22 November, 2024
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«L’O.S.A.P.P nella mattinata odierna ha svolto una visita all’interno della Casa Circondariale di Cagliari.» A darne notizia è lo stesso segretario generale aggiunto dell’O.S.A.P.P – Domenico Nicotra – che dichiara aver trovato una struttura sufficiente nuova, alla stessa stregua delle altre della Sardegna.

«Insieme al segretario regionale Roberto Melis, prosegue il sindacalista dell’O.S.A.P.P, e una folta rappresentanza di delegati della Regione dopo aver fatto visita alla struttura di Uta si è fatto il punto della situazione, coinciso con la visita di ieri del Capo del Dipartimento – ha aggiunto Domenico Nicotra -. In Sardegna mancano circa 360 unità di Polizia Penitenziaria, mancano i Direttori di Istituto che in sei devono ricoprire gli incarichi di 14 Istituti, mancano i Comandanti di Reparto, ma soprattutto manca l’attenzione della Sanità regionale al mondo penitenziarioInfatti, non è operativo nessun Reparto di Medicina protetta che possa contemperare le esigenze di salute del detenuto con quelle di ordine pubblico della collettività. Quello di Sassari, benché i lavori siano apparentemente ultimati, non risulta ancora dato in uso all’amministrazione Penitenziaria. Inoltre, non è stato avviato nessun rapporto di collaborazione per attività in regione almeno un istituto in cui attivare un Reparto/Sezione detentiva quale articolazione della salute mentale per tutti quei reclusi che hanno problemi di natura psichiatrica. Per fortuna, prosegue Domenico Nicotra, dal punto di vista prettamente numerico la Sardegna a fronte dei 2.700 posti detentivi disponibili ne occupa, allo stato, “solo” 2.200.»

«È evidente, conclude il sindacalista dell’O.S.A.P.P, che è necessario un intervento di natura politico per sanare le gravi carenze orbitanti attorno alla questione della sanità in carcere mentre per quanto riguarda la generalizzata carenza di organico è necessario che il Capo del DAP prenda urgenti provvedimenti – ha concluso Domenico Nicotra -, a partire dai Direttori e passando per i Comandanti per arrivare sino agli Agenti.»

 

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Giuseppe Cocco (Cagliari Atletica Leggera) in campo maschile e Silvia Busanca (Atletica Edoardo Sanna Elmas) in campo femminile, sono i vincitori della settima edizione della Perdaxius Corre, gara di corsa su strada organizzata dall’ASD Sulcis Atletica Carbonia, valida per l’assegnazione dei titoli individuali master di corsa su strada sui 10.000 metri, alla quale hanno partecipato atleti ed atlete tesserati FIDAL delle categorie allievi-juniores-promesse-seniores-master, oltre ai tesserati per gli enti di promozione sportiva in possesso di regolare certificato medico di idoneità agonistica per l’atletica leggera.

Giuseppe Cocco (SM40) s’è imposto con autorità facendo gara solitaria fin dal primo giro, con il tempo di 35’15”, davanti a Giordano Zucca (SM40, Isolarun) che ha chiuso in 35’37”; Roberto Melis (SM40, Cagliari Atletica Leggera), 35’39”; Mattia Gelso (SM, Polisportiva Atletica Santadi), 35’42”; Luca Salvatore Mesina (SM40, GS Atletica Ogliastra).

Silvia Busanca (SF35), s’è imposta con il tempo di 40’56”; al secondo posto, distanziata di un minuto e mezzo, Roberta Ferru (SF50, Cagliari Atletica Leggera); terza Sara Medda (SF35, Polisportiva Atletica Serramanna), in 43’13”; quarta Paola Melis (SF45, Atletica Selargius), in 44’22”; quinta Marinella Curreli (SF50, Atletica Siurgus Donigala), in 45’07”.

Si è svolta anche una prova a carattere ludico-motorio, sulla distanza dei 3.280 metri (un giro del percorso) aperta a tutti, alla quale hanno aderito anche gli atleti della ASD Stella Speciale, sodalizio aderente a Special Olympics Italia.

 

 

 

 

 

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma, si è fatta carico delle proteste degli operatori insediati nelle aree industriali di Tossilo e Bonu Trau di Macomer che, nei giorni scorsi, sono stati invitati a sottoscrivere il contratto di servizio con Abbanoa spa che subentrerà nella gestione al Consorzio Industriale di Macomer a far data dal 1 giugno 2018.

«Quest’oggi dopo aver incontrato il presidente circoscrizionale della Ascom Confcommercio di Macomer, Roberto Melis, e dopo aver interloquito con diversi soggetti imprenditoriali – spiega Daniela Forma – ho contattato il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, per sottoporre loro il problema della tariffazione di Abbanoa spa per le attività produttive. Il passaggio del servizio idrico integrato dalla gestione consortile ad Abbanoa spa non è, infatti, un’operazione a saldo invariato. E’ emerso, infatti, che i costi a carico delle aziende, a seguito di questo passaggio di gestione, aumenteranno del 300-400% rispetto a quanto ad oggi corrisposto.»

«E’ evidente che questo ha comportato la sollevazione delle aziende insediate nell’area industriale di Macomer che rifiutano di sottoscrivere il contratto con Abbanoa spa e chiedono risposte urgenti alla Regione Sardegna. Per tali ragioni – conclude Daniela Forma – ho richiesto la convocazione urgente di un Tavolo Tecnico che coinvolga la Presidenza della Regione, l’assessorato regionale dell’industria, Abbanoa spa e gli Enti locali interessati per addivenire ad una risoluzione del problema.»

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Tito Marteddu (Fiamme Gialle Simoni) in campo maschile e Beatrice Casati (Cus Pavia) in campo femminile, hanno vinto la sesta edizione della Palmas Corre, intitolata alla memoria di Giovanni Lai, campione italiano dei 10.000 su pista e di cross a metà degli anni ’50. Alle loro spalle, rispettivamente, Massimiliano Nocco (Zitto e Corri Master Team Carbonia), vincitore un anno fa, e Sara Carta (Cus Pavia). Al terzo posto, in campo maschile Roberto Melis dell’ASD Atletica Cagliari, in campo femminile Patrizia Bernardini dell’ASD Atletica Carbonia. 780 i partecipanti, 77 tesserati Fidal, gli altri iscritti alla corsa non competitiva.

Gli organizzatori dell’associazione culturale Palmas Vecchio da quest’anno assegnano il Trofeo Giovanni Lai ai primi classificati, maschile e femminile, della categoria master. In campo maschile il Trofeo è stato assegnato a Mattia Gelso, dell’Atletica Santadi; in campo femminile a Claudia Fiorellino della Blue Tribune.

Tra i partecipanti nella categoria non competitiva anche il sindaco Elvira Usai che, pur fuori condizione per l’impossibilità di svolgere regolari allenamenti, ha voluto ugualmente esserci ed ha poi partecipato alle premiazioni, con il presidente della Fidal Sergio Lai e Peppuccio Cordeddu, 80 anni, ex grande atleta che ha gareggiato più volte con Giovanni Lai negli anni ’50, riuscendo in alcune occasioni anche ad avere la meglio.

La serata è proseguita con la cena. Parte del ricavato delle iscrizioni, 800 euro, andrà in beneficienza all’associazione Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).

   

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L’O.S.A.P.P., l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, lancia l’allarme sulla grave situazione nelle carceri dell’isola, dove l’ormai cronica carenza di personale di polizia penitenziario sta creando gravissime problematiche al mondo penitenziario.

«È di qualche settimana la notizia che e stata ridimensionata la pianta organica regionale di circa 250 unità (ad oggi ci sono 1.631 poliziotti effettivi nell’isola)... – si legge in una nota del segretario regionale Roberto Melis -. A fronte degli oltre 1.800 previsti,senza dimenticare che oltre il 30 % di codesti poliziotti è prossimo al pensionamento. Tale carenza, aggiunta alla continua crescita della popolazione detenuta, sta creando gravi malumori e stati di agitazione tra tutto il personale. In diverse realtà sono state imposte le turnazioni a 8h su 3 quadranti, limitando notevolmente il benessere di tutto il personale di polizia il quale si trova a dover affrontare turni di servizio massacranti e al limite della sopportazione.»

«In diversi istituti i cosiddetti eventi critici si susseguono con una cadenza quasi giornaliera, esempio su tutti la Casa circondariale di Sassari Bancali dove oramai il personale e allo stremo delle forze, ad oggi ancora non e presente un comandante effettivo appartenente al ruolo dei commissari penitenziari. Nonostante le recenti richieste di interventi da parte dell’Osapp alle varie istituzioni, purtroppo, a oggi nulla pare “muoversi” – aggiunge Roberto Melis -. Relativamente ai dati che descrivono la realtà detentiva in Sardegna non si può fare a meno di considerare la crescita continua dei cittadini privati della libertà, infatti, ad oggi In Sardegna sono presenti circa 2.100 reclusi. Il carcere di Cagliari-Uta, come del Resto quello di Sassari bancali continuano ad essere le più gravi realtà del sistema detentivo in Sardegna. Relativamente ai numeri però non ci si deve dimenticare e si deve rimarcare anche la situazione particolarmente delicata delle due Case di Reclusione destinate ai detenuti in regime di alta sicurezza quali Tempio P. (Nuchis) dove sono ristretti circa 180 detenuti a fronte dei circa 160 posti previsti e quella di Oristano (Massama) circa 260 detenuti per 250 posti previsti.»

«La situazione, peraltro al limite pare essere a Sassari (Bancali) dove sono presenti 430 detenuti per 360 posti con 90 in regime di 41bis e 20 in regime AS e da pochi giorni nonostante la grave carenza di personale e stata aperta una nuova sezione detentiva, il tutto nonostante la Direzione dell’istituto sassarese per questioni di sicurezza (Ma contro il volere di ben 7 OO.SS. su 8) abbia imposto la turnazione in 3 quadranti da 8 ore. Davanti a questa situazione – sottolinea ancora Roberto Melis – bisogna sottolineare la carenza di Direttori “effettivi” che sono solo 5 per dieci Istituti, gli stessi a volte devono anche dirigere 2 o 3 istituti contemporaneamente, totalmente assenti invece i vice Direttori, sono carenti anche le figure degli operatori appartenenti alle equipe di trattamento quali educatori, psicologi, etc.»

«Così non si può andare avanti anche perché il carcere non può essere un contenitore del malessere sociale, paragonabile ad una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. In ultima battuta, ma non per importanza, non si possono non evidenziare le carenti relazioni sindacali tra OO.SS – Direzioni – Prap le quali a parere del sindacalista dovrebbero essere alla base di tutto il sistema penitenziario. L’O.S.A.P.P sempre a tutela di tutto il personale di polizia penitenziaria e in attesa che le istituzioni possano prendere dei più celeri provvedimenti in merito – conclude Roberto Melis -, non indietreggia, ma continua e continuerà a stare al fianco di tutti i poliziotti penitenziari i quali quotidianamente svolgono i propri compiti con senso di appartenenza e abnegazione, nonostante le molteplici problematiche.»

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Altra vita umana salvata dai poliziotti penitenziari del carcere di Sassari Bancali. Un detenuto ha tentato il suicidio e, una volta arrivato all’ospedale, ha tentato la fuga.

A dare la notizia è stato il segretario regionale dell’O.S.A.P.P. Roberto Melis. Ieri, alle ore 13.40 circa, è stato sventato un tentativo di suicidio di un detenuto italiano, il quale ha tentato di togliersi la vita tramite impiccagione, ancora sconosciute le motivazioni dell’insano gesto, pronto è stato l’intervento dei poliziotti in servizio che anche questa volta hanno evitato il peggio.

Il detenuto (ricoverato in osservazione) è stato subito soccorso e trasportato presso l’ospedale cittadino dove secondo le prime indiscrezioni parrebbe che abbia tentato anche l’evasione, in questo frangente per sventare la fuga due poliziotti sono rimasti contusi e sono stati medicati dai sanitari in loco.

«Ormai siamo al collasso – aggiunge Roberto Melis -, organico ridotto all’osso il sindacalista dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) chiede interventi immediati e preannuncia lo stato di agitazione da parte del personale aderente alla sigla.»

«Negli ultimi tempi – afferma ancora Roberto Melis – la situazione sta diventando sempre più problematica per vari motivi tra cui la mancanza di un commissario penitenziario con mansioni di comandante di reparto, ma soprattutto per la carenza d’organico, in considerazione dell’aumento esponenziale del carico di lavoro.»

La pianta organica della casa circondariale di Sassari prevede oltre le 450 unità, mentre il personale amministrato è di 317 unità, alle quali vanno sottratti gli oltre 40 distacchi in altre sedi e le numerose “Assenze per malattia” a conti fatti si superano di poco le 200 unità in servizio.

La richiesta del sindacato Osapp è che «ci siano provvedimenti finalizzati a sanare o quantomeno ad alleviare l’enorme carico di lavoro, anche tramite un tavolo di confronto tra Provveditorato e le parti sindacali».

«In assenza di riscontri – conclude Roberto Melis – non si escludono manifestazioni di protesta per far  sentire la voce degli agenti.

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La protesta delle radio indipendenti della Sardegna è approdata ieri mattina in Consiglio regionale con l’audizione nella Seconda commissione del comitato a cui aderiscano le trenta emittenti radiofoniche che lamentano il disinteresse della Regione e la disparità di trattamento rispetto alle tv locali.

Sergio Benoni, Roberto Melis, Maria Mercede Morittu, Gianfranco Secci e Gianni Careddu hanno illustrato ai commissari del parlamentino dell’Informazione le ragioni della protesta che ha portato alla costituzione di un comitato spontaneo, per riaffermare il ruolo che il comparto riveste nell’Isola ad incominciare da ciò che attiene la salvaguardia della pluralità dell’informazione in Sardegna.

I rappresentanti del comitato hanno sottolineato il gradimento delle radio da parte dei sardi certificato dai dati di ascolto (circa un milione di ascoltatori\giorno nell’isola) e i circa 400 occupati nelle società che gestiscono le cinquanta antenne attive in Sardegna. «Siamo una realtà – hanno affermato Benoni, Melis, Morittu, Secci e Careddu – che non può essere trascurata dalla Regione e l’esclusione dell’emittenza radiofonica dalle provvidenze della legge n. 3 (Interventi urgenti a favore delle emittenti televisive locali. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 3 luglio 1998, n. 22) ci ha ferito profondamente».

A giudizio del comitato le modifiche apportate alla legge 22\1998 avrebbero ulteriormente svantaggiato gli operatori che – così hanno precisato gli editori del comparto radio – «sono stati abbandonati dalla Regione come dimostra la sanzione inflitta dall’Agicom (5.000 euro) per non aver assegnato, all’emittenza radiofonica, almeno il 15% degli importi destinati alla pubblicità istituzionale».

Nel breve dibattito che ne è seguito sono intervenuti i consiglieri: Gianmario Tendas, Pd, («Non c’è mai stata la volontà di penalizzare le radio della Sardegna»); Pierfranco Zanchetta, Upc, («Assumiamo l’impegno di salvaguardare il patrimonio culturale rappresentato dalle radio in Sardegna»); Roberto Desini, Cd, («Sono presenti le condizioni per porre rimedio alle mancanze di una normativa carente per il comparto») e Rossella Pinna, Pd, che ha chiesto lumi sul confronto aperto con l’assessorato regionale in vista della presentazione di un provvedimento organico in materia di informazione.

Il presidente della commissione, Gavino Manca (Pd), nel portare a sintesi le risultanze dell’audizione del comitato delle radio indipendenti ha ribadito che con l’approvazione della legge sull’emittenza televisiva in Sardegna, il Consiglio regionale ha voluto offrire un sostegno a un settore che attraversa una profonda crisi che ha portato alla cessazione di numerose tv locali ma che in alcun caso si è pensato però di penalizzare l’emittenza radiofonica isolana. «E’ ferma intenzione della commissione – ha dichiarato Gavino Manca – procedere con una nuova legge sull’informazione che segni il superamento delle disposizioni contenute nella legge 22 del 1998, così come ci sentiamo impegnati a ricercare dotazioni finanziarie più congrue per i capitoli di spesa di competenza delle emittenti radio, in occasione dell’esame ormai prossimo della legge finanziaria».

La commissione ha poi proceduto con l’audizione del direttore regionale della “Società Umanitaria” (Salvatore Figus), l’ente che gestisce in Sardegna tre centri per i sevizi culturali a Carbonia, Alghero e Cagliari, dove è ricompresa la Cineteca sarda.

La richiesta avanzata dai responsabili dell’ente che conta 21 operatori nell’Isola, è quella di rafforzare e dare piena operatività alla Fondazione Umanitaria Sardegna che pur restando collegata alla Fondazione Umanitaria di Milano, possa caratterizzare in senso più marcatamente identitario tutte le sue attività.

L’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha illustrato le linee guida del Piano di dimensionamento scolastico 2016-2017, approvate dalla Giunta regionale lo scorso 19 novembre con la deliberazione n.56.

L’assessore, nel ricordare l’esperienza del precedente iter di approvazione del piano di dimensionamento, ha indicato come una importante novità rispetto al passato la rinuncia da parte della Regione del cosiddetto potere sostitutivo nell’elaborazione del piano ed ha confermato che con tale scelta di fatto l’amministrazione regionale recepirà le indicazioni che verranno fornite dalle conferenze provinciali. «Tale decisione – ha aggiunto Firino – è ancor più giustificata dalla constatazione che è ancora in discussione la legge di riordino degli Enti Locali e restano ancora da definire gli ambiti territoriali scolastici (ex distretti scolastici) che corrispondono in parte con le vecchie province».

Le linee sui cui muove il dimensionamento 2016-2017, ribadiscono gli obiettivi di legislatura indicati nella deliberazione della giunta n. 48 del 2 dicembre 2014, tra i quali si evidenziano la lotta alla dispersione scolastica e il miglioramento delle competenze e delle infrastrutture scolastiche, e seguono i seguenti principi: sostenere i Comuni che manifestano la volontà di cooperare tra loro per garantire percorsi formativi ispirati ai più avanzati modelli didattici; adottare modelli che non prevedano le pluriclassi e favoriscano l’adozione del tempo pieno; adottare l’istituto comprensivo come modello di riferimento nell’organizzazione scolastica e assicurare le opportune sinergie con il sistema dei trasporti.

Per ciò che attiene le autonomie scolastiche queste dovranno essere composte da un numero di alunni non inferiore a 600 unità mentre per le autonomie scolastiche situate nei comuni montani o nelle isole minori il numero minimo di alunni è fissato in 400.

Per i PES (punti di erogazione servizi) si prevede il rafforzamento del percorso finalizzato all’accorpamento dei PES maggiormente sottodimensionati formati esclusivamente da pluriclassi mentre per CPIA (centri provinciali per l’istruzione degli adulti) l’assessore ha riferito sull’intenzione di avanzare la richiesta di deroga avanzata al ministero perché quelli attualmente in essere (3) non garantiscono l’efficace copertura del territorio sardo.

«Al ministero – ha aggiunto la Firino – avanzeremo la richiesta perché sia riconosciuto all’Isola una dotazione maggiore di personale docente e non docente, rispetto a quello che gli viene attribuita con il ricorso agli attuali parametri governativi, basati sul numero degli alunni iscritti. La richiesta è giustificata dalle peculiarità sarde relative all’alto tasso di dispersione scolastica.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia