23 November, 2024
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«Lavoriamo a una soluzione tecnica, insieme all’assessorato regionale ai Lavori pubblici, per l’emergenza idrica della Baronia. Dobbiamo coniugare le esigenze delle popolazioni, che si battono da anni per la qualità dell’acqua e per ottenere l’approvvigionamento da Su Gologone. Dall’altra parte, però, bisogna considerare i tempi necessari ad Abbanoa perché realizzi le nuove opere o sistemi quelle esistenti, soprattutto le reti colabrodo.»

Lo ha detto Giuseppe Talanas, presidente della quarta commissione, al termine dell’audizione degli amministratori locali, dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Frongia e del direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas.

Dopo gli interventi del sindaco di Oliena, Sebastiano Congiu, e del portavoce del Comitato Abbavona Baronia, Gino Nanni, è stato il vertice di Abbanoa a spiegare che «è all’esame dei tecnici in queste settimane una rete realizzata in quel tratto e non funzionante. Ancora: da tre anni a questa parte stiamo intervenendo con 3 milioni di euro di lavori su Oliena e 2,6 su Orosei».

L’assessore Roberto Frongia ha dato la disponibilità dell’assessorato, d’intesa con la commissione Lavori pubblici del Consiglio regionale, ad intervenire con un tavolo tecnico permanente. Si è parlato anche della possibilità di pompare dalle fonti di su Gologone altra acqua per alimentare le reti della Bassa Baronia. L’on. Franco Mula (Psd’az) ha detto su questo tema: «E’ vero che l’acqua di quella fonte non è di Oliena ma di tutti. E’ anche vero, però, che su Gologone è patrimonio Unesco e nessuno può fare quello che vuole nel territorio di un altro Comune».

L’on. Roberto Li Gioi (Cinque Stelle) ha sollecitato Abbanoa «per valutare la sistemazione della rete costruita e non utilizzata, visto che sono stati spesi cinque milioni di euro per realizzarla».

Al termine, il presidente Giuseppe Talanas ha ribadito «l’impegno della commissione a individuare e percorrere una soluzione pratica. Sentiremo per questo anche i consorzi di bonifica e tutte le altre istituzioni pubbliche coinvolte».

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«Le nuove regole del Porto di Palau stanno mettendo a repentaglio l’attività lavorativa di 23 agenzie turistiche e a serio rischio oltre cento posti di lavoro. La situazione non è più sostenibile e sta peggiorando di giorno in giorno. Da quando l’amministrazione comunale, con una delibera del 4 aprile scorso, ha proibito l’installazione dei gazebo stagionali amovibili alle agenzie di noleggio gommoni, natanti e imbarcazioni, gli operatori del settore sono costretti a svolgere il servizio di biglietteria sotto il sole, a 40 gradi. Agli operatori non è concesso ripararsi in alcun modo, chi ha cercato un po’ d’ombra aprendo un ombrellone da spiaggia è stato immediatamente allontanato dagli agenti della municipale. La stessa situazione di grave disagio riguarda ovviamente anche i turisti: anziani, bambini, persone con disabilità che, completamente spiazzati dalla situazione, hanno mostrato insofferenza e malcontento. Credo fermamente che questo provvedimento debba essere rivisto subito.»

I disservizi offerti dal porto di Palau approdano in Consiglio regionale. A farsi portavoce dei malumori sollevati dagli operatori della zona è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Li Gioi. Attraverso una interrogazione urgente, volta a risollevare l’economia del porticciolo e di tutto l’indotto, il consigliere regionale del M5S chiede l’intervento dell’assessore regionale agli Enti locali.

«Eliminare i gazebo – aggiunge Roberto Li Gioi – significa mettere in ginocchio le aziende del settore. Perché un turista dovrebbe scegliere un porto turistico privo di servizi? Anziché puntare alla promozione del territorio e alla crescita economica, in questo modo si sta puntando a cacciare i clienti.»

C’è anche un altro aspetto, introdotto dal nuovo regolamento comunale che contribuisce a mettere in crisi l’economia locale.

«L’articolo 19 del regolamento in questione – prosegue Roberto Li Gioi – dice inoltre che dal prossimo anno a ciascuna azienda verranno destinati soltanto 6 posti per le barche destinate al noleggio. Agli operatori è stata negata persino la possibilità di usufruire di ulteriori posti, anche a tariffa piena, come da loro chiesto al sindaco a più riprese.»

«Gli investimenti fatti in questi anni dagli operatori – conclude Roberto Li Gioi – hanno reso Palau un porto vivo e non solo un ponte verso La Maddalena. Con questo regolamento stiamo facendo giganti passi indietro.»

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La commissione Governo del territorio presieduta da Giuseppe Talanas ha ascoltato i rappresentanti sindacali (Federbalneari, Sib, Fiba, concessionari demaniali di Quartu) degli operatori turistici balneari sulle principali problematiche della categoria.

Gli operatori, in apertura, hanno sottolineato con preoccupazione che la scarsa chiarezza della normativa regionale vigente (legge 11/2017, legge 8/2015) ha dato origine ad interpretazioni diversificate ed in alcuni casi opposte da parte degli uffici tecnici comunali, aumentando il contenzioso amministrativo e in certe situazioni le case penali.

Inoltre, hanno detto ancora i sindacalisti, sta emergendo un contrato evidente fra legislazione regionale e nazionale fiscale, nel senso che quest’ultima privilegia il principio, affermato fra l’altro da una giurisprudenza ricorrente, che i manufatti seguono il regime annuale delle concessioni e quindi non si giustificherebbero le operazioni di smontaggio e montaggio dei fabbricati stagionali richiesto nei Comuni non provvisti di Pul (Piano urbano dei litorali). Lo stesso principio, inoltre, viene applicato dall’amministrazione fiscale, che richiede il versamento annuale delle tasse, e da quella del demanio, che ha sollecitato formalmente i concessionari ad accatastare le strutture.

Noi vorremmo lavorare in un quadro di regole certe e per tutto l’anno, hanno auspicato i rappresentati sindacali dei balneari, suggerendo che in attesa della nuova legge urbanistica sia modificata la legge regionale 11/2017 nella parte in cui prevede l’obbligo di smontare le strutture al termine della stagione per poi rimetterle in piedi in quella successiva. Tanto più, hanno aggiunto, che solo una piccola parte dei Comuni sardi si sono dotati di Pul. Secondo suggerimento rivolto alla Regione, quello di predisporre linee guida sulla materia in modo da agevolare il lavoro degli uffici tecnici comunali.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonio Piu e Maria Laura Orrù (Progressisti), Roberto Li Gioi (M5S), Michele Ennas (Lega), Michele Cossa (Riformatori sardi) e Francesco Mura (Fdi).

Il presidente della commissione Giuseppe Talanas ha affermato fra l’altro che i rilievi degli operatori meritano la massima attenzione ed è quindi utile ascoltare gli assessori dell’Urbanistica e del Turismo, soprattutto per quanto riguarda la puntuale definizione delle competenze fra legislazione regionale e nazionale.

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Sono state presentate stamane, nella commissione Governo del territorio, presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) le nuove linee guida riguardanti il Servizio idrico integrato ed il controllo analogo sul soggetto gestore Abbanoa Spa.

Come hanno spiegato i responsabili dell’Agenzia regionale del distretto idrografico, si tratta di un provvedimento di sistema che coinvolge tutti i soggetti che si occupano del servizio idrico regionale, dall’Egas alla commissione di nuova istituzione, dal comitato d’ambito ad Abbanoa Spa. Le nuove linee guida, inoltre, sono state anticipate per consentire alla commissione per il controllo analogo (costituita nel 2017) che si insedierà a breve, di poterle utilizzare trasferendole nel nuovo regolamento.

Per quanto concerne le procedure del cosiddetto controllo analogo (che comunque non si sovrappongono agli altri controlli di regolarità amministrativa) saranno concentrate principalmente sulla definizione degli obiettivi strategici e sulla gestione.

L’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia, presente all’incontro, ha sottolineato la qualità del lavoro svolto dagli uffici. Le linee guida sono uno strumento necessario, ha aggiunto, anche perché consentiranno di migliorare l’incisività dei controlli sul soggetto gestore.

La commissione proseguirà l’istruttoria ascoltando quanto prima il presidente regionale dell’Anci, per il ruolo rivestito dai Comuni nel nuovo sistema, per poi esprimere il voto finale sul documento.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Francesco Mura (Fdi), Michele Ennas (Lega), Antonio Piu (Pd) e Roberto Li Gioi (M5S)

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«Oltre 400 pazienti in lista d’attesa per un’operazione di ernia e un reparto di Day Surgery che, se venisse utilizzato, potrebbe addirittura azzerare le attuali tempistiche. Non è fantascienza, ma è quanto potrebbe accadere all’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia se il reparto di Day Surgery, unico in tutta la Sardegna per la sua vocazione multidisciplinare, venisse finalmente attivato diventando quindi un polo attrattivo per tutti i pazienti dell’Isola. Stiamo parlando di un reparto destinato agli interventi chirurgici eseguibili in giornata, in anestesia locale, come ernie, ragadi, fistole ed emorroidi. Inaugurato nel 2007, con un investimento di un milione 800mila euro che, ad oggi, risulta incredibilmente ancora intonso, praticamente immacolato: due sale operatorie e 5 stanze con ben 10 posti letto. Posti letto vuoti.»

Il consigliere del M5S Roberto Li Gioi si rivolge pertanto all’assessore alla Sanità Mario ieddu per sapere quali siano i motivi che per tanto tempo hanno ostacolato e che ostacolano ancora oggi l’attivazione di questa risorsa. E, soprattutto, qualora ci fossero, chiede che vengano rimossi al più presto per garantire un servizio più efficiente ai cittadini e allo stesso tempo apportare un enorme risparmio alle casse regionali.

Punta il dito contro lo spreco di risorse l’ultimo atto presentato in Consiglio regionale dal consigliere del M5S Roberto Li Gioi, firmatario di un’interpellanza avente ad oggetto il reparto di Day Surgery dell’ospedale olbiese.

Il consigliere dei Cinquestelle pone l’accento sui numerosi vantaggi che deriverebbero dall’attivazione del Day Surgery, il risparmio in particolare: «Il Day Surgery è un reparto operativo dal lunedì al venerdì, dalle 7.00 alle 19.00. Per renderlo funzionale sono sufficienti tre medici, due anestesisti, quattro infermieri e un ausiliario: equipe che potrebbe garantire decine di interventi alla settimana, evitando lunghi tempi di degenza, con conseguente risparmio per le casse regionali».

Vantaggi sia per la Regione che per i cittadini: «Gli interventi di Day Surgery hanno importanti risvolti anche dal punto di vista psicologico, in quanto il paziente sa di entrare in ospedale la mattina per essere dimesso la sera».

Roberto Li Gioi chiede all’assessore Mario Nieddu se sia a conoscenza di questa situazione, e soprattutto, che cosa abbia intenzione di fare per risolverla.

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«Con la nuova legge si aprono enormi prospettive di sviluppo per il Trenino Verde della Sardegna e per una rete ferroviaria di oltre 400 km che è fra le più belle d’Italia e d’Europa.»

Lo ha detto l’on. Leonardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle, presentando la nuova legge sulle ferrovie turistiche che fra qualche giorno sarà promulgata dal Presidente della Repubblica e diventerà legge dello Stato.

«La novità rispetto al sistema precedente fissato dalla legge quadro 128 del 2017 – ha spiegato – è che è stata allargata la platea dei potenziali soggetti gestori includendo associazioni in possesso di determinati requisiti che potranno presentare progetti e proposte per il nuovo servizio turistico, valorizzando la potenzialità culturali, naturali e paesaggistiche della rete sarda. Va sottolineato inoltre – ha concluso Leonardo Marino – che la legge è stata approvata in appena 4 mesi fra Camera e Senato (un record assoluto per il parlamento italiano) a testimonianza della qualità della nostra iniziativa e della volontà comune di far ripartire questo asset fondamentale del nostro sistema ferroviario, per troppo tempo trascurato.»

Il consigliere regionale Roberto Li Gioi, vice presidente della commissione Trasporti del Consiglio regionale ha messo l’accento sull’importanza di un provvedimento che chiude una lunga stagione nella quale la sorte del Trenino Verde sembrata segnata. «Ora si cambia – ha detto – e come primo atto bisogna dare gambe ad una serie di azioni, dal Piano strategico elaborato a suo tempo dalla Giunta Pigliaru al riconoscimento Unesco del valore culturale della rete, all’inserimento del Trenino nella pianificazione turistica regionale, come elemento trainante di un turismo di qualità che può realizzare quella destagionalizzazione dei flussi da tutti auspicata ma rimasta sulla carta.»

Per Michele Ciusa, consigliere regionale del M5S in commissione Attività produttive, «la Sardegna ha tutti i numeri per essere la prima Regione in questa particolare tipologia di turismo che in Europa attira oltre 20 milioni di passeggeri; per raggiungere questo obiettivo, però, bisogna crederci sul serio ed ora la Regione deve dimostrare di saper fare la sua parte».

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Verrà discussa in Consiglio regionale martedì prossimo, 9 luglio, al 5° punto all’ordine del giorno, l’interpellanza promossa dal consigliere del M5S Roberto Li Gioi sulla vecchia discarica comunale di Spiritu Santu, frazione di Murta Maria, nel comune di Olbia. Discarica che, dopo le numerose vicissitudini politiche e giudiziarie, resta ancora una “zona franca” in tema di smaltimento dei rifiuti e di tutela ambientale, e spesso alla ribalta della cronaca per i numerosi incendi. L’ultimo rogo risale ad appena quattro giorni fa. Da anni ormai comitati spontanei di residenti chiedono l’immediata chiusura della discarica, che ha raggiunto dimensioni impressionanti. Ancora non soddisfacenti per il Cipnes però, che ha chiesto l’autorizzazione per un mega ampliamento per la produzione di Biogas, per il quale sono previsti ingenti finanziamenti pubblici.

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Questa mattina, Nardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle, con Roberto Li Gioi e Roberto Ferinaio, rispettivamente consigliere regionale e comunale del Movimento, hanno svolto un sopralluogo sul cantiere ormai fermo. L’ispezione, alla quale hanno presenziato i responsabili di Anas Sardegna, il sindaco di Telti Gianfranco Pinducciu ed il comitato popolare che prende il nome del ponte, ha portato alla luce le problematiche esistenti. L’impresa di Carloforte che aveva vinto la gara d’appalto ha abbandonato i lavori e lunedì prossimo verrà rescisso il contratto. Una notizia drammatica per la popolazione residente e per la Gallura che necessita di un provvedimento straordinario.

«Nei prossimi giorni l’Anas dovrà capire se c’è la volontà delle altre imprese che parteciparono al bando di assumere l’incarico – spiega il parlamentare del M5S -. Se così non fosse, sono pronto a chiedere l’impegno del ministro Danilo Toninelli per il commissariamento del ponte di Monte Pino e della strada provinciale sulla quale insiste. L’obiettivo è ridurre i tempi relativi alla pubblicazione di una nuova gara d’appalto ed alla contestuale assegnazione delle opere.»

Durante il sopralluogo, è stato possibile verificare lo stato di avanzamento dei lavori, pari al 30%, e la tempistica per la fine dei medesimi, dieci mesi.

«Questo ponte – ha dichiarato Nardo Marino – porta tre croci. Stiamo parlando di una emergenza  e deve essere trattata come tale.»

In mattinata la delegazione del M5S ha eseguito un’ispezione anche sulle strade complanari che interessano i lotti 7 e 8 della Sassari Olbia. I lavori di posa dell’asfalto, avviati grazie alle numerose interlocuzioni tra il parlamentare del Movimento 5 Stelle e l’Anas, verranno completati a settembre. Il costo dell’opera è di un milione di euro di fondi regionali, quota parte del finanziamento complessivo da dieci milioni di euro, che consentirà di dare avvio anche alla gara d’appalto per la ricostruzione del ponte sul rio Enas.

«Sono soddisfatto – commenta Nardo Marino -. Questa mattina abbiamo potuto vedere con I nostri occhi un effettivo miglioramento delle strade complanari, sotto il profilo della praticabilità e sotto quello ancora più importante della sicurezza. Finalmente, le giuste rivendicazioni degli abitanti della zona hanno trovato soddisfazione.»

 

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Lunedì 8 luglio il gruppo consiliare regionale del M5S ed il deputato Nardo Marino terranno una conferenza stampa, nella sala stampa del Consiglio regionale, sull’approvazione della proposta legge che “salva” il Trenino Verde della Sardegna.

La Commissione Lavori pubblici del Senato ha approvato la proposta di legge presentata dal deputato del Movimento 5 Stelle che consente alla società Arst, seppur in assenza di titolarità di licenza ferroviaria, di continuare a gestire le reti ferroviarie isolate della Sardegna a scopo turistico.

Interverranno il deputato del M5S Nardo Marino ed i consiglieri regionali del Gruppo M5S Roberto Li Gioi e Michele Ciusa, firmatari di una interrogazione volta al rilancio del Trenino Verde della Sardegna, la ferrovia storica più lunga d’Italia patrimonio prezioso della nostra Isola.

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La commissione Governo del territorio presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha ascoltato una delegazioni di Sindaci dell’autorità di bacino regionale sul Piano alluvioni della Sardegna.

Dagli amministratori locali è arrivato un appello alla ripresa del confronto di merito con la Regione perché, in base ad una delibera di Giunta del dicembre dell’anno scorso adottata senza concertazione con le parti interessate, in molte realtà le aree sottoposte a vincolo hanno una estensione eccessiva e le cartografie non corrispondono allo stato dei luoghi. Il caso di Terralba, ha sostenuto in particolare il sindaco Sandro Pili, è emblematico: l’imposizione di vincoli sull’intero agro e buona parte del centro abitato ha obbligato il Comune a sospendere le concessioni edilizie già rilasciate e bloccare i progetti in corso, determinando una grave crisi economica senza peraltro “disinnescare” un possibile contenzioso di notevoli dimensioni.

Noi riteniamo, ha affermato poi il sindaco di Uta Giacomo Porcu, che senza il contributo degli Enti locali lo stesso procedimento di pianificazione non sia completo e, nel merito, a parte alcuni errori materiali riguardanti le altezze al livello del mare, non ci sembra adatta la metodologia “unidimensionale” adottata, che la letteratura scientifica di settore applica alle zone alpine. Come amministratori, ha concluso, siamo i primi a volere il massimo della sicurezza ma in un quadro di regole certe, reali e condivise che finora non c’è.

Il direttore generale del Distretto idrografico della Sardegna, Alberto Piras, ha ripercorso brevemente le diverse fasi della pianificazione, ricordando la collaborazione con gli specialisti dell’Università di Cagliari anche nelle simulazioni riguardanti la qualità e la velocità delle alluvioni, secondo un principio di precauzione che cerca di intercettare anche pericoli diversi da quelli conosciuti.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Angelo Cocciu (Forza Italia), Maria Laura Orrù e Antonio Piu (Progressisti), Francesco Mura (Fdi), Franco Mula (Psd’Az), Valter Piscedda e Roberto Deriu (Pd), Roberto Li Gioi del M5S.

Il presidente della commissione Giuseppe Talanas, nelle conclusioni, ha assicurato che saranno svolti tutti gli approfondimenti necessari nell’ambito di un percorso concertativo che consentirà ai Comuni di acquisire ogni elemento utile per le decisioni da adottare nell’interesse delle diverse comunità.

Nella seconda parte della riunione, presenti l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, l’amministratore unico di Abbanoa Spa Abramo Garau, il direttore generale Sandro Murtas e tecnici del Genio civile, sono stati affrontati i problemi del servizio idrico in alcuni centri della Bassa Baronia e nel comune di Posada.

In entrambi i casi, è emerso dagli interventi, non ci sono nel breve termine progettualità in grado di dare una risposta strutturale e definitiva al deficit di approvvigionamento idrico. L’assessore Roberto Frongia, per quanto riguarda in particolare la Bassa Baronia, si è impegnato a costituire una “unità di crisi” con il compito di individuare le migliori soluzioni tecniche assicurando il costante coordinamento con le amministrazioni locali interessate. Per Posada, invece, Abbanoa metterà in servizio quanto prima un impianto di supporto alla rete principale.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Roberto Deriu del Pd, Franco Mula del Psd’Az, Michele Ennas della Lega ed Elena Fancello del M5S.