21 November, 2024
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Secondo appuntamento aperto al pubblico per il progetto di residenza artistica Rizomi, ideato e curato dalla direttrice della compagnia cagliaritana Tersicorea Simonetta Pusceddu, con la performance Fragmenti, oggi 15 ottobre, alle ore 20.30, al teatro Cavallera di Carloforte, sull’isola di San Pietro.

Al termine del percorso che ha visto l’artista e performer spagnola Vinka Delgado Segurado indagare le profondità di una caverna come metafora degli strati più nascosti del subconscio, nasce Fragmenti, con il tutoraggio del regista e drammaturgo Roberto Magro e la collaborazione artistica tecnica e il lighting  design di Diego Hernando. Dare rilievo allo spazio vuoto genera domande, approda dove si accumulano pensieri e ricordi e dove la luce penetra a malapena. Mentre la mente divide, seleziona e dimentica per eliminare il dolore, sfumano i limiti del movimento ordinario. Le tecniche circensi, marionette e maschere aiutano l’esplorazione, la deformazione e la disintegrazione del corporeo. Al centro di uno spazio molto più grande, un palo cinese, come una colonna vertebrale su cui tutto poggia, sostiene qualcosa che non esiste più: l’essere umano è sospeso tra i propri limiti e l’infinito.

In allegato le immagini di Francesco Rosso

 

Andrà avanti per tutto l’autunno nell’Isola di San Pietro il progetto di residenze artistiche Rizomi, curato dalla direttrice della compagnia cagliaritana Tersicorea, Simonetta Pusceddu, in tandem con il comune di Carloforte, grazie al sostegno della Regione Sardegna, del ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna e del comune di Carloforte, e con la collaborazione logistico organizzativa dell’associazione Botti Du Shcoggiu.

«Rizomi è una metafora per stimolare, attraverso la danza, un dialogo aperto tra spazio, tempo e territorio e gli artisti chiamati a produrre il proprio progetto consapevoli delle peculiarità del territorio di Carloforte e dell’isola di San Pietro. Così come l’organo che accumula sostanze nutritive di riserva, capaci di mantenersi inalterate nel tempo e in condizioni ostili, le residenze artistiche affondano qui le loro radici, e le nutrono con l’intento di valorizzare e raccontare le specificità del luogo e i suoi confini tracciati dal mare e dalle rocce e disegnati dal mistero delle storie e della bellezza che sta dentro il mare», spiega Simonetta Pusceddu.

Saranno le grotte, nella prima metà del mese di ottobre, a suggestionare, con le loro profondità e tagli di luce, il progetto Fragmenti dell’artista Vinka Delgado Segurado con il tutoraggio del regista e drammaturgo Roberto Magro e la collaborazione artistica tecnica e il lighting design di Diego Hernando, che sarà aperto alla visione del pubblico il 13 ottobre a Carloforte.

Dare rilievo allo spazio vuoto genera domande, approda agli strati più nascosti del subconscio, dove si accumulano pensieri e ricordi e dove la luce penetra a malapena, come nelle profondità di una grotta. Le creature che abitano questo luogo sono cresciute e si sono evolute in modo diverso dalle altre, adattandosi alle loro condizioni. L’estetica cerca l’esaltazione dell’irrazionale, il gusto per il decadente, la malinconia e l’angoscia esistenziale: l’essere umano è sospeso tra i propri limiti e l’infinito. In tutto ciò, il circo è lo strumento per sfumare i limiti del movimento corporeo ordinario; marionette e maschere aiutano l’esplorazione, la deformazione e la disintegrazione del corporeo.

La terza fase di Rizomi si sviluppa nel mese di novembre, con una restituzione pubblica, sempre a Carloforte, in programma sabato 16. Voce è la proposta artistica della danzatrice, performer e autrice Giulia Cannas che indaga intorno al concetto di città-borgo concentrandosi principalmente sulla forte identità dei margini, spesso circondati da bellezza naturale e lentezza e arricchiti di tradizioni radicate nel tempo. Costruito con il supporto dell’autrice Donatella Martina Cabras e del performer Enrico Frisoni, e con la presenza della costumista Alice Ortona Coles, Voce è una danza sincera, arrabbiata, radicata, potente, lenta. È la periferia di tutte le città del mondo fatte di esclusione, rabbia, lentezza, bellezza, forza e rivoluzione. Ma è anche la trasformazione in energia vitale e motrice del cambiamento.

Iniziato il 31 agosto, Rizomi ha presentato, a metà settembre, l’esito della prima residenza artistica, Diaspri, degli artisti Elisa Melis e Nicola Cisternino, che dalle infiltrazioni rossastre di natura ferrosa delle rocce della famosa Conca a sud dell’isola di San Pietro hanno tratto ispirazione per generare una simbiosi in continuo divenire tra corpi e pietra, movimento e mare. Una danza che, sulle note del vento, delle onde e del violino del tutor musicale Matteo Gallus, ha omaggiato la natura spettacolare del luogo e che rimane nella testimonianza di un intenso video prodotto e montato da Francesco Rosso.

L’iniziativa è parte dei Progetti per l’insediamento e sviluppo delle residenze “Artisti nei Territori”, triennio 2022-2024, prevista dall’Intesa Stato-Regioni del D.M. 27.07.2017.

 

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Il 29 e il 30 dicembre Tersicorea chiude l’anno con due appuntamenti extra inseriti nella terza edizione della rassegna di danza contemporanea “Sulle Orme – Il Mediterraneo, Il Corpo, Il Viaggio” diretta da Simonetta Pusceddu, e realizzati in co-organizzazione con CEDAC (Circuito Multidisciplinare Settore Danza).

Venerdì 29 dicembre al Teatro La Vetreria (Pirri) alle 20.30 sarà la volta della creazione “Nostos” della compagnia Circadì, con la drammaturgia di Lucrezia Maimone, protagonista anche in scena insieme a Sebastiàn Sobrado. Un romantica astrazione degli homeless che si ispira all’universo di Charlot e “Buster” Keaton, raccontata attraverso il corpo, i gesti e i movimenti, in un dialogo ininterrotto fra le discipline della danza e dell’arte scenica circense. I due danzatori/attori in scena creano e smontano gli stereotipi della vita ordinaria di una coppia come tante, tra grande senso dell’umorismo e dramma esistenziale. Incastrati in un susseguirsi di quadri malinconici  e onirici, noia e routine, i due grotteschi clown danzatori vanno alla ricerca della propria identità in un carosello destinato eternamente a ripetersi. In un costante precario equilibrio, volteggiano nell’aria come trottole, sorridono, si sfidano, si fidano, l’uno dell’altro. Lucrezia Maimone e Sebastiàn Sobrado, giovani artisti di talento con alle spalle oltre un decennio di formazione ed esperienza professionale, portano a Cagliari questo spettacolo nato dalla danza, dal teatro gestuale e dal circo, dalla delicatezza e semplicità straordinarie, tipici delle grandi opere sceniche. Consulenza artistica di Roberto Magro, Stefano Mazzotta e Simonetta Pusceddu.

Sabato 30 dicembre, invece, a Cagliari, nello Spazio teatrale T.Off (ore 20.30), Anthony Mathieu (Cannes/Francia), equilibrista, giocoliere e clown, porterà la sua creazione “Courbes, relecture du mythe”, una digressione, un’umile interpretazione delle regole della nostra natura, un’incursione in un paese straniero, l’elogio del potere delle donne. Una meravigliosa curva che è il punto interrogativo in equilibrio come un filo teso tra due montagne. Un uomo vive il mondo fuori dal suo corpo mentre la donna porta l’universo in lei. Nato a Cannes, Mathieu collabora con la Annie Fratellini Circus School di Parigi e a Toulouse con la manipolazione di marionette e maschere della commedia dell’arte. È direttore artistico e professore di teatro gestuale e manipolazione di oggetti  all’Accademia di circo e teatro CAU di Granada (Spagna) e cofondatore della compagnia Théatre Crac, nata nel 2013 insieme a Simone Venditti, ballerino laureato presso l’Accademia di Balletto russo di Edimburgo. «Attraverso favole fantastiche proponiamo un teatro dell’assurdo, tragicomico e poetico, che affonda le sue radici in un’opera di scrittura e documentazione che tesse la tela su cui costruiamo le nostre storie – spiega Anthony -. Raccontiamo e sviluppiamo un linguaggio scenico che fonde teatro fisico, danza e manipolazione di oggetti, tecniche che sono alla base della nostra ricerca teatrale e coreografica. I mondi di circo, pagliaccio, maschere e burattini sono anche molto presenti nelle nostre produzioni.»