Interrogazione di quattro consiglieri di minoranza sui lavori di recupero della #Piazza San Giorgio di Piscinas.
I consiglieri di minoranza Anna Licia Curreli, Gina Piotti, Roberto Muscas e Fabrizio Pintus, hanno presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta al sindaco di Piscinas, Mariano Cogotti, e all’assessore dei Lavori pubblici, sui lavori di recupero della Piazza San Giorgio.
«Considerato che il giorno 20 febbraio 2014 è stata trasmessa la petizione sottoscritta da 348 cittadini per la modifica del progetto con lo stralcio della fontana ubicata in Via A. Locci, che a tutt’oggi, 21 maggio 2014, non c’è stato nessun riscontro, che sono stati consegnati i lavori alla ditta aggiudicatrice e che non risultano adottati atti per la modifica del progetto – si legge nell’interrogazione – chiediamo di sapere quali siano le intenzioni dell’Amministrazione in merito all’eliminazione della fontana e chiarimenti in merito alla mancata risposta alla richiesta sottoscritta da tanti abitanti di Piscinas.»
La petizione chiede che «lo spazio destinato alla fontana venga lasciato libero per le attività che sono state sempre svolte da diversi decenni e in ogni caso nel rispetto delle norme contenute nel Piano Particolareggiato per il centro storico del Comune, così come regolarmente approvato in Consiglio comunale».
Secondo i consiglieri di minoranza «la fontana, ubicata nella piazza dietro la Chiesa, non ha nessuna sintonia con l’architettura tipica sarda esistente, non rispetta la prospettiva di recupero del centro storico su cui, oltre alla tipologia delle edificazioni esistenti, dovrebbe influire anche la tradizione e l’utilizzo storico dell’area. Inoltre, il Piano particolareggiato per il recupero del centro storico, strumento indispensabile per poter beneficiare dei finanziamenti per il recupero dei centri storici, non prevede la realizzazione di tale opera».
La Soprintendenza per i Beni architettonici, interpellata in merito, ha sottolineato di avere espresso parere favorevole alla realizzazione delle opere previste dal progetto, ritenute congrue al contesto storico-architettonico e paesaggistico, restando salva la possibilità, ove l’Amministrazione lo ritenesse opportuno, di sottoporre all’esame della Soprintendenza e degli altri uffici competenti, eventuali proposte di variante che prevedevano l’eliminazione, lo spostamento o la ridefinizione architettonica della fontana o di altre opere previste nel progetto.