e simpatizzanti, su sanità, turismo, enti locali, infrastrutture, lavoro e vertenze collegate. E’ stato un momento di incontro ma, soprattutto, di confronto, volto alla condivisione di idee e problematiche, nel quale i consiglieri hanno potuto illustrare il lavoro svolto in questi quattro mesi di consiliatura nelle rispettive commissioni di competenza.

«Siamo qui per voi, per lavorare assieme, e assieme, cercare di costruire qualcosa di positivo per il nostro territorio e per tutti i sardi.»

Con queste parole la capogruppo Desirè Manca ha dato il benvenuto alle decine di persone che hanno affollato la sala convegni dell’Hotel L’Anfora di Tramatza.

Impossibile non affrontare il tema della reintroduzione dei vitalizi in apertura d’incontro. Sono state tante le domande a proposito, alle quali i consiglieri hanno dato risposta. In particolare, il consigliere Alessandro Solinas e la capogruppo Desirè Manca, hanno spiegato quali saranno i costi che la Regione Sardegna e i cittadini sardi dovranno affrontare se la legge proposta dalla Maggioranza venisse approvata.

«Se è vero – ha detto Manca – che questa proposta di legge prevede che ciascun consigliere regionale versi circa 500 euro di contributi, ci chiediamo perché invece i lavoratori sardi debbano versarne almeno il triplo. A nostro avviso, la legge deve essere uguale per tutti. Perciò, se questa proposta di legge dovesse passare, siamo pronti a rinunciare a questo privilegio”.

Ampio spazio anche ai temi legati alla sanità.

È Carla Cuccu, segretaria della VI Commissione Sanità, a illustrare l’importante risultato ottenuto dopo la presentazione della mozione sulla fetopatia alcolica (di cui la stessa Cuccu è prima firmataria): «La legge per la prevenzione della fetopatia alcolica – ha ricordato – rischiava di rimanere lettera morta. Come Gruppo abbiamo dato impulso a questa legge, e oggi siamo finalmente riusciti ad ottenere l’istituzione di un tavolo di monitoraggio permanente per la prevenzione di questo grave disturbo che colpisce i figli delle donne alcoliste».

Pone l’accento sullo spirito di collaborazione interno al Gruppo il consigliere Roberto Li Gioi. Una breve parentesi, in apertura di un intervento più tecnico che ha toccato diversi temi al centro dei più recenti Atti presentati in Consiglio: la paralisi dell’ENAS, il completamento della Statale 195, il rilancio del Trenino verde della Sardegna e, in particolare, la vicenda della discarica gallurese di Spiritu Santu.

Ancora: la capogruppo Desirè Manca non dimentica la drammatica vicenda degli ex dipendenti Secur, al centro di una seconda mozione del M5S votata all’unanimità e grazie alla quale: «Martedì prossimo verranno convocate le Commissioni Lavoro e Sanità e si cercherà di trovare una soluzione per rendere possibile il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Piccoli passi che cambiano le sorti della nostra Isola».

Sulla salvaguardia dei posti di lavoro è intervenuto il consigliere Michele Ciusa, che in questi giorni sta seguendo da vicino la vicenda dei lavoratori della Cict, per i quali sono già scattati i primi avvisi di licenziamento: «Questi lavoratori, con grande dignità, stanno chiedendo di poter continuare a lavorare. Serve un forte impegno da parte della Regione per evitare che la vertenza venga liquidata con la concessione degli ammortizzatori sociali. Sarebbe una sconfitta».

Infine la consigliera Elena Fancello, che ha portato sul tavolo i temi legati agli enti locali. Primo tra tutti quello dei finanziamenti ricevuti dai Comuni sardi in difficoltà finanziarie, e della necessità di «distribuirli in maniera equa e sotto costante monitoraggio da parte della Regione».

Decine e decine le tematiche trattate nel pomeriggio: tirocini, lavoro, scuola, volontariato, legge elettorale e ancora sanità. Oltre due ore di dibattito in chiusura di un incontro più che partecipato. Solo il primo dei tanti che il Gruppo M5S ha in programma per riportare finalmente al centro i sardi e la Sardegna.

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«La paralisi è praticamente totale: non ci sono fondi per la manutenzione ordinaria, né per quella straordinaria. Neanche un euro da destinare ai pagamenti delle imprese, e addirittura nemmeno le somme necessarie a cambiare le gomme alle auto delle macchine di servizio, per acquistare la cancelleria, e se vogliamo entrare nei dettagli, neanche per comprare la carta igienica. Sono incredibili oltre che ridicole la condizioni economiche in cui è costretto a operare L’Ente Acque della Sardegna. O meglio, a non operare. Dal momento che l’attività è totalmente bloccata poiché le casse dell’ENAS risultano completamente vuote. Per questo chiedo all’assessore regionale dei Lavori pubblici se sia a conoscenza della gravissima situazione denunciata in questi giorni dai dipendenti.»

Questa la richiesta del consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, che in qualità di vice presidente della IV Commissione “Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità” ha presentato un’interpellanza urgente sulla paralisi dell’Ente che gestisce i 46 invasi della Sardegna.

«L’8 gennaio di quest’anno – spiega Roberto Li Gioi – è stato autorizzato l’esercizio provvisorio per l’anno 2019 per il periodo dal 1 gennaio sino al 30 aprile. Oggi, giunta la scadenza dei termini, l’ENAS non può materialmente garantire né l’avvio né la prosecuzione dell’attività. Chiedo, pertanto,all’assessore dei Lavori pubblici – conclude Roberto Li Gioi -, quali misure o azioni intenda intraprendere per garantire nuovamente la piena operatività dell’Ente.»

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«Evitato l’addio di Air Italy allo scalo di Olbia, i dubbi sulla volontà della compagnia di voler continuare a operare in Sardegna purtroppo non diminuiscono. Anzi, non possono che aumentare. Se fino a qualche settimana fa era lecito mettere in dubbio la volontà di Air Italy di voler operare in regime di continuità territoriale, oggi veniamo addirittura a sapere che lo smantellamento della base di Olbia pare sia già iniziato: i Cobas hanno denunciato che le manutenzioni degli Aeromobili Sociali sono state affidate a Atitech ed Alitalia, perché per effettuarle nella base olbiese sarebbero necessari adeguati investimenti. Le intenzioni di Air Italy vanno invece in tutt’altra direzione. Nonostante le letterine firmate affettuosamente “Rossen”, sono convinto che l’interesse per Olbia sia scemato del tutto, al punto che ancora oggi manca un piano industriale: dopo mesi di rassicurazioni, non è stato presentato a sindacati e lavoratori. Ad aggravare la situazione, le condizioni dello scalo, per niente promettenti: un hangar è affittato a Eccelsa ad uso di Uzmanoff, l’altro è ridotto quasi a un immondezzaio.»
Anziché affievolirsi, cresce la preoccupazione del consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi per il futuro dei lavoratori Air Italy, sempre più precario, alla luce di un nuovo allarme lanciato dai Cobas sull’affidabilità della compagnia. Air Italy, stando a quanto lamentato dal sindacato, avrebbe già provveduto a privare la base olbiese di servizi primari come le manutenzioni.
La riflessione di Roberto Li Gioi parte dai numeri: «I dati sul traffico del Trasporto Aereo diffusi da ENAC ci dicono che nell’anno dell’arrivo della Qatar Airways la performance di Air Italy ha registrato un meno 21,5% di passeggeri rispetto a qualche anno prima, e anche che, nello stesso periodo, l’aeroporto di Olbia ha prodotto un più 6,61%, sfiorando i 3 milioni di passeggeri. Qualcosa vorrà pur dire se, contrariamente ad Air Italy, compagnie come EasyJet, Volotea e Vueling continuano a investire nell’aeroporto Costa Smeralda incrementando il numero di aeromobili e considerando lo scalo di Olbia un nodo fondamentale del loro piano industriale. È arrivato il momento di chiedersi cosa si nasconda dietro tanto lassismo».
A dispiacere sono soprattutto le condizioni in cui ancora oggi versano i dipendenti, «costretti a vivere in completa precarietà, nel timore che da un momento all’altro il management trovi un’altra buona scusa per smantellare».
«A livello regionale è obbligatorio mettersi subito al lavoro per costruire un nuovo bando di continuità territoriale che non sia soggetto ad attacchi strumentali. La situazione va in ogni caso monitorata costantemente. I 600 posti di lavoro – conclude Roberto Li Gioi – devono essere tutelati con un rilancio dell’attività di Air Italy, che sta invece concentrando la sua attenzione sul medio e lungo raggio limitando l’attività su Olbia alla sola continuità territoriale senza uno straccio di piano industriale.»

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«Con piacere abbiamo potuto riscontrare che ci sono professionalità mediche sarde che torneranno a lavorare nell’Isola. L’esito della visita al Mater Olbia è stato molto positivo. La Commissione Sanità ha potuto toccare con mano l’eccellenza medica che rappresenta questo ospedale, e si sono poste concretamente le basi per l’accreditamento definitivo di tutti i posti letto previsti dalla convenzione. Il presidente Domenico Gallus ha annunciato che questa sarà la prima tappa di un tour che lo porterà a visitare prima gli ospedali di Bosa e Ghilarza e poi successivamente, a brevissimo, gli ospedali di Tempio, La Maddalena, Ozieri e Sassari, per poi proseguire con i sopralluoghi che riguarderanno l’intera Sardegna.»

Lo ha detto il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, dopo il sopralluogo della commissione regionale della Sanità al Mater Olbia.

«E’ stato chiesto che tutto il personale che ha inviato il curriculum venga selezionato e che venga dato risalto alle professionalità residenti in Sardegna – ha aggiunto Carla Cuccu (M5S) -. Sono soddisfatta di aver potuto constatare il livello di eccellenza del Mater Olbia, sia per quanto riguarda la strumentazione che la logistica. Il paesaggio meraviglioso e l’estetica inoltre contribuiscono a giovare parecchio laddove ci sono alcuni tipi di patologie importanti.»

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«La notizia di un Piano di rilancio del Trenino verde della Sardegna, la ferrovia storica più lunga d’Italia con i suoi 437 km, ad inizio anno ha inorgoglito l’intera Isola. Un investimento da 10 milioni di euro, di cui però oggi si è persa completamente ogni traccia. Ciò che rimane dell’annuncio è una nota sul sito www.treninoverde.com in cui si legge che l’ARST, “assieme alla Regione Autonoma della Sardegna, agli Enti Locali e agli Operatore Turistici, sta definendo il calendario 2019 del Trenino Verde”, di fatto dichiarando l’assenza di una programmazione per la stagione turistica alle porte. Per questo chiediamo di sapere con certezza quali saranno i tempi di realizzazione dell’opera.»

Così i consiglieri del Gruppo M5S Roberto Li Gioi e Michele Ciusa, firmatari di una interrogazione presentata in Consiglio affinché si riaccendano i riflettori sul patrimonio ferroviario regionale di valenza storica europea e internazionale.

«L’accordo, firmato lo scorso 18 dicembre tra Regione e Arst, sindaci dei Comuni coinvolti, sindacati, associazioni e imprese – aggiungono i consiglieri del M5S – faceva inoltre riferimento a una serie di interventi trasversali e strategici: un piano di marketing per la promozione delle tratte isolane, e il completamento del dossier propedeutico alla candidatura del Trenino Verde a Patrimonio dell’Unesco come leva per la promozione a livello internazionale.»

Sulla carta un progetto ambizioso, che presentava però un ostacolo alla sua realizzazione già in partenza. Questo perché il Ministero delle Infrastrutture (con la Legge n. 128 del 9 agosto 2017) «limita la titolarità alla gestione delle Ferrovie alle sole “Aziende ferroviarie”, e di conseguenza l’ARST S.p.A., società che gestisce il Trenino Verde non può operare. Già Nardo Marino (M5S) ha presentato una proposta di legge, approvata alla Camera e ora in dirittura d’arrivo al Senato, volta a modificare il sopra citato articolo 5 della L. 128/17. Una modifica necessaria a consentire alle società che esercitano servizi di trasporto, anche se in mancanza della qualifica di impresa ferroviaria, di poter proseguire l’attività».

Roberto Li Gioi e Michele Ciusa chiedono pertanto di poter conoscere i tempi realizzazione del Piano di rilancio per il Trenino Verde; se e come La Regione intenda gestire il ripristino dei contratti di assuntoria sia per il TPL che per il servizio turistico. Inoltre, chiedono, «in che modo si intenda dare attuazione agli indirizzi presenti nella normativa regionale; se si intende riattivare nel concreto la procedura per il riconoscimento UNESCO e, infine, se con il nuovo ciclo di Programmazione 2021-2027 la Regione Sardegna intenda destinare ulteriori risorse».

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«L’accordo raggiunto tra la Regione e Air Italy è senza dubbio una notizia positiva nell’immediato perché tutela temporaneamente il diritto al lavoro dei 600 dipendenti della compagnia. Tuttavia, come lamentato anche dai sindacati, restiamo in attesa di un piano industriale credibile, che continua invece a mancare.»

Questo il commento del consigliere regionale Roberto Li Gioi (M5S) alla luce delle ultime notizie riguardo la continuità territoriale.

«L’epilogo della vicenda, purtroppo – aggiunge Roberto Li Gioi – fa accrescere i dubbi sull’affidabilità del management della compagnia ex Meridiana, in quanto, qualche settimana fa la proposta accolta in queste ore era stata invece rifiutata. E come se non bastasse, Air Italy avrebbe inoltre chiesto alla compagnia di bandiera di coprire un volo in più per carenza di aeromobili.»

«Quindi – conclude Roberto Li Gioi – sicuramente non vengono eliminati i dubbi che nell’immediato futuro i vertici di Air Italy possano cogliere ulteriori pretesti per scaricare nuovamente i lavoratori. Per questo motivo, è obbligatorio che la Giunta regionale si metta subito al lavoro per costruire un nuovo bando sulla continuità territoriale che non lasci il minimo spazio ad azioni strumentali.»

 

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«Con la nostra mozione vogliamo riaffermare il nostro impegno concreto sui problemi dei cittadini ma anche denunciare che la mancata attuazione della legge dimostra carenza di programmazione e di prevenzione su una patologia grave che colpisce in modo molto ampio la società sarda.»

Lo ha dichiarato la consigliera regionale Carla Cuccu, del Movimento 5 Stelle, illustrando una mozione del partito con cui si chiede di dare attuazione ad una alla legge regionale del 2014 contro la fetopatia alcolica, (“l’unica in Europa”) da allora rimasta sulla carta.

«Una legge – ha aggiunto Carla Cuccu – che nasce dal basso e in particolare da una realtà come il Sulcis che dal punto di vista socio economico è forse la più povera d’Italia ma, sul piano sociale, è un’area di grande fragilità, purtroppo, molto esposta alla diffusione della fetopatia che riguarda da vicino le donne in gravidanza, come ad altre tipologie di dipendenza.»

«A livello regionale – ha concluso Carla Cuccu – i dati ufficiali, peraltro non aggiornati, segnalano una situazione altrettanto preoccupante, sia nello specifico che più in generale in un avvicinamento precoce all’abuso di alcol (nella fascia di età fra i 17 ai 34 anni, con una estensione fino ai 44 anni), segno di un malessere profondo che attraversa tutte le componenti sociali e rende perciò quanto mai urgente l’intervento delle istituzioni regionali.»

Secondo il consigliere Roberto Li Gioi, «la diffusione delle dipendenze correlate all’ abuso di sostanze alcoliche è uno dei mali della Sardegna che va aggredito e curato al più presto, sul piano sanitario in primo luogo ma senza dimenticare di incidere su stili di vita e comportamenti sociali, espressione di una sotto-cultura dello sballo che toglie ai giovani ogni speranza nel futuro».

Per il consigliere Alessandro Solinas, infine, «esiste uno stretto legame fra crisi socio-economica e dipendenze, per cui lottare contro le diffusione delle dipendenze significa combattere la crisi in modo serio e concreto; ci auguriamo quindi che la nostra mozione per la rapida attuazione della legge incontri in Consiglio regionale lo stesso ampio consenso con cui a suo tempo fu approvata la norma».

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Il vicepresidente della IV Commissione Trasporti, Roberto Li Gioi (M5S) ed i consiglieri di minoranza della commissione Trasporti hanno presentato una richiesta – protocollata stamattina – di convocazione straordinaria della Commissione chiedendo l’audizione del presidente della Regione Solinas e dell’Assessore ai Trasporti Giorgio Todde.

«Occorre avviare un tempestivo dibattito sulla vertenza continuità territoriale e sulle conseguenti problematiche dei dipendenti Air Italy». Questo l’oggetto della richiesta promossa da Li Gioi e immediatamente accolta con favore dai consiglieri di minoranza (Roberto Deriu, Valter Piscedda, Antonio Piu, Maria Laura Orrù).

«Apprendiamo in queste ore con profondo rammarico – ha detto Roberto Li Gioi – che le trattative tra Alitalia e Air Italy sono approdate su un binario morto. Peggio, a uno scambio di accuse presagio di un tristissimo epilogo. Inoltre, apprendiamo che Air Italy ha già cancellato tutte le vendite per Roma e Milano, a partire da oggi fino al 26 ottobre. In questo momento è fondamentale non abbandonare i lavoratori e le loro famiglie. Il fatto che Air Italy lasci lo scalo di Olbia rappresenta una vera sciagura per l’intera economia della Sardegna e nello specifico della Gallura, che non potrà non avere ripercussioni sulla stagione turistica ormai alle porte. Chiediamo che il presidente Solinas prenda a cuore con assoluta urgenza la questione perché non possiamo assolutamente accettare che l’annosa vicenda termini in questa maniera.»

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«L’emergenza idrogeologica che ha colpito l’Emilia Romagna deve accendere i riflettori anche sulla città di Olbia. E’ indispensabile procedere con gli interventi necessari per mettere in sicurezza la città, l’hinterland e tutti i cittadini.»

Forte preoccupazione viene espressa dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale, con il deputato Nardo Marino; regionale, con il consigliere Roberto Li Gioi e locale, con i consiglieri olbiesi Maria Teresa Piccinnu e Roberto Ferinaio che chiedono di conoscere lo stato dell’arte dei lavori per la messa in sicurezza della città. L’interrogazione presentata oggi all’attenzione del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, e del Presidente del Consiglio, Pier Giovanni Mura, prende spunto dai recenti fatti di cronaca per porre tre quesiti che mirano a individuare le azioni che intende compiere l’amministrazione comunale per proteggere Olbia dal rischio idrogeologico. «In considerazione dell’imprevedibilità degli eventi atmosferici calamitosi che continuano a generare stati di allerta costante anche nella nostra isola, si legge nell’atto ispettivo,  è necessario passare alla fase operativa e risolvere il rischio idraulico che insiste sul territorio comunale con un piano che rispetti gli equilibri del tessuto urbano e metta in campo opere in grado di far fronte alle emergenze più gravi. Olbia e gli olbiesi sono già stati pesantemente colpiti dall’alluvione che, nel 2013, ha provocato morte e distruzione. Quanto successo nelle scorse ore in Emilia Romagna – sottolineano gli esponenti del M5s – ci deve indurre ad agire tempestivamente per la sicurezza degli abitanti della Gallura e dell’intera Sardegna. Non è più tempo di tergiversare, non possiamo rischiare che quanto successo si ripeta ancora. Lo scorso mese di gennaio sono stati sbloccati per la Sardegna 98 milioni di euro per il rischio idrogeologico. Si tratta, come rimarcò allora il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di risorse immediatamente spendibili per la realizzazione delle opere indispensabili a garantire un adeguato livello di sicurezza. Quei fondi devono servire per i migliori progetti cantierabili nel minor tempo possibile e con la condivisione dei territori interessati».

L’interrogazione termina con tre quesiti diretti al sindaco Settimo Nizzi. Quali azioni ha avviato l’amministrazione successivamente alla notizia della effettiva disponibilità dei fondi statali e dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale? Qual è l’eventuale contenuto delle informazioni ed interlocuzioni in possesso dell’amministrazione al fine di programmare la messa in sicurezza della città di Olbia? Infine, i consiglieri comunali chiedono di  esporre, approfittando di questa interrogazione, quale sia lo stato dell’arte circa la messa in sicurezza della città di Olbia.